6 ottobre 2011

Intervista a Jairzinho

Ben 110 presenze e un bottino di 59 reti con la maglia della nazionale brasiliana a cavallo tra gli anni ‘60 e ‘70, una vera e propria icona nel suo paese. Stiamo parlando di Jair Ventura Filho, meglio conosciuto come Jairzinho. Oltre a diversi titoli nazionali e una Coppa Libertadores, nella sua bacheca c’è anche un Mondiale vinto quando con i verdeoro giocava anche un certo Pelè. Lo abbiamo raggiunto in esclusiva in Brasile.

Jairzinho, come si sta preparando il Brasile ai Mondiali del 2014?
In questo momento il Brasile si sta preparando male, a mio avviso. I calciatori con età già avanzata non disputeranno mai il Mondiale in programma fra tre anni, quindi perché continuare a convocarli?“.

Cosa manca al campionato brasiliano per arrivare ai livelli di quelli europei?
In Brasile il problema è che l’investimento per il calcio non fornisce il giusto sostentamento che il calcio stesso richiede“.

Tanti trofei nella sua bacheca, a quale è più legato?
Sicuramente alla Coppa del Mondo del 1970. Ci laureammo campioni del mondo in finale contro l’Italia, una partita indimenticabile, finì 4-1 per noi e io misi a segno il terzo gol. Ma soprattutto sono orgoglioso di essere l’unico calciatore ad aver segnato in tutte le edizioni dei Mondiali a cui ho preso parte: nel 1966, nel 1970 e nel 1974“.

Lei ha avuto l’occasione di giocare con Pelè, mostro sacro del calcio al quale è stato paragonato Neymar…
Pelè era, è e rimarrà unico, ma tutto il Brasile aspetta la consacrazione di Neymar“.

E’ partito il progetto di un osservatorio calcistico internazionale con World Football Management, cosa ne pensa e cosa l’ha spinta a prenderne parte?
Sono contento di organizzare e lavorare al progetto Young World Football Player targato WFM con l’amico Fabio Montecalvo. Ho scelto di farne parte perché l’Italia e il Brasile sono i migliori paesi al mondo nei quali è possibile reclutare e promuovere giovani talenti“.

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