Per la terza volta nella sua storia, la Nigeria ha conquistato il primo posto nella Coppa d'Africa.
La nazionale, guidata dal ct Stephen Keshi, ha battuto in finale il
Burkina Faso grazie ad un gran gol di Mba. Per approfondire meglio il
discorso relativo a questa competizione continentale spesso snobbata dai
più, ho contattato in esclusiva Marco Chiofalo,
giovane agente FIFA. Chiofalo, che ha seguito passo dopo passo le varie
fasi del torneo, è molto attivo sul mercato africano e, in particolare,
su quello sudafricano.
La Nigeria vince la Coppa d'Africa: un successo meritato?
“Sì,
alla fine il successo della Nigeria è meritato, è stata la squadra più
continua del torneo. Squadra con un mix di giovani e un blocco di
due-tre giocatori esperti, che gli ha permesso di esprimersi al meglio
in ogni partita. Il successo delle Aquile mancava da troppo tempo (dal 1994, ndr) ed
è significativo che sia arrivato in questo momento. La nuova
generazione di talenti nigeriani sicuramente farà molto parlare di sé,
sia in Africa e sia nelle manifestazioni mondiali”.
Se dovessi citare due nomi della nazionale campione d'Africa?
“Direi
Emmanuel Emenike, capocannoniere del torneo con quattro gol che gioca
in Russia nello Spartak Mosca. E’ un classe 1987, una prima punta
rapida, dotata di buona fisicità e di un importante senso del gol. E' un
po' rude tecnicamente, ma si tratta comunque di un attaccante di buon
livello. Come secondo giocatore citerei Sunday Mba, giocatore che fino
ad ora era del tutto sconosciuto alla maggior parte degli addetti ai
lavori. Gioca in patria con la maglia dell’Enugu Rangers e sicuramente
in estate approderà in Europa, anche se ha ricevuto alcune offerte dal
campionato Sudafricano nell’ultima sessione di mercato. Con le sue reti
ha deciso i quarti di finale contro la Costa D’Avorio e la finale contro
il Burkina Faso. E' un interno destro di centrocampo, bravo negli
inserimenti con e senza palla, ha buon tiro dalla distanza, è rapido, ha
buona tecnica e ed è molto bravo nel dare equilibrio al centrocampo”.
La sorpresa del torneo è stato il Burkina Faso finalista?
“Sicuramente
il Burkina Faso è stata una delle sorprese del torneo. Alzi la mano chi
avrebbe pronosticato una sua presenze nella finale. Il calcio africano,
però, non sempre rispecchia i veri valori tecnici: basti pensare
all’ennesima debacle della Costa D’Avorio di Drogba, eliminata ai quarti
dalla Nigeria. Con un tasso tecnico così alto, tutti ci aspettavamo
finalmente la loro consacrazione. La squadra che mi è piaciuta di più,
oltre le già citate, è sicuramente Capo Verde, è stata la vera e propria
sorpresa del torneo. Il suo allenatore Lucio Antunes, il Mourinho di
Capo Verde, ha gestito un grande gruppo di giovani giocatori con a capo
il vecchio capitano Nando. Per questa squadra essere arrivata alla fase
finale della competizione è stato un miracolo e superare il primo turno
per l’intera popolazione capoverdiana è stato come vincere il torneo.
Secondo me è stata la squadra più organizzata tatticamente, con
importanti individualità soprattutto in attacco. Parlo di Ryan Mendes
che gioca in Francia nel Lille, attaccante classe '90, di cui si parla
un gran bene e di Heldon che gioca in Portogallo nel Maritimo, mezza
punta classe '88. Questo gruppo di giovani ha permesso a Capo Verde la
grande ribalta”.
Come miglior giocatore è stato premiato Pitroipa. Un premio meritato per il centrocampista del Burkina Faso?
