27 dicembre 2010
Il Napoli piomba su Serdar Tasci
4 dicembre 2010
Intervista a Lello Stancati
Che idea si è fatto del caso Cassano?
“Ritengo che il caso Cassano che vede coinvolti il calciatore barese e la Sampdoria sia alquanto complesso. E’ più di un mese ormai che le parti non sono riuscite a trovare un accordo e la situazione non accenna a migliorare. E’ un peccato che il ragazzo che, a mio avviso, ha qualità tecniche eccellenti non riesca a trovare una serenità continuativa per esprimersi al meglio. Sembrava che a Genova avesse trovato finalmente l’ambiente ideale e definitivo per lui, ma, purtroppo, ora sembra che anche qui la sua esperienza sia da considerarsi terminata”.
Come pensa che si concluderà la vicenda dopo la decisione dell’arbitrato?
“Credo che il Collegio Arbitrale è chiamato a dirimere una controversia piuttosto intricata. Personalmente ritengo sia piuttosto eccessivo comminare al calciatore la pena della risoluzione contrattuale, poichè non credo ci siano gli estremi necessari per applicare questo tipo di procedimento. Più ragionevolmente, credo si possa andare verso una multa da infiggere al calciatore in quanto il suo atteggiamento è stato certamente negativo nei confronti della società”.
Quale crede possano essere i club realmente interessati al giocatore?
“Credo che in questo momento non ci siano molti club che possono essere interessati al ragazzo. Cassano è un campione, per cui anche il suo ingaggio è importante. Purtroppo, però, le sue doti tecniche devono sempre fare i conti con i suoi atteggiamenti sempre discutibili, e quest’aspetto è certamente considerato anche dalle società che possono interessarsi a lui. Attualmente, dunque, credo che il mercato estero possa rappresentare per lui la soluzione più probabile. Ad esempio, se come riportato dalla stampa, Balotelli vuole lasciare il Manchester City a gennaio, Cassano potrebbe tornare utile agli inglesi, visto che gode anche della stima del tecnico Roberto Mancini”.
Quale invece la squadra in cui lo vedrebbe meglio?
“Personalmente io lo consiglierei al Napoli. Oltre al gradimento che avrebbe il calciatore, che ha più volte dichiarato il suo amore per la città e per la squadra azzurra, credo che tecnicamente possa essere un elemento molto utile al reparto offensivo dei partenopei”.
27 novembre 2010
Cristiano Tognoli (Teletutto) per Brescia-Genoa
Come sta il Brescia dopo la sconfitta interna contro il Cagliari?
"Il Brescia sta male, anche dopo il 5-1 di Catania in Coppa Italia. Iachini sostiene che è solo una questione di vento che deve girare e che le prestazioni non mancano mai, ma sette sconfitte nelle ultime nove partite di campionato, più il pesante ko di giovedì in Sicilia è un bottino pesantissimo".
Che partita ti aspetti?
"Mi aspetto un Brescia più accorto rispetto al solito, disposto a fare meglio la fase difensiva. Sicuramente un Brescia con un peso addosso non indifferente".
Quale dovrebbe essere la formazione mandata in campo?
"Sereni; Zambelli, Zebina, Martinez, Dallamano; Baiocco, Cordova, Hetemaj; Diamanti; Caracciolo, Eder. Ma potrebbe esserci anche qualcosa di diverso".
Iachini rischia qualcosa?
"In caso di nuova sconfitta sì, anche se Corioni a parole continua a confermarlo".
26 novembre 2010
Antonio Vitiello (MilanNews.it) per Samp-Milan
Come sta il Milan dopo la vittoria in Champions con l´Auxerre?
"E´ un Milan senza dubbio in salute. Le cinque vittorie consecutive tra campionato e Champions hanno riempito di fiducia ed entusiasmo i ragazzi di Allegri. E´ un Milan concreto, in cui la nuova formula a centrocampo ha dato sicurezza sia alla difesa che all´attacco. E´ infatti la terza gara consecutiva che i rossoneri non subiscono gol. Sicuramente si può parlare di una squadra rigenerata rispetto alla passata stagione e questo fa ben sperare per il raggiungimento dell´obiettivo di quest’anno: lo scudetto".
Che gara ti aspetti?
"Mi aspetto una partita molto complicata per i rossoneri. La Sampdoria in casa ha sempre messo in difficoltà il Milan. Entrambe vengono da due vittorie in campionato. I blucerchiati hanno ritrovato Pazzini e sarà la vera arma da schierare contro il Milan. Anche perché l´assenza di Cassano, a mio modo di vedere, ha veramente dimezzato le capacità offensive del team di Di Carlo. Inoltre il pericolo di un rilassamento per il Milan, dopo tante vittorie consecutive, è dietro l´angolo. La Samp è pronta ad approfittarne".
Quale sarà la formazione schierata da Allegri?
"Come annunciato da Allegri alla vigilia, c´è la possibilità di rivedere Ronaldinho in campo. Il gol al 90´ contro l’Auxerre ha fatto guadagnare crediti al brasiliano. Antonini è tornato da poco in gruppo e non dovrebbe farcela, così come Pirlo. Qualche possibilità in più per Boateng, in ogni caso pronto a subentrare. Grossomodo dovrebbe essere la stessa formazione vista in Francia martedì. Per il resto solito schieramento con Ibra terminale offensivo e Robinho come satellite che gira intorno".
19 novembre 2010
Michele Pennetti (Corriere del Mezzogiorno) per Lecce-Samp
Come stanno i gialloblu dopo la pesante sconfitta sul campo dell´Udinese?
"Il Lecce, almeno a livello ambientale, non sembra aver risentito granché della scoppola di Udine. La squadra è consapevole di avere il suo punto debole nelle prestazioni esterne e persino i tifosi sembrano essersi un po´ asseffuatti a questo andamento altalenante: bene al Via del Mare, male fuori casa. Naturalmente, però, una sconfitta contro la Samp lascerebbe il segno. Questo anche perché, nelle ultime quattro partite, i giallorossi hanno incamerato solo un punto e sono stati risucchiati nella zona a rischio della classifica".
Che tipo di partita ti aspetti?
"Una gara abbastanza guardinga su entrambi i fronti, perché perdere comporterebbe molte conseguenze negative sia in casa salentina che in quella sampdoriana. Immagino un Lecce che aspetta la Samp e si ripropone per ripartire, cercando di colpire negli spazi che eventualmente scoprirà la retroguardia blucerchiata. Credo che, alla fine, possa risultare decisiva la giocata di un singolo. E in questo senso la Samp ha certamente qualche freccia in più al suo arco".
Quale formazione schiererà De Canio?
"Senza Olivera squalificato, il miglior giallorosso d´inizio campionato, è probabile che De Canio schieri un 4-2-3-1 con Rosati tra i pali, Donati Fabiano, Gustavo o Sini e Mesbah sulla linea difensiva, Vives e Grossmuller sulla mediana, Munari, Piatti e Jeda dietro l´unica punta Ofere. Improbabile il recupero di capitan Giacomazzi".
Antonio Romano (Juventus Channel) per Genoa-Juve
Come arriva la Juve a questa partita?
"I bianconeri vogliono i tre punti. ma sappiamo che è una partita da tripla, vuoi perchè Ballardini secondo me ha rigenerato l´ambiente, vuoi perchè il pubblico di Marassi può fare la differenza, vuoi perchè la Juventus è in crescita, ma gli manca ancora qualcosa. In trasferta la Juve si è comportata bene, anche se realizza meno reti che in casa".
