Dopo essere stato
in panchina contro il Genoa, è arrivato il debutto ufficiale.
«Di
sicuro io ed il ragazzo eravamo già molto contenti quando abbiamo
appreso la notizia della convocazione con la prima squadra per la
gara contro il Genoa. Figuratevi ieri sera quando a seguito della
seconda convocazione consecutiva nel giro di una settimana, è
arrivato anche l'esordio nella massima serie. Grande soddisfazione
personale e professionale per lui e per tutto il suo entourage. La
carriera di un calciatore è come un mosaico da comporre... Si inizia
con una tessera alla volta cercando di completarlo al meglio con la
massima cura ed attenzione adottando sempre la giusta strategia ed il
buon senso. Innanzitutto spero, per il mio assistito, che il debutto
di ieri sera possa essere il primo grande passo verso un futuro roseo
ed importante».
Quali sono state le emozioni del
ragazzo nell'esordire in A e di farlo contro una big come il Milan?
«E' comprensibile che
Giovambattista abbia provato un'emozione fortissima e mi ha
manifestato tutto il suo entusiasmo e la sua gioia. Esordire in Serie
A contro il Milan ed i suoi campioni è una sensazione unica ed
imparagonabile che per un giovane calciatore non ha prezzo. Il
significato importante di questo esordio è amplificato anche da una
considerazione: il ragazzo è uno di quelli che hanno fatto la così
detta gavetta, con tanta dedizione e sacrificio. Negli ultimi due
anni ha accumulato ben 28 presenze con la Vigor Lamezia, che milita
nel campionato di Seconda Divisione della Lega Pro, e solamente dallo
scorso gennaio è entrato a far parte della formazione Primavera del
Pescara».
Questo può rappresentare l'inizio
di una carriera a livelli importanti?
«Mi auguro vivamente che possa
essere l'inizio di una carriera tra la massima serie e quella
cadetta, ma è chiaro che tutto dipende da quello che il futuro
riserverà di buono per lui e dalla sua capacità di vivere questo
momento come l'inizio di una possibile e futura carriera importante.
Ieri sera è arrivato un segnale forte ma, a maggior ragione adesso,
il ragazzo deve cavalcare questa bellissima onda dimostrando nel
tempo continuità, concentrazione, disciplina, sacrificio e duro
lavoro affinché possa raggiungere gli obiettivi più importanti. E
sono certo che ciò avverrà perché Giovambattista Catalano mi ha
sempre dimostrato queste qualità sin dai tempi in cui giocava in
Lega Pro».
Dopo Partipilo in B, Catalano è il
primo assistito della vostra agenzia che esordisce in A. Una grande
soddisfazione anche per voi?
«E' vero se parliamo di calciatori
italiani, poiché all'estero il mio studio assiste alcuni calciatori
stranieri che hanno già esordito nella massima serie nella stagione
attuale. In ogni caso la soddisfazione è davvero grande soprattutto
perché il debutto di ieri rappresenta il giusto coronamento anche
per me e per il mio collega di studio, Giacomo Di Bartolomeo, poiché
insieme abbiamo visto Giovambattista crescere tecnicamente e
fisicamente a piccoli passi dalla Lega Pro fino ad arrivare
all'esordio in Serie A contro il Milan».
Al momento quali sono le ipotesi per
il suo futuro? Parlerete con il Pescara a breve?
«E' ancora presto per comprendere
gli sviluppi futuri, anche perché ci sono ancora 2 mesi interi prima
dell'inizio del mercato estivo. Innanzitutto, in questo momento spero
e mi auguro che si possa aggiungere all'esordio di ieri sera qualche
altra presenza nella massima serie da qui alla fine della stagione.
Dopo la conclusione del campionato, ci sarà sicuramente la
possibilità e la tranquillità di discutere del futuro del mio
assistito, consultando tutte le parti coinvolte nel decidere sul suo
futuro. Quello che posso dire, anche a nome di Giovambattista, è che
a Pescara ci siamo trovati bene non soltanto per la città e la
gente, ma specialmente per la fiducia e la professionalità che la
società ci ha palesato in questi mesi».
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