“Premetto
subito che sono innamorato calcisticamente di Jonathan Pitroipa,
giocatore che già conoscevo bene per i suoi trascorsi nell’Amburgo e nel
Friburgo, mentre ora gioca nel Rennes. Sono abbastanza d’accordo con il
premio quale miglior giocatore del torneo, ma se avessi dovuto
scegliere tra più giocatori, avrei preferito senza dubbio il suo
compagno di reparto Alain Traorè. La mezza punta classe '88 del Lorient,
che con i suoi tre gol in tre partite avrebbe potuto aiutare e molto il
Burkina in finale, se non fosse per l'infortunio subito durante la
terza partita del primo turno con lo Zambia. Mi bastano quelle tre
partite, per dare a lui il premio in assoluto come miglior giocatore.
Sono sicuro che questo ragazzo farà molto strada. Ma durante la prima
fase della Coppa d'Africa, mi hanno colpito positivamente altri due
giocatori...”.
Prego.
“Islam
Slimani, attaccante classe '88 dell’Algeria che gioca in patria con il
Cr Belouizdad. Ha già ricevuto diverse offerte dalla Francia, è un
giocatore molto forte fisicamente ma anche veloce che svaria su tutto il
fronte d’attacco. Attacca molto bene la profondità, è forte di testa
sia per il gioco di sponda e sia per le azioni da gol. Gli manca ancora
l’esperienza in un club europeo. Assomiglia a Karim Benzema. L’altro
nome è quello di Youssef Mskani, mezza punta classe '90 della Tunisia,
gioca in Qatar nel Lekhwiya Sports Club. Di lui si parla ormai da tempo,
pare sia nel mirino di grandi club come, ad esempio, il PSG. Il piccolo
'Mozart' è un giocatore molto forte nel dribbling, ha un gran tocco di
palla, è imprevedibile, gioca a testa alta, ha buona forza fisica e ha
un buon tiro dalla distanza. Gli manca ancora quella continuità in
partita, che gli permetterebbe di diventare veramente un top player”.
Sappiamo che ti stai specializzando sul calcio sudafricano: raccontaci cosa ti ha portato a seguire proprio questo campionato.
“Mi sto
specializzando in generale sul calcio africano, quindi Maghreb,
Emirati, Africa Nera e in modo particolare in Sudafrica. Il mio collega
Aris Albetti, agente FIFA e consulente di mercato, vive a Johannesburg
da circa un anno per motivi lavorativi. Con lui stiamo facendo molto
scouting sul campionato di Psl e sul settore giovanile e cerchiamo di
pubblicizzare il calcio sudafricano a livello mondiale. Il Sudafrica ha
molti aspetti positivi Il primo è sicuramente la situazione a livello
economico che permette ai club di avere buone strutture dove poter
giocare ed allenarsi. E' un paese sconosciuto ai molti, ma che negli
ultimi anni sta vivendo un periodo d’oro, grazie anche alle numerose
manifestazioni organizzate sul territorio. Il livello del calcio
sudafricano può crescere ancora, è sicuramente uno dei migliori
campionati d’Africa, ma ha bisogno di una continua pubblicità sia per
quanto riguarda lo scouting e sia per quanto riguarda le società. Le più
importanti sono Kaizer Chiefs e Orlando Pirates, le due squadre più
forti del Sudafrica”.
Quali sono i giovani talentuosi più interessanti del Sudafrica?
“Il
mercato sudafricano in entrata è legato ovviamente ai molti giovani che
militano in Psl e nella seconda divisione. I giocatori arrivano dalla
Nigeria, dallo Zambia, dallo Zimbawe, ma anche da Mozambico e Botzwana,
tutti mercati che interessano molto le società Sudafricane. In questo
momento potrei farvi il nome di un ragazzo, di cui stiamo seguendo le
prestazioni con il mio collega Albetti. Si tratta del nigeriano George
Akpabi, punta centrale classe '92. Agile, veloce, buon senso del gol,
forte fisicamente, gioca nel Cr Vasco Da Gama che milita nella seconda
divisione sudafricana, in prestito dall’Ajax Cape Town. Vedremo se il
ragazzo manterrà le promesse...”.
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