Convocato per lo stage dedicato ai
giovani a marzo e per i test di aprile a Coverciano, Giacomo
Bonaventura non è stato però inserito nell'elenco dei 30
pre-convocati in vista dei prossimi Mondiali. Il talentuoso
centrocampista di San Severino Marche, fra i protagonisti della
grande annata dell'Atalanta, non farà quindi parte della
spedizione azzurra in Brasile. Per commentare questa esclusione, ho raggiunto in esclusiva il
procuratore di Bonaventura Giocondo Martorelli.
Martorelli, la mancata convocazione
in Nazionale ha stupito lei e il suo assistito?
«No, sinceramente no perché,
probabilmente, il nostro commissario tecnico aveva già nella sua
testa delle priorità e le sta portando avanti. Essere considerati da
lui è una cosa gradita e importante a prescindere da tutto, ma
vedremo dopo questo Mondiale se Giacomo si confermerà e se Prandelli
ne apprezzerà il suo valore così da cominciare un'avventura
diversa».
Bonaventura ha reagito con serenità
all'esclusione dalla lista dei 30?
«Penso di sì, non c'è nulla che
possa far pensare a qualcosa di diverso. Ovviamente in cuor suo
ognuno spera fino all'ultimo di realizzare il proprio sogno, però
dalla sua parte Giacomo sa di avere l'età e le qualità per cui
niente gli è precluso. In questo momento deve prevalere la
consapevolezza di aver fatto il massimo. Bisogna dare a Prandelli la
possibilità di lavorare con assoluta tranquillità in un campionato
nel mondo difficile e augurargli, soprattutto da italiano, di poter
fare bene».
L'obiettivo si sposta quindi sui
prossimi Europei?
«Sicuramente sì, è proprio quello
che dicevo prima. Da agosto ripartiranno le nuove candidature e
speriamo che Giacomo possa far parte della Nazionale».
Al di là di tutto, possiamo dire
che questa è stata la sua miglior stagione da quando è in Serie A?
«Giacomo ha confermato quello che
di buono ha fatto fino ad oggi. Ha continuato a migliorare le sue
qualità e tutto quello che contribuisce allo sviluppo di una
crescita costante. Lo ha fatto in Serie B ed ora lo sta facendo in A,
la sua è una crescita esponenziale».
Quanti meriti hanno l'Atalata e
Colantuono in questa crescita?
«Tantissimi.
Come ho sempre detto, a mister Colantuono va riconosciuto quanto di
ottimo ha fatto per quanto concerne la crescita tattica del ragazzo.
Giacomo è stato adattato in un ruolo che non sembrava essere nelle
sue corde, facendo capire che attraverso il lavoro si possono
ottenere grandi risultati e successi. Questo ha migliorato molto le
qualità del ragazzo che ora è capace di interpretare più ruoli ed
è un giocatore più universale».
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