Che partita ti aspetti?
"Sarà una sfida affascinante. I primi quindici minuti in alcune occasioni fotografano l´andamento del match. La Juventus ha imparato a studiare l´avversario, vuoi anche perchè non ha ancora quella personalità, visto che ha praticamente rinnovato buona parte della rosa, per cui non sempre riesce ad imporre il propio gioco, ma ha la capacità di adattarsi per poi colpire con le ripartenze. Secondo me, Delneri vorrà impostare la squadra con ripartenze veloci che sappiano essere ciniche".
Quale dovrebbe essere la formazione schierata da Gigi Delneri?
"Penso Krasic sarà della partita, ad oggi su quella fascia è l´unico che potrebbe garantire una aggressività efficace. Il modulo utilizzato sarà il 4-4-2. Davanti a Storari ci saranno Sorensen, Bonucci, Chiellini e Grosso, a centrocampo Krasic, Aquilani, Felipe Melo e Marchisio, mentre la coppia d´attacco sarà composta da Quagliarella e Del Piero. Quagliarella è l´uomo più in forma della Juve e quello che al momento si sposa meglio con Del Piero. Amauri out e Iaquinta è al 90% ma, nel giorno del suo compleanno, potrebbe essere mandato in campo a partita cominciata per sfruttare al meglio le sue percussioni sempre devastanti".
L’argentino Vergini nel mirino di Catania e Udinese
13 novembre 2010
Stefano Locatelli (Sky) per Sampdoria-Chievo
Come arriva il Chievo a questa partita?
"I gialloblu arrivano a Genova col problema del gol, o meglio, del goleador. La squadra non sembra trovare il sostituto di Pellissier. Emblematico il triste 0-0 col Bari senza vere occasioni da rete. Granoche non sisblocca, anche mercoledì tanto movimento ma anche tanta inconsistenza. Lo stesso per Moscardelli. De Paula messo in campo da Pioli quasi non ha toccato palla. Ed il centrocampo non è che vada meglio".
Che gara ti aspetti?
"Credo che sarà una bella partita. Speciale per Mimmo Di Carlo che col Chievo ha vissuto un paio di stagioni stupende. Sono convinto che ci sarà da divertirsi perchè i clivensi lontano dal Bentegodi hanno offerto le prestazioni migliori. La Samp dovrà stare molto attenta".
Quale dovrebbe essere la formazione schierata da Pioli?
"Contro la Samp Pioli non avrà Cesar e Costant squalificati, ma Andreolli dovrebbe recuperare in difesa. Nel reparto difensivo, ballottaggio tra Frey e Sardo sulla corsia di destra. A centrocampo poche sorprese con Fernandes, Rigoni e Marcolini. Davanti si dovrebbe rivedere la coppia Thereau-Moscardelli supportati da Bogliacino".
2 novembre 2010
Il baby attaccante Calamaio piace in Serie A e all'estero
31 ottobre 2010
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28 ottobre 2010
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26 ottobre 2010
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25 ottobre 2010
Intervista a Raphael Martinho
24 ottobre 2010
Intervista a Maxi Lopez
Intervista a Giuseppe Mascara
Intervista a Dario Dainelli
22 ottobre 2010
Intervista a Marco Nappi
Che Genoa ha visto ieri col Grosseto?
"Poca sostanza, una partita giocata non da Genoa. A dire il vero forse sarebbe stato meglio uscire dalla competizione visti i vari infortuni e le problematiche di questa squadra: aggiungere altre partite non fa molto bene ai rossoblù, il passaggio del turno comunque ben venga. E' arrivato con fatica, speriamo di fare meglio nelle prossime occasioni".
Di certo domenica bisognerà presentarsi in modo diverso...
"Assolutamente sì, anche perchè il Catania è una formazione di livello che ha messo in difficoltà anche le big. E' una squadra tosta, che ha grinta".
Quali sono i problemi del Genoa di questo inizio di stagione? Rossoblù non ancora amalgamati e nuovi non ancora usciti...
"E' normale che si presentino certi momenti quando hai inserito molti volti nuovi che peraltro hanno giocato poco. Rafinha, ieri il meno peggio probabilmente, si rivelerà un elemento preziosissimo a centrocampo. Veloso invece si è infortunato quando stava cominciando ad ingranare, lo stesso discorso vale per Palacio. Kharja e Milanetto sono tutti giocatori di valore ma in questo momento occorrono giocatori che corrono e sdradicano palloni".
Manca quindi un incontrista...
"Esattamente, si sente l'assenza di una pedina del calibro di Juric".
Su quale giocatore in particolare il Genoa dovrà puntare per risalire la china?
"Difficile trovarne uno soltanto. A mio giudizio l'imperativo è ritrovare una serenità che porterebbe anche risultati. Ora il Grifone se la dovrà vedere con Catania, Inter e Palermo, partite nelle quali bisognerebbe ottenere punti che regalerebbero una certa spinta".
Si può ancora ambire a traguardi di primo piano?
"Ora l'importante è uscire da questo momento negativo, solo più avanti si potrà pensare in grande".
In che modo il Genoa potrà uscire da questo stato di semicrisi?
"Recuperando gli infortunati, facendo quadrato e risolvendo gli eventuali problemi dello spogliatoio. Rivogliamo il Genoa degli anni passati, quella squadra che aveva dimostrato grande personalità. L'organico per poter competere ad alti livelli c'è".
20 ottobre 2010
Intervista a Daniele Amerini
Ti saresti mai aspettato una Fiorentina ultima in classifica?
“Sinceramente no, non mi sarei mai aspettato di vederla all’ultimo posto, anche se senza Mutu e Jovetic è una squadra da metà classfica”.
Cosa sta succedendo a Firenze?
“Per adesso la tifoseria viola è calma, ma credo che un risultato negativo domenica contro il Bari scatenerebbe la contestazione”.
C’è qualche analogia tra questa Fiorentina e quella in cui tu giocavi e che retrocesse in Serie B?
“No, non c’è alcuna analogia, anche perchè noi partimmo alla grande per poi retrocedere. Io comunque in quel periodo militavo in Primavera e mi allenavo solo con la prima squadra”.
Di chi sono principalmente le colpe?
“Le colpe vanno suddivise tra le parti e poi hanno influito anche i troppi infortuni”.
A gennaio bisognerà tornare sul mercato?
“Nella sessione invernale di mercato prenderei una o due punte per far rifiatare Gilardino, un difensore importante e poi venderei un paio di mediani con le stesse caratteristiche. Infine acquisterei un centrocampista di grande corsa e bravo in zona gol, uno tipo Mauri”.
Sinisa Mihajlovic rischia qualcosa secondo te? Chi vedresti bene al suo posto?
“Se non vince domenica prossima, Mihajlovic rischia grosso. Chi vedrei bene al suo posto? La coppia Dunga-Antognoni oppure darei una chanche a Torricelli”.
19 ottobre 2010
Dinho, spettatore non pagante al Bernabeu
14 ottobre 2010
Napoli, il sogno è una Pulce
Proprio la Pulce, in questi giorni in Italia per affari extrasportivi, ha incontrato a cena il compagno di nazionale e amico Ezequiel Lavezzi. È bastato questo per far assaporare a Napoli, una città che più che mai quest’anno sogna in grande, le luci della ribalta, quelle che ormai mancano al San Paolo, escludendo le fugaci apparizioni in un paio di edizioni della coppa UEFA, dai tempi di Maradona, non uno qualsiasi.
