24 febbraio 2010

De Laurentiis ha scelto il capo degli osservatori

Ormai è cosa nota che il Napoli sia alla ricerca di una squadra di osservatori (un capo e due collaboratori, ndr) e lo stesso presidente azzurro Aurelio De Laurentiis sta lavorando per trovare i nomi giusti. Secondo indiscrezioni raccolte dalla redazione di Calcio News 24, il patron partenopeo avrebbe offerto il ruolo di capo degli osservatori a Leonardo Mantovani, attualmente al Brescia. Ora bisognerà vedere se il dirigente delle rondinelle accetterà la proposta del club campano. Dal canto suo Mantovani può vantare grande esperienza in quanto a conoscenza di giovani talenti, avendo già portato in Lombardia giocatori del calibro di Marek Hamsik e Savio Nsereko. Da escludere invece il ritorno a Napoli di Salvatore Bagni, che rimarrà un consulente esterno della società di De Laurentiis.
Luca Iannone per CalcioNews24.com

18 febbraio 2010

Intervista a Marco De Marchi

Che partita ti aspetti tra Bologna e Juventus?
"Il Bologna è sicuramente in un periodo di grande crescita che ha portato la squadra ad ottenere risultati importanti, non ultimo il successo in trasferta contro il Livorno. Colomba ha dato alla squadra un’identità e adesso si può dire che la squadra giochi veramente da squadra. E’ stato bravo perché ha saputo reintegrare giocatori che prima erano stati un po’ messi in disparte e ha fatto capire a tutti che ognuno potrebbe essere importante al momento opportuno. Sta ottenendo risultati perché tutti giocano al massimo delle proprie possibilità. La Juventus attraversa un periodo non particolarmente felice, nonostante la vittoria contro il Genoa. Ha molti giocatori che fino ad oggi hanno avuto un rendimento più basso di quello che ci si aspettava L’arrivo di Zaccheroni in panchina ha portato qualche stimolo in più, dovuto alla presenza di un nuovo allenatore. In virtù dei tre punti ottenuti domenica ha però una spinta maggiore. Come ho detto di recente in una trasmissione sportiva alla quale ho partecipato, il Bologna deve proprio giocarsi la partita con la consapevolezza che sta bene e che ha ritrovato degli equilibri e delle sicurezze importanti. Senza nessun timore e senza nessuna paura affronti la partita cercando di vincerla. E’ più a rischio la prestazione della Juve perché dovrà giocare per vincere, dovrà rischiare e sbilanciarsi. Sono convinto che potrebbe venire fuori una bella partita".

Entrambe le squadre arrivano da una vittoria, ma il successo dei bianconeri sul Genoa è stato molto discusso: tu cosa ne pensi?

"Sono abituato da quando giocavo a non parlare degli arbitri perché comunque se ne parla troppo. Ogni situazione viene vista e rivista alla moviola. Ho sempre detto che l’unico supporto che nel 2010 non è ancora arrivato è quello che garantisca se la palla ha superato interamente la linea della porta. E’ facile giudicare davanti alla televisione, capisco che gli arbitri facciano un lavoro veramente duro. Non mi piace parlare degli arbitri. Il rigore concesso a Del Piero l’hanno visto tutti che non c’era perché era fuori dall’area ma non è stato facile vederlo. In quel caso lì era il guardalinee che poteva aiutare l’arbitro che era dietro di una ventina di metri. Sono cose che possono capitare. Come ha detto Del Piero i giocatori del Genoa non hanno protestato e questo vuol dire che anche per loro era rigore. Credo che tutte le polemiche non portino a nulla, aiutano solo a fomentare scalmanati che si sfogano con atti di violenza. La Juventus ha comunque mostrato di avere rabbia in corpo e di voler cercare di invertire la rotta".

Nel Bologna si sta mettendo in luce Federico Casarini che è un tuo assistito…
"Casarini è un giovane molto interessante. E' un centrocampista, classe '89 e proviene dal settore giovanile rossoblu. Nelle ultime uscite con il Bologna ha fatto sempre bene, contro il Livorno ha confezionato l'assist per il gol di Di Vaio e probabilmente ci sarà anche domenica contro la Juve. Si sta mettendo in luce ultimamente, è stato impiegato in diversi ruoli del centrocampo, è dotato di grande resistenza e di buona tecnica. E' un giocatore moderno, molto duttile e penso che qualsiasi allenatore vorrebbe avere uno come lui in squadra. Inoltre è un ragazzo responsabile e molto professionale. Casiraghi lo tiene sotto osservazione per la Nazionale Under 21".

Tu hai giocato sia con la maglia dei felsinei che con quella della Juve, che ricordi hai delle due esperienze?
"Nella mia carriera ho giocato per sette anni nel Bologna. Nella stagione 87-88 ho ottenuto la promozione dalla Serie B alla A. L’anno dopo riuscimmo a salvarci, grazie anche a un mio gol. Mentre nel campionato successivo ci qualificammo per la Coppa Uefa. A fine stagione mi trasferii alla Juventus, che attraverò la stagione più nera della sua storia perché non riuscimmo a qualificarci neanche in Uefa. Successivamente andai in prestito alla Roma per un anno e poi tornai a Torino. Nella stagione 92-93 vincemmo la Coppa Uefa con Trapattoni in panchina. In estate decisi di tornare al Bologna che militava in Serie C. Ho avuto l’inconscienza di lasciare la Juve, dopo l’importante successo europeo, ma ne ero molto convinto. La mia intenzione era quella di riportare la squadra nella massima serie e rimanerci fino alla fine della mia carriera. In tre anni tornammo in Serie A e io ero il capitano di quella squadra. Il Bologna è stato il mio primo ed ultimo amore qui in Italia. Mentre la Juventus penso che sia il top per ogni giocatore, al pari di Inter e Milan: sono club nei quali qualsiasi giocatore vorrebbe andare giocare. A fine stagione la società felsinea decise di non rinnovarmi il contratto e quindi decisi di lasciare l’Italia, anche perché non sarei mai riuscito a giocare contro il Bologna. Allora si aprirono le porte per un’esperienza all’estero e dalla delusione cocente passai ad una soddisfazione enorme. Trascorsi tre anni meravigliosi con la maglia del Vitesse, centrando due volte il terzo posto e una volta il quarto. Considerando che in Olanda ci sono squadre come Ajax, Feyenoord e PSV, per me fu una specie di rivincita riuscire a giocare ogni anno la Coppa Uefa dopo l’enorme delusione di Bologna".

