Dopo sei mesi, tre presenze (contro la
Juve in campionato, contro Benevento e Verona in Coppa Italia) e
circa 150 minuti giocati, si è conclusa l'avventura stagionale del
rientrante Mirko Eramo con la casacca della Sampdoria.
Riscattato a giugno dal Crotone, il ventiquattrenne centrocampista ha
avuto decisamente poco spazio sia con Rossi che non Mihajlovic e la
scorsa settimana è stato ceduto in prestito all'Empoli. Lo ho intervistato in esclusiva.
Mirko, com'è andata questa prima
settimana in terra toscana?
«Molto bene, devo dire che mi hanno
accolto benissimo. Sono entrato a far parte di un gruppo che lavora
insieme da parecchi anni, allenatore e giocatori si conoscono molto
bene. Fortunatamente mi hanno fatto inserire nel migliore dei modi».
Sei arrivato in una squadra che
conosci molto bene, avendola affrontata tante volte con la maglia del
Crotone...
«Sono state sempre partite
difficili quelle contro l'Empoli. Come ho detto, questa è una
squadra che gioca da tanti anni insieme. Penso che si possa fare
qualcosa di importante qui».
Ti ha cercato anche il Padova, ma tu
hai voluto fortemente l'Empoli.
«Sì, sicuramente questa è una
squadra importante che punta in alto. Abbiamo la stessa ambizione,
quella di tornare insieme in Serie A. E' stata la scelta più
giusta».
Quella di lasciare la Samp era una
scelta obbligata per te?
«Che in questi primi sei mesi ho
trovato poco spazio è, purtroppo, un dato di fatto. Anche un po' per
la mia crescita era importante andare a giocare in una squadra che
lotta per obiettivi importanti».
Ad inizio stagione speravi di
trovare più spazio di quello che ti è stato concesso?
«Mi aspettavo di essere tenuto
maggiormente in considerazione, questo sì. Sono partito subito
titolare contro la Juventus per poi essere messo da parte e non ho
giocato più. Mi sono trovato spiazzato, ma questo è il calcio».
Eppure la tua presenza da titolare
alla prima giornata lasciava presagire ben altri scenari...
«Forse neanche io me lo aspettavo
di partire titolare con la Juve, ma a sorpresa Rossi decise di
schierarmi titolare. Da allora, però, non mi è più stata data
l'opportunità di esprimermi e questo mi dispiace tanto. La mia idea
era che la Sampdoria puntasse su di me, ma così non è stato».
Tu che l'hai vissuto dall'interno,
cosa ha portato il cambio Rossi-Mihajlovic?
«Uno stravolgimento a livello
mentale. Mister Mihajlovic ha portata tanta autostima dentro ognuno
di noi e ci ha reso la testa più libera, spiegandoci che centrare un
obiettivo importante come quello della salvezza è possibile solo con
la giusta serenità e non con l'assillo di doverlo raggiungere il più
presto possibile».
Quindi che Sampdoria lascia Mirko
Eramo?
«Una Samp sicuramente in salute,
con un tecnico importante che sono sicuro farà tanta tanta strada.
Io ho avuto la fortuna di essere allenato da Mihajlovic e in questi
due mesi ho imparato tanto, per questo lo ringrazio e auguro sia a
lui che alla Sampdoria le migliori fortune».
Comunque, sarà un arrivederci e non
un addio?
«
Come ho detto prima, io sono
venuto qui perché l'Empoli ha un progetto importante che è quello
della promozione in Serie A. Il mio obiettivo è quello di giocare
nella massima serie e vedremo se sarà possibile con la Sampdoria,
altrimenti le nostre strade si divideranno».