28 febbraio 2012
FM Communications lavora sull’asse Juventus-Palmeiras
Luca Iannone per CalcioNews24.com
25 febbraio 2012
Guazzoni (Il Giorno): "Inter statica e senza benzina, ma con le individualità..."
Lasciata (momentaneamente) da parte la Champions League, il Napoli deve rituffarsi nuovamente nel campionato per rincorrere quel terzo posto che non sembra essere più un miraggio come qualche tempo fa. Per provare a raggiungere questo obiettivo, bisogna però superare l’ostacolo Inter che si presenterà domani sera al San Paolo. Per parlare di questo scontro diretto in ottica zona Champions, contattato in esclusiva Luca Guazzoni, collega del quotidiano milanese Il Giorno.
Napoli-Inter è l’ultima spiaggia per Claudio Ranieri?
“Francamente non penso, anche se è una ‘fiducia a tempo’. A meno di una resa incondizionata alla truppa di Mazzarri con un risultato davvero pesante al passivo o di una debacle casalinga contro il Catania. Per vari motivi, primo tra tutti la totale mancanza di alternative tecniche che possano garantire di uscire dalle sabbie mobili in tempi rapidi. Ed in secondo luogo perché il vero esame è la sfida di ritorno con l’OM: uscisse dalla Champions senza gettare il cuore oltre l’ostacolo sarebbe il capolinea e arriverebbe l’esonero immediato”.
Si sono fatti tanti nomi, ma in caso di esonero quali potrebbero essere i suoi sostituti?
“La sola soluzione percorribile ad oggi è la coppia Figo-Baresi, non si vedono alternative all’orizzonte. Poi a giugno la scelta cadrà su Blanc, attuale ct della Francia ma di fatto separato in casa con il presidente della federazione. Meno calda la pista che porta a Villas-Boas, impossibile Capello. E’ un nome buono ormai per far vendere i giornali: ha un ingaggio troppo alto per i programmi societari e avrebbe pretese sul mercato assolutamente al di fuori dell’austerity voluta da Moratti”.
Dal punto di vista fisico-atletico, quale delle due squadre arriverà meglio dopo l’impegno di Champions?
“L’Inter non ha atletismo e questo è il vero dramma nella rosa nerazzurra: è una squadra statica che non riesce ad imporre un ritmo ‘europeo’ per creare azioni pericolose. Lo si è visto anche al Velodrome: l’Inter è stata sì sfortunata, ma contro una squadra modesta ha addirittura finito la gara senza benzina. E’ vero che il Napoli ha speso tanto nella magica notte del San Paolo, ma ha un vigore muscolare di un altro pianeta rispetto ai logori e sfiacchi senatori di Ranieri”.
Nei confronti di questa stagione il Napoli ha sempre avuto la meglio, in che modo potrebbe essere invertito questo trend?
“Con l’orgoglio e una giocata di un singolo. Alla Pinetina non si sta vivendo una situazione tranquilla, lo si vede nel modo di giocare della squadra che però è esperta e navigata. I risultati che non possono essere trovati con il fisico e la corsa potrebbero arrivare con la testa che, non scordiamolo mai, è la stessa del 2010. Se poi uno Sneijder o un Milito trovano la giornata giusta…”.
Qual è la situazione dell’infermeria in casa nerazzurra?
“Settimana piuttosto funesta: la partita contro l’OM ha messo fuori causa per almeno quindici giorni Maicon – lo staff medico lo vuole recuperare per il ritorno -, giovedì è arrivato il crack di Ranocchia che ne avrà per sei settimane – lesione di secondo grado all’adduttore breve -. Non recupera nemmeno Alvarez, qualche possibilità in più per Faraoni che dovrebbe comunque partire al massimo dalla panchina. Poi c’è l’oggetto misterioso: Fredy Guarin che, arrivato già rotto dal Porto per sostituire Thiago Motta, non sembra poter recuperare fino ai primi di marzo. Un’altra brillante operazione di Branca che a giugno rischia di salutare la compagnia”.
Quindi quale dovrebbe essere l’undici titolare su cui punterà Ranieri?
“Il solito terno al lotto, visto che in questo momento non esiste un assetto standard, né giocatori in grado di dare garanzie. La sensazione è che Ranieri voglia più pensare a non prenderle che a vincere, vista anche l’estrema difficoltà di fare risultato al San Paolo. Potrebbe giocare con il modulo usato nella sfida di Coppa Italia con un’unica punta – Milito – e Sneijder a fare da rifinitore alla sue spalle. Difesa quasi obbligata con Nagatomo a destra, Lucio e Samuel centrali e Chivu – che sta più pensando a dove andare in estate che al campo, Napoli in pole insieme al Milan – sulla corsia mancina. A centrocampo Zanetti, Stankovic – in ballottaggio con Poli -, l’insostituibile Cambiasso e Obi”.
