Ad assicurarlo è stato il presidente Lotito in persona: a luglio arriveranno Felipe Anderson e Brayan Perea. Il primo è brasiliano, il secondo colombiano, due giovani talenti per una Lazio sempre più sudamericana. Per conoscerli meglio e saperne di più sul loro conto, ho raggiunto in esclusiva Federico Spada.
Il giovane agente FIFA, che si trova attualmente in Colombia nella
città di Calì (proprio dove gioca Perea), si è soffermato anche a
parlare di un altro gioiellino sudamericano ovvero Diego Laxalt, che l'Inter è riuscito a soffiare ai biancocelesti.
Lotito ha assicurato che Felipe Anderson arriverà in estate. Che tipo di giocatore si è assicurata la Lazio?
“Sono
particolarmente innamorato di questo giocatore. Ci tengo a specificare
che Felipe Anderson è un classe '93, è una grande promessa ma non è
ancora pronto per il grande salto. I limiti li abbiamo visti nel
Sudamericano sub 20, in cui non è mai riuscito a fare la differenza con
il suo Brasile. Può giocare sull'esterno sinistro ma soprattutto dietro
la punta. Tecnico e veloce palla al piede, sapete chi ricorda? Proprio
il profeta Hernanes: insieme lui crescerà molto”.
Con lui dovrebbe approdare in biancoceleste anche il colombiano Perea...
“E'
un attaccante colombiano della stessa annata di Anderson. Può fare la
prima o anche la seconda punta, ma si esprime meglio da prima e per
questo difficilmente lo vedo come partner offensivo del bomber
biancoceleste Klose. Alto 1,90, deve ancora crescere dal punto di vista
muscolare. Anche lui promette bene: dribbling secco e colpo di testa
sono le sue armi migliori. Nonostante la vittoria finale da parte della
Colombia, non è stato il suo Sudamericano under 20, causa l'esplosione
del compagno di reparto Cordoba. Klose ha comunque una certa età, quindi
si tratta di un ottimo investimento per la banda Lotito”.
A tuo parere, si tratta di due scommesse o di due investimenti sul futuro?
“Sono
senza dubbio due investimenti per il futuro. Ripeto, non sono certezze
nonostante siano entrambi titolari con le rispettive squadre (Santos e Deportivo Calì, ndr),
ma sono veri e propri investimenti. Investimenti sensati poiché due
giocatori rappresentativi come Klose e Mauri, oltre ad avere entrambi
oltrepassato la soglia dei trent'anni, ultimamente sono troppo spesso
vittime di infortuni e acciacchi vari. Di certo anche per l'anno
prossimo le due colonne biancocelesti saranno titolari, ma con Perea e
Anderson avranno più occasioni per respirare. Dicono che la Lazio sia
una big senza panchina? Ecco risolto il problema!”.
Chi invece non arriverà è Laxalt: avrebbe fatto bene Tare a puntare sull'uruguaiano con più decisione?
“Non
tutte le colpe di questo affare sfumato sono da attribuire al diesse
biancoceleste. Diego Laxalt ha scelto l'Inter per varie ragioni.
Innanzitutto è cresciuto con l'icona del connazionale Alvaro Recoba e da
sempre il ragazzo tifa Inter, ribadendolo più volte in passato. Inoltre
un'occasione come quella di approdare nella squadra nerazzurra forse
non gli sarebbe mai più capitata. Infatti Laxalt deve ringraziare la
vetrina del Sudamericano sub 20 dove, Quintero a parte, è stato senza
dubbio il miglior centrocampista del torneo. Laxalt è un giocatore
unico, perché capace di interpretare entrambe le fasi e più ruoli nel
centrocampo. Ad esempio, nel centrocampo a cinque della Lazio avrebbe
potuto ricoprire tutte le posizioni: è un vero e proprio jolly della
mediana”.
Infine, se dovessi suggerire un nome per il mercato estivo della Lazio?
“Premetto
che devo fare i complimenti al lavoro svolto, soprattutto in estate,
dalla coppia Lotito-Tare. Oltre ad aver scelto un ottimo allenatore,
hanno costruito una squadra a basso costo che punta decisa al terzo
posto contro le più ricche Inter, Milan e Roma. Per quanto riguarda il
nome, direi senza alcun dubbio Sebastian Perez, centrocampista classe
1993 dell'Atletico Nacional e della nazionale colombiana under 20.
Perché? Il motivo è sempre lo stesso e si chiama panchina, l'unico vero
difetto della Lazio rispetto alle altre big italiane. Perez sarebbe il
vice Ledesma, giocatore che ora manca a questa squadra. Ledesma è un
giocatore indispensabile e non a caso nelle sette stagioni in
biancoceleste, ha giocato in tutte - tranne in una causa infortunio -
molte più di trenta partite all'anno. Quest'anno Ledesma compirà trentun
anni e, così come Mauri e Klose, avrebbe bisogno di maggior riposo
visti anche gli impegni settimanali. Perez oltre che ad essere molto
esperto per la sua età dato che ha giocato più di sessanta partite tra
Nacional e nazionale, è un giocatore bravo ad impostare quanto utile nel
recupero palloni. Un giocatore silenzioso ma fondamentale, proprio come
l'argentino naturalizzato italiano”.
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