Parola a chi di calcio ne mastica da tanti anni, a chi conosce molto bene Bologna e il Bologna. Stiamo
parlando di Ivan Zazzaroni, che ho intervistato in esclusiva. Con il noto giornalista ci siamo
soffermati a parlare del prossimo impegno della Sampdoria, del
calciomercato estivo che continua a tenere banco in questa sua fase
finale e non solo.
Bologna-Samp, sfida tra due squadre
che non sono partite col piede giusto. Cosa prevede?
«Ora come ora il Bologna ha un
sacco di problematiche, mentre la Sampdoria ha delle difficoltà in
avanti. Sono due squadre in fase di lavorazione che devono ancora
essere completate, è molto presto per entrambe».
Rimane però un dato di fatto: i
blucerchiati non escono vittoriosi dal Dall'Ara da dieci anni.
«Ma io a queste cose non guardo,
Boskov ci guardava. Il Bologna ha perso tre punti fermi della scorsa
stagione: uno è Gabbiadini, l'altro è Gilardino e poi Taider. Due
di questi non li ha sostituiti, manca ancora una seconda punta e un
sostituto di Taider, con Perez che sarà pronto solamente fra un paio
di settimane».
Ma queste due squadre possono ambire
soltanto ad una salvezza tranquilla?
«Di tranquillo non c'è nulla e
l'obiettivo di entrambe può essere la salvezza, non molto di più.
E' evidente che ci sono 6-7 squadre tutte più o meno sullo stesso
piano. La concorrenza sarà composta da squadre come Chievo, Hellas,
Livorno, Sassuolo, Torino».
Sarà la prima gara da ex per
Gabbiadini. A Bologna c'è il rimpianto per averlo perso?
«Sì, anche se non clamoroso perché
ha giocato soltanto nella seconda parte della scorsa stagione. E' un
giovane interessante, c'è il rimpianto di non avere un'alternativa a
Gabbiadini. Il vero rimpianto, piuttosto, credo sia Gilardino».
Viste le squalifiche di Balotelli e
Osvaldo, può far comodo alla Nazionale?
«Penso che non rientri nel gruppo
dei convocati per i prossimi due impegni degli azzurri, c'è ancora
da recuperare Pepito Rossi. Gabbiadini dovrebbe segnare altri gol, ha
il potenziale e i numeri, ma non è ancora pronto per essere proposto
in Nazionale. Almeno io sono di questa idea, magari Prandelli la
pensa diversamente...».
A pochi giorni al termine del
mercato, cosa manca ancora alla Samp?
«Ai blucerchiati servono una prima
punta e un difensore per rendere la squadra più robusta. Bjarnason,
di cui tanto si parla in queste ore, non mi esalta e poi manca un
numero uno, perché Da Costa non è da Serie A. Il portiere
rappresenta un problema per tante squadre».
Le cessioni di elementi importanti
come Icardi, Poli e Romero erano da mettere in preventivo?
«Delle partenze di Icardi e Poli se
ne parlava da un anno, con tutte le big interessate. Romero, invece,
è stato imbarazzante quest'anno».
Nel giorno del suo 67esimo
compleanno, lei ha definito la Sampdoria “la società più elegante
del calcio italiano”.
«Perché ha una sua storia fatta di
eleganza. Paolo Mantovani prima e Garrone poi avevano uno stile che
non si ritrova nelle altre società, hanno tentato di percorrere la
strada dell'etica, dell'eleganza e della sobrietà, al di là del
fatto che Mantovani faceva acquisti importanti. Sono un grande
estimatore di Roberto Mancini e ho avuto modo di conoscere da vicino
l'era Mantovani. In ogni caso, la Sampdoria rimane la società più
elegante d'Italia, senza ombra di dubbio».
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