In campo potrebbe esserci Pandev, che se ne avesse l’occasione vorrà mettersi in mostra contro la sua ex squadra…
“L’Inter è davvero un frullatore. Una piazza dalle grandi passioni e dai forti sentimenti. Pandev è finito in questa spirale e non è riuscito a rialzarsi. Eroe di un derby vinto in dieci uomini – suo il gol su punizione del 2-0 finale -, elemento prezioso del triplete, è stato poi messo alla gogna dai tifosi per le molte prestazioni negative offerte nella scorsa stagione. Per lui sarà uno stimolo in più: per dimostrare di essere un giocatore di carattere, che era ciò che gli imputava la gente comune. Il dato certo è che la sua avventura all’Inter è finita e lui lo sa”.
Luca Iannone per IamNaples.it
16 febbraio 2012
Borgi (Lady Radio): "Fiorentina in ripresa e il Napoli con la Champions..."
Dopo cinque turni di campionato in cui la vittoria tardava ad arrivare, i tifosi del Napoli sono potuti tornare ad esultare. I tre punti conquistati contro il Chievo hanno un significato più per il morale della squadra e di tutto l’ambiente che in chiave classifica. Il prossimo ostacolo degli azzurri è rappresentato dalla Fiorentina, che affronterà gli azzurri domani sera al Franchi. Per avvicinarsi a questo anticipo della 24a giornata di campionato, la redazione di IamNaples.it ha raggiunto in esclusiva il collega di Lady Radio e Firenzeviola.it Stefano Borgi.
Partiamo dalla polemica riguardante l’orario del fischio d’inizio: tu da che parte stai?
“A prescindere, ma sopratutto in questo periodo di crisi, sto dalla parte di chi paga o addirittura ha già pagato, cioè dalla parte degli abbonati. Quindi nessun anticipo pomeridiano, anche se il Napoli ha fatto bene a provarci. Come si suol dire domandare è lecito, rispondere…“.
Qual è l’umore in casa viola al momento?
“Buono. Non buonissimo come ai tempi di Prandelli e della Champions League, ma nemmeno funereo come nei 18 mesi di Mihajlovic. La variabile positiva si chiama Delio Rossi, che per caratteristiche e mentalità in molti vedono simile a Prandelli. E con questo ho detto tutto…“.
All’andata finì 0-0, venerdì che Napoli ti aspetti di vedere al Franchi?
“Non me ne vogliano gli amici napoletani ai quali auguro ogni fortuna contro il Chelsea ma la Champions League è una specie di tritacarne, un fagocitatore implacabile di energie fisiche e mentali. Il Napoli domani giocherà contemporaneamente su due campi, il problema è che i giocatori in campo sono sempre 11…”.
Con sei punti conquistati in due partite la Fiorentina nel girone di ritorno sembra aver cambiato marcia…
“La Fiorentina ha indubbiamente invertito la rotta, ma ricordo che le vittorie sono arrivate entrambe in casa, contro un Siena che non è certo il Barcellona e contro un’Udinese palesemente in calo, come tutte le squadre di Guidolin nel girone di ritorno. Certo la squadra è cresciuta, sopratutto a livello fisico, e finalmente ha un centravanti di ruolo. Al resto ci pensa Jovetic”.
Che formazione dovrebbe schierare Delio Rossi?
“Modulo speculare a quello di Mazzarri, 3-5-2 e via andare. Il sogno, confessato, di Rossi sarebbe il 4-3-1-2 col trequartista, ma non è tempo di esperimenti né tantomeno di stravolgimenti. Per cui avanti con la difesa a tre che, per ora, ha dato discreti risultati. Nessuna novità nemmeno nell’undici titolare, eccezion fatta per il nuovo arrivato Olivera al posto dello squalificato Lazzari”.
Per quanto riguarda il futuro di Pantaleo Corvino (accostato più volte al Napoli) quali novità ci sono?
“Corvino resterà al 95%, magari coadiuvato da Guerini e Macia, talent scout spagnolo già al Liverpool con Benitez, ai quali verranno dati maggiori poteri. Del resto Corvino, agli occhi di Diego Della Valle, ha una grandissima virtù: sa rivendere benissimo i giocatori e fa quadrare i bilanci. E per la Fiorentina, nell’ottica del fair play finanziario, non è poco”.
Luca Iannone per IamNaples.it
Il Boa è tornato (e si vede)
Luca Iannone per MilanNews.it
15 febbraio 2012
"Lady B" con... Federica Aliberti
Lavorare nel mondo del calcio come giornalista non significa soltanto seguire competizioni come la Serie A o la Champions League. Come accade a chiunque voglia intraprendere questa affascinante carriera, bisogna partire dal basso magari seguendo i campionati dilettantistici o giovanili. Lo si comprende anche dal racconto della preparatissima e super competente Federica Aliberti, la “Lady B” di questa settimana.
