E' ufficiale da martedì scorso: Dario Baccin è il nuovo coordinatore tecnico del settore giovanile del Palermo. L'ex difensore di Cesena, Chievo e Napoli raggiunge nel capoluogo siciliano il direttore generale della società rosanero Giorgio Perinetti, dopo aver collaborato con lui al Siena
nel ruolo di osservatore. Le sue prime dichiarazioni da dirigente
palermitano, Baccin le ha rilasciate in esclusiva ai miei microfoni: “Innanzitutto
per me è motivo di grande orgoglio, perché quest'occasione mi è stata
data da un club importante e prestigioso come il Palermo. La chiamata è
arrivata tramite il direttore Perinetti che voglio ringraziare. Inizio a
fare un lavoro diverso da quello fatto finora. Per me si tratta di un
incarico nuovo che mi dà grandi stimoli e grande voglia di fare bene”. Baccin si metterà al lavoro a partire dalla prossima settimana: “A livello ufficiale e operativo inizierò da lunedì-martedì prossimo, anche se i contatti ci sono già da dieci giorni”.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
30 giugno 2012
Ag. Forestieri: "Padova? Nessun contatto. Vuole la Serie A"
Dopo la stagione trascorsa in prestito al Bari, Fernando Forestieri ha fatto ritorno all'Udinese, dove però potrebbe anche non restare. L'ultima notizia riguardante il suo futuro parla di un Padova che si sarebbe mosso per lui. Per saperne di più, ho contattato in esclusiva il procuratore dell'italo-argentino Simone Canovi: “Se
il Padova ha fatto un sondaggio con l'Udinese non lo so, ma con me
direttamente non c'è stato nulla. So che agli osservatori della società
veneta piaceva, ma se il Padova si fosse mosso concretamente l'avrei
saputo”. Rispetto ad un mese fa, quando i campioni erano ormai conclusi, non c'è stato nessun mutamento: “La
situazione non è cambiata, la sua volontà è quella di ritornare a
giocare nella massima serie e credo si meriti questa possibilità. Anche
se arriveranno offerte importantissime dalla Serie B, noi aspettiamo la A”, ha spiegato Canovi.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Luca Iannone per CalcioNews24.com
29 giugno 2012
Pescara su Caraglio? Sì ma non solo...
A due anni di distanza dal mancato approdo al Catania al quale era vicinissimo, Milton Joel Caraglio potrebbe
sbarcare in Italia nel corso di questa sessione estiva di
calciomercato. Nelle scorse settimane si era vociferato di un
interessamento del Pescara nei confronti del centravanti argentino, attualmente in forza ai cileni del Rangers de Talca. Ma, secondo accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva e
provenienti da fonti molto vicine al calciatore, quella abruzzese non
sarebbe l'unica società italiana sulle tracce della punta classe '88.
Per il futuro di Caraglio ci sono varie piste che portano a squadre di
Serie A e big di B, come l'Hellas Verona e il Novara.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Luca Iannone per CalcioNews24.com
28 giugno 2012
Né Crotone né Genoa nel prossimo futuro di Vinetot
Appena la scorsa settimana Genoa e Crotone hanno raggiunto ufficialmente l'accordo per il rinnovo della comproprietà del cartellino di Kevin Vinetot.
Si era quindi detto che il centrale difensivo classe '88 sarebbe dovuto
rimanere in Calabria per la terza stagione consecutiva, ma potrebbe non
essere così. Infatti, stando ad accreditate indiscrezioni raccolte in
esclusiva e
provenienti da fonti vicine al giocatore, è molto concreta la
possibilità che il calciatore francese di origini guineane vesta una
maglia diversa da quella dei pitagorici. La squadra in cui giocherà il
prossimo anno non sarà né il Genoa né il Crotone, anche se resta da
vedere con che formula si trasferirà altrove; uno dei due club cederà la
sua parte di cartellino oppure Vinetot partirà in prestito?
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Ungari: "A Modena manca un progetto. Su Mauri, Milanetto e Sculli..."
Ho intervistato in esclusiva Luca Ungari. L'ex difensore, che nella sua carriera ha collezionato circa 200 presenze con la casacca del Modena, si è soffermato a parlare della squadra canarina e della sua situazione, ma anche di alcuni suoi ex compagni.
Una valutazione all'ultima stagione del Modena?
“Bisogna dare due voti distinti, uno per il girone d'andata e uno per il girone di ritorno. Nella prima parte della stagione - molto negativa - ci sono stati un po' di problemi a causa di una situazione complicata all'interno della società; una situazione travagliata che si è tradotta in problemi sul campo. Per la seconda parte del campionato, invece, bisogna fare un plauso ai ragazzi, all'allenatore ed al club. Realizzare tutti quei punti e avere una media da promozione non è mai facile. Comunque, alla fine, è stata un'annata soddisfacente visto com'era andata fino a metà campionato”.
Cosa manca a questa squadre per ambire a qualcosa di più?
“In questo momento sono due le cose fondamentali che mancano: programmazione e stabilità societaria. Dal 2006 in avanti è mancata una vera programmazione. Si sono vissute varie annate cercando di fare il possibile senza riuscire a guardare oltre; ovviamente è importante avere un occhio al bilancio anche se è sempre in passivo, ma questo è un comune denominatore per le società italiane. Adesso sta andando in porto una cessione che è la base primaria per avere stabilità societaria. La squadra è un grandissimo punto di domanda, ma sicuramente sarà fondamentale puntare su giovani bravi che rappresentano una parte importantissima del nostro calcio. Modena è una piazza ambita e, con un progetto ed una programma societaria, può ambire alle prime posizioni del campionato di Serie B”.
Bisoli o Mangia per la panchina?
“Si tratta di due ottimi allenatori, chi li ha avuti me ne ha parlato davvero molto bene. Mangia è un allenatore molto tecnico e preparato, Bisoli invece ha un approccio caratteriale importante e ed è aiutato da un passato come giocatore. Sono due tecnici giovani ma molto preparati, hanno già dimostrato le proprie capacità in categorie importanti come la massima serie. Potrebbero far bene tutti e due”.
I tuoi ex compagni Mauri, Milanetto, Sculli sono nell'occhio del ciclone: te lo saresti aspettato?
“Avevamo degli stili di vita diversi, soprattutto rispetto a Mauri e Sculli che erano più giovani; con Milanetto, invece, ho giocato insieme a Como. Comunque sono rimasto molto stupito, non mi sarei mai aspettato di vederli coinvolti in certe situazioni. Il calcioscommesse è una dimensione che io non riesco a comprendere, una pagina molto amareggiante e deludente per tutti. Avendo giocato con loro mi auguro che la loro immagine possa uscire ridimensionata, ma se una persona ha sbagliato è giusto che si assuma tutte le proprie responsabilità. Mi auguro che ci sia stata una grande cassa di risonanza visti i campionati e squadre coinvolti, ma che andando ad approfondire loro ne escano ridimensionati”.
Un altro tuo compagno ai tempi del Modena è stato Biabiany...
“Lui è molto cresciuto da quando giocavamo insieme in gialloblu, anche se pensavo potesse rientrare definitivamente all'Inter dopo un anno al Parma. Quando era con noi a Modena c'era bisogno di gente fresca come lui, che era quello che non riuscivamo mai a prendere in allenamento. Non riuscivo a capire come mai non era stato impiegato costantemente per una parte di stagione, poi però quando ha iniziato ha subito fatto bene. E' un bravissimo ragazzo che si applica molto e ha grandi qualità; mi aspetto sicuramente che possa fare un ulteriore salto. E' ancora giovane e ha ottimi margini di miglioramento, se fossi un club di A lo prenderei perché è un giocatore affidabile, dal rendimento costante. Se sta bene fisicamente può fare comodo a qualsiasi squadra di metà classifica, come appunto il Parma”.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Una valutazione all'ultima stagione del Modena?
“Bisogna dare due voti distinti, uno per il girone d'andata e uno per il girone di ritorno. Nella prima parte della stagione - molto negativa - ci sono stati un po' di problemi a causa di una situazione complicata all'interno della società; una situazione travagliata che si è tradotta in problemi sul campo. Per la seconda parte del campionato, invece, bisogna fare un plauso ai ragazzi, all'allenatore ed al club. Realizzare tutti quei punti e avere una media da promozione non è mai facile. Comunque, alla fine, è stata un'annata soddisfacente visto com'era andata fino a metà campionato”.
Cosa manca a questa squadre per ambire a qualcosa di più?
“In questo momento sono due le cose fondamentali che mancano: programmazione e stabilità societaria. Dal 2006 in avanti è mancata una vera programmazione. Si sono vissute varie annate cercando di fare il possibile senza riuscire a guardare oltre; ovviamente è importante avere un occhio al bilancio anche se è sempre in passivo, ma questo è un comune denominatore per le società italiane. Adesso sta andando in porto una cessione che è la base primaria per avere stabilità societaria. La squadra è un grandissimo punto di domanda, ma sicuramente sarà fondamentale puntare su giovani bravi che rappresentano una parte importantissima del nostro calcio. Modena è una piazza ambita e, con un progetto ed una programma societaria, può ambire alle prime posizioni del campionato di Serie B”.
Bisoli o Mangia per la panchina?
“Si tratta di due ottimi allenatori, chi li ha avuti me ne ha parlato davvero molto bene. Mangia è un allenatore molto tecnico e preparato, Bisoli invece ha un approccio caratteriale importante e ed è aiutato da un passato come giocatore. Sono due tecnici giovani ma molto preparati, hanno già dimostrato le proprie capacità in categorie importanti come la massima serie. Potrebbero far bene tutti e due”.
I tuoi ex compagni Mauri, Milanetto, Sculli sono nell'occhio del ciclone: te lo saresti aspettato?
“Avevamo degli stili di vita diversi, soprattutto rispetto a Mauri e Sculli che erano più giovani; con Milanetto, invece, ho giocato insieme a Como. Comunque sono rimasto molto stupito, non mi sarei mai aspettato di vederli coinvolti in certe situazioni. Il calcioscommesse è una dimensione che io non riesco a comprendere, una pagina molto amareggiante e deludente per tutti. Avendo giocato con loro mi auguro che la loro immagine possa uscire ridimensionata, ma se una persona ha sbagliato è giusto che si assuma tutte le proprie responsabilità. Mi auguro che ci sia stata una grande cassa di risonanza visti i campionati e squadre coinvolti, ma che andando ad approfondire loro ne escano ridimensionati”.
Un altro tuo compagno ai tempi del Modena è stato Biabiany...
“Lui è molto cresciuto da quando giocavamo insieme in gialloblu, anche se pensavo potesse rientrare definitivamente all'Inter dopo un anno al Parma. Quando era con noi a Modena c'era bisogno di gente fresca come lui, che era quello che non riuscivamo mai a prendere in allenamento. Non riuscivo a capire come mai non era stato impiegato costantemente per una parte di stagione, poi però quando ha iniziato ha subito fatto bene. E' un bravissimo ragazzo che si applica molto e ha grandi qualità; mi aspetto sicuramente che possa fare un ulteriore salto. E' ancora giovane e ha ottimi margini di miglioramento, se fossi un club di A lo prenderei perché è un giocatore affidabile, dal rendimento costante. Se sta bene fisicamente può fare comodo a qualsiasi squadra di metà classifica, come appunto il Parma”.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Monachello in Ucraina: "L'Inter non ha creduto in me, farò come Borini"
Sono passati più di dieci anni fa da quando un certo Shevchenko
lasciò l'Ucraina, la sua patria, per approdare a Milano. Oggi invece c'è
chi lascia Milano per andare a giocare in Ucraina Si tratta di Gaetano Monachello, ormai ex attaccante dell'Inter Primavera. La punta classe '94 si trasferirà infatti al club ucraino del Sportyvnyj Klub Tavriya Simferopol',
che verserà nelle casse nerazzurra circa 600mila euro come indennizzo.
Monachello, che partirà domani alla volta dell'Est Europa, ha rilasciato
un'intervista in esclusiva ai miei microfoni.
Come e quando è nata questa possibilità?
“E' nata dopo che i dirigenti del SK Tavrija Simferopol' mi hanno visto e seguito a lungo, mentre io ero all'oscuro di tutto e non ne sapevo nulla. Poi ad inizio giugno mi hanno contattato. Il presidente del club ucraino possiede diverse società in Europa, anche in Inghilterra e in Francia, e nel Mondo; il suo scopo è quello di portarmi in altre squadre dopo questa esperienza che mi appresto ad intraprendere, invece di fare un altro anno nella Primavera. Lui ha creduto in me e io ho scelto questa strada”.
Ti erano arrivate anche altre offerte?
“Sì, proprio l'altro ieri mi è arrivata la chiamata del Parma che mi volevano per una stagione fra Primavera e prima squadra. I miei agenti mi hanno riferito che tantissime società di Serie A e B erano sulle mie tracce, però non so i nomi. Ho letto anche che su di me c'erano anche alcuni club inglesi, ma dall'Inghilterra nessuno mi ha mai contattato”.
Perché proprio l'Ucraina?
“E' il paese del presidente del SK Tavrija Simferopol'. In Ucraina avrò l'occasione di sparire dalla vista di tutti e farmi fare le ossa in un campionato duro, ma adatto al mio modo di gioco. In questo modo potrò diventare un giocatore importante”.
Perché hai deciso di lasciare una squadra importante come l'Inter?
“Lascio l'Inter perché in Ucraina hanno un progetto migliore di quello nerazzurro. L'Inter non ha mai avuto un progetto su di me, tant'è che non mi ha fatto firmare nessun contratto una volta che ho compiuto diciotto anni. Io voglio cambiare aria e voglio rischiare lì, senza fare sacrifici come in questi ultimi anni. Voglio rischiare con la mia pelle. Speriamo che vada tutto bene, alla fine ho sempre lottato e fatto sacrifici, ma non ho paura; d'altronde in Sicilia ero abituato a giocare su campi di sabbia”.
E perché invece lasci l'Italia?
“Non è facile lasciare l'Italia perché è il mio paese, dove sono nato e cresciuto. E' stata già durissima lasciare la Sicilia a dodici anni per trasferirmi a Milano. Mi mancheranno i miei genitori, mia sorella, la mia ragazze e, ovviamente, anche il nostro cibo. Ma alla fine è giusto che sia così”.
Cosa ti aspetti da questa avventura?
“Avrò occasione di confrontarmi con gente più esperta e grande di me, in un calcio duro e fisico. Spero di riuscire a ripagare i tifosi; molti mi hanno già scritto dandomi il benvenuto e dicendomi che mi aspettano con ansia a Simferopoli. Speriamo di ripagarli come meritano. Insieme a loro voglio diventare giocatore importante”.
