Tommaso, la prima parte di stagione
non è stata facile per te: ce la puoi raccontare?
“I primi sei mesi, vuoi per
l'infortunio vuoi perché poi sono stato messo fuori rosa, non sono
stati per niente facili. Anche quando stavo bene non mi è mai stata
data la possibilità di dare il mio contributo e ho collezionato
qualche presenza solamente nei primissime giornate di campionato”.
Al Prato, invece, hai trovato la tua
dimensione?
“Sì per fortuna sono riuscito a
trovare la soluzione giusta, altrimenti sarebbe stato un anno molto
difficile. Voglio ringraziare il presidente e l'allenatore che mi
hanno voluto al Prato facendomi sentire un giocatore importante, cosa
che non era successo ad Alessandria. Sono stato molto contento anche
perché sono riuscito a segnare il mio primo gol in carriera, per di
più contro lo Spezia in una partita difficile che ci fruttò un
pareggio. E' stato qualcosa di bello ed importante”.
Non sono stati comunque mesi facili,
la salvezza è arrivata solo ai play-out...
“Quando sono arrivato io a gennaio
la squadra era agli ultimi posti in graduatoria. Piano piano, punto
dopo punto, ci siamo tirati su in classifica; poi abbiamo sbagliato
un paio di partite in casa e siamo finiti nel calderone dei play-out.
Fortunatamente, però, è andata bene alla fine, è stata una
salvezza combattuta e c'è stata una grande festa in città. Ognuno
di noi ha dato tutto per questo obiettivo che era quello prefissato
ad inizio anno”.
Cosa ti aspetti dal prossimo futuro?
“Non saprei, so solo che in questi
mesi di prestito mi sono trovato molto bene a Prato. Dovrò aspettare
la risoluzione della comproprietà per poi guardarmi intorno, se ci
sarà qualche richiesta la valuterò senz'altro. Futuro al Cittadella
o all'Alessandria? Se il Cittadella fosse interessato a me credo che
me l'avrebbe fatto capire durante l'anno, ma non importa. Mentre ad
Alessandria è cambiato tutto l'organigramma societario e non so che
idee hanno. Vediamo un po' come andrà a finire la comproprietà”.
Cosa ti porti dietro dell'esperienza
genoana?
“E' stata un'esperienza certamente
importante perché avevo appena 19 anni e mi ha fatto vedere tante
cose nuove; poi esordire in Serie A è stato davvero bellissimo. Di
quella stagione lì mi rimane qualche amicizia e uno splendido
ricordo. Purtroppo, dopo quell'anno in rossoblu, il Genoa ha avuto
altre idee e le strade si sono divise”.
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
“E', ovviamente, quello di tornare
a giocare in categorie superiori. Principalmente, spero che questi
ultimi sei mesi siano stati di rilancio per me e che io possa
proseguire su questa stradaanche il prossimo anno. Dovunque sarò,
proverò a fare bene”.
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