È proprio il ricordo della trattativa, quella che sembrava impossibile, che portò il Pibe de Oro a Napoli che regala un barlume di speranza ai tifosi azzurri. Le somiglianze ci sono: un fuoriclasse argentino 23enne che dal Barcellona è in trattativa per il suo trasferimento a Napoli; un presidente, burbero e sognatore, che pensa in grande per il futuro della squadra; il calore della città e dello stadio rimasti fantastici anche negli anni del fallimento societario e della Serie C.
E se le ultimissime parole di Massimo Moratti (“A Natale prendo Messi”) hanno già creato un putiferio tra i tifosi nerazzurri, chissà cosa scatenerebbero quelle che potrebbe pronunciare il patron del Napoli, Aurelio De Laurentiis, uno che quando c’è da parlare non si tira mai indietro.
La trattativa non sarebbe per deboli di cuore: la clausola rescissoria della Pulce si aggira intorno ai 250 milioni di euro, mica bruscolini, e il giocatore con 13,5 milioni di euro è il calciatore più pagato del globo: cifre da capogiro che, certamente, il Napoli non può permettersi. Certo è che, se pensiamo ad un generosissimo sforzo da parte del noto produttore cinematografico e ad un cospicuo prestito da parte delle banche, oltre che all’effetto mediatico con il conseguente arrivo di nuovi sponsor che seguirebbe l’arrivo di Messi al Napoli, ecco che sognare non è più impossibile.
Allora ecco che si galoppa con la fantasia e i paragoni tra il Napoli degli anni ‘80 e il Napoli dei sogni del futuro si sprecano: il tridente passato alla storia con il nome di MA-GI-CA, Maradona, Giordano, Careca, paragonato alla ME-LA-CA, Messi, Lavezzi, Cavani, un nome sicuramente più cacofonico, ma dagli effetti in area di rigore ugualmente devastanti.
È meglio per i tifosi del Napoli dare poca importanza a questa notizia anche se, citando le parole di Paulo Coelho, “ Nessun cuore ha mai provato sofferenza quando ha inseguito i propri sogni”, e allora, Napoli, sogna un po’, te lo meriti.
5 ottobre 2010
Intervista a Roberto Civitarese
4 ottobre 2010
Intervista a Barend Krausz
1 ottobre 2010
Intervista a Marco De Marchi
De Marchi ha poi parlato del Bologna, squadra della quale è stato anche capitano: “Hanno cambiato diversi giocatori ed inserito giovani di qualità. Prima trovano l’equilibrio prima si toglieranno delle soddisfazioni, comunque sono sulla buona strada”.
Tra i felsinei si sta distinguendo il centrocampista Federico Casarini, assistito di De Marchi: “Oramai ha raggiunto un grado di maturazione tale da poter essere considerato un vero e proprio giocatore. Speriamo che Gigi Casiraghi si accorga di lui, secondo me avrà una carriera fantastica”.
21 settembre 2010
Intervista a Tommaso Mandato
Partiamo con una domanda sul suo ex assistito Erminio Rullo, che non è riuscito a trovare un’altra squadra nel corso del mercato estivo. Se ne riparlerà a gennaio?
“Penso che cercherà una nuova squadra per giocare”.
Contro la Sampdoria una grande vittoria, che non arrivava da 15 anni…
“Un successo davvero importante e significativo perchè giunto al termine di una prestazione altamente positiva, nella quale gli azzurri, ben disposti tatticamente, hanno legittimato la vittoria”.
E mercoledì sera c’è il Chievo: una partita da non sottovalutare?
“Assolutamente. Una squadra che, sebbene viene da una sconfitta, è da considerare fra le più in forma del campionato. Una squadra che è partita forte e da affrontare quindi con la giusta concentrazione”.
Come giudichi nel complesso il calciomercato operato dal Napoli in estate?
“Il giudizio al momento può essere positivo sotto il profilo economico e di bilancio, per quanto riguarda invece l’aspetto tecnico, bisogna aspettare ancora per giudicare, in quanto molti dei calciatori che sono arrivati, praticamente non sono stati ancora utilizzati”.
Qual è il vero colpo di questa campagna acquisti?
“Chiaramente Cavani: un giocatore che per la sua ancora giovanissima età e per le sue potenzialità può essere considerato tra i primi cinque migliori affari di questa sessione estiva di calciomercato”.
Sofferta la cessione di Quagliarella che ora sta facendo bene alla Juventus, tu che idea ti sei fatto?
“Io penso che questo affare sia stato concluso con la volontà delle tre parti e quindi è giusto che sia andato in porto. Il fatto che Fabio non abbia rifiutato il trasferimento significa e conferma che all’interno dello spogliatoio c’era qualche problema”.
Pensi che il Napoli tornerà sul mercato nella sessione invernale di calciomercato?
“Credo di sì, anche perchè alla luce dell’ultimo infortunio di Lucarelli, il Napoli sicuramente necessita almeno di un altro attaccante”.
Tu sei Presidente di alcune associazioni che si occupano di formazione nello sport, hai qualcosa da dirci al riguardo?
“Siamo impegnatissimi in un grande evento che si svolge in tutto il mondo e noi stiamo organizzando a Napoli per la prima volta: la Race for the Cure, una piccola maratona di 5 km abbinata ad una passeggiata di 2 km, le cui iscrizioni servono a raccogliere fondi per la lotta ai tumori del seno. Ricordate: il 10 ottobre in Piazza del Plebiscito a Napoli alle ore 10. Vi aspettiamo”.
6 settembre 2010
Intervista a Saverio Bivona
E’ stato il mercato che si aspettava?
“In parte. Sapevamo che sarebbe stato un mercato strano, con pochi soldi e molti prestiti, anche se molti di questi sono degli acquisti mascherati. In fin dei conti hanno speso solo due o tre squadre. E non fatevi ingannare dai nomi: il Milan, pur sembrando strano, non è quella che ha speso di più, ma che ha speso meglio. È stato un mercato elettrizzante, soprattutto gli ultimi giorni. Ricordo Pradè tutto agitato che saliva in ascensore dell’AtaHotel Executive di Milano: qualche minuto dopo iniziò a circolare la voce del passaggio di Borriello alla Roma”.
Come spieghi la tattica adottata dall’Inter questa estate? E’ dovuta solo al fair play finanziario?
“Appare strano che l’Inter non abbia fatto uno dei suoi soliti colpi alla chiusura del mercato. E’ rimasta a bocca asciutta e, a mio parere, ne risentirà durante il campionato. Avrebbe dovuto puntare su qualche giovane rivelazione del mondiale e, vi dico, che ne ha avuto anche la possibilità. Ma chissà se a gennaio…”.
Ti riferisci a dos Santos?
“No comment”.
Ora però deve temere il Milan?
“Temere è un parolone. Sono due grandi società. Il Milan con i suoi ultimi acquisti si è notevolmente rafforzato e potrebbe rivelarsi la rivale numero uno dei cugini neroazzurri”.
Qual è per te la vera regina di questa sessione di calciomercercato?
“Cosa hanno in comune Amelia, Papastathopoulos e Boateng? Semplice, Genoa e Milan. Accanto ad una regina sta sempre un re. Chi la regina, chi il re? Al Milan il titolo di re di questa sessione di calciomercato: infatti, con gli arrivi di Ibrahimovic e Robinho, la dirigenza rossonera è riuscita a costruire un reparto offensivo che sicuramente farà tremare le difese dell’intero campionato. Il Genoa ha cambiato totalmente volto rispetto alla passata stagione e con scelte oculate è stata la vera sorpresa e quindi la regina di questo calciomercato”.