In ottica Europa League, come vedi la sfida di questa sera tra i bianconeri e l'Ajax?
"L’Ajax, pur avendo cambiato molti giocatori e allenatori in questi anni, ha comunque una storia e una filosofia nel lavoro che svolge: cercano di attingere al settore giovanile per avere giocatori molto validi che possano in futuro essere venduti in altri paesi. Il loro modo di giocare è comunque sempre lo stesso. Se dovessi fare dei paragoni tra i giocatori dell’Ajax e quelli della Juventus, non ci dovrebbe essere partita. Bisogna anche vedere il momento in cui si incontrano le squadre, in che situazione psicologica e fisica sono. Sulla carta non c’è partita".

Ti aspettavi qualcosa in più dalla dirigenza juventina nella finestra invernale di calciomercato?
"Quando si va incontro ad un’annata storta nonostante i presupposti fossero diversi è anche difficile intervenire. A gennaio hanno acquistato un ottimo giocatore, sia attualmente sia in prospettiva, come Candreva che però è entrato in un contesto difficile. Per Candreva, che ritengo un giocatore veramente importante, non è neanche facile ambientarsi in una squadra formata da tanti campioni. Perciò non è semplice intervenire, ma soprattutto non è facile intervenire a gennaio quando i prezzi e le situazioni dei giocatori non sono strade facili da intraprendere".

Luca Iannone per TuttoJuve.com

17 febbraio 2010

Intervista a Riccardo Maniero

Attualmente siete al terzo posto in classifica, qual è il tuo bilancio?

"Fino a questo momento abbiamo fatto bene. Finora ho messo a segno otto reti, sto trovando spazio. Ho un allenatore che mi dà fiducia e un direttore sportivo come Ceravolo che mi stima: l'ho avuto alla Juve e secondo me è il più grande scopritore di talenti in Italia. Sono contento di stare qui".

In vista del rush finale, cosa vi servirà secondo te per raggiungere la promozione in Serie B?

"Innanzitutto dobbiamo continuare come stiamo facendo adesso, però dobbiamo essere più cattivi. Stiamo migliorando sotto porta, che forse era l'unico nostro difetto. Stiamo esprimendo un buon gioco, ci stiamo divertendo e dobbiamo continuare così cercando di ottenere il maggior numero di risultati utili. Sappiamo comunque che raggiungere la promozione direttamente è difficile, perchè il Novara ha un altro passo rispetto a tutte le altre squadre del girone. Però mai dire mai, speriamo che la capolista molli la presa".

Da calciatore Galderisi ha vestito maglie molto importanti, com'è lavorare con lui?

"Galderisi è molto preparato, ti trasmette grinta e voglia ed essendo stato calciatore può darti qualcosa in più. Ci troviamo molto bene con lui e speriamo di continuare sotto la sua guida fino alla fine della stagione".

Finora hai segnato otto gol, conti di aumentare il tuo score?

"Non lo so sinceramente, non mi sono mai posto obiettivi. Spero di segnarne il più possibile".

Attualmente sei in prestito dalla Juventus, ma per la prossima stagione quali sono le tue intenzioni?

"Vorrei restare un altro anno qui, ma sarà la dirigenza a decidere se rimarrò qui o meno".

Tu sei cresciuto nelle giovanili della Juventus, cosa ti dà questa esperienza?

"Ti insegna sicuramente tantissimo. Io sono arrivato alla Juventus che ero molto piccolo e ambientarsi a Torino non è stato facile. Per mia fortuna mi sono trovato in gruppo fantastico che mi ha aiutato a trovarmi a mio agio e poi è andato tutto benissimo".

Da tifoso del Napoli cosa ti auguri per la tua squadra del cuore?

"Spero che il Napoli che si qualifichi per la Champions League, ha dei giocatori validissimi per poter ambire al quarto posto"

Hai un sogno nel cassetto?

"Fin da bambino il mio sogno è stato quello di vestire la maglia azzurra".

Luca Iannone per ItaSportPress.it

12 febbraio 2010

Intervista a Roberto Donadoni

Roberto Donadoni, ex centrocampista dell'Atalanta, ha analizzato in esclusiva ai microfoni di Itasportpress il match tra il Catania e gli orobici in programma domenica pomeriggio, una sfida molto importante in ottica salvezza: "Mi sembra che l'Atalanta sia in ripresa, come anche il Catania che mi sembra stia facendo bene ultimamente. Da questo punto di vista è una partita interessante e penso che sia una gara aperta a tutti i risultati, per i bergamaschi è fondamentale fare risultato e spero che ce la faccia. Credo che siano due squadre che se la giocheranno alla pari. Sarà importante la forza del gruppo, anche se è chiaro che c'è sempre un individualità che può fare la differenza in una giocata, però credo che la forza di queste due formazioni sia proprio il collettivo. Ci sono molti elementi interessanti nel Catania. Conosco Mascara che credo sia un giocatore che può fare la differenza. Poi c'è lo stesso Morimoto, altro giocatore interessante, come ce ne sono anche altri in questa squadra. Stesso discorso per l'Atalanta, dove c'è Doni che è il giocatore di maggiore esperienza e di maggiore qualità. Tuttavia penso che le forze fresche dei giovani possano dare qualcosa in più. Maxi Lopez? Sono curioso di vederlo all'opera, penso che potremmo dare una valutazione su di lui tra un mese".
Luca Iannone per ItaSportPress.it

11 febbraio 2010

Intervista a Nedo Sonetti

Nedo Sonetti, ex allenatore del Catania e di altre squadre di A e B, ha analizzato la sfida tra la formazione etnea e l'Atalanta in programma domenica pomeriggio allo stadio Massimino: "Sarà una bella partita. Credo che domenica si deciderà molto per quanto riguarda il futuro di queste due squadre. Se dovesse vincere, il Catania avrà la possibilità di fare un allungo non decisivo, ma sicuramente molto importante, soprattutto nei confronti dell'Atalanta. Agli orobici si presenta invece l'occasione di fare un ulteriore salto di qualità, salto che devono fare specialmente fuori casa. In casa comunque, da quando è arrivato Mutti, riesce a fare delle buone prestazioni: ha vinto già due partite e riesce a ottenere dei risultati. In trasferta invece non riesce a ottenere niente e questo è penalizzante perchè la squadra è partita con un handicap da quando Mutti è in panchina. Il comportamento delle due squadre dovrà essere molto attento e preparato, determinato".
Luca Iannone per ItaSportPress.it

