Partiamo parlando di questo
traguardo salvezza raggiunto all'ultima giornata. E' stato centrato
l'obiettivo stagionale?
«Si è conclusa una stagione
positiva. Forse si poteva ottenere prima la salvezza, però in fin
dei conti era normale lottare fino alla fine con una squadra giovane
e alle prime armi. In ogni caso abbiamo fatto il nostro campionato,
perfetto».
Il Lanciano non aveva mai militato
prima di quest'anno in B, quindi voi entrate di diritto nella storia
di questa società.
«Sapevamo che non sarebbe stato
facile questo anno di Serie B. All'inizio della stagione la squadra
ha accusato il colpo del passaggio dalla Lega Pro alla cadetteria,
poi da gennaio in poi siamo riusciti ad interpretare al meglio questo
campionato. E' stata una salvezza perfetta e ce la meritavamo tutti
quanti. Abbiamo disputato un grandissimo campionato e giocato contro
tutte le squadre senza paura».
Il fatto di avere tanti giovani in
rosa poteva essere uno svantaggio, ma tutti hanno risposto presente
sul campo...
«Leali in prestito dalla Juventus,
Minotti e Almici in prestito dall'Atalanta, Falcinelli in prestito
dal Sassuolo e tutti gli altri sono giovani che il Lanciano ha
prelevato in prestito e che probabilmente non avrà più in rosa a
partire dalla prossima estate. Anche loro hanno fatto un grandissimo
campionato e i giocatori più esperti come me gli hanno dato una
grossissima mano mettendoli in condizione di poter far bene. Noi
'vecchi' siamo contenti di essere riusciti a dare qualcosa di
importante a questi ragazzi».
Della tua stagione a livello
personale sei soddisfatto?
«Personalmente reputo questa annata
molto positiva. A parte i cinque gol che ho messo a segno, quando
centri l'obiettivo stagione la contentezza è doppia. Sono riuscito a
salvarmi e a segnare, questo per me è importante perché non è da
tutti, a 35 anni, fare campionati del genere. I tifosi sono contenti
e noi siamo contenti, ci siamo tolti una bella soddisfazione».
I cinque gol che hai segnato sono
stati tutti pesanti, ma quale ricorderai negli anni?
«E' vero, mi sono ritrovato a fare
gol che ci hanno portato punti preziosi. Tra queste cinque reti,
ricorderò quella segnata contro il Sassuolo nell'ultima partita in
casa. Sono contentissimo di aver fatto gol ad una squadra che è
andata in Serie A, che ha vinto meritatamente il campionato e che ha
dimostrato di essere la più forte».
Il tuo contratto scadrà il prossimo
30 giugno. Qual è la situazione sul tuo futuro?
«Ultimamente mi è arrivata qualche
proposta, ma nulla di concreto. Io aspetto un segnale da parte della
dirigenza. Ci siamo già incontrati, ma adesso tocca metterci a
tavolino per discutere. Aspetterò la società perché la priorità
va al Lanciano e la mia volontà è quella di restare. A parte queste
ultime due stagioni favolose, dopo quattro anni qui io sto davvero
bene e voglio rimanere. Starà alla società fare le valutazioni del
caso e decidere se Vastola potrà continuare oppure no. Io credo di
aver dato tanto al Lanciano e spero di meritarmi la riconferma».
Il nome del vostro allenatore,
Gautieri, è stato accostato a club di Serie A. Secondo te, sarebbe
pronto a compiere questo salto?
«Non spetta di certo a me dirlo, ma
è da due anni che sta facendo qualcosa di importante. E' una grande
persona oltre che un grande tecnico e noi giocatori non possiamo che
parlare bene di lui. E' una persona speciale, nello spogliatoio non è
solo un allenatore anche un padre e un amico. Sicuramente farà
strada ed è giusto così perché se lo merita. Ho sentito anche io
queste voci, però credo sia normale che la società faccia di tutto
per trattenerlo. A volte, però, bisogna capire che quando un
allenatore che ha fatto tantissimo riceve una chiamata da club della
massima serie, sia giusto lasciarlo andare e darà questa chance al
mister».
Avete ottenuto la salvezza a
discapito di una tua ex squadra, l'Ascoli.
«Sinceramente mi è dispiaciuto,
soprattutto per i risultati in cui sono incappati i bianconeri nelle
ultime giornate. Ascoli è una piazza che mastica calcio da sempre e
dispiace che sia retrocessa in una categoria che non gli compete come
la Lega Pro. Una piazza come quella ascolana merita la Serie A e B,
campionati in cui ha da sempre militato».
Il percorso inverso, dalla Lega Pro
alla B, lo farà invece l'Avellino, dove hai trascorso tre stagioni
importanti.
«Sono contento che dopo tanti anni
di Lega Pro e di fallimenti l'Avellino sia riuscito a risalire in B.
E' una promozione meritata e giusta. I giocatori se la sono
conquistata dimostrando tutto il loro valore e riuscendo a vincere un
campionato tosto contro formazioni quali Latina, Nocerina e Perugia.
Ha disputato un grande campionato e merita la promozione. Una piazza
importante come quella di Avellino con più di diecimila spettatori
presenti allo stadio ogni fine settimana, non può che far bene alla
Serie B».
Mercoledì iniziano i play-off, come
fotograferesti la situazione delle quattro contendenti?
«Tutto dipenderà dallo stato
fisico e mentale. In questo momento, credo che mentalmente stiano
bene il Brescia, reduce dall'inaspettata vittoria contro il Varese, e
il Novara, che anche sabato contro di noi ha dimostrato di avere
tutte le carte in regola per fare bene nei play-off. L'Empoli ha
avuto un rendimento costante ed è restata sempre in alto
classificandosi quarta all'ultima giornata. Alla fine dispiace per il
Livorno che è rimasta per tutta la stagione tra le prime tre. La
sconfitta di sabato scorso contro il Sassuolo potrebbe essere una
mazzata dal punto di vista mentale ma, conoscendo la piazza e i
giocatori, credo che quella partita possa essere cancellata per
dimostrare di meritare la promozione in Serie A».
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