Il Picchio torna a spiccare il volo. Il
neo presidente Francesco Bellini non ne ha fatto un mistero: vuole
riportare l'Ascoli in Serie B, da dove è retrocesso lo scorso
anno. Fatti, non parole. Bellini e il dg Lovato lo hanno dimostrato
anticipando tutti sul mercato con gli ingaggi a parametro zero del
difensore Mengoni, dell'attaccante Berrettoni e, ultimo in ordine
cronologico, del portiere Ivan Lanni. L'estremo difensore
classe '90 arriva dal Grosseto, squadra in cui ha militato nelle
ultime tre stagioni fra serie cadetta e Lega Pro. Ho contattato in esclusiva Riccardo Albanesi,
procuratore di Lanni, che proprio ieri ha firmato il contratto con il
quale si è legato alla società marchigiani per i prossimi due anni.
Innanzitutto, l'addio al Grosseto
era inevitabile oppure si sarebbe potuto proseguire insieme?
«E' stata una scelta obbligata. Ad
Ivan non è stato rinnovato il contratto e d'accordo con la società
abbiamo deciso di non andare avanti insieme. Non sapevamo nemmeno se
il presidente Camilli sarebbe rimasto rimasto o meno, era il momento
giusto per cambiare aria».
Il suo rendimento in questa stagione
è stato positivo, con ben dieci partite senza subire gol.
«Sicuramente è stato un rendimento
inferiore rispetto a quello dello scorso anno in Serie B, vuoi per i
vari cambi di allenatore, vuoi per le situazioni esterne al campo con
Camilli che voleva mollare. Forse ha anche inciso il fatto che quello
da poco concluso era un campionato di Lega Pro senza grandi
motivazioni perché non erano previste retrocessioni. E' stata
un'annata un po' strana nonostante Ivan non abbia di certo
sfigurato».
Come e quando è nata la trattativa
con l'Ascoli?
«E' stata molto veloce. In questi
ultimi giorni c'è stato questo forte interessamento dell'Ascoli che
ha voluto accelerare e il ragazzo non ha esitato declinando le altre
proposte. Ascoli è una piazza importante, era un'offerta che non si
poteva rifiutare anche se avevamo richieste da parte di molte società
di Serie B. D'altronde ritengo che Ivan sia tra i portieri più
promettenti e più forti tecnicamente in circolazione, poteva già
fare il grande salto in serie cadetta».
Mengoni, Berrettoni e adesso Lanni:
la nuova proprietà vuole fare le cose in grande?
«Questo è stato uno dei fattori
che ci ha spinto ad accettare la loro proposta. A proposito, ci tengo
a ringraziare il presidente Bellini e il direttore generale Lovato
che ieri ci hanno accolto alla grande e in una maniera che fa pensare
ad un'organizzazione di prima fascia. Ci sembrava realmente di essere
accolti da una società di Serie A. Ci sono venuti in contro, è
stato un matrimonio voluto da entrambe le parti. A giugno non ancora
cominciato si ritrovano già con tre acquisti importanti».
Perché la scelta di restare in Lega
Pro nonostante le sirene provenienti dalla cadetteria?
«Ci avvantaggia molto il fatto che
abbia 24 anni e quindi sia ancora giovane. Nella carriera di un
calciatore non capita tutti i giorni di poter giocare in una squadra
come l'Ascoli, a maggior ragione se ti danno opportunità di lottare
per traguardi importanti. E' inutile nascondersi, l'obiettivo di
Bellini è quello di riportare la squadra ai livelli che tutti i
tifosi bianconeri sognano. Era una opportunità da cogliere al volo.
Per la Serie B c'è tempo, il calcio non dimentica...».
Quindi il ritorno in Serie B è
rimandato all'anno prossimo? Magari proprio con l'Ascoli...
«Noi ce lo auguriamo, abbiamo
ricevuto un'accoglienza che non ci aspettavamo. Ivan è molto felice
e vorrebbe aprire un ciclo con la maglia dell'Ascoli; è motivato, è
a mille e non vede l'ora di iniziare la stagione. Ieri è nato subito
anche un piccolo feeling con il tecnico Petrone. Diciamo ai tifosi
dell'Ascoli di stare tranquilli sia per quanto riguarda la proprietà
che è molto solida e vuole premiarli, sia dal punto di vista di Ivan
che vuole diventare uno degli idoli della tifoseria».
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