Intervista a Lucio Rizzica

Contattato in esclusiva il telecronista di Sky Lucio Rizzica, presente domenica scorsa allo stadio Atleti Azzurri d'Italia di bergamo, per una sua analisi sulla partita: "Mi ero giocato la tripla e in effetti non avevo sbagliato. La partita è stata segnata a lungo da un grande equilibrio. Una partita che i due tecnici hanno disputato dalle panchine come se si trattasse di una sfida a scacchi. Alla fine, con un pò di fortuna e i giusti cambi, l'ha spuntata Bortolo Mutti, che ha avuto ragione di Ventura e dei suoi ragazzi spendendo le ultime energìe sull'asse Chevanton-Tiribocchi. Più cattivi, agonisticamente, del 'deb' Amoruso e più efficaci degli omologhi avversari: Meggiorini troppo impreciso, Barreto evanescente, Castillo impalpabile. Se il Bari avesse segnato nei primi minuti di gara - due splendide occasioni per Meggiorini e Bonucci - sarebbe stata una gara diversa. Invece l'Atalanta si è ripresa, ha aggredito su ogni pallone, ha schiacciato all'indietro Koman e, soprattutto, Alvarez inibendo le fonti di gioco pugliesi sulle fasce. Una volta tenuto alto il baricentro è stato poi semplice creare traffico al centro e guadagnare il predominio con l'asse mediano. Doni ha fatto molto e Caserta moltissimo. Gazzi ha lavorato in maniera oscura e produttiva, Donati non è riuscito a giocare come sa. Se il Bari avesse segnato e vinto avrebbe meritato, relativamente al primo tempo. Se fosse finita in parità tutti sarebbero stati contenti. La vittoria dell'Atalanta però non è uno scandalo, tutt'altro. I nerazzurri hanno indovinato tutto: a cominciare dall'interpretazione di gara, per finire ai cambi. Hanno avuto coraggio. Non si sono disuniti quando Barreto e Meggiorini hanno cercato di sorprenderli in velocità. Alcune imprecisioni, poi, hanno fatto il resto impedendo al Bari di passare. Mentre nella trequarti biancorossa imperversava un Valdes incontenibile e vera chiave tattica della partita. Libero di creare, far danni, aprire varchi, in uno dei quali Chevanton e Tiribocchi si sono infilati con maggiore determinazione rispetto agli avversari e hanno messo a segno l'azione decisiva. Forse è bene che il Bari non pensi per ora all'Europa ma ritrovi il filo del bel racconto calcistico scritto fino a qui. L'Atalanta che vuole la salvezza è stata più concreta, forse più cinica. Ma è anche così che si merita di vincere una partita".

Come giudichi l’operato del Bari nel corso della finestra invernale di calciomercato?

"Secondo me non ha fatto male, direi da 6,5 se dovessi dare un voto. Ha voluto dare spazio a Greco che non trovava grandi opportunità in questa squadra e abbiamo visto che sabato è andato a segno alla prima occasione con la maglia del Cesena. Con il Bari aveva collezionato soltanto cinque presenze e una rete e francamente penso che fosse un peccato relegarlo in panchina e non poterlo utilizzare. Ha sicuramente corretto la mancanza di alcune alternative laddove ce n'era bisogno. Ha valide alternative in tutti i reparti, un altro attaccante cattivo e capace di tenere palla se occorre. E' stata una campagna di completamento, non di rafforzamento. Ha una rosa che sta facendo molto bene e uno spogliatoio che mi pare abbia trovato perfettamente la quadratura del cerchio".


Secondo te, i biancorossi devono ambire soltanto a una salvezza tranquilla o a qualcosa di più importante?

"Il Bari ormai è salvo, secondo me ormai solo un tracollo lo può mettere in difficoltà. Non mi aspetto che succeda qualcosa di strano nello spogliatoio, a meno che qualcuno non voglia fare del male alla squadra. E' un Bari che può guardare anche un po' più in su e con qualche ambizione in più, magari non subito, può solo regalare altre. grandi soddisfazioni, se non perde la tramontana. Ho visto che in città è tornato l'entusiasmo e la squadra gioca nel suo catino del San Nicola come se fosse ogni volta una finale e tutti quando giocano lì pagano dazio".


Barreto può davvero arrivare a mettere a segno venti gol come ha dichiarato di recente?

"Barreto può arrivare a segnare venti gol se il Bari continua a giocare così, se continua a trascinarlo e se continua a sostenerlo. E' un Barreto che è cresciuto molto soprattutto nel campionato in cui ha riportato la squadra nella massima serie. E' molto diverso dal primo Barreto di Treviso e Udine, dove rappresentava l'oggetto misterioso e la società friulana ha creduto molto poco in lui. Ha preso convinzione dei propri mezzi e sicuramente è un ragazzo di grande talento. Da qui a dire che possa entrare nella Selecao mi sembra prematuro anche perchè a quei livelli ci sono ben altre concorrenze, è un pianeta in cui le opportunità sono davvero molto poche e bisogna sapersele costruire. Comunque se saprà essere continuo continuando a giocare come ha fatto finora soprattutto dimostrando la grande velocità e la grande tecnica di cui dispone in un campionato difficile come quello italiano gli può dare grandi opportunità. Se non perde la testa e non se la monta, Barreto può arrivare anche oltre i venti gol. Questo dipende però da tutto il Bari e da questo orologio che Ventura dovrà stare attento a controllare nei meccanisimi: è perfetto però basta un granello di sabbia per incepparlo. Mi auguro che se la società vuole veramente costruire qualcosa in futuro sulle basi della scorsa stagione e poi su quelle ancora più solide buttate quest'anno, spero che il Bari riesca a trattenere il brasiliano e costruire anche con lui una grande squadra, affinchè diventi una squadra che possa guidare il Sud alla conquista di qualche posto al sole. Non basta solo il Napoli, bisogna riallargare la geografia di questo campionato e bisogna dimostrare che ci sono delle realtà che, magari con difficoltà economiche, sanno però farsi valere e sanno programmare il futuro. Il Bari ha vissuto stagioni difficili, ha vissuto un inizio di stagione complicato, ma penso che da questa squadra ci si possa aspettare molto di più".

