31 ottobre 2010
Su Bolatti c'è ancora il River
28 ottobre 2010
Bari e Chievo su Paolucci
Il talento di Constant piace a Di Carlo
26 ottobre 2010
Baby svedese in prova all’Atalanta
Lavezzi, sfatati due tabù contro il Milan
25 ottobre 2010
Intervista a Raphael Martinho
24 ottobre 2010
Intervista a Maxi Lopez
Intervista a Giuseppe Mascara
Intervista a Dario Dainelli
22 ottobre 2010
Intervista a Marco Nappi
Che Genoa ha visto ieri col Grosseto?
"Poca sostanza, una partita giocata non da Genoa. A dire il vero forse sarebbe stato meglio uscire dalla competizione visti i vari infortuni e le problematiche di questa squadra: aggiungere altre partite non fa molto bene ai rossoblù, il passaggio del turno comunque ben venga. E' arrivato con fatica, speriamo di fare meglio nelle prossime occasioni".
Di certo domenica bisognerà presentarsi in modo diverso...
"Assolutamente sì, anche perchè il Catania è una formazione di livello che ha messo in difficoltà anche le big. E' una squadra tosta, che ha grinta".
Quali sono i problemi del Genoa di questo inizio di stagione? Rossoblù non ancora amalgamati e nuovi non ancora usciti...
"E' normale che si presentino certi momenti quando hai inserito molti volti nuovi che peraltro hanno giocato poco. Rafinha, ieri il meno peggio probabilmente, si rivelerà un elemento preziosissimo a centrocampo. Veloso invece si è infortunato quando stava cominciando ad ingranare, lo stesso discorso vale per Palacio. Kharja e Milanetto sono tutti giocatori di valore ma in questo momento occorrono giocatori che corrono e sdradicano palloni".
Manca quindi un incontrista...
"Esattamente, si sente l'assenza di una pedina del calibro di Juric".
Su quale giocatore in particolare il Genoa dovrà puntare per risalire la china?
"Difficile trovarne uno soltanto. A mio giudizio l'imperativo è ritrovare una serenità che porterebbe anche risultati. Ora il Grifone se la dovrà vedere con Catania, Inter e Palermo, partite nelle quali bisognerebbe ottenere punti che regalerebbero una certa spinta".
Si può ancora ambire a traguardi di primo piano?
"Ora l'importante è uscire da questo momento negativo, solo più avanti si potrà pensare in grande".
In che modo il Genoa potrà uscire da questo stato di semicrisi?
"Recuperando gli infortunati, facendo quadrato e risolvendo gli eventuali problemi dello spogliatoio. Rivogliamo il Genoa degli anni passati, quella squadra che aveva dimostrato grande personalità. L'organico per poter competere ad alti livelli c'è".
20 ottobre 2010
Intervista a Daniele Amerini
Ti saresti mai aspettato una Fiorentina ultima in classifica?
“Sinceramente no, non mi sarei mai aspettato di vederla all’ultimo posto, anche se senza Mutu e Jovetic è una squadra da metà classfica”.
Cosa sta succedendo a Firenze?
“Per adesso la tifoseria viola è calma, ma credo che un risultato negativo domenica contro il Bari scatenerebbe la contestazione”.
C’è qualche analogia tra questa Fiorentina e quella in cui tu giocavi e che retrocesse in Serie B?
“No, non c’è alcuna analogia, anche perchè noi partimmo alla grande per poi retrocedere. Io comunque in quel periodo militavo in Primavera e mi allenavo solo con la prima squadra”.
Di chi sono principalmente le colpe?
“Le colpe vanno suddivise tra le parti e poi hanno influito anche i troppi infortuni”.
A gennaio bisognerà tornare sul mercato?
“Nella sessione invernale di mercato prenderei una o due punte per far rifiatare Gilardino, un difensore importante e poi venderei un paio di mediani con le stesse caratteristiche. Infine acquisterei un centrocampista di grande corsa e bravo in zona gol, uno tipo Mauri”.