Il tuo obiettivo è quello di tornare in Italia magari fra qualche anno?
“Non per forza, io sposerò un progetto se ci sarà. Ho l'obiettivo di tornare in Italia prima o poi, ma non è una mia priorità. Se poi tornerò in Italia lo farò come Borini, tornerò con un altro nome e non come un giovane uscito dal settore giovanile”.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Come e quando è nata questa possibilità?
“E' nata dopo che i dirigenti del SK Tavrija Simferopol' mi hanno visto e seguito a lungo, mentre io ero all'oscuro di tutto e non ne sapevo nulla. Poi ad inizio giugno mi hanno contattato. Il presidente del club ucraino possiede diverse società in Europa, anche in Inghilterra e in Francia, e nel Mondo; il suo scopo è quello di portarmi in altre squadre dopo questa esperienza che mi appresto ad intraprendere, invece di fare un altro anno nella Primavera. Lui ha creduto in me e io ho scelto questa strada”.
Ti erano arrivate anche altre offerte?
“Sì, proprio l'altro ieri mi è arrivata la chiamata del Parma che mi volevano per una stagione fra Primavera e prima squadra. I miei agenti mi hanno riferito che tantissime società di Serie A e B erano sulle mie tracce, però non so i nomi. Ho letto anche che su di me c'erano anche alcuni club inglesi, ma dall'Inghilterra nessuno mi ha mai contattato”.
Perché proprio l'Ucraina?
“E' il paese del presidente del SK Tavrija Simferopol'. In Ucraina avrò l'occasione di sparire dalla vista di tutti e farmi fare le ossa in un campionato duro, ma adatto al mio modo di gioco. In questo modo potrò diventare un giocatore importante”.
Perché hai deciso di lasciare una squadra importante come l'Inter?
“Lascio l'Inter perché in Ucraina hanno un progetto migliore di quello nerazzurro. L'Inter non ha mai avuto un progetto su di me, tant'è che non mi ha fatto firmare nessun contratto una volta che ho compiuto diciotto anni. Io voglio cambiare aria e voglio rischiare lì, senza fare sacrifici come in questi ultimi anni. Voglio rischiare con la mia pelle. Speriamo che vada tutto bene, alla fine ho sempre lottato e fatto sacrifici, ma non ho paura; d'altronde in Sicilia ero abituato a giocare su campi di sabbia”.
E perché invece lasci l'Italia?
“Non è facile lasciare l'Italia perché è il mio paese, dove sono nato e cresciuto. E' stata già durissima lasciare la Sicilia a dodici anni per trasferirmi a Milano. Mi mancheranno i miei genitori, mia sorella, la mia ragazze e, ovviamente, anche il nostro cibo. Ma alla fine è giusto che sia così”.
Cosa ti aspetti da questa avventura?
“Avrò occasione di confrontarmi con gente più esperta e grande di me, in un calcio duro e fisico. Spero di riuscire a ripagare i tifosi; molti mi hanno già scritto dandomi il benvenuto e dicendomi che mi aspettano con ansia a Simferopoli. Speriamo di ripagarli come meritano. Insieme a loro voglio diventare giocatore importante”.
Il tuo obiettivo è quello di tornare in Italia magari fra qualche anno?
“Non per forza, io sposerò un progetto se ci sarà. Ho l'obiettivo di tornare in Italia prima o poi, ma non è una mia priorità. Se poi tornerò in Italia lo farò come Borini, tornerò con un altro nome e non come un giovane uscito dal settore giovanile”.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
27 giugno 2012
Caballero piace in Italia ma c'è un ostacolo
Non dispiace alle società italiane
Luis Nery Caballero,
attaccante classe '90 che potrebbe approfittare di questa sessione
estiva di calciomercato per trasferirsi dal campionato paraguaiano
alla Serie A. Secondo accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva, l'attaccante dell'Olimpia
Asunción e del Paraguay sarebbe stato proposto di recente a Catania,
Genoa e Pescara; ma negli scorsi mesi anche il Parma
e l'Udinese lo hanno seguito. Caballero piace per l'età e per
quelle che sono le sue caratteristiche da centravanti moderno, ma a
frenare i vari interessamenti è la richiesta del club proprietario
del suo cartellino: circa 3 milioni di euro. Troppi per una
scommessa?
26 giugno 2012
Plasmati: "Perugia? Me lo state dicendo voi..."
E' di poche ore fa la notizia secondo cui il Perugia
neo promosso in Prima Divisione di Lega Pro, per rinforzare il proprio
reparto avanzato, sarebbe intenzionato a puntare sull'esperienza di Gianvito Plasmati. Per verificare l'attendibilità di tale indiscrezione, ho raggiunto in esclusiva l'attaccante di proprietà della Nocerina: “Sinceramente
non so nulla al riguardo, è la prima volta che sento questa voce. Io
avevo parlato di altre situazioni con il mio procuratore. Al momento ho
un contratto con la Nocerina fino al prossimo anno, vedremo il da farsi”. Non c'è ancora nulla di certo, dunque, per il futuro di Plasmati: “Vediamo
cosa succederà, sinceramente ad oggi non ho preso in considerazione
alcuna opzione. La mia stagione è finita appena quindici giorni fa,
adesso sono in vacanza e mi sto rilassando. La dirigenza della Nocerina
spera ancora in un eventuale ripescaggio in Serie B. E' ancora tutto
legato a questo a possibilità, per il resto la situazione è ferma”.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Ag. Benassi: "A Siena con Cosmi? Ipotesi non campata per aria"
Non è ancora ufficiale, ma poco ci manca: Serse Cosmi sarà il nuovo
tecnico del Siena. Direttamente dal Salerno, si dice che potrebbe
approdare in Toscana anche l'estremo difensore del Lecce Massimiliano Benassi. Per cercare conferme in merito alle ultime indiscrezioni in merito, ho raggiunto in esclusiva Luca Urbani, agente dell'esperto portiere: “La
risposta è semplice: il ragazzo ha avuto Cosmi come allenatore nella
seconda parte di stagione a Lecce e con lui ha si è instaurato uno
splendido rapporto umano e calcistico. E' fisiologico che il nome di
Benassi venga accostato quindi al Siena, ma da qui a dire che sarà un
giocatore bianconero ce ne passa. In questo momento il Siena ha solo un
portiere che è Pegolo e, se non dovesse essere riconfermato Brki?, il
Siena potrebbe avere bisogno di un rinforzo tra i pali. Cambia poco dire
se ho parlato con Antonelli o meno, potrei averlo fatto come no. Quello
che posso dire è che l'ipotesi Siena per il futuro del mio assistito
non è campata per aria”, ha concluso Urbani lasciando aperte tutte le porte.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Ag. Figliomeni: "Confermo interesse di quattro club, ma il nodo con il Varese è..."
Dopo una prima parte di stagione vissuta ai margini del Varese, grazie
ad un girone di ritorno nel quale ha raccolto parecchi consensi ed elogi
con la maglia della Nocerina, Giuseppe Figliomeni ha
attirato su di sé l'interesse di diverse società. Ascoli, Grosseto, Juve
Stabia e Ternana sono infatti interessati a lui, come ha confermato in
esclusiva ai miei microfoni il suo procuratore Francesco Romano: “E'
vero, queste quattro società si sono interessate al giocatore, chi più
chi meno. Non posso però sbilanciarmi sul fatto che possa essere una di
loro la prossima squadra di Figliomeni, perché adesso stiamo un attimo
analizzando la situazione contrattuale con il Varese. In questo momento
non c'è nulla di certo”. Figliomeni è legato al Varese
da un contratto che scadrà esattamente fra un anno e Romano non ha
escluso a priori che il futuro del suo assistito non possa essere
proprio in Lombardia: “Io so che lui è stimato molto dal neo
allenatore Castori, quindi dovremmo valutare in questi giorni la
possibilità di restare in biancorosso. Se accetterebbe di giocare per
una stagione con il contratto in scadenza? Credo sia proprio questo il
punto cruciale. Una volta che verrà sciolto tale nodo, si saprà qualcosa
in più riguardo al suo futuro”.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Luca Iannone per CalcioNews24.com
25 giugno 2012
Il Catania pronto a tuffarsi su Grillo ma prima...
Quella di sabato è stata una giornata interlocutoria per il futuro di Fabrizio Grillo.
Protagonista con la maglia del Varese della strepitosa cavalcata
terminata con la finale play-off persa contro la Sampdoria, il terzino
di Roma potrebbe cambiare aria nel corso di questa sessione estiva di
calciomercato. Come noto, uno dei club più interessati a lui è il Catania. Ieri all'Atahotel Executive di Milano c'è stato un incontro fra il giocatore, Simone Grillo (fratello e procuratore del laterale mancino) e il direttore sportivo della società etnea Nicola Salerno. Stando ad accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva, i siciliani sono fortemente interessati a Grillo; in particolare il neo tecnico della compagine rossazzurra Rolando Maran,
che lo ha allenato in quest'ultima stagione a Varese, sarebbe un suo
grande estimatore. La volontà del Catania è quella di puntare su Grillo,
ma non prima di aver sgomberato la fascia mancina. Soltanto una volta
che uno fra Capuano e Marchese verrà
ceduto, allora ci si concentrerà sulla trattativa che adesso è agli
albori. In ogni caso, nel corso di questa settimana sono attese novità
significative e non è da escludere che altre pretendenti possano tentare
di inserirsi.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Luca Iannone per CalcioNews24.com
24 giugno 2012
De Leo: "Dalle giovanili campane al City, ora alla Serbia con Miha: ecco la mia storia"
Da Cava dei Tirreni alla Serbia, dalla Campania a Belgrado. C'è anche un po' di Italia nella Serbia di Sinisa Mihajlovic.
E non perché Miha ha dei trascorsi da giocatore e da allenatore in
Serie A, ma perché può contare sul suo assistente e collaboratore
tecnico Emilio De Leo. Una bella soddisfazione, una
vera e propria favola calcistica che lo stesso De Leo ha deciso di
raccontare in esclusiva.
Mister, ci racconti come è avvenuta la chiamata di Mihajlovic.
“E' iniziato tutto diverso tempo fa, quando inviai ad una serie di allenatori miei lavori, report tattici quando scrivevo per allenatore.net. Avevo analizzato varie situazioni tattiche, raccolsi quello che avevo prodotto negli anni passati e inviai tutto ad alcuni tecnici tra cui Fausto Salsano, assistente di Roberto Mancini al Manchester City. Mi contattarono alcuni di questi allenatori ed allora avviai alcune collaborazioni. Successivamente lo stesso Salsano mi chiamò facendomi i complimenti e chiedendomi di incontrarci. Da lì nacque un rapporto di stima e di collaborazione; con Salsano sono stato a Manchester in tre occasioni per prestare la mia opera e in quel periodo ho iniziato una serie di collaborazioni tecniche con Sinisa Mihajlovic, allora tecnico del Bologna, che conosceva Mancini e Salsano dai tempi dell'Inter quando erano insieme nello staff tecnico; in maniera indiretta mi è arrivata questa sua richiesta, dato che mi sono specializzato su determinati aspetti. Mihajlovic mi ha chiesto di collaborare ed è iniziato il nostro rapporto. Dopo di che non ci siamo più sentiti fino a che qualche mese fa, quando a novembre ho ricevuto la chiamata di Salsano dicendomi 'Sinisa sta per accettare una proposta che gli è arrivata e ti vorrebbe con sé, ma te ne parlerà meglio lui. Mi ha chiesto di contattarti dato che è rimasto molto soddisfatto dai tempi del Bologna'. Da gennaio scorso fino a quando non abbiamo iniziato ufficialmente con la Serbia, io e Mihajlovic ci siamo visti una volta alla settimana a Roma, dove lui abitava. Mi commissionava una serie di lavori: sia studi di varie partite sia cose legate a questa nuova esperienza che abbiamo intrapreso insieme. Da un lato mi ha voluto mettere ulteriormente alla prova, dall'altro è iniziato in maniera diretta il nostro lavoro. Poi siamo partiti ufficialmente; di ritorno dalle tre gare amichevoli all'estero, ho firmato con la federazione serba a Belgrado e ho fatto ritorno in Italia”.
Facciamo un passo indietro. Con le giovanili di Cavese e Nocerina ha raggiunto traguardi importanti, cosa ricorda di quelle esperienze?
“A coronamento di una grande annata nella stagione 2006-07 quando con la Cavese ci laureammo campioni d'Italia, sono stato premiato a San Severino Marche come uno dei migliori giovani allenatori insieme a Stramaccioni ed Evani. Allo stesso tempo, mi sono sempre piazzato primo in graduatoria nel conseguimento del patentino di allenatore UEFA B e e di quello di allenatore di atletica leggera FIDAL. A proposito delle esperienze nel settore giovanile di Cavese e Nocerina, mi hanno aiutato tantissimo soprattutto perché ho sempre avuto approccio professionale al mio lavoro. A volte non nego di aver compiuto scelte meno impegnative o meno eclatanti, a patto che però mi consentissero di sperimentare situazioni tattiche che poi proponevo in concreto. Avere un approccio professionale, curare i dettagli anche nelle categorie inferiori: tutto ciò me lo ritrovo adesso. Quelle esperienze mi hanno anche trasmesso la capacità di farsi rispettare a livelli bassi e con i ragazzi, cosa che ti tempra: devi saper stare al tuo posto, ascoltare, trovare la chiave giusta per farti rispettare e per essere un esempio per tutti i calciatori. Aver fatto questa gavetta mi è servito per maturare e sentirmi anche sereno al cospetto di grandi calciatori come quelli con cui mi trovo a che fare nella nazionale serba”.
Poi ha lavorato anche con Fiorentina, Banik Ostrava e Manchester City...
“Tra quelli che mi contattarono c'era anche l'agente FIFA Antonio Salerno che aveva ricevuto incarico dall'amministratore delegato della Fiorentina Sandro Mencucci di organizzare un camp in Canada a Vancouver. Il manager in questione mi contattò, perché doveva selezionare un allenatore del sud e uno del nord Italia. Per circa quindici giorni allenammo dei ragazzi canadesi per conto della Fiorentina al cospetto di Mencucci. Contemporaneamente mi chiamò Karol Marko, allora tecnico della formazione ceca del Banik Ostrava. Quando nel week end successivo avrebbe dovuto affrontare in campionato lo Sparta Praga, mi chiese una serie di consulenze sul 4-2-3-1, modulo che lui utilizzava e sul quale ho lavorato molto in questi anni. Marko mi invitò in Repubblica Ceca, dove sono rimasto per due settimane a collaborare con lui. Poi, quando sono tornato a casa, ogni settimana mi faceva arrivare dei dvd delle squadre avversare e io le studiavo. Il campionato 2010/11 si concluse nel migliore dei modi, con la salvezza del Banik Ostrava. Fin da quando sono arrivato a Manchester, invece, insieme a Salsano e Battara preparavo relazioni sugli avversari. E' stata sicuramente un'esperienza professionale molto importante, che mi ha aiutato a continuare questo genere di lavoro”.
