31 ottobre 2010

Su Bolatti c'è ancora il River

Utilizzato con il contagocce da Sinisa Mihajlovic, sembra ormai avere le valigie pronte e gennaio potrebbe essere il momento adatto per lasciare la Fiorentina. Stiamo parlando del centrocampista argentino Mario Ariel Bolatti, che nel corso della finestra invernale di calciomercato potrebbe decidere di cambiare aria e fare ritorno in Argentina, magari tra le fila del River Plate. Stando ad accreditate indiscrezioni raccolte e provenienti da fonti molto vicine alla società di Buenos Aires, El Gringo sarebbe ancora nel mirino del club sudamericano, che già in estate si era interessato a lui. Oltre a una questione prettamente economica, l’acquisto del giocatore viola è però legato anche alla permanenza di Angel Cappa, attuale tecnico del River e allenatore di Bolatti ai tempi dell’Huracan.

28 ottobre 2010

Bari e Chievo su Paolucci

In una recente intervista il presidente del Siena Massimo Mezzaroma ha svelato l’esistenza di alcuni contatti tra i bianconeri e due società di Serie A per Michele Paolucci, che con tutta probabilità tornerà a giocare nella massima serie a partire dal prossimo gennaio. Secondo accreditate indiscrezioni raccolte, i due club in questione sarebbero Bari e Chievo, entrambe alla ricerca di una nuova pedina per rinforzare il proprio reparto offensivo. Se nella corsa all’attaccante ex Catania e Juventus da un lato sembrerebbe in vantaggio il Bari (l’attuale direttore sportivo dei toscani è Giorgio Perinetti, ex dirigente dei galletti), bisogna ricordare che i clivensi furono vicini all’acquisto del centravanti di Recanati già nel corso dell’ultima sessione estiva di calciomercato.

Il talento di Constant piace a Di Carlo

Kevin Constant, costato appena 300 mila euro al Chievo che lo ha preso in prestito nel corso dell’ultima sessione estiva di calciomercato, comincia ad attirare l’attenzione di alcuni addetti ai lavori del nostro campionato. Stando ad accreditate indiscrezioni raccolte dalla redazione di Calcio News 24, le doti del centrocampista mancino, capace di abbinare grande corsa a una buona tecnica, sarebbero infatti molto apprezzate dal tecnico della Sampdoria Domenico Di Carlo. Considerato un giocatore molto interessante soprattutto in prospettiva, al momento Constant non è comunque un obiettivo di mercato della società blucerchiata, ma chissà che non potrà diventarlo in futuro, visti anche gli ottimi rapporti che legano Di Carlo alla sua ex società.

26 ottobre 2010

Baby svedese in prova all’Atalanta

Dopo essere stato seguito da diverse società europee, la scorsa settimana il giovane talento svedese Joakim Olausson ha sostenuto un periodo di prova all’Atalanta. Secondo accreditate informazioni raccolte, il centrocampista centrale classe 1995 ha colpito positivamente gli addetti ai lavori orobici, i quali starebbero pensando di avanzare un’offerta ufficiale al suo club di appartenenza. Olausson è uno dei talenti più interessanti del calcio giovanile scandinavo, avendo all’attivo già diverse presenze con la nazionale Under 16 della Svezia.

