Con il cambio in panchina Castori-Silva, l'Ascoli prova a invertire il trend negativo e a ritornare in corsa per la salvezza. Per fare il punto della situazione in casa marchigiana, raggiunto in esclusiva Daniele Felicetti, giornalista e speaker di Radio Studio 99 Network, radio ufficiale del club bianconero nella passata stagione.
Partiamo dall'esonero di Castori, te lo aspettavi?
"Nel calcio si vive di risultati e gli appena due punti ottenuti nelle ultime nove gare, con la vittoria che all'Ascoli manca da due mesi, hanno causato questa decisione del presidente Benigni. In particolare il Del Duca, fortino inespugnabile in tante stagioni fortunate, finora è stato terreno di conquista. La società bianconera, nel comunicato che ha annunciato tale decisione, ha espresso tutto il rammarico per l'esonero, ma era ormai inevitabile. Dispiace perchè Fabrizio Castori lo scorso anno aveva raggiunto una salvezza eccezionale, con ben sei punti di penalizzazione e tutti gli sfavori del pronostico. Quest'anno però troppi fattori non hanno girato nel verso giusto".
Non solo la squadra, ma tutto l'ambiente bianconero ha però dimostrato la propria riconoscenza verso di lui...
"Con l'impresa della scorsa stagione Castori è entrato nella storia calcistica ultracentenaria dell'Ascoli. E' un allenatore competente che si è fatto apprezzare anche sotto le cento torri, ed essendo un marchigiano tifoso bianconero, ci ha messo particolare dedizione. Tutto questo lo ha fatto entrare nel cuore dei tifosi. Per quanto riguarda la squadra, mi risulta che alcuni giocatori abbiano pianto alla notizia del suo esonero, a dimostrazione dell'attaccamento dei ragazzi verso il trainer tolentinate".
Ed ecco il ritorno di Massimo Silva in panchina, come lo valuti?
"Lo reputo molto positivo. Silva è un allenatore che conosce benissimo l'ambiente e la società, è un tecnico competente che non ha avuto possibilità di mettersi in luce negli ultimi tempi nonostante gli ottimi risultati conseguiti. Ha fatto grandi cose con le sue prodezze in campo negli anni '70, ora nelle Marche si spera che possa proseguire anche come primo allenatore, dopo la straordinaria stagione in Serie A disputata insieme a Marco Giampaolo nel 2005-2006, culminata con un inatteso decimo posto".
Domani c'è Ascoli-Cittadella, una buona occasione per ritornare al successo?
"Il cambio di allenatore potrebbe dare una scossa, è quello che ad Ascoli ci si aspetta. Il Cittadella è un avversario ostico e un temibile concorrente diretto, ma indubbiamente i bianconeri dovranno fare la partita della vita. Sono tanti i punti di distacco dalla zona salvezza, l'Ascoli deve correre sin da domani. Una grande prestazione probabilmente coinvolgerebbe tutto l'ambiente bianconero a crederci di più".
Nonostante gli undici punti dalla penultima ci sono ancora tante gare da giocare, credi nella salvezza?
"Sì, le gare da giocare sono ancora tantissime. L'Ascoli inizia un nuovo campionato, con le motivazioni giuste e una ritrova serenità con tanti risultati positivi, può rilanciarsi. Negli anni passati c'è riuscita, i tifosi ascolani sperano di farcela anche stavolta, è giusto crederci e provarci. Lo sport è bello e imprevedibile anche per questo, non si può mollare a novembre".
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