29 aprile 2012

On. Sisto: "Il nome di Bari e del Bari è stato infangato, ecco cosa chiediamo noi di Maglia biancorossa"

E' passato circa un mese da quando l'associazione 'Maglia biancorossa' ha deciso di querelare l'ex capitano del Bari Antonio Bellavista, coinvolto nell'ambito delle indagini sul calcioscommesse. Per conoscere meglio le finalità di questa iniziativa ed approfondire il tema scommessopoli, intervistato in esclusiva l'Onorevole Francesco Paolo Sisto, avvocato dell'associazione.

Come è nata l'associazione 'Maglia biancorossa'?
Nasce da un comune sentire: la città è stata fortemente ferita e lacerata così come la squadra. Lo stadio è il luogo dove la città si incontra più che in altri momenti, l'emotività mette insieme tante persone più che in occasione di altri eventi. Questo ha indotto una serie di ex calciatori capitanati da Mimmo Magistro a pensare a questa iniziativa, che vuole rievocare la necessità di tenere questi colori puliti rispetto a chi ha cercato di inzozzarli e ci è anche riuscito. Rivendichiamo la pulizia della città e della società. La nostra associazione riunisce ex giocatori di tutte le epoche e tifosi, abbonati sia allo stadio sia alle televisioni a pagamento; i primi hanno avuto un danno di immagine, i secondi hanno pagato non per vedere partite con risultato precostituito. Ci proponiamo due obiettivi: costituirci persona offesa e rivendicare il diritto di risarcimento del danno. Abbiamo presentato querela nei confronti di Antonio Bellavista che ha mosso un'accusa che colpisce tutti quelli che nel Bari hanno giocato, cioè quella secondo cui nel Bari vendere le partite sarebbe stata una consuetudine. Oltre allo scopo giudiziario nei processi penali di Bari e Cremona, c'è anche la necessità di rivedere il tema della responsabilità oggettiva: ormai un calciatore può truccare delle partite anche via internet, come può una società controllare per queste condotte sofisticatissime? Se la società ne era a conoscenza allora dovrà rispondere, ma in mancanza di un briciolo di chance di controllare certe condotte...”.

Davvero tutti sapevano che il Bari lo scorso anno ha venduto mezzo campionato?
Come dice Oscar Wilde: tutte le generalizzazioni sono sbagliate, anche questa. Bisogna esaminare caso per caso, andare avanti step by step. Anche la sola connivenza può essere idonea ad essere soggetta alla giustizia sportiva che deve essere più severa nell'individuazione delle responsabilità: non basta non fare, ma bisogna cercare di bloccare questi atteggiamenti omissivi. Dire che tutto questo si sapeva mi sembra inesatto e non credo sia vero; molti calciatori hanno protestato e anche vivacemente con i colleghi senza che la società ne fosse a conoscenza”.

Avvocato, i tifosi vogliono sapere: cosa rischia l'AS Bari?
Se fosse provata l'omissione colpevole o l'omessa denuncia, la società Bari può andare incontro a sanzione ma, a pensar male, si tratterà di una penalizzazione. Non mi sembra che il Bari possa preoccuparsi più di tanto rispetto ad altri club”.

A fine stagione dobbiamo aspettarci classifiche rivoluzionate?
C'è bisogno di valutare a poco a poco, ma sono sincero: quello che si percepisce è che il rischio di modifica del risultato sportivo ci sia tutto. Non si può ignorare che prendere soldi per truccare una partita - fotografia di quello che è successo - costituisce un illecito sportivo gravissimo. L'autorete di Andrea Masiello nel derby del 15 maggio dello scorso anno è il modello inespugnabile di negatività; non è possibile fare di peggio in un derby Bari-Lecce, è come un suicidio-omicidio, non tanto per la rivalità ma perché un derby viene vissuto dalla gente in maniera particolarmente sentita. Basterebbe fare questa riflessione, non siamo lontani da forme di colpa cosciente, una colpa grave. Credo che nessuno si renda conto che il fatto penale shakerato con quello sportivo renda più grave l'uno e l'altro”.

28 aprile 2012

Quattro occhi sul Sud America: Andrea Boscolo e Nunzio Marchione sui giovani talenti argentini

Il Sud America è da sempre una miniera ricca di elementi preziosi su cui i grandi club europei sono pronti a buttarsi per aggiungere qualità alle proprie squadre, magari per piazzare il grande colpo. Andrea Boscolo e Nunzio Marchione sono due addetti ai lavori che, per poter osservare da vicino alcuni dei giovani più talentuosi dell'intero panorama sudamericano, si sono recati direttamente nel Nuovo continente. Abbiamo raggiunto in esclusiva i due, che si trovano in Argentina da inizio febbraio.

Boscolo: “Per noi operatori del mercato italiano, lavorare in questo paese significa visionare i giovani talenti che nei prossimi anni potranno fare la fortuna del calcio europeo. Ma significa anche apprendere i segreti delle strutture manageriali sportive che sono riuscite, nel corso degli anni, a trasformare la figura del calciatore professionista in una vera e propria azienda con alle spalle gruppi inversori altamente qualificati”.

Marchione: “Se guardiamo le differenze tra il calcio argentino e quello europeo, la prima che salta all’occhio è il loro concetto di tattica, aspetto molto meno esasperato rispetto al tatticismo nostrano. Anche il ritmo di gioco è meno intenso, questo però permette di evidenziare quei talenti che hanno la cosiddetta marcia in più che sono poi quelli che spesso e volentieri approdano nel calcio europeo. Però provate a immaginare la Primera Divisiòn argentina composta da tutti i loro calciatori compresi quelli che giocano in Europa; che campionato sarebbe? Probabilmente uno tra i più belli del mondo”.

Per quanto concerne possibili movimenti dall’Argentina all’Italia, quali giovani talentuosi segnalereste?

Boscolo: “Un giocatore che ultimamente si sta mettendo in evidenza nel campionato di Segunda B è Ramiro Funes Mori del River Plate di Almeyda, classe 1991, fratello gemello del più famoso attaccante Rogelio Gabriel Funes Mori. Difensore centrale con standard fisici europei, quasi un metro e novanta, buona tecnica, mancino naturale, aggressivo, molto forte di testa. E' dotato di grande personalità, è pronto per un livello superiore. Un ragazzo che è riuscito a conquistarsi il posto da titolare con il sacrificio quotidiano. Sappiamo che diversi club italiani sono stati qui per visionarlo. In Italia lo vedrei bene in una squadra di media classifica. Sono sicuro che la personalità e la prestanza fisica delle quali è dotato gli permetterebbero di fare bene anche nel nostro campionato”.

Marchione: “Un calciatore che a me piace molto è Cristian Chavez del Boca, un centrocampista duttile, che ha tecnica e corsa. In Europa si parla poco di lui, non capisco il perché, da noi son convinto farebbe benissimo. Ma, se fossi un direttore sportivo di Serie A, punterei senza dubbio su Ezequiel Cirigliano, uno dei calciatori che preferisco. Il centrocampista del River Plate ha tutto per sfondare: carattere, fisico e tecnica. Mi piacciono molto i giocatori che danno tutto e lui in questo senso è un guerriero, ma con dei piedi niente male. Lo vedrei bene in Italia in una piazza importante come Lazio o Roma, dove si gioca con molta pressione. Sotto certi aspetti mi ricorda Almeyda, che attualmente è il suo allenatore al River”.

27 aprile 2012

Agostini: "Roma-Napoli, un punto non serve a nessuno. Pesante l'assenza di De Rossi..."

E' senza dubbio Roma-Napoli il match che balza subito agli occhi se si guardano gli anticipi di Serie A in programma sabato e validi per la 35esima giornata di campionato. Per analizzare il confronto tra due formazioni in corsa per tornare a lottare in campo europeo, abbiamo dato la parola al doppio ex Massimo Agostini: "Sarà una gara che le due squadre devono cercare di vincere per portarsi il più avanti possibile verso il terzo posto. Mi aspetto una partita senza speculazioni perché il pareggio non interesserebbe a nessuno. Si presuppone che sarà una partita molto avvincente, però in questo momento il Napoli si è ripreso abbastanza bene dopo un brutto periodo, mentre la Roma è in uno stato confusionale, sta perdendo partite e punti facilmente. Perciò credo che gli azzurri debbano sfruttare momento negativo della compagine capitolina. È l'occasione giusta vedendo anche che la Lazio sta perdendo colpi". Luis Enrique dovrà fare a meno di De Rossi, Lamela e Osvaldo squalificati: "Sicuramente De Rossi elemento importantissimo, Lamela è un giovane che deve ancora maturare e crescere nel nostro campionato, mentre Osvaldo ogni tanto esce fuori dalle righe ma è un giocatore importante. Con Bojan e Totti il problema in attacco sarà risolto, più che altro peserà l'assenza di De Rossi". I giallorossi sono attualmente a -5 punti dal terzo posto occupati dalla Lazio, forse troppi per puntare al ritorno in Champions? "Dipende tutto da sabato sera perché cinque punti si possono recuperare, non è una distanza incolmabile. Se, però, fanno partite come quella con la Fiorentina, sicuramente il distacco diventerebbe enorme. Nello scontro diretto di sabato c'è l' occasione giusta per rifarsi, ma la Roma affronterà un Napoli in crescita esponenziale", ha concluso il Condor Agostini.

