30 maggio 2011

Contatto Vicenza-Viviani

Dopo l’esperienza certamente non positiva alla guida del Portogruaro, Fabio Viviani potrebbe tornare ad allenare una compagine della cadetteria. Infatti, secondo accreditate indiscrezioni raccolte e provenienti da fonti molto vicine al tecnico di Lucca, ci sarebbe stato un incontro fra Viviani e la dirigenza del Vicenza. Al momento i veneti stanno valutando diverse ipotesi per la panchina, dato che l’attuale allenatore Rolando Maran non guiderà la formazione biancorossa nella prossima stagione.

24 maggio 2011

Pioli contattato da tre club

E’ ormai certo il divorzio a fine stagione tra Stefano Pioli e il Chievo, legati da un contratto annuale con un opzione per il rinnovo. All’attuale tecnico dei clivensi non mancano comunque le pretendenti, tra le quali c’è ovviamente la Roma che ha avuto un colloquio con l'ex Sassuolo tramite Sabatini. Però, secondo accreditate indiscrezioni raccolte e provenienti da fonti molto vicine al tecnico di Parma, sono almeno altre due le società che avrebbero contattato Pioli per affidargli la panchina in vista della prossima stagione. Si tratta del Cesena e del Siena, impegnate a trovare un sostituto ai partenti Ficcadenti e Conte.

23 maggio 2011

Giaccherini tra Cesena e Fiorentina

Trentasei presenze e sette reti, non male il bottino di Emanuele Giaccherini per essere il suo primo anno in Serie A. Come noto però, l’attaccante del Cesena potrebbe non vestire la casacca bianconera anche nella prossima stagione. Stando ad accreditate indiscrezioni raccolte, sarebbero due le opzioni per il futuro di Giaccherini. L’una sarebbe quella di firmare il rinnovo contrattuale che gli è stato proposto dal club romagnolo e continuare a vestire la fascia di capitano. L’altra, invece, sarebbe rappresentata dalla Fiorentina, società che sarebbe alla ricerca di un giocatore con le sue caratteristiche, soprattutto nel caso in cui Adrian Mutu lasci Firenze.

Intervista a Nicolas Gorobsov

Dopo la sconfitta esterna ottenuta a Marassi contro il Genoa, l'esordiente Nicolas Gorobsov, centrocampista argentino di proprietà del Torino ma in prestito al Cesena, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: "E' stato un anno difficile perchè è brutto non giocare e rimanere fuori la domenica. Questa è stata una stagione di sacrifici nella quale ho lavorato e imparato tanto, non è stato facile essendo il mio primo anno in Serie A. Il mio obiettivo stagionale era quello di debuttare in questo campionato e sono riuscito a centrarlo oggi. Sono molto soddisfatto della mia prestazione e ora si inizia a pensare al futuro. Io rimarrei volentieri a Cesena, però bisogna aspettare che il Torino e il Cesena trovino un accordo. Spero di raccogliere l'anno prossimo quello che ho seminato in questa annata".

22 maggio 2011

Intervista a Domenico Criscito

Al termine della partita vinta oggi contro il Cesena, il difensore del Genoa Domenico Criscito ha parlato dell'aria di festa che si respirava oggi sugli spalti dello stadio Ferraris di Genova: "I tifosi fanno bene a fare festa, sono contento e spero di festeggiare ancora a lungo con loro. Gli sfottò nei confronti della Sampdoria? E' una cosa normale nel calcio, è giusto così".

Intervista a Felipe

Poco prima di lasciare lo stadio Luigi Ferraris dopo la gara con il Genoa, il difensore del Cesena Felipe, in prestito dalla Fiorentina, ha parlato del suo futuro: "Sinceramente adesso non so nulla circa il mio futuro. A Cesena ho avuto la sfortuna di giocare poco a causa dei vari infortuni che ho subito. Mi ha penalizzato sicuramente il fatto che con la Fiorentina non giocavo continuità, cosa che volevo accadesse qui ma non è stato possibile. Per il momento non c'è nessun club che ha manifestato interesse nei miei confronti. Con i viola ho ancora un contratto abbastanza lungo e quindi saranno a loro a decidere il mio futuro insieme al mio procuratore: devo ancora parlare con lui, sono in attesa di notizie".

