Le dichiarazioni di Luciano Moggi
non passano mai inosservate, ma quanto scritto nell'autobiografia 'Il
pallone lo porto io' ha sicuramente del clamoroso. Alcune sue
rivelazioni presenti nel libro sono state rese note anticipatamente
quest'oggi, fra queste una riguarda da vicino l'Inter. L'ex
dirigente della Juventus ha infatti raccontato di essere stato ad un
passo dall'entrare nella società nerazzurra, salvo poi fare un passo
indietro a causa di...Francesco Moriero. Moggi aveva
praticamente definito il passaggio dell'ex centrocampista al
Middlesbrough, ma Moratti gli fece firmare il rinnovo di contratto.
A distanza di sedici anni da quella vicenda, Moriero, raggiunto in
esclusiva, ha voluto
rispondere con la sua versione dei fatti.
Moriero, come reagisce alle parole
dell'ex direttore generale della Juventus?
«Sono cose vecchie, ma che colpa ne
avevo io? Io volevo continuare ad essere un giocatore dell'Inter e
non ero al corrente di questo accordo. Pensavo a fare il calciatore e
nessuno mi aveva detto nulla. Ricordo che in quel momento ero in
scadenza di contratto e potevo scegliere di andare dove volevo. Mi
arrivò questa proposta del Middlesbrough, io la valutai e poi parlai
col presidente. Moratti era contento di farmi rimanere all'Inter e
quindi non ci fu nessuna trattativa. Potevo andare da qualsiasi altra
parte, non solo lì. Ricordo bene come andarono le cose e se Moggi
non andò all'Inter, non fu certo per colpa mia».
Moggi ha inoltre ammesso che il
famoso fallo di Iuliano su Ronaldo era da rigore.
«Ripeto, io facevo il calciatore ed
è normale che volessi vincere così come tutti i miei compagni. Che
fosse rigore si vedeva dal campo ma anche da fuori, non c'è bisogno
che lo dica Moggi. Non ho nulla contro di lui, che tra l'altro reputo
una persona molto intelligente, però mi dispiace soltanto che queste
cose escano fuori dopo tanto tempo. Che era rigore lo sapevano
tutti».
Ma la sua Inter era davvero da
scudetto?
«Sì, quell'Inter lì era da
scudetto. Oltre ad essere simpatica, era una squadra forte, con
grandi giocatori che facevano un bellissimo calcio. Potevamo
tranquillamente vincere lo scudetto ma siamo stati, tra virgolette,
sfortunati. Nel mio piccolo penso di aver meritato la vittoria di
quel campionato, anche se poi la carta ha detto un'altra cosa. Io e i
miei compagni, però, eravamo convinti di meritare lo scudetto».
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