«Stiamo
lavorando per cercare di abbassare il prezzo, ma ci piacerebbe
tantissimo tenere Toloi».
Nella conferenza stampa che lo ha visto protagonista nella tarda
mattinata di oggi, Walter Sabatini non poteva essere più chiaro di
così. L'intenzione della Roma
sarebbe quella di continuare a puntare su Rafael Toloi,
per il quale è stato fatto un investimento importante tra prestito
oneroso e ingaggio. Questo perché il classe '90 è riuscito a
convincere tutti, dallo stesso Sabatini al tecnico Garcia, nelle
cinque apparizioni collezionate in questi ultimi mesi di campionato.
Resta però da sciogliere il nodo relativo ad un diritto di riscatto,
che a gennaio è stato fissato a 5,5 milioni di euro, non ancora
esercitato.
31 maggio 2014
Roma-Toloi, la situazione fra lo sconto richiesto e l'ipotesi prestito
Lanni, l'agente: 'Lo volevano in B, ma Ascoli non si può rifiutare'
Il Picchio torna a spiccare il volo. Il
neo presidente Francesco Bellini non ne ha fatto un mistero: vuole
riportare l'Ascoli in Serie B, da dove è retrocesso lo scorso
anno. Fatti, non parole. Bellini e il dg Lovato lo hanno dimostrato
anticipando tutti sul mercato con gli ingaggi a parametro zero del
difensore Mengoni, dell'attaccante Berrettoni e, ultimo in ordine
cronologico, del portiere Ivan Lanni. L'estremo difensore
classe '90 arriva dal Grosseto, squadra in cui ha militato nelle
ultime tre stagioni fra serie cadetta e Lega Pro. Ho contattato in esclusiva Riccardo Albanesi,
procuratore di Lanni, che proprio ieri ha firmato il contratto con il
quale si è legato alla società marchigiani per i prossimi due anni.
Innanzitutto, l'addio al Grosseto
era inevitabile oppure si sarebbe potuto proseguire insieme?
«E' stata una scelta obbligata. Ad
Ivan non è stato rinnovato il contratto e d'accordo con la società
abbiamo deciso di non andare avanti insieme. Non sapevamo nemmeno se
il presidente Camilli sarebbe rimasto rimasto o meno, era il momento
giusto per cambiare aria».
Il suo rendimento in questa stagione
è stato positivo, con ben dieci partite senza subire gol.
«Sicuramente è stato un rendimento
inferiore rispetto a quello dello scorso anno in Serie B, vuoi per i
vari cambi di allenatore, vuoi per le situazioni esterne al campo con
Camilli che voleva mollare. Forse ha anche inciso il fatto che quello
da poco concluso era un campionato di Lega Pro senza grandi
motivazioni perché non erano previste retrocessioni. E' stata
un'annata un po' strana nonostante Ivan non abbia di certo
sfigurato».
Come e quando è nata la trattativa
con l'Ascoli?
«E' stata molto veloce. In questi
ultimi giorni c'è stato questo forte interessamento dell'Ascoli che
ha voluto accelerare e il ragazzo non ha esitato declinando le altre
proposte. Ascoli è una piazza importante, era un'offerta che non si
poteva rifiutare anche se avevamo richieste da parte di molte società
di Serie B. D'altronde ritengo che Ivan sia tra i portieri più
promettenti e più forti tecnicamente in circolazione, poteva già
fare il grande salto in serie cadetta».
Mengoni, Berrettoni e adesso Lanni:
la nuova proprietà vuole fare le cose in grande?
«Questo è stato uno dei fattori
che ci ha spinto ad accettare la loro proposta. A proposito, ci tengo
a ringraziare il presidente Bellini e il direttore generale Lovato
che ieri ci hanno accolto alla grande e in una maniera che fa pensare
ad un'organizzazione di prima fascia. Ci sembrava realmente di essere
accolti da una società di Serie A. Ci sono venuti in contro, è
stato un matrimonio voluto da entrambe le parti. A giugno non ancora
cominciato si ritrovano già con tre acquisti importanti».
Perché la scelta di restare in Lega
Pro nonostante le sirene provenienti dalla cadetteria?
«Ci avvantaggia molto il fatto che
abbia 24 anni e quindi sia ancora giovane. Nella carriera di un
calciatore non capita tutti i giorni di poter giocare in una squadra
come l'Ascoli, a maggior ragione se ti danno opportunità di lottare
per traguardi importanti. E' inutile nascondersi, l'obiettivo di
Bellini è quello di riportare la squadra ai livelli che tutti i
tifosi bianconeri sognano. Era una opportunità da cogliere al volo.
Per la Serie B c'è tempo, il calcio non dimentica...».
Quindi il ritorno in Serie B è
rimandato all'anno prossimo? Magari proprio con l'Ascoli...
«Noi ce lo auguriamo, abbiamo
ricevuto un'accoglienza che non ci aspettavamo. Ivan è molto felice
e vorrebbe aprire un ciclo con la maglia dell'Ascoli; è motivato, è
a mille e non vede l'ora di iniziare la stagione. Ieri è nato subito
anche un piccolo feeling con il tecnico Petrone. Diciamo ai tifosi
dell'Ascoli di stare tranquilli sia per quanto riguarda la proprietà
che è molto solida e vuole premiarli, sia dal punto di vista di Ivan
che vuole diventare uno degli idoli della tifoseria».29 maggio 2014
Sampietro: 'Col Pisa sono cresciuto, peccato per i playoff'
Personalità e qualità tecnica non gli
sono mai mancate, anche quando l'anno scorso è rimasto invischiato
nella retrocessione del Portogruaro. Ma con la maglia del Pisa
e della Nazionale Under 20, in questa stagione Gianluca Sampietro
ha saputo riscattarsi a suon di prestazioni da vero e proprio leader
del centrocampo. Un'annata senza dubbio positiva che ho voluto raccontare attraverso le parole del
regista classe '93, intervistato in esclusiva.
Gianluca, partiamo dal campionato
del Pisa e dal sogno Serie B svanito domenica scorsa.
«E' stata un'annata con tante
difficoltà. Abbiamo cambiato tre allenatori e i cambiamenti non sono
mai facili da affrontare, però abbiamo reagito bene. Abbiamo
dimostrato di essere un ottimo gruppo e stando uniti abbiamo superato
le difficoltà. Siamo riusciti a raggiungere l'obiettivo play-off, ma
purtroppo il nostro sogno si è infranto al novantesimo della gara
con il Frosinone. C'è tanto rammarico, ma siamo consapevoli di aver
disputato una buona stagione».
E tu hai avuto un ruolo di primo
livello, giocando praticamente sempre titolare...
«Con Pagliari ho avuto la fortuna
di giocare sempre, poi leggermente meno con Cozza e infine mister
Menichini mi ha dato fiducia facendomi giocare con continuità in
quest'ultimo periodo. Diciamo che è andata bene con 32 presenze tra
regular season e play-off».
D'altronde le statistiche parlano
chiaro: quando Sampietro non gioca il Pisa non vince.
«Sinceramente non ci avevo fatto
neanche caso. Io sono contento di aver giocato e di aver accumulato
tanti minuti. Questo campionato, rispetto a quello dell'anno scorso,
l'ho trovato più difficile; abbiamo incontrato tante squadre forti e
il livello del ritmo è stato più alto. Anche dal punto di vista
dello stesso pubblico, giocare davanti a tanti spettatori e fare
trasferte difficili mi è servito. Ho notato tanta differenza con il
Girone A».
Quindi ti ritieni soddisfatto di
come sei riuscito ad esprimerti in campo?
«Sì, io sono soddisfatto della mia
stagione. Sono maturato in tanti aspetti e sono contento, peccato
però per come è andata a finire. Perdere così al novantesimo
brucia ancora di più».
Contro la Nocerina è arrivato il
tuo primo gol da professionista: cosa ha significato per te?
«E' stato molto bello, soprattutto
per uno come me che non è abituato a segnare tanto. Il primo gol tra
i professionisti penso che lo ricorderò per sempre, è stata una
giornata particolare e molto bella. Comunque la mia priorità era
quella di dare sempre il massimo e di fornire ottime prestazioni,
poiil gol è una soddisfazione in più».
Con quale spirito lasci adesso la
città della torre pendente?
«C'è un po' di amarezza perché
lascio una grande piazza, un grande pubblico e soprattutto un gruppo
formato da bravissimi ragazzi. Per questo mi dispiace, però adesso
mi aspetta un mese di vacanze e poi vedremo cosa farò con la
Sampdoria. Insieme al mio procuratore parlerò con la dirigenza per
capire le loro intenzioni».
La Serie B sembra essere alla tua
portata: credi di essertela meritata sul campo?
«Lascio che siano gli altri a
giudicare. Quella passata a Portogruaro è stata un'annata
particolare con la retrocessione in un ambiente non facile.
