15 giugno 2013

Soli: "Badu segnalato nel 2009, è da Genoa. Granqvist e Ranegie..."

Ho raggiunto in esclusiva Alessandro Soli, osservatore che ha collaborato con diverse società europee e che segue da vicino numerosi campionati stranieri. Soli è stato uno dei primi fra gli addetti ai lavori a segnalare Badu, oggi all'Udinese e finito nel mirino del Genoa, ed è un profondo conoscitore del calcio scandinavo.

Lei è stato uno dei primi a notare le qualità di Badu. Come lo scoprì e per cosa colpì la sua attenzione?

«La prima volta che ho visto Badu ero al Mondiale Under 20 del 2009, in Egitto. Mi colpì la sua intensità nel gioco e la concretezza dimostrata sia in fase difensiva che nel far ripartire l'azione. Univa in modo perfetto le qualità fisiche e di resistenza tipiche dei calciatori africani con una mentalità tattica di stampo europeo. A quel tempo militava nel Recreativo Huelva, era in prestito dall'Asante Kotoko, ma la squadra spagnola non aveva creduto nelle sue qualità e aveva deciso di non esercitare il riscatto. Mi fa piacere di essere stato uno dei primi a parlare di lui».

Come giudica l'eventuale colpo del Genoa se acquistasse il ghanese?

«Parliamo di un giocatore ancora giovane, ha 22 anni, e con alle spalle un campionato da protagonista in Serie A. Penso che possa ancora migliorare, ha un elevato potenziale. Ritengo naturalmente che sarebbe un ottimo innesto per il 4-3-3 di del neo tecnico rossoblu Liverani».

Chi invece potrebbe lasciare il Grifone per la Lazio è Granqvist, ma qualcuno sostiene che non sia da Serie A...

«Granqvist è sicuramente un giocatore di fama internazionale, con richieste da parte di diverse società europee. A mio giudizio, ha dimostrato un rendimento altalenante e non sempre ha rispettato le attese. Penso sia il momento giusto per il giocatore di fare una nuova esperienza e per il Genoa di monetizzare».

Solo una presenza in rossoblu per il connazionale Hallenius. Cosa gli manca per riuscire ad affermarsi in Italia?

«La possibilità di giocare e dimostrare il suo valore. Hallenius è arrivato tre anni fa in Italia dall'Hammarby, dove aveva disputato un'ottima annata in Superettan (la serie B svedese, ndr). Non era certamente pronto per il Genoa e per la Serie A, ma è stata una scelta errata quella di prestarlo ad una squadra importante come il Padova, dove è stato impiegato con il contagocce. I giocatori scandinavi, soprattutto se provengono dai campionati locali, hanno bisogno di un periodo di ambientamento ma con la concreta possibilità di essere impiegati regolarmente. Per fare un esempio mi viene in mente Joel Ekstrand, difensore centrale prelevato dall'Udinese nel 2011 dall'Helsingborg. Ha dimostrato di essere in difficoltà al primo anno di Serie A ed opportunamente la società friulana ha provveduto a mandarlo in prestito al Watford. In Inghilterra ha giocato regolarmente, acquisendo maggiore fiducia e mettendo in risalto le buone qualità che possiede. Oggi è un giocatore rigenerato e di valore, sia tecnico che economico, pronto anche per il nostro campionato».

Tornando all'Udinese, Ranegie ha faticato a trovare la via del campo e del gol. Si aspettava una stagione così difficile per lui?

«Era partito in pompa magna, affacciandosi alla Serie A con personalità, buone prestazioni e gol. Mi viene in mente la partita contro il Milan, dove aveva fatto la differenza. Purtroppo nell'arco degli ultimi sei mesi non è riuscito a confermare le qualità intraviste all'inizio. Ha bisogno di continuità e fiducia, non mi stupirei se venisse prestato al Watford o al Granada e poi fatto tornare alla base. Il campionato inglese è ideale per le sue caratteristiche, sono certo che farebbe bene».


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