10 maggio 2011

Intervista a Francesco Nicolato

Ha vinto il campionato portoghese e ha raggiunto la finale di Europa League alla guida del Porto. Stiamo ovviamente parlando di André Villas-Boas. Per conoscerlo meglio contattato in esclusiva il procuratore e consulente di mercato Francesco Nicolato, esperto di calcio portoghese: “Era ancora un adolescente quando Bobby Robson sedeva sulla panchina del Porto. Villas Boas andò da lui con una propria relazione sul suo giocatore preferito, Paciência, indicando tramite dati statistici e sue osservazioni di gioco come lo stesso calciatore poteva essere impiegato in campo con un rendimento migliore. Questo impressionò molto il tecnico inglese che prese da subito in simpatia il giovane e inoltrò la relazione al suo staff per analizzarne il contenuto. I due strinsero amicizia e, all’età di diciassette anni, Villas Boas ottenne la licenza di allenatore Uefa C, solitamente riservato ai maggiorenni. Da quel momento iniziò la sua carriera di allenatore, prima da commissario tecnico della Nazionale di calcio delle Isole Vergini britanniche e poi da vice di José Mourinho”. Nicolato poi prosegue: “Lo consiglio a molti club di livello. Al momento è sicuramente l’allenatore più promettente a livello europeo: a trentatré anni ha già vinto lo scudetto in Portogallo con cinque giornate di anticipo e si accinge a vincere l’Europa League. E’ un tecnico d’avanguardia che è stato allievo di Mourinho: i due, però, sono nettamente diversi per stile e modi di essere. Li accomuna il successo e la corrente di pensiero calcistico che li ha formati, quello della scuola portoghese, innovativa ed efficace nella sua metodologia applicata da Mourinho e ora da Boas. Sarà interessante vederli a confronto un domani in una finale di Champions League. Due leader della panchina a confronto, lo speciale condottiero Mourinho e il nobile stratega Villas Boas”.

6 maggio 2011

Intervista a Matteo Mossini

Domenica Riccardo Romani ha esordito con la prima squadra, un importante riconoscimento per il ragazzo...

"Assolutamente si, direi è stato reso il giusto merito ad un giocatore dalle grandi prospettive oltre che un ragazzo straordinario".

Crede che gli venga concessa un'altra chance nelle ultime due giornate di campionato?

"Riccardo è come sempre a disposizione del tecnico Brevi e, qualora questo dovesse esserci questa possibilità, sarà sicuramente pronto come lo è stato domenica".

Può darci una descrizione delle sue caratteristiche?

"io scherzando lo chiamo Totti, ma più per il modo di correre e muoversi in campo. In realtà Riccardo, seppur giovane, è un giocatore già molto duttile che può giocare indifferentemente davanti alla difesa così come a supporto delle punte: bravo a in fase di interdizione quanto eccezionale nel fraseggio breve e nell'ultimo passaggio".

Qual è la sua situazione contrattuale?

"A luglio il giocatore firmerà il suo primo contratto da giocatore professionista con il Como".

Ci sono società che hanno mostrato interesse nei suoi confronti?

"Difficile non che non ce ne siano. Ovviamente ricevo molte telefonate per lui e da domenica sono, per quanto possibile, aumentate. Romani, però, è e vuole restare un giocatore del Como ed il suo obiettivo è quello di continuare con questa squadra che lo sta lanciando in un campionato difficile come quello di Prima Divisione di Lega Pro. La società ha un progetto ambizioso e un giovane con questo talento sono certo possa farne parte".

Lei è l'amministratore dello Studio Assist, puoi spiegarci esattamente di cosa vi occupate?

"Studio Assist è una società di consulenza sportiva, legale, finanziaria formata da agenti Fifa, procuratori e professionisti legati al mondo del calcio e dello sport. Oltre al sottoscritto ed ad i miei soci, l'avvocato Cesare Italo Rossini e Alessandro Orlandi, la nostra struttura è composta da associati che collaborano con noi operando sui mercati di tutto il mondo. Questo ci permette di rispondere al meglio a qualsiasi esigenza e necessità in modo rapido e professionale, sia per il professionista di alto e medio livello, sia per il giovane campione in erba. Abbiamo sede a Brescia, Alessandria e Novara, e con la fine dell'anno contiamo di aprire le prime due sedi estere a Londra e Madrid. Di lavoro, quindi, ce n'è molto".

Intervista a Riccardo Romani

Quali sono le emozioni che hai provato al tuo ingresso in campo?

"Indubbiamente ero molto emozionato: esordire in un campo difficile e in un ambiente caldo come quello di Salerno non è facile. Dal momento che sono entrato però ho pensato solo a giocare, come il mister mi aveva chiesto, lasciando le emozioni da parte cercando di fare il massimo per la squadra".

Ti aspettavi di avere la possibilità di esordire contro la Salernitana?

"Io ho cercato sempre di farmi trovare pronto. Mi sono sempre allenato bene ed e ero pronto a fare il mio esordio in qualsiasi momento, il fatto che poi sia successo all'Arechi ha reso il tutto ancora più emozionante".

C’è qualcuno in particolare che ti senti di ringraziare?