Luca Iannone per TuttoBari.com

10 febbraio 2010

Intervista a Sergio Gasparin

La vittoria contro il Napoli può segnare la linea tra una stagione da dimenticare per l’Udinese e l’inizio di una vera e propria nuova stagione?
“Speriamo sia così, come sempre dipende da noi. La vittoria contro il Napoli ha sicuramente dato molto entusiasmo all’interno dell’ambiente, è stata una vittoria importante contro una grande squadra che ha disputato un’ottima partita. Siamo riusciti a ottenere la vittoria in virtù di tanta determinazione e tanta voglia di tornare a gioire dopo qualche mese che non assaporavamo più il gusto dei tre punti. Dalla gara interna con il Napoli in poi pur sapendo di avere un calendario molto difficile, perchè nelle prossime giornate avremo Milan, Genoa e Inter in casa, quindi sarà sicuramente un percorso ad ostacoli. Però se dalla partita fatta con i partenopei traiamo le giuste indicazioni il futuro e l’espressione dei nostri risultati dipenderà sostanzialmente da noi stessi”.

Domenica però c’è la difficile sfida contro il Milan. Come ci arriva la squadra a questo appuntamento?
“Ci arriviamo fiduciosi in virtù di quelle che sono state le ultime prestazioni in campionato, ovvero del pari su un campo difficile come quello di Catania e della vittoria contro il Napoli, però sappiamo che il Milan non sarà quello che abbiamo superato in Coppa Italia a San Siro. Sarà un Milan diverso ma cercheremo di rendergli la vita difficile, sapendo di incontrare una delle squadre più forti e attrezzate del campionato”.

Antonio Di Natale rigenerato dopo qualche periodo ad intermittenza, a cosa è dovuto?
“Direi che il campionato 2009/10 di Di Natale è soprattutto fatto di alti più che di bassi perchè è meritatamente il capocannoniere in solitaria del campionato italiano, è un ragazzo e un giocatore straordinario. Rappresenta il valore aggiunto della nostra squadra e sta disputando una stagione sportiva da incorniciare sia sul piano dei risultati sia sul piano delle prestazioni”.

Purtroppo D’Agostino sarà assente in quello che sembrava il suo momento di ripresa. Oltre ad un rendimento leggermente inferiore, si può dire che sono anche tanti gli infortuni per lui quest’anno?
“Purtroppo Gaetano D’Agostino non sarà della partita di Milano, perchè è stato toccato duro nel corso dell’ultima partita interna con il Napoli e non ha ancora assorbito completamente questa contusione al ginocchio e quindi non potrà essere della gara. Dispiace perchè soprattutto nelle ultime gare era il giocatore fondamentale del nostro centrocampo, un giocatore che stavamo ritrovando e che si è sempre impegnato nel corso della stagione e quindi ci dispiace che non ci sia per la partita di venerdì sera ma sono altrettanto certo che tutti gli altri giocatori esprimeranno al meglio quelle che sono le sue possibilità, compreso ovviamente il sostituto di D’Agostino. Siccome c’è un versamento del ginocchio abbastanza ampio, rifaremo gli esami strumentali nella giornata di venerdì e quindi vedremo in maniera più nitida rispetto alle immagini di lunedì scorso quella che sarà la situazione”.

Secondo fonti molto vicine al nostro sito, ci sarebbe un forte interesse da parte dell’Udinese per James Rodriguez, centrocampista e talento del Banfield. Cosa ci può dire a riguardo?
“Posso solo dire che in questo momento stiamo pensando essenzialmente al nostro campionato e alla partita di Milano che affronteremo venerdì sera. Il mercato è stata una delle componenti che sicuramente ha disturbato un pochino quello che è stato il nostro cammino nel corso di questa stagione. Quindi sotto questo punto di vista non voglio fare nessun commento su nessuna operazione che ci può essere perchè, ripeto, dobbiamo stare attenti e concentrati su quello che è il nostro cammino in campionato”.

Luca Iannone per CalcioNews24.com

Intervista a Pierpaolo Marino

Partiamo dalla notizia del giorno: Edy Reja nuovo tecnico della Lazio.

"Sono molto felice sia per Reja che per la Lazio. Per Reja perchè merita di tornare ad allenare in Serie A perchè è un’ottima persona e un ottimo allenatore, e sono felice per la Lazio perchè ha preso il miglior allenatore che c’era sulla piazza".

Domenica vittoria dell’Udinese contro il Napoli tra mille polemiche, che ne pensa?

"Di questo preferirei non parlare perchè ho degli ottimi ricordi sia della mia esperienza a Udine che di quella a Napoli e se dicessi quello che penso potrei far torto all’una o all’altra squadra".

De Sanctis sarà il vice di Buffon ai prossimi Mondiali?

"De Sanctis verrà sicuramente convocato, sia perchè è in un grande momento di forma sia perché Lippi lo stimava già prima che tornasse a giocare in Italia. Sono molto felice di averlo riportato nel nostro paese e di averlo restituito al nostro calcio perchè all’estero non avrebbe potuto evidenziarsi così bene come sta facendo a Napoli. Morgan l’ho avuto da quando ha debuttato a 17 anni con la maglia Pescara in Serie B, poi l’ho voluto all’Udinese dopo che per due anni la Juventus non lo aveva mai fatto giocare e, infine, l’ho portato anche a Napoli. E’ un giocatore che conosco bene, un ottimo uomo e un ottimo profesionista".

Carrozzieri ha dichiarato di essere stato contattato da lei per trasferirsi a Napoli, conferma?

"Confermo. Tre anni fa in occasione di un Atalanta-Napoli di fine campionato ne parlammo alla fine della partita: ci scambiammo i saluti e gli dissi che ero interessato a portarlo in Campania. Ci furono poi delle difficoltà con l’Atalanta per la valutazione e quindi decidemmo di puntare su un altro difensore".

Una previsione sulla corsa per i piazzamenti europei?

