24 gennaio 2014

Eramo: 'Samp, credevo puntassi su di me. Rivoglio la A'

Dopo sei mesi, tre presenze (contro la Juve in campionato, contro Benevento e Verona in Coppa Italia) e circa 150 minuti giocati, si è conclusa l'avventura stagionale del rientrante Mirko Eramo con la casacca della Sampdoria. Riscattato a giugno dal Crotone, il ventiquattrenne centrocampista ha avuto decisamente poco spazio sia con Rossi che non Mihajlovic e la scorsa settimana è stato ceduto in prestito all'Empoli. Lo ho intervistato in esclusiva.

Mirko, com'è andata questa prima settimana in terra toscana?
«Molto bene, devo dire che mi hanno accolto benissimo. Sono entrato a far parte di un gruppo che lavora insieme da parecchi anni, allenatore e giocatori si conoscono molto bene. Fortunatamente mi hanno fatto inserire nel migliore dei modi».

Sei arrivato in una squadra che conosci molto bene, avendola affrontata tante volte con la maglia del Crotone...
«Sono state sempre partite difficili quelle contro l'Empoli. Come ho detto, questa è una squadra che gioca da tanti anni insieme. Penso che si possa fare qualcosa di importante qui».

Ti ha cercato anche il Padova, ma tu hai voluto fortemente l'Empoli.
«Sì, sicuramente questa è una squadra importante che punta in alto. Abbiamo la stessa ambizione, quella di tornare insieme in Serie A. E' stata la scelta più giusta».

Quella di lasciare la Samp era una scelta obbligata per te?
«Che in questi primi sei mesi ho trovato poco spazio è, purtroppo, un dato di fatto. Anche un po' per la mia crescita era importante andare a giocare in una squadra che lotta per obiettivi importanti».

Ad inizio stagione speravi di trovare più spazio di quello che ti è stato concesso?
«Mi aspettavo di essere tenuto maggiormente in considerazione, questo sì. Sono partito subito titolare contro la Juventus per poi essere messo da parte e non ho giocato più. Mi sono trovato spiazzato, ma questo è il calcio».

Eppure la tua presenza da titolare alla prima giornata lasciava presagire ben altri scenari...
«Forse neanche io me lo aspettavo di partire titolare con la Juve, ma a sorpresa Rossi decise di schierarmi titolare. Da allora, però, non mi è più stata data l'opportunità di esprimermi e questo mi dispiace tanto. La mia idea era che la Sampdoria puntasse su di me, ma così non è stato».

Tu che l'hai vissuto dall'interno, cosa ha portato il cambio Rossi-Mihajlovic?
«Uno stravolgimento a livello mentale. Mister Mihajlovic ha portata tanta autostima dentro ognuno di noi e ci ha reso la testa più libera, spiegandoci che centrare un obiettivo importante come quello della salvezza è possibile solo con la giusta serenità e non con l'assillo di doverlo raggiungere il più presto possibile».

Quindi che Sampdoria lascia Mirko Eramo?
«Una Samp sicuramente in salute, con un tecnico importante che sono sicuro farà tanta tanta strada. Io ho avuto la fortuna di essere allenato da Mihajlovic e in questi due mesi ho imparato tanto, per questo lo ringrazio e auguro sia a lui che alla Sampdoria le migliori fortune».

Comunque, sarà un arrivederci e non un addio?
«Come ho detto prima, io sono venuto qui perché l'Empoli ha un progetto importante che è quello della promozione in Serie A. Il mio obiettivo è quello di giocare nella massima serie e vedremo se sarà possibile con la Sampdoria, altrimenti le nostre strade si divideranno».

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