Come descriverebbe il suo rapporto con Mihajlovic?
“Ho fatto esperienze a tantissimi livelli differenti in questi anni, ottenendo anche diversi risultati importanti. Sono partito da zero, inventandomi questo lavoro con estrema dignità e mister Mihajlovic si è dimostrata una persona leale, diretta e che non usa troppi giri di parole. Non posso che dire cose positive su di lui. E' vero che è persona di poche parole, ma è un tipo tosto, che crede in determinati valori. Il ct Mihajlovic sta facendo un gran lavoro a livello tecnico-tattico, gestionale e motivazionale, nutre grande attenzione nei confronti del mio lavoro sul piano tecnico e tattico. Devo dire che si è venuta a creare un'ottima sinergia”.
Quali sono i cambiamenti che volete apportare a questa nazionale?
“Dopo la mancata qualificazione agli Europei attualmente in corso, c'è stato un cambio generazionale importante. Giocatori come Vidic, Pantelic e Zigic, colonne della Serbia, hanno deciso di lasciare la nazionale. Per le partite che abbiamo giocato fino a questo momento, sono stati convocati calciatori giovanissimi. C'è anche qualcuno della vecchia guardia che dovrebbe riprendere con Mihajlovic ct, però il nostro vero obiettivo è quello di dare quella cultura tattica che negli scorsi anni è mancata a questa nazionale; da sempre ci sono stati giocatori di grande talento, ma spesso molto anarchici. Noi stiamo cercando di dare una cultura tattica e anche uno stile italiano nell'organizzazione e nell'essere metodici”.
Quali sono gli obiettivi che si pone la Serbia ora?
“Stiamo lavorando molto con i giovani, si tratta di obiettivi a medio-lungo termine. Noi abbiamo firmato un contratto che scadrà al termine delle qualificazioni ai Mondiali brasiliani con un'opzione nel caso qualificazione. Se ci qualificheremo rimarremo fino a luglio 2014, altrimenti fino a novembre 2013; tutto ciò su richiesta dello stesso ct Mihajlovic. Le tre partite amichevoli ci sono servite per visionare un po' tutti i giocatori, dei quali la grande maggioranza sono stati convocati per la prima volta. A metà agosto ci sarà invece un'altra amichevole con l'Irlanda e si cercherà di restringere l'organico in vista delle qualificazioni”.
Proprio in vista delle qualificazioni sei stato in giro per l'Europa...
“Sì, la scorsa settimana sono stato a Danzica in occasione di Croazia-Spagna per studiare la Croazia, nostra avversaria nel girone di qualificazione ai Mondiali. Successivamente mi sono recato in Scozia per un'ispezione logistica e tecnica dei campi di allenamento, visto che nella nostra prima partita a settembre affronteremo proprio la Scozia”.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Mister, ci racconti come è avvenuta la chiamata di Mihajlovic.
“E' iniziato tutto diverso tempo fa, quando inviai ad una serie di allenatori miei lavori, report tattici quando scrivevo per allenatore.net. Avevo analizzato varie situazioni tattiche, raccolsi quello che avevo prodotto negli anni passati e inviai tutto ad alcuni tecnici tra cui Fausto Salsano, assistente di Roberto Mancini al Manchester City. Mi contattarono alcuni di questi allenatori ed allora avviai alcune collaborazioni. Successivamente lo stesso Salsano mi chiamò facendomi i complimenti e chiedendomi di incontrarci. Da lì nacque un rapporto di stima e di collaborazione; con Salsano sono stato a Manchester in tre occasioni per prestare la mia opera e in quel periodo ho iniziato una serie di collaborazioni tecniche con Sinisa Mihajlovic, allora tecnico del Bologna, che conosceva Mancini e Salsano dai tempi dell'Inter quando erano insieme nello staff tecnico; in maniera indiretta mi è arrivata questa sua richiesta, dato che mi sono specializzato su determinati aspetti. Mihajlovic mi ha chiesto di collaborare ed è iniziato il nostro rapporto. Dopo di che non ci siamo più sentiti fino a che qualche mese fa, quando a novembre ho ricevuto la chiamata di Salsano dicendomi 'Sinisa sta per accettare una proposta che gli è arrivata e ti vorrebbe con sé, ma te ne parlerà meglio lui. Mi ha chiesto di contattarti dato che è rimasto molto soddisfatto dai tempi del Bologna'. Da gennaio scorso fino a quando non abbiamo iniziato ufficialmente con la Serbia, io e Mihajlovic ci siamo visti una volta alla settimana a Roma, dove lui abitava. Mi commissionava una serie di lavori: sia studi di varie partite sia cose legate a questa nuova esperienza che abbiamo intrapreso insieme. Da un lato mi ha voluto mettere ulteriormente alla prova, dall'altro è iniziato in maniera diretta il nostro lavoro. Poi siamo partiti ufficialmente; di ritorno dalle tre gare amichevoli all'estero, ho firmato con la federazione serba a Belgrado e ho fatto ritorno in Italia”.
Facciamo un passo indietro. Con le giovanili di Cavese e Nocerina ha raggiunto traguardi importanti, cosa ricorda di quelle esperienze?
“A coronamento di una grande annata nella stagione 2006-07 quando con la Cavese ci laureammo campioni d'Italia, sono stato premiato a San Severino Marche come uno dei migliori giovani allenatori insieme a Stramaccioni ed Evani. Allo stesso tempo, mi sono sempre piazzato primo in graduatoria nel conseguimento del patentino di allenatore UEFA B e e di quello di allenatore di atletica leggera FIDAL. A proposito delle esperienze nel settore giovanile di Cavese e Nocerina, mi hanno aiutato tantissimo soprattutto perché ho sempre avuto approccio professionale al mio lavoro. A volte non nego di aver compiuto scelte meno impegnative o meno eclatanti, a patto che però mi consentissero di sperimentare situazioni tattiche che poi proponevo in concreto. Avere un approccio professionale, curare i dettagli anche nelle categorie inferiori: tutto ciò me lo ritrovo adesso. Quelle esperienze mi hanno anche trasmesso la capacità di farsi rispettare a livelli bassi e con i ragazzi, cosa che ti tempra: devi saper stare al tuo posto, ascoltare, trovare la chiave giusta per farti rispettare e per essere un esempio per tutti i calciatori. Aver fatto questa gavetta mi è servito per maturare e sentirmi anche sereno al cospetto di grandi calciatori come quelli con cui mi trovo a che fare nella nazionale serba”.
Poi ha lavorato anche con Fiorentina, Banik Ostrava e Manchester City...
“Tra quelli che mi contattarono c'era anche l'agente FIFA Antonio Salerno che aveva ricevuto incarico dall'amministratore delegato della Fiorentina Sandro Mencucci di organizzare un camp in Canada a Vancouver. Il manager in questione mi contattò, perché doveva selezionare un allenatore del sud e uno del nord Italia. Per circa quindici giorni allenammo dei ragazzi canadesi per conto della Fiorentina al cospetto di Mencucci. Contemporaneamente mi chiamò Karol Marko, allora tecnico della formazione ceca del Banik Ostrava. Quando nel week end successivo avrebbe dovuto affrontare in campionato lo Sparta Praga, mi chiese una serie di consulenze sul 4-2-3-1, modulo che lui utilizzava e sul quale ho lavorato molto in questi anni. Marko mi invitò in Repubblica Ceca, dove sono rimasto per due settimane a collaborare con lui. Poi, quando sono tornato a casa, ogni settimana mi faceva arrivare dei dvd delle squadre avversare e io le studiavo. Il campionato 2010/11 si concluse nel migliore dei modi, con la salvezza del Banik Ostrava. Fin da quando sono arrivato a Manchester, invece, insieme a Salsano e Battara preparavo relazioni sugli avversari. E' stata sicuramente un'esperienza professionale molto importante, che mi ha aiutato a continuare questo genere di lavoro”.
Come descriverebbe il suo rapporto con Mihajlovic?
“Ho fatto esperienze a tantissimi livelli differenti in questi anni, ottenendo anche diversi risultati importanti. Sono partito da zero, inventandomi questo lavoro con estrema dignità e mister Mihajlovic si è dimostrata una persona leale, diretta e che non usa troppi giri di parole. Non posso che dire cose positive su di lui. E' vero che è persona di poche parole, ma è un tipo tosto, che crede in determinati valori. Il ct Mihajlovic sta facendo un gran lavoro a livello tecnico-tattico, gestionale e motivazionale, nutre grande attenzione nei confronti del mio lavoro sul piano tecnico e tattico. Devo dire che si è venuta a creare un'ottima sinergia”.
Quali sono i cambiamenti che volete apportare a questa nazionale?
“Dopo la mancata qualificazione agli Europei attualmente in corso, c'è stato un cambio generazionale importante. Giocatori come Vidic, Pantelic e Zigic, colonne della Serbia, hanno deciso di lasciare la nazionale. Per le partite che abbiamo giocato fino a questo momento, sono stati convocati calciatori giovanissimi. C'è anche qualcuno della vecchia guardia che dovrebbe riprendere con Mihajlovic ct, però il nostro vero obiettivo è quello di dare quella cultura tattica che negli scorsi anni è mancata a questa nazionale; da sempre ci sono stati giocatori di grande talento, ma spesso molto anarchici. Noi stiamo cercando di dare una cultura tattica e anche uno stile italiano nell'organizzazione e nell'essere metodici”.
Quali sono gli obiettivi che si pone la Serbia ora?
“Stiamo lavorando molto con i giovani, si tratta di obiettivi a medio-lungo termine. Noi abbiamo firmato un contratto che scadrà al termine delle qualificazioni ai Mondiali brasiliani con un'opzione nel caso qualificazione. Se ci qualificheremo rimarremo fino a luglio 2014, altrimenti fino a novembre 2013; tutto ciò su richiesta dello stesso ct Mihajlovic. Le tre partite amichevoli ci sono servite per visionare un po' tutti i giocatori, dei quali la grande maggioranza sono stati convocati per la prima volta. A metà agosto ci sarà invece un'altra amichevole con l'Irlanda e si cercherà di restringere l'organico in vista delle qualificazioni”.
Proprio in vista delle qualificazioni sei stato in giro per l'Europa...
“Sì, la scorsa settimana sono stato a Danzica in occasione di Croazia-Spagna per studiare la Croazia, nostra avversaria nel girone di qualificazione ai Mondiali. Successivamente mi sono recato in Scozia per un'ispezione logistica e tecnica dei campi di allenamento, visto che nella nostra prima partita a settembre affronteremo proprio la Scozia”.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
23 giugno 2012
Nicoli: "Zeman fra i migliori tecnici. Quando ci fece quel pesce d'aprile..."
Manca ancora poco all'inizio del raduno estivo, quando partirà ufficialmente la nuova Roma targata Zdenek Zeman. Per parlare del tecnico boemo e del suo ritorno alla guida della formazione giallorossa, la redazione di ho contattato in esclusiva Pier Luigi Nicoli, giocatore di Zeman ai tempi del 'Foggia dei miracoli' per due stagioni: “Ho
visto il mister appena 3-4 mesi fa e quello che mi ha detto è che si
diverte ancora ad allenare. A Roma farà bene ed è amato da tanti tifosi
giallorossi. Sono sicuro che se i giocatori e la società lo lasceranno
lavorare tranquillamente, farà molto bene; l'importante è che lo lascino
libero di lavorare. Totti lo stima tantissimo e anche questa cosa è
importante. Zeman sa bene cosa deve fare e cosa no. Sono contento perché
è un allenatore che merita e si merita di essere ritornato nella
capitale. E' una persona eccezionale, una persona sincera; è come lo si
vede, molto ironico quando rilascia le interviste ma non dice mai una
parola fuori posto. E' un uomo da ammirare ed uno dei migliori
allenatori”. Nicoli ha poi raccontato un aneddoto legato alla persona di Zeman: “E'
ironico in tutte le cose, ama molto scherzare. Ricordo che una volta ci
disse: 'Ragazzi, domani facciamo la foto tutti insieme in divisa'.
Peccato che fosse il 1 aprile. Quando il giorno successivo ci
presentammo tutti in divisa per fare le foto, lui ci disse: 'Bravi,
bravi, bel pesce d'aprile'. Ci sarebbero tanti altri episodi da
raccontare, è una persona fantastica”.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Luca Iannone per CalcioNews24.com
22 giugno 2012
Angelilli: "Dal Milan ho imparato tanto, poi però troppi errori. Reggina? Ci spero..."
Un passato nelle giovanili del Milan, un presente da svincolato e, magari, un futuro alla Reggina? Manuel Angelilli preferisce
non sbilanciarsi troppo su quale sarà la maglia che vestirà nella
prossima stagione, ma l'attaccante classe '90 ha deciso di raccontare la
sua storia in esclusiva.
Come ricordi la tua esperienza nel settore giovanile del Milan?
“Mi ha lasciato tanta esperienza in generale, mi ha
fatto crescere tanto sia a livello calcistico che umano. Non è semplice
andar via di casa a 14 anni, però l'esperienza in rossonero mi ha
aiutato a maturare parecchio. Poi Ho commesso parecchi errori, ma questa
esperienza mi ha aiutato a crescere sotto tutti i punti di vista. I
ricordi più belli sono sicuramente lo scudetto Allievi conquistato nel
2007 e le convocazioni in prima squadra, il periodo in ritiro. Sono
stati cinque anni bellissimi”.
Poi si sono perse un po' le tue tracce...
“Sia per colpa mia, a causa di varie discussioni che
ho avuto, sia anche per sfortuna. Ammetto di aver sbagliato in qualche
occasione e di aver fatto scelte sbagliate, in questo modo le cose si
sono complicate. Nella stagione 2009/10 ho giocato nella Pro Vercelli,
poi ad agosto ho subito un brutto infortunio che mi ha tenuto fermo fino
a gennaio. Da quel momento non potevo stare bene fisicamente; venivo
anche da un'operazione all'ernia e non ero in gran forma fisica. Sono
stato altri mesi fuori per un incidente stradale nel quale sono rimasto
coinvolto. Ho ripreso soltanto a dicembre scorso quando mi sono
trasferito al Città di Marino, in Serie D. Lì ho trovato un ambiente
dove tutti mi hanno voluto bene e mi hanno aiutato, giocatori e persone
splendide come il mister Stefano De Angelis. Società, al gruppo e
tecnico mi hanno dato fiducia, grazie a loro sono riuscito a
rilanciarmi. Il periodo brutto sembra ormai essere alle spalle, un
periodo brutto anche a livello personale. Dopo tutto, adesso, mi sento
cambiato, diverso”.