"Per la Champions vedo sicuramente favorite l'Inter, la Roma, il Milan poi Napoli e Juventus. Per i posti validi per l'Europa League credo che Napoli e Juve abbiano l'80% di possibilità di farcela e il 20% il Genoa e la Fiorentina".

Chi è il giocatore rivelazione del campionato?

"Il difensore del Bari Ranocchia, prima che fosse fermato dall’infortunio".

Qual è la squadra che è uscita maggiormente rafforzata dal mercato di riparazione?

"Sicuramente l’Inter, che peraltro non ne aveva bisogno. Dispiace che i dirigenti delle altre società di Serie A lo abbiano permesso. Era già la squadra più forte d’Italia, ora è fortissima. Ha potuto ovviare con l’arrivo di Pandev a parametro zero alla partenza di Eto’o per la Coppa d’Africa e ha sostituito molto bene Vieira, che è andato al City, con Mariga".

Tra i dirigenti di Serie A, il napoletano Pietro Lo Monaco sta facendo grandi cose a Catania. Un suo giudizio sulle sue qualità.

"Il mio è un giudizio sicuramente molto positivo. Lo conosco bene, siamo amici e come me è un estimatore del calcio argentino. E' un collega che stimo e sta facendo bene in una piazza importante come Catania".

Lei di Barrientos del Catania aveva previsto l'esistenza di guai fisici, cosa le faceva pensare questo in un momento che sembrava vicino al Napoli?

"Il motivo è che sono molto bene informato e seguo attentamente il calcio argentino. Tecnicamente è comunque un giocatore molto forte, assomiglia un po’ a Pastore del Palermo".

Domanda d'obbligo: quando la rivedremo di nuovo al lavoro?

"Ora non ne sento la mancanza. Ho avuto dei colloqui e delle offerte e ho risposto dicendo che sono disponibile solo per la prossima stagione. In primavera prenderò una decisione".
Luca Iannone per ItaSportPress.it

Intervista a Alberto Bigon

Contattato in esclusiva Alberto Bigon, ex centrocampista rossonero ed ex allenatore dell'Udinese, per un analisi sul prossimo match di campionato del Milan, che domenica sarà impegnato contro i friulani: "L'Udinese ha dato una svolta al proprio campionato con la vittoria di domenica scorsa contro il Napoli quindi si presenterà molto rinfrancata nella partita con il Milan. A loro volta i rossoneri devono cercare una svolta. Mi aspetto una partita dai contenuti molto intensi e importanti".

Chi, secondo lei, si aggiudicherà i primi quattro posti?

"Resto sempre dell'idea che le tre grandi per antonomasia, Milan, Inter e Juventus, saranno sicuramente tra le prime quattro alla fine del campionato. Insieme a queste tre squadre ci metterei la Roma che ha un organico di altissimo livello che Ranieri ha saputo valorizzare al massimo. Le quattro pretendenti sono queste".

Luca Iannone per MilanNews.it

Cosa ne pensa dell'acquisto di Mancini?

"Mancini può portare sicuramente qualcosa, come ha detto Leonardo. E' un altro brasiliano inserito nel gruppo, quindi ci sarà molta coesione nello spogliatoio e il suo inserimento non avrà assolutamente alcun tipo di problema. Credo comunque che il suo arrivo non risolva definitivamente i problemi del Milan perchè possiede già molti giocatori di grande tecnica e di grande inventiva nel reparto offensivo. Comunque darà sicuramente il suo apporto perchè è un gran giocatore".

La società poteva fare qualche sforzo in più nella finestra invernale di mercato?

"Il Milan ha soltanto problemi di infortuni: finchè non recupera Pato che è un giocatore unico e Nesta in difesa, avrà sicuramente qualche difficoltà. Di certo non potevano prendere giocatori in quei ruoli. Il Milan si rinforzerà con i loro rientri".

In ottica Champions, come vede il Milan?

"Mi auguro ovviamente che il Milan possa arrivare in finale magari contro un'altra italiana. Dipende molto dalle condizioni in cui potrà disporsi in campo nelle prossime partite. Già agli ottavi contro il Manchester United sarà durissima".

Intervista a Fabio Caserta

Per un commento sulla partita del Bari all'Atleti Azzurri d'Italia a Bergamo persa per 1-0, contattato in esclusiva il centrocampista dell'Atalanta Fabio Caserta: "Conoscevamo la forza del Bari e il gran bel gioco che sta mostrando dall'inizio del campionato. Siamo stati bravi a bloccare le loro iniziative, soprattutto dei quattro giocatori più offensivi che possono essere veramente micidiali e lo hanno dimostrato in tutte le partite finora. Ho visto comunque un Bari molto forte. magari un po' sottotono rispetto ad altre gare però non puoi giocare sempre al massimo, come ha fatto per esempio contro l'Inter. E' una grandissima squadra che esprime un bel gioco e di questo bisogna darne atto all'allenatore che sta facendo davvero molto bene. Se può ambire a traguardi più importanti di una salvezza tranquilla? Se continua a giocare come ha fatto fino ad ora, può togliersi sicuramente tante soddisfazioni. Penso che sia la società che la squadra sappiano che l'obiettivo principale sia salvarsi il prima possibile. Tutto quello che verrà dopo sarà tutto di guadagnato".
Luca Iannone per TuttoBari.com

9 febbraio 2010

Intervista a Fabio Caserta

Caserta, domenica tornerai a Catania da avversario…

"Sensazioni belle perchè Catania è stata una tappa importante per me. Ci torno ben volentieri pur sapendo che è una partita delicata sia per noi che per loro".

Che ricordi hai dell’esperienza rossazzurra?

"Bellissimi momenti, direi i più belli della mia carriera. Con la maglia del Catania ho vinto il campionato di Serie B, l'anno dopo siamo riusciti a salvarci all'ultima giornata. Ricordi sicuramente molto stupendi".

Ti piacerebbe tornare in Sicilia?

"Sono stato bene, nel calcio mai dire mai. Il nostro futuro è sempre un'incognita, ma devo dire che a Catania sono stato davvero bene".

A Catania o a Palermo?