Quando è iniziata la tua passione per il calcio?
“Ero piccolissima, sinceramente non ricordo il momento esatto, so però che il mio percorso è stato insolito. Nella mia famiglia c'era solo un amante del calcio: mio nonno paterno, Giovanni, era tifoso del Toro ma non ebbi purtroppo possibilità di conoscerlo. Non solo la mia non è mai stata una famiglia appassionata di calcio, ma mio padre Anselmo, classe '48, lo detestava nel vero senso della parola: non tollerava tutto ciò che poteva ruotare intorno a questo sport e riteneva che seguirlo fosse indice di debolezza e scarso intelletto. Quindi, quando già ai tempi dell'asilo mi scopriva sul divano a guardare una qualche partita, mi rimproverava e mi faceva cambiare immediatamente canale. Per non parlare del pacchetto Telepiù: papà aveva fatto l'abbonamento completo da subito e per me il sabato e domenica erano un continuo fingere di guardare i cartoni per poi, appena non venivo scoperta, cambiare canale e guardarmi una qualsiasi partita di calcio. Posso quindi dire di aver scelto prima il calcio e poi, durante i primi tempi delle elementari, mi ritrovai a scegliere di essere bianconera. L'amore per la Juventus e la passione sfrenata per il calcio mi portarono presto a collezionare le figurine Panini, a cercare poster e a collezionarli, senza però poterli appendere. Pensa che, soltanto lo scorso 12 dicembre, sono riuscita a far vedere a mio padre Roma-Juventus. Incredibile, ha visto tutto il secondo tempo con me comodamente seduto sul divano, bevendo uno dei suoi liquori e fumando il suo solito Toscano”.
La tua prima volta allo stadio?
“Frequentavo la prima media. Mia madre, pur di realizzare il mio ''sogno stadio'', organizzò all'insaputa di mio padre una splendida gita al Delle Alpi, chiedendo ad un caro amico di famiglia di portarmici. Era il 20 dicembre 1998, si disputava Juventus-Salernitana. Ricordo che la notte precedente non dormii e che una volta arrivata lì, il cuore mi batteva a mille. Fu un'emozione indescrivibile che mi accompagnò durante tutta la partita e oltre: sognai tanto quel giorno, forse perché, oltre alla passione, in fondo stavo andando contro il volere di mio padre, che una figlia tifosa proprio non la voleva. La gara finì 3-0. La cosa incredibile è che, proprio in quegli anni, il presidente della Salernitana era Aniello Aliberti, portatore del mio stesso cognome. Fu proprio un segno del destino. Da allora non smisi più di andare allo stadio e mio padre, con rammarico, dovette abituarsi”.
Quando e come hai cominciato a svolgere questa professione?
“Unire passione e lavoro è stata una svolta molto recente, nel 2011. Sono laureanda in giurisprudenza e diventare una giornalista professionista era ed è la mia ambizione lavorativa. Da due anni scrivevo di attualità per alcuni portali web. Inoltre cercavo un rotocalco per cui scrivere regolarmente, ma con questa crisi era davvero difficile. Poi al rientro dalle vacanze estive, ecco un annuncio: il settimanale di calcio Sprint & Sport stava cercando nuovi collaboratori, sia sul campo che in redazione. Ebbene, ho sostenuto il colloquio e, con mia grande gioia, mi hanno presa. Ho fatto che ''fare l'en plain'': campo e redazione. Seguo prevalentemente la primavera della Juventus, oltre agli Allievi Nazionali, Berretti e Giovanissimi Nazionali, gironi A e B”.
Quali sono gli aspetti più belli del tuo lavoro?
“Seguendo i giovani, la cosa più emozionante è vedere questi talentuosi ragazzi giocare per crescere e migliorarsi. Conoscono il fair play e sul campo trasmettono un'energia frizzante, determinata e davvero emozionante. Ho molta voglia di vedere poi come si evolveranno le loro vite sul campo, so già che alcuni di loro faranno una grande carriera. L'altro aspetto bellissimo è poter lavorare a contatto di grandi uomini ed ex giocatori della Vecchia Signora come Gianluca Pessotto, responsabile organizzativo del settore giovanile della Juventus, persona davvero affabile e stimata”.
Chi è il tuo giocatore preferito?
“Se vogliamo parlare del calcio mondiale, io ti parlo del super Pallone d'oro Lionel Andrés Messi Cuccittini, meglio conosciuto come Lionel Messi. E' un attaccante sensazionale, mio coetaneo tra l'altro”.
Quale grande campione sogni di intervistare?
