Promozione in Serie B, la prima nella
storia del Lanciano, e permanenza tra i cadetti. Difficilmente
poteva fare meglio Carmine Gautieri, a cui la società
abruzzese non ha tarpato le ali e lo ha lasciato libero nonostante un
altro anno di contratto. Protagonista insieme a Gautieri lo è stato
anche il suo secondo Pierluca Cincione, in passato allenatore
delle giovanili di Cavese, Potenza e Salernitana. Lo ho intervistato in esclusiva.
Mister Cincione, due aggettivi per
descrivere queste stagioni a Lanciano?
«Inaspettate e straordinarie».
E' stato più difficile ottenere la
promozione ai play-off o la salvezza all'ultima giornata?
«L'anno scorso non avevamo niente
da perdere e, una volta arrivati ai play-off, ogni passo in avanti
era qualcosa di inaspettato. Quest'anno, invece, la salvezza era
l'obiettivo che ci eravamo prefissati ad inizio stagione e non
centrarla avrebbe provocato una grande delusione. Per la piazza
questa salvezza è stata come un altro campionato vinto».
Quale momento di questi due anni non
dimenticherà mai?
«Oggi è il 10 giugno ed è
trascorso esattamente un anno dallo straordinario successo per 3-1 in
quel di Trapani. Quello è il momento che mi ha emozionato di più e
mi è rimasto dentro. Le sensazioni che mi ha trasmesso quella
vittoria sono uniche e le conserverò dentro di me come il ricordo
più bello della mia carriera».
Siete consapevoli di essere entrati
nella storia di questa società?
«Tenendo conto della piccola realtà
rappresentata dal Lanciano, ci rendiamo conto di aver fatto un lavoro
che è andato al di là delle più rosee aspettative. Dire se grazie
ai traguardi raggiunti in queste due stagioni siamo riusciti ad
entrare nella storia del club, spetta alla società, ai lancianesi e
alla piazza ma non a noi. Io, insieme a mister Gautieri e a tutto lo
staff, spero di essere entrato negli annali del Lanciano e,
oggettivamente, penso che ci siamo riusciti».
Sembra una storia a lieto fine, che
però è giunta al capolinea. Perché?
«L'input di questa scelta è
arrivato dalla persona che ci rappresenta, ovvero mister Gautieri, e
io non ho fatto altro che dire la mia sulla decisione presa. Sono
stati due anni straordinari e irripetibili, questa scelta è stata
dettata da un discorso di prospettiva. Si cerca sempre di migliorare
dal punto di vista professionale; ogni professionista cerca di
migliorare anno dopo anno. E' stata la scelta migliore per tutti».
Adesso lo Spezia o un'altra squadra?
«Onestamente non lo so. Conoscendo
a fondo Gautieri, fino a quando non c'è qualcosa di sicuro e di
certo non me lo comunica. Evitiamo ogni tipo di discorso, nel momento
in cui c'è qualcosa di concreto me lo farà sapere. Fermo restando
che Spezia rappresenta una piazza ben gradita che punta ad un
campionato di vertice. Sarebbe una sfida importante».
Tra i giovani allenati al Lanciano,
chi vede già pronto per la Serie A?
«Su tutti vedo Nicola Leali ma non
lo dico soltanto io, lo dice tutta Italia e la convocazione in Under
21 lo conferma. Ha disputato un campionato straordinario, ha
sbagliato pochissimo e anche quando lo ha fatto ha sempre dimostrato
una grande reazione sul campo. Ci sono tutti i presupposti per fare
una grande carriera».
E Almici?
«Alberto ha mostrato dei
miglioramenti straordinari nel corso di questa stagione. Se coinvolto
un po' alla volta, gradualmente, in una piazza senza pressioni
eccessive, può giocare tranquillamente nella massima serie».
A proposito della sua carriera, si
vede al fianco di Gautieri ancora a lungo?
«Io ho avuto la fortuna di allenare
come primo in tutte le squadre del settore giovanile fino a diventare
collaboratore tecnico all'Honved Budapest; la mia è stata una
crescita molto lenta ma meticolosa. In ogni caso mi auguro che il
rapporto con mister Gautieri possa continuare per molto tempo; mi
coinvolge molto e mi fa sentire importante, quindi sono contento di
poter proseguire questa avventura come suo vice».
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