"Sono state due tappe diverse della mia carriera. A Catania mi sono lanciato nel calcio che conta e sono stati tre anni splendidi. A Palermo purtroppo sono stato solamente un anno, perchè poi la società ha fatto determinate scelte. E' stato comunque un anno molto bello, ho anche esordito in Coppa Uefa, che per un giocatore come me che viene dalla Serie C è stato qualcosa di veramente indescrivibile".

L’Atalanta ha cambiato tre allenatori in questa stagione, come è stato il tuo rapporto con ognuno dei tre?

"Il rapporto buono con tutti, sinceramente non ho avuto problemi con nessuno. Ho dato sempre il massimo in allenamento e continuerò a farlo fino alla fine della stagione. Inizialmente mi aspettavo di trovare più spazio, però il campionato è ancora lungo e lotterò sino alla fine".

Sul piano tattico invece, cosa è cambiato per te?

"In questa stagione ho giocato in un ruolo che negli ultimi anni non ho mai ricoperto. Ho sempre giocato in un centrocampo a tre, tranne l'anno scorso a Lecce in cui facevo la mezzapunta. Nella mia carriera stato sempre stato impiegato in ruolo di centrocampo più offensivo rispetto a come giochiamo quest'anno".

Voi credete alla salvezza?

"Sicuramente siamo una squadra che ci crede molto, lo abbiamo dimostrato anche contro il Bari e cercheremo di dimostrarlo fino alla fine. Rispetto all'anno scorso il gruppo non è cambiato molto a parte qualche nuovo arrivo, però è una squadra che non merita l'attuale posizione in classifica. Dobbiamo quindi lottare ancora di più per tirarci fuori da questa situazione e secondo me ci sono tutte le possibilità per farlo. L'organico è buono e può fare sicuramente bene".

A gennaio hai avuto l’opportunità di trasferirti al Livorno…

"Io non ho mai chiesto alla società di andare via perchè a Bergamo mi trovo bene, in un buon gruppo e in una grande società. Si sa che durante il periodo di calciomercato ci sono continue voci riguardo a interessamenti di altre società. Mi ha fatto comunque piacere che ci sono state richieste da parte del Livorno e della Reggina, che è la squadra della mia città, e magari da parte di tanti altri club. Però la società alla fine ha deciso di trattenermi, non cedendomi a una diretta concorrente per la salvezza e io sono contento di questo".

Luca Iannone per ItaSportPress.it

8 febbraio 2010

Barreto e il "giallo" dell'ammonizione

Curioso episodio nel corso della partita di ieri a Bergamo. Al 63' Barreto viene ammonito per un fallo ingenuo su un calciatore orobico. Due minuti più tardi il brasiliano viene sostituito per far posto al neo arrivato Castillo. Questa è solamente la cronaca della gara, ma l'ammonizione a carico di Barreto, che lo costringerà a saltare la trasferta di Cagliari, poteva essere facilmente evitata. Infatti, pochi minuti prima che l'attaccante fosse sostituito, Ventura voleva già effettuare il cambio con Castillo, salvo poi cambiare idea su consiglio del suo vice, Salvatore Sullo. Un'ammonizione che costerà caro al capocannoniere del Bari, ma che ha fatto soprattutto infuriare mister Ventura.
Luca Iannone per TuttoBari.com

7 febbraio 2010

Intervista a Lucio Rizzica

Che partita ti aspetti tra Atalanta e Bari?

"Un match decisamente diverso da quella del girone di andata, che in qualche modo è costato il sogno di un panchina di Serie A a Gregucci. Sono due squadre diverse. La cura Conte ha cambiato la situazione fisico-atletica dell’Atalanta che adesso è molto più reattiva e resistente rispetto a inizio stagione in cui era abbastanza inconsistente. L’arrivo di Mutti ha fatto quadrare un po’ i conti. L’assenza di Guarente e il fatto che Padoin non sia al meglio della condizione non aiutano questa Atalanta, però è anche vero che può contare sul rientro di Doni e sull’importante arrivo di Amoruso. Gioca in casa, venderà carissima la pelle. Il Bari è una squadra sorprendente, sta facendo una grandissima stagione. Non deve porsi limiti, ma non deve neanche avere particolari speranze. Se arriverà qualcosa di più rispetto a quello che sta raccogliendo sarà un di più e non dovrà cambiare le strategie di una società che si è mossa con i piedi di piombo ha fatto bene anche sul mercato di riparazione e sta raccogliendo i frutti di una bella programmazione per quanto all’inizio ci fosse molta amarezza. Ventura ha messo molto di suo in questa squadra e l’ha fatta diventare un meccanismo a orologeria perfetto, per cui mi aspetto che il Bari faccia la sua solita partita in cerca di punti pesante. Ma mi aspetto anche che l’Atalanta cerchi di ottenere la vittoria in casa e quindi lotti su tutti i palloni".

Quali saranno i giocatori determinanti da una parte e dall’altra?

"Mi aspetto una bella partita sicuramente da Doni e complessivamente dall’Atalanta. Dall’altra parte inutile dire che tutti come me aspettano Barreto soprattutto se giocherà con Meggiorini che sembra essere la sua spalla naturale in questo campionato più ancora di quanto non possa essere un’alternativa valida al brasiliano. Credo che Donati non vorrà deludere davanti a un pubblico che lo ha visto giocare da ragazzino e lo ha poi apprezzato da adulto prima che andasse a giocare nel campionato scozzese. Secondo me si giocherà molto a centrocampo. La scienza di Almiron è importante per il Bari che ha dimostratore di saper non dipendere da un solo giocatore. Credo che il punto nevralgico sarà il centrocampo. Chi fra Doni e Donati riuscirà a prendere il boccino avvantaggerà la sua squadra".

Se dovessi fare un pronostico?

"E’ una partita da 1X2 perché l’Atalanta in casa vuole fare i punti che le servono per tirarsi fuori da una situazione imprevista e poco piacevole. Il Bari però è una squadra che ha dimostrato di non avere paura di nessuno e che sa giocare molto bene a viso aperto. Credo che possa starci l’X2, fermo restando che il fattore campo non è trascurabile. Un pronostico inazzardabile. L’Atalanta è una tradizione della Serie A, dal grande vivaio e dalla grande cattiveria agonistica interna. Il Bari è una grande rivelazione. Gioco la tripla, se ne ho una a disposizione la gioco oggi".