Com'è andato il periodo di prova con la Reggina?
“Si è trattato di un periodo di conoscenza piuttosto
che di prova. Ho avuto modo di entrare in contatto con l'ambiente, con
la dirigenza, con quello che è un palcoscenico di Serie B. Sono andato a
vedere il campo di allenamento e il centro sportivo. Sono stati due
giorni molto belli durante i quali ho fatto allenamenti a ritmo intenso,
ma avendo fatto una preparazione importante nel settore giovanile del
Milan mi sono comunque trovato abbastanza bene, anche se il ritmo del
gioco è totalmente diverso da quello delle categorie inferiori”.
Dove ti vedremo nella prossima stagione?
“Su questo aspetto non mi posso ancora sbilanciare,
non sono al corrente di quali siano le decisioni e le scelte della
Reggina. In questo momento è difficile rispondere a questa domanda.
Speriamo che tutto vada per il verso giusto e che questa possibilità si
concretizzi. Penso e spero comunque che entro fine mese ci siano delle
novità, staremo a vedere”.
E un'esperienza all'estero ti affascina?
“Ci ho pensato e ne ho parlato con tanti miei amici.
Anche scherzando, mi dicono che per le mie caratteristiche potrei
andare a giocare in campionati come quello inglese o scozzese.
Sicuramente mi farebbe piacere poter confrontarmi con altre realtà. Fino
a questo momento non ho ricevuto alcuna proposta dall'estero, ma mai
dire mai”.
Montecalvo: "Italia, batti gli inglesi con la velocità e il gioco sulle fasce. Balotelli..."
Tra poco più di quarantotto ore l'Italia di Cesare Prandelli sarà a Kiev per sfidare l'Inghilterra,
nel match valido per i quarti di finale di Europa League. Per un
commento ed un'analisi su questa attesissima partita, ho raggiunto in esclusiva il presidente della FM Communications Fabio Montecalvo, profondo conoscitore del mondo e del calcio britannico, visti anche i rapporti di lavoro con club come l'Arsenal.
Ai quarti sarà Inghilterra-Italia: poteva andare meglio con Francia o Ucraina?
“Ogni partita è fine a sé stessa nel senso che poi le sorprese son sempre dietro l'angolo. Credo comunque che l'Inghilterra non sia superiore ai nostri azzurri; hanno un difesa un po' debole così come dimostrato contro l'Ucraina. La Francia invece, a mio avviso sta recuperando la miglior condizione; è più cinica e può contare su un Menez in gran forma”.
Cosa c'è da temere in particolare degli inglesi?
“Degli inglesi c'è da temere di sicuro il grande pressing: andranno a cercare palla sin da centrocampo. L'arma difensiva degli azzurri dovrà essere la velocità negli scambi e nelle giocate. Inoltre, sempre secondo mie considerazioni personali, gli azzurri dovranno cercare di alimentare il gioco sulle corsie esterne nella fase offensiva, rendendole efficaci e pericolose per l'avversario”.
Quali cambiamenti potrebbe apportare Prandelli in vista di domenica?
“Questa è una domanda che bisognerebbe rivolgere direttamente al ct azzurro. Certamente ci sarà Bonucci dal primo minuto, poi probabilmente anche Diamanti e Balotelli”.
Balotelli conosce bene gli inglesi, può rappresentare l'arma in più dell'Italia?
“Proprio Balotelli potrebbe essere di sicuro il valore aggiunto dell'Italia ed in particolar modo sotto porta, visto che da grande realizzatore della Premier League, conosce molto bene i nostri prossimi avversari. Ci auguriamo che gonfi la rete ispirato da Fantantonio Cassano. Forza Italia!”.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Ai quarti sarà Inghilterra-Italia: poteva andare meglio con Francia o Ucraina?
“Ogni partita è fine a sé stessa nel senso che poi le sorprese son sempre dietro l'angolo. Credo comunque che l'Inghilterra non sia superiore ai nostri azzurri; hanno un difesa un po' debole così come dimostrato contro l'Ucraina. La Francia invece, a mio avviso sta recuperando la miglior condizione; è più cinica e può contare su un Menez in gran forma”.
Cosa c'è da temere in particolare degli inglesi?
“Degli inglesi c'è da temere di sicuro il grande pressing: andranno a cercare palla sin da centrocampo. L'arma difensiva degli azzurri dovrà essere la velocità negli scambi e nelle giocate. Inoltre, sempre secondo mie considerazioni personali, gli azzurri dovranno cercare di alimentare il gioco sulle corsie esterne nella fase offensiva, rendendole efficaci e pericolose per l'avversario”.
Quali cambiamenti potrebbe apportare Prandelli in vista di domenica?
“Questa è una domanda che bisognerebbe rivolgere direttamente al ct azzurro. Certamente ci sarà Bonucci dal primo minuto, poi probabilmente anche Diamanti e Balotelli”.
Balotelli conosce bene gli inglesi, può rappresentare l'arma in più dell'Italia?
“Proprio Balotelli potrebbe essere di sicuro il valore aggiunto dell'Italia ed in particolar modo sotto porta, visto che da grande realizzatore della Premier League, conosce molto bene i nostri prossimi avversari. Ci auguriamo che gonfi la rete ispirato da Fantantonio Cassano. Forza Italia!”.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Una punta ivoriana in orbita Italia: ecco chi è
Il suo nome è Gerard Bi Goua Gohou e nel prossimo
futuro potrebbe sbarcare in Italia. Nato e cresciuto calcisticamente nel
JC Abidjan, l'attaccante ivoriano classe '88 gioca dallo scorso luglio
in Turchia, nel Denizlispor. Nel corso di questa stagione, ha messo a
segno una decina di gol nella seconda divisione del campionato turco.
Adesso, secondo accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva e
provenienti da fonti molto vicine al giocatore, Gohou sarebbe stato
proposto ad alcuni club della massima serie. Si tratterebbe di un affare
low cost, dato che il prezzo del suo cartellino è piuttosto contenuto.
Il centravanti, dotato di passaporto comunitario, è rappresentato in
Italia dall'agente FIFA Gianfranco Cicchetti. E in patria c'è chi lo
paragona a Drogba...
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Luca Iannone per CalcioNews24.com
21 giugno 2012
Attento Bologna: Zeballos piace in Spagna e in Olanda
Per il suo futuro si era parlato di un interessamento da parte di
società come Fiorentina, Genoa, Lazio ed Udinese, ma in questo momento
l'italiana più vicina a lui è senza dubbio il Bologna, a cui è stato proposto la scorsa settimana. Stiamo parlando di Pablo Zeballos,
attaccante dell'Olimpia Asunciòn e della nazionale paraguaiana. La
valutazione del suo cartellino si aggira intorno ai 5-6 milioni di euro.
L'Italia rappresenta una possibilità concreta per il prossimo futuro,
ma non l'unica. Infatti, stando ad accreditate indiscrezioni raccolte
in esclusiva e provenienti da fonti vicine all'Olimpia, ci sarebbero alcuni club spagnoli ed olandesi sulle tracce del giocatore, che come noto piace molto anche in Russia.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Foti: "Samp, voglio andare a giocare. Iachini non mi voleva, con Atzori invece..."
Un'altra stagione sfortunata, l'ennesima verrebbe da dire, per Salvatore Foti. Rientrato alla Sampdoria
dopo il periodo di prestito all'Empoli, il centravanti classe '88 ha
vissuto una stagione a metà fra Genova e Brescia, collezionando in
totale appena nove presenze ed una sola rete. La voglia di rifarsi è
tanta, come fa capire lo stesso Foti ai miei microfoni, ai quali si è concesso in esclusiva.
Il tuo cartellino è in mano alla Samp da sette anni, ti sei chiesto perché non hai mai trovato continuità in blucerchiato?
“Al primo anno, nella stagione 2005-2006,
collezionai quindici presenze, andando in gol sia in Coppa Italia che in
A. L'anno successivo decisi di rimanere, nonostante avessi molte
richieste da piccole squadre di Serie A. Non avendo trovato spazio, da
gennaio andai al Vicenza per sei mesi, quando feci un grandissimo girone
di ritorno; in quell'occasione mi ero impuntato, volevo andare via per
dimostrare quello che potevo fare. In contemporanea, nell'estate 2007,
arrivarono attaccanti del calibro di Cassano, Caracciolo, Bellucci e
Montella. Da quel momento ogni volta in estate si decise che dovevo
restare, per poi andare via a gennaio. Il campo non lo vedi mai dietro a
giocatori come Cassano, Pazzini, Bellucci. In troppe occasioni sono
stato penalizzato sotto diversi aspetti, non ultimo quello economico”.
Quest'anno, nel girone di andata, hai collezionato solo tre presenze ma anche un gol sotto la Sud...
“Sì è stata una grande emozione ritornare a segnare
con la maglia della squadra con cui sono cresciuto e a cui sono legato
tantissimo. Venivo dall'infortunio patito a dicembre 2010 quando ero
all'Empoli; l'operazione che non era andata molto bene, ma lo staff
medico blucerchiato è riuscito a rimettermi in sesto. Dopo una lunga
preparazione e dopo essermi allenato spesso a parte, mister Atzori mi ha
dato la possibilità di entrare tre volte a partita in corso, cosa che
mi ha gratificato molto. Giocare in squadra importante come la Samp e in
un attacco come quello doriano...”.
Poi a gennaio sei passato al Brescia.
“Per mia sfortuna Atzori è stato esonerato proprio
quando iniziavo a giocare. Mister Iachini mi ha subito fatto capire che
aveva altre idee e che non rientravo nei suoi piani. Quindi a gennaio la
società mi ha mandato al Brescia nell'affare Berardi-Juan Antonio,
allungandomi il contratto fino al 2015. Con il senno di poi, si può dire
che non è stata la soluzione migliore. A Brescia avevano più interesse a
far giocare calciatori di loro proprietà, come ad esempio El Kaddouri e
Jonathas che hanno fatto molto bene; per me non era facile trovare
spazio. La mia ultima stagione è stata positiva fino a metà novembre,
quando ero riuscito a rimettermi in gioco dopo il grave infortunio che
mi ha condizionato pesantemente; ad Empoli potevo disputare una stagione
importante con mister Aglietti, ma nell'ultima partita del girone di
andata ho subito questo infortunio”.
E adesso?
“Io voglio giocare e non andare via in prestito,
anche perché ci sarà molta concorrenza in attacco. Voglio andare in un
club di Serie B che abbia interesse a farmi giocare e con un tecnico che
punti davvero su di me. Bisogna trovare la soluzione ideale per fare
bene in un anno intero; altrimenti si ha sempre il rimpianto di non
sapere quali possono essere le proprie qualità nel corso di un
campionato intero. Per questo motivo mi piacerebbe vedere cosa posso
fare in 30-35 partite. Ho capito gli errori che ho commesso in passato,
ma adesso voglio andare in una squadra che abbia intenzione di
valorizzarmi. Guardando in alto, vorrei fare un po' come Giovinco: dopo
due anni al Parma ha dimostrato il suo reale valore, mentre se fosse
rimasto alla Juventus non sarebbe stato il Giovinco di adesso”.
Se con l'arrivo di Iachini sei partito, con l'addio di Iachini non potresti restare?
“Innanzitutto voglio dire che sono contentissimo per
il mister che ha portato la Sampdoria in Serie A, ma non posso dire di
essere stato trattato bene e di avere un buon rapporto con lui. Se
Atzori non fosse stato esonerato, a gennaio sarei rimasto quasi
sicuramente a Genova. La società mi aveva fatto capire che non aveva
alcuna intenzione di cedermi, poi però le cose sono cambiate nel giro di
dieci giorni. In ogni caso, sono contento che Iachini abbia compiuto
questo miracolo; per me, però, sarebbe stato sicuramente meglio andare
via la scorsa estate e non rimanere per fare la quarta o quinta punta.
Adesso devo parlare con il direttore (Sensibile, ndr); il mio
procuratore sa quali sono le mie idee e speriamo di trovare una
soluzione gradita sia a noi sia alla Sampdoria: anche il club ha
interesse a farmi giocare”.
20 giugno 2012
Migliore: "Cagliari? Non saprei, l'anno scorso Cellino..."
E' di ieri la notizia secondo cui il Cagliari si sarebbe messo sulle tracce di Francesco Migliore, terzino sinistro di proprietà del Crotone. Per verificare l'attendibilità di tale indiscrezione, ho raggiunto in esclusiva lo stesso Migliore: “La
mia famiglia mi ha avvertito e ho letto questa notizia su internet, ma
non ne so niente. So che lo scorso anno il mio procuratore aveva parlato
con il presidente Cellino; si erano scambiati due parole, nulla di più.
In questo momento non c'è assolutamente nulla di concreto, ma in questo
mondo non si sa mai...”. Per il difensore mancino non rappresenterebbe comunque un problema indossare ancora la maglia rossoblu dei pitagorici: “Io
a Crotone sto benissimo, ma se una squadra di Serie A puntasse su di
me... Sarebbe un sogno arrivare a giocare nella massima serie con i
grandi giocatori che ci sono. Anche se in Calabria sto benissimo e ci
sono tutte le premesse per rimanere, non potrei rifiutare un'offerta
proveniente dalla A. Comunque, se arrivassero delle proposte ufficiali,
le valuteremo insieme alla società”, ha spiegato Migliore.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Bovi: "Cagliari, riscattami e mandami a fare esperienza in B"
A gennaio il Cagliari
lo aveva prelevato dalla Reggiana con la formula del prestito con
diritto di riscatto, che ora si appresta ad esercitare per fare suo
l'intero cartellino. Stiamo parlando di Nicolas
Bovi, centrocampista
classe '93, reduce da una seconda parte di stagione trascorsa fra la
Primavera e la prima squadra. Il giovane mi ha rilasciato un'intervista
esclusiva.
Nicolas, come valuti questi primi sei mesi a Cagliari?
“Sono andati molto bene. E' stata la mia prima chance con una
squadra di Serie A e quindi è sempre una bella esperienza, grazie
alla quale cresci anche a livello caratteriale. Anche in allenamento
è tutt'altra cosa rispetto alla Lega Pro e credo di essere cresciuto
anche sotto questo aspetto. Sono rimasto molto soddisfatto nonostante
non sia mai riuscito ad esordire, ma ho collezionato circa dieci
presenze in panchina”.
Per il riscatto da parte dei rossoblu sembra cosa fatta...
“Ancora non è detto, però credo di sì. Fino a questo momento
non è arrivata nessuna comunicazione ufficiale da parte del
Cagliari”.