Luca Iannone per CalcioNews24.com

26 aprile 2012

Celestini: "Napoli, devi puntare allo scudetto. De La può sbizzarrirsi sul mercato"

Con il meritato successo ottenuto ieri sul campo del Lecce, il Napoli si è portato ad un solo punto di distacco dalla Lazio, tornando prepotentemente in corsa per il terzo posto. Raggiunto in esclusiva l'ex centrocampista azzurro Costanzo Celestini, che ha analizzato il momento della squadra di Mazzarri: “Mi auguro che la vittoria di ieri funga da spinta verso il terzo posto, ci sono tutte le premesse per centrare questo obiettivo che è alla portata. Sono dell'idea che quest'anno il Napoli abbia sprecato tantissimo, perché poteva ritagliarsi uno spazio ancora più interessante nel campionato italiano. Se mi riferisco allo scudetto? Indubbiamente. Il Napoli ha giocatori importanti che tutte le squadre invidiano, poi sono tutti nazionali. Al di là di quello che può dire Mazzarri circa l'inesperienza dei suoi, credo che la compagine partenopea abbia le carte in regola per puntare al tricolore”. Non sarà però facile trattenere gli elementi di spicco della rosa azzurra: “Sono dell'idea che alla fine bisogna puntare su giovani bravi di prospettiva che non facciano rimpiangere gli attuali calciatori in organico. Ci sono in ballo tanti fattori, ad esempio procuratori che fanno uscire notizie per far alzare il prezzo dei propri assistiti. Sono giochi che tutti quanti conoscono. Alla fine, devono rimanere quei calciatori a cui fa piacere indossare la maglia azzurra. Napoli è una piazza importante, campioni in giro ce ne sono. De Laurentiis si può sbizzarrire”, ha concluso Celestini.

Luca Iannone per CalcioNews24.com

Borgobello: "Bentornata Ternana! Ci sono i presupposti per fare bene anche in B"

Terni è in festa: dopo sei stagioni trascorse in Lega Pro, la Ternana torna in Serie B. Con due giornate di anticipo, la formazione umbra ha ottenuto la matematica promozione dalla Prima Divisione. Per commentare l'importante traguardo raggiunto proprio ieri, contattato in esclusiva l'ex attaccante Massimo Borgobello, secondo calciatore più prolifico della storia dei rossoverdi: "Hanno meritato ampiamente questo risultato, soprattutto mister Toscano che è riuscito a esprimere le sue idee e a trasmetterle alla squadra. Sono felice anche per la città perché questa promozione può dare spinta nuova in tutti i sensi, era un po' che mancava il grande calcio. Che ruolo potrebbe giocare la Ternana in Serie B? Bella domanda, non saprei. Sicuramente l'entusiasmo è una carta che può giocare a suo favore. So che ci sono diversi giocatori in scadenza, ma sarebbe importante mantenere uno zoccolo duro e fare degli innesti mirati. Prima di tutto, però, bisogna tenere l'allenatore poi è giusto che scelga lui gli uomini che vuole". Oggi Borgobello è un agente di calciatori, perché non ipotizzare qualche trattativa proprio con la sua ex società? "Questo è un discorso particolare (ride, ndr). Magari io non ho i giocatori giusti per la Ternana", ha risposto Borgobello.


Luca Iannone per CalcioNews24.com

L'agente FIFA Giusti su presente e futuro dell'Italcalcio

A sentire molti, se negli ultimi anni le società di Serie A ci hanno regalato sempre meno colpi di mercato, il motivo risiede in alcuni problemi strutturali dello stesso calcio italiano. E a pagarne dazio sono, soprattutto, i giovani. E' così che stanno veramente le cose? La nostra redazione ha chiesto un parere in merito all'agente FIFA Edoardo Giusti, titolare dell'agenzia GGXX-USM Italy.

Il presidente del CONI Petrucci ha detto che il nostro calcio è arrivato “ad un punto di non ritorno”...
Sono assolutamente d'accordo, anche se è una frase molto generale ed è facile pronunciarla sull'onda di certi avvenimenti. Se l'Italia negli anni '80-90 era un punto di riferimento, da quando sono nel mondo del calcio, ovvero nell'ultimo decennio, c'è stata decadenza importante che ha fatto sorpassare quella italiana da altre realtà europee. Il ciò è dovuto alla mancanza di cultura della classe dirigente, di meritocrazia e di equilibrio nel giudizio. Ci troviamo in una situazione disarmante. Il calcio italiano sta perdendo competitività soprattutto nella fase medio-bassa; basta guardare i risultati ottenuti in Europa League: l'Italia è dietro a paesi come Belgio e Olanda. Ad alti livelli, l'unico progetto degno di questo nome è quello del Napoli, De Laurentiis ha capito come va organizzato un club di calcio. Il Milan ha in Adriano Galliani una persona di grande cultura che ha fatto grandissime cose, mentre il progetto Roma può essere diverso a parole ma nei fatti...”.

Come si può uscire da questo buio tunnel senza fine?
Bisogna partire dalla base. La politica del calcio deve attuare riforme drastiche ma necessarie, strutturali. La prima cosa da fare è eliminare la Lega Pro e creare una lega di sviluppo con squadre B dei club di massima serie, senza promozioni e retrocessioni, dove possono giocare calciatori che escono da settori giovanili e le riserve. La seconda cosa deve partire dai presidenti: ogni singola società deve capire che non è il passato di un elemento ma le competenze a stabilire i meriti. Ci vuole cambio di mentalità, bisogna iniziare a scegliere persone preparate e a puntare su di loro. Un appello ai direttori sportivi: non devono legarsi ai procuratori, altrimenti il ruolo di agente non ha più senso di esistere e vengono a cadere tutti i presupposti meritocratici. Il grandissimo paradosso è che l'uomo mercato più indipendente del calcio italiano è stato Luciano Moggi. Da giovane addetto ai lavoratori Moggi mi era stato demonizzato, ma dopo i fatti di Calciopoli l'ho rivalutato molto. L'ex direttore generale della Juve ha commesso errori di onnipotenza, ma la sua indipendenza intellettuale è quella a cui tutti dovrebbero puntare”.

Qual è invece la situazione del mercato italiano?
Il primo dato che balza all'occhio è la mancanza di liquidità dovuta ad una congiuntura economica negativa. Ma quando non ci sono i soldi, ci devono essere le idee. Vedo società incaponirsi sul mercato sudamericano: super inflazionato e dove arrivano tutti. Inoltre il potere d'acquisto delle società italiane è inferiore rispetto a quello di club esteri con fatturati elevati dovuti ad una gestione manageriale. C'è anche un discorso di appeal. Il calciatore straniero, ormai, non vede più l'Italia come un campionato di prima fascia, ma lo mette in fila dietro a Inghilterra, Spagna, Germania e Italia. Così diventa più complicato imbastire operazioni importanti. Poi a questo bisogna aggiungere altri due fattori: l'incompetenza e il seguire le mode”.

Raccontaci qualcosa della GGXX-USM Italy...
Siamo nati nel 2006 con una forte impronta di internazionalità per scelta. Avevamo capito quale sarebbe stato il trend generale del mercato italiano, adesso stiamo cominciando a raccogliere i frutti di questo lavoro e filosofia. A nostro avviso, oltre alla competenza, un'agenzia deve avere contatti, relazioni, un'apertura consolidata verso l'estero perché il mercato è globale. Il calciatore italiano di qualunque livello deve comunque avere un ventaglio di opportunità di sviluppare la propria carriera in contesti diversi da quello italiano. Ciò non significa che noi porteremo all'estero tutti i nostri assistiti, però se prima si aveva un certo numero di società con cui sviluppare proposte ora questo numero è aumentato”.