Lavezzi, sfatati due tabù contro il Milan

Già di per sé Napoli-Milan non è una partita normale, vuoi per le epiche sfide del passato, vuoi per mille altri motivi, ma non lo è ancora di più per Ezequiel Lavezzi. L’argentino infatti, non era mai riuscito ad andare a segno nelle gare contro la formazione rossonera fino ad ora, ma questa sera l’incantesimo è stato spezzato al 78’: il Pocho effettua un gran pallonetto da distanza ravvicinata, che scavalca Abbiati e si deposita in rete. Un gol che fa specchio alla prova offerta da Lavezzi al pubblico del San Paolo, che hanno potuto ammirare continui cambi di passo, dribbling e giocate di alto livello, specialmente nel secondo tempo. Messa a dura prova l’intera difesa rossonera, Papastathopoulos in primis, che ha dovuto ricorrere anche alle maniere forti per frenare l’attaccante azzurro. La sua grande prestazione però non è valsa a nulla ai fini del risultato. Forse con undici uomini in campo dal primo all’ultimo minuto di gioco, Lavezzi avrebbe potuto spendere meno energie in fase di ripiegamento, concentrandosi esclusivamente su quella offensiva. Ma quella di ieri è comunque stata una serata positiva per Lavezzi anche per un altro motivo: erano infatti ben sette mesi che non segnava davanti ai propri tifosi, cioè in occasione di Napoli-Juventus del 26 marzo scorso. Milan e Juve a parte, sono già state vittime dei suoi gol l’Inter, la Roma e la Fiorentina, oltre ad altre squadre italiane meno blasonate. A fine partita arrivano anche i complimenti di Abbiati, mi permetto di unirmi a lui.

25 ottobre 2010

Intervista a Raphael Martinho

Non è stato fortunato il debutto con la maglia del Catania del centrocampista brasiliano Raphael Martinho visto che la squadra etnea è stata sconfitta dal Genoa. Il giocatore si è comunque ritenuto soddisfatto della sua prova come ha confermato in esclusiva ieri, poco prima di lasciare lo stadio Luigi Ferraris: "Sono contento di come ho giocato e del mio esordio con la maglia degli etnei". Il brasiliano si è poi concentrato su aspetti extra calcistici: "In Brasile, dopo aver concluso il percorso di studio mi sono iscritto all'università. Ho fatto fisioterapia per un anno e mezzo. Fuori dal campo preferisco trascorrere il tempo con la mia famiglia, ma ora che non sono con me a Catania guardo soprattutto la televisione e ascolto la musica. Sono figlio unico e quando ho lasciato i miei genitori per venire in Italia, loro erano molto tristi, anche se ormai sono abituati al fatto che io non stia più a casa con loro".

24 ottobre 2010

Intervista a Maxi Lopez

Il centravanti del Catania Maxi Lopez rilascia le seguenti dichiarazioni poco prima di abbandonare lo stadio Ferraris di Genova: "Dispiace molto per questa sconfitta .ammette l'argentino- ma ritengo che siamo stati sfortunati in diverse occasioni. Forse in attacco bisogna migliorare qualcosa per fare gol agli avversari. Siamo ancora alla ricerca di un equilibrio tra i reparti ma dopo questo stop abbiamo adesso l'obbligo di battere la Fiorentina per riscattarci subito".

Intervista a Giuseppe Mascara

Nella mix zone del Ferraris si presenta il capitano del Catania Giuseppe Mascara, che spiega il motivo della sconfitta contro il Genoa. "Non è era facile fare risultato contro il Grifone. Ci abbiamo provato sacrificandoci tutti ma non è bastato. Abbiamo sbagliato qualcosa sul gol di Rossi che alla fine ci condanna all'ennesima sconfitta lontano dal Massimino. Sul piano delle occasione ne abbiamo avute più noi e questo mi fa pensare che siamo sulla buona strada anche se la sconfitta ci amareggia molto".

Intervista a Dario Dainelli

Il difensore del Genoa Dario Dainelli nella mix zone dello stadio Ferraris ha analizzato la partita contro il Catania: "Abbiamo dato il massimo per conquistare i tre punti contro un organizzato Catania -chiosa il calciatore rossoblu-. Alla fine ci siamo riusciti e siamo molto contenti. Gli avversari ci hanno fatto soffrire parecchio anche se alla fine la vittoria è meritata".

22 ottobre 2010

Intervista a Marco Nappi

Che Genoa ha visto ieri col Grosseto?

"Poca sostanza, una partita giocata non da Genoa. A dire il vero forse sarebbe stato meglio uscire dalla competizione visti i vari infortuni e le problematiche di questa squadra: aggiungere altre partite non fa molto bene ai rossoblù, il passaggio del turno comunque ben venga. E' arrivato con fatica, speriamo di fare meglio nelle prossime occasioni".

