Signor Bevacqua, chi è Mihael
Pongracic?
«Si tratta di un esterno di
centrocampo in forza alla nazionale croata Under 20. E' un laterale
mancino ideale per il centrocampo di una squadra che gioca con il
4-3-3. Bravo a mantenere la posizione e dotato di un tiro molto
potente, è nel saltare l'uomo e nella corsa».
Il suo nome, prima o dopo, è stato
accostato a Catania, Genoa, Parma, Siena e Udinese...
«Diverse società italiane lo hanno
visionato ma, a fronte della richiesta economica da parte del club di
appartenenza, vogliono monitorare il suo rendimento nel breve
periodo. Nel caso dello scouting, le società possono vedere quello
che ha fatto mentre quello che potrà fare, come sappiamo tutti, è
aleatorio. Il problema sta in ciò che potrà fare. Molti danno
giudizi affrettati sull'evoluzione dei calciatori; io sono contrario
a dare giudizi sul futuro per quanto riguarda le qualità tecniche.
Si può dire quello che ha fatto e quello che sta facendo, però il
futuro può evolversi in modo positivo o negativo trattandosi di un
Under 20. Dare giudizi affrettati è controproducente e quindi
sarebbe utile testarlo, magari prelevandolo in prestito con diritto
di riscatto».
Quanto dovranno sborsare le società
italiane per assicurarsi le sue prestazioni?
«Si parla del premio FIFA, cioè il
premio che la società acquirente deve versare per la formazione, ed
è abbastanza alto. Questo lo impone la FIFA in relazione ad un
giovane che cambia federazione: bisogna sborsare questa cifra che
viene calcolata in base alla società di arrivo. Si considera che la
formazione inizia a 12 anni, i primi tre anni sono calcolati con un
premio più basso ma bisogna sempre vedere in società di quale
fascia andrà a giocare. In Italia la maggior parte delle squadre di
Serie A sono nella prima fascia di questa graduatoria».
Crede che tale cifra corrisponda
all'effettivo valore di Pongracic?
«Assolutamente sì. Se parliamo di
bilanci di grosse società, la cifra può essere considerata
irrisoria e può rappresentare un investimento per il futuro. Penso
che, se il giocatore verrà monitorato ancora, alla fine qualsiasi
società sarà disposta a spendere questa cifra».
Quando si potranno avere notizie
certe sul suo futuro?
«Attualmente aspettano tutti il
Mondiale Under 20 (in programma dal 21 giugno al 13 luglio, ndr)
per valutare l'evoluzione della situazione, ma non so nemmeno se
verrà convocato. Ho parlato con il ragazzo che ha dei problemi
fisici e per ora non è stato inserito ufficialmente nella lista dei
convocati. In ogni caso, prima di acquistarlo le società vogliono
prestare attenzione alla sua stabilità tecnica e fisica. Dopo il
Mondiale si vedrà il suo futuro. Personalmente non ho ricevuto
alcuna richiesta, però so che è stato monitorato e probabilmente
sarà monitorato anche nell'ultima partita di campionato».
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