Quest'anno sono maturato e sicuramente ho disputato una stagione
migliore, questo penso sia sotto gli occhi di tutti. Ma, per quanto
riguarda la Serie B, lascio giudicare agli altri come è giusto che
sia. Io sono contento e mi sento cresciuto sotto tanti punti di
vista, questa è la cosa è più importante».
Per concludere, c'è un tuo ormai ex
compagno di squadre che ti sentiresti di consigliare alla Sampdoria?
«Quest'anno ho fatto parte di una
squadra con tanti giovani tutti pronti e all'altezza della
situazione. Sicuramente Provedel e Goldaniga faranno carriera e,
oltre ad essere dei bravissimi ragazzi, hanno tanta qualità. Hanno
fatto veramente bene e possono ancora migliorare veramente tanto,
quindi direi loro due. Però ci sono molti altri ragazzi che magari
hanno giocato meno, ma sono altrettanto validi».28 maggio 2014
Cagliari, ds Salerno: 'Costa interessa, ne abbiamo parlato'
Il mercato deve ancora decollare un po'
per tutte le squadre di Serie A, così come per la Sampdoria.
Ma la linea da seguire è stata già tracciata: priorità alle
uscite, poi i rinforzi. Lo stesso diesse Osti non ne ha fatto un
mistero, la strategia della società sarà questa. A proposito di
cessioni, uno dei primi ad venire coinvolto potrebbe essere Andrea
Costa. Come vi ho anticipato circa venti giorni fa, il difensore di Reggio Emilia è al passo d'addio. Per lui si
sarebbe fatto avanti il Cagliari, che negli ultimi giorni
avrebbe intrattenuto dei contatti con i blucerchiati.
Ho contattato in esclusiva il direttore sportivo del club sardo
Nicola Salerno,
che ha confermato la notizia:
«C'è un interesse da parte nostra. Abbiamo parlato in generale,
non nello specifico. Per il momento è tutto a livello embrionale,
non c'è niente di concreto. Quando potrebbero esserci novità? Non
lo so, sul futuro non riesco a sbilanciarmi. Però posso dire che
siamo in buoni rapporti con la Sampdoria». Ma l'acquisto di
Costa potrebbe essere subordinato alla vendita di uno tra Astori e
Rossettini: «Ovviamente potrebbe dipendere dalle nostre uscite in
difesa. Costa è un giocatore che ritengo essere interessante, tutto
qua», ha concluso Salerno.
27 maggio 2014
Ag. Brignoli: 'La Samp lo conosce bene. Su di lui già mezza Serie A, ma se dici Marassi...'
La Sampdoria è a caccia di un
nuovo portiere. A questo proposito è di ieri la notizia che vorrebbe
il numero 22 della Ternana finito nei radar del club
blucerchiato. Si tratta di Alberto Brignoli, che al suo
secondo anno tra i pali dei rossoverdi ha confermato quanto di buono
aveva fatto vedere nella passata stagione. Un'apertura nei confronti
della Samp arriva dall'avvocato Polo Dattola, agente
dell'estremo difensore classe '91, che ho raggiunto in esclusiva.
Avvocato Dattola, come risponde a
questi rumors di mercato?
«Io sinceramente non so cosa ci sia
di vero perché non mi hanno messo al corrente di nulla, ma so che
c'è un ottimo rapporto tra le due società. Di questa presunta
trattativa ne so quanto ne sapete voi leggendo quello che è stato
scritto. L'unica cosa che so per certo è che la Sampdoria conosce
bene Brignoli, non da adesso ma da diversi anni. Lo ha seguito e
sicuramente, qualora decidesse di prenderlo, prenderebbe un giocatore
che conosce molto bene».
Però non è una notizia
completamente nuova: già l'anno scorso il nome di Brignoli fu
accostato alla Samp.
«E' vero, però anche allora non
c'era nulla. Sostanzialmente è un estremo difensore che gli addetti
ai lavori della Sampdoria conoscono bene e che, oggettivamente,
ritengo sia tra i migliori della categoria pur avendo ancora
ampissimi margini di crescita. Oltre questo, però, non so veramente
nulla».
Dopo due stagioni da protagonista in
Serie B, crede sia pronto per il salto di qualità?
«Sì, assolutamente sì. E' un po'
la stessa domanda che mi fecero i giornalisti di Terni dopo che aveva
giocato per un anno in C1 e diedi la stessa risposta. La Serie A non
è la Serie B ma ha davvero grandi qualità, è pronto sia a livello
mentale che a livello tecnico. Del resto bisogna poter iniziare, solo
il campo ci può dire se è pronto o meno: io dico di sì. Nessuno
avrebbe scommesso un centesimo su Perin dopo l'annata trascorsa a
Pescara, invece ha disputato una grandissima stagione e si è
dimostrato un ottimo portiere. Solamente il campo può dare certe
risposte».
In quest'ottica ci sono da
registrare interessi provenienti dalla massima serie?
«Certo che sì, Brignoli piace a
diverse squadre di Serie A come il Cagliari e il Chievo. Lo ha
monitorato la Fiorentina e l'anno scorso si era fatto avanti anche il
Sassuolo. Il suo è un ruolo particolare e le grandi squadre italiane
hanno tanti giovani portieri di proprietà. In Italia piace, ma è
apprezzato anche all'estero soprattutto in Inghilterra».
Con il contratto di Brignoli in
scadenza nel 2015, la cessione è una pista percorribile?
«Lui è molto legato alla Ternana e
non si andrebbe assolutamente in contro a giochi di forza, ma si
farebbe tutto all'insegna della massima lealtà e trasparenza. Il
fatto che il suo contratto scadrà fra un anno potrebbe, da un punto
di vista psicologico, agevolare la cessione, ma è comunque una
scadenza relativa. Brignoli deve tanto alla Ternana che ha scommesso
su di lui quando era ancora uno sconosciuto quindi, se la società
dovesse proporgli un prolungamento, non ci sarebbero problemi».
La Sampdoria punta fortemente sui
giovani e dunque potrebbe essere la piazza ideale...
«Senza dubbio, per me la società
blucerchiata ha un fascino particolare sotto tutti i punti di vista.
Parlando con Brignoli della Sampdoria e di Marassi...bé, è nei
sogni di qualsiasi ragazzo. Se la Samp dovesse fare un passo in
direzione Brignoli, da parte sua non ci sarebbe altro che grande
felicità».Ag. Gavazzi: 'Torna alla Samp per convincere Mihajlovic'
Dei quattro calciatori che la Sampdoria
ha ceduto in prestito a gennaio in Serie B, solamente uno ha giocato
da titolare fisso con la Ternana. E' Davide Gavazzi,
che ha esordito nella massima serie proprio con la maglia
blucerchiata collezionando 7 presenze in campionato. Ho intervistato in esclusiva il procuratore di
Gavazzi, Giorgio Parretti, per fare il punto della situazione
e per commentare la notizia che vorrebbe il centrocampista classe '86
come possibile contropartita per arrivare all'estremo difensore degli
umbri Alberto Brignoli.
Parretti, come valuta questi quattro
mesi di Gavazzi alla Ternana?
«Penso che sia una valutazione
positiva. Impostato in un ruolo non usuale per lui ovvero in quello
di interno di centrocampo, Davide ha risposto come sa. Non nascondo
che a conclusione di questo bellissimo periodo, gli piacerebbe
tornare a Genova per cercare di convincere Mihajlovic. Vorrebbe far
parte della rosa del prossimo anno, ma non dipende da noi».
Da quando è arrivato è sempre
stato titolare, segno che tecnico e società hanno grande fiducia in
lui.
«Gavazzi ha sempre giocato titolare
anche al Vicenza venendo impiegato in più ruoli. Anche nella stessa
Sampdoria ha giocato in diversi ruoli e con una una media voto
positiva, a meno che non abbiano sbagliato tutti i giornalisti, ma
evidentemente non è bastato. Staremo vedere quale sarà il futuro».
Ieri si è vociferato di un suo
possibile inserimento in un'operazione che porterebbe Brignoli alla
Sampdoria...
«A me non risulta assolutamente
nulla».
Quindi non ci sono stati contatti in
questo senso?
«No, nel modo più assoluto».
Se Tesser restasse alla guida dei
rossoverdi, è ipotizzabile una permanenza di Gavazzi?
«Questo non glielo so dire. Il
giocatore è in prestito da una squadra di Serie A ad una squadra di
Serie B. Noi abbiamo un contratto con la Sampdoria, lui tornerà a
Genova e poi vedremo».23 maggio 2014
Samp-Rigoni, l'agente: 'Piace a tanti, la nostra volontà...'
Il campionato è ormai alle spalle, la
Sampdoria si guarda intorno e sonda il terreno perché il
mercato estivo è ormai alle porte. Fra i tanti nomi accostati alla
società blucerchiata, è spuntano anche quello di Luca Rigoni.
