Nel freddo dell'ultimo week-end di
gennaio, la nostra massima serie scalda il cuore dei milioni di tifosi
presenti allo stadio o appiccicati davanti alla televisione. Non sempre
perché la loro squadra vince, ma perché la loro squadra regala un
successo sorprendente o perché delude le aspettative o, ancora, perché
le polemiche in Italia non guastano mai.
A proposito di polemiche, il riferimento è ovviamente alla Juventus. Quando l'arbitro Guida (di Torre Annunziata, direbbe Marotta) fischia la fine del match con il Genoa
sul punteggio di 1-1, tutti i bianconeri, dal tecnico Conte allo
squalificato Chiellini, si scagliano contro la sestina arbitrale ed in
particolare contro il direttore di gara, reo di non aver concesso un
rigore alla Juve per un tocco di mano di Granqvist in area rossoblu.
Peccato che nel primo tempo, lo stesso Guida, non aveva fischiato un
penalty in favore del Grifone, quando era stato Vucinic a toccare il
pallone con la mano nella propria area di rigore. Il mancato stile Juve è
stato dettato probabilmente anche dalla sfumata occasione di allungare
sulla Lazio, che alcune ore prima era stata messa ko. Nell'anticipo delle 18, è stato infatti il Chievo ad avere la meglio espugnando l'Olimpico grazie a Paloschi.
Dopo la notte delle polemiche, arriva lo spettacolo per tutti gli appassionati di calcio, tranne per quelli che tifano Bologna e Roma.
Le due squadre, impegnate nel lunch match del ventiduesimo turno di
campionato, mettono a segno tre gol (con la complicità dei due portieri
in campo) per parte ma alla fine devono accontentarsi di un punto. Il Milan
si conferma invece in grande forma e continua la sua marcia
inarrestabile verso i primi posti. A fare le spese del momento positivo
dei rossoneri e della vena realizzativa di El Shaarawy è l'Atalanta, sconfitta davanti agli occhi dei suoi supporters. L'unico pari del pomeriggio di Serie A è quello maturato fra Cagliari e Palermo,
che fanno 1-1 in terra sarda. Continua a non passarsela proprio bene
Vincenzo Montella, accolto allo stadio Massimino da tanti applausi e
attestati di stima. La sua Fiorentina prima passa in vantaggio con Migliaccio, poi nel secondo tempo prima si fa raggiungere e poi vede il Catania ribaltare il risultato. Chi centra in pieno l'obiettivo di giornata è il Napoli.
In un Tardini dove nessuno era riuscito ad imporsi, Hamsik e Cavani
regalano una grande gioia ai tifosi partenopei giunti in massa per
sostenere la propria squadra. Niente da fare per il Parma,
ma vanno fatti comunque i complimenti a Donadoni e ai suoi uomini. Ma
la palma d'oro di questa terza giornata di ritorno va senza dubbio alla Sampdoria.
Nel giorno del saluto al presidente Riccardo Garrone, la compagine
blucerchiata si scatena e travolge il Pescara 6-0. Questo grazie
soprattutto ad Icardi, che cala il poker e sale a quota 7 nella
classifica marcatori. Guadagna una posizione in graduatoria l'Udinese, vittoriosa al Friuli contro un buon Siena. A risolvere il match, finito 1-0, non è il solito Di Natale ma Muriel.
Due fra le prime tre in classifica arrancano e tutti si aspettano che l'Inter
ne approfitti a dovere. In pochi si aspettavano invece che l'undici
nerazzurro venisse imbrigliato nel migliore dei modi da Giampiero
Ventura. Il Torino, grazie ad una doppietta dell'ex di
turno Meggiorini, riesce nell'impresa di uscire imbattuto dal Meazza e
porta a casa un punto prezioso in ottica salvezza.
Adesso il campionato lascia spazio agli
ultimi quattro giorni utili per la sessione invernale di calciomercato,
che si concluderà ufficialmente giovedì sera. C'è giusto il tempo per
correre ai ripari in extremis o per portare a termine trattative
imbastite già da tempo.
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