Cos'è il 'Live Scouting'?
Premetto che, come agenzia, sviluppiamo un lavoro di management e di scouting. Per quanto concerne lo scouting, abbiamo creato e testato negli anni una metodologia completamente nuova e diversa, al servizio nostro e dei club che vogliono beneficiarne. Una metodologia incrociata fra valutazione tecnica del giocatore, dati statistici e parametri che danno un quadro generale del valore e dell'adattabilità di un giocatore. Incrociando questi elementi vengono fuori risultati sensazionali. Oggi il valore tecnico di un calciatore è determinato dal nome dalla squadra in cui milita, meramente dai gol che segna: bisogna andare dentro a queste statistiche. Per esempio, se si valuta molto bravo un attaccante perché fa venti gol in una stagione, ma questi li ha segnati in 6-7 partite e in situazioni particolari, allora i venti gol hanno un peso diverso. Al contrario, l'attaccante che ha segnato sette gol tutti in partite decisive, allora il valore delle reti aumenta. Si tratta di un metodo complesso, il concetto è andare al di là dell'apparenza”.

Ad un giovane italiano arrivano due offerte: una da un club di media fascia italiana e l'altra da un club estero dello stesso livello. Quale dovrebbe accettare secondo te?
Non ho dubbi: alla luce di quello che ho detto prima, la Premier League, Bundesliga, Liga - in maniera inferiore - sono soluzioni preferibili. Anzitutto per un fatto meramente economico, che ha comunque la sua incidenza. Un ragazzo all'estero percepisce uno stipendio decuplicato rispetto a quanto percepirebbe in Italia. Poi per un fatto di cultura e di strutture, fantastiche nelle 'Academy' inglesi. Il tuo percorso scolastico viene curato direttamente dai club, impari una lingua nuova, ti sai destreggiare meglio: tutte situazioni favorevoli per il prosieguo della tua carriera. Si deve essere prima uomini che calciatori. Ma l'aspetto più importante è quello tecnico. In queste realtà europee lanciano i giovani, mentre l'Italia è l'ultimo paese come giovani lanciati in prima squadra. Sono dati sotto gli occhi di tutti, un giovane ha più possibilità di esordire in contesti diversi da quello italiano. L'esempio di Jacopo Sala è lampante: dagli Allievi dell'Atalanta si è trasferito al Chelsea e ora milita nell'Amburgo. Non dobbiamo più pensare ai paesi citati come estero ma come Europa, sono realtà più sviluppate dall'Italia e i nostri giovani devono fare queste esperienze. Noi lavoriamo anche per questo: un nostro assistito ha un ventaglio di possibilità e una visibilità molto più ampia. Per un giovane italiano costretto ad andare in Lega Pro, sarebbe molto meglio una massima serie estera in paesi come Svizzera, Grecia, Belgio o Portogallo. L'esempio di Stefano Napoleoni è emblematico”.


Luca Iannone per OggiNotizie.it

25 aprile 2012

Hübner sui bomber della A: "Ibra capocannoniere, delusione Gilardino. Klose, Giovinco e Denis..."

A cinque giornate dal termine del campionato, Zlatan Ibrahimovic guida la classifica dei marcatori della massima serie con 24 gol segnati seguito da Cavani, Di Natale e Milito a quota 20 centri. Chi sarà a spuntarla? La redazione di CalcioNews24.com lo ha chiesto all'ex bomber Dario Hübner, che nella sua carriera è stato capocannoniere in Serie A, Serie B e Serie C: “In questo momento vedo Ibra vedo favorito sugli altri. Se il Milan vuole cercare di riagguantare il primo posto, ha bisogno dei gol del centravanti svedese”. Su quali attaccanti, invece, hanno deluso le aspettative e quali le hanno sovvertite, Hübner si è espresso così: “Mi aspettavo qualcosa in più da Gilardino: ero convinto che a Genova, cambiando società, potesse fare qualche gol in più. Finora non è riuscito a sbloccarsi, ma gli auguro di riuscirci in queste ultime giornate anche se finora ne ha fatto qualcuno in meno del previsto. Klose, invece, è una garanzia sotto porta, mentre Giovinco per essere una mezza punta ha segnato tanto in questa stagione. Denis ha fatto gran campionato come tutta l'Atalanta, che, nonostante l'handicap iniziale, è riuscita comunque a fare bene”.

Luca Iannone per CalcioNews24.com

24 aprile 2012

Baglieri: "Lecce-Napoli gara aperta e spettacolare. Il mio pronostico è..."

"Ho lasciato un pezzo di cuore a Napoli, dove oltre alla passione per il calcio, c'è un qualcosa in più. Sono cresciuto a livello calcistico nel settore giovanile azzurro e lo ricordo sempre volentieri. A Lecce, invece, ho giocato per un anno vincendo un campionato in Serie B. Mi sono trovato molto bene in una bellissima città come quella salentina". Così Cristian Baglieri, che in carriera ha indossato sia la casacca del Lecce che quella del Napoli, ricorda le due esperienze negli anni '90. Contattato in esclusiva, l'ex attaccante si è poi soffermato a parlare della sfida in programma domani pomeriggio al Via del Mare: "Gli azzurri stanno avendo delle difficoltà ultimamente, ma ci tengono a fare bene e a far vedere che il napoli c'è ed è ancora vivo. Sarà una partita importante per quanto concerne lo spettacolo in campo. Al contrario, il Lecce sta facendo bene, è una squadra che non molla mai. Mi aspetto un bellissimo match tra due formazioni in grado di attaccare in maniera veloce grazie ai propri uomini. Lavezzi assente? E' una pecca, un neo in più per la compagine partenopea: quando il Pocho sta bene non ce n'è per nessuno. Ma il Napoli è un grande gruppo e sopperirà alla sua assenza. Ripeto, sarà una sfida aperta e caratterizzata da contropiedi da ambo le parti. Il Lecce ha attaccanti importanti come Di Michele, con il quale ho giocato ai tempi della Lodigiani, e Muriel, che si sta mettendo in mostra". Le motivazioni saranno tantissime per entrambe le squadre: "Sicuramente sarà così. Il Lecce è in lotta per la salvezza, mentre il Napoli insegue quel terzo posto che gli permetterebbe di tornare in Champions League. Sarà una gara apertissima, da una parte e dall'altra, ma attenzione ai padroni di casa che potrebbero mettere in difficoltà gli azzurri. Nonostante tutto, vedo il Napoli favorito".

Luca Iannone per CalcioNews24.com

Montecalvo: "Cosmi, un guerriero made in Italy"

Uno dei protagonisti questo girone di ritorno è sicuramente Serse Cosmi, che ha portato il Lecce a -1 punto dalla zona salvezza. Il traguardo della salvezza, impensabile fino a qualche mese fa, ora è alla portata della compagine salentina. Per parlare del tecnico di Perugia, contattato in esclusiva Fabio Montecalvo, titolare della WFM (World Football Management): "In questo momento Cosmi, chiamato a dicembre per fare il traghettatore, sta confermando di essere uno dei talenti del parco allenatori italiani. Sono pugliese, conosco l'ambiente Bari e Lecce: entrare in una società, andarsi a prendere sulle spalle una battaglia per salvare il Lecce in un momento in cui incombe il calcioscommesse non è da tutti. Una sfida del genere non ha valore economico, ma ha grandissima importanza tecnica. Un discorso è quando inizi un percorso da inizio stagione, un altro è quando vieni chiamato nella seconda parte di campionato per traghettare una squadra verso la salvezza. Il suo punto di forza è il grande carisma che possiede: riesce ad avere il rispetto dei suoi giocatori a differenza di alcuni nomi altisonanti e l'abbiamo visto nel corso del campionato. Cosmi riesce ad avere rispetto perchè è un uomo dai grandi valori e riesce a trasmetterli al gruppo. Quando si crea il gruppo allora insieme si riesce a vincere: l'unione fa la forza, da soli non si va nessuna parte. Inutile dilungarci sull'aspetto tecnico, quello che mi piace sottolineare è la sfida che si è preso, psicologicamente non ha valore e va ben oltre il campo. Meriterebbe una panchina prestigiosa, di una società che ha ambizioni europee, spero davvero che possa succedere. Dovremmo cercare di puntare e valorizzare gli allenatori italiani, a Coverciano c'è uno dei migliori centri tecnici d'Europa. Comunque, spero di potermi prendere presto un aperitivo con lui a Il Balestruccio di Perugia dell'amico comune Nofri", ha concluso Montecalvo.

Luca Iannone per CalcioNews24.com

23 aprile 2012

Cardone: "Milan, addio scudetto ma devi risolvere il problema infortuni. Allegri e Pato..."