Luca Iannone per TuttoBari.com

5 febbraio 2010

Intervista a Silvano Martina

E' di oggi la notizia, riportata da vari organi di informazione, secondo cui il difensore serbo del Manchester United Nemanja Vidic sarebbe in procinto di trasferirsi al Milan la prossima estate. Ci ha pensato però il suo procuratore, Silvano Martina, a smentire il presunto trasferimento del suo assistito in esclusiva ai microfoni di Itasportpress: "Non è assolutamente vero ciò che si è detto e scritto - spiega Martina -, Vidic è un giocatore importante per il Manchester United. Non c'è nessuna trattativa con nessun club, a differenza di quanto c'è scritto sui giornali. Non c'è assolutamente niente di niente. Il calciomercato si è chiuso cinque giorni fa, e Vidic gioca in club mondiale e certamente non migliorerebbe se andasse al Milan".
Luca Iannone per ItaSportPress.it

Intervista a Bruno Giordano

Giordano, che gara sarà tra Lazio e Catania?

"Sarà sicuramente una partita combattuta fino all'ultimo. E' un match importante sia per il risultato sia in funzione del campionato. Sono due squadre che stanno cercando di venire fuori da un periodo negativo e sarà una partita molto combattuta, non spettacolare dal punto di vista delle giocate ma importante sotto l'aspetto dell'intensità. E' chiaro che la classifica dice che è uno scontro salvezza: permetterà a chi farà punti di tirare il fiato. Mentre un pareggio terrebbe le cose sostanzialmente invariate. Purtroppo è un campionato che deve essere all'insegna della salvezza per entrambe le squadre".

Quali potranno essere i giocatori decisivi per le due squadre?

"Per la Lazio credo che Zarate e Floccari siano già determinati, mentre dall'altra parte Mascara e Andujar potrebbero essere quelli più sollecitati. Questi quattro giocatori penso che potranno essere i giocatori più determinanti della partita".

Te la senti di fare un pronostico?

"Chiaramente, per una questione di cuore, spero che vinca la Lazio, visto anche che gioca in casa. Non sarà facile perchè il Catania in questo momento va a battagliare su tutti i campi, sia in casa che fuori. La vittoria sulla Juventus ha dato grande motivazione all'ambiente. Credo che i biancocelesti abbiano le possibilità di vincere, ma non sarà una partita semplice".

Un tuo giudizio sul mercato dei due club nel corso della finestra invernale di calciomercato?

"Buono, un mercato nel quale hanno cercato di tamponare dove ce n'era esigenza. Sulla carta sembrano tutti acquisti importanti, poi sarà il campo a dare il giudizio finale. Credo comunque che siano state fatte le cose nel modo giusto, ma da qui alla fine del campo avremo tempo per valutare".

Come giudichi il lavoro di Mihajlovic fino a questo momento?

"Sta facendo bene, la vittoria a Torino gli ha dato la possibilità di cementare il gruppo che lo sta seguendo. E' una squadra che è in una buona condizione fisica, gioca in diversi moduli mi sembra che stia facendo un buon lavoro".

Caso Ledesma, chi ha ragione: Lotito o l’argentino?

"Io non so chi abbia ragione, credo soltanto che sia una situazione penalizzante sia per la società che per lo stesso giocatore".

Luca Iannone per ItaSportPress.it

Intervista a Pietro Lo Monaco

La squadra ha mostrato netti passi in avanti nelle ultime partite. C’è fiducia per la salvezza?
“Noi la fiducia ce l’abbiamo da sempre, perché anche nei momenti più difficili la squadra ha dimostrato di avere un gioco, una propria fisionomia, una propria forza. Siamo comunque ben consci di dover lottare fino alla fine per salvarci, ma anche convinti di avere le qualità necessarie per potercela fare”.

L’arrivo in panchina di Mihajlovic ha fatto sentire i suoi effetti…
“Il Catania ha sempre giocato bene e ha sempre giocato delle ottime gare. Ora la squadra ha sicuramente più determinazione, si sta realizzando sotto questo aspetto e riesce ad avere una attenzione e una applicazione costante nei novanta minuti di gioco, al contrario di quanto accadeva prima. Il Catania ha comunque sempre dato luogo ad ottime prestazioni come espressione di gioco e come modo di stare in campo”.

Qualche mese fa il presidente Pulvirenti aveva parlato di un progetto per arrivare tra qualche anno a combattere per l’Europa League. E’ una promessa che si sente di fare ai tifosi del Catania?
“Io posso soltanto dire che il Catania ha un organico più giovane di ben quattro anni e mezzo rispetto all’età media in Serie A. Quest’anno abbiamo un organico di grande spessore con tanti giovani interessanti. Se dovessimo centrare l’obiettivo salvezza anche quest’anno, certamente ci sarebbero le basi per poter ambire a obiettivi diversi in un prossimo futuro”.

E’ vero che lei partirà prossimamente per il Sudamerica?
“Ogni anno io mi reco sempre lì per qualche giorno. Non so ancora quando il campionato mi permetterà di partire”.

Non è arrivato Pavone, ma c’è comunque Maxi Lopez, un rinforzo importante per il Catania per ottenere punti pesanti in questo finale di campionato…
“Maxi Lopez è un giocatore importante e ci auguriamo si ambienti al più presto per poter dare anche lui il proprio contributo per la salvezza”.

Se fosse arrivata anche la punta del Betis, davanti ci sarebbero stati Mascara, Morimoto, Maxi Lopez, Pavone, Martinez, Sciacca, Ricchiuti e volendosi Llama. Non sarebbe stato complicato per Mihajlovic gestire un parco attaccanti così ampio?
“Sì, sarebbe stato complicato ma i buoni giocatori non si buttano mai via”.

A Sky Sport ha rivelato che ci sono dei colloqui in corso con un club estero per Martinez. Senza dirci il nome preciso, ci potrebbe dire almeno il Paese?
“Posso dire che si tratta di una società inglese”.

