I miei microfoni hanno raggiunto direttamente in Colombia l'agente FIFA Federico Spada.
Il giovane procuratore è in procinto di partire alla volta di Tuluá per
assistere alla partita tra i padroni di casa del Cortuluá e l'América
de Cali (big match della terza giornata del Torneo Postobon, ovvero la
seconda divisione del campionato colombiano), come ospite di Manuel José
Londono, presidente del Cortuluá, e del suo consigliere Oscar Ignacio
Martan. Fra i tanti argomenti del summit in programma domenica pomeriggio, ci sarà anche l'attaccante classe '93 Miguel Angel Borja, stella del Cortuluá e della Colombia under 20, seguito in Italia soprattutto dal Milan (come vi avevo anticipato in esclusiva alcuni giorni fa).
Federico, come sei entrato in contatto con i vertici del Cortuluá?
“Innanzitutto
vorrei ringraziare la società per la disponibilità mostrata nei miei
confronti. Io ora, come ben sapete, vivo e lavoro a Bogotà e così ho a
che fare quotidianamente con la realtà locale e, quindi, sia con i club
della Primera che con quelli della Segunda Division. Tra queste c'è il
Santa Fe, la squadra campione dell'ultima Apertuta e della Superliga
colombiana. Ho instaurato un ottimo rapporto con il Signor Roberto Diaz,
il braccio destro del presidente del Santa Fe Cesar Pastrana. Roberto
mi ha messo in contatto con il dirigente, nonché consigliere del Cortuluá,
Oscar Ignacio Martan. Oscar si è dimostrato molto gentile e mi ha
invitato allo stadio domenica, quando ci sarà il derby con l'America de
Cali. Un'ottima occasione per vedere da vicino queste squadre da Primera
Division”.
Raccontaci qualcosa in più di questa realtà e di questa squadra.
“E' una squadra che gioca a Tuluá, città che dista più o meno un'ora e mezza da Cali. Il Cortuluá
è senz'altro una squadra che può lottare per i primi posti e lo ha
dimostrato nelle ultime due uscite: vittoria per 3-2 contro
l'Universitario Popayan e pareggio in coppa contro il Pasto, squadra di
Primera Divison. È un gruppo soldi e ben organizzato, che può contare
sulla sicurezza del portiere Mosquera e, soprattutto, su Miguel Borja”.
Inutile dire che il miglior talento del Cortuluá è proprio Borja. Tu lo hai visto all'opera già al Sudamericano sub 20, che tipo di giocatore è?
“Lo
seguo da quasi un anno, è una prima punta che sa fare molto bene il
lavoro sporco, ma che davanti alla porta sbaglia pochissimo. Fisicamente
pronto, è un vero e proprio bomber di razza. L'anno scorso, sempre con
il Cortuluá,
ha giocato poco: solo otto presenze da titolare per un totale di meno
di 800 minuti giocati. Bisogna sottolineare che però ha subito due
espuslione, il che fa pensare a un ragazzo loco e poco affidabile. Ma
non è così, soprattutto dopo il Sudamericano under 20. Borja infatti ha
acquisito maggior fiducia e convinzione nei propri mezzi, ed è pronto a
compiere il grande salto. E' pronto fin da subito a fare la differenza
nella Segunda Division e, prima di lasciare il proprio club, vuole
lasciare un buon ricordo ai suoi tifosi”.
Sulle sue tracce ci sarebbe addirittura il Milan: come valuti questo eventuale colpo?
“Sicuramente
dopo il sub 20, ma soprattutto dopo la tripletta contro la Bolivia, le
doti del calciatore sono state riconosciute anche dai maggiori club
d'Europa. Nonostante abbia giocato meno dei vari Cuero e Perea, Borja
sembra più pronto di loro e, soprattutto, sembra più pronto per una
grande squadra. Allegri ha a disposizione un ottimo attacco, ma
continuando con le tre punte - Balotelli, El Shaarawy, Niang - ha
bisogno di forze fresche che subentrino dalla panchina. Sarebbe un
reparto fantastico, ma soprattutto giovanissimo con l'arrivo del
colombiano: Balotelli 1990, El Shaarawy 1992, Niang 1994, Bojan 1990 e
Borja 1993. E, sapendo che Robinho è sempre più vicino al Santos,
diciamo che un Borja non guasterebbe al Milan”.
E, chissà, magari potresti essere proprio tu a condurre la trattativa per portare Borja nel nostro paese...
“Ci
tengo a precisare che, in queste prime settimane in Colombia, sto
cercando di curare al massimo i rapporti con i vari club, così che in
futuro si possano fidare e possano considerare Federico Spada una grande
persona prima che un grande professionista. Poi chissà, magari quando
arrivo a Tuluá Borja è stato già venduto in Francia piuttosto che in Russia. Ma, se così non fosse, non sarò di certo in vacanza a Cortuluá...”.
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