Di certo domenica bisognerà presentarsi in modo diverso...

"Assolutamente sì, anche perchè il Catania è una formazione di livello che ha messo in difficoltà anche le big. E' una squadra tosta, che ha grinta".

Quali sono i problemi del Genoa di questo inizio di stagione? Rossoblù non ancora amalgamati e nuovi non ancora usciti...

"E' normale che si presentino certi momenti quando hai inserito molti volti nuovi che peraltro hanno giocato poco. Rafinha, ieri il meno peggio probabilmente, si rivelerà un elemento preziosissimo a centrocampo. Veloso invece si è infortunato quando stava cominciando ad ingranare, lo stesso discorso vale per Palacio. Kharja e Milanetto sono tutti giocatori di valore ma in questo momento occorrono giocatori che corrono e sdradicano palloni".

Manca quindi un incontrista...

"Esattamente, si sente l'assenza di una pedina del calibro di Juric".

Su quale giocatore in particolare il Genoa dovrà puntare per risalire la china?

"Difficile trovarne uno soltanto. A mio giudizio l'imperativo è ritrovare una serenità che porterebbe anche risultati. Ora il Grifone se la dovrà vedere con Catania, Inter e Palermo, partite nelle quali bisognerebbe ottenere punti che regalerebbero una certa spinta".

Si può ancora ambire a traguardi di primo piano?

"Ora l'importante è uscire da questo momento negativo, solo più avanti si potrà pensare in grande".

In che modo il Genoa potrà uscire da questo stato di semicrisi?

"Recuperando gli infortunati, facendo quadrato e risolvendo gli eventuali problemi dello spogliatoio. Rivogliamo il Genoa degli anni passati, quella squadra che aveva dimostrato grande personalità. L'organico per poter competere ad alti livelli c'è".

20 ottobre 2010

Intervista a Daniele Amerini

Ti saresti mai aspettato una Fiorentina ultima in classifica?
“Sinceramente no, non mi sarei mai aspettato di vederla all’ultimo posto, anche se senza Mutu e Jovetic è una squadra da metà classfica”.

Cosa sta succedendo a Firenze?
“Per adesso la tifoseria viola è calma, ma credo che un risultato negativo domenica contro il Bari scatenerebbe la contestazione”.

C’è qualche analogia tra questa Fiorentina e quella in cui tu giocavi e che retrocesse in Serie B?
“No, non c’è alcuna analogia, anche perchè noi partimmo alla grande per poi retrocedere. Io comunque in quel periodo militavo in Primavera e mi allenavo solo con la prima squadra”.

Di chi sono principalmente le colpe?

“Le colpe vanno suddivise tra le parti e poi hanno influito anche i troppi infortuni”.

A gennaio bisognerà tornare sul mercato?
“Nella sessione invernale di mercato prenderei una o due punte per far rifiatare Gilardino, un difensore importante e poi venderei un paio di mediani con le stesse caratteristiche. Infine acquisterei un centrocampista di grande corsa e bravo in zona gol, uno tipo Mauri”.

Sinisa Mihajlovic rischia qualcosa secondo te? Chi vedresti bene al suo posto?

“Se non vince domenica prossima, Mihajlovic rischia grosso. Chi vedrei bene al suo posto? La coppia Dunga-Antognoni oppure darei una chanche a Torricelli”.