“Intervisterei Falcao, ex centrocampista della Roma, secondo me uno dei più grandi calciatori degli ultimi trent'anni. Non solo è stato un grande atleta regista in campo, ma ha anche avuto una vita privata travagliata tra cui si parla di un matrimonio difficile, un figlio extra coniugale riconosciuto poi e un flirt con la defunta pornostar Moana Pozzi; sarebbe interessante capire, ormai a giochi conclusi, come ha condotto queste due vite parallele così diverse, anche se ormai genio e sregolatezza non sono più componenti così rare nel calcio”.
Secondo te, quali squadre di questa Serie Bwin potranno contendersi la promozione?
“Secondo me se la giocano bene Torino, Sassuolo, Pescara, Varese e Brescia. Ciò che è sicuro è che vorrei il Toro di nuovo in A per poter rivedere un bel derby torinese, con vittoria bianconera ovviamente”.
Chi sono i giovani di questo campionato che ti hanno impressionato maggiormente?
“Io punterei su dei giovani talentuosi come i ventenni Ciro Immobile e Lorenzo Insigne entrambi del Pescara, Alen Stevanovic centrocampista del Torino classe '91 e Gianluca Sansone attaccante classe '87 del Sassuolo”.
Sogno nel cassetto per la tua carriera?
“Rubare il posto a Valeria Ciardiello, presentatrice di Juventus Channel. Scherzi a parte, adoro scrivere di calcio ma so che me la caverei anche davanti ad uno schermo, non ho inibizioni, anzi. Ho un carattere deciso e il mio modo di lavorare è molto puntiglioso e meticoloso: vorrei semplicemente crescere e migliorare nel mio lavoro che, nel mio piccolo, è la mia gioia e la mia grande fonte di soddisfazione. Non lo lascerei per nulla al mondo ora come ora”.
Con cosa vorresti concludere questa chiacchierata?
“Io ho un sogno per il calcio. Vorrei che il calcio si purificasse, da dentro e da fuori. Niente più calcioscommesse, basta violenza negli stadi, basta comportamenti scorretti da parte di calciatori sul campo e fuori. Il calcio dev'essere una cosa bella, un momento conviviale, di educazione, amore e passione”.
12 febbraio 2012
Zampieri (TuttoChievo): "Questa volta il Chievo non affronterà un Napoli rimaneggiato"
Negli ultimi cinque impegni di campionato (contro Bologna, Siena, Genoa, Cesena e Milan) il Napoli è riuscito ad accumulare soltanto quattro punti e a dare vita a prestazioni poco brillanti, facendo scatenare l’ira dei tifosi. In programma domani alle 20.45 l’appuntamento casalingo con il Chievo, che di recente ha sempre dato filo da torcere alla squadra di Mazzarri. Per analizzare il posticipo della 23a giornata di campionato, la redazione di IamNaples.it ha contattato in esclusiva Elisabetta Zampieri, direttrice di TuttoChievoVerona.it.
Come arriva il Chievo alla sfida del San Paolo?
“Il girone di ritorno non è iniziato nel migliore dei modi per la formazione clivense. Nelle ultime quattro uscite, compresa la sfida di Coppa Italia contro il Siena, la formazione di Di Carlo ha infatti subito tre sconfitte con l’unica vittoria in trasferta a Novara. La classifica, per carità, non è ancora compromessa, del resto sono ben 10 i punti che dividono i gialloblu dalla terzultima, ma tornare a fare risultato diventa importante soprattutto per il morale“.
Sei d’accordo con chi dice che il Chievo si esprime meglio in trasferta che al Bentegodi?
“La vittoria in casa alla formazione scaligera manca dal 15 gennaio scorso quando superò per 1-0 il Palermo di Bortolo Mutti. Da allora sono arrivate solo sconfitte contro Lazio, Siena e Parma. Quello che prima era per Pellissier e soci un autentico fortino sembra essere diventato terra di conquista. In questo momento perciò i risultati danno ragione a chi la pensa così“.
Negli ultimi tre confronti i clivensi hanno sempre avuto la meglio: Di Carlo ha la chiave tattica per aprire la difesa partenopea?
“Le ultime uscite certamente fanno pensare che la formazione gialloblu abbia trovato la giusta ricetta per portare a casa il risultato contro la banda di Mazzarri. La verità è che il Chievo si è sempre trovato di fronte un Napoli scarico o vicino ad importanti impegni europei e questo è risultato decisivo per la squadra gialloblu”.
Fatto sta che il Chievo sembra essere la ‘bestia nera’ del Napoli…
“E’ vero. Come ho già detto però il Napoli si è sempre presentato all’appuntamento con il Chievo in grosse difficoltà. Basta pensare alla gara dell’andata quando Mazzarri, in vista della Champions League, schierò una formazione completamente rimaneggiata ed irriconoscibile”.
Molti tecnici, nell’affrontare gli azzurri, hanno schierato la difesa a quattro: credi che Di Carlo possa fare lo stesso?
“Da quando Di Carlo ha scoperto le caratteristiche da trequartista di Thereau si è sempre affidato al 4-3-1-2. E’ perciò molto probabile che questa sia la soluzione che adotterà anche contro il Napoli”.
