C'erano tanti volti noti ad assistere
alla prima di Sinisa Mihajlovic da allenatore della Sampdoria.
In compagnia della famiglia del neo tecnico doriano, di Dejan
Stankovic e del proprio agente c'era anche Alberto Masi,
genovese doc, cresciuto nelle giovanili blucerchiate e oggi in forza
alla Ternana. Ho contattato in
esclusiva il ventunenne difensore per un suo parere sull'esordio
della Samp targata Mihajlovic.
Alberto, come hai visto la Sampdoria
domenica?
«Ho visto una Samp molto motivata. A
mio parere il cambio di allenatore è servito ed è arrivato un
tecnico come Mihajlovic che riesce a tirare fuori il meglio dai
propri giocatori. La squadra era messa molto bene in campo anche se,
ovviamente, c'è ancora tanto lavoro da fare».
La squadra, come ha detto mister
Mihajlovic, meritava qualcosa in più?
«Sì, forse meritava qualcosa in
più del pareggio. Nonostante l'inferiorità numerica, la Samp ha
difeso molto bene ed è anche riuscire ad andare in vantaggio; poi
però è arrivato quel gol beffardo all'ultimo minuto. Se avesse
vinto la partita, nessuno avrebbe potuto recriminare».
Peccato per il rosso a Krsticic, tra
l'altro tuo ex compagno nella Primavera.
«Secondo me l'espulsione è stata
un po' eccessiva, però l'arbitro ha deciso così...».
Nei tre giorni a disposizione,
Mihajlovic sembra aver dato quantomeno una scossa alla squadra.
«Certo ha avuto pochi giorni per
preparare questo match, però dal punto di vista delle motivazioni
Mihajlovic ha saputo dare molto ai suoi».
Hai assistito alla partita vicino a
Stankovic, ti ha detto qualcosa in particolare?
«Sono venuto a Genova per assistere
alla partita con il mio procuratore (Federico Cavalli, ndr) e mi sono
ritrovato lì con Dejan. Non ci siamo detti nulla di particolare,
abbiamo semplicemente commentato l'andamento della gara nel corso dei
novanta minuti».
Personalmente, che effetto ti ha
fatto tornare nello stadio dove non sei mai riuscito ad esordire?
«Io sono cresciuto a Genova e sono
sempre stato tifoso sampdoriano fin da bambino. Ho alcuni amici che
giocano ancora qui e, quando posso, mi fa sempre piacere venire a
vedere la Sampdoria al Ferraris».
Sii sincero: ti manca un po' Genova?
«E' la città dove sono nato e
cresciuto, dove ho la mia famiglia e i miei amici, ma comunque sono
contento delle esperienze che sto facendo. Però Genova rimane sempre
nel mio cuore».
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