Neanche un pizzico di blucerchiato
nella lista dei 30 pre-convocati di Cesare Prandelli in vista dei
Mondiali in Brasile. Non è riuscito a rientrarvi nemmeno Lorenzo
De Silvestri, speranzoso fino all'ultimo momento di vestire
nuovamente la maglia azzurra. Un vero peccato, soprattutto se si
pensa che bisogna andare indietro fino al 1994 per ritrovare dei
giocatori della Sampdoria impiegati in un Mondiale (nel 2010
in Sudafrica Palombo non scese mai in campo). I calciatori in
questione erano Gianluca Pagliuca e Alberigo Evani. Ho intervistato in esclusiva
proprio l'ex centrocampista, oggi commissario tecnico dell'Italia
Under 20.
Mister Evani, i tifosi blucerchiati
fanno bene a stupirsi non vedendo nessuno dei propri beniamini tra i
30 pre-convocati di Prandelli?
«Credo che non sia stato tanto il
campionato disputato dalla Sampdoria ad incidere quanto il fatto che,
al momento, in organico non ci siano giocatori che possono
interessare alla nazionale italiana. Comunque sia, si è dimostrata
una squadra valida che era partita male e poi ha intrapreso un
discreto cammino con l'arrivo di Sinisa che ha dato un gioco e uno
spirito alla Samp».
Chi ci ha sperato fino all'ultimo è
Lorenzo De Silvestri: giusto non convocarlo?
«Queste sono scelte di Prandelli.
Per mettersi in luce un giocatore deve avere anche il supporto di
tutti i compagni: quando la squadra non vive una bella stagione,
anche le proprie prestazioni non vengono esaltate. Nell'ultimo
periodo la Sampdoria non ha disputato grandi partite, penso che anche
questo possa aver contribuito».
Mentre potrebbe prendere parte alla
competizione iridata Shkodran Mustafi.
«E' un giovane molto interessante.
Ho avuto l'occasione di vederlo all'opera l'anno scorso con l'Under
20. E' un ragazzo di personalità che conosce movimenti i linea
difensiva e la sua guidare molto bene. E' stato un pilastro della
difesa blucerchiata ed ha meritato di rientrare nei piani della
nazionale tedesca».
Cosa pensa invece dell'annata di
Manolo Gabbiadini? Sembra uscito un po' fuori dal giro della
Nazionale...
«Questo è un altro ragazzo che
poteva e può fare di più, ha veramente grandi doti fisiche e
tecniche. Al primo vero anno da titolare non è semplice, però la
Nazionale lo tiene sott'occhio e se non è riuscito a entrare nella
lista dei 30 pre-convocati è stato a causa di una stagione non
esaltante. Però ha qualità indiscutibili e sono sicuro che in
futuro farà parte della Nazionale».
Che idea si è fatto, invece, della
crescita costante di Roberto Soriano?
«L'anno scorso e all'inizio di
questa stagione giocava poco ma le sue qualità non sono mai state in
discussione; per un giocatore non è facile riuscire a rendere al
meglio quando non ci si sente considerato. Sinisa è riuscito a
motivare Soriano e lo ha impiegato in più ruoli, lui ha avuto
pazienza e alla fine ha fatto bene».
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