Quale dovrebbe essere l’undici titolare gialloblu?
“Come ho già detto il modulo adottato sarà probabilmente il 4-3-1-2 con la difesa composta da Sardo, Andreolli, Acerbi e Dramè; il centrocampo formato da Bradley, Rigoni ed Hetemaj e in attacco Thereau alle spalle delle due punte Pellissier e Paloschi”.
Luca Iannone per IamNaples.it
10 febbraio 2012
Il nome di Malandra scuote il mercato di Serie B
Luca Iannone per CalcioNews24.com
9 febbraio 2012
Niente Milan per Čekulajevs: ha firmato con il Valletta
Luca Iannone per CalcioNews24.com
8 febbraio 2012
Sardone (SienaTV): "Sannino punterà su giocatori motivati contro il Napoli"
Il campionato non è cosa del Napoli, o almeno così è sembrato fino a questo momento. Tanto vale concentrarsi unicamente sulle coppe, a partire dalla Coppa Italia e dalla semifinale contro il Siena. Domani la partita di andata al Franchi, anche se resta da vedere a che ora ci sarà il fischio d’inizio. Per parlare di questo e del match più in generale, contattato in esclusiva Luciano Sardone, collega di SienaTV e di Radio Siena.
Sarebbe giusto, a tuo modo di vedere, anticipare il fischio d’inizio?
“Secondo me sì. Le 15 sarebbe l’orario giusto, ma la semifinale di Coppa Italia merita la prima serata sulla Rai per cui il calcio anche questa volta si piega alle logiche della televisione. Se questo è un problema, non è certo un problema di oggi“.
Lasciando l’orario di inizio alle 20.45, quali sarebbero i principali rischi al Franchi?
“Non vedo nessun rischio particolare, se non quello che gli spettatori della conca del Rastrello si potrebbero congelare. Speriamo che le due squadre sappiano scaldare il cuore dei propri tifosi…“.
Quanto ci tiene il Siena a questa partita?
“Molto, la squadra è abituata a lottare e si è guadagnata con merito la semifinale, traguardo storico che potrebbe accreditare ancor di più Sannino e la sua squadra, non solo nel calcio che conta, ma anche nella leggenda della Robur. Pensare ad una finale all’Olimpico per una città di 50 mila abitanti è qualcosa di veramente incredibile ma tremendamente a portata di mano: credo che il Siena ci proverà intensamente”.
Che atteggiamento dobbiamo aspettarci da parte dei bianconeri?
“L’atteggiamento di una squadra che avrà voglia di giocare alla pari, cosa che ha già fatto in campionato non solo con il Napoli ma anche con la Juventus e con l’Inter. Il Siena al Franchi ha strapazzto la Lazio, il Chievo, il Lecce, il Cesena e ha messo sotto sul piano del gioco Fiorentina e Atalanta. Insomma, in casa quello bianconero è un complesso temibilissimo”.
In città la finale è vista solamente come un sogno o come qualcosa di più?
“Il grande Paolo De Luca, presidente indimenticato e indimenticabile del Siena, diceva che quando si sogna in tanti poi i sogni diventano realtà. Siccome il governo non ha ancora tassato i sogni, perché non pensare a gloria e felicità?”.
Quale sarà l’undici di partenza schierato da Sannino?
“Questa è la domanda a cui si risponde poco facilmente, posso solo dire che che in campo andranno uomini fortemente motivati. Normalmente in questa competizione Sannino ha sempre mandato in campo le cosiddette seconde linee, ma credo che stavolta contro il Napoli andranno a giocarsela i cosiddetti titolari”.
Da ‘avversario’ che Napoli ti aspetti di vedere?
“Una squadra avversaria che non snobberà la partita. Il Napoli è in grado di dare delle accelerate improvvise al match che giocherà contando anche sulla gara di ritorno. Gli azzurri hanno molto più da perdere del Siena, anche se l’esperienza della Champions League e il livello di certi giocatori non lasciano alcun dubbio sul pronostico. Ma Mazzarri, che è toscano di scoglio, sa benissimo che al Rastrello di Siena c’è da batterci la bocca, come si dice da queste parti”.
Luca Iannone per IamNaples.it
"Lady B" con... Marica Giannini
Da showgirl ed attrice a giornalista sportiva e conduttrice. Una parabola che la porta a diventare un volto notissimo di Sportitalia, solo e soltanto per amore verso il calcio e verso tutto il mondo dello sport in generale. Di chi stiamo parlando? Ovviamente di Marica Giannini, la "Lady B" di questa settimana.
Quando è iniziata la tua passione per il calcio?
