Alla sua prima esperienza in Lega Pro
dopo i quattro anni alla Sampdoria tra Allievi e Primavera,
Gregorio Luperini ha dovuto fare i conti con la sfortuna che
ha portato in dote una serie di infortuni. Sono state soltanto nove
le presenze collezionate con il Pontedera, squadra rivelazione
del girone B di Prima Divisione. Ho intervistato in esclusiva il centrocampista classe '94.
Gregorio, quest'anno eri partito col
piede giusto giocando le prime due gare di campionato, poi...
«Poi purtroppo a settembre mi sono
infortunato in allenamento: una lussazione al gomito che mi ha tenuto
fuori un mese e mezzo. Successivamente sono subentrati diversi
problemi a livello fisico, non ero messo benissimo. Subito dopo fino
ho avuto una tendinite fino a gennaio che non mi ha mai permesso di
allenarmi con continuità. Da lì altre 3-4 settimane di cure...».
Al tuo rientro, però, mister
Indiani ti ha buttato nuovamente nella mischia.
«Sì, a marzo sono ritornato
stabilmente in gruppo e ho giocato le restanti partite di campionato,
partendo da titolare nell'ultima contro il Gubbio. Nonostante la
brutta eliminazione ai play-off contro il Lecce, è stata una bella
annata».
Quindi che voto dai a questa tua
prima stagione tra i professionisti?
«Un 6 perché alla fine mi sono
divertito e ho visto com'è fatto il mondo del calcio. Il livello
della Lega Pro è molto diverso da quello della Primavera e ti
permette di capire come vanno veramente le cose. Se non avessi avuto
tutti questi problemi, sicuramente avrei fatto una decina di presenze
in più e per questo c'è un po' di rammarico, sono consapevole che
potevo fare di più. Ma sono contento di come mi sono trovato a
Pontedera».
In cosa è diverso il livello della
Lega Pro rispetto a quello del campionato Primavera?
«Nel ritmo, nella fisicità. Magari
un ragazzo proveniente da una Primavera di Serie A pensa di trovare
tutto più semplice, mentre la preparazione e il livello degli
allenamenti sono tutta un'altra cosa».
Guardiamo il lato positivo: andando
a Pontedera ti sei avvicinato a casa.
«Sì, dopo quattro anni sono
tornato e sono stato bene. Ma non ho problemi a giocare lontano da
casa, a 15 anni sono andato via da Pisa per venire a Genova...».
Non ti sono mancate Genova e
Bogliasco dopo quattro anni qui?
«A dire il vero mi è mancata molto
insieme a tutti gli addetti ai lavori del settore giovanile
blucerchiato e a mister Tufano che è stato un grande allenatore per
me. Sono rimasto molto affezionato all'ambiente doriano».
Vedendoli giocare da vicino, chi dei
tuoi ex compagni ti ha fatto una buona impressione?
«Luca Piana è una spanna sopra
agli altri. A Como ha giocato poco, mentre a Viareggio ha trovato
continuità dimostrando di essere molto bravo. E' un calciatore che
in Lega Pro può fare la differenza».
La prossima stagione ti vedremo
nuovamente in Lega Pro?
«Spero di sì, spero di rimanere a
Pontedera. La dirigenza è piuttosto interessata a trattenermi per un
altro anno, ma non so cosa succederà con la Sampdoria».
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