Inconsapevolmente nel 2010 Luis Muriel potrebbe aver tracciato un solco profondo, una strada che parte dalla Colombia, anzi dal Deportivo Cali fino all'Italia. Il prossimo a seguire le orme di Muriel sarà Brayan Perea,
attaccante classe '93 che da luglio approderà alla Lazio. Potrebbe
imitarlo il compagno di squadra Gustavo Cuellar, centrocampista classe
'92 accostato negli scorsi giorni all'Udinese. Ho affrontato questa e molte altre tematiche con Alvaro Aguilar,
direttore sportivo del Cali. Aguilar, raggiunto in esclusiva dai nostri
microfoni, ha tra l'altro incontrato un paio di giorni fa l'agente FIFA
Federico Spada (insieme a lui nella foto), con il quale ha parlato di
possibili affari sull'asse Colombia-Italia.
Partiamo da Perea. Come è nata la trattativa con la Lazio e cosa dobbiamo aspettarci da questo talentuoso attaccante?
“L'offerta
della Lazio è arrivata tramite Luis Felipe Posso, il rappresentante di
Brayan. Stiamo parlando di un giocatore molto responsabile, dotato di
rapidità, tecnica e potenza. Più che da prima dà il meglio di sé da
seconda punta, così riesce ad avere più spazio a disposizione per
giocare tra le due linee. Penso comunque che in questa prima parte del
campionato darà il massimo per il Cali e ha già segnato un gol, contro
il Cucuta”.
Dopo Muriel e Perea, il prossimo ad approdare in Italia sarà Cuellar? Si è vociferato di un interesse dell'Udinese...
“Formalmente
non c'è niente, anche se ci sono molti giornali e siti web che ne hanno
parlato. Cuellar è forte tecnicamente e molto intelligente, quindi sono
sicuro che andrà in Europa ma non so quando perché ad oggi non c'è
niente. In questa stagione è partito subito bene e alla prima giornata è
andato a segno contro l'Once Caldas grazie ad un gran tiro dalla
distanza”.
Cosa ci dice invece di Palacios (classe '93), titolare inamovibile della Colombia al recente Sudamericano sub 20?
“E'
un calciatore molto forte, un terzino rapido e con una buona struttura
fisica. A mio parere è già pronto per l'Europa. E' molto disciplinato
tatticamente e questa è una caratteristica importante, per questo motivo
dico che riuscirà a fare bene nel calcio europeo. Poi dipende anche da
Federico Spada... (ride, ndr)”.
Voi
come altre squadre colombiane state sfornando talenti pronti per
l'Europa. La presenza sul territorio di un agente italiano come Federico
Spada è un segnale importante per il vostro calcio?
“Mi
sembra assolutamente ottimo. E' molto importante e vantaggioso perché
Federico mantiene contatti diretti con i club colombiani e non viene nel
nostro paese solamente una volta ogni tanto. Mantenere contatti
costanti è importante. Ha la possibilità di seguire a fondo il giocatore
per cui nutre interesse e di capire com'è come persona fuori dal campo.
Inoltre, avendo visto molte partite di giovani italiani ed europei, può
dirci se un nostro giovane sia pronto dal punto di vista tecnico e
mentale oppure cosa può mancargli”.
A
proposito di Spada, ci risulta che tra di voi si è parlato anche di
Mojica (classe '93): ci può descrivere le sue caratteristiche?
“Federico
ci ha visto bene perché Mojica è un craque. E' uno di quei giocatori
capace di fare la differenza, tutti gli allenatori vorrebbero averlo
nella proprio squadra. Rapido ed intelligente, è una buona scelta per il
futuro; un giocatore di prospettiva che unisce la tecnica e la
rapidità. Un Quintero più veloce”.
Infine
spazio al campionato. Avete conquistato otto punti in cinque gare, dove
vuole arrivare il Cali quest'anno? Non vi manca il derby con l'America
de Cali?
“Mi piacerebbe disputare nuovamente il Clasico con l'America (attualmente nella serie B colombiana, ndr)
in Prima Divisione; lo giocheremo in coppa ma non è la stessa cosa. Per
quanto riguarda il nostro campionato, stiamo lavorando per raggiungere
il titolo e dobbiamo fare più di trenta punti in fretta per qualificarci
rapidamente alle semifinali per lo scudetto”.
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