"Ovviamente la società nelle persone del presidente Di Bari, del vice presidente Rivetti, del mister Brevi e del tecnico della Berretti Rotolo: se ho avuto l'opportunità di esordire in Lega Pro il merito va condiviso anche con loro che hanno creduto in me. Infine ringrazio anche i miei compagni, soprattutto quelli più vecchi che mi hanno aiutato in questo esordio dandomi indicazioni e consigli utili: sono stati fantastici".

Parliamo un po' di te: quali sono le tue caratteristiche?

"Sono un centrocampista centrale, un regista. Mi piace toccare molti palloni, far girare la squadra e dettare i tempi del gioco".

C’è un giocatore al quale ti ispiri?

"Per il ruolo che ricopro mi piacciono molto giocatori come Pirlo e Montolivo".

Per quanto riguarda il tuo futuro, quali sono i tuoi progetti?

"Sono contentissimo di aver avuto l'opportunità di fare il mio esordio con la prima squadra e questo rappresenta per me un punto di partenza. Adesso voglio ripagare la fiducia che è stata riposta in me. Sono felice di stare qui, voglio rimanere in prima squadra anche l'anno prossimo e dare il massimo. Provengo dal settore giovanile lariano e il mio desiderio è quello di fare bene con questa maglia".

Pare che ci siano alcuni club di A e B sulle tue tracce, come reagisci a queste indiscrezioni?

"Di queste cose se ne occupa il mio agente Matteo Mossini e lo Studio Assist, io per ora non ci penso. E' normale che queste voci mi fanno piacere ma ho già realizzato un sogno vestendo questa importante maglia e per quanto mi riguarda va benissimo così".

Qual è il tuo sogno nel cassetto?

"Il mio grande sogno fin da bambino è vestire la maglia della Nazionale, speriamo che un giorno si realizzerà".

5 maggio 2011

Intervista a Fabio Montecalvo

Alla fine di questa stagione certamente non positiva, il Bari potrebbe cambiare proprietà: l’attuale presidente Vincenzo Matarrese, infatti, potrebbe decidere di vendere. Negli ultimi giorni è avanzata l’ipotesi che la società pugliese possa essere acquistata da un gruppo imprenditoriale arabo. A condurre la trattativa c’è Fabio Montecalvo, presidente della FM Communications, azienda che si occupa di comunicazione, di marketing internazionale e di consulenza verso altre società, come ad esempio Mediaset e Real Madrid. Per saperne di più intervistato in esclusiva il sig. Montecalvo: “Il Bari è in vendita, praticamente in vendita da sempre, ma ovviamente ci vogliono gli acquirenti giusti. Essendo io il presidente della FM Communications, ho ricevuto la chiamata di alcune radio romane che mi hanno cercato sotto la spinta di gruppi di tifosi baresi per invogliarmi a presentare la proposta di acquisto del Bari al gruppo arabo di cui io sono consulente. Con tale gruppo avevo quasi definito nel 2008 l’operazione di acquisto del Modena. Questo gruppo arabo opera a livello mondiale in diversi settori e stiamo cercando di portare uno dei loro brand anche in Italia. Quella del calcio rappresenterebbe un’operazione veicolante affinchè ciò possa accadere e questo marchio diventerebbe il main sponsor del club biancorosso. C’è la volontà di dare un palcoscenico importante a Bari ed è chiaro che da barese mi piacerebbe enormemente che ci fosse una possibilità del genere per rilanciare il settore del calcio e anche quello turistico. Per rilanciare il Bari ci vuole un gruppo come questo con degli addetti ai lavori che possano permettere di fare vero calcio professionistico e portare il club a una certa posizione di prestigio, anche in Europa. Bari è una città molto importante e io mi avvarrei di grandi nomi per il futuro. Bisogna voltare pagina assolutamente, dal punto di vista tecnico e gestionale. C’è grande disponibilità finanziaria e c’è un intento che va oltre il calcio: si ridarebbe alla società il valore che merita e si svilupperebbe il settore turistico”. Montecalvo spiega qual è la sua posizione all’interno della trattativa: “Io non sono il mediatore di questo gruppo arabo, io rappresento questo gruppo e ho carta bianca per far partire la negoziazione. Intanto sto portando avanti un’altra trattativa per l’acquisto di una società di Serie B che è gia stata nella massima serie per alcuni anni”, svela in anteprima. “In questi giorni stavo aspettando di avere notizie circa l’interesse, concreto o meno, del gruppo De Gennaro ad acquisire il Bari, ma mi è stato comunicato che tale ipotesi è svanita – prosegue Montecalvo -. Conosco la famiglia Matarrese e nei prossimi giorni la contatterò, andrò a trattare con grande rispetto e con la massima educazione. Bisogna comunque ringraziare i Matarrese per quanto fatto in questi anni”. Un commento anche su quanto accaduto negli ultimi due anni: “In questa stagione il Bari voleva cercare di ottenere il massimo con il minimo sforzo. Questa strategia sarebbe avrebbe dato dei