O, per meglio dire, è rispuntato, dato che si vociferò di un
interesse nei confronti del centrocampista e capitano del Chievo
già la scorsa estate. Per verificare l'attendibilità di queste
voci, ho contattato in
esclusiva il procuratore di Rigoni, Andrea D'Amico.
D'Amico, cosa c'è di vero nella
notizia circolata nella mattinata di oggi?
«Luca è un giocatore che interessa
a tanti, però dobbiamo ancora vedere quale sarà la cosa più
concreta. D'altronde siamo solo all'inizio di questa sessione di
calciomercato».
Non ci sono stati contatti di
recente con la dirigenza blucerchiata?
«Noi agenti parliamo sempre con
tanti dirigenti, ma non mi sbottono fino a che, come adesso, non c'è
qualcosa di concreto. Resta il fatto che si tratta di un ottimo
calciatore».
Eppure quello di Rigoni non è un
nome nuovo per la Samp...
«Sì, ma Luca ormai è diventato
una garanzia e quindi non mi stupisco più che ci siano stati diversi
interessamenti».
La sua volontà è di continuare a
vestire la maglia del Chievo o di provare una nuova esperienza?
«Credo che la volontà di ogni
professionista sia quello di verificare i programmi e le opportunità
che si presentano nel corso della propria carriera».Veloso spinge Amorim verso il Genoa, ora la palla passa ai rossoblu
Concluso il campionato nel migliore dei
modi battendo la Roma, il Genoa è a caccia di quello che sarà il primo
rinforzo per la prossima stagione. Uno dei candidati continua ad
essere Ruben Amorim, in procinto di partire con la nazionale
portoghese alla volta del Brasile in vista dei Mondiali. La società
rossoblu si è interessata a lui nelle scorse settimane, ma in questo
momento la situazione è in standby.
LA SITUAZIONE - Secondo
accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva, se da una parte il centrocampista avrebbe
messo in cima alle sue preferenze proprio il Grifone, dall'altra
parte non è ancora arrivata una proposta dal capoluogo ligure, né
al Benfica né tanto meno al giocatore stesso. Amorim rimane
in attesa e spera, soprattutto dopo aver sentito parlare molto bene
di tutto l'ambiente genoano da Miguel Veloso,
suo compagno di nazionale. Insomma, tocca al club di Preziosi
fare la propria mossa.
22 maggio 2014
Bologna, Baraldi o Pedrelli come dg: in dote lo stesso team manager
Il Bologna è a un bivio. La
retrocessione in Serie B ha annebbiato il futuro della squadra e
adesso regna il caos societario, in attesa che qualcuno metta
chiarezza. Intanto, però, c'è già stato il primo addio. Come noto
infatti, Roberto Zanzi ha
anticipato i tempi rispetto alla scadenza del suo contratto (in
scadenza a fine mese) lasciando il capoluogo emiliano dopo tre anni.
Per la poltrona lasciata vacante da Zanzi il principale candidato
sembra essere Stefano Pedrelli.
Insieme a Pedrelli, già direttore generale dei felsinei fino al
luglio 2011, potrebbe arrivare anche un nuovo team manager.
MASCETTI TM? - Si tratterebbe,
stando ad accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva, di Matteo Mascetti, che
ha già ricoperto lo stesso ruolo a Brescia, Verona e Padova ad
inizio stagione. Uomo d'esperienza, ha inoltre conseguito
recentemente il patentino di direttore sportivo. Ma quest'ultimo
potrebbe essere inserito nel futuro organigramma anche se fosse Luca
Baraldi a fare ritorno per prendere il posto di Zanzi. Insomma,
dopo essere stato accostato più volte al sodalizio rossoblu in
passato, per Mascetti potrebbe essere finalmente arrivato il momento
di entrare a far parte del club emiliano.
21 maggio 2014
Ag. Frison: 'Samp? Notizia vecchia. Osti lo conosce bene'
La Sampdoria è alla ricerca di
un rinforzo tra i pali. Nella girandola di nomi per la porta è
nuovamente spuntato quello di Alberto Frison. Il ventiseienne
estremo difensore veneto si è ben disimpegnato con il Catania
nelle quattordici occasioni in cui è stato impiegato, ma probabilmente
deciderà di non seguire gli etnei in cadetteria. Per saperne di più, ho raggiunto in esclusiva il
procuratore di Frison Silvio Pagliari.
Signor Pagliari, conferma che la
Samp è sulle tracce di Frison?
«Non confermo né smentisco. E' una
notizia risalente a gennaio, non di questi giorni. Non ho parlato con
Carlo Osti né di lui né di Manolo, aspettiamo ancora qualche giorno
per farlo. Per quanto riguarda Gabbiadini, la Juventus ha
riconfermato Conte e valuterà i propri progetti tecnici. La
settimana prossima le cose saranno sicuramente più chiare».
Il suo assistito sembra essere
finito anche nel mirino di Cagliari, Sassuolo e Verona...
«Alberto ha destato un'ottima
impressione quando è stato chiamato in causa e quindi non mi
meraviglio di questi interessamenti. E' un ragazzo serio e lavora
bene. So benissimo che il Catania lo vuole trattenere, ma sono sicuro
che sarà coinvolto nel valzer dei portieri che caratterizzerà anche
questo mercato».
La Serie B gli starebbe stretta?
«I fatti parlano chiaro. In Serie A
ha fatto più che bene il suo mestiere così come aveva fatto in B.
Carlo Osti lo conosce molto bene dai tempi del Treviso ma la
Sampdoria, tornando anche Romero dal prestito al Monaco, ha diversi
portieri in organico. Vedremo quale sarà il futuro di Alberto».Luperini: 'Stagione da 6, vorrei restare al Pontedera'
Alla sua prima esperienza in Lega Pro
dopo i quattro anni alla Sampdoria tra Allievi e Primavera,
Gregorio Luperini ha dovuto fare i conti con la sfortuna che
ha portato in dote una serie di infortuni. Sono state soltanto nove
le presenze collezionate con il Pontedera, squadra rivelazione
del girone B di Prima Divisione. Ho intervistato in esclusiva il centrocampista classe '94.
Gregorio, quest'anno eri partito col
piede giusto giocando le prime due gare di campionato, poi...
«Poi purtroppo a settembre mi sono
infortunato in allenamento: una lussazione al gomito che mi ha tenuto
fuori un mese e mezzo. Successivamente sono subentrati diversi
problemi a livello fisico, non ero messo benissimo. Subito dopo fino
ho avuto una tendinite fino a gennaio che non mi ha mai permesso di
allenarmi con continuità. Da lì altre 3-4 settimane di cure...».
Al tuo rientro, però, mister
Indiani ti ha buttato nuovamente nella mischia.
«Sì, a marzo sono ritornato
stabilmente in gruppo e ho giocato le restanti partite di campionato,
partendo da titolare nell'ultima contro il Gubbio. Nonostante la
brutta eliminazione ai play-off contro il Lecce, è stata una bella
annata».
Quindi che voto dai a questa tua
prima stagione tra i professionisti?
«Un 6 perché alla fine mi sono
divertito e ho visto com'è fatto il mondo del calcio. Il livello
della Lega Pro è molto diverso da quello della Primavera e ti
permette di capire come vanno veramente le cose. Se non avessi avuto
tutti questi problemi, sicuramente avrei fatto una decina di presenze
in più e per questo c'è un po' di rammarico, sono consapevole che
potevo fare di più. Ma sono contento di come mi sono trovato a
Pontedera».
In cosa è diverso il livello della
Lega Pro rispetto a quello del campionato Primavera?
«Nel ritmo, nella fisicità. Magari
un ragazzo proveniente da una Primavera di Serie A pensa di trovare
tutto più semplice, mentre la preparazione e il livello degli
allenamenti sono tutta un'altra cosa».
Guardiamo il lato positivo: andando
a Pontedera ti sei avvicinato a casa.
«Sì, dopo quattro anni sono
tornato e sono stato bene. Ma non ho problemi a giocare lontano da
casa, a 15 anni sono andato via da Pisa per venire a Genova...».
Non ti sono mancate Genova e
Bogliasco dopo quattro anni qui?
«A dire il vero mi è mancata molto
insieme a tutti gli addetti ai lavori del settore giovanile
blucerchiato e a mister Tufano che è stato un grande allenatore per
me. Sono rimasto molto affezionato all'ambiente doriano».
Vedendoli giocare da vicino, chi dei
tuoi ex compagni ti ha fatto una buona impressione?
«Luca Piana è una spanna sopra
agli altri. A Como ha giocato poco, mentre a Viareggio ha trovato
continuità dimostrando di essere molto bravo. E' un calciatore che
in Lega Pro può fare la differenza».
