Sampdoria ancora a riposo dopo il pareggio ottenuto in quel di Firenze. Da domani Ferrara e i suoi inizieranno a pensare all'Udinese, attesa al Ferraris lunedì sera. Chi conosce molto bene entrambe le squadre è Luigi Turci, che ha vestito per tre anni la casacca blucerchiata e per sei quella dei friulani. Ho intervistato in esclusiva l'estremo difensore di Cremona, così da avvicinarci al match della sedicesima giornata.
Sei stato uno dei protagonisti della penultima promozione dalla B alla A, poi Antonioli ti ha rubato la scena...
“Ancora oggi ho ricordi vivissimi,
ricordi molto emozionanti. Sono stati tre anni in cui ho avuto la
fortuna di far parte di un gruppo straordinario, fatto di ragazzi
intelligenti e con grandi valori morali. In quelle tre stagioni abbiamo
ottenuto i più grandi risultati dai tempi dello scudetto. Abbiamo vinto
il campionato di Serie B, abbiamo sfiorato la zona UEFA e poi ci siamo
qualificati in Coppa UEFA sfiorando la Champions”.
La Samp ti acquistò proprio dall'Udinese, dove invece eri titolare. Cosa ti spinse a fare questa scelta?
“La ricerca di nuovi stimoli e di
nuove motivazioni. A Udine si sta benissimo, ma dopo sei anni nello
stesso ambiente o si possiedono fortissime automotivazioni oppure il
rischio è quello di appiattirsi. Questa era la mia sensazione, la mia
idea era quella di un ciclo finito per quanto mi riguardava. Quindi
decisi di rimettermi in gioco, cadendo in piedi. La Sampdoria è una
delle società più sane d'Italia e quella doriana una delle piazze più
importanti; inoltre Genova è delle poche città dove c'è un vero derby”.
E della Sampdoria di oggi che idea ti sei fatto?
“La Samp è partita veramente
benissimo, ottenendo ottimi risultati e meritandosi il titolo di
rivelazione di questo campionato. Poi le sette sconfitte di fila hanno
placato gli entusiasmi, anche se il periodo negativo è stato frutto di
mille circostanze tra cui la sfortuna e i numerosi infortuni. Adesso
però si è ripresa. Penso che la squadra sia stata assemblata in maniera
ottimale e decisamente all'altezza della Serie A. Come neo promossa il
messaggio che deve arrivare da parte di tutto l'ambiente, è quello di
centrare la salvezza il prima possibile e dopo pensare ad altro. Bisogna
rimanere orientati a raggiungere questo obiettivo”.
Con Romero indisponibile è stato Da Costa a difendere i pali a Firenze. Due gol subiti, ma non ha fatto rimpiangere l'argentino.
“Non lo scopriamo sicuramente adesso.
Alla fine l'anno scorso Da Costa non è stato un secondo, è stato un
primo bis visto il numero di presenze che ha collezionato. Il brasiliano
è stato uno degli assoluti protagonisti del ritorno in Serie A. Tutte
le volte che viene chiamato in causa si fa trovare pronto, quindi tanto
di cappello a lui”.
In tre occasioni è toccato invece
a Berni prendere il posto di Romero. Quanto è importante avere tre
portieri così affidabili in rosa?
“E' un ruolo molto delicato, ma il
fatto di avere tre portieri di un certo livello significa che è coperto.
La società è stata brava a mettere lo staff nelle condizioni migliori
per lavorare”.
Spazio a Samp-Udinese. Entrambe le squadre vengono da risultati positivi, che partita sarà?
“Entrambe le squadre ci hanno
abituato a prestazioni altalenanti. La cosa che ha fatto difetto a tutte
e due è stata la costanza di rendimento nei risultati. Questa è una
buona occasione per dare continuità ai risultati ottenuti. La classifica
è indubbiamente più che tranquilla ad oggi, ma abbiamo visto come sia
facile essere risucchiati nelle zone basse. Di conseguenza credo sia una
sfida aperta a tutti i risultati, è una partita da tripla. Sia la
Sampdoria che l'Udinese sono capaci di fare risultato dovunque come,
purtroppo, di scivolare sulla classica buccia di banana. Ecco perché
entrambe sono alla ricerca di quella costanza che gli permetterebbe di
lavorare con maggiore tranquillità”.
Nessun commento:
Posta un commento