Iniziamo col parlare di questa tua
nuova esperienza professionale: quando e come è cominciata?
“Diciamo che questa esperienza è
iniziata quasi per caso. Ho cominciato a visitare il Sudafrica cinque
anni fa per ragioni familiari e da subito ho avuto la percezione che
questo paese abbia qualcosa di speciale, non solo sotto il profilo
sportivo. Stiamo parlando del paese economicamente più sviluppato
dell'intera Africa e vanta infrastrutture all'avanguardia, basti
pensare agli stadi che sono stati costruiti per i Mondiali disputati
nel 2010. Credo che per chi voglia iniziare a fare scouting in questo
continente, il Sudafrica rappresenti un buon punto di partenza perché
permette di monitorare anche i campionati dei paesi confinanti.
Questo è un grande vantaggio perché non si disperdono troppe
energie e c'è l'opportunità di ottenere una prima scrematura in
termini di scouting”.
Ma cosa manca al calcio sudafricano
per compiere il salto di qualità?
“Potremmo scrivere un libro
riguardo a questo argomento. Ho avuto la fortuna di parlare con
allenatori di successo che in passato hanno vinto campionati con le
squadre più importanti del Sudafrica e tutti sono d'accordo col dire
che qui il calcio è ricco di grandi talenti ma è carente di buoni
allenatori nei settori giovanili. I migliori club sono troppo
focalizzati sulle prime squadre e molto spesso trascurano i settori
giovanili, non capendo che l'investimento sul giovane calciatore
possa far risparmiare nel medio termine e possa, di conseguenza,
creare i campioni di domani. Non fanno parte di questa categoria di
club l'Ajax Cape Town e il Supersport United, che stanno dimostrando
di avere capito quale direzione prendere e i risultati di oggi sono
sotto gli occhi di tutti; basti pensare che Serero dell’Ajax e
Pienaar dell’Everton provengono proprio dal settore giovanile
dell'Ajax Cape Town”.
Soffermiamoci su alcuni dei
calciatori da voi rappresentanti, partendo dal nigeriano classe '92
George Akpabio.
“Gioca nel Vasco da Gama in
First Division, è un giocatore di sicura prospettiva e per questo
motivo la mia agenzia sta lavorando in modo capillare e costante sul
giocatore. Il ragazzo è pronto per approdare in Europa e dimostrare
le sue eccezionali doti. Attualmente siamo focalizzati sul capire in
quale contesto possa maturare più velocemente, senza però essere
caricato di troppa pressione. Per chi non lo conoscesse, Akpabio è
un giocatore che ricorda molto il primo Emenike, connazionale dello
Spartak Mosca, per potenza, tecnica e fiuto del gol. In ogni caso si
sta parlando di un ventenne con ampissimi margini di miglioramento”.
Passiamo al diciottenne keniota
Brian Mandela Onyango: dopo la nazionale potrebbe arrivare anche
l'approdo in Europa?
“Onyango sta dimostrando partita
dopo partita il suo incredibile potenziale. Con il suo club di
appartenenza, il Santos, sta giocando regolarmente, sfornando
prestazioni di altissima qualità, ma la nota più positiva riguarda
le sue prestazioni con la sua nazionale. Non a caso, nell'ultima
partita per le qualificazioni Mondiali contro la Nigeria, è stato
uno dei migliori in campo, fermando le avanzate di Victor Moses e
compagni. Non male per un ragazzo classe '94. Anche per Onyango siamo
convinti che le porte dell'Europa si apriranno presto”.
Concludiamo con il classe '96 Jerome
Bitumba, in passato in prova allo Sporting Lisbona.
“Si tratta di un ragazzo congolese
nato in Sudafrica che attualmente milita nelle giovanili
dell'Università di Pretoria. E' un esterno alto di piede, un
giocatore estroso, ha nel suo bagaglio tecnico la giocata che può
cambiare l'esito della partita in un istante. Sono sicuro che, se
imparerà ad essere più costante nell'arco dei novanta minuti, sia
destinato a diventare un calciatore di assoluto valore”.
Oltre che in Sudafrica, sappiamo che
state lavorando in Benin, Camerun, Ghana, Kenya, Sierra Leone e
Zimbabwe...
“Attualmente stiamo costruendo
delle relazioni strategiche in questi paesi ma al momento non abbiamo
alcuna fretta di espanderci, anche perché l'Africa è un continente
affascinante ma allo stesso tempo molto difficile. Posso dire, però,
che abbiamo già individuato giocatori di qualità pronti per il
calcio europeo”.
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