La prossima stagione ti vedremo
nuovamente in Lega Pro?
«Spero di sì, spero di rimanere a
Pontedera. La dirigenza è piuttosto interessata a trattenermi per un
altro anno, ma non so cosa succederà con la Sampdoria».
20 maggio 2014
Pazza idea Joe Cole: può arrivare in Italia a costo zero
Compirà trentatré anni il prossimo
novembre, ma per Joe Cole non è ancora arrivato il momento di
andare a svernare negli Stati Uniti. Le sirene da oltreoceano sono
arrivate ma la MLS può attendere, perché l'ex trequartista di
Chelsea e Liverpool ha tutt'altro che scartato l'ipotesi di un'ultima
stagione in Europa. L'ultimo anno e mezzo lo ha trascorso al West
Ham, però il suo contratto scadrà il prossimo giugno e lui
stesso ha annunciato la scorsa settimana di essere alla ricerca di
una nuova sistemazione.
ITALY, WHY NOT? - Chissà che
non possa ripercorrere le orme di Beckham, l'ultimo calciatore inglese a
solcare i campi di Serie A. Proprio così, perché, secondo
accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva e
provenienti dall'Inghilterra, perché quella di un arrivo in
Italia è una pista concretamente percorribile. In queste settimane
si è lavorato in questo senso e ulteriori contatti con società
italiane ci saranno nei prossimi giorni. L'idea di giocare nel nostro
campionato lo affascina e Cole sarebbe anche disposto a ridursi
l'attuale ingaggio.
17 maggio 2014
Beretta: 'Frenato dall'infortunio. Spero di andare in ritiro'
E' stato ancora una volta un infortunio
a frenare la stagione di Moreno Beretta, la seconda in Lega
Pro. Se l'anno scorso si era diviso fra Portogruaro e Virtus Entella,
quest'anno l'ex punta della Primavera blucerchiata ha militato nella
Paganese prima e nel San Marino poi. Sempre sotto la
supervisione della Sampdoria, che detiene la proprietà del
cartellino dell'attaccante classe '93. Lo ho intervistato in esclusiva.
Moreno, che giudizio dai a questi
tuoi quattro mesi al San Marino?
«E' stata un'esperienza positiva.
Sono arrivato negli ultimi giorni di mercato e mi hanno accolto
subito tutti bene. Mi sono trovato bene, con un bel gruppo e in un
bel posto. Posso dire che è andata bene».
Alla Paganese, invece, non è andata
altrettanto bene.
«Non è andata bene soprattutto per
via dell'infortunio che ho patito a inizio stagione. Per questo ho
avuto poche possibilità di giocare. Poi è stato esonerato mister
Maurizi che era colui che mi aveva voluto alla Paganese e così ho
deciso di andare via anche io».
Nell'insieme, ritieni sia stata una
annata comunque positiva?
«Sì, tutto sommato sì. Diciamo
che se non ci fosse stato l'intoppo dell'infortunio sarebbe stato
meglio. Ma, tenendo conto degli ultimi sei mesi, penso di aver
fornito delle buone prestazioni e mi sono ripreso al meglio».
Inutile nascondere che per te poteva
essere la stagione del riscatto.
«Certo, poteva e doveva esserlo.
Purtroppo c'è stato questo piccolo intoppo, ma sono sicuro che andrà
meglio l'anno prossimo. Ormai l'infortunio è alle spalle».
Soltanto due reti segnate
complessivamente, forse ti aspettavi un bottino di gol superiore?
«A dire il vero sì, anche se
bisogna dire che ho giocato poco e con scarsa continuità. Alla fine
sono contento di essere uscito dall'infortunio. E per i gol c'è
tempo, arriveranno».
Adesso c'è da pensare al futuro.
«Io non ho ancora notizie di nessun
tipo. La mia speranza è quella di poter partire con la Sampdoria per
il ritiro estivo, ma aspetto loro comunicazioni al riguardo. Poi
vedremo...».
Un altro anno in prestito potrebbe
essere la soluzione migliore? Magari in Serie B...
«Potrebbe esserlo, così come
potrebbe esserlo altre cose. Bisognerà vedere cosa ne pensa la
società, se i dirigenti mi ritengono già pronto per la Serie B o
meno. L'importante è trovare una situazione che soddisfi tutti».
Hai affrontato Cancellotti, Corazza
e Martinelli, tutti giovani di proprietà della Samp: chi ti ha
impressionato di più?
«Martinelli con il Venezia. Ho
sempre apprezzato le sue qualità fin dai tempi delle giovanili e
quest'anno mi ha fatto davvero una buona impressione».16 maggio 2014
Ag. Astori: 'Futuro? A Cagliari situazione incerta. Alla Fiorentina piace'
Nonostante Cesare Prandelli abbia
deciso di lasciarlo a casa e di non puntare su di lui per il
Mondiale, Davide Astori continua ad essere un vero e proprio
uomo mercato. Sia in Italia che all'estero il difensore del Cagliari
è molto apprezzato, ma
negli ultimi tempi sembra essere la Fiorentina la società
maggiormente interessata a lui. Per saperne di più, ho contattato in esclusiva il procuratore di
Astori Renzo Contratto.
La prima domanda è d'obbligo:
Astori ha smaltito la delusione per la mancata convocazione in
Nazionale?
«Non credo sia una cosa che può
essere smaltita in maniera così leggera. E' una cosa che ha sorpreso
un po' tutti. Penso che lui, rispetto a tanti suoi colleghi che hanno
avuto il privilegio di essere inseriti nella lista dei pre-convocati,
abbia fornito un rendimento più alto. E' altrettanto vero che nei
trenta sia presente un solo difensore di piede mancino. Però,
purtroppo, queste sono le scelte del commissario tecnico e vanno
rispettate, ma è chiaro che lasciano delle perplessità».
In seconda battuta, qual è la sua
situazione con il Cagliari?
«La vera domanda da porsi è
un'altra, ovvero: qual è la situazione del Cagliari? Si tratta di
una società in vendita, non si sa quale futuro avrà e questo lascia
spazio a molte riflessioni».
Quindi bisognerà attendere di
capire quale sarà il futuro del club per conoscere quello di Astori?
«Ovviamente, perché mi risulta che
il Cagliari sia una società in vendita. C'è una proprietà che in
questo momento ha focalizzato tutta la sua attenzione e
concentrazione su questa nuova avventura intrapresa in Inghilterra
con il Leeds».
In questi giorni si parla molto di
un interesse della Fiorentina per Astori: cosa c'è di vero?
«Ad essere sincero, credo che se
una società italiana deve guardare al mercato interno alla ricerca
di un difensore con caratteristiche simili a quelle di Astori, il
primo nome a cui pensa sia proprio il suo».
Ma lei ha mai avuto contatti con la
società gigliata?
«Io non ho avuto nessun contatto
con la Fiorentina. So che è un giocatore che piace ma, da qui a dire
che ci sia una trattativa con i viola, ce ne passa».Udinese, ds Giaretta: 'Con la Samp gara vera. Su Brkic...'
Manca ormai poco all'ultimo
appuntamento di questo campionato di Serie A. La Sampdoria è
chiamata al riscatto dopo il pesante ko contro il Napoli su un campo
notoriamente ostico come quello dell'Udinese. Per tastare gli
umori in casa dell'avversario di domani sera, ho interpellato in esclusiva Cristiano
Giaretta, direttore sportivo della società friulana.
Direttore Giaretta, con quali
ambizioni si presenta la sua squadra alla partita di domani?
«Innanzitutto vogliamo chiudere
molto bene un torneo che ci ha visto incontrare delle difficoltà.
Vogliamo fare una grande prestazione e cercare di scavalcare la
Sampdoria in classifica. Di contro, sappiamo che avremo di fronte una
squadra incattivita visto che gli ultimi risultati non sono stati
buoni».
Oltre agli squalificati Heurteaux e
Danilo, Guidolin dovrà rinunciare a diversi elementi...
«E' vero, però abbiamo una rosa
ampia composta da diversi giovani che quest'anno hanno maturato
esperienza. Non deve essere un handicap, ma anzi deve essere
un'occasione per i ragazzi che devono tenere molto alta la
concentrazione. Anche l'ultima partita di campionato è importante
per impostare il futuro».
Entrambe senza particolari velleità
di classifica, Udinese e Samp a che tipo di gara daranno vita secondo
lei?
«Ad una partita aperta. Da entrambe
le parti ci sarà la voglia di vincere e mi aspetto che esca fuori un
match anche divertente. Ci sarà da lottare, mister Guidolin ha
chiesto prestazione tutta cuore alla squadra».
In conferenza stampa Mihajlovic ha
dichiarato che schiererà la formazione migliore, segno che i
blucerchiati verranno a Udine per giocarsela.
«E' giusto che sia così e anche
noi scenderemo in campo allo stesso modo. Deve essere partita vera e
partita vera sarà».
