23 ottobre 2012

Agostini: "Il Milan uscirà dalla crisi. Pato può essere il top player per l'attacco"

Ho contattato in esclusiva Massimo Agostini per un'intervista. Con l'ex attaccante, che ha indossato la casacca del Milan nella stagione 1990/91, abbiamo cercato di analizzare il periodo che sta vivendo la compagine rossonera.

Come può il Milan uscire da questo momento di crisi?
Una società importante come il Milan non ha bisogno di consigli per curare il malanno che ha in questo momento. Stiamo parlando di una squadra di altissimo livello e di un club qualificato al massimo livello. Se hanno scelto di andare in ritiro anticipato è solamente per provare a far ritrovare la serenità ai ragazzi. Sarà poi il campo a dire come andranno le cose. E' senza dubbio un momento difficile a cui il Milan non era abituato, ma ha un gruppo che ne uscirà fuori nella maniera giusta. E' normale che, dopo otto giornate di campionato, non sia bello trovarsi in questa situazione per un club importante come quello rossonero. Domani sera c'è la gara di Champions con il Malaga, un'occasione per ritrovare la strada giusta e per cercare di riprendere la serenità che serve per affrontare i prossimi impegni”.

C'è chi ritiene che la causa sia l'operato in fase di mercato estivo: è d'accordo con questa tesi?
Quest'anno la maggior parte della società si è imposto l'austerity, spendendo un quarto di quanto si spendeva le scorse estati. Alcuni club hanno operato nel modo corretto e con i soldi giusti senza esagerare, mentre il Milan non è riuscito a trovare i giocatori che in questo momento potessero sostituire i vari Thiago Silva, Ibrahimovic, Gattuso, Seedorf e Nesta. I rossoneri hanno preso giovani che devono fare esperienza in Serie A e farsi le ossa, ma serviranno almeno due stagioni per essere catalogati come top player. I rossoneri hanno deciso di puntare anche sui giocatori provenienti dalla Primavera, però bisogna capire che serve pazienza e che i risultati arriveranno a lungo andare. Nel breve periodo arrivavano prima, quando si spendevano fior di milioni per acquistare calciatori importanti. Il fair play finanziario ha preso abbastanza piede in Italia e il calcio sta cambiando, forse in bene. I risultati li vedremo nei prossimi anni, ma ritengo che le nostre squadre possano fare bene in Europa; come si comportano i club stranieri dovremo comportarci anche noi, a piccoli passi. Chi ha da spendere lo può fare e può pretendere di vincere subito, chi non può più farlo invece deve lavorare”.

In attacco sembra esserci più di un problema...
Bisogna tener conto che Pato è tornato a giocare soltanto sabato scorso, Pazzini è partito con tre gol e poi ha avuto una flessione, Robinho ha il mal di pancia dei campioni e non si ritrova più. El Shaarawy invece è stata una scoperta importantissima, è un giocatore molto importante e lo ha dimostrato segnando cinque gol nelle prime otto giornate. Se pensiamo all'addio di Ibra, è normale che qualche problema ci sia. Credo comunque che il Milan abbia delle buone frecce nel loro arco, anche se manca un top player. Pato potrebbe essere il vero top player in avanti, ma bisogna aspettare che ritorni al 100%. C'è da dire, però, che se l'attacco non è supportato in una certa maniera da difesa e centrocampo, allora ne può risentire. Serve equilibrio in tutti i reparti, Allegri e Tassotti hanno l'esperienza e l'intelligenza necessarie per porre dei rimedi. E il Milan, per me, rimane una delle cinque migliori squadre d'Europa”.

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