Neanche quarantotto ore fa si è chiusa la
sessione invernale di calciomercato, ma è già tempo di tornare a
giocare e lasciare che sia il campo a parlare. Per la Sampdoria
è stato un vero e proprio 'mercato di riparazione', con gli arrivi di
Sansone e Rodriguez per coprire le lacune in due differenti zone del
campo. Per commentare l'operato della dirigenza blucerchiata nel mese di
gennaio e non solo, ho intervistato in esclusiva il direttore sportivo Giorgio Perinetti.
Pur essendo uno dei dirigenti con più esperienza dell'intero panorama
calcistico italiano, Perinetti è stato costretto a osservare i movimenti
di calciomercato da 'esterno' dopo la sua recente e sfortunata
parentesi al Palermo.
Direttore, anche per lei è l'acquisto di Balotelli il colpo di gennaio?
“Sicuramente sì per l'assoluto valore del giocatore che può dare tanto al Milan adesso e in futuro, ma anche alla Nazionale. Inoltre, scegliendo di tornare in Italia come ha fatto anche Giuseppe Rossi, Balotelli ha dato una dimostrazione di controtendenza. Galliani è il miglior dirigente italiano in assoluto, ci ha abituato a questi colpi. Sapevo che stava lavorando per questo colpo e mi aspettavo che Balotelli potesse arrivare a gennaio. Un plauso va fatto anche a Raiola, a cui ho visto muovere i primi passi nel mondo del calcio”.
“Sicuramente sì per l'assoluto valore del giocatore che può dare tanto al Milan adesso e in futuro, ma anche alla Nazionale. Inoltre, scegliendo di tornare in Italia come ha fatto anche Giuseppe Rossi, Balotelli ha dato una dimostrazione di controtendenza. Galliani è il miglior dirigente italiano in assoluto, ci ha abituato a questi colpi. Sapevo che stava lavorando per questo colpo e mi aspettavo che Balotelli potesse arrivare a gennaio. Un plauso va fatto anche a Raiola, a cui ho visto muovere i primi passi nel mondo del calcio”.
Se dovesse eleggere la regina di questo mercato?
“I giudizi finali li può dare solo il campo. Ogni club ha attuato una strategia diversa, ma tutte possono essere valide. C'è chi ha optato per una linea conservatrice come la Lazio, chi ha cercato di integrare la rosa come il Napoli e chi è rimasto praticamente fermo come la Roma. Ci sono anche squadre che hanno subito una rivoluzione, ma rivoluzionare non sempre significa migliorare”.
“I giudizi finali li può dare solo il campo. Ogni club ha attuato una strategia diversa, ma tutte possono essere valide. C'è chi ha optato per una linea conservatrice come la Lazio, chi ha cercato di integrare la rosa come il Napoli e chi è rimasto praticamente fermo come la Roma. Ci sono anche squadre che hanno subito una rivoluzione, ma rivoluzionare non sempre significa migliorare”.
E la Sampdoria?
“La Samp ha fatto un salto di qualità quando ha affidato la direzione della squadra a Delio Rossi, un allenatore d'esperienza che sa far dare il massimo alla sua squadra. Da un 4-3-3 zemaniano ha saputo evolversi e dare ai suoi giocatori la possibilità di esprimere al meglio le proprie qualità. E' lui miglior acquisto dei blucerchiati. Sansone, che io ho avuto a Siena, non si è trovato bene a Torino ma nella Sampdoria credo possa esprimersi meglio. Non conosco invece Rodriguez, ma ritengo possa essere un'alternativa importante sulla corsia sinistra. Sono state fatte poche operazioni ma mirate però, ripeto, il valore aggiunto è rappresentato da Delio Rossi”.
“La Samp ha fatto un salto di qualità quando ha affidato la direzione della squadra a Delio Rossi, un allenatore d'esperienza che sa far dare il massimo alla sua squadra. Da un 4-3-3 zemaniano ha saputo evolversi e dare ai suoi giocatori la possibilità di esprimere al meglio le proprie qualità. E' lui miglior acquisto dei blucerchiati. Sansone, che io ho avuto a Siena, non si è trovato bene a Torino ma nella Sampdoria credo possa esprimersi meglio. Non conosco invece Rodriguez, ma ritengo possa essere un'alternativa importante sulla corsia sinistra. Sono state fatte poche operazioni ma mirate però, ripeto, il valore aggiunto è rappresentato da Delio Rossi”.