Per concludere, può dirci che ne
sarà di Zeljko Brkic?
«Noi dobbiamo ancora ragionare in
maniera approfondita sulla gerarchia degli estremi difensori che
quest'anno è stata completamente capovolta, con Scuffet che da
quarto portiere è diventato il primo. Dobbiamo fare dei ragionamenti
complessivi».
Ma le risulta un interessamento
della Sampdoria nei suoi confronti?
«Questa è una notizia che mi è
completamente nuova. Ma, in ogni caso, stiamo parlando di un portiere
di assoluto valore».15 maggio 2014
Maspero: 'Che bello tornare a Bogliasco! Sinisa mi ha confidato che...'
Prosegue la marcia di avvicinamento
della Sampdoria a quella che sarà l'ultima partita di questo
campionato. Questa mattia è stato tempo di prove tecnico-tattiche
mentre ieri pomeriggio la truppa blucerchiata ha affrontato in un
test amichevole la Polisportiva Ciliverghe di Mazzano, fresca di
vittoria del campionato di Eccellenza bresciano e di promozione in
Serie D. A guidarla c'era un volto noto dalle parti del Poggio come
quello di Riccardo Maspero, fantasista della Samp nella
stagione 1994/95. Lo ho
raggiunto in esclusiva.
Prima di tutto, cosa ha provato nel
tornare a Bogliasco dopo diciannove anni?
«E' stata una grande emozione
vedere che la gente mi ha riconosciuto salutandomi con grande
passione e entusiasmo. Ho provato una bellissima sensazione nel
ritornare dove da giovane sono stato protagonista di una bella
stagione. Anche se la sconfitta in semifinale di Coppa delle Coppe ci
ha lasciato l'amaro in bocca sicuramente, è stata sicuramente
un'esperienza fantastica e positiva che mi ha permesso di avere a che
fare con dei campioni. Perché la Samp dell'epoca era una squadra di
campioni».
L'idea di organizzare questa
amichevole è nata parlando con mister Mihajlovic?
«Noi abbiamo vinto il campionato
ottenendo la promozione in Serie D e volevo fare regalo ai miei
ragazzi. Così ho chiamato Sinisa e gli ho chiesto se era disponibile
a fare un'amichevole e lui mi ha dato la sua disponibilità a
organizzarla non appena sarebbe stato possibile. Sinisa è stato
eccezionale, è difficile trovare una persona che si metta a
disposizione come ha fatto lui e per questo gli sono molto grato. Per
i miei ragazzi è stata una giornata indimenticabile».
Magari con Mihajlovic avete parlato
anche della sua situazione attuale...
«No, era sul pezzo stava già
pensando alla partita di domenica con l'Udinese. Abbiamo scambiato
giusto due parole, niente di più. Però mi ha detto di essere
soddisfatto e io gli ho fatto i complimenti per la fantastica
stagione. Se la società getterà le basi per proporre un'annata
importante, da parte sua ci sarà ancora quel grande entusiasmo che
ha dimostrato di avere fin dal primo giorno».
Come ha trovato questa Sampdoria
chiamata all'ultimo impegno della stagione?
«Direi bene. In campionato l'ho
vista poco quest'anno, però posso dire che nel primo tempo Eder,
Gabbiadini e Lopez hanno fatto vedere cose buone. Palombo in mezzo
una sicurezza, sono tutti giocatori importanti. E' una squadra che
offre delle garanzie e, se viene puntellata dove necessita, si può
pensare a fare qualcosa di importante. Questo è il suo pensiero».
Ieri tra le fila blucerchiate ha
giocato anche Mattia Lombardo, figlio di una tua vecchia
conoscenza...
«L'avevo sentito la sera prima. Ci
sentiamo spesso, Mattia è un amico così come Attilio che è stato
il mio testimone di nozze e mi ha sempre sponsorizzato alla Samp.
Anzi, per me è stato più di un amico e vedere in campo Mattia mi ha
fatto grande piacere. Lui tra l'altro è nato quando io ero a Genova
e si può dire che le prime passeggiate le faceva con me. Se adesso
si ritrova lì significa che se l'è meritato».
Per concludere, un suo giudizio sul
campionato disputato dai blucerchiati.
«La Sampdoria è stata brava a
rimediare in corsa con la persona giusta. Mi sembra che i giocatori
siano rimasti molto colpiti da Sinisa accettando la sua metodologia
di lavoro e il suo modo di essere. Tutti ne parlano bene e sono
soddisfatti di quanto fatto con lui».14 maggio 2014
Evani: 'De Silvestri fuori dai 30? Annata non esaltante'
Neanche un pizzico di blucerchiato
nella lista dei 30 pre-convocati di Cesare Prandelli in vista dei
Mondiali in Brasile. Non è riuscito a rientrarvi nemmeno Lorenzo
De Silvestri, speranzoso fino all'ultimo momento di vestire
nuovamente la maglia azzurra. Un vero peccato, soprattutto se si
pensa che bisogna andare indietro fino al 1994 per ritrovare dei
giocatori della Sampdoria impiegati in un Mondiale (nel 2010
in Sudafrica Palombo non scese mai in campo). I calciatori in
questione erano Gianluca Pagliuca e Alberigo Evani. Ho intervistato in esclusiva
proprio l'ex centrocampista, oggi commissario tecnico dell'Italia
Under 20.
Mister Evani, i tifosi blucerchiati
fanno bene a stupirsi non vedendo nessuno dei propri beniamini tra i
30 pre-convocati di Prandelli?
«Credo che non sia stato tanto il
campionato disputato dalla Sampdoria ad incidere quanto il fatto che,
al momento, in organico non ci siano giocatori che possono
interessare alla nazionale italiana. Comunque sia, si è dimostrata
una squadra valida che era partita male e poi ha intrapreso un
discreto cammino con l'arrivo di Sinisa che ha dato un gioco e uno
spirito alla Samp».
Chi ci ha sperato fino all'ultimo è
Lorenzo De Silvestri: giusto non convocarlo?
«Queste sono scelte di Prandelli.
Per mettersi in luce un giocatore deve avere anche il supporto di
tutti i compagni: quando la squadra non vive una bella stagione,
anche le proprie prestazioni non vengono esaltate. Nell'ultimo
periodo la Sampdoria non ha disputato grandi partite, penso che anche
questo possa aver contribuito».
Mentre potrebbe prendere parte alla
competizione iridata Shkodran Mustafi.
«E' un giovane molto interessante.
Ho avuto l'occasione di vederlo all'opera l'anno scorso con l'Under
20. E' un ragazzo di personalità che conosce movimenti i linea
difensiva e la sua guidare molto bene. E' stato un pilastro della
difesa blucerchiata ed ha meritato di rientrare nei piani della
nazionale tedesca».
Cosa pensa invece dell'annata di
Manolo Gabbiadini? Sembra uscito un po' fuori dal giro della
Nazionale...
«Questo è un altro ragazzo che
poteva e può fare di più, ha veramente grandi doti fisiche e
tecniche. Al primo vero anno da titolare non è semplice, però la
Nazionale lo tiene sott'occhio e se non è riuscito a entrare nella
lista dei 30 pre-convocati è stato a causa di una stagione non
esaltante. Però ha qualità indiscutibili e sono sicuro che in
futuro farà parte della Nazionale».
Che idea si è fatto, invece, della
crescita costante di Roberto Soriano?
«L'anno scorso e all'inizio di
questa stagione giocava poco ma le sue qualità non sono mai state in
discussione; per un giocatore non è facile riuscire a rendere al
meglio quando non ci si sente considerato. Sinisa è riuscito a
motivare Soriano e lo ha impiegato in più ruoli, lui ha avuto
pazienza e alla fine ha fatto bene».Ag. Bonaventura: 'Niente Nazionale? C'è tempo. E' migliorato grazie a Colantuono'
Convocato per lo stage dedicato ai
giovani a marzo e per i test di aprile a Coverciano, Giacomo
Bonaventura non è stato però inserito nell'elenco dei 30
pre-convocati in vista dei prossimi Mondiali. Il talentuoso
centrocampista di San Severino Marche, fra i protagonisti della
grande annata dell'Atalanta, non farà quindi parte della
spedizione azzurra in Brasile. Per commentare questa esclusione, ho raggiunto in esclusiva il
procuratore di Bonaventura Giocondo Martorelli.
Martorelli, la mancata convocazione
in Nazionale ha stupito lei e il suo assistito?
«No, sinceramente no perché,
probabilmente, il nostro commissario tecnico aveva già nella sua
testa delle priorità e le sta portando avanti. Essere considerati da
lui è una cosa gradita e importante a prescindere da tutto, ma
vedremo dopo questo Mondiale se Giacomo si confermerà e se Prandelli
ne apprezzerà il suo valore così da cominciare un'avventura
diversa».