19 ottobre 2010

Dinho, spettatore non pagante al Bernabeu

"E' una posizione logica per lui e credo sarà importante in questo ruolo". Così alla vigilia di Real Madrid-Milan si era espresso Josè Mourinho sul nuovo ruolo che avrebbe ricoperto Ronaldinho nello scacchiere rossonero, quello di trequartista centrale alle spalle delle due punte. Ma, se il giocatore visto stasera a supporto di Ibrahimovic e Pato era davvero lui, allora lo Special One deve aver evidentemente preso un granchio. Spaesato e senza idee, l'ex Pallone d'Oro è parso fin dal fischio d'inizio non in partita, anche se i palloni giocabili sono stati comunque pochi per lui. Nel primo quarto d’ora prova a illuminare i compagni di reparto ma senza successo, con palloni giocati in profondità senza efficacia. Poi sembra riprendersi quando intorno alla mezz’ora viene fermato da un fuorigioco dubbio e poco dopo è bravo a servire Seedorf tutto solo a tu per tu davanti a Casillas, ma l’olandese spreca malamente. E poi dov’è finito Dinho? Nella ripresa sembra non riuscire nemmeno a trovare una posizione in campo, spostandosi ora a destra ora a sinistra, ma senza alcun risultato. E rischia anche il giallo quando commette un intervento scomposto su Cristiano Ronaldo, che rimane a terra dolorante. Infine, finalmente oserei dire, esce dal campo al 71' per lasciare spazio a Robinho sotto i fischi dei tifosi madridisti, che pure l'avevano applaudito nella fase di riscaldamento pre-gara. E se si fosse seduto in mezzo a loro? Forse nessuno se ne sarebbe accorto. Se per la compagine rossonera questo con il Real doveva essere il primo di otto esami tra campionato e Champions, non si può di certo dire che Ronaldinho sia stato promosso, anzi non ha nemmeno raggiunto la sufficienza.

14 ottobre 2010

Napoli, il sogno è una Pulce

Se dove passava Attila non cresceva più neanche un filo d’erba, dove passa Lionel Messi cresce il sogno. Il sogno dei tifosi partenopei che, più di altri, non hanno mai nascosto il proprio amore verso il vero erede di Diego Armando Maradona.
Proprio la Pulce, in questi giorni in Italia per affari extrasportivi, ha incontrato a cena il compagno di nazionale e amico Ezequiel Lavezzi. È bastato questo per far assaporare a Napoli, una città che più che mai quest’anno sogna in grande, le luci della ribalta, quelle che ormai mancano al San Paolo, escludendo le fugaci apparizioni in un paio di edizioni della coppa UEFA, dai tempi di Maradona, non uno qualsiasi.
È proprio il ricordo della trattativa, quella che sembrava impossibile, che portò il Pibe de Oro a Napoli che regala un barlume di speranza ai tifosi azzurri. Le somiglianze ci sono: un fuoriclasse argentino 23enne che dal Barcellona è in trattativa per il suo trasferimento a Napoli; un presidente, burbero e sognatore, che pensa in grande per il futuro della squadra; il calore della città e dello stadio rimasti fantastici anche negli anni del fallimento societario e della Serie C.
E se le ultimissime parole di Massimo Moratti (“A Natale prendo Messi”) hanno già creato un putiferio tra i tifosi nerazzurri, chissà cosa scatenerebbero quelle che potrebbe pronunciare il patron del Napoli, Aurelio De Laurentiis, uno che quando c’è da parlare non si tira mai indietro.
La trattativa non sarebbe per deboli di cuore: la clausola rescissoria della Pulce si aggira intorno ai 250 milioni di euro, mica bruscolini, e il giocatore con 13,5 milioni di euro è il calciatore più pagato del globo: cifre da capogiro che, certamente, il Napoli non può permettersi. Certo è che, se pensiamo ad un generosissimo sforzo da parte del noto produttore cinematografico e ad un cospicuo prestito da parte delle banche, oltre che all’effetto mediatico con il conseguente arrivo di nuovi sponsor che seguirebbe l’arrivo di Messi al Napoli, ecco che sognare non è più impossibile.
Allora ecco che si galoppa con la fantasia e i paragoni tra il Napoli degli anni ‘80 e il Napoli dei sogni del futuro si sprecano: il tridente passato alla storia con il nome di MA-GI-CA, Maradona, Giordano, Careca, paragonato alla ME-LA-CA, Messi, Lavezzi, Cavani, un nome sicuramente più cacofonico, ma dagli effetti in area di rigore ugualmente devastanti.
È meglio per i tifosi del Napoli dare poca importanza a questa notizia anche se, citando le parole di Paulo Coelho, “ Nessun cuore ha mai provato sofferenza quando ha inseguito i propri sogni”, e allora, Napoli, sogna un po’, te lo meriti.