Cosa ti aspetti dalla nuova stagione?
“Innanzitutto sarò molto contento se il Cagliari mi riscatterà
ufficialmente, sarebbe una cosa molto positiva. Per quanto riguarda
il resto non ho parlato ancora con la società, però dico che mi
farebbe piacere fare esperienza in Serie B o in Lega Pro”.
Quindi preferiresti andare via in prestito?
“Sì, mi farebbe piacere fare esperienza trasferendomi con la
formula del prestito magari in B. Quello cadetto è un campionato
dove si può crescere molto e spero che mi venga data questa
opportunità. Se poi se mi tengono a Cagliari tanto meglio, sarebbe
una cosa bellissima”.
Ballardini o Ficcadenti?
“Mi sono trovato bene con entrambi. Devo dire grazie a
Ballardini che mi ha portato per la prima volta in panchina, ma anche
a Ficcadenti che mi ci ha portato altre otto o nove volte. Quando è
venuto a mancare Dessena per infortunio, io sono andato in panchina.
Mi sono trovato bene con tutti e due, sono allenatori molto diversi
ma ugualmente validi”.
19 giugno 2012
Ds Chieti: "Migliorini? Pronto per il salto. Ascoli, Crotone e Torino su di lui"
Il suo nome è Marco Migliorini e in
questa stagiona ha sfiorato la promozione in Prima Divisione di Lega Pro
con la maglia del Chieti, sconfitto nella finale play-off dalla
Paganese. Il difensore della Nazionale Under 20 è da tempo nel mirino
del Crotone e dell'Ascoli, ma negli ultimi giorni sembra essere passato
in vantaggio il Torino nella corsa al classe '92. Per saperne di più, ho contattato in esclusiva Alessandro Battisti, direttore sportivo della società abruzzese: “Lui
ha un contratto di tre anni con il Chieti, è un nostro giocatore e
pertanto stiamo valutando la situazione. Fortunatamente per noi ha fatto
molto bene in questa stagione. Ho parlato direttamente con il Crotone
perché a loro interessa parecchio, così come interessa anche all'Ascoli
che l'ha seguito a lungo. Sono anche a conoscenza di questo interesse
del Torino; non ho parlato direttamente con Petrachi, ma so che i
granata lo hanno seguito e che c'è questo interessamento”.
L'uomo mercato del Chieti ha poi proseguito: “Sono
contento di tutti questi interessi. Quando lo abbiamo preso sapevamo che
potenzialmente, per le sue caratteristiche e la sua struttura, non
avrebbe avuto problemi di categoria. Malgrado la sua stazza non è
assolutamente lento, anzi ha una buonissima gamba e possiede una buona
tecnica che non è poco per un difensore centrale; inoltre sa calciare
con entrambi i piedi. In prospettiva non ha limiti. La sua età gli
impone di dover ancora lavorare, ma credo possa provare a compiere
questo salto di categoria perché ha grande personalità; rispetto a suoi
coetanei è già grande. Penso possa giocarsi questa chance con la
consapevolezza di dover lavorare e migliorare”.
Il nodo relativo al futuro di Migliorini, comunque, non verrà sciolto a breve: “Io
probabilmente sarò a Milano giovedì e venerdì, ma credo sia ancora un
po' presto perché i club sono concentrati sulle comproprietà. Penso che
in una decina di giorni avremo un quadro molto più chiaro”, ha concluso Battisti.
Speziale: "Lecce, sono pronto a dare il massimo. Tornare al Milan? Vedremo..."
Dopo aver fatto tutta la trafila nel settore giovanile del Milan, il classe '94 David Speziale
è pronto a sbarcare tra i professionisti. Infatti il club rossonero ed
il Lecce hanno rinnovato la comproprietà (nata a gennaio nell'affare
Mesbah) del suo cartellino ed il giovane attaccante vestirà la maglia
giallorossa nella prossima stagione. Lo ho intervistato in esclusiva.
Cosa ti lasciano i dieci anni trascorsi nelle giovanili rossonere?
“Sicuramente mi lasciano tante emozioni, tanti
ricordi, tante immagini in testa. In dieci anni ho passato sia momenti
belli che brutti, da vittorie di scudetti ad eliminazioni brucianti.
Inoltre rimane una grande esperienza durante la quale ho conosciuto
grandi persone e grandi allenatori come Stroppa, Eranio e Maldera. E'
stata un'esperienza formativa ogni giovane dovrebbe provare nella
propria carriera”.
Peccato per il derby perso nella semifinale Primavera...
“E' stata una gran partita che abbiamo giocato al
massimo delle nostre potenzialità dando veramente tutto, quindi non
abbiamo niente di rimproverarci. Venire eliminati per un gol subito
negli ultimi venti secondi dei tempi supplementari è una delle cose più
brutte che ti può capitare nel mondo del calcio. E' comunque
un'esperienza che ti può far crescere e migliorare, magari servire anche
per il futuro”.
Da circa una settimana è ufficiale: giocherai in Salento.
“Ho appreso la notizia tramite il mio procuratore
Graziano Battistini; aveva ricevuto la chiamata dal direttore sportivo
del Lecce Osti che si trovava a Milano per sistemare le ultime
comproprietà. Il giorno stesso, lui e Braida avevano deciso che ero
pronto per giocare in una prima squadra. Poi hanno chiesto il mio
parere, io ho risposto dicendo che mi sento pronto; ne ho parlato anche
con il mio agente, anche secondo lui sono all'altezza”.
Hai già parlato con Osti?
“Sì, ho conosciuto il direttore la settimana scorsa
al momento della firma quando ho avuto modo di scambiare due chiacchiere
con lui. Mi ha dato l'impressione di essere una gran persona ed un
professionista serio. I primi periodi a Lecce saranno duri perché dovrò
ambientarmi e trovare una sistemazione. Poi c'è il discorso legato alla
scuola dato che mi manca ancora un anno di studio per conseguire il
diploma ma sto sistemando anche questa faccenda; credo che lo studio sia
davvero importante, fondamentale”.
Cosa ti senti di promettere ai tifosi del Lecce?
“Quello che posso promettere è che sicuramente darò
tutto e farò del mio meglio. Quando mi verrà data l'opportunità di
giocare, la sfrutterò al massimo”.
Quali sono le tue caratteristiche e dove ti esprimi al meglio?
“In questi anni al Milan ho giocato sia come ala che
come punta centrale, ma ultimamente mi sono trovato più a mio agio nel
ruolo di ala sinistra nell'attacco a tre. Ho buon cambio di passo e
quindi mi trovo bene sulla fascia, ma anche come punta ho segnato
diversi gol”.
C'è un giocatore al quale ti ispiri?
“Visto il gol segnato ieri sera all'Irlanda posso
dire di ispirarmi a Balotelli. Nel suo ruolo è certamente uno dei
giovani più promettenti e forti in circolazione. E' veramente un gran
giocatore, quello che spero di diventare anche io”.
Il tuo sogno è quello di tornare al Milan dalla porta principale?
“Questo lo potranno dire soltanto il campo e le
prossime stagioni. Inizio questa nuova avventura pensando al Lecce e a
fare una grande stagione. Poi quello che sarà lo vedremo”.
Di Bari: "Firmerò un biennale con la Reggina"
Sarà Vito Di Bari il primo tassello del mosaico
difensivo della Reggina. Anche se manca ancora l'annuncio ufficiale, la
società calabrese si è infatti assicurata le prestazioni dello stopper
ex Taranto, che arriverà a parametro zero. Ho contattato in esclusiva il difensore classe '83: “Abbiamo
parlato e quasi trovato un accordo che verrà perfezionato verso i primi
giorni di luglio, quando i contratti potranno essere depositati. Non ci
dovrebbero essere problemi, perciò penso che la cosa si farà. Ho
raggiunto l'intesa per un contratto della durata di due anni”. Di Bari non nasconde la sua felicità per questa nuova avventura che si appresta ad intraprendere: “Dopo
circa dieci anni in C e Lega Pro, non mi può far altro che piacere;
credo di essermelo meritato sul campo, soprattutto dopo questo
campionato con la maglia del Taranto. Abbiamo sbagliato ai play-off, ma
questa squadra meritava di vincere e di ottenere la promozione nella
serie cadetta. C'è un po' di delusione perché i presupposti a Taranto
erano tutt'altri”.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Luca Iannone per CalcioNews24.com
16 giugno 2012
Ag. Paulinho: "Contatti? Parma no, Pescara sì. Piace a Zeman ma..."
Potrebbe presto compiere il salto di categoria Paulo Sérgio Betanin, in arte Paulinho.
Sulle tracce dell'attaccante brasiliano del Livorno, autore in questa
stagione di 15 reti fra campionato e Coppa Italia, si sarebbero messi
club come Parma e Pescara. Ho raggiunto in esclusiva il suo procuratore Andrea Bagnoli per fare il punto della situazione: “Fino
a questo momento non c'è stato alcun sondaggio da parte dei ducali. Io
non sono stato chiamato da nessuno, magari c'è stato un contatto fra le
due società. Al momento non abbiamo una priorità. Il nome di Paulinho è
sulla bocca di tutti ma io non ho ricevuto chiamate dal Parma, ne ho
però ricevute altre come quella del Pescara”.
Si vocifera che anche Zdenek Zeman tenga in grande considerazione Paulinho: “Sì è vero, Zeman era un suo estimatore fin da quando allenava il Pescara; è importante se un allenatore ti stima al di là della squadra e del blasone. Penso sia difficile che Paulinho arrivi alla Roma, però è un giocatore chiacchierato che ha fatto molto bene al suo primo anno da titolare in Serie B. Per lui questo sarà un mercato in evoluzione. Dopo che le comproprietà saranno state risolte, credo possa arrivare qualcosa di importante per lui”, ha concluso Bagnoli.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Si vocifera che anche Zdenek Zeman tenga in grande considerazione Paulinho: “Sì è vero, Zeman era un suo estimatore fin da quando allenava il Pescara; è importante se un allenatore ti stima al di là della squadra e del blasone. Penso sia difficile che Paulinho arrivi alla Roma, però è un giocatore chiacchierato che ha fatto molto bene al suo primo anno da titolare in Serie B. Per lui questo sarà un mercato in evoluzione. Dopo che le comproprietà saranno state risolte, credo possa arrivare qualcosa di importante per lui”, ha concluso Bagnoli.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
15 giugno 2012
Ag. Borja Valero: "Roma? In Italia non arriverà perché..."
Con la retrocessione del Villareal dalla Liga, uno dei giocatori che sicuramente cambierà aria è Borja Valero.
Pezzo pregiato della compagine spagnola, il suo nome in passato è stato
accostato a più riprese al Napoli, ma nelle ultime ore si è vociferato
che la Roma possa essere interessata a prelevarlo. Per verificare l'attendibilità di queste indiscrezioni, ho contattato in esclusiva l'agente FIFA Diego Nappi, che rappresenta il centrocampista madrileno in Italia: “E'
un po' difficile perché il Villareal chiede una somma importante per
privarsi di lui. In Italia non c'è alcuna possibilità a causa di questa
richiesta, assolutamente niente di niente. Se servono 10 milioni di
euro? Forse anche di più. Per portarlo in Italia non c'è veramente
niente da fare”, ha ribadito Nappi.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Varese, Grillo: "Meritavamo la A. Ora il Catania? Non solo. Quando mi volevano Toro e Crotone..."
Un sogno sfiorato quello del Varese e
della città di Varese. Un campionato al di là delle aspettative
iniziali, ad un passo dal raggiungere la Serie A, poi la doppia
sconfitta in finale play-off ad opera della Sampdoria. Fra i
protagonisti di questa stagione più che positiva, c'è senza dubbio anche
Fabrizio Grillo. Scuola Roma, il terzino sinistro
classe '87 ha fornito ottime prestazioni nelle 36 presenze collezionate
con la maglia biancorossa. Lo ho intervistato in esclusiva.
“E' una ferita ancora viva e che rimarrà sempre. C'è grande rammarico perché potevamo compiere un'impresa importante contro una squadra gloriosa come quella doriana, d'altronde giocare contro la Sampdoria non capita tutti i giorni. Potevamo sfruttare meglio le occasioni a nostro favore, ma onore ai blucerchiati”.
Di certo non avreste rubato niente se foste stati promossi in A.
“Ce lo saremmo meritati tutti, poi singolarmente è ovvio che ognuno spera di salire nella massima serie. A Varese comunque sto bene, c'è una tifoseria fantastica e ho altri due anni di contratto quindi sarei contento di rimanere; di certo non mi muoverei per un'altra squadra di Serie B”.
Nonostante le non tantissime presenze, quanto ti ha lasciato l'esperienza al CSKA Sofia?
“Mi ha dato sicuramente molto. La giudico un'esperienza tutto sommato abbastanza positiva, mi porto dietro un bagaglio di vita. Il calcio in Bulgaria non è vissuto a livello professionale come in Italia. Non è stata un'esperienza positiva, ma alla fine neanche negativa. Nella seconda parte di stagione ho trascorso sei mesi fuori rosa perché volevo tornare in Italia, a gennaio avevo ricevuto delle offerte da Torino e Crotone. Però, comunque, ho avuto l'occasione di partecipare all'Europa League, giocando contro squadre importanti come il Porto e il Besiktas”.
Ora il tuo obiettivo è quello di approdare in Serie A?
“Più che un obiettivo è un sogno, qualunque sia il colore della casacca, anche se ci sono destinazioni che preferisco rispetto ad altre. In questo momento sto aspettando alcune chiamate e qualcuna a mio fratello (che è il suo agente, ndr) è già arrivata. Sono sereno, in vacanza e in attesa di notizie concrete”.
Magari con il Catania di Maran...
“E' una soluzione possibile. Ci sono stati un paio di incontri con la società etnea un mese fa, ma ancora siamo rimasti fermi alle parole. Sono contento perché non c'è solo il Catania sulle mie tracce; vuol dire che quest'anno ho lavorato bene, è un momento di grande gratificazione per me”.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
14 giugno 2012
La Juventus non inserirà Pasquato nelle trattative con Atalanta e Pescara
Il mercato è in gran fermento, soprattutto per la Juventus,
uno dei club più attivi sul panorama italiano ed europeo. Tante le
trattative imbastite in questi giorni dal tandem composto da Marotta e
Paratici, che stanno lavorando su più tavoli per cercare di rinforzare
la rosa a disposizione di Conte. I due sono in fase di negoziazione, tra
le altre società, con Atalanta e Pescara; con gli orobici per
Gabbiadini e Peluso, con gli abruzzesi per Verratti. Si è vociferato che
in entrambe le operazioni possa essere inserito Cristian Pasquato, di ritorno da una stagione trascorsa fra Lecce e Torino. Ma, secondo accreditate indiscrezioni raccolte,
non sarà così. L'attaccante classe '89 non dovrebbe trasferirsi né a
Bergamo né a Pescara, tuttavia dovrebbe lasciare la Torino bianconera
per approdare in un'altra squadra con la formula del prestito o della
comproprietà.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Ag. Tolói: "Può essere il sostituto di Thiago Silva. Ho parlato con Braida ma..."
