«L'attività della Guardia di
Finanza riguarda gli agenti dei calciatori e non le società. Non si
è trattato di perquisizioni nelle sedi dei club, ma di richiesta di
documenti utili alle indagini». Intervistato in esclusiva, l'agente FIFA ed esperto di
diritto sportivo Francesco Casarola, dottore di ricerca in
critica storica giuridica dello sport, ha provato a fare luce sul
blitz della Guardia di Finanza che, la scorsa settimana, ha coinvolto
squadre di A e B ma soprattutto procuratori. Sono proprio questi
ultimi, infatti, ad essere finiti nell'occhio del ciclone: «Agli
agenti, da quanto si apprende, viene contestato principalmente il
reato di evasione fiscale attraverso la “esterovestizione” di
capitali. Questi sarebbero derivanti da contratti riguardanti i
diritti d'immagine di società con sedi all'estero, ma riconducibili
ad agenti di calciatori». Nel caso in cui venisse comprovato
tale reato, le pene previste dal regolamento sono chiare: «Dal
punto di vista sportivo a rischiare sono gli agenti: violazione del
divieto di doppio mandato che porta alla sanzione di sospensione
della licenza e ad una ammenda. E, a causa di queste violazioni, i
mandati con i calciatori verrebbero immediatamente rescissi. Le
società, invece, non rischierebbero nulla. Nel peggiore dei casi
bisognerà provare se c'è una corresponsabilità sul fronte penale,
cioè se le società sono complici degli agenti in questa
“esterovestizione”. Dal punto di vista sportivo potrebbero
incorrere in delle ammende se hanno avuto rapporti con agenti
inibiti, ma dovrà partire il filone sportivo con l'attivazione della
procura federale», ha spiegato Casarola.
Nessun commento:
Posta un commento