“Amo lo sport, sono cresciuta in una famiglia di sportivi: mia madre gioca a tennis, mio padre invece è un ex allenatore di calcio che da anni si è cimentato anche nelle maratone...come posso non amare lo sport? La mia passione per il calcio inizia da bambina quando mio papà mi portava al San Paolo ad assistere alle partite del Napoli ed in campo c'era un tale di nome Maradona...”.
Come hai iniziato questo lavoro?
“Ho iniziato a lavorare nel giornalismo sportivo grazie ad un amico che mi trascinò nel fantastico mondo del basket: di lì è stato amore a prima vista!”.
La tua prima volta allo stadio da tifosa e quella da giornalista?
“La mia prima volta allo stadio c'è stata nel 1986, all'età di 6 anni, anche se poi crescendo mi sono un po' distaccata dal mondo del calcio. Ma nel 1999 sono ritornata finalmente in uno stadio. Mentre in tribuna stampa la prima volta è stata ad un derby capitolino, Roma-Lazio del 2009 quando lavoravo per Dahlia TV”.
La tua squadra del cuore e il tuo calciatore preferito?
“Nel mio cuore c'è la squadra della mia città d'origine: il Napoli. Simpatizzo per la Roma, squadra della città che per anni mi ha ospitato, ma non essendo una fanatica di calcio ho tanto rispetto verso tutte le squadre. Il mio giocatore preferito, invece, è senza dubbio Cavani: uomo dal grande talento ma anche uomo di fede”.
Chi è Marica Giannini lontano dalle telecamere?
“Una ragazza che ama divertirsi, non prendersi troppo sul serio e circondarsi di persone solari come lei. Marica è una sognatrice, aspetta ancora il suo principe azzurro”.
Tralasciando il calcio, quali sono i tuoi hobby?
“Nel mio tempo libero mi piace giocare a tennis ed amo viaggiare. Appena posso scappo a Miami dove ho un po' di amici, amo girare in bici per la città della Florida”.
A tuo parere, quali squadre di questa serie Bwin si contenderanno la promozione in A?
“Torino, Sassuolo e Pescara. Ma attenzione anche al Verona di Mandorlini. Sicuramente il Pescara di Zeman è stata una rivelazione di questo campionato”.
Su quali talenti di questo campionato punteresti?
“Sicuramente Ciro Immobile del Pescara ma anche Marco Sau, talento del vivaio del Cagliari in forza alla Juve Stabia. Sau sta facendo davvero bene con le Vespe”.
Il tuo sogno nel cassetto?
“Da buona napoletana e quindi scaramantica non lo dico. A volte i sogni restano tali, meglio custodirli gelosamente...”.
Luca Iannone per TuttoB.com
7 febbraio 2012
Tavano (ag. Riverola): "Bologna più lesto del Napoli. In estate uno dei tre tenori..."
Sono sempre tanti i giovani calciatori stranieri che in ogni sessione di mercato sbarcano in Serie A ed uno arriverà, ufficialmente, la prossima estate. Martí Riverola, prodotto della famosa cantera del Barcellona, approderà infatti al Bologna con cui ha firmato un contratto quadriennale. Sul centrocampista classe ’91, che ha esordito in Champions League nel corso di Barcellona-BATE Borisov, aveva messo gli occhi anche il Napoli, colpevole però di essere arrivato in netto ritardo. Per saperne di più su questo giovane spagnolo e su alcuni retroscena di mercato, intervistato in esclusiva Diego Tavano, procuratore di Riverola.
Per quale motivo Riverola non è già sbarcato in Italia a gennaio?
“Lo abbiamo deciso di comune accordo con il direttore generale della società rossoblu Roberto Zanzi. Nella prossima stagione partirà un nuovo ciclo del progetto Bologna e Riverola ne farà parte fin dall’inizio, quindi a giugno“.
Il Napoli ha fatto un tentativo, senza però avere fortuna…
“C’è stato un forte inserimento del Napoli ma è stato tardivo, quindi non abbiamo disatteso la parola data ai dirigenti rossoblu. La differenza è stata nei tempi. Il Bologna si è mosso in modo concreto a cavallo delle feste natalizie e nei miei viaggi a Barcellona di quel periodo avevo con me una bozza di proposta. Il Napoli, invece, è uscito allo scoperto soltanto quando era quasi fatto tutto. Quella partenopea è una piazza allettante, però in questo mondo conta anche la parola data”.
C’erano anche altre società interessate a Riverola?
“Sì, c’erano anche altri club sulle sue tracce. Un club austriaco, il Maiorca e anche l’Udinese si è mossa per lui, ma il Bologna ha bruciato la concorrenza sul tempo”.
Come mai il Barcellona si priverà di un giovane così promettente?
“Il Barcellona non vorrebbe privarsene e la cosa è dimostrata dal fatto che Riverola sta continuando a giocare con il Barcellona B, nonostante abbia già raggiunto l’accordo con il Bologna. I blaugrana avevano fatto una proposta di rinnovo che però, dopo valutazioni di tipo economico e dal punto di vista del progetto tecnico, è stata rifiutata. L’offerta della società felsinea era più vantaggiosa e abbiamo decisa di accettarla”.