Sinisa Mihajlovic rischia qualcosa secondo te? Chi vedresti bene al suo posto?
“Se non vince domenica prossima, Mihajlovic rischia grosso. Chi vedrei bene al suo posto? La coppia Dunga-Antognoni oppure darei una chanche a Torricelli”.
19 ottobre 2010
Dinho, spettatore non pagante al Bernabeu
14 ottobre 2010
Napoli, il sogno è una Pulce
Proprio la Pulce, in questi giorni in Italia per affari extrasportivi, ha incontrato a cena il compagno di nazionale e amico Ezequiel Lavezzi. È bastato questo per far assaporare a Napoli, una città che più che mai quest’anno sogna in grande, le luci della ribalta, quelle che ormai mancano al San Paolo, escludendo le fugaci apparizioni in un paio di edizioni della coppa UEFA, dai tempi di Maradona, non uno qualsiasi.
È proprio il ricordo della trattativa, quella che sembrava impossibile, che portò il Pibe de Oro a Napoli che regala un barlume di speranza ai tifosi azzurri. Le somiglianze ci sono: un fuoriclasse argentino 23enne che dal Barcellona è in trattativa per il suo trasferimento a Napoli; un presidente, burbero e sognatore, che pensa in grande per il futuro della squadra; il calore della città e dello stadio rimasti fantastici anche negli anni del fallimento societario e della Serie C.
E se le ultimissime parole di Massimo Moratti (“A Natale prendo Messi”) hanno già creato un putiferio tra i tifosi nerazzurri, chissà cosa scatenerebbero quelle che potrebbe pronunciare il patron del Napoli, Aurelio De Laurentiis, uno che quando c’è da parlare non si tira mai indietro.
La trattativa non sarebbe per deboli di cuore: la clausola rescissoria della Pulce si aggira intorno ai 250 milioni di euro, mica bruscolini, e il giocatore con 13,5 milioni di euro è il calciatore più pagato del globo: cifre da capogiro che, certamente, il Napoli non può permettersi. Certo è che, se pensiamo ad un generosissimo sforzo da parte del noto produttore cinematografico e ad un cospicuo prestito da parte delle banche, oltre che all’effetto mediatico con il conseguente arrivo di nuovi sponsor che seguirebbe l’arrivo di Messi al Napoli, ecco che sognare non è più impossibile.
Allora ecco che si galoppa con la fantasia e i paragoni tra il Napoli degli anni ‘80 e il Napoli dei sogni del futuro si sprecano: il tridente passato alla storia con il nome di MA-GI-CA, Maradona, Giordano, Careca, paragonato alla ME-LA-CA, Messi, Lavezzi, Cavani, un nome sicuramente più cacofonico, ma dagli effetti in area di rigore ugualmente devastanti.
È meglio per i tifosi del Napoli dare poca importanza a questa notizia anche se, citando le parole di Paulo Coelho, “ Nessun cuore ha mai provato sofferenza quando ha inseguito i propri sogni”, e allora, Napoli, sogna un po’, te lo meriti.
5 ottobre 2010
Intervista a Roberto Civitarese
4 ottobre 2010
Intervista a Barend Krausz
1 ottobre 2010
Intervista a Marco De Marchi
De Marchi ha poi parlato del Bologna, squadra della quale è stato anche capitano: “Hanno cambiato diversi giocatori ed inserito giovani di qualità. Prima trovano l’equilibrio prima si toglieranno delle soddisfazioni, comunque sono sulla buona strada”.
Tra i felsinei si sta distinguendo il centrocampista Federico Casarini, assistito di De Marchi: “Oramai ha raggiunto un grado di maturazione tale da poter essere considerato un vero e proprio giocatore. Speriamo che Gigi Casiraghi si accorga di lui, secondo me avrà una carriera fantastica”.