Quale invece il vero colpo?
“Senza ombra di dubbio è Zlatan Ibrahimovic. Nulla da aggiungere, il resto lo conoscete già. Stiamo parlando di un grande campione”.
Il Palermo ha provato a prendere Elano all’ultimo momento: cosa è successo veramente?
“Posso solo dire che se ci fosse stato un pò più di tempo, forse oggi il popolo di Palermo avrebbe potuto gioire per un nuovo acquisto”.
24 agosto 2010
Paolucci vicino al Chievo
12 agosto 2010
Amodio e Cristante vicinissimi al Portogruaro
10 agosto 2010
Iachini potrebbe lasciare il Brescia
Per il Chievo ancora un difensore e un attaccante
Tre nomi nuovi per la Sampdoria
Due nomi per la porta del Cesena
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9 agosto 2010
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6 agosto 2010
Intervista a Francesco Nicolato
5 agosto 2010
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4 agosto 2010
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25 luglio 2010
Intervista a Davide Morello
Che Torino sta nascendo per la nuova stagione?
“Sta nascendo una bella squadra, abbiamo grandi motivazioni”.
Il ds Petrachi si sta dando molto da fare, cosa ti colpisce nel suo modo di operare?
“Petrachi è una grande persona, prima di prendere il giocatore prende l’uomo. Troppo onesto per questo sport”.
Quale è il segreto per ottenere il posto da titolare al Torino in pochi mesi?
“Il vero segreto sta nel fatto che essendo allora disoccupato, avevo tanta voglia di tornare in campo. Mi ha preso il Torino ed ero contentissimo di vestire questa maglia così prestigiosa, perciò quando sono stato chiamato in causa avevo tanta adrenalina e quella rabbia che portavo nei mesi da disoccupato la trasmettevo in campo”.
C’è una caratteristica che ti distingue dai tuoi colleghi?
“La mia dote naturale sta nei piedi. Mi piace giocare molto con i piedi, cosa atipica per un portiere”.
Cosa consigli ai giovani che, pur avendo ottime qualità, non trovano l’occasione che può lanciarli definitivamente?
“Dico solo che alla fine il lavoro paga. A questo ci aggiungiamo anche le qualità umane ed un pizzico di fortuna che non basta mai”.
E tu credevi di poter arrivare a giocare a certi livelli?
“Diciamo che ho sempre creduto nelle mie potenzialità”.
Il portiere del futuro della nazionale italiana?
“Federico Marchetti”.
23 luglio 2010
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20 luglio 2010
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Come giudichi l’esperienza al Mondiale sudafricano?
“E’ stata un’esperienza importante nel mio cammino di crescita personale e ora sono già al lavoro per mostrare al tecnico Paulo Sergio e al commissario tecnico della nazionale che ho ancora ottimi margini di miglioramento”.
Come ti stai preparando alla nuova stagione?
“Ho già chiuso la prima parte del ritiro, ora sono a Lisbona e fra poco partirò con la squadra per gli Stati Uniti”.
Pensi che lo Sporting sia competitivo per lottare per il titolo?
“Sono molto concentrato al fine di ottenere importanti risultati personali e di squadra. Lo scudetto resta però la mia priorità perchè lo Sporting è sempre una compagine realmente competitiva”.
Il tuo nome è stato a lungo accostato al Genoa, cosa ci puoi dire al riguardo?
“Il contatto con il Genoa era veritiero, ma semplicemente non ho accettato perchè amo giocare nello Sporting e in questo momento penso solo a questo club. Se in futuro ci sarà la possibilità di giocare all’estero potrei valutare questa ipotesi. Soltanto ovviamente se si tratterà di un top club”.
Quali sono secondo te le differenze tra il campionato portoghese e quello italiano?
“Il campionato italiano è molto più competitivo in tutto ed è molto più tattico nell’impostazione, mentre in Portogallo si tende a giocare di più la palla senza avere sempre impostazioni prestabilite”.
Il calcio è nel tuo dna dato che tuo padre è stato un calciatore importante negli anni ‘80. Lui cosa ti ha saputo trasmettere?
“Mio padre è stato ottimo giocatore e mi ha sempre trasmesso un concetto fondamentale: quello di migliorare sempre e raggiungere nuovi obiettivi, pensando di giocare in una piccola squadra al fine di dover dimostrare sempre il proprio valore per conquistare un posto in una grande squadra”.
15 luglio 2010
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28 giugno 2010
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Nicolato ha poi approfondito il discorso circa un suo possibile arrivo nel campionato italiano: “Il calciatore è stato proposto ad alcuni club di Serie B e di Lega Pro. Mesi addietro c’era stato un interessamento da parte del Giulianova, poi però non si è più fatto nulla. In questa sessione di mercato invece ci sono stati dei contatti con società come il Livorno, la Spal e la Cremonese, ma per il momento non c’è ancora nulla di concreto. Con il Differdange c’è un accordo affinchè il ragazzo si possa svincolare nel caso in cui ci sia un club estero interessato ad acquistarlo. Ingaggio? C’è la disponibilità a trattare. Non abbiamo particolari pretese ma solo la volontà di mostrare le qualità del giocatore”.
27 giugno 2010
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9 giugno 2010
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5 giugno 2010
Intervista a Davide Torchia
Galloppa sarà riscattato dal Parma, come riportato oggi dalla Gazzetta?
“Che la società ducale voglia riscattare Galloppa dal Siena non credo sia una novità. In questa stagione in Emlia ha fatto bene ed è stato anche nel giro della Nazionale. Parma e Siena, comunque, dovranno parlarsi per decidere”.
Il Cagliari, invece, pare seriamente intenzionato a confermare Ariaudo…
“Qui la situazione è diversa. Il Cagliari ha un diritto di opzione che può decidere di esercitare o meno, nei tempi prestabiliti. Il ragazzo ha fatto bene con la maglia rossoblu. Io sarei molto contento se fosse confermato e, in linea di massima, potrebbe accadere questo. C’è una cifra già prestabilita con la quale il club isolano può riscattare il cartellino di Ariaudo. La società cagliaritana ha un diritto di opzione sul giocatore e la Juventus non ha una contro-opzione, perciò conta solamente la volontà del Cagliari che, se versa una certa somma nelle casse bianconere, automaticamente preleva il calciatore. Non c’è una trattativa quindi, ma conta solo il Cagliari”.
E’ reale l’interesse di Chievo e Parma per Cribari?
“Rispondo con sincerità: le due società in questione non mi hanno mai chiesto Cribari. Il difensore però può avere mercato sia in Italia che all’estero”.
4 giugno 2010
Intervista a Davide Torchia
Come valuta la performance dell’Italia nell’amichevole di ieri?
“Penso che l’abbia già detto Lippi, ma gli azzurri vengono da un periodo nel quale hanno lavorato sulle alture in una situazione climatica molto particolare. Tornati a giocare in un luogo caldo in occasione della gara di ieri, hanno faticato molto sul piano fisico in una partita in cui i giocatori del Messico sembravano bravi e quelli dell’Italia meno bravi. Ma non è assolutamente così: quando avranno più brillantezza nelle gambe vedremo la vera Italia”.
Qual è invece il suo giudizio sulla prestazione di Bonucci?
“Leonardo ha fatto abbastanza bene. Logicamente deve abituarsi ai meccanismi, avendo disputato solamente un partita in Nazionale. Ha giocato in una difesa a tre mentre prima giocava in una difesa a quattro, insieme a Cannavaro che lo sta aiutando molto. Ha fatto commesso qualche errore, come è capitato a tutti, ma ha fatto anche delle cose molto buone, con personalità. Poi comunque ha segnato un gol e credo faccia sempre piacere”.