Bonaventura ha reagito con serenità
all'esclusione dalla lista dei 30?
«Penso di sì, non c'è nulla che
possa far pensare a qualcosa di diverso. Ovviamente in cuor suo
ognuno spera fino all'ultimo di realizzare il proprio sogno, però
dalla sua parte Giacomo sa di avere l'età e le qualità per cui
niente gli è precluso. In questo momento deve prevalere la
consapevolezza di aver fatto il massimo. Bisogna dare a Prandelli la
possibilità di lavorare con assoluta tranquillità in un campionato
nel mondo difficile e augurargli, soprattutto da italiano, di poter
fare bene».
L'obiettivo si sposta quindi sui
prossimi Europei?
«Sicuramente sì, è proprio quello
che dicevo prima. Da agosto ripartiranno le nuove candidature e
speriamo che Giacomo possa far parte della Nazionale».
Al di là di tutto, possiamo dire
che questa è stata la sua miglior stagione da quando è in Serie A?
«Giacomo ha confermato quello che
di buono ha fatto fino ad oggi. Ha continuato a migliorare le sue
qualità e tutto quello che contribuisce allo sviluppo di una
crescita costante. Lo ha fatto in Serie B ed ora lo sta facendo in A,
la sua è una crescita esponenziale».
Quanti meriti hanno l'Atalata e
Colantuono in questa crescita?
«Tantissimi.
Come ho sempre detto, a mister Colantuono va riconosciuto quanto di
ottimo ha fatto per quanto concerne la crescita tattica del ragazzo.
Giacomo è stato adattato in un ruolo che non sembrava essere nelle
sue corde, facendo capire che attraverso il lavoro si possono
ottenere grandi risultati e successi. Questo ha migliorato molto le
qualità del ragazzo che ora è capace di interpretare più ruoli ed
è un giocatore più universale».10 maggio 2014
Il Parma fa sul serio per Trebel: l'offerta c'è, ma la strada è in salita
Non erano semplici indiscrezioni di
mercato quelle relative ad un interesse del Parma nei
confronti di Adrien Trebel. Leonardi e i suoi collaboratori
hanno fiutato l'affare, visto che il giocatore è in scadenza di
contratto con il Nantes e non esistono possibilità che
rinnovi (tanto che da febbraio è relegato in tribuna). Veloce e
bravo tecnicamente, Trebel ha dimostrato di poter giocare
indifferentemente da centrocampista centrale, da mezzala o da
trequartista. Classe '91, è stato uno dei protagonisti del ritorno
della squadra nella Loira in Ligue 1 nella stagione passata.
OFFERTA DUCALE MA... - Ma
torniamo in Emilia, perché, stando ad accreditate indiscrezioni
raccolte in esclusiva,
proprio la settimana scorsa i dirigenti della società gialloblu
avrebbero incontrato l'entourage del ventitreenne transalpino, al
quale è stato prospettato un contratto quadriennale con opzione per
il quinto anno. Una proposta importante, ma altrettanto importante è
la richiesta arrivata da una big del campionato francese. Perciò, se
è vero che i ducali si sono mossi concretamente, è altrettanto vero
che Trebel sembra destinato a non lasciare il proprio paese.
9 maggio 2014
Club di A e B guardano in casa Auxerre per un colpo a costo zero
Fino a due anni fa era considerato un
astro nascente del calcio transalpino e non a caso ha fatto tutta la
trafila delle nazionali giovanili francesi, tanto che su di lui erano
puntati gli occhi di numerosi club europei. Ma, ad oggi, Sylvio
Ouassiero si ritrova ancora senza un contratto professionistico.
Ala classe '94, Ouassiero è un prodotto di un vivaio storicamente
florido come quello dell'Auxerre, squadra nella quale milita
attualmente.
CACCIA ALL'AFFARE - La
situazione non è delle miglior e quindi l'appena ventenne nativo
dell'Isola di Réunion è pronto ad andare via. Così, secondo
accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva, nel futuro di Ouassiero potrebbe esserci il
nostro campionato, dato che diverse società di Serie A e B lo stanno
seguendo con interesse richiamate dall'opportunità di ingaggiarlo a
parametro zero. E poi se riuscì ad attirare le attenzioni di grandi
squadre del calibro di Inter, Atletico Madrid, Arsenal, Liverpool e
Manchester City, forse un motivo in fondo ci sarà stato.
Agente Insigne: 'Arsenal e Tottenham? L'interessamento non mi sorprende'
Bomba di mercato su Lorenzo Insigne.
E' stata lanciata questa mattina l'indiscrezione secondo cui Arsenal
e Tottenham sarebbero fortemente interessate al vero
protagonista della finale di Coppa Italia. Sia i Gunners che gli
Spurs potrebbero arrivare ad offrire 20 milioni di euro al Napoli
e uno stipendio raddoppiato all'attaccante di Frattamaggiore. Ho raggiunto in esclusiva
Antonio Ottaiano, procuratore dello stesso Insigne, per capire
quanto ci sia di vero in tutto ciò.
Corrisponde a realtà la notizia che
vorrebbe le due londinesi pronte all'assalto per Insigne?
«No, ma credo che la richiesta di
un eventuale conferma su questo presunto assalto vada girata al
Napoli. Che ci possa essere un apprezzamento da parte di squadre
importanti è cosa nota e da questo punto di vista non c'è alcuna
sorpresa, perché Lorenzo rientra tra i giovani calciatori più
ambiti oggi in Europa».
Perciò si tratta semplicemente
delle classiche voci di mercato che circolano in questo periodo?
«Ad oggi, una richiesta effettiva a
noi non risulta. Posso solamente non sorprendermi dell'eventuale
interessamento, ma noi non abbiamo avuto contatti. Ripeto, posso solo
dire di non sorprendermi di un'eventuale situazione di questo tipo
genere, non mi sorprenderebbe affatto».
Quindi, a dispetto dei recenti
rumors, Lorenzo non si muoverà da Napoli questa estate?
«Credo di aver già risposto a
questa domanda qualche altra volta. Che la carriera di Lorenzo sia
indirizzata verso il prosieguo in azzurro è una cosa che abbiamo più
volte ribadito, compatibilmente alla volontà del Napoli di farlo
rientrare nel proprio progetto con i canoni dovuti e opportuni. Se la
società dovesse rivedere la sua posizione, allora noi faremo le
nostre valutazioni perché riteniamo sia un calciatore importante».
Il fatto, però, che si parli
dell'interesse di grandi squadre dimostra che la stagione di Insigne
è stata più che positiva...
«Non ci sono proprio dubbi, non
vedo come si possa mettere in discussione la sua stagione. Questo al
di là di quella che può essere la sensazione data dal numero dei
gol realizzati, che complessivamente sono otto quindi non così
pochi; in campionato ha segnato solo due reti e qualcuno vede questa
cosa come una deminutio rispetto al suo valore. Non è una prima
punta che pertanto va giudicata in base al numero dei gol. Lorenzo ha
dato un apporto notevole alla squadra, ha messo più di sessanta
volte i suoi compagni davanti alla porta».8 maggio 2014
Honved-Diarra: sarà addio. L'agente: 'E' richiesto. Italia? No perché...'
Probabilmente non sono in tanti quelli
che si ricorderanno di Drissa Diarra. Ingaggiato dal Lecce
da giovanissimo, si mise in evidenza nella Primavera di Roberto Rizzo
conquistando quattro trofei e totalizzò complessivamente circa 25
presenze in Serie A e B fra il 2003 e il 2009 (inframezzate da varie
esperienze in prestito). Poi nel 2010 il trasferimento al Bellinzona
e il successivo svincolo un anno più tardi, con il conseguente
approdo all'Honved Budapest. Da allora sono trascorse due
stagioni che hanno visto il centrocampista maliano fra i protagonisti
del sodalizio ungherese, dal quale però andrà via a giugno a causa
della scadenza del suo contratto. Per conoscere meglio Diarra e
capire quali prospettive ha per il futuro, ho contattato in esclusiva il suo procuratore
Pierandrea Casto.
Dottor Casto, tra poco più di un
mese scade il contratto di Diarra e lui si svincolerà.
«Per lui è una grande opportunità
per poter trovare una squadra che si avvicini maggiormente al suo
valore. Drissa ha scelto l'Honved per rilanciarsi e dopo due anni
pensa di poter dare di più in un campionato più prestigioso. Il
fatto che sia extracomunitario non gli consente di tornare dalla
porta principale in Italia, quindi sto cercando una soluzione
all'estero».
Quindi un suo ritorno in Italia è
da escludere a priori?
«Non che lui non possa fare la
differenza, ma è da escludere in quanto le squadre di Serie A
occupano le caselle per gli extracomunitari con giocatori di un certo
livello. Drissa non si è espresso al massimo delle sue potenzialità.