Con il pareggio casalingo ottenuto con il Bologna e la vittoria della Juventus, il Milan si trova ora a -3 punti dalla vetta. La lotta per il titolo si è definitivamente chiusa? Lo abbiamo chiesto in esclusiva all'ex difensore rossonero Giuseppe Cardone: "Ci sono pochi spiragli per lo scudetto, più che altro perchè, al dil à del calendario, vedo che la Juve sta meglio. E' vero che tutto può succedere, ma non vedo particolari ostacoli sulla strada che porta i bianconeri allo scudetto. Inoltre è come se i punti di vantaggio fossero quattro in virtù degli scontri diretti sfavorevoli ai rossoneri". Si dice che a Massimiliano Allegri potrebbe costar cara la mancata vittoria del campionato: "Credo che Allegri abbia svolto un ottimo lavoro e abbia fatto anche scelte coraggiose. Va anche detto che, di fronte a considerazioni di un certo tipo, bisogna tener conto di tutto. In questa stagione ci sono stati tanti infortunati e lavorare così non è facile per nessuno. Problema di preparazione? Non lo so, ho sempre pensato che per contrastare questi infortuni sia molto più importante la prevezione. E' meglio prevenire che curare, altrimenti si rischia di andare a giocare su una situazione già complicata. E' lampante l'esempio di Pato: non essere riusciti a trovare il problema è grave per il giocatore e per il Milan. Anche in prospettiva, per quanto concerne il discorso mercato, incassare 40 milioni di euro per la sua cessione è impossibile e venderlo diventa un problema. Comunque, non mi sento di dare responsabilità particolari ad Allegri. Anzi, a tratti il Milan ha espresso un ottimo calcio, poi però nel momento decisivo sono venute a mancare pedine importanti che potevano essere ricambi per gli uomini fondamentali", ha concluso Cardone.

Luca Iannone per CalcioNews24.com

21 aprile 2012

Cavallo: "Genoa, tre punti obbligatori contro il Siena"

Genoa e Siena in campo per giocarsi la salvezza, sperando che il Lecce non faccia il colpaccio all'Olimpico con la Lazio. Per analizzare il confronto tra i rossoblu e i toscani in programma domani alle 15, contattato in esclusiva il doppio ex Luca Cavallo: "Mi aspetto una partita non bella perchè le due squadre si giocano tanto, soprattutto la formazione di Malesani deve vincere per forza in casa dopo questi ultimi brutti risultati che ha ottenuto. Sarà quindi un match decisivo. Un pronostico? Vincerà il Genoa". Secondo Cavallo, comunque, la permanenza nella massima serie è alla portata delle due compagini che si affronteranno domani al Ferraris: "Credo che riescano a salvarsi entrambe, anche se il Lecce sta attraversando un buon momento e come squadra non è male. Deve però recuperare punti e ottenere un filotto di vittorie sperando nei passi falsi delle avversarie. Tutto è nelle mani del Genoa".

Luca Iannone per CalcioNews24.com

20 aprile 2012

L'ex Juve Raimondo tra Serie B e Lega Pro

Dopo un "anno sabbatico" in Serie D con la maglia della Caronnese, Roberto Raimondo è pronto a tornare dove gli compete. Tutta la trafila nelle giovanili della Juventus durata dieci anni, poi la scorsa stagione nella Primavera del Grosseto e ora il terzino mancino classe '92 avrebbe scosso l'interesse di alcuni club di Serie B e di Lega Pro. Infatti, stando ad accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva e provenienti da fonti vicine al giovane, ci sarebbero principalmente quattro società sulle sue tracce: si tratta di Ascoli, Spezia, Pergocrema e Casale. Il ritorno fra i Pro s'ha da fare?

Luca Iannone per CalcioNews24.com

Montecalvo su calcioscommesse, campionato e Del Piero

Sono tanti, purtroppo, i problemi che stanno affliggendo il campionato di Serie A e, più in generale, tutta l'Italia del calcio. Per approfondire la questione e capire quali possono essere le eventuali soluzioni a tali problemi, la nostra redazione ha raggiunto in esclusiva Fabio Montecalvo, presidente della FM Communications, azienda che si occupa di comunicazione, di marketing internazionale e di consulenza verso altre società, come ad esempio Mediaset e Real Madrid.

Partiamo dallo scandalo calcioscommesse che continua a tenere banco: cosa dobbiamo aspettarci a fine campionato?

Il nostro calcio è vecchio e malato. Il calcioscommesse incombe e avanza in ogni piazza. Bisogna adottare provvedimenti drastici per eliminare questo cancro che sta distruggendo il campionato italiano! Non so cosa potrà riservarci la fine dei campionati, spero meno danni possibili”.

Qualcuno sostiene che la norma relativa alla responsabilità oggettiva vada modificata, altri invece la considerano intoccabile. Tu da che parte stai?

La norma sulla responsabilità oggettiva, così com'è, è antica e obsoleta. Va assolutamente cambiata. Sono d'accordo con il patron dell'Udinese Giampaolo Pozzo, quando dice che vigilare ventiquattr'ore su ventiquattro sulla vita di un atleta è praticamente impossibile”.

Si discute tanto del format del nostro campionato, lei quali cambiamenti opererebbe in vista dei prossimi anni?

Da esperto di format tv, se dovessi seguire una logica commerciale, ovviamente distribuirei le dirette televisive a partire dal venerdì, dando una priorità all'importanza e alla delicatezza del match e classificando magari i match in 'white, privilege & gold'. Dovessi ascoltare il cuore, invece, riporterei tutto alla domenica, nostalgico di quelle domeniche in cui con il mio papà seguivo 'Tutto il calco minuto per minuto', esplodendo di gioia dopo un'invasione radiofonica di Sandro Ciotti sul collegamento di Ameri per esaltare un vantaggio della Juve su punizione di Platini. Che bello che era, quel calcio...”.

Partiamo dalle dichiarazioni di Prandelli: "Totti e Del Piero potrebbero dare ancora tanto". Possibile una chance agli Europei?

Totti e Del Piero sono i veri testimonials del calcio italiano nel Mondo, sono gli esempi autentici del Made in Italy calcistico. Due campioni sul campo e nella vita, il primo con un carattere a volte marcato, ma allo stesso tempo dotato di grande generosità e di grandi valori; il secondo un vero italian gentleman. Entrambi, poi, sul rettangolo di gioco, armati dell'asso nella manica che può cambiare, a proprio favore, le sorti delle loro partite. Chi non li vorrebbe ad un Europeo?”.

A proposito di Del Piero, che idea ti sei fatto di tutta la querelle legata al suo futuro?

Come ho già avuto modo dire in altre circostanze, Del Piero avrebbe meritato un trattamento più dignitoso, più consono alla bandiera Alex. In parole povere avrebbe meritato più rispetto. Ora la dirigenza forse lo ha capito e credo che sia facendo qualche passo indietro. Ma Alex credo abbia già deciso di proseguire la propria carriera altrove. A riguardo, proprio in queste ore mi hanno contattato dal Qatar per un'interessantissima proposta da girare a Del Piero”.

Luca Iannone per OggiNotizie.it

19 aprile 2012

Nicoli: "Chievo-Udinese interessante, i friulani dovranno fare la partita"

Tra gli anticipi del sabato di Serie A c'è la sfida tra Chievo e Udinese, che si affronteranno al Bentegodi alle ore 18. Contattato in esclusiva il doppio ex Pier Luigi Nicoli, che ha analizzato così il match: "Penso che tra le due squadre quella che deve dimostrare qualcosa in più sia l'Udinese. Conoscendo l'ambiente, credo comunque che i clivensi non lasceranno niente agli avversari, nonostante abbiano già raggiunto il proprio obiettivo. Mi auguro che sia una bella partita, perché si sa che verso fine campionato non tutti danno sempre il massimo. Si tratta di due buone squadre, ma i bianconeri devono fare qualcosa in più". La formazione allenata da Francesco Guidolin si trova attualmente a -3 punti dal terzo posto occupato dalla Lazio e una vittoria sarebbe importante in quest'ottica: "Nel calcio tutto è possibile finchè la matematica non ti condanna. Sono convinto che l'Udinese tenterà ancora di agganciare la zona Champions League e ha tutte le potenzialità per riuscirci. D'altronde fin quando c'è vita c'è speranza...".