Ci può descrivere le principali caratteristiche del giovane?
“L’ho paragonato ad Alberto Aquilani, anche se è meno forte fisicamente ma ha un tasso tecnico più elevato del calciatore del Milan. Riverola è un centrocampista universale, può ricoprire uno qualsiasi dei quattro ruoli del rombo di centrocampo. È dotato di grande qualità tecnica, una prerogativa per i giocatori del Barça”.
Come giudica l’operato del Napoli in sede di mercato invernale?
“Credo che il progetto della società azzurra si avvicini a quello della Roma. E’ stato un calciomercato in linea con i progetti tecnici del Napoli. Sono convinto che il presidente De Laurentiis non voglia fare acquisti di grande spessore a gennaio. Edu Vargas è un buon giocatore, ma è stato pagato circa 11 milioni di euro quindi non una cifra astronomica. Il progetto del Napoli consiste nel valorizzare giocatori mediamente importanti per poi magari rivenderli. Tra l’altro, credo che sarà difficile trattenere ancora i cosiddetti tre tenori: uno tra Cavani, Hamsik e Lavezzi a fine anno partirà”.
Luca Iannone per IamNaples.it
6 febbraio 2012
Tra il Palermo e gli arabi c’è la FM Communications?
Luca Iannone per CalcioNews24.com
5 febbraio 2012
Hamsik, un tenore con poca voce
Luca Iannone per MilanNews.it
4 febbraio 2012
Mazzara (MilanNews): "Milan arrabbiato, ma il Napoli è un avversario ostico"
Milan-Napoli in programma domenica 5 febbraio alle 20.45: si gioca, non si gioca, alla fine viene anticipata alle 15. Ma bisogna lasciarsi alle spalle tutte le polemiche di questi giorni, perché domani pomeriggio andrà in scena a San Siro il confronto tra due squadre alla ricerca di tre punti preziosi dopo qualche passo falso di troppo. Per avvicinarci all’attesissima sfida tra i rossoneri e la squadra di Mazzarri, intervistato in esclusiva Pietro Mazzara, vide direttore di MilanNews.it.
Corretta la decisione di anticipare il match alle 15 secondo te?
“Correttissima. A Milano c’è molto freddo. Ho avuto la sfortuna di essere in tribuna stampa in occasione di Milan-Novara di Coppa Italia giocata alle 21 a -5 gradi. Pensate cosa avrebbe voluto dire giocare alle 20.45 a -14. Uno scempio per tutti e non capisco le critiche a Galliani che si è preoccupato di salvaguardare sia il suo patrimonio sia quello azzurro cercando una soluzione alternativa al freezer. A volte penso che se ci fosse ancora lui come presidente di Lega, molti guai del nostro calcio attuale non ci sarebbero”.
Gli azzurri si troveranno di fronte un Milan arrabbiato dopo il ko con la Lazio?
“Penso proprio di si. Il Milan sa di aver perso un’occasione molto importante contro la Lazio per stare nella scia della Juventus. Il confronto che c’è stato tra Allegri e i giocatori lo testimonia”.
Mercoledì all’Olimpico i rossoneri avrebbero potuto scavalcare la Juve in classifica, un’occasione persa in chiave scudetto?
“Probabilmente sono tre punti pesanti che potrebbero mancare al Milan alla fine del campionato ma, guardandosi indietro, mancano anche i punti con Fiorentina e Bologna che più di quelli di mercoledì possono pesare nell’economia del campionato. Gli scontri diretti sono un capitolo a parte“.
Su cosa punterà Allegri per un pronto riscatto?
“Sulla rabbia e sulla voglia di cancellare la brutta prestazione di mercoledì, anche se si trova ancora in emergenza in mezzo al campo con soli cinque giocatori a disposizione”.
Cosa è cambiato dalla gara di andata, quando la squadra di Mazzarri prevalse per 3-0?
“Poco, solo gli infortuni che a ruota stanno decimando la rosa più completa e forte del campionato”.
Qual è, a tuo parere, l’uomo più temibile del Napoli in questo momento?
“Il Napoli è una squadra ostica che come il Milan non sta attraversando un buon periodo sia di risultati che di gioco. Cavani fa sempre paura ma credo che il collettivo azzurro possa essere un valore aggiunto”.
Quale sarà l’undici di partenza schierato da Massimiliano Allegri?
“Difficile dirlo. Ci sono dei dubbi sul trequartista e sul terzino sinistro. El Shaarawy e Seedorf, Mesbah e Antonini si giocano, a mio avviso, due maglie”.
Tornando al mercato invernale, sei soddisfatto dell’operato di Galliani e Braida?