Mi piace paragonarlo a Yaya Touré per come sa interpretare sia la
fase difensiva che quella offensiva. E' forte atleticamente ed è
dotato di un ottimo sinistro; è un calciatore completo, un
centrocampista moderno».
Dove, allora, potremo vedere in
azione Diarra il prossimo anno?
«Abbiamo avuto dei contatti con una
società austriaca, una belga e due svizzere, tutte della massima
serie. Poi ci sono anche ottime prospettive per quanto riguarda la
Ligue 2 francese. Ha mercato, sicuramente troverà squadra in un
campionato importante. Credo che per lui la Francia sia la vetrina
migliore anche con la prospettiva di rientrare nel giro della
nazionale, visto che a diciotto anni era una sicura promessa del
calcio maliano. Una buona offerta dalla serie B francese, se dovesse
arrivare, potrebbe essere una buona soluzione, altrimenti cercheremo
una squadra altrove che gli possa permettere di giocare in un
campionato di prima fascia».
Quanto un giocatore esperto come lui
può essere importante per squadre che lottano per l'Europa?
«Quest'anno ha segnato anche due
gol nelle quattro gare di qualificazione all'Europa League disputate.
La sua esperienza può essere utile soprattutto ad una squadra che
punta a qualificarsi in Europa League o che ci gioca già. Difatti,
una delle squadre che ha chiesto informazioni su di lui è proprio in
lotta per raggiungere questo obiettivo. Oltre ad essere un jolly di
centrocampo, Drissa ha una sua esperienza consolidata».
Il fatto che nelle ultime gare sia
stato impiegato col contagocce, è riconducibile all'ormai prossimo
addio?
«Lui ha deciso di non rinnovare e
l'Honved, che non ha velleità di classifica essendo ormai fuori
dalla lotta per l'Europa League, pensa a fare i propri interessi
testando nuovi elementi in vista della prossima stagione. In genere i
giocatori che non rinnovano vengono messi fuori squadra a novembre
mentre lui ha giocato fino a qualche partite fa. E' uno dei
calciatori più pagati e importanti dell'Honved, ma non rientra più
nel budget del club».
D'altronde per lui il passato parla
chiaro, dato che a scovarlo fu un certo Corvino...
«Sì, peccato che nel Lecce non sia
riuscito ad emergere. Poteva riuscirci nel 2009 quando la squadra era
in Serie B, ma la folta concorrenza nel suo ruolo glielo impedì
(collezionò soltanto una presenza in campionato, ndr). Drissa
arrivò a Lecce quando aveva 16 anni e trovo assurdo questa regola
riguardo gli extracomunitari per coloro che hanno fatto tutta la
trafila nelle giovanili di una squadra italiana. Il nostro campionato
sta calando a livello qualitativo, si riempie di calciatori europei a
basso costo e non si permette di prendere un numero più elevato di
calciatori extracomunitari che invece potrebbero fare la differenza.
E Drissa è uno di questi. Non bisogna credere che mettere questo
tipo di limiti ai giocatori stranieri ostacoli la crescita di quelli
italiani».Moriero risponde a Moggi: 'Se non andò all'Inter non fu per colpa mia'
Le dichiarazioni di Luciano Moggi
non passano mai inosservate, ma quanto scritto nell'autobiografia 'Il
pallone lo porto io' ha sicuramente del clamoroso. Alcune sue
rivelazioni presenti nel libro sono state rese note anticipatamente
quest'oggi, fra queste una riguarda da vicino l'Inter. L'ex
dirigente della Juventus ha infatti raccontato di essere stato ad un
passo dall'entrare nella società nerazzurra, salvo poi fare un passo
indietro a causa di...Francesco Moriero. Moggi aveva
praticamente definito il passaggio dell'ex centrocampista al
Middlesbrough, ma Moratti gli fece firmare il rinnovo di contratto.
A distanza di sedici anni da quella vicenda, Moriero, raggiunto in
esclusiva, ha voluto
rispondere con la sua versione dei fatti.
Moriero, come reagisce alle parole
dell'ex direttore generale della Juventus?
«Sono cose vecchie, ma che colpa ne
avevo io? Io volevo continuare ad essere un giocatore dell'Inter e
non ero al corrente di questo accordo. Pensavo a fare il calciatore e
nessuno mi aveva detto nulla. Ricordo che in quel momento ero in
scadenza di contratto e potevo scegliere di andare dove volevo. Mi
arrivò questa proposta del Middlesbrough, io la valutai e poi parlai
col presidente. Moratti era contento di farmi rimanere all'Inter e
quindi non ci fu nessuna trattativa. Potevo andare da qualsiasi altra
parte, non solo lì. Ricordo bene come andarono le cose e se Moggi
non andò all'Inter, non fu certo per colpa mia».
Moggi ha inoltre ammesso che il
famoso fallo di Iuliano su Ronaldo era da rigore.
«Ripeto, io facevo il calciatore ed
è normale che volessi vincere così come tutti i miei compagni. Che
fosse rigore si vedeva dal campo ma anche da fuori, non c'è bisogno
che lo dica Moggi. Non ho nulla contro di lui, che tra l'altro reputo
una persona molto intelligente, però mi dispiace soltanto che queste
cose escano fuori dopo tanto tempo. Che era rigore lo sapevano
tutti».
Ma la sua Inter era davvero da
scudetto?
«Sì, quell'Inter lì era da
scudetto. Oltre ad essere simpatica, era una squadra forte, con
grandi giocatori che facevano un bellissimo calcio. Potevamo
tranquillamente vincere lo scudetto ma siamo stati, tra virgolette,
sfortunati. Nel mio piccolo penso di aver meritato la vittoria di
quel campionato, anche se poi la carta ha detto un'altra cosa. Io e i
miei compagni, però, eravamo convinti di meritare lo scudetto».Monticone: 'Stagione proficua. Spero la Samp mi riscatti'
E' stato titolare inamovibile nel
Lumezzane in Prima Divisione di Lega Pro, ha messo a segno il
suo primo gol tra i professionisti e ha ben figurato anche con la
Nazionale Under 20 di Lega Pro. Così Mattia Monticone ha
confermato le qualità messe in mostra nel settore giovanile della
Sampdoria, che in estate lo ha ceduto in comproprietà, ma
anche nel Pavia un anno fa e nelle nazionali giovanili in passato. Ho raggiunto in esclusiva il
centrale difensivo classe '94 per commentare la stagione appena
conclusa e parlare anche di futuro.
Mattia, un'altra annata da
protagonista per te...
«Personalmente è stata una
stagione molto soddisfacente. In campionato ho collezionato 25
presenze di cui 23 da titolare, sono contento. Purtroppo ho avuto
ancora una volta quel periodo di calo fisiologico tra dicembre e
gennaio, durante il quale non riesco a dare il meglio di me. Per il
resto sono soddisfatto, ho fatto delle buone prestazioni nonostante
il campionato non sia andato benissimo. Ma, ovviamente, c'è sempre
da migliorare».
Il Lumezzane, però, non è riuscito
ad andare oltre il terzultimo posto: è stata una sorpresa?
«Devo essere sincero, ad inizio
anno pensavo che potessimo lottare per traguardi importanti. Eravamo
una delle squadre più giovani del girone, ma la qualità della
squadra c'era tutta. Per un motivo o per l'altro, però, non siamo
riusciti a rendere al massimo delle nostre potenzialità. Ce
l'abbiamo messa tutta, ma la nostra giovane età ha fatto la
differenza più di quanto pensassi. Abbiamo ottenuto ottimi risultati
anche contro squadre più forti, ma in tante partite non avevamo quel
pizzico di malizia in più e magari non curavamo i piccoli
particolari. In generale ci è mancata un po' di esperienza».
A luglio ci avevi detto che il tuo
obiettivo per quest'anno sarebbe stato quello di maturare e
migliorare, ritieni di averlo centrato?
«Credo di sì, sotto certi aspetti
mi sento migliorato. Ho avuto la fortuna di avere a fianco dei
giocatori del calibro di Mandelli, Italiano e Belotti che ti
insegnano qualcosa giorno dopo giorno in allenamento. Però, ripeto,
devo ancora migliorare tanto».
Le tue caratteristiche si sposano
bene con la difesa a tre: quanto ti ha aiutato il fatto di aver
giocato quasi sempre in questo tipo di schieramento?
«Giocare a tre o a quattro non
cambia niente, quello che fa la differenza è essere in campo con la
testa e allenarsi al meglio delle proprie possibilità. Nelle ultime
partite abbiamo giocato con la difesa a quattro e ho fatto bene
comunque. Eventualmente è la testa il problema, non il modulo».
Sul campo dell'Entella hai anche
segnato la prima rete nei campionati professionistici.