Con il probabile addio di Thiago Silva, sono tanti i nomi che vengono
accostati al Milan per la sostituzione del centrale difensivo verdeoro.
Fra questi c'è anche quello del suo connazionale Rafael Tolói, di proprietà del Goiás. Per capire se il classe '90 possa effettivamente fare al caso dei rossoneri, ho raggiunto in esclusiva Riccardo Napolitano, suo agente per l'Italia: “Lo stesso Galliani affermò tempo fa che Tolói può essere
il nuovo Thiago Silva. E' un giocatore rapido, forte di testa, molto
veloce e sfrutta questa sua caratteristica nell'anticipare l'attaccante
avversario. Certo, è bravissimo, però Thiago Silva rimane un campione
che ha già dimostrato tutto, mentre Tolói ha tutte le carte in regola per provare a non far rimpiangere il suo connazionale”. Nessun contatto ufficiale però sull'asse Milano-Brasile: “Recentemente
ho parlato con Braida ma non c'è stato niente di concreto; fermo
restando dopo questa novità riguardante Thiago Silva e l'addio di Nesta,
il Milan ha bisogno di un paio di centrali difensivi. Al momento ci
sono delle difficoltà per il suo arrivo, ma Tolói sarà
uno di quei giocatori che una volta approdato in Italia tutti poi lo
cercheranno. Faremo il nostro per portarlo in Italia perché se lo
merita, vedremo...”, ha concluso Napolitano.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Capogrosso: "Voglio tornare in B, parlerò con il Siena"
Grazie alle sue sgroppate sulla fascia destra in Lega Pro, Gaetano Capogrosso
si è affermato con la maglia del Pavia come uno dei migliori terzini
della Prima Divisione. Il suo cartellino è di proprietà del Siena, che
in estate potrebbe cederlo in prestito; si vocifera che sulle tracce del
laterale si siano messi due società di Serie B come il Sassuolo e la
Reggina. Per saperne di più, ho contattato in esclusiva il ventitreenne napoletano: “Le
notizie in questione sono arrivate anche a me, ma di vero non c'è
assolutamente nulla. Neppure il mio procuratore ne è al corrente.
Restare in Toscana? Il Siena è nel pieno dello scandalo calcioscommesse,
quindi prima vedremo quali sono le sanzioni che dovrà pagare la società
e poi ne riparleremo sicuramente”. Il classe '89 ha già avuto
esperienze nella serie cadetta, con le maglie di Piacenza nella stagione
2009/10 ed Ascoli nella seconda parte di stagione lo scorso anno: “Sono ancora giovane e tornare in Serie B è uno dei miei obiettivi principali. Voglio giocare e trovare continuità in cadetteria”, ha concluso Capogrosso.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Luca Iannone per CalcioNews24.com
13 giugno 2012
Ag. FIFA Urbani: "Sondaggi da due club di A per Benassi. Tra Sgrigna e Maran grande legame ma..."
Ho raggiunto in esclusiva l'agente FIFA Luca Urbani per fare il punto della situazione sul futuro dell'estremo difensore Massimiliano Benassi, protagonista di una buona stagione fra i pali del Lecce: “Senza
ombra di dubbio c'è un grande legame fra il giocatore ed il club. Se ci
saranno opportunità nella massima serie si valuteranno per una
convenienza reciproca, per il Lecce che potrebbe monetizzare dalla sua
cessione e per Massimiliano che potrebbe tornare nella categoria dove si
è affermato. Il tutto, nel caso ci fosse l'occasione, verrà fatto nel
rispetto dei ruoli e per la crescita di entrambi. Ad oggi resta a Lecce e
non escludo che possa rimanerci anche alla fine del mercato estivo. Ci
sono un paio di società di che stanno sondando il terreno e
verificheremo se ci sono le condizioni affinché Massimiliano possa
tornare in Serie A”.
Altro assistito di Urbani è Alessandro Sgrigna del Torino, il cui nome è stato accostato al Catania nelle ultime ore: “Nessuno della società etnea ci ha ancora contattato. Il fatto che Maran e Sgrigna siano molto legati è fuori di dubbio, ma da qui a parlare di una trattativa vera e propria ce ne passa”.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Altro assistito di Urbani è Alessandro Sgrigna del Torino, il cui nome è stato accostato al Catania nelle ultime ore: “Nessuno della società etnea ci ha ancora contattato. Il fatto che Maran e Sgrigna siano molto legati è fuori di dubbio, ma da qui a parlare di una trattativa vera e propria ce ne passa”.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
12 giugno 2012
Ag. Rivas: "Ci sono due club di A e due di B, ma anche l'Independiente"
Dopo
un'ottima seconda parte di stagione culminata con la finale play-off
persa contro la Sampdoria, Emanuel Benito Rivas è
in cerca di una nuova sistemazione per il prossimo futuro. Questo
perché il contratto che lega l'esterno argentino al Varese scadrà
il 30 giugno e difficilmente verrà rinnovato. Per capire qualcosa in
più riguardo al futuro di Rivas, ho raggiunto in esclusiva il suo procuratore
Favio Bilardo: “Al momento stiamo parlando con quattro
società italiane, due di Serie A e due di B. Ha fatto molto bene nel
girone di ritorno sfiorando, in caso di promozione nella massima
serie sarebbe sicuramente rimasto al Varese, altra squadra
interessata a lui. Ora lui è in vacanza, dopo di che, la prima
settimana di luglio, prenderemo una decisione definitiva”. Ma
non ci sono solo club italiani sulle tracce di Rivas:
“L'Independiente, dove è nato e cresciuto calcisticamente,
vuole riportarlo in Argentina. Il club argentino ha vinto l'Apertura
nel 2002 con Rivas in squadra e vorrebbe nuovamente puntare su di
lui. Io, però, credo che il suo futuro sia in Serie A”, ha
concluso Bilardo.
11 giugno 2012
Lisi: "Brescia, Crotone e Sassuolo? Attendo novità concrete, voglio la B"
Una delle sorprese in positivo di questo campionato di Prima Divisione di Lega Pro, è rappresentata senza dubbio da Francesco Lisi,
dotato di atleticità e qualità messe al servizio del Piacenza. Sulle
tracce dell'esterno classe '89 si sono messi diversi club cadetti come
Brescia, Crotone e Sassuolo. Lo ho contattato in esclusiva: “Il
mio agente, Giovanni Bia, mi ha detto che esiste un interessamento da
parte di alcune società di Serie B. Adesso sto aspettando che sia lui a
dirmi qualcosa di più concreto”.
Si è parlato anche di un'interesse da parte del Vicenza, che però militerà in Lega Pro nella prossima stagione: “Dopo quest'anno avevo deciso di provare a giocare in Serie B, se ovviamente ce ne sarebbe stata l'occasione; in questo modo potrò vedere se ci posso stare e avrò occasione di provare nuova esperienza. Ora valuterò tutto con il mio procuratore”.
Per Lisi resta però un certo rammarico per la retrocessione del Piacenza in Seconda Divione di Lega Pro: “Noi abbiamo sempre dato il massimo, c'è rammarico perché in un'annata comunque difficile abbiamo perso solo tre partite nel girone di ritorno. Poi siamo stati eliminati ai play-out per la peggiore posizione in classifica rispetto al Prato”.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Si è parlato anche di un'interesse da parte del Vicenza, che però militerà in Lega Pro nella prossima stagione: “Dopo quest'anno avevo deciso di provare a giocare in Serie B, se ovviamente ce ne sarebbe stata l'occasione; in questo modo potrò vedere se ci posso stare e avrò occasione di provare nuova esperienza. Ora valuterò tutto con il mio procuratore”.
Per Lisi resta però un certo rammarico per la retrocessione del Piacenza in Seconda Divione di Lega Pro: “Noi abbiamo sempre dato il massimo, c'è rammarico perché in un'annata comunque difficile abbiamo perso solo tre partite nel girone di ritorno. Poi siamo stati eliminati ai play-out per la peggiore posizione in classifica rispetto al Prato”.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Lanciano, Vastola: "Successo strepitoso, spero di restare anche in B"
Con la vittoria di ieri per 3-1 sul campo del Trapani, la Virtus Lanciano ha conquistato la storica promozione in Serie B dopo 88 anni dalla nascita della società. Ho voluto sentire in esclusiva uno dei protagonisti di questa grande impresa, l'esterno destro della formazione abruzzese Gaetano Vastola: “E'
stata una partita perfetta. Per come si era messa all'inizio dopo che
il Trapani era passato in vantaggio e che noi eravamo rimasti in dieci,
abbiamo fatto una gara strepitosa. Stavamo perdendo e con un uomo in
meno, abbiamo iniziato a giocare con tranquillità e con la testa libera
pensando 'Meglio di come stiamo giocando non possiamo fare'. Avevamo la
mentalità giusta per vincere, vedevamo i giocatori del Trapani stanchi
fisicamente e noi stavamo bene sia di testa che di gamba vede. Così è
scattata la voglia di vincere”.
Grande merito va anche al tecnico Carmine Gautieri: “Mister Gautieri ha creato un gruppo fantastico. Portare una squadra del genere in finale di play-off, considerando che la società gli aveva chiesto la salvezza, è stato qualcosa di splendido. Noi giocatori possiamo parlare soltanto bene di lui”.
Vedremo anche Vastola in B con la maglia rossonera? “Io ho un altro anno di contratto con il Lanciano e a breve parlerò con la società; come si suol dire 'Il contratto ce l'ho'. Spero che possa l'intelaiatura della squadra possa essere confermata. Senza dubbio mi farebbe piacere rimanere qui”, ha concluso il calciatore napoletano.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Grande merito va anche al tecnico Carmine Gautieri: “Mister Gautieri ha creato un gruppo fantastico. Portare una squadra del genere in finale di play-off, considerando che la società gli aveva chiesto la salvezza, è stato qualcosa di splendido. Noi giocatori possiamo parlare soltanto bene di lui”.
Vedremo anche Vastola in B con la maglia rossonera? “Io ho un altro anno di contratto con il Lanciano e a breve parlerò con la società; come si suol dire 'Il contratto ce l'ho'. Spero che possa l'intelaiatura della squadra possa essere confermata. Senza dubbio mi farebbe piacere rimanere qui”, ha concluso il calciatore napoletano.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
10 giugno 2012
De Cenco: "Cesena, sono pronto per questa nuova sfida"
In ottica di una rifondazione dopo la retrocessione in Serie B e di
un mercato improntato sui giovani, si dice che il Cesena sia pronto a
riscattare l'attaccante Caio De Cenco. Il cartellino
dell'italo-brasiliano classe '89 è attualmente in comproprietà con il
Bellaria Igea Marina (ex squadra del neo allenatore bianconero Nicola
Campedelli). Per saperne di più, ho interpellato in esclusiva lo stesso De Cenco.
Partiamo dalla stagione appena conclusa, sei soddisfatto del tuo rendimento?
“Posso dire di essere soddisfatto di questa mia ultima stagione. Venivo da un'annata condizionata da un grave infortunio, non ho giocato tutto il campionato e dopo essere stato fermo a lungo è più difficile tornare al 100%. Quest'anno, però è andato tutto in modo diverso. Sono stato sin dall'inizio con la squadra e ho potuto dare il mio contributo, sono soddisfatto di aver giocato sempre”.
Il tuo cartellino è in comproprietà fra Cesena e Bellaria, si è parlato di un riscatto da parte del Cesena...
“Prima di tutto devo fare i complimenti a mister Campedelli. Ancora non ho avuto la possibilità di parlare con lui, ma devo dire che è tutto merito suo se è arrivato dove è adesso, perché è un allenatore molto bravo e ogni giorno mette sempre il massimo dell'impegno. Da parte mia, per quanto riguarda le notizie di mercato, non ne so ancora niente e per questo lascio a fare alle due dirigenze. Sicuramente sarei molto contento se ci sarà il riscatto da parte del Cesena”.
Ti senti pronto per fare il doppio salto e giocare in Serie B?
“Sicuramente ogni giocatore punta sempre al massimo e ad affrontare delle nuove sfide. Fare il doppio salto di categoria rappresenterebbe senza dubbio una sfida molto stimolante e interessante, sarei molto contento e avrei voglia di confermarmi a quei livelli”.
Per tutti quelli che non ti conoscono, che tipo di attaccante sei?
“Sono una punta, molto alto ma anche veloce per la mia altezza. Mi piace cercare gli spazi per mettere in difficoltà i difensori avversari e mi impegno sempre al massimo per dare una mano a tutta la squadra”.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Partiamo dalla stagione appena conclusa, sei soddisfatto del tuo rendimento?
“Posso dire di essere soddisfatto di questa mia ultima stagione. Venivo da un'annata condizionata da un grave infortunio, non ho giocato tutto il campionato e dopo essere stato fermo a lungo è più difficile tornare al 100%. Quest'anno, però è andato tutto in modo diverso. Sono stato sin dall'inizio con la squadra e ho potuto dare il mio contributo, sono soddisfatto di aver giocato sempre”.
Il tuo cartellino è in comproprietà fra Cesena e Bellaria, si è parlato di un riscatto da parte del Cesena...
“Prima di tutto devo fare i complimenti a mister Campedelli. Ancora non ho avuto la possibilità di parlare con lui, ma devo dire che è tutto merito suo se è arrivato dove è adesso, perché è un allenatore molto bravo e ogni giorno mette sempre il massimo dell'impegno. Da parte mia, per quanto riguarda le notizie di mercato, non ne so ancora niente e per questo lascio a fare alle due dirigenze. Sicuramente sarei molto contento se ci sarà il riscatto da parte del Cesena”.
Ti senti pronto per fare il doppio salto e giocare in Serie B?
“Sicuramente ogni giocatore punta sempre al massimo e ad affrontare delle nuove sfide. Fare il doppio salto di categoria rappresenterebbe senza dubbio una sfida molto stimolante e interessante, sarei molto contento e avrei voglia di confermarmi a quei livelli”.
Per tutti quelli che non ti conoscono, che tipo di attaccante sei?
“Sono una punta, molto alto ma anche veloce per la mia altezza. Mi piace cercare gli spazi per mettere in difficoltà i difensori avversari e mi impegno sempre al massimo per dare una mano a tutta la squadra”.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
9 giugno 2012
Marchione: "Club italiani e spagnoli sul Burrito Martinez. Matìas Sosa? Lo vedrei bene alla Samp..."