Come lo vede in coppia con Fabio Cannavaro?
“Giocare accanto a un campione come Cannavaro può solamente giovare. Essere aiutato dal difensore napoletano e da tutti gli altri giocatori della Nazionale, è un valore aggiungo che uno deve cercare di fare proprio. Quali calciatori giocheranno e come verranno disposti in campo, però, sarà il ct a deciderlo. Comunque, tutte le volte che gioca, anche in allenamento, vicino a giocatori del calibro di Cannavaro, Zambrotta e tutti gli altri difensori, lui prova anche a metterci del suo, come è giusto che sia. C’è solamente da imparare e lui cercherà, quando avrà la possibilità di giocarci insieme, di imparare da loro perchè è un ragazzo intelligente e deve capire certe cose”.
Intervista a Davide Torchia
Tre club di Serie A su Diego Fabbrini
1 giugno 2010
Intervista a Michele Paolucci
L'attaccante Michele Paolucci, il cui cartellino è attualmente in comproprietà tra Juventus e Siena, è stato allenato da Marco Giampaolo all’inizio della stagione appena conclusa e comunque fino al 29 ottobre scorso, giorno nel quale il neo tecnico del Catania fu esonerato a causa degli scarsi risultati conseguiti dalla squadra toscana (5 punti in 10 giornate). Stando ad alcune indiscrezioni di mercato, Paolucci, ex attaccante del Catania rimasto nel cuore dei tifosi etnei, potrebbe prossimamente fare ritorno in Sicilia, dove ritroverebbe in panchina proprio Giampaolo. Paolucci, contattato in esclusiva, si è espresso così sull’arrivo di Giampaolo sulla panchina rossazzurra: "Secondo me Giampaolo e Lo Monaco hanno due caratteri completamente differenti, è un’accoppiata quanto mai curiosa -spiega Paolucci-. Però dico ai tifosi del Catania che possono stare tranquilli perchè comunque, nonostante io non abbia giocato molto con lui, credo che sia un allenatore di grande spessore. E’ chiaro che si dovrà confrontare con uno spogliatoio con molti calciatori stranieri e quindi dovrà porre attenzione nella comunicazione e nel rapporto con i giocatori. Comunque credo che, se lo stesso Lo Monaco ha fatto questa scelta, evidentemente è stata ponderata e quindi i tifosi catanesi devono stare tranquilli".
Il centravanti classe ’86 ha poi parlato più approfonditamente del tecnico nativo di Bellinzona: "Mister Giampaolo non è uno che va molto per il sottile. Lui ha il suo modo di vedere il calcio e fa le sue scelte. E’ una persona molto attenta alla tattica e lavora molto sotto il profilo difensivo, anche se alcune voci mi dicono che quest’anno vuole fare un calcio più offensivo. So che ha studiato tanto, ha girato molto e le squadre del nostro campionato che l’hanno colpito particolarmente le ha studiate bene. Sicuramente per il Catania, con il nuovo allenatore e una campagna acquisti all’altezza, sarà un’annata importante. Questo è quello che io mi auguro".
Alla domanda circa la possibilità di un ritorno ai piedi dell'Etna, Paolucci ha risposto così: "Io non mi precludo nulla. Adesso però è presto per parlare, perché bisogna aspettare che la Juventus e il Siena discutano, quindi il discorso è prematuro. Io e Lo Monaco avevamo avuto modo di incontrarci in occasione di Catania-Juventus e avevamo fatto una chiacchierata informale. Per quanto mi riguarda non ci sarebbe nessun problema a tornare con Giampaolo, anzi per il mio carattere sarebbe uno stimolo in più tornare a lavorare con un tecnico che mi ha fatto giocare meno. Avrei la possibilità di dimostrargli che sbagliava a tenermi fuori".
Infine Paolucci ha ricordato l'annata trascorsa tra le fila della squadra etnea: "A Catania per me è stata una stagione speciale. In occasione di Catania-Juve sono stati tantissimi gli attestati di stima che ho ricevuto da tutta la tifoseria e da alcuni dirigenti. Per me senza dubbio è stato qualcosa di speciale e tutti sanno che Catania la porto nel cuore. Chiosa finale su quest'annata, che sicuramente Paolucci non ricorderà con piacere: "E’ finita una stagione nella quale ho giocato poco e visti i risultati sportivi della Juventus è stata lunga e logorante. Sono tornato da poco dalla tournèe con i bianconeri e il mio unico pensiero è rivolto alle vacanze. Per come è andata se mi dicessero di iniziare domani la preparazione sarei già pronto perché ho giocato molto poco. In questo momento però c’è da staccare solo un po’ la spina, da riposarsi e da aspettare l’evoluzione della situazione".
31 maggio 2010
E' fatta per il trasferimento dei giovani Lussardi e Colombi all'Inter
28 maggio 2010
Intervista a Simone Canovi
Qual è al momento la situazione di Portanova?
“Per Daniele questo è stato il sesto campionato nella massima serie e sono state tutte stagioni a livelli sopra la media. Lui ha ancora un contratto lungo con il Bologna, per i prossimi quattro anni. Però tutto può succedere. Con il campionato che ha fatto lui, che ha dato continuità alle sue prestazioni da così tanto tempo, potrebbe essere che qualche squadra importante possa essere interessata a lui. Ovvio che bisognerà vedere cosa vuole fare il Bologna, ma al momento è difficile parlare con chiunque. E’ un momento in cui a Bologna c’è confusione”.
Forestieri invece ha passato questa stagione in prestito al Malaga, ma è in compartecipazione tra Genoa e Udinese…
“Bisognerà vedere che cosa decideranno le società, ma una cosa è certa: quest’anno Fernando deve giocare. Ha abbastanza maturità e abbastanza minuti nelle gambe per poter permettersi di andare a giocare ovunque, secondo me. Il Genoa e l’Udinese dovranno però decidere se farlo giocare con loro o se farlo partire, ma lui vuole giocare in una squadra dall’inizio della stagione”.
Ci sarà bisogno di ricorrere alle buste per risolvere la comproprietà tra i due club?
“Non lo so, perchè fino a un paio di giorni fa non si erano ancora sentiti. Quindi bisogna aspettare che si parlino”.
Per un altro suo assistito, l’attaccante del Levadiakos Napoleoni, ci sono novità?
“E’ richiesto in Francia, Germania, Spagna e Cipro, ma lui vuole fortemente l’Italia. Speriamo in qualche neo promossa, comunque sulle sue tracce c’è già qualche società del nord Italia. Tante chiacchiere per lui, ma al momento nulla di decisivo. Chi lo prende però fa un vero affare a costi limitati. Mi auguro di vederlo presto nel campionato in Italia perchè se lo merita, altrimenti continuerà a fare bene all’estero, tanto ormai ci è abituato”.
Forse le società italiane sono diffidenti poichè ha giocato solo in Grecia tra i professionisti?
“Senza dubbio, ma se un ragazzo dell’1986 segna dodici reti con una squadra retrocessa, vuol dire che è fuori dalla media. Oltretutto per il secondo anno consecutivo si è classificato fra i primi tre giocatori del campionato greco con la votazione degli stessi calciatori”.
Lei è stato uno degli intermediari che ha portato Keirrison alla Fiorentina, qual è il suo giudizio su quanto fatto vedere in questi pochi mesi con la maglia viola?