«E' stata un'emozione fantastica,
spero di viverne tante altre così. Ed è stato bello fare gol
proprio contro l'Entella che poi ha vinto il campionato. La mia
famiglia abita vicino Chiavari e quindi è stato come segnare a casa
mia, una soddisfazione in più».
Eri in astinenza da gol da due anni:
pur non essendo una priorità per un difensore, ti mancava andare a
segno?
«E' vero che non è una priorità
per me, ma mi mancava. Fare gol è bellissimo, si gioca a calcio
soprattutto per quello. E' una grandissima gioia».
Il tuo cartellino è a metà fra
Lumezzane e Sampdoria, ti aspetti che i blucerchiati ti riscattino?
«Non lo so, io lo spero perché
vorrebbe dire che in questa stagione ho fatto bene. Aspettiamo, poi
quello che succederà succederà».
Tu dove ti vedi nel prossimo futuro?
«E' una domanda complicata. Il
prossimo campionato di Lega Pro sarà bellissimo e difficile allo
stesso tempo, ma il mio obiettivo è quello di salire di categoria
anche se so che non è semplice. Io e il mio agente decideremo di
comune accordo con la Sampdoria, faremo la scelta migliore per la mia
crescita. Vedremo cosa accadrà. Se sono riuscito a convincere
qualcuno in Serie B ben venga...».7 maggio 2014
Piana: 'Vi racconto la mia annata a due facce. Sogno la B'
Non era partita col piede giusto la prima stagione nel calcio professionistico di Luca Piana.
Il promettente classe '94, fino allo scorso anno colonna portante
della difesa della Primavera, aveva lasciato la Sampdoria a
luglio per andare in prestito al Como, dove però non si è
creduto in lui. A fine gennaio è quindi arrivato il trasferimento al
Viareggio, che ha dato fiducia a Piana e gli ha permesso di
mettere in mostra le sue indubbie doti. Ho intervistato in esclusiva il ventenne
difensore di Cogoleto per tracciare un bilancio della sua particolare
annata.
Luca, per te è stata una stagione a
doppia faccia: prima i sei mesi a Como con appena 81 minuti
giocati...
«E' stata senza dubbio
un'esperienza negativa, ma ha avuto anche aspetti positivi che mi
hanno fatto maturare e crescere».
...poi da gennaio sei passato al
Viareggio e la musica è cambiata.
«Questo trasferimento è stato
molto importante per me soprattutto a livello mentale. Spero di
essere riuscito a dimostrare le mie qualità e credo di aver fatto
delle buone prestazioni. Sì, è stato importante».
Ti sei chiesto perché in Lombardia
non ti sia stata data la possibilità di esprimerti?
«Ad essere sincero, neanche io non
ho ancora capito il vero motivo per cui non mi abbiano mai dato la
possibilità di dimostrare le mie qualità. Evidentemente era una
squadra di fenomeni...».
Mentre a Viareggio hai trovato un
tecnico come Lucarelli che ha avuto fiducia in te: quanto è stato
importante?
«Il mister mi ha dato fiducia fin
da subito e io ho cercato di ripagarlo in campo. E' stato un grande
attaccante e adesso è un allenatore che sa di calcio; ci ha
trasmesso la mentalità che aveva da da giocatore. Grazie a lui
abbiamo giocato ogni partita al massimo, indipendentemente dal
risultato. A parte poche eccezioni, abbiamo sempre fatto prestazioni
di buon livello. Quando abbiamo perso c'era rammarico, ma c'era anche
la consapevolezza di essercela giocata».
In bianconero è arrivato anche il
tuo primo gol tra i professionisti...
«Contro il Perugia, che poi ha
vinto il campionato, e nel giorno del mio compleanno: mi sono fatto
il regalo da solo, peccato che non sia servito a vincere. Quel gol mi
rimarrà dentro per sempre. E' stato un momento importante in un
periodo di difficoltà».
Tutto sommato, quindi, che
valutazione dai al tuo primo anno lontano da Genova?
«E' stata una stagione a due facce,
una negativa e l'altra positiva. Io però cerco di prendere da ogni
esperienza le cose buone che mi permettono di crescere. Quando va
tutto bene è tutto più semplice ma quando le cose vanno male, e può
capitare, bisogna essere bravi a venirne fuori».
Dicci la verità, rimpiangi gli anni
nelle giovanili della Samp?
«Lì è andato sempre tutto bene.
Ma il calcio professionistico è tutta un'altra cosa, è molto
diverso. Soprattutto i primi mesi sono importanti perché sono quelli
in cui devi cogliere la palla balla al balzo e adattarti il prima
possibile a questa nuova realtà. Rispetto al settore giovanile, ho
riscontrato differenze soprattutto a livello di ritmo sia in
allenamento sia in partita. E' tutta un'altra cosa».
In conclusione, credi che un'altra
stagione in prestito sia la cosa migliore per il tuo futuro?
«Probabilmente sì, ma adesso
deciderà la società cosa fare. Io spero di fare un salto di
categoria, sarebbe bello giocare in Serie B per crescere
ulteriormente. Speriamo di fare bene anche il prossimo anno».6 maggio 2014
Sampdoria, mercato in uscita: due difensori in lista di sbarco
Si iniziano a delineare le strategie di
mercato della Sampdoria. In primis di quello in uscita, con
l'obiettivo di sfoltire la rosa e di ridurre il budget degli
stipendi. Per proseguire in questo intento, non sono pochi gli
elementi, tra quelli attualmente in organico e quelli in prestito,
che si cercheranno di cedere.
In questo momento, come raccolto in
esclusiva, i principali candidati ad andare
via sarebbero Andrea Costa e Gaetano Berardi. Il primo,
titolare inamovibile sotto la gestione Rossi, non è riuscito a
guadagnarsi la conferma con Mihajlovic. Discorso diverso per il
terzino svizzero, che fino ad oggi ha totalizzato appena cinque
presenze senza dare mai l'impressione di meritare un posto da
titolare. A breve, dunque, potrebbero arrivare novità su un loro
futuro altrove.
Agente Conti e Cossu: 'Aspettiamo il Cagliari. Palermo? Niente di vero'
Si preannuncia una rivoluzione in casa
Cagliari. In vista della prossima stagione, si rincorrono
infatti le voci circa un possibile stravolgimento della rosa che
potrebbe coinvolgere anche due colonne della compagine sarda come
capitan Daniele Conti e Andrea Cossu. Entrambi sono in
scadenza di contratto ed è di questa mattina la notizia che vorrebbe
il neo promosso Palermo interessato a loro. Per saperne di
più, ho interpellato in
esclusiva Paolo Alberto Faccini, procuratore dei due
calciatori rossoblu.
Faccini, quanto c'è di vero nelle
indiscrezioni che vorrebbero i suoi due assistiti prossimi all'addio
al Cagliari?
«Non c'è assolutamente niente di
vero. In questo momento noi siamo in attesa, sono voci che girano ma
adesso ci sono altre due partite da giocare. Quindi siamo tutti
concentrati su questo per rispetto del campionato».
Sembra che il Palermo si sia
interessato a loro...
«Smentisco, non è vero niente.
Conti e Cossu sono due giocatori molto legati al Cagliari e sarà la
società a decidere. Segnali di rinnovo da parte del club? Non è arrivato alcun
segnale, per adesso stanno bene così».5 maggio 2014
Genoa su Amorim? L'agente: 'Situazione calda, c'è anche un club spagnolo'
Enrico Preziosi non è soddisfatto del
recente rendimento del suo Genoa ed è pronto a correre ai
ripari. Uno dei nomi più gettonati in vista del mercato estivo è
quello di Ruben Amorim, centrocampista classe '85 attualmente
in forza al Benfica. Ho voluto verificare la veridicità di tali rumors contattando in
esclusiva l'agente FIFA Stefano Perna, rappresentate del
calciatore portoghese in Italia.
Sta prendendo piede la notizia di un
interessamento del Genoa per Amorim: cosa c'è di vero?
«Per rispetto del Genoa mi limito a
dire che c'è un interesse, ma non posso spingermi oltre parlando di
un reale interesse. Non confermo e non smentisco. Se farebbe al caso
di Gasperini? Come tipo di giocatore rientra nelle idee tattiche
dell'allenatore rossoblu. Può sia ricoprire il ruolo di vertice
basso nel 4-3-3 sia quello di classico interno di centrocampo».
Quando potrebbero arrivare delle
novità concrete?
«In questo momento la situazione è
abbastanza calda, ci possono essere sviluppi da un giorno all'altro.
Il ragazzo si svincola a giugno dal Benfica e quindi bisogna
semplicemente trovare l'accordo sull'ingaggio».
Oltre al Genoa, quali sono le altre
piste per il futuro di Amorim?
«Al ragazzo sono arrivate diverse
proposte, non solo dall'Italia. E' il Siviglia, insieme al Genoa, a
rappresentare una delle sue mete preferite».
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