Luca Iannone per CalcioNews24.com

18 aprile 2012

Tanti, troppi uomini mercato per un’estate che si preannuncia rovente. Ma un vero uomo lo abbiamo perso…

Da Mario Balotelli e Gonzalo Higuain fino a Carlos Tevez e Wesley Sneijder, passando per Arjen Robben. Ma guai a dimenticarsi di Karim Benzema e Fernando Torres. Cos’hanno in comune questi grandi giocatori oltre ad essere dei big del calcio europeo? Con tutta probabilità saranno questi i nomi che riempiranno (e riempiono già) le pagine dei giornali sportivi del Vecchio Continente fino alla fine di agosto, quando si concluderà ufficialmente la sessione estiva di calciomercato. Sessione che però deve ancora iniziare, restano ancora quasi tre mesi di tempo per questo. Le big italiane ed europee hanno tutto il tempo necessario per pianificare gli obiettivi della propria campagna acquisti, ma si sa che chi ben comincia…

Volente o nolente, il nome di Mario Balotelli è da sempre uno dei più chiacchierati e non solo per le notizie di gossip che lo vedono protagonista. Tra mezze smentite e mezze conferme, dall’Inter non hanno voluto sbilanciarsi sul ritorno di fiamma di cui si sta parlando in questi giorni. Fatto sta che in casa nerazzurra al ritorno di Super Mario ci stanno pensando per davvero. Così come i cugini del Milan. Duello meneghino in vista? Forse, ma più per togliere all’altra la possibilità di avere Balotelli in squadra che per assicurarsi le prestazioni dell’imprevedibile attaccante.
Ma Moratti ha già una gatta da pelare. Wesley Sneijder non è mai stato così dubbioso sul suo futuro, neanche quando è stato ad un passo dal lasciare Milano (vedi estate 2011). A Manchester, dove sono ancora alla ricerca di un vero e proprio trequartista, sarebbero pronti ad accoglierlo a braccia aperte. Si dice che Sir Alex Ferguson sia disposto ad avanzare un’offerta che ammonta a diversi milioni di euro per il nazionale olandese, ma saranno abbastanza per l’Inter?
Chi invece è quasi sicuro di poter offrire la cifra giusta per il proprio obiettivo è Adriano Galliani. Sì perchè già a gennaio l’amministratore delegato rossonero aveva praticamente chiuso l’acquisto di Carlos Tevez (affare sfumato quando mancavano le firme).
Adesso, però, negli uffici di via Turati starebbe serpeggiando l’idea di fare un nuovo tentativo per l’Apache argentino che, nonostante la tripletta rifilata al Norwich e i segnali d’apertura da parte di Roberto Mancini, potrebbe lasciare il Manchester City a fine campionato. Per lui due stagioni ad alti livelli ed una da dimenticare (quella attuale). Probabilmente sarà questa la sintesi della sua esperienza Citizen.
Intanto, in quel di Torino, Antonio Conte avrebbe già chiesto a Marotta e Paratici di acquistare un top player per l’attacco, un giocatore capace di svariare su tutto il fronte offensivo. L’identikit sembra calzara a pennello: Arjen Robben. Andrea Agnelli sarebbe da tempo un suo grande estimatore e vederlo giocare con la maglia bianconera indosso non potrebbe essere che una sicurezza in più in vista della partecipazione alla prossima Champions League. Resta ancora da vedere se l’olandese avrà le motivazioni giuste per continuare Bayern Monaco oppure se un’esperienza in nuovo campionato lo affascini di più.
Karim Benzema e Gonzalo Higuain si sono dati il cambio questa sera, a sei minuti dal termine del match dell’Allianz Arena. Una cosa che molto difficilmente potrà accadere il prossimo anno. “Questo posto non è abbastanza grande per tutti e due” direbbe qualcuno. Ed in effetti è proprio così, Mourinho ha già deciso: uno dei due dovrà partire. Le big italiane (ma non solo) ci stanno pensando, che si tratti di due grandi attaccanti è fuori discussione. Se poi si pensa che compiranno 26 anni soltanto a dicembre…
Chi manca all’appello? Fernando Torres, secondo alcuni tabloid britannici il giocatore più sopravvalutato della storia recente (il Chelsea lo ha pagato circa 58 milioni di euro). Lo stesso Chelsea, dopo quasi una stagione e mezzo fatta più di bassi che di alti, vorrebbe cederlo per rientrare, almeno in parte, nella spesa fatta lo scorso gennaio. Nessun club in questo momento è disposto a spendere anche 50 milioni di euro per el Niño, ma ad una cifra più bassa è senza dubbio un attaccante che può fare comodo a tanti allenatori. Giusto mister Conte?

Anche Piermario Morosini sarebbe potuto essere un uomo mercato, ma non uno dei tanti. Un giocatore, un uomo sul quale una società avrebbe potuto puntare senza pensarci due volte per dare qualità al centrocampo, ma soprattutto per cementare il proprio spogliatoio, per avere importanti risorse umane prima che tecniche e tattiche. Sempre sorridente nonostante tutte le tragedie che hanno caratterizzato la sua adolescenza, aveva trovato nel mondo del pallone le persone e gli aiuti che potevano proteggerlo da tutti i mali della vita. Ma Moro non è più con noi e nessun club potrà contare su di lui per la prossima stagione. Una cosa, però, è certa: per ricordarlo in tanti porteranno indosso la sua maglia numero 25…

Luca Iannone per SpazioCalcio.com

16 aprile 2012

Il giovane Partipilo finalmente pronto per il gran debutto con il Bari?

Nella rocambolesca vittoria della Primavera della Roma contro il Bari di ieri, uno dei giocatori che maggiormente si è distinto è sicuramente Anthony Partipilo. Contro i giallorossi l’esterno offensivo delle giovanili pugliesi ha realizzato una tripletta, portando il suo score stagionale a quota dieci reti. E le sue prestazioni non sono passate affatto inosservate. Infatti, secondo accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva, dopo averlo fatto sedere in panchina durante Bari-Juve Stabia dello scorso 24 marzo, il tecnico dei galletti Vincenzo Torrente sarebbe orientato a far debuttare il classe ‘94 con la maglia del Bari. Che il momento dell’esordio possa essere davvero vicino? Il giovane è assistito dall’Avv. Giacomo Luisi titolare dello Studio LSL – Luisi Sports Law and Management.

Luca Iannone per CalcioNews24.com

13 aprile 2012

Ag. FIFA Savini: "Da Diakitè a Icardi fino a Djokovic e Vinetot, passando per Capuano e Mei: presente e futuro dei miei assistiti"

Mancano ancora circa tre mesi all’apertura ufficiale della sessione estiva di mercato, ma non è mai troppo presto per parlare di quelli che potrebbero essere i possibili scenari futuri. Lo abbiamo fatto con l’agente FIFA Ulisse Savini, che ha offerto ai nostri microfoni una panoramica sui suoi assistiti.

Modibo Diakité – “Ha un contratto in scadenza nel 2013 e stiamo parlando con la Lazio del rinnovo, ma questo è un momento delicato della stagione e adesso il campionato ha la priorità. A fine stagione avremo tempo per discutere del suo contratto. I rumors di mercato ci sono perchè il ragazzo sta facendo bene e gioca in un ruolo in cui ce ne sono pochi come lui. Oggi la Lazio è uno dei 4-5 club più importanti d’Italia, se dovesse lasciare i biancocelesti lo farebbe solo per migliorare. A Roma si trova bene e la Lazio è la sua famiglia, andrebbe via solamente per opportunità importante“.

Marco Capuano – “E’ assolutamente pronto per il grande salto. Ha acquisito anche esperienza internazionale con l’Under 21 ed è mentalmente pronto per il salto nella massima serie. Spero possa farlo con il Pescara, potrebbe scegliere di sposare il progetto della società abruzzese oppure un altro. Però, nel caso in cui la squadra di Zeman non dovesse essere promossa, l’obiettivo è quello di salire di categoria, in Italia o all’estero, dove è conosciuto ed apprezzato“.

Damjan Djokovic – “Sul suo futuro ho qualche dubbio. Ha bisogno di giocare e in questa stagione gli è mancata la continuità, anche a causa di qualche infortunio Se, come sembra, il Cesena retrocedesse in B e lui avesse quella continuità che quest’anno non ha avuto, sarebbe una cosa positiva. Qualora non accadesse, cercheremo una squadra che gli garantisca continuità. Al Cesena, comunque, è molto considerato e credo che sia uno dei 4-5 giocatori su cui si intende puntare“.

