Spazio all'attesissima sfida tra Inter
e Juventus, che aprirà la terza giornata di Serie A. Con la
Nazionale che ha centrato il proprio obiettivo, ora tutte le
attenzioni sono focalizzate sul derby d'Italia numero 222. Ho intervistato in esclusiva chi
lo ha vissuto da vicino per tanti anni, ovvero l'ex direttore
generale della Juve Luciano Moggi.
Perché Inter-Juve non è mai una
partita normale?
«Inter-Juventus è stato denominato
il derby d'Italia e fu il grande Gianni Brera a definirlo così. Si è
portata avanti questa nomea ma negli ultimi anni è stato tutto
tranne che un derby, perché la Juventus ha dimostrato una
superiorità costante nei confronti dell'Inter. Era chiamato derby
d'Italia per la forza delle due squadre, ma ora non è più un titolo
giusto. Basti pensare che i bianconeri hanno chiuso l'ultimo
campionato con trentatré punti in più».
Quanto accaduto il 26 aprile del
1998 contribuì a renderla una gara diversa dalle altre.
«Quel famoso intervento di Iuliano
su Ronaldo è un problema arbitrale, stava al direttore di gara
giudicare se fosse fallo o meno. Non bisogna dimenticare, invece, che
precedentemente la società nerazzurra aveva tesserato
l'extracomunitario Recoba andando contro le normative dell'epoca.
L'Inter poteva essere retrocessa e non avrebbe giocato nessuna
partita a Torino, ma una in Serie B sì».
Ma i nerazzurri avevano ragione a
lamentarsi?
«Non credo proprio, dovevano stare
solo zitti. La vicenda del tesseramento di Recoba era un fatto
acquisito e, oltre alla giustizia sportiva, si è espressa in merito
anche la giustizia ordinaria, perseguendo penalmente un dirigente
dell'Inter».
Quella era un'Inter da scudetto?
«Diciamo che era una buona Inter.
Ecco, a quei tempi si poteva parlare di derby d'Italia, a differenza
di adesso».
E questa può essere una antagonista
dei bianconeri nella corsa al titolo?
«Penso proprio di no. Ci può stare
un discorso relativo alla mancanza di impegni nelle coppe europee che
può giocare a favore dell'Inter, ma tra le due squadre c'è un
divario troppo ampio che non lascia scampo a interpretazioni. La
Juventus potrebbe anche non vincere lo scudetto, però sicuramente
non lo perderebbe per mano dell'Inter».
Concludiamo parlando del confronto
di sabato.
«Sarà una partita difficile per
entrambi, soprattutto per la Juve. L'avvento di Mazzarri ha portato
una ventata nuova e sarà tutta un'altra Inter agonisticamente
parlando; avrà motivazioni particolari per battere la Juventus. Ci
sarà da vedere una gara non bella, ma interessante dal punto di
vista agonistico. Gli episodi possono essere decisivi, però i
bianconeri non sono assolutamente favoriti».
1 commento:
Secondo questa teoria non lo sarebbe da 7 anni visto che non e' stato disputato quando la Juve era in B, non poteva esserlo l'anno successivo perche' un derby d'Italia con una neopromossa non ha senso, non poteva esserlo per i due anni successivi perche' la Juve e' arrivata settima... Ah gia', ma i gobbi non soltanto hanno problemi di matematica, ma anche con il calendario: pensano che siccome hanno vinto due scudetti di fila quello che c'e' stato prima non conta, non si considera, non vale. Quanto, poi, a Moggi, le sue opinioni valgono quanto vale la sua reputazione: che poi e' quella di un condannato per illecito e associazione a delinquere e radiato dalla FIGC. Punto. Tutto il resto e' fuffa per gobbi.
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