Il valzer dei portieri, quello degli
attaccanti, quello degli allenatori...e quello dei team manager. Il
Napoli perderà il suo, Giuseppe Santoro, che è in procinto
di seguire Walter Mazzarri all'Inter. Tra i vari nomi accostati al
club azzurro per la sua sostituzione, è spuntato nella giornata di
ieri anche quello di Matteo Mascetti. Per saperne di più, ho contattato in esclusiva l'ex
team manager di Hellas Verona e Brescia: «Questa voce mi risulta
completamente nuova, non sono stato contattato per il posto di cui si
parla. Io ho un ottimo rapporto con Riccardo Bigon che considero un
amico oltre che grande professionista; lui sa che il sogno di
qualsiasi team manager sia quello di venire a lavorare in una società
come quella azzurra, ma credo che ci sia gente più pronta di me.
Stiamo parlando di una piazza importante, immagino che il presidente
e la società siano alla ricerca di una figura di carisma. Penso che
l'intenzione del club sia quella di trovare una persona carismatica e
io non avrei paura di affrontare lavoro, ma piazza si aspetta
qualcosa di diverso. Già il fatto di vedere il mio nome tra le
possibilità di sostituzioni di Santoro è motivo di onore e lusinga
a prescindere dalla fattibilità dell'operazione che ritengo
utopica».
Secondo Mascetti, il nuovo team manager potrebbe essere “un ex giocatore che è già conosciuto a Napoli”. Non a caso in pole position sembra esserci Gianluca Grava: «Questa sarebbe una dimostrazione di riconoscenza nei confronti di un ragazzo perbene che ha sposato la causa azzurra nei momenti più bui e difficili, dimostrando fedeltà alla società. Lui esce dal campo e si ritrova in un ufficio, magari i primi mesi possono sorgere delle difficoltà ma ci saranno persone preposte a insegnargli il mestiere. Lui conosce bene le dinamiche dello spogliatoio e ha tutte le carte in regola».
Per concludere, un pensiero su quanto
di buono ha fatto De Laurentiis in questi nove anni: «L'operato
del presidente De Laurentiis è sotto gli occhi di tutti, ha dato
vita alle migliori stagioni della storia del Napoli se si fa
eccezione per l'epoca di Ferlaino e Maradona. Sia il suo lavoro che
quello del direttore Bigon è innegabilmente ottimo, hanno dato alla
piazza i giusti compensi e portato giocatori importanti. Direi che
l'operato del patron azzurro è da dieci. Non dimentichiamoci che la
squadra è rimasta alle costole della Juventus per tutto l'arco del
campionato e ad un paio di giornate dalla fine era ancora lì a
giocarsi lo scudetto».
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