Kevin Vinetot – “Ad inizio stagione ha trascorso 4-5 mesi molto difficili per un problema di pubalgia e agli adduttori che hanno condizionato le sue prestazioni. Mentre da gennaio in poi è tornato ai suoi livelli e sta facendo molto bene. In serie A ci sono difensori dello stesso livello o anche inferiori, quindi il suo obiettivo è quello di approdare nella massima serie per mettersi in mostra, che sia nel Genoa o in una neo promossa. Mi piacerebbe che i rossoblu gli dessero la possibilità di andare in ritiro per capire se fa al caso loro oppure no“.

Andrea Mei – “Ha disputato un inizio di stagione strepitoso giocando 14 partite di fila in Eredivisie, affrontando tutte le big del campionato ed affermandosi come uno dei migliori giocatori del VVV-Venlo, i cui dirigenti sono molto contenti di lui. Purtroppo durante la sosta invernale ha avuto un problema agli adduttori ed è riuscito a recuperare soltanto due settimane fa. Il suo trend è stato quindi interrotto, ma l’esperienza rimane comunque positiva. E’ facile che possa rimanere in Olanda nella prossima stagione ma in un club diverso dal VVV-Venlo, altrimenti potrebbe andare in Germania, Belgio o Danimarca“.

Mauro Icardi – “Mi aspetto che concluda l’annata con la Primavera segnando più gol possibili e per l’anno prossimo mi piacerebbe che Mauro fosse uno dei quattro attaccanti della Samp. Qualora ciò non avvenisse o la Sampdoria riuscisse a salire nella massima serie, cercherò una squadra di Serie B di appoggio che gli dia visibilità e dove abbia la possibilità di giocare. Non deve uscire fuori da un circuito importante perché merita“.

Keita Balde Diao – “Si trova benissimo alla Lazio dove è stimato da tutti, è in piena sintonia con la società e con i compagni. Si allena spesso con la prima squadra, poi tra lui e il connazionale Diakité c’è un feeling speciale. Stiamo cercando di risolvere il problema di tipo burocratico legato al passaporto che si sta protraendo più a lungo del previsto. Ma il ragazzo, umanamente, è splendido: anche se non può giocare, dà sempre il massimo negli allenamenti. Ha seguito la squadra durante tutto il Torneo di Viareggio rimanendo in albergo. Lo ha chiesto espressamente lui al mister, non tanti ragazzi l’avrebbero fatto perché mentalmente non è facile. È uno dei giocatori su cui punto di più per il futuro“.

Emanuele Testardi – “Sta facendo molto bene in prestito al Siracusa, è tornato ai suoi livelli. Quest’anno ha messo a segno 10 gol ed è pronto per la Serie B, magari per un’eventuale ritorno alla Samp nella prospettiva di una squadra più giovane. Non ce ne sono tanti come lui, è una delle più piacevoli sorprese di questa stagione. Se riuscisse a salire dalla Prima Divisione con il Siracusa sarebbe una bella cosa, lui si trova molto bene nell’ambiente siciliano e ha instaurato un grande feeling con mister Sottil“.

Luca Iannone per CalcioNews24.com

La fatal Champions fa felici amici e nemici del Napoli

L’1-3 casalingo con l’Atalanta è solo l’ultimo atto di uno spettacolo che la tifoseria partenopea spera si concluda il più presto possibile. Tre sconfitte consecutive, per di più con due gol di scarto. E pensare che il Napoli in questa stagione non aveva mai perso due gare consecutivamente. Ma le ultime cinque giornate di campionato hanno fatto registrare una delle serie negative più lunga dell’era De Laurentiis. Soltanto due punti ottenuti sui quindici a disposizione da metà marzo ad oggi.
Nel bene e nel male la sfida dello Stamford Bridge rimane un ricordo indelebile nella mente dei tifosi: arrivare agli ottavi e giocarsi l’accesso al turno successivo era un traguardo in cui pochissimi credevano ad inizio stagione. Ma, dopo quel 4-1 ad opera di Terry e compagni, in quella squadra capace di superare tanti e tanti ostacoli incontrati sul cammino europeo, sembra essere cambiato qualcosa. La difesa balla, traballa e, da un mese a questa parte, ha fatto provare la gioia di andare in rete a dodici giocatori che – eccezion fatta per Totò Di Natale – hanno davvero poco in comune con i veri goleador: da Pinzi a Vidal fino a Candreva e Bellini passando per Spolli. C’è poi un centrocampo che fa filtrare più palloni nella propria trequarti che palloni utili per i cosiddetti tenori, che siano tre o quattro. Tenori con poca voce e un direttore d’orchestra – Mazzarri – che all’intervallo non riesce più a tramsettere ai suoi quella carica e quella tensione con le quali uscire dagli spogliatoi.
Tra sabato e mercoledì, il caso ha voluto che ad esultare fossero due uomini che hanno scritto pagine importanti della storia recente del club azzurro come Edy Reja e Pierpaolo Marino. Una soddisfazione per loro, entrambi allontanati da Aurelio De Laurentiis in un passato non troppo remoto, vedere la propria squadra abbattere il muro difensivo napoletano per ben tre volte. Napoli, non ci si può più fidare nemmeno dei propri amici…

Luca Iannone per SpazioCalcio.com

Lacrimini: "Napoli uscito scarico dalla Champions. Un plauso a Grava"

Il Napoli è in caduta libera. Dalla sconfitta con il Chelsea e la conseguente eliminazione dalla Champions League, la squadra di Walter Mazzarri ha ottenuto in campionato soltanto due punti nelle ultime cinque giornate. Per analizzare a fondo la situazione e cercare di capire i motivi di questo calo, contattato in esclusiva l’ex difensore della compagine partenopea Luca Lacrimini: “Secondo me il problema è che gli azzurri hanno speso tanto. Gli è capitato un girone di qualificazione molto difficile, il più difficile capitato alle italiane, e già lì hanno dovuto dare tanto. Ma, comunque, bisogna dargli atto di essere riusciti ad approdare agli ottavi di finale. Lì hanno trovato il Chelsea contro cui il Napoli ha strameritato di vincere all’andata, mentre al ritorno c’era una situazione diversa e i giocatori più importanti della compagine londinese hanno saputo fare la differenza. Mi è dispiaciuto molto, il Napoli sarebbe potuto arrivare anche in semifinale ma gli va fatto un applauso per aver raggiunto questo traguardo dopo tanti anni fuori dall’Europa. Anche in campionato hanno dato tanto e i tanti infortuni non aiutano di certo. Quando vengono a mancare giocatori determinanti come Maggio e Zuniga, il Napoli si trova in difficoltà per il gioco che esprime. I tre tenori hanno corso come dei dannati finora e stanno soffrendo per questo. La Champions porta via tanto anche a livello mentale: dopo diversi anni in cui non partecipi a questa competizione è normale pagare dazio. Questa è comunque un’annata positiva, c’è ancora da disputare la finale di Coppa Italia e si è usciti a testa alta fuori dalla Champions. E’ normale che i tifosi si aspettavano qualcosa in più, ma è un ambiente che deve ancora crescere e quella accumulata quest’anno è tutta esperienza. Il progetto del presidente De Laurentiis sta andando avanti e sono state fatte cose straordinarie neanche le previsioni più rosee; adesso ci vorrà un po’ di pazienza. In questo momento vedo una squadra che ha speso tanto a livello mentale e fisico, però sono sicuro che ce la metterà tutta fino alla fine“.
Il pensiero di Lacrimini, attualmente in forza al Pontevecchio in Serie D, va anche a Gianluca Grava, suo ex compagno ai tempi della Serie C: “Gianluca è l’unico superstite del Napoli 2004/2005 e sono molto contento per lui che è arrivato fino alla Champions, se lo merita. Recuperare da un infortunio grave come quello che gli è capitato è difficile e poi non è mai facile tornare a certi livelli, soprattutto ad una certa età. Noi calciatori non siamo delle macchine davanti ad infortuni di una certa gravità e di questi casi ad alti livelli ce ne sono: penso per esempio a Maggio, Boateng o Thiago Silva. Comunque, sono contento per Gianluca perché ha dato tanto per la maglia azzurra“.

