Personalità e qualità tecnica non gli
sono mai mancate, anche quando l'anno scorso è rimasto invischiato
nella retrocessione del Portogruaro. Ma con la maglia del Pisa
e della Nazionale Under 20, in questa stagione Gianluca Sampietro
ha saputo riscattarsi a suon di prestazioni da vero e proprio leader
del centrocampo. Un'annata senza dubbio positiva che ho voluto raccontare attraverso le parole del
regista classe '93, intervistato in esclusiva.
Gianluca, partiamo dal campionato
del Pisa e dal sogno Serie B svanito domenica scorsa.
«E' stata un'annata con tante
difficoltà. Abbiamo cambiato tre allenatori e i cambiamenti non sono
mai facili da affrontare, però abbiamo reagito bene. Abbiamo
dimostrato di essere un ottimo gruppo e stando uniti abbiamo superato
le difficoltà. Siamo riusciti a raggiungere l'obiettivo play-off, ma
purtroppo il nostro sogno si è infranto al novantesimo della gara
con il Frosinone. C'è tanto rammarico, ma siamo consapevoli di aver
disputato una buona stagione».
E tu hai avuto un ruolo di primo
livello, giocando praticamente sempre titolare...
«Con Pagliari ho avuto la fortuna
di giocare sempre, poi leggermente meno con Cozza e infine mister
Menichini mi ha dato fiducia facendomi giocare con continuità in
quest'ultimo periodo. Diciamo che è andata bene con 32 presenze tra
regular season e play-off».
D'altronde le statistiche parlano
chiaro: quando Sampietro non gioca il Pisa non vince.
«Sinceramente non ci avevo fatto
neanche caso. Io sono contento di aver giocato e di aver accumulato
tanti minuti. Questo campionato, rispetto a quello dell'anno scorso,
l'ho trovato più difficile; abbiamo incontrato tante squadre forti e
il livello del ritmo è stato più alto. Anche dal punto di vista
dello stesso pubblico, giocare davanti a tanti spettatori e fare
trasferte difficili mi è servito. Ho notato tanta differenza con il
Girone A».
Quindi ti ritieni soddisfatto di
come sei riuscito ad esprimerti in campo?
«Sì, io sono soddisfatto della mia
stagione. Sono maturato in tanti aspetti e sono contento, peccato
però per come è andata a finire. Perdere così al novantesimo
brucia ancora di più».
Contro la Nocerina è arrivato il
tuo primo gol da professionista: cosa ha significato per te?
«E' stato molto bello, soprattutto
per uno come me che non è abituato a segnare tanto. Il primo gol tra
i professionisti penso che lo ricorderò per sempre, è stata una
giornata particolare e molto bella. Comunque la mia priorità era
quella di dare sempre il massimo e di fornire ottime prestazioni,
poiil gol è una soddisfazione in più».
Con quale spirito lasci adesso la
città della torre pendente?
«C'è un po' di amarezza perché
lascio una grande piazza, un grande pubblico e soprattutto un gruppo
formato da bravissimi ragazzi. Per questo mi dispiace, però adesso
mi aspetta un mese di vacanze e poi vedremo cosa farò con la
Sampdoria. Insieme al mio procuratore parlerò con la dirigenza per
capire le loro intenzioni».
La Serie B sembra essere alla tua
portata: credi di essertela meritata sul campo?
«Lascio che siano gli altri a
giudicare. Quella passata a Portogruaro è stata un'annata
particolare con la retrocessione in un ambiente non facile.
Quest'anno sono maturato e sicuramente ho disputato una stagione
migliore, questo penso sia sotto gli occhi di tutti. Ma, per quanto
riguarda la Serie B, lascio giudicare agli altri come è giusto che
sia. Io sono contento e mi sento cresciuto sotto tanti punti di
vista, questa è la cosa è più importante».
Per concludere, c'è un tuo ormai ex
compagno di squadre che ti sentiresti di consigliare alla Sampdoria?
«Quest'anno ho fatto parte di una
squadra con tanti giovani tutti pronti e all'altezza della
situazione. Sicuramente Provedel e Goldaniga faranno carriera e,
oltre ad essere dei bravissimi ragazzi, hanno tanta qualità. Hanno
fatto veramente bene e possono ancora migliorare veramente tanto,
quindi direi loro due. Però ci sono molti altri ragazzi che magari
hanno giocato meno, ma sono altrettanto validi».
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