Il 7 settembre scorso è passato a titolo definitivo al Vicenza insieme a Laczko (in prestito) e Semioli (anche lui definitivamente) nell'ambito della trattativa che ha portato Gavazzi alla Sampdoria.
Pochi giocatori, però, hanno vissuto come ha fatto lui queste ultime
intense stagioni blucerchiate: dalla finale di Coppa Italia alla
qualificazione in Champions, fino alla retrocessione in Serie B e al
ritorno nella massima serie. Stiamo parlando ovviamente di Marco Padalino. Ho intervistato in esclusiva l'esterno svizzero (tra l'altro anche ex Catania) in vista della trasferta della Samp in Sicilia.
Marco, per te quattro stagioni in blucerchiato. Le prime due decisamente positive...
“Sì, i primi due anni sono stati
molto belli ed ero contentissimo. Giocavo con continuità e non avevo
problemi fisici, così sono riuscito a dar vita anche a buone prestazioni”.
...le restanti due un po' meno.
“L'annata in cui siamo retrocessi è
stata devastante e non solo per me. In campionato ho giocato una sola
partita rompendomi la caviglia, poi da lì c'è stata solamente grande
delusione che però fa parte della carriera di un calciatore. L'anno
scorso in Serie B ho iniziato bene, poi sono calato fisicamente finendo
ai margini della squadra. Infine, è arrivato anche l'infortunio a
gennaio. Avrei sicuramente potuto fare meglio alla Samp, però sono stato
un po' sfortunato”.
Finale di Coppa Italia o qualificazione in Champions League? Cosa ti ha dato maggiore soddisfazione?
“E' difficile da dire. Nella finale
di Coppa Italia contro la Lazio ho visto lo stadio più bello in assoluto
con coreografie incredibili sia da una parte che dall'altra. Peccato
per la sconfitta, però il percorso che ci ha portati all'Olimpico è
stato veramente bello. Ai quarti avevamo eliminato l'Udinese, mentre in
semifinale avevamo superato l'Inter vincendo 3-0 al Ferraris e perdendo
poi 1-0 al Meazza. E' stato bellissimo”.
Parliamo invece di questa Samp. Che idea ti sei fatto del campionato disputato sinora?
“La Samp possiede molti giocatori
giovani con grandi qualità; le hanno dimostrate ultimamente contro la
Fiorentina ma anche in altre partite. Per questo motivo ha ampi margini
di miglioramento. E' una squadra imprevedibile: disputa grandi partite e
poi può cadere. Un po' come è successo lunedì nella partita con
l'Udinese, aveva iniziato bene poi dopo i due gol subiti è crollata”.
Fra i tuoi ex compagni, c'è qualcuno in particolare che ti ha stupito?
“Non mi ha stupito perché già in
tempi non sospetti dicevo che sarebbe arrivato a grandi livelli, ma
Obiang sta facendo benissimo e adesso è sulla bocca di tutti. Anche
Krsticic è un bravissimo giocatore: pur giocando spesso fuori ruolo sta
facendo ugualmente bene. Un altro giovane che potrà diventare un
grandissimo giocatore è Soriano. Sono tre ragazzi forti sul campo, ma
anche dal punto di vista mentale sono pronti a diventare grandi”.
Domenica a Catania sarà una partita tutt'altro che facile.
“Certo, anche perché il Catania
difficilmente sbaglia tra le mura del Massimino; in casa ha sempre
vinto, eccezion fatta per le sconfitte contro Juventus e Milan. E' una
squadra forte e molto solida, poi a Catania i tifosi caricano la squadra
a mille ogni domenica. La Sampdoria comunque ha dimostrato che se la
può giocare contro qualsiasi squadra, come ha fatto con la Fiorentina.
Ecco perché anche gli etnei dovranno stare attenti”.
Quali potrebbero essere le armi della Sampdoria per provare a fare bottino al Massimino?
“Gli elementi più esperti come
Gastaldello e Maresca devono prendere per mano la squadra e far
esplodere i giovani. La Samp possiede grande qualità e deve sfruttarla
al meglio. Tutti dovranno dare il mille per cento se vogliono fare punti
a Catania”.
Per concludere, ci parli un po' del neo acquisto blucerchiato Davide Gavazzi?
“E' un bravissimo giocatore. Prima
non lo conoscevo ma ha forza e tecnica, purtroppo il mese scorso ha
subito un infortunio serio. Secondo me è pronto per la Serie A e ha
l'età giusta per compiere questo salto, può fare molto bene nella
Sampdoria. Corre molto, lotta su tutti i palloni e ha anche buon piede:
al Ferraris si esalterebbe”.
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