“Credo che, come ci si aspettava, ci vuole un po’ di tempo per ambientarsi, ma è naturale per un ventunenne che viene da un altro campionato. Comunque non ha fatto male perchè un paio di reti le ha segnate”.
Attualmente è in prestito fino al 2011, crede che la Fiorentina se lo lascerà sfuggire?
“Non penso, la Fiorentina era già a conoscenza del fatto che sarebbe servito del tempo per l’ambientamento e i primi sei mesi sono serviti soprattutto a questo. L’anno prossimo sarà quello decisivo”.
C’è un giocatore che si sente di consigliare alle società italiane?
“Yuto Nagatomo, terzino sinistro della nazionale giapponese. E’ un giocatore molto interessante che potrebbe arrivare. E’ stato già fatto visionare da Lazio e Bologna”.
27 maggio 2010
Nessun contatto Napoli-Cavani
Intervista a Marco Giampaolo
26 maggio 2010
Intervista a Sergio Pellissier
Di Carlo nuovo allenatore della Samp…
“Dispiace tanto perchè avevamo instaurato un bel rapporto e avevamo ottenuto dei risultati importanti con lui. Lui e la società però hanno fatto delle scelte che vanno rispettate”.
Cosa ha portato nel suo biennio a Verona?
“Al Chievo in questi due anni ha dato sicuramente tanto: salvarsi due anni di seguito come abbiamo fatto noi, non è da poco. Ha lavorato tanto con noi e abbiamo avuto un tipo di atteggiamento in campo molto positivo. Sicuramente buona parte del merito va a lui”.
E’ pronto, secondo te, ad un palcoscenico importante come quello della Champions League?
“Questo è già diverso. La Champions non è una competizione semplice e non è semplice soprattutto con una squadra che non vi prende parte da tanto tempo. E’ complicata, però lui ha il carattere e la voglia di migliorarsi sempre. Può fare sicuramente bene e può farcela tranquillamente”.
Mentre il tuo futuro sarà ancora a tinte gialloblu?
“Di sicuro nel calcio non c’è quasi niente. Comunque penso di sì, dato che ho un contratto di ancora due anni con il club, la società non mi ha mai voluto cedere e non credo che lo faccia adesso. Quindi penso di sì”.
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25 maggio 2010
Intervista a Stefano Pioli
Mister, come ci si sente dopo aver ottenuto il pass per i playoff?
“Era il nostro obiettivo primario, ma è chiaro che non finisce qua. Nel senso che l’obiettivo era quello di giocarci i playoff e giocarci i playoff significa poterci giocare le nostre carte con la volontà di provarci fino alla fine. I valori della squadra ci sono e l’ha dimostrato disputando un campionato di vertice e quindi non siamo senz’altro appagati. Siamo soddisfatti per avere centrato un obiettivo, ma non siamo di certo appagati. Ci vogliamo giocare le nostre carte, soprattutto nella prima semifinale: sarebbe molto importante poter disputare la finale dei playoff”.
Oltre la sua squadra, il Cittadella e il Torino ci sarà una quarta formazione a disputare gli spareggi per la promozione: quale sarà secondo lei?
“Sinceramente non lo so. Il Brescia ha la grande opportunità di ottenere la promozione diretta quindi in questo momento, avendo un punto in più rispetto al Cesena, è favorito. Domenica avrà una partita difficile, perchè il Padova si gioca la salvezza e quindi per il Brescia non sarà una gara semplice. Il Cesena avrà invece un impegno più agevole perchè andrà ad affrontare un Piacenza già salvo. Penso comunque che, qualunque squadra arrivi al terzo posto, ai playoff ci saranno degli scontri aperti a tutti i risultati”.
Lasciando Piacenza lo scorso anno, aveva dichiarato di essere alla ricerca di un progetto ambizioso: pensa di averlo trovato a Sassuolo?
“Sicuramente sì. Sapevo che il Sassuolo era una società seria che programmava bene il futuro e che aveva delle ambizioni, quindi sono contento. Ho trovato le situazioni che mi aspettavo cioè la possibilità di lavorare al meglio delle mie possibilità in una società molto competente. Sono soddisfattissimo di quello che stiamo facendo e di quello che abbiamo fatto finora, ma è chiaro che abbiamo fatto solamente una parte di quello che abbiamo in mente”.
Il suo nome è stato accostato a diverse panchine di Serie A, c’è qualcosa di vero?
“In questo momento preferisco non parlarne”.
24 maggio 2010
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20 maggio 2010
Intervista a Francesco Moriero
Mister, quali saranno le squadre che dalla cadetteria raggiungeranno la Serie A secondo lei?
“Credo sia ancora tutto aperto: Lecce, Brescia e Cesena se la stanno giocando. La formazione salentina ha avuto la possibilità di chiudere il campionato, ma ha fatto un passo falso contro il Cesena. Sarà anche difficile andare a fare risultato a Vicenza domenica, ma i giallorossi hanno l’organico adatto per salire nella massima serie. Per il secondo posto vedo invece favorito il Brescia”.
La sua ex squadra è ancora coinvolta nella lotta per non retrocedere, a suo parere ci riuscirà direttamente o avrà bisogno dei playout?
“Credo che ci siano i presupposti per far bene, ma questo ormai si sapeva. E’ una squadra che era nata per salvarsi, avevamo comunque avuto la possibilità di salvarci un po’ prima, solo che alcuni eventi hanno comportato il fatto che si soffrisse un po’ di più. Io penso che abbiano la possibilità di ottenere la salvezza diretta, senza passare dai playout”.
Il suo esonero è arrivato per problemi con la dirigenza?
“No, assolutamente. Credo che il nostro sia un mestiere molto particolare, dove i risultati fanno la differenza. La squadra ha comunque dimostrato di seguirmi fino ad un certo punto. Siamo stati per qualche mese primi in classifica e abbiamo giocato sempre un ottimo calcio. Anche quando abbiamo perso, la sconfitta è arrivata soprattutto per episodi individuali. Reputo comunque che la mia esperienza a Frosinone sia stata importante ed esco da questa esperienza più forte”.
Grazie a questa esperienza, si sentirebbe pronto per sedere su una panchina della massima serie?
“Sinceramente non lo so, in questo momento si sentono tante voci. Io ho ancora un contratto di due anni con il Frosinone e quello che sarà non lo so. Sicuramente mi piacerebbe ricominciare con una nuova avventura, facendo tesoro dell’esperienza maturata sulla panchina gialloblu”.
Il ds del Cagliari Marroccu ha fatto anche il suo nome tra quelli papabili per la panchina…
“Questo sicuramente mi fa piacere. Questo però è un momento nel quale i nomi girano, ma essere accostato a certe società fa indubbiamente piacere”.
Ha avuto dei contatti con qualche club?
“Per ora no. Ripeto, io ho un contratto con il Frosinone per i prossimi due anni, quindi devo rispettarlo. Sono un dipendente del Frosinone e non posso parlare con nessun’altra società”.
19 maggio 2010
Intervista a Sandro Mazzola
17 maggio 2010
Intervista a Alessandro Bassoli
Alessandro, ieri il tuo esordio nella massima serie…
“Che dire, era un anno intero che aspettavo questo momento e, continuandomi ad allenare bene e facendomi sempre trovare pronto, sono stato ripagato. Ho realizzato un mio sogno, ma spero che questo sia solo l’inizo di una lunga carriera”.
Quali sono state le emozioni che hai provato al tuo ingresso in campo?