Luca Iannone per CalcioNews24.com

12 aprile 2012

Bigliardi: "Al Napoli manca un leader difensivo, stagione straordinaria per l'Atalanta"

Due facce di una stessa medaglia: il Napoli allunga a cinque giornate la sua serie di partite senza vittoria, mentre l’Atalanta espugna il San Paolo e inverte il suo trend negativo. Per commentare quanto accaduto ieri sera fra queste due squadra, contattato in esclusiva l’ex difensore Tebaldo Bigliardi, che in carriera ha vestito sia la maglia dei partenopei che quella nerazzurra: “Il mio pronostico era a favore del Napoli, anche perchè l’Atalanta veniva da due ko consecutivi e mi aspettavo una impennata d’orgoglio da parte degli azzurri. C’è da dire che quando le cose vanno bene è come giocare con due uomini in più al San Paolo, ma quando vanno male con tre in meno. Il problema del Napoli è solo la difesa. Il presidente De Laurentiis è un uomo di spettacolo e ama puntare su reparti come il centrocampo e l’attacco, ma la difesa è importante. Centrocampo e attacco sono da nove, il pacchetto arretrato invece è da sei: c’è uno squilibrio di valori fra i tre reparti. Il Napoli ha dei buoni elementi dietro, ma ha bisogno di un difensore carismatico e di spessore, un leader difensivo molto forte fisicamente e con esperienza internazionale“. Va fatto comunque un plauso agli orobici: “L’Atalanta ha fatto la sua partita e ha meritato di vincere. E’ una buona squadra, quest’anno sta disputando un campionato straordinario e nessuno ci avrebbe scommesso dopo la penalizzazione di sei punti. La sconfitta interna con il Siena poteva pesare, ma la squadra di mister Colantuono si è ripresa alla grande“, ha concluso Bigliardi.

Luca Iannone per CalcioNews24.com

11 aprile 2012

Ivan: "L’Atalanta ha saputo reagire alle voci, anche grazie a Colantuono"

Archiviati gli ultimi due ko consecutivi, questa sera l’Atalanta di Stefano Colantuono sarà ospite del Napoli al San Paolo. Per analizzare questa sfida e fare il punto sulla stagione degli orobici, ascoltato il parere di Andrea Ivan, ex portiere della Dea: "Quella di stasera sarà sicuramente una partita difficile. Si è creata una brutta situazione a causa di tutte le voci sul calcioscommesse che, per fortuna, non hanno influenzato i ragazzi e questo mi fa piacere. Sono contento perché quello a cui tenevo di più era che Manfredini (suo ex compagno, ndr) fosse discolpato. I giocatori dell’Atalanta devono soltanto giocare tranquilli e sereni, senza dover dimostrare niente a nessuno. Di fronte avranno una squadra forte e arcigna. Il Napoli è uscito da poco dalla Champions League e può far paura. L’importante è scendere in campo consapevoli dei propri mezzi e credere in ciò che si fa; ma per questo hanno un maestro come Colantuono che in questa stagione sta facendo benissimo. Li aspetta una gara difficile ma, con lo spirito e la voglia di fare che gli ha trasmesso il mister, possono fare bene".
Luca Iannone per CalcioNews24.com

10 aprile 2012

Scarnecchia: "Luis Enrique deve responsabilizzare i suoi uomini"

Ha approfittato della conferenza stampa di questa mattina per assumersi tutte le colpe del caso il tecnico della Roma Luis Enrique, dopo che la sua squadra è stata oggetto di critiche da parte di tutto l’ambiente capitolino. Per commentare le dichiarazioni del tecnico asturiano e non solo, contattato in esclusiva l’ex centrocampista giallorosso Roberto Scarnecchia: “Non capisco quando un allenatore cerca una giustificazione di questo tipo. Innanzitutto è giusto che il giocatore si prenda le sue responsabilità: se magari non ha recuperato bene è un problema suo. Credo che un calciatore sia già coccolato abbastanza. Questo deve diventare un gruppo maturo, questi ragazzi devono abituarsi ad essere degli uomini prima che dei calciatori. Se poi il singolo viene attaccato da un giornalista, è lui a dover rispondere. Soprattutto i senatori devono prendersi le proprie responsabilità quando le cose non vanno bene e i meriti quando invece vanno meglio. A questi risultati altalnenati e questa poca continuità, Luis Enrique dovrebbe rispondere sedendosi insieme ai ragazzi, crare un gruppo e un team vincente ma anche parlare chiaro. Inoltre occorre fare scelte giuste e azzeccate: Bojan, ad esempio, è in una condizione molto importante“.
Poi uno sguardo indietro alle ultime prestazioni: “Al di là del derby perso gli altri risultati negativi ci potevano stare, come ad esempio la sconfitta contro il Milan. Onestamente non ho capito la prova offerta a Lecce dopo la vittoria casalinga con il Novara, quando si era ad un passo dalla zona Champions. Non riesco a darmi una spiegazione. Poi il capitano non si presenta all’allenamento, Totti prima delle vacanze non c’è mai“.
Luis Enrique ha inoltre respinto l’ipotesi dimissioni: “Credo sia un discorso abbastanza fuori luogo. Si tratta di un allenatore che ha raccolto una squadra nuova e punta ad un posto in Champions League. D’altronde il terzo posto è ancora lì, soprattutto se si ottiene un nuovo risultato positivo“, ha concluso Scarnecchia.
Luca Iannone per CalcioNews24.com

Taccola: "Fiorentina-Palermo? Gara aperta a qualsiasi risultato, i rosanero..."

Dopo pochi giorni dalla sconfitta interna con la Juventus, il Palermo si appresta a prendere parte alla trasferta di Firenze. La compagine siciliana affronterà la Fiorentina dell’ex tecnico Delio Rossi e abbiamo parlato di questo match con l’ex rosanero Mirko Taccola: “Sicuramente sarà una bella partita. La Fiorentina viene da un risultato importante e il Palermo si sta riproponendo con un bel calcio, al di là della sconfitta di sabato contro la Juve: con una squadra molto rimaneggiata non era semplice affrontare la prima della classe. Domani mi aspetto una sfida aperta a qualsiasi tipo di risultato, anche se i viola hanno bisogno di punti pesanti per togliersi dalla zona calda della classifica. La squadra di Mutti ha comunque tutti i mezzi per fare bene al Franchi, magari giocando di rimessa“. Taccola non si aspettava un’annata diversa da quella che sta vivendo il Palermo: “Sta facendo un campionato in linea con le sue possibilità. E’ chiaro che ci si aspetta sempre qualcosa di più, è inevitabile. Però, onestamente, credo che il Palermo stia facendo tutto quello che può“. In conclusione una battuta sulla prossima stagione: “Bisognerà capire quali sono le ambizioni della società rosanero. Ovviamente, se si vorrà puntare più in alto, occorrerà rimpolpare un organico già buono con 3-4 inserimenti di valore tenendo i giocatori più importanti. In questo modo l’anno prossimo i tifosi palermitani si potranno divertire“.
Luca Iannone per CalcioNews24.com

7 aprile 2012

Ag. FIFA Nicolato: "Moratti ha sempre ammirato Villas-Boas. Juve su quattro portoghesi? Ecco chi potrebbe arrivare"

Chi per l’allenatore chi per la campagna acquisti estiva, sono tante le società della massima serie che potrebbero puntare su nomi portoghesi per la prossima stagione. Per approfondire la questione ed analizzare i continui rumors al riguardo, la redazione di SpazioCalcio.com ha intervistato in esclusiva l’agente FIFA Francesco Nicolato, grande conoscitore del calcio e del mercato lusitano.

VILLAS-BOAS, PASSATO E FUTURO – “Certamente al Chelsea non sono arrivati i risultati, è questo il motivo fondamentale per cui le cose non sono andate nel modo giusto per il tecnico portoghese e per il suo rapporto con la squadra. Dall’esterno è difficile dire cosa non è funzionato a livello di rapporti tra allenatore e società, quello che posso dire è che sicuramente Villas-Boas ha cercato di trasmettere la propria mentalità, il proprio metodo di lavoro e, soprattutto, la sua personalità in termini calcistici, cioè portare un tipo di calcio probabilmente diverso da quello praticato dalla squadra inglese fino alla scorsa stagione in quanto a mentalità e principi di gioco. Probabilmente il tecnico non è stato bravo a gestire gli equilibri con i giocatori più importanti del Chelsea, poi i cosiddetti senatori non hanno legato con lui e non hanno condiviso il suo progetto calcistico. Infatti, dal momento in cui Villas-Boas è andato via, il team inglese ha ottenuto una serie di vittorie importanti che lo hanno fatto arrivare fino alle semifinali di Champions League. Questo testimonia che un buon lavoro dal punto di vista tecnico ed atletico era stato fatto dallo stesso Villas-Boas, però i legami dal punto di vista personale e gestionale non erano i migliori per garantire solidità e compattezza nel gruppo. Dove potremmo vederlo nella prossima stagione? E’ difficile dirlo. A mio avviso, in questo momento candidature intuibili non ce ne sono, anche perché si tratta di un tecnico che, seppur giovane, ha allenato squadre di prima fascia a livello europeo come il Porto e il Chelsea. E’ desumibile pensare che solo un top club a livello internazionale possa essere una soluzione ben accetta dal tecnico lusitano. Per la prossima stagione un’idea potrebbe essere l’Inter. Moratti è sempre stato affascinato da questo giovane allenatore già dai tempi in cui ha lavorato con Mourinho all’Inter. Per quanto riguarda altre soluzioni potrebbe esserci qualcosa in Inghilterra, ma solo se determinati allenatori cambiassero squadra: al quel punto si aprirà qualche spazio a livello tecnico e quindi potrebbe essere inserito Villas-Boas all’interno di un nuovo progetto“.