Juan Manuel Martínez, detto 'el Burrito', è il nome
nuovo per l'attacco del Genoa, che è in trattativa per portarlo nel
capoluogo ligure. Ma a sentire Nunzio Marchione, agente per l'Italia
della punta del del Velez, non ci sarebbero solo i rossoblu sulle sue
tracce. Contattato in esclusiva, ha infatti dichiarato: “E'
vero, Martinez piace ad alcune squadre italiane e spagnole ed è di
certo uno dei fantasisti più affermati in argentina. Viene da una grande
Copa Libertadores e come ha detto qualche giorno fa il mio socio,
Ulisse Savini, anche la Lazio può entrare in corsa per questo talento
che potrebbe far al caso del gioco di Pektovic. Inoltre è dotato di
passaporto comunitario”.
Marchione detiene il mandato per l'Italia anche di un altro interessante calciatore argentino, il giovane centrocampista offensivo Nello Matìas Sosa: “Sosa è un giocatore più giovane di Martinez, è un classe 1992; un mancino, un calciatore di qualità ma dalle grandi doti fisiche. E' pronto per confrontarsi con un campionato difficile come il nostro, ci sono alcune squadre interessate e ne stiamo già parlando. Personalmente mi piacerebbe vederlo alla Sampdoria, in caso di promozione in Serie A, con Icardi (altro assistito del duo Marchione-Savini, ndr), insieme al quale ha giocato nel 2009 in nazionale”.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Marchione detiene il mandato per l'Italia anche di un altro interessante calciatore argentino, il giovane centrocampista offensivo Nello Matìas Sosa: “Sosa è un giocatore più giovane di Martinez, è un classe 1992; un mancino, un calciatore di qualità ma dalle grandi doti fisiche. E' pronto per confrontarsi con un campionato difficile come il nostro, ci sono alcune squadre interessate e ne stiamo già parlando. Personalmente mi piacerebbe vederlo alla Sampdoria, in caso di promozione in Serie A, con Icardi (altro assistito del duo Marchione-Savini, ndr), insieme al quale ha giocato nel 2009 in nazionale”.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
8 giugno 2012
Moggi: "Juve, punta su Luis Suarez. Sul centrocampo e la difesa..."
Nessuno deve offendersi se si dice che la Juventus è
la società italiana più attiva sul mercato. Mentre prosegue la ricerca
del tanto chiacchierato top player offensivo, Marotta e Paratici stanno
lavorando per rinforzare ogni reparto della compagine allenata da Conte.
Per una panoramica sulla campagna acquisti della Juve, ho intervistato in esclusiva Luciano Moggi.
Con Asamoah e Isla il centrocampo 2012/13 è fatto?
“Diciamo che è integrato bene. Si tratta di due buone operazioni per avere un gruppo più compatto in relazione alle tre competizioni che la Juventus dovrà affrontare il prossimo anno. Uno di loro potrebbe anche ritrovarsi a non partire titolare, ma è fondamentale avere delle riserve all'altezza degli undici che scendono in campo”.
Passiamo all'attacco: Dzeko, Higuain, Suarez o van Persie?
“Secondo me il migliore è Luis Suarez. Dzeko e van Persie sono equivalenti a Borriello, non hanno una qualità superiore a lui. Suarez ha qualcosa in più: vede la porta bene e ha quel movimento importante che è mancato alla Juventus di quest'anno”.
Se dovesse fare una previsione sul futuro di Giovinco?
“Non dipende dalla Juventus, prima di fare un discorso del genere bisogna aspettare la risoluzione della metà fra il club bianconero ed il Parma. Poi, a seconda della destinazione del giocatore, si capirà quale potrebbe essere il suo destino”.
Quindi rimane solo la difesa...
“E' stata la miglior difesa di questa Serie A. Prendere qualche giocatore di riserva importante non può fare che bene, ma complessivamente è stata una difesa che non ha niente da rimproverarsi, così come il centrocampo”.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Con Asamoah e Isla il centrocampo 2012/13 è fatto?
“Diciamo che è integrato bene. Si tratta di due buone operazioni per avere un gruppo più compatto in relazione alle tre competizioni che la Juventus dovrà affrontare il prossimo anno. Uno di loro potrebbe anche ritrovarsi a non partire titolare, ma è fondamentale avere delle riserve all'altezza degli undici che scendono in campo”.
Passiamo all'attacco: Dzeko, Higuain, Suarez o van Persie?
“Secondo me il migliore è Luis Suarez. Dzeko e van Persie sono equivalenti a Borriello, non hanno una qualità superiore a lui. Suarez ha qualcosa in più: vede la porta bene e ha quel movimento importante che è mancato alla Juventus di quest'anno”.
Se dovesse fare una previsione sul futuro di Giovinco?
“Non dipende dalla Juventus, prima di fare un discorso del genere bisogna aspettare la risoluzione della metà fra il club bianconero ed il Parma. Poi, a seconda della destinazione del giocatore, si capirà quale potrebbe essere il suo destino”.
Quindi rimane solo la difesa...
“E' stata la miglior difesa di questa Serie A. Prendere qualche giocatore di riserva importante non può fare che bene, ma complessivamente è stata una difesa che non ha niente da rimproverarsi, così come il centrocampo”.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
7 giugno 2012
Seculin: "Catania e Pescara su di me? Da verificare. Piuttosto che fare il secondo a Firenze..."
E' Andrea Seculin il nome nuovo per la porta di Catania
e Pescara, almeno secondo alcune indiscrezioni circolate questa
mattina. Ma c'è qualcosa di vero o si tratta delle solite voci che
caratterizzano questo periodo dell'anno? Lo ho chiesto in esclusiva al diretto interessato: “Sinceramente
non so nulla di preciso, non ho sentito il mio procuratore al riguardo.
Ho letto anche io queste notizie, ma ancora non c'è nulla di sicuro e
di chiaro. Devo sentire il mio agente perché sono voci di cui non sono
al corrente”, ha risposto Seculin. C'è comunque da dire che il
cartellino del classe '90, reduce da una buona stagione alla Juve
Stabia, è di proprietà della Fiorentina. Ma l'estremo difensore dimostra
di avere le idee molto chiare per il suo futuro: “Il mio obiettivo è
sicuramente quello di giocare. Piuttosto che fare un anno di panchina
come secondo portiere della Fiorentina, preferirei giocare; anche una
stagione in prestito in Serie B per farmi le ossa ben venga”.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Luca Iannone per CalcioNews24.com
6 giugno 2012
Figliomeni: "Tanti interessamenti, ma non chiudo a Varese e Nocerina"
Di ritorno al Varese dopo sei mesi in prestito alla Nocerina, Giuseppe Figliomeni
pare destinato a cambiare nuovamente aria. In cadetteria club quali
Ascoli, Juve Stabia e Ternana sembrano essersi messi sulle sue tracce.
Per saperne di più ho raggiunto in esclusiva proprio Figliomeni: “So
che il mio procuratore sta parlando con diverse società, ma non mi ha
detto niente di preciso. E' vero che queste squadre sono interessate a
me, però c'è ancora tempo per sapere quello che succederà. Prima bisogna
vedere cosa succederà a Varese e in che categoria giocherà la squadra,
poi si capiranno i programmi hanno riguardo a me; devo aspettare loro.
Restare a Varese? Non lo escludo, sono sotto contratto fino al 2013 con
la società lombarda. Se poi loro hanno altre idee e preferiscono non
riconfermarmi o pensano che sia meglio per me andare a giocare da
un'altra parte, allora non rimarrò. Anche se dovesse arrivarmi
un'offerta importante, dipende tanto da loro. Io mi darò da fare in ogni
caso”.
Il nome di Figliomeni è stato addirittura accostato al Catania, il cui nuovo ds Salerno sarebbe un suo estimatore: “Mi fa piacere che si fa il mio nome anche per società di un certo calibro. Non so se sia vera la notizia relativa all'interessamento del Catania, ma mi hanno detto che diversi club sono venuti a vedermi in questi mesi. Di concreto, però, c'è poco al momento”.
Ma c'è anche chi giura che il difensore sarebbe pronto a tornare a Nocera Inferiore nel caso di ripescaggio della compagine molossa in Serie B: “Io sono arrivato a Nocera l'1 febbraio ed eravamo all'ultimo posto a -4 punti dalla penultima. Sapevo che tipo di situazione c'era, ma ho fatto una scommessa e ci credevo; a livello personale è stata un'esperienza positiva. Nel girone di ritorno abbiamo fatto bene, è stato già un miracolo arrivare a giocarsi la salvezza fino all'ultima giornata. Alla fine, purtroppo, è andata come tutti sappiamo. Dopo due giorni dalla retrocessione, ho subito parlato con il presidente Citarella; persone serie come lui ne ho incontrate poche nella mia carriera, è un grande presidente ed un vero signore. Era lì intento a progettare il futuro e mi ha chiesto di rimanere per un'altra stagione, io gli ho risposto che mi fa piacere sentirmi fare una proposta del genere e che mi sono trovato benissimo: i tifosi mi vogliono bene, il mister mi ha voluto fortemente, mi sono trovato bene con tutti. Se, come spero per la piazza, la Nocerina giocherà in Serie B l'anno prossimo, allora prenderò in considerazione l'offerta, a meno che non arrivino proposte da un club importante di B o dalla Serie A. Se la Nocerina verrà ripescata, sarà un'opzione valida”, ha confessato Figliomeni.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Il nome di Figliomeni è stato addirittura accostato al Catania, il cui nuovo ds Salerno sarebbe un suo estimatore: “Mi fa piacere che si fa il mio nome anche per società di un certo calibro. Non so se sia vera la notizia relativa all'interessamento del Catania, ma mi hanno detto che diversi club sono venuti a vedermi in questi mesi. Di concreto, però, c'è poco al momento”.
Ma c'è anche chi giura che il difensore sarebbe pronto a tornare a Nocera Inferiore nel caso di ripescaggio della compagine molossa in Serie B: “Io sono arrivato a Nocera l'1 febbraio ed eravamo all'ultimo posto a -4 punti dalla penultima. Sapevo che tipo di situazione c'era, ma ho fatto una scommessa e ci credevo; a livello personale è stata un'esperienza positiva. Nel girone di ritorno abbiamo fatto bene, è stato già un miracolo arrivare a giocarsi la salvezza fino all'ultima giornata. Alla fine, purtroppo, è andata come tutti sappiamo. Dopo due giorni dalla retrocessione, ho subito parlato con il presidente Citarella; persone serie come lui ne ho incontrate poche nella mia carriera, è un grande presidente ed un vero signore. Era lì intento a progettare il futuro e mi ha chiesto di rimanere per un'altra stagione, io gli ho risposto che mi fa piacere sentirmi fare una proposta del genere e che mi sono trovato benissimo: i tifosi mi vogliono bene, il mister mi ha voluto fortemente, mi sono trovato bene con tutti. Se, come spero per la piazza, la Nocerina giocherà in Serie B l'anno prossimo, allora prenderò in considerazione l'offerta, a meno che non arrivino proposte da un club importante di B o dalla Serie A. Se la Nocerina verrà ripescata, sarà un'opzione valida”, ha confessato Figliomeni.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
5 giugno 2012
Orlandi: "Hallfredsson pronto per una grande, perfetto per il 3-5-2"
In questa stagione Emil Hallfredsson si è affermato
come uno dei migliori centrocampista dell'intero campionato di Serie B.
Motivo per cui il faro del centrocampo dell'Hellas Verona, sembra essere
finito nel mirino di club come Atalanta, Catania e Torino.
Ho contattato in esclusiva il tecnico Nevio Orlandi, che lo ha allenato ai tempi della Reggina: “Ritengo
che effettivamente abbia le qualità sia fisiche sia tecnico-tattiche
per giocare in un club importante, fermo restando che anche il Verona è
una società importante. E' adatto soprattutto ad una squadra che applica
un 3-5-2, credo che il suo ruolo più consono sia quello di interno
sinistro in un centrocampo a cinque, come è stato impiegato da me alla
Reggina; in un contesto di questo genere può esprimere le sue qualità
nel migliore dei modi. Credo comunque che, anche collocato in maniera
diversa, possa ugualmente esprimere determinate qualità. Lui ha giocato
anche dietro le punte partendo da una posizione bassa ed anche da
esterno alto in un 4-3-3, però penso che la sua collocazione più idonea
sia in un centrocampo a cinque. Possiede corsa, capacità di inserimento,
botta da fuori area, sa chiudere bene i cross, ha buona propensione ad
aprirsi sul centro-sinistra e ha un mancino di valore. Credo che il suo
raggio d'azione sia proprio quello”. Il 3-5-2 o, più spesso, il
3-4-2-1, è il modulo utilizzato da Walter Mazzarri per il suo Napoli,
altra squadra che pare interessata al nazionale islandese: “Il tecnico azzurro ha utilizzato entrambi i moduli, puntando su calciatori offensivi per il centrocampo; ma Hallfredsson non lo è, la sua mole lo porta a essere più un vero e proprio centrocampista”, ha concluso mister Orlandi.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Luca Iannone per CalcioNews24.com
4 giugno 2012
Ag. FIFA Urbani: "Stamattina ho parlato con il Napoli di Vitale. Cori al Cesena a meno che..."
Ho contattato in esclusiva l'agente FIFA Luca Urbani per fare
il punto su due dei suo assistiti. Il primo è l'esterno mancino di
proprietà del Napoli Luigi Vitale,
reduce da una stagione in prestito al Bologna con il quale non ha
collezionato nemmeno una presenza: “Proprio questa
mattina ho avuto un colloquio con la dirigenza del Napoli per parlare
di lui, ma approfondiremo la questione facendo un punto della
situazione più avanti. Fra luglio e agosto cercheremo insieme una
sistemazione dopo un'annata senza dubbio tribolata a Bologna”.
Urbani
gestisce anche gli interessi della punta classe '89 Sacha
Cori, da due anni alla
Carrarese e riscattato ufficialmente oggi dal Cesena:
“L'orientamento del Cesena è quello di puntare su di lui, a
meno che non si materializzi una clamorosa ipotesi di ripescaggio
nella massima serie. Qualora il Cesena giocasse in Serie B, Cori
farebbe parte del parco attaccanti romagnolo”.
Pavanel: "Triestina, annata strana ma positiva. Fra Trapani e Lanciano dico..."
E' stato sicuramente un anno da dimenticare per i tifosi della
Triestina, retrocessa in Prima Divisione di Lega Pro dodici mesi fa e
precipitata in Seconda Divisione dopo i play-out persi con il Latina.