“No, per nulla. Hanno rincorso Tevez, che a questo Milan serviva come il pane e hanno preso Maxi Lopez che a mio avviso è il sostituto di Tomasson. Muntari non lo avrai prima di metà febbraio e non sai in che condizioni tornerà dalla coppa d’Africa. Merkel bene, peccato si sia rotto. Mesbah mi piace ma deve dimostrare di esser da Milan”.
Luca Iannone per IamNaples.it
Sampdoria, ag. Zuloaga: "Ecco chi è l'ultimo rinforzo della Primavera doriana"
Luca Iannone per TuttoB.com
Ag. Fifa Giusti: "Vi presento tre giovani talenti della Tippeligaen"
Vegard Forren – “Lui è uno degli assistiti della nostra agenzia, un difensore classe ‘88 in forza al Molde. Lo abbiamo proposto anche a gennaio ed il giocatore è stimato da alcune società italiane, ma ci sono due difficoltà per il suo apporodo in Serie A: la prima è legata al ruolo delicato e la seconda è legata al fatto che il Molde vuole cederlo solo a titolo definitivo. Il calciatore non ha un costo alto, però si preferisce puntare su formule come comproprietà o prestito. Tutto questo può aver congelato gli interessamenti nella sessione di mercato conclusasi martedì. Ha delle richieste in Europa e nei prossimi quattro mesi avremo la possibilità di lavorarci in vista della prossima estate. Se continua a mantenere le aspettative, può rappresentare sicuramente un giocatore molto interessante. Dopo il biennio con l’Under 21, di recente ha esordito con la nazionale maggiore. Ha già collezionato circa 120 presenze da titolare nella Tippeligaen, possiede un’ottima esperienza per la sua età. E’ un giocatore che io consiglio per qualità, senso tattico, forza fisica e maturazione: da quando lo conosciamo ha avuto una maturazione importante in quanto a personalità. Ha una buona struttura fisica ma ciò che lo contraddistingue è un calcio pulito, sa impostare, è bravo palla al piede, molto forte gioco aereo: ha le caratteristiche del classico giocatore nordico abbinate ad una qualità tecnica fuori dal comune. Ha vinto l’ultima edizione del campionato con il Molde giocando come libero e questo lo ha fatto crescere come consapevolezza, è pronto a tutti gli effetti. Il fatto di poter giocare in un campionato come quello italiano, tedesco, spagnolo o inglese sarebbe fondamentale per lui. Al momento è un calciatore da club di media fascia, dove avrebbe la possibilità di giocare e di diventare da top club. Con un anno o due di ulteriore sviluppo delle proprie qualità può diventare un top player nel suo ruolo“.
Thomas Drage – “Si tratta di un prospetto molto interessante di proprietà del Tromsø. E’ un classe ‘92 che quest’anno ha collezionato 30 presenze e 4 reti nella Tippeligaen, mentre la sua squadra si è classificata seconda. E’ un giocatore offensivo molto duttile, può giocare come esterno d’attacco sia a sinistra che a destra ma anche da trequartista. Ha il passo per coprire la fascia, così come la visione di gioco per buttarsi negli spazi e per lanciare le punte. L’ho visto più volte ricoprire il ruolo di esterno, ma da metà campo in su può stare quasi dove vuole. Ha qualità tecniche e fisiche, è molto propenso al gioco di squadra come tanti calciatori nordici. Ha già esordito con la nazionale maggiore, è un giocatore assolutamente interessante e può essere pronto per un campionato più importante. Sarebbe un investimento in prospettiva, il costo del suo cartellino non è elevato ma è giovane con già diverse partite nelle gambe. Un club di media fascia potrebbe farlo inserire gradualmente, Drage è uno di quei giocatori che può completare una rosa inserendosi pian piano. Anche una squadra neo promossa, dove troverebbe ancora più spazio, potrebbe puntare su di lui. E’ un giocatore da prendere subito“.
Mohammed Fellah – “E’ un centrocampista classe ‘89 norvegese di origine nordafricana che gioca nel Valerenga, può essere interessante. Fisicamente è un calciatore compatto, un brevilineo. Ricopre il ruolo di trequartista, ma ha giocato anche come regista. Possiede grande visione di gioco, doti tecniche e personalità. Da tre stagioni è titolare del Valerenga e anche nell’Under 21 ha giocato bene mettendo a segno reti importanti. Gli va però trovata la giusta collocazione: in un centrocampo a tre potrebbe giocare da interno, in un rombo potrebbe fare il trequartista e lo vedrei bene anche da mezz’ala sinistra. E’ un calciatore molto tecnico, ma, se viene acquistato, bisogna concepire una squadra che ruoli intorno a lui. E’ un jolly del cerchio centrale del campo, potrei paragonarlo anche a Pirlo per la collocazione tattica. Forse, per gli standard che hanno le società italiane, può essere stato sottovalutato“.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
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