La Samp si è dovuta difendere dalle offensive per i suoi gioielli, Icardi su tutti...
“Quando l'avevo visto giocare in degli spezzoni di partita, mi è sembrato un ragazzo veramente interessante, poi si è consacrato con la doppietta alla Juve e i quattro gol rifilati al Pescara. Quindi complimenti a chi lo ha portato alla Sampdoria. E' uno di quei giovani che, se lasciato giocare senza pressioni e in tranquillità, può crescere in maniera esponenziale. Speriamo che continui a farlo nel nostro campionato”.
“Quando l'avevo visto giocare in degli spezzoni di partita, mi è sembrato un ragazzo veramente interessante, poi si è consacrato con la doppietta alla Juve e i quattro gol rifilati al Pescara. Quindi complimenti a chi lo ha portato alla Sampdoria. E' uno di quei giovani che, se lasciato giocare senza pressioni e in tranquillità, può crescere in maniera esponenziale. Speriamo che continui a farlo nel nostro campionato”.
In generale, ciò che appare evidente, è che comunque le italiane puntano poco sui propri giovani. Come si può invertire questa tendenza?
“Se ne ricomincia a parlare e già questo è importante. Per rivalutare i settori giovanili bisogna tornare all’antico, lavorare con calma e consentire agli allenatori di avere tempo per lavorare senza assilli. Nei settori giovanili ci vogliono istruttori e non allenatori, gente che ha voglia di insegnare e di intraprendere un discorso di continuità. Bisogna crederci in questo perché ripagherebbe tante società. Nella nostra Under 21, ad esempio, ci sono molti giovani bravi, ma bisogna crederci”.
“Se ne ricomincia a parlare e già questo è importante. Per rivalutare i settori giovanili bisogna tornare all’antico, lavorare con calma e consentire agli allenatori di avere tempo per lavorare senza assilli. Nei settori giovanili ci vogliono istruttori e non allenatori, gente che ha voglia di insegnare e di intraprendere un discorso di continuità. Bisogna crederci in questo perché ripagherebbe tante società. Nella nostra Under 21, ad esempio, ci sono molti giovani bravi, ma bisogna crederci”.
Quarant'anni di carriera alle
spalle, negli ultimi anni una promozione nel 2009 ed una del 2011: si
aspettava di ritrovarsi senza squadra?
“In realtà non sono senza squadra essendo legato al Palermo da un contratto che scadrà il 30 giugno e il mio futuro si deciderà da lì in avanti. Ci tenevo tanto, ho rifiutato tante offerte per i rosanero, però è andata così e non bisogna rammaricarsi. Credo comunque di poter dare ancora qualcosa ad varie società; si teme che io possa essere un personaggio troppo ingombrante, ma invece nella mia vita ho fatto sempre del confronto del rapporto interpersonale il mio cavallo di battaglia. Speriamo di avere presto una nuova opportunità”.
“In realtà non sono senza squadra essendo legato al Palermo da un contratto che scadrà il 30 giugno e il mio futuro si deciderà da lì in avanti. Ci tenevo tanto, ho rifiutato tante offerte per i rosanero, però è andata così e non bisogna rammaricarsi. Credo comunque di poter dare ancora qualcosa ad varie società; si teme che io possa essere un personaggio troppo ingombrante, ma invece nella mia vita ho fatto sempre del confronto del rapporto interpersonale il mio cavallo di battaglia. Speriamo di avere presto una nuova opportunità”.
Il suo nome è stato ripetutamente accostato alla Samp. Come reagisce a queste voci?
“Mi fa piacere perché la Sampdoria, per come è strutturata, è una delle migliori società italiane dove poter lavorare. Ho avuto il piacere di conoscere la famiglia Garrone, una famiglia molto importante a livello imprenditoriale che sta facendo molto bene anche nel calcio. Quindi, l'unica cosa che posso dire è: beato chi lavora alla Samp...”.
“Mi fa piacere perché la Sampdoria, per come è strutturata, è una delle migliori società italiane dove poter lavorare. Ho avuto il piacere di conoscere la famiglia Garrone, una famiglia molto importante a livello imprenditoriale che sta facendo molto bene anche nel calcio. Quindi, l'unica cosa che posso dire è: beato chi lavora alla Samp...”.
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