“E’ stata una grandissima emozione. Quando c’è stato il triplice fischio dell’arbitro e tutti i miei compagni sono venuti a complimentarsi con me per l’esordio, mi sono davvero commosso. E’ stato in quel momento che ho realizzato veramente quello che avevo fatto”.
Ti aspettavi comunque di avere la possibilità di esordire ieri?
“Onestamente sì. Mi è stato sempre detto che in questa stagione avrei potuto collezionare almeno una presenza. Ieri era l’ultima partita del campionato, eravamo gia salvi e quindi me l’aspettavo”.
Al momento della sostituzione, cosa ti ha detto Adailton?
“Mi ha consigliato di stare tranquillo, che è poi quello che è stato detto da tutti i miei compagni di squadra”.
C’è qualcuno in particolare che vorresti ringraziare?
“Ovviamente mister Colomba che mi ha permesso di vivere questa emozione. Poi ci sono altre persone che quest’anno mi hanno aiutato a raggiungere il mio obiettivo, come il mister della Primavera rossoblu Paolo Magnani che mi è sempre stato vicino, il preparatore atletico Paolo Aiello per i suoi preziosi consigli e soprattutto il mental coach Roberto Civitarese che mi ha seguito quest’anno dandomi continuo appoggio morale”.
Qual è esattamente il tuo ruolo in campo?
“Io sono un centrale difensivo mancino, anche se ieri Colomba mi ha fatto giocare da ala sinistra”.
Per quanto riguarda il tuo futuro, la tua intenzione è quella di restare a Bologna o andare a fare esperienza altrove?
“Mi piacerebbe molto rimanere qui a Bologna perchè è la mia città, dove sono nato e cresciuto. Però vorrei giocare con continuità, quindi mi andrebbe bene anche andare a fare esperienza altrove”.
Intervista a Roberto Civitarese
"Sono d'accordissimo, perchè altrimenti è come andare in mare senza una bussola. Bisogna fare chiarezza e sapere cosa si vuole, prima di mettersi all'opera. Anche il calcio è fatto di progetti, non solo di nomi e numeri".
...cancellando un'annata sfortunata
"Non si può cancellare, rimane scritta. Però si può farne tesoro e partire da lì per andare verso la realizzazione di un progetto ambizioso".
Sarebbe utile per la Juventus la presenza di un mental coach?
"La presenza di un mental coach è utile per chiunque vogllia migliorare le proprie prestazioni sportive. L'ex presidente Cobolli Gigli ha detto chiaramente che quest'anno l'aspetto determinante è stato quello psicologico. Le squadre curano molto l'aspetto tecnico e tattico, quello fisico e atletico, ma spesso trascurano quello mentale e comportamentale".
E' anche il caso della Juve?
"E' il caso di quasi tutte le squadre del nostro campionato. L'Inter ha in panchina un allenatore che lavora anche sull'aspetto mentale e comportamentale, la Roma ha preso Montali, grande esperto in questo ambito e il Milan ha un mental coach nella Primavera, ma le altre squadre?".
Cosa potrebbe dare un mental coach ai bianconeri?
"Può lavorare sull'aspetto che dicevo prima. Per un professionista ci sono momenti difficili da gestire, che cambiano il rendimento e il mental coach aiuta a gestire questi momenti a livello emozionale. Può dare consapevolezza dei propri mezzi e focalizzazione su obiettivi precisi e condivisi. Questo è quello che può fare il mental coach".
Quest'anno i giocatori juventini hanno subito molti infortuni, anche gravi. Ci può essere una relazione con lo stato mentale?
"Diciamo che in alcuni casi la mente può aiutare il recupero da un infortunio e in altri casi lo potrebbe anche prevenire. Alla Juve però sono talmente tanti che credo le motivazioni possano essere altre".
Da tifoso bianconero, cosa ne pensi di questa annata?
"Da tifoso sono amareggiato. Da quando è stato esonerato Ranieri e modificato i ruoli chiave, sono state fatte scelte sbagliate, come ad esempio l'esonero di Ferrara e l'ingaggio di Zaccheroni".
Cosa ti aspetti in vista della prossima stagione?
"Con l'arrivo del nuovo direttore generale mi aspetto sicuramente un progetto ambizioso. Magari non si arriverà subito alla vittoria di un trofeo, ma mi aspetto l'inizio della costruzione di una squadra competitiva per i prossimi anni".
Delneri è l'allenatore giusto per questa squadra?
"Io lo vedrei bene alla guida dei bianconeri, perchè è un tecnico che ha sempre ottenuto il massimo dai giocatori che ha avuto a disposizione. Lui la sua parte la sa fare benissimo, ma spetterà alla società mettergli a disposizione un organico competitivo".
12 maggio 2010
Intervista a Diego Fabbrini
Secondo te, è ancora la zona playoff è ancora raggiungibile per voi?
“Raggiungere i playoff adesso è molto difficile, anche se nel calcio non c’è niente di scontato. Vedremo cosa succederà da ora alla fine del camponato”.
Due anni fa a Viareggio ti sei messo in mostra nel ruolo di esterno destro, mentre oggi giochi da trequartista…
“Io mi sento un trequartista, che però all’evenienza può anche giocare da attaccante esterno”.
C’è un giocatore in particolare al quale ti ispiri?
“Il calciatore al quale mi ispiro è il brasiliano Kakà. E’ un grande campione sia dentro che fuori dal campo, un giocatore da prendere come esempio”.
Si è parlato di un interesse di grandi società nei tuoi confronti, qual è la tua reazione a questi interessamenti?
“Gli interessamenti mostrati da parte delle grandi società nei miei confronti non fanno altro che rendermi molto orgoglioso e mi spingono a migliorare sempre di più”.
Ti piacerebbe restare ancora un anno ad Empoli per fare esperienza o trasferirti in uno di questi grandi club?
“Credo che questo discorso verrà affrontato a fine stagione con la società. Io nel frattempo penso solo a fare del mio meglio con la maglia dell’Empoli”.
11 maggio 2010
Intervista a Fulvio Marrucco
Motivo di soddisfazione la presenza di Bocchetti tra i 30 preconvocati di Lippi?
“Ovviamente c’è grande soddisfazione, dopo la convocazione della scorsa settimana per lo stage premondiale ce lo aspettavamo. Con la mancata convocazione di Legrottaglie, potrebbero essere aumentate le probabilità di vederlo figurare anche nella lista dei 30 convocati per il Mondiale. La speranza è l’ultima a morire”.
De Laurentiis ha detto che il Napoli è alla ricerca di un difensore mancino, potrebbe essere lui?
“Se usiamo il condizionale potrebbe esserlo, sicuramente. Allo stato attuale, comunque, non mi risulta che ci sia qualcosa di veramente concreto”.
E’ stato convocato anche un altro suo assistito, Cossu…
“Un’altra grandissima soddisfazione, quella di Cossu è stata una stagione straordinaria”.
Per quanto riguarda il rinnovo del contratto tra Hamsik e il Napoli non dovrebbero esserci problemi come ha detto il giocatore?
“In qualità di referente per l’Italia del suo procuratore, non mi occupo di queste cose. Dalle dichiarazioni rilasciate da Marek sembra però che siano molto vicini a raggiungere un accordo”.
Intervista a Claudio De Nicola
Inter, confermato l’interesse per due giovani del Piacenza
8 maggio 2010
Intervista a Barend Krausz
Di quanti rinforzi necessita la rosa della Fiorentina?
“La Fiorentina ha bisogno di uno o due centrali e un attaccante, dato che Mutu sicuramente andrà via”.