JUVE SU GAITAN… – “Di Gaitan si era già parlato tempo fa perché il Napoli sembrava essersi interessato a lui. Sicuramente è un giocatore interessante per qualità tecniche e anche perché dal punto di vista tattico è una pedina che può spostare gli equilibri in positivo per la sua squadra. E’ un calciatore dotato di ottima qualità nell’uno contro uno, grande rapidità di movimento e che riesce ad andare facilmente in profondità, a testimonianza del fatto che si tratta di un grande rifinitore per i compagni del reparto avanzato. Dai suoi piedi sono partiti diversi assist fondamentali per gli attaccanti del Benfica che li hanno trasformati in gol. Ha ancora un’età giovane, ma non credo che la Juventus lo acquisterà però potrebbe essere una pedina interessante per il modulo di Conte in quanto ricopre il ruolo di esterno offensivo e per il tipo di calcio giocato dai bianconeri“.

…E SU RODRIGO – “E’ una prima punta di movimento di origine brasiliana, seppur munito di passaporto spagnolo, cresciuto in Spagna e facente parte delle nazionali giovanili spagnole. A me piace moltissimo e penso che tutti i migliori club europei lo seguirano in futuro proprio perché abbina a una buona fisicità, un gran fiuto del gol, una grande capacità dell’uno contro uno. Allo stesso tempo Rodrigo è ancora giovane e deve maturare dal punto di vista della personalità e da quello tattico, nell’essere più incisivo in determinate situazione come avvenuto mercoledì sera contro il Chelsea. Nel momento in cui avrà acquisito tale maturità, diventerà uno dei più importanti giocatori sul palcoscenico europeo“.

DIFFICILE DAVID LUIZ – “Luiz lo avevo già segnalato a qualche società italiana e l’ho sempre reputato uno dei giovani più forti nel ruolo di centrale difensivo a livello europeo, se non internazionale. Provare ad acquistarlo adesso è proibitivo perché il Chelsea chiederà almeno 20 milioni di euro. A prescindere da questo non è un giocatore sul mercato, ormai è diventato una pedina fondamentale nello scacchiere dei Blues. Diventerà ancora più importante per la difesa del futuro perché è giovane, ha già acquisito una buona esperienza e sta maturando anno dopo anno. Secondo me sarà il sostituto naturale di Terry e guiderà il Chelsea nelle stagioni future“.

RAUL MEIRELES POSSIBILE – “Stiamo parlando di un giocatore che il Chelsea potrebbe anche cedere. Bisogna capire se è un tipo di giocatore che può far comodo alla Juventus e sicuramente ha determinati requisiti per essere un elemento interessante per la campagna acquisti bianconera. Resta da valutare se in realtà non convenga puntare su un calciatore più giovane da inserire nella rosa juventina“.

Luca Iannone per SpazioCalcio.com

Tramezzani: "Inter, l’obiettivo è concludere bene l’anno"

Per avvicinarci alla sfida Cagliari-Inter (in programma oggi alle 15 a Trieste) e analizzare la situazione in casa meneghina, intervistato in esclusiva Paolo Tramezzani, ex terzino nerazzurro e oggi apprezzato opinionista televisivo: “Al di là della location scelta, sarà una partita vera. Il Cagliari viene da un momento abbastanza positivo. E’ una squadra che non ha problemi di salvezza e ha tutta la serenità necessaria per affrontare l’Inter nelle migliori condizioni possibili. Dopo il 5-4 contro il Genoa, per i nerazzurri sarà un test importante per cercare di capire cosa è cambiato con il ribaltone in panchina. Si aspettano conferme. Il neo tecnico Stramaccioni ha avuto l’opportunità di allenare i ragazzi per una settimana intera, si vedrà il lavoro in queste giornate. E’ importante finire bene la stagione. La qualificazione in Europa League? Non so quanto possa importare, ma è chiaro che arrivare terzi è veramente difficile nonostante le dirette avversarie abbiano rallentato nelle ultime settimane. Concludere bene la stagione ti permette di programmare la prossima, con questo o con un altro allenatore, oltre che di dare un segnale alla società e alla tifoseria. Inoltre ci sarà anche il derby che potrebbe rendere meno amara questa stagione difficile“.
Ma Stramaccioni ha qualche possibilità di guidare l’Inter anche nella prossima stagione? Tramezzani dice la sua: “Perchè no? Non escludo niente. Ho avuto modo di conoscerlo personalmente l’anno scorso in occasione del Torneo Città di Arco quando allenava gli Allievi della Roma. Mi ha dato l’impressione di essere un ragazzo molto preparato e molto convinto di poter fare bene. Con la Primavera nerazzurra ha fatto bene e credo abbia delle buone possibilità di continuare in questo progetto. Poi molto dipenderà dai risultati“.
Luca Iannone per CalcioNews24.com

6 aprile 2012

Ag. Zeballos conferma le voci: "Non solo Genoa e Lazio, ci sono anche Fiorentina e Udinese"

Autore di due gol in Copa Libertadores contro il Flamengo di Ronaldinho, per Pablo Zeballos questa potrebbe essere l’ultima stagione in Sud America. Per capire se il centravanti dell’Olimpia Asunción possa effettivamente sbarcare in Italia come si è vociferato negli ultimi tempi, contattato in esclusiva Diego Tavano, rappresentante di Zeballos in Italia: “Si tratta di un attaccante che segna tanto, capace di fare gol di testa, con entrambi i piedi e anche su calcio piazzato. Lo scorso anno è stato capocannoniere del campionato paraguaiano. E’ un giocatore completissimo, molto prolifico e molto continuo nel rendimento. A 25 anni è ormai maturo per un campionato europeo. Lo proporrei e consiglierei a tantissime squadre, ma già lo stanno guardando con attenzione Genoa e Lazio in primis, ma anche Fiorentina e Udinese. La sua valutazione? Il 50% del cartellino è detenuto dal giocatore e l’Olimpia vuole almeno 3 milioni di euro. Non è una cifra incredibile, sono state fatte scommesse molto più rischiose in fase di mercato: penso per esempio all'acquisto di Edu Vargas da parte del Napoli. Sarebbe un investimento mirato“.
Luca Iannone per CalcioNews24.com

3 aprile 2012

Ag. Almirón: "Ecco un attaccante che potrebbe fare al caso delle italiane, anche se all’estero..."

Omonimo (in parte) del centrocampista del Catania, Sergio Oscar Almirón potrebbe diventare presto un interessante uomo mercato della prossima campagna acquisti estiva. In forza ai paraguaiani dell’Olimpia Asunción, il centravanti argentino sta raccogliendo consensi in Sud America. Per conoscere meglio l’ex Newell’s Old Boys e le sue caratteristiche, intervistato in esclusiva l'agente FIFA Francesco Nicolato, rappresentante del giocatore in Europa: “Si tratta di un’attaccante classe ‘85. E’ una classica prima punta dotata di ottima fisicità ed è un ottimo realizzatore in area di rigore. Potente fisicamente, è quell’ariete capace di scardinare le difese avversarie“. Ma Almirón potrebbe effettivamente sbarcare in Europa la prossima estate? “Di recente sembra si stia muovendo qualcosa nei suoi confronti da parte di un club estero, ma preferisco non dire nulla fino a quando le trattative non saranno concluse. Ovviamente è attratto dall’idea di arrivare in Europa. Giocare in Italia o in uno degli altri campionati europei principali resta l’obiettivo primario per la sua carriera“. Ma l’argentino potrebbe fare al caso anche ad alcune squadre del nostro campionato: “Almiron è un attaccante di potenzialità interessanti per l’Italia dove l’aspetto fisico e tattico sono di primaria importanza. E’ un attaccante che abbina alla struttura fisica da ariete una importante capacità tattica nell’economia di gioco e una buona propensione ad andare a segno“, ha concluso Nicolato.
Luca Iannone per CalcioNews24.com