Lunedì sera, esattamente alle 23, la
finestra estiva di calciomercato ha chiuso i battenti. Adesso la
parola passa, come sempre, al campo di gioco che ci dirà chi ha
lavorato bene e chi meno in estate. Ma per commentare la campagna
acquisti estiva delle big del nostro campionato, ho intervistato in esclusiva Fabio
Montecalvo, presidente di FM Communications e di World Football
Management.
Che mercato è stato quello concluso
pochi giorni fa?
«E' stato un mercato sicuramente
“in uscita” per l'Italia. Grandi nomi, grandi top player, hanno
varcato i confini nazionali perché purtroppo l'attuale status del
Bel Paese non versa in condizioni propriamente soddisfacenti. Se si
escludono gli arrivi dì Tevez, Higuain e Kakà, quest'ultimo
acquistato con intelligenti strategie al fotofinish, si percepisce
immediatamente la “economica atrocitatem”, il disagio economico
con cui conviviamo oramai da qualche anno e che ha colpito anche il
pianeta calcio. All'estero, invece, se pur colpiti dallo sciame di
involuzione economica, molti paesi ospitano le sedi commerciali di
magnati provenienti da ogni dove, perché agevolati da sistemi di
tassazione più leggeri e più morbidi rispetto a quello italiano. Di
conseguenza acquisti onerosi e cache supermilionari, se pur
inflazionando il resto del mondo, hanno ancora possibilità di
esistere».
Quella di far calare il sipario alle
23 non sembra essere stata una buona idea...
«Assolutamente sì. Molto spesso ci
si trova a doversi giocare alcune carte last-minute importanti per
poter piazzare, per esempio, quel calciatore magari svincolato o quel
grande professionista che non ha più il mercato di una volta. Io,
addirittura, prolungherei la sessione estiva dei trasferimenti di una
settimana. Del resto, alcuni paesi europei adottano esattamente
questa soluzione».
Quale società, in Serie A, è stata
a tuo parere la regina di questa campagna acquisti?
«A mio modesto parere credo che la
regina del mercato sia stata la Fiorentina. L'anno scorso in
televisione ebbi la possibilità di pronosticare una crescita
progressiva del club viola, con un planning a medio-lungo termine di
3-4 anni per giungere alla conquista del tricolore. Un gran bel
gruppo, quello costruito dal diesse Pradè che al momento vede però
ancora davanti Juventus e Napoli, , due compagini di caratura
superiore. I complimenti al club dei Della Vallle vanno comunque
fatti anche per quanto concerne il mercato in uscita: la bravura di
un buon direttore sportivo, esperto di calciomercato , non consiste
nel saper acquistare e nello scegliere le migliori soluzioni di
formazione - vedi Rossi e Gomez -, ma anche nel saper piazzare quei
giocatori che non rientrano nei propri programmi. Quindi voto 8 alla
Fiorentina. A proposito di esigenze di campo, invece, sicuramente la
Juve è in gran forma. L'operazione Llorente a costo zero è stata
una mossa intelligente per il club bianconero, ma manca un esterno di
qualità, come poteva essere Zuniga, dopo la cessione di Giaccherini.
In mancanza di cross diventerà più complicato, per il bomber
spagnolo, inquadrare la porta».
Quale squadra esce invece indebolita
dall'estate?
«Forse
non c'è, in assoluto, la regina del flop in assoluto, ma vedo,
nonostante il buon avvio, l'Inter in posizione meno brillante
rispetto agli altri grandi club. Seppur apprezzo e stimo l'ottimo
lavoro di Mazzarri, lo stesso tecnico non ha potuto disporre di un
mercato in entrata proporzionale alle esigenze di formazione. Nota
lieta la cessione di Cassano, vista l'operazione di “spending
review” dei nerazzurri e quindi la fuoriuscita del suo oneroso
ingaggio».
Il miglior colpo in assoluto chi lo
ha messo a segno?
«Per antonomasia il fascino della
Vecchia Signora la fa da padrona, avendo siglato l'acquisto di Tevez,
top player europeo che già sta rispondendo alle aspettative a suon
di gol, assist e giocate raffinate. A seguire direi Higuain per il
Napoli; portar via un giocatore al Real Madrid posso assicurarvi che
non è per nulla semplice, sopratutto per un centravanti del suo
talento. E non per ultimi, gli acquisti di Mario Gomez per la Viola e
di Ricky Kakà, il figliuol prodigo che torna a casa Milan del
Presidente Berlusconi».
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