Dagli Allievi alla Primavera fino
alla prima squadra: è stata l'annata perfetta?
«Diciamo che ha avuto la fortuna di
avere lo stesso allenatore (Bucchi, ndr) sia in Primavera che
in prima squadra e ha dimostrato di essere già pronto per la
Primavera. Questa situazione ha permesso al Pescara di utilizzarlo
nel migliore dei modi, ma per essere considerato un giocatore da
prima squadra deve ancora passare un po' di tempo».
L'esordio contro il Milan ha
rappresentato la ciliegina sulla torta...
«Assolutamente sì. E' stato
bellissimo e il ragazzo era molto emozionato. Domenica in occasione
del match casalingo con la Fiorentina era contrariato per non aver
giocato e questo denota una mentalità vincente».
Conosciamolo meglio. Qual è il suo
ruolo naturale?
«E' un trequartista che in un
4-2-3-1 giocherebbe dietro la prima punta, mentre in un 4-3-3
verrebbe schierato nel ruolo di attaccante esterno come ha giocato in
Primavera. E' un giocatore da assist e da gol, ha facilità nel
saltare l'uomo e fa della velocità e del dribbling i suoi punti di
forza».
A questo punto della sua carriera,
cosa vede nel suo futuro?
«Credo e spero che venga aggregato
alla prima squadra nella fase di preparazione estiva per poter
trascorrere una stagione tra campionato Primavera e Serie B. In
questo modo potrà trovare il tempo di gioco e ci si potrà rendere
conto velocemente se è già pronto mentalmente e fisicamente. In
casa Pescara c'è una situazione in evoluzione e manca ancora il
direttore sportivo. Aspettiamo e vediamo cosa succederà».
Si vocifera che la Roma abbia
chiesto informazioni su di lui.
«In questo momento non c'è da
registrare nessun interessamento concreto nei suoi confronti. Contro
la Roma, contro il Napoli così come in tutte le altre partite ha
fatto molto bene. E' chiaro che se un giocatore della formazione
Allievi mette a segno quattro gol in dieci partite con la Primavera
non può essere una casualità. E' un ragazzo molto forte, ma da qui
dire che la Roma è interessata a lui ce ne passa. Gli avranno fatto
semplicemente i complimenti per la prestazione. Poi c'è da dire che
il Pescara ha ottimi rapporti con la società giallorossa...».
Il Pescara, a suo parere, deve
ripartire proprio dai giovani come lui per ripartire e provare a
ripetere quanto fatto lo scorso anno?
«Non sarà sicuramente facile
perché nella scorsa stagione il Pescara poteva contare su due
talenti come Insigne e Immobile oltre che su altri giocatori che
hanno dato un'impronta importantissima. E poi c'era un allenatore
straordinario come Zeman. Insomma, una combinazione di fattori
vincenti. La filosofia del presidente Sebastiani è comunque quella
di puntare sui giovani e di avere una squadra che dia delle
soddisfazioni. E' chiaro che era impossibile ripetersi quest'anno in
Serie A con giocatori non di proprietà. Cercando di non forzare la
mano e di puntare su giocatori che escono dal settore giovanile come
Vittiglio, Vitturini o lo stesso Mancini, può arrivare la ripartenza
perfetta».
E se tornasse, come sperano in
tanti, proprio Zdenek Zeman in panchina?
«Si tratta di un tecnico
straordinario e personalmente sono un suo grandissimo fan. Quest'anno
è stato capace di rivitalizzare un giocatore come Totti e di
riportarlo in una forma straordinaria. Zeman però ha certe
caratteristiche e devi sapere che, se ti affidi a lui, devi accettare
tutti i suoi principi».
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