5 ottobre 2010

Intervista a Roberto Civitarese

E’ di oggi la notizia che il commissario tecnico della Francia Laurent Blanc ha deciso di affidarsi ad un mental coach per uscire da uno dei periodi più bui di tutta la storia della nazionale transalpina. Per conoscere l’utilità di questa figura sconosciuta ai più, è stato contattato in esclusiva Roberto Civitarese, mental coach di molti calciatori professionisti: “Sono convinto che una squadra che ha avuto esperienze molto negative come la nazionale francese abbia la necessità di lavorare anche dal punto di vista mentale e motivazionale, oltre che dal punto di vista tecnico e atletico. Un mental coach può essere utile ad eliminare le esperienze e convinzioni negative. Poi potrà essere utile a creare una mentalità positiva, quella che di solito si dice ‘vincente’ e aiutare così la squadra a raggiungere più velocemente i risultati che desidera”. Anche Prandelli dovrebbe pensarci per la sua Italia? “Credo che avere una persona che si occupa specificatamente di quest’area di competenza, sia senz’altro positivo. In moltissimi casi gli allenatori si occupano di questo aspetto sostituendo il mental coach, semplicemente perchè il calcio ne ha fatto a meno per oltre un secolo. Credo che tra dieci anni sarà una figura riconsciuta e necessaria in ogni squadra, proprio come lo è oggi quella del preparatore atletico, anch’essa scnsciuta sino a venti anni fa”.

4 ottobre 2010

Intervista a Barend Krausz

Il talento argentino Rogelio Gabriel Funes Mori presto in una squadra italiana? Per saperne di più è stato contattato in esclusiva Barend Krausz, consulente di mercato del River Plate: “Prima di venire in Italia il 29 settembre, gli agenti del giocatore (Lucas Bernasconi e Ronald Baroni, ndr) sono stati a Madrid per incontrare Real ed Atletico, poi a Firenze, ma non per la Fiorentina, ed infine si sono recati a Dortmund per parlare con Karl-Heinze Rummenigge Rummenigge, dirigente del Bayern Monaco. Domani sera torneranno qui e da mercoledì incontreremo varie società italiane. Uno degli scopi sarà quello di ufficializzare il loro ruolo di procuratori del ragazzo e dell’attaccante del Borussia Dortmund Lucas Barrios. Comunque, come è già stato detto, fino a giugno il River non ha alcuna intenzione di vendere i suoi gioielli, tra cui appunto Funes Mori”.

1 ottobre 2010

Intervista a Marco De Marchi

Contattato in esclusiva Marco De Marchi, agente Fifa che nella sua carriera da calciatore ha vestito, tra le altre, le maglie di Juventus e Roma. Secondo l’ex centrale difensivo l’Inter resta ancora la favorita numero uno per la vittoria dello scudetto: “Per il primo posto vedo i nerazzurri favoriti, non credo che il Milan e la Roma possano competere. La Juve? Penso che abbia ancora bisogno di tempo per tornare agli antichi fasti”.

De Marchi ha poi parlato del Bologna, squadra della quale è stato anche capitano: “Hanno cambiato diversi giocatori ed inserito giovani di qualità. Prima trovano l’equilibrio prima si toglieranno delle soddisfazioni, comunque sono sulla buona strada”.

Tra i felsinei si sta distinguendo il centrocampista Federico Casarini, assistito di De Marchi: “Oramai ha raggiunto un grado di maturazione tale da poter essere considerato un vero e proprio giocatore. Speriamo che Gigi Casiraghi si accorga di lui, secondo me avrà una carriera fantastica”.