Verranno davvero ceduti pezzi pregiati della squadra, come si è detto negli ultimi giorni?
“Credo di sì, perchè non essendo stato raggiunto un obiettivo che possa produrre un introito da investire, i conti qui a Firenze si fanno presto. Siccome ci sono giocatori con richieste importanti è stato dimostrato che quando c’è un’offerta sostanziosa è bene vendere, vedi il Milan con Kakà e l’Inter con Ibrahimovic. Se ti offrono venticinque milioni di euro per Vargas, ti offrono più di quello che vale realmente il giocatore e quindi è un’offerta da prendere giustamente in considerazione. La Fiorentina, una volta incassati i soldi ricavati dalle cessioni di Vargas e Frey, potrà pensare agli acquisti. E’ vero che Frey è stato un idolo a Firenze, però buoni portieri se ne trovano. Stanno emergendo portieri di valore anche dal Brasile e dall’Argentina, cosa che prima non succedeva e quindi non è tanto difficile trovarne al giorno d’oggi”.
A proposito, c’è un portiere che si sente di segnalare?
“L’estremo difensore classe ‘85 Adrian Gabbarini, che ha disputato una stagione straordinaria con la maglia dell’Independiente, club con una lunga tradizione di grandi portieri”.
7 maggio 2010
Intervista a Eugenio Corini
Che partita sarà domenica fra Palermo e Sampdoria?
“Una partita aperta a qualsiasi risultato perchè è come se fosse una finale. La Samp ha a disposizione due risultati su tre, anche se all’ultima giornata di campionato avrà un impegno più difficile dei rosanero perchè giocherà con il Napoli, che si sta giocando il sesto posto. Mentre il Palermo potrebbe andare a Bergamo per incontrare un Atalanta già retrocessa, a meno che non faccia un miracolo domenica contro il Napoli. Quindi questa gara diventa indubbiamente fondamentale e dunque sarà un bellissimo match”.
Quale delle due squadre vedi favorita?
“Difficile dirlo, perchè se si guarda il curriculum del Palermo, negli ultimi quattordici mesi ha avuto un rendimento casalingo incredibile, da grandissima squadra, oltre che una sicurezza nel gioco straordinaria. Invece la Sampdoria nell’ultimo scorcio di stagione ha fatto dei risultati incredibili fuori casa: nessuno avrebbe pensato che sarebbe andata via dall’Olimpico con i tre punti, dopo aver battuto una Roma che era costretta a vincere. Con questo ha dimostrato grande personalità e grande conoscenza del gioco. Comunque è una squadra molto compatta, che riparte velocemente. Ha ritrovato un Cassano in grandissima forma e soprattutto i suoi gol. E’ una squadra che può ottenere qualsiasi tipo di risultato anche al Barbera”.
Questo match mette a confronto anche i due grandi esclusi di Lippi, Fabrizio Miccoli e Antonio Cassano…
“A prescindere dalle convocazioni del ct, perchè è giusto che un allenatore faccia le sue scelte e convochi i giocatori più adatti a costruire il suo progetto di gioco e di squadra, Miccoli e Cassano sono due talenti straordinari. Negli ultimi due anni l’attaccante rosanero, da quando ha vestito anche i gradi di capitano, è cresciuto tantissimo sotto il profilo della continuità di rendimento e lo dimostrano le diciotto reti che ha segnato quest’anno. Il centravanti blucerchiato invece, dopo quel mese e mezzo nel quale ha incontrato qualche difficoltà, è ritornato ad essere un bomber facendo vincere tante partite alla Samp e questo ha fatto la differenza. Sono due calciatori dalle qualità tecniche incredibili, possono fare la differenza quando stanno bene fisicamente”.
Se dovessi fare un pronostico per questa attesissima partita?
“E’ difficile fare un pronostico, quello che mi sento di escludere è un pareggio, perchè il Palermo deve vincere e farà di tutto per riuscirci, di conseguenza potrà anche scoprirsi e la Samp in contropiede è letale. Ai siciliani comunque un punto andrebbe stretto quindi credo che sarà una partita che vedrà vincitore una delle due compagini. In questo momento se devo fare un pronostico escluderei il pari, ma non saprei dire quale squadra uscirà vittoriosa. I rosanero in casa sono stati straordinari nell’ultimo anno, ma negli ultimi mesi i blucerchiati sono stati altrettanto straordinari lontani da Marassi”.
6 maggio 2010
Intervista a Francesco Caliandro
Luca Iannone per ItaSportPress.it
5 maggio 2010
Intervista a Barend Krausz
Che partita si aspetta stasera fra Inter e Roma?
“I nerazzurri vorranno vincere assolutamente per spegnere così le polemiche, dimostrando di essere più forte della Roma e che avrebbe comunque vinto domenica sera all’Olimpico. Sicuramente Mourinho, Branca e Moratti l’avranno capito e avranno perciò caricato la squadra. Quindi io mi aspetto un Inter particolarmente aggressiva e vogliosa. Nello stesso tempo la Roma deve vincere per dimostrare che è comunque alla pari dei meneghini e che se l’Inter non avesse avuto questo favore dalla Lazio probabilmente il campionato l’avrebbero vinto i giallorossi. Credo sia una gara veramente importante per entrambe le squadre che hanno motivazioni importanti per giocare fino alla morte questo match. Speriamo che tra i tifosi non ci siano incidenti, perchè ai giocatori trasmettono effettivamente un nervosismo supplementare. Spero che sia davvero una bella partita, le premesse ci sono tutte: sono due buone squadre, se non le migliori in Italia in questo momento”.
Inter senza Lucio e Sneijder, mentre l’organico della Roma sarà al completo…
“I giocatori saranno praticamente tutti in forma e la Roma recupera due giocatori importanti. L’Inter a parte quelle due defezioni, ha un organico quasi al completo. Quella di Lucio non è un’assenza importante per l’Inter, dato che può contare su dei sostituti validi come Cordoba e Materazzi. Hanno due organici mostruosi, se non è la finale auspicata da tutti…”.
In che modo le due rose potranno essere migliorate ulteriormente in vista della prossima stagione?
“Partendo dal presupposto che si può sempre migliorare, l'Inter è completa e non ha punti deboli, ha un organico importantissimo e ben costruito. Se va via Balotelli, bisognerà trovare un attaccante ovviamente. Considerando l'età di Materazzi, può darsi che vada a cercare anche un difensore centrale, sperando di recuperare un giocatore come Santon. Credo quindi che proverà ad acquistare un centrale difensivo e un attaccante. Penso che cercherà anche un giovane centrocampista, se Mariga non avesse convinto del tutto. Comunque sia non ha grandi necessità. La Roma è più o meno nelle stesse condizioni dei nerazzurri. Se andrà via Burdisso dovrà trovare un altro centrale e forse un esterno sinistro, sempre che non vengano ceduti altri giocatori. Probabilmente la prossima sarà l'ultima stagione per Totti e quindi dovrà trovare un altro attaccante, se non verrà confermato Toni, non sono sicurissimo che lo possa acquistare a titolo definitivo”.
Secondo lei, Mourinho rimarrà alla guida della compagine nerazzurra anche il prossimo anno?
“Suppongo di sì, dipenderà molto anche dai titoli che vincerà. Credo comunque che alla fine resterà, inoltre ha un contratto con la società nerazzurra e quindi avrà libertà di decidere, ma fino ad un certo punto”.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
3 maggio 2010
Intervista a Pietro Lo Monaco
Luca Iannone per ItaSportPress.it