Luca Iannone per CalcioNews24.com

Intervista a Oscar Brevi

Nove anni dopo sei di nuovo a Como, prima da giocatore ora da allenatore…

"Nell’estate del 2008, quando ero al Venezia, il Como mi aveva chiesto la disponibilità a dare una mano per quanto riguarda il calcio giocato e sono venuto molto volentieri avevo trascorso 3 anni bellissimi, visto che con questa maglia ero salito dalla serie C alla A. Abbiamo vinto il campionato e siamo stati promossi in Prima Divisione. Nell’autunno del 2009 il tecnico del Como Di Chiara fu esonerato e mi chiesero di prendere la guida della squadra. Un’opportunità importante che non potevo rifiutare, così mi sono buttato dentro per salvare la squadra".

Come procede il lavoro in panchina in cooperazione con mister Strano?

"Stiamo cercando di dare il massimo entrambi per migliorare una situazione, che prima era molto difficile, ora pian piano sta migliorando. Purtroppo gli ultimi risultati non sono stati favorevoli e adesso siamo ancora nella zona calda della classifica. Lotteremo fino all’ultima giornata per salvarci".

Classifica difficile, ma voi credete alla salvezza?

"Sicuramente, la squadra è stata anche rinforzata e ora dobbiamo avere pazienza per far inserire al meglio i nuovi arrivati però siamo fiduciosi e sono convinto che alla fine riusciremo a ottenere il nostro obiettivo".

Avete agito molto sul mercato…

"Sì avevamo dei problemi e speriamo di averli risolti avevamo tanti infortuni tanti giocatori che per vari motivi sono dovuti partire e abbiamo dovuto rinforzare la squadra in tutti i reparti e siamo convinti di poter fare bene e di migliorare l’andamento".

Sei mai stato contattato da società di A o di B?

"No, ci mancherebbe. E' pochissimo che mi hanno dato questa possiblità e sto cercando di dare il massimo, poi vedremo. Adesso è importante il presente, in futuro staremo a vedere quello che succederà".

Nella tua carriera hai cambiato dodici maglie diverse, ma quale squadra ti ha lasciato il miglior ricordo?

"Devo dire che dovunque ho giocato è quasi sempre andata bene. Ad Ascoli siamo riusciti ad andare in Serie A grazie al ripescaggio. A Como abbiamo vinto due campionati e dalla C1 siamo andati in serie A. Con il Torino abbiamo raggiunto la massima serie. Ho ottimi ricordi dovunque sono stato, anche a Palermo purtroppo con i rosanero non riuscimmo a ottenere la promozione in A all’ultima giornata. Sono maglie che comunque ti rimangono dentro. Il Toro comunque mi ha dato tanto, ho giocato anche in Serie A con la maglia granata. Sono esperienze importanti che ti lasciano un po’ tutte qualcosa".

Stasera c’è Torino-Brescia…

"E’ difficile valutare da fuori. Io mi auguro che il Toro riesca a vincere questa sera perché sarebbe un risultato importante che li rilancerebbe verso i piani alti della classifica".

Luca Iannone per ItaSportPress.it

4 febbraio 2010

Intervista a Simone Palermo

Il passo dalla Primavera della Roma e dalle squadre giovanili della Nazionale alla Lega Pro è davvero breve. Lo dimostra la storia di Simone Palermo, regista classe 1988. E' stato lo stesso centrocampista romano a raccontarci come sono andate effettivamente le cose: "Militavo nella Primavera della Roma quando nell'estate del 2007 il Rimini mi prelevò con la formula del prestito con diritto di riscatto a favore dei giallorossi. Il tecnico dei romagnoli Acori mi voleva fortemente e mi convinse a trasferirmi in Romagna. Dopo poco tempo però subii la rottura della cartilagine del ginocchio e da lì sono cominciati i miei problemi. Sono dovuto stare fermo per undici mesi, undici mesi di dolore intenso, e pensai di appendere gli scarpini al chiodo. La Roma mi richiamò per la preparazione atletica, i problemi fisici passarono e ricominciai a giocare. Nell'estate successiva passa al Treviso, dove non mi sono trovato proprio benissimo: collezionai appena quattro presenze e una rete rocambolesca contro il Piacenza. Dopo l'ottima prestazione in quella partita, mi ritrovai in tribuna per ben sei giornate di fila e per una specie di operazione di mobbing da parte dell'allenatore, decisi di andare via. Quindi nella finestra di mercato invernale del 2009 accettai la scommessa della Pistoiese. Eravamo il fanalino di coda a -6 dalla penultima, poi riuscimmo ad arrivare terzultimi. Fummo però sconfitti ai playout dal Foligno per differenza reti. Dopo l'esperienza a Treviso e Pistoia la Roma non volle prolungare il mio contratto perchè non credeva più in me, visti anche i miei problemi fisici. A settembre però mi arrivò un'offerta della Pro Patria, ma accettai una proposta più interessante da parte dell'Helsingborg, club d'élite in Svezia, dove militava il mio idolo Henrik Larsson. Mi allenai con loro ma non potevo essere tesserato perchè in quel periodo il calciomercato svedese era chiuso. Ero finalmente sereno, ma dopo neanche un mese mi ruppi quinto metatarso del piede in allenamento. Dopo l'infortunio subito il mio trasferimento al club svedese sfumò perchè l'offerta che mi fu proposta era economicamente inferiore a quella che mi era stata promessa, dato che ero anche infortunato. Allora sono tornato in Italia e il presidente della Pro Patria ha dimostrato di volermi fortemente convicendomi con il suo progetto, nonostante avessi ricevuto offerte da alcune società di B". Ora quindi sotto con la Pro Patria, attualmente al terzultimo posto del girone A di Prima Divisione: "La classifica è difficile ma la squadra non merita questa classifica, forse più dettata dalla sfortuna ce da altro. L'obiettivo è naturalmente la salvezza. Non è assolutamente una missione impossibile, la classifica è corta. Dopo questi primi giorni di allenamento, mi sono reso conto che questa è una delle compagini più forti della categoria. Mister Cosco mi sembra un allenatore molto preparato, sa di calcio e questa è la cosa importante. In Prima Divisione è difficile trovare tecnici così preparati come lui. Dal punto di vista umano devo ancora conoscerlo, ma mi ha fatto un impressione tecnica molto buona". Infine il regista romano dichiara di non chiedere niente di particolare per il suo futuro: "Per la mia carriera non mi auguro niente di particolare, spero solo di stare bene fisicamente. Spero che il mio futuro dipenda soltanto da me e non dai problemi fisici".
Luca Iannone per ItaSportPress.it