Tra i protagonisti di questa stagione c'è stato l'ex giocatore
alabardato Massimo Pavanel, prima da allenatore e poi da collaboratore tecnico. Lo ho raggiunto in esclusiva.
Mister, un suo bilancio di questa stagione.
“E' stata stagione veramente strana. L'anno scorso ero alla guida della Primavera e abbiamo fatto bene, a fine stagione il presidente Fantinel mi ha dato possibilità di iniziare alla guida della prima squadra visto che era indeciso sul futuro e preferiva portare avanti un discorso di squadra incentrata sui giovani. Per me è stato un grande onore oltre che una grande sorpresa, l'unico handicap era rappresentato dal fatto che io non avevo il patentino per allenare in Lega Pro, ottenuto a stagione in corso. Poi la società è stata ceduta al gruppo Aletti, come nuovo allenatore è stato scelto Discepoli e io sono passato a essere suo collaboratore. Dopo l'esonero di Mister Discepoli è arrivato Galderisi e ho deciso di restare a collaborare sino a fine stagione. Ho avuto la fortuna di poter apprendere molto da due allenatori di grande esperienza, quindi per me e la mia crescita è stata sostanzialmente un'annata importante, positiva; è rimasta però una grande ferita per la retrocessione in Seconda Divisione, essendo stato già anni fa a Trieste da giocatore”.
Ha già avuto dei contatti con qualche società?
“Ci sono alcune in essere, siamo in una fase di colloqui; per scaramanzia è meglio non parlarne troppo. Adesso ho la possibilità di potermi giocare qualche chance: dopo 8-9 anni fra dilettanti e giovanili, posso vantare un buon bagaglio di esperienza”.
Trapani-Lanciano, quale squadra vedremo in Serie B?
“Si tratta di due ottime squadre. Il Trapani mi ha sorpreso tantissimo per il suo ritmo e il suo gioco messo in atto con diversi calciatori provenienti da categorie inferiori; in certi momenti della stagione sono stati devastanti. Il Lanciano per organizzazione di gioco è una di quelle che mi ha sorpreso di più. Ad inizio stagione erano considerate delle outsider, però sono arrivate alla finale play-off con entusiasmo grazie due allenatori giovani che vogliono proporre qualcosa di nuovo; sono due squadre con grande voglia di fare bene in campo. Questo deve essere il leitmotiv della Lega Pro: squadre giovani, guidate da allenatori che sappiano dare motivazioni e gioco. Comunque dopo la gara di andata, fra Trapani e Lanciano sarà una sfida apertissima, ma credo che per l'andamento del campionato i siciliani meritino la promozione in B”.
In questi giorni era presente alle finali del campionato Primavera: chi l'ha impressionata?
“Sicuramente la Roma, ma non è una novità. In quest'ultima fase della stagione, ci sono giocatori e squadre di grande livello. Per il gioco espresso la Roma è quella che mi è piaciuta di più, ma quelle in gara sono tutte formazioni di grande spessore con giovani molto bravi. La Roma ha idee fresche e nuove, l'Inter grandi individualità, il Milan ottima organizzazione, la Lazio ha in Emmanuel un attaccante molto forte. Penso che sia una competizione bella da vedere e una vetrina importante, è giusto dare lo spazio che meritano ai giovani nostri del nostro calcio”.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Mister, un suo bilancio di questa stagione.
“E' stata stagione veramente strana. L'anno scorso ero alla guida della Primavera e abbiamo fatto bene, a fine stagione il presidente Fantinel mi ha dato possibilità di iniziare alla guida della prima squadra visto che era indeciso sul futuro e preferiva portare avanti un discorso di squadra incentrata sui giovani. Per me è stato un grande onore oltre che una grande sorpresa, l'unico handicap era rappresentato dal fatto che io non avevo il patentino per allenare in Lega Pro, ottenuto a stagione in corso. Poi la società è stata ceduta al gruppo Aletti, come nuovo allenatore è stato scelto Discepoli e io sono passato a essere suo collaboratore. Dopo l'esonero di Mister Discepoli è arrivato Galderisi e ho deciso di restare a collaborare sino a fine stagione. Ho avuto la fortuna di poter apprendere molto da due allenatori di grande esperienza, quindi per me e la mia crescita è stata sostanzialmente un'annata importante, positiva; è rimasta però una grande ferita per la retrocessione in Seconda Divisione, essendo stato già anni fa a Trieste da giocatore”.
Ha già avuto dei contatti con qualche società?
“Ci sono alcune in essere, siamo in una fase di colloqui; per scaramanzia è meglio non parlarne troppo. Adesso ho la possibilità di potermi giocare qualche chance: dopo 8-9 anni fra dilettanti e giovanili, posso vantare un buon bagaglio di esperienza”.
Trapani-Lanciano, quale squadra vedremo in Serie B?
“Si tratta di due ottime squadre. Il Trapani mi ha sorpreso tantissimo per il suo ritmo e il suo gioco messo in atto con diversi calciatori provenienti da categorie inferiori; in certi momenti della stagione sono stati devastanti. Il Lanciano per organizzazione di gioco è una di quelle che mi ha sorpreso di più. Ad inizio stagione erano considerate delle outsider, però sono arrivate alla finale play-off con entusiasmo grazie due allenatori giovani che vogliono proporre qualcosa di nuovo; sono due squadre con grande voglia di fare bene in campo. Questo deve essere il leitmotiv della Lega Pro: squadre giovani, guidate da allenatori che sappiano dare motivazioni e gioco. Comunque dopo la gara di andata, fra Trapani e Lanciano sarà una sfida apertissima, ma credo che per l'andamento del campionato i siciliani meritino la promozione in B”.
In questi giorni era presente alle finali del campionato Primavera: chi l'ha impressionata?
“Sicuramente la Roma, ma non è una novità. In quest'ultima fase della stagione, ci sono giocatori e squadre di grande livello. Per il gioco espresso la Roma è quella che mi è piaciuta di più, ma quelle in gara sono tutte formazioni di grande spessore con giovani molto bravi. La Roma ha idee fresche e nuove, l'Inter grandi individualità, il Milan ottima organizzazione, la Lazio ha in Emmanuel un attaccante molto forte. Penso che sia una competizione bella da vedere e una vetrina importante, è giusto dare lo spazio che meritano ai giovani nostri del nostro calcio”.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
1 giugno 2012
Montecalvo (FM Communications): "Vi svelo i progetti con Arsenal e Real. Ecco come migliorare il brand italiano"
Al giorno d'oggi è impensabile che i manager di un qualsiasi club di
prima fascia si occupino solo, o soprattutto, di calciomercato, panchina
e calcio giocato. Settori che stanno assumendo sempre più importanza
sono quelli del merchandising e del marketing ad esempio. Per analizzare
tutti questi aspetti del calcio moderno, ho contattato in esclusiva Fabio Montecalvo,
presidente della FM Communications, azienda che si occupa di
comunicazione, di marketing internazionale e di consulenza verso società
calcistiche, come ad esempio Real Madrid ed Arsenal.
Partiamo da Madrid: quali sono i prossimi progetti in cantiere con il Real?
“FM Communications consoliderà le consulenze di marketing sportivo in essere con il Real Madrid, perfezionando innanzitutto l'operatività sul branding 'pRiViLeGeREALcLuB', dedicato agli stranieri che visitano Madrid, quindi il Bernabeu, quindi il mondo Real. Inoltre, con alcuni partner stiamo studiando e proponendo un sistema esclusivo per la realizzazione di un'applicazione, scaricabile su Smartphone, IPad e altri strumenti tecnologici, dedicata a tutti gli eventi che legheranno i tifosi al mondo Real Madrid. E tanto altro...”.
Spostiamoci a Londra, in arrivo novità sul fronte Arsenal?
“L'Arsenal è una delle regine tra i club del football in fatto di marketing. FM Communications, dopo lo start-up del 2012, avrà ancora la possibilità di dedicare la propria esperienza e la propria passione sportiva al grande network che gita intorno all'Arsenal. Ho pensato agli eventi e alla possibilità di un branding 'Arsenal Live', che possa permette a tutti i consumer londinesi di poter interagire, ogni giorno, con l'attività professionale del club. Work in progress, come si usa dire da quelle parti”.
Perché le big italiane, non solo dal punto di vista tecnico-tattico, sono inferiori a quelle inglesi e spagnole?
“La Premier e la Liga sono diventati i campionati di maggior attrazione mondiale, non solo sotto il profilo tecnico-tattico, ma sopratutto in termini di marketing e comunicazione. Anzi, devo dire che un aspetto è legato all'altro. Più si investe sulla scelta qualitativamente alta dei propri campioni, maggiore è la possibilità di attrarre l'attenzione di potenziali partner commerciali e istituzionali. In Italia fanno da maestri Milan e Juventus, ma siamo lontani dai fatturati di alcuni club dei campionati citati, che toccano in talune circostanze anche i 600 milioni di euro all'anno. Debbo dire che, in questo momento, con alcuni partner stiamo avviando dei contatti con i paesi arabi per proporre una joint venture che potrebbe interessare l'AC Milan. Staremo a vedere”.
Quanto incide il merchandising in tutto ciò?
“Il merchandising, è una delle componenti costituenti l'efficacia di un lavoro di squadra che riguarda gli uffici stampa. la comunicazione, la 'core communication', gli eventi, eccetera. Sicuramente è lo strumento più pratico che permette un'interazione 'materiale' tra il club del cuore ed il tifoso, ovvero 'toccare con mano e indossare' i prodotti che al sabato o alla domenica i propri campioni portano in campo. Questo fa sentire il tifoso quasi un professionista del pallone, uno di loro”.
Anche gli stadi di proprietà potrebbero aiutare a risolvere il problema?
“Un grande elogio va fatto alla Juventus per la prima operazione effettuata, da parte di un club italiano, di costruire e gestire uno stadio di proprietà. E' l'argomento che più mi esalta, personalmente, e più mi piace. Vorrei dedicarmi proprio in Italia a trasferire i concepts del mio know how internazionale per rapportarli in un club tricolore. L'operazione che consacrerà lo stadio di proprietà poi è quella di 'name setting', ovvero l'abbinamento di 'un big spender', di un 'main partner' che lega il proprio brand, il proprio nome, all'arena del calcio. Per fare dei nomi, e per capirci meglio, 'Emirates Stadium' quando si parla di Arsenal, o 'Allianz Arena' a Monaco di Baviera. Personalmente, a proposito di stadi, sto interagendo in Brasile con il glorioso Palmeiras, Palestra Italia, per essere un efficace traite d'union tra la società, il nuovo stadio in costruzione e un fortissimo potenziale 'top investor'. Quindi, lo stadio di proprietà rappresenterebbe una conditio non da poco per un planning finanziario mirato al raggiungimento degli utili. In Italia però poi si combatte con le istituzioni, la burocrazia, la tempistica... Ma questa è un'altra storia”.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Partiamo da Madrid: quali sono i prossimi progetti in cantiere con il Real?
“FM Communications consoliderà le consulenze di marketing sportivo in essere con il Real Madrid, perfezionando innanzitutto l'operatività sul branding 'pRiViLeGeREALcLuB', dedicato agli stranieri che visitano Madrid, quindi il Bernabeu, quindi il mondo Real. Inoltre, con alcuni partner stiamo studiando e proponendo un sistema esclusivo per la realizzazione di un'applicazione, scaricabile su Smartphone, IPad e altri strumenti tecnologici, dedicata a tutti gli eventi che legheranno i tifosi al mondo Real Madrid. E tanto altro...”.
Spostiamoci a Londra, in arrivo novità sul fronte Arsenal?
“L'Arsenal è una delle regine tra i club del football in fatto di marketing. FM Communications, dopo lo start-up del 2012, avrà ancora la possibilità di dedicare la propria esperienza e la propria passione sportiva al grande network che gita intorno all'Arsenal. Ho pensato agli eventi e alla possibilità di un branding 'Arsenal Live', che possa permette a tutti i consumer londinesi di poter interagire, ogni giorno, con l'attività professionale del club. Work in progress, come si usa dire da quelle parti”.
Perché le big italiane, non solo dal punto di vista tecnico-tattico, sono inferiori a quelle inglesi e spagnole?
“La Premier e la Liga sono diventati i campionati di maggior attrazione mondiale, non solo sotto il profilo tecnico-tattico, ma sopratutto in termini di marketing e comunicazione. Anzi, devo dire che un aspetto è legato all'altro. Più si investe sulla scelta qualitativamente alta dei propri campioni, maggiore è la possibilità di attrarre l'attenzione di potenziali partner commerciali e istituzionali. In Italia fanno da maestri Milan e Juventus, ma siamo lontani dai fatturati di alcuni club dei campionati citati, che toccano in talune circostanze anche i 600 milioni di euro all'anno. Debbo dire che, in questo momento, con alcuni partner stiamo avviando dei contatti con i paesi arabi per proporre una joint venture che potrebbe interessare l'AC Milan. Staremo a vedere”.
Quanto incide il merchandising in tutto ciò?
“Il merchandising, è una delle componenti costituenti l'efficacia di un lavoro di squadra che riguarda gli uffici stampa. la comunicazione, la 'core communication', gli eventi, eccetera. Sicuramente è lo strumento più pratico che permette un'interazione 'materiale' tra il club del cuore ed il tifoso, ovvero 'toccare con mano e indossare' i prodotti che al sabato o alla domenica i propri campioni portano in campo. Questo fa sentire il tifoso quasi un professionista del pallone, uno di loro”.
Anche gli stadi di proprietà potrebbero aiutare a risolvere il problema?
“Un grande elogio va fatto alla Juventus per la prima operazione effettuata, da parte di un club italiano, di costruire e gestire uno stadio di proprietà. E' l'argomento che più mi esalta, personalmente, e più mi piace. Vorrei dedicarmi proprio in Italia a trasferire i concepts del mio know how internazionale per rapportarli in un club tricolore. L'operazione che consacrerà lo stadio di proprietà poi è quella di 'name setting', ovvero l'abbinamento di 'un big spender', di un 'main partner' che lega il proprio brand, il proprio nome, all'arena del calcio. Per fare dei nomi, e per capirci meglio, 'Emirates Stadium' quando si parla di Arsenal, o 'Allianz Arena' a Monaco di Baviera. Personalmente, a proposito di stadi, sto interagendo in Brasile con il glorioso Palmeiras, Palestra Italia, per essere un efficace traite d'union tra la società, il nuovo stadio in costruzione e un fortissimo potenziale 'top investor'. Quindi, lo stadio di proprietà rappresenterebbe una conditio non da poco per un planning finanziario mirato al raggiungimento degli utili. In Italia però poi si combatte con le istituzioni, la burocrazia, la tempistica... Ma questa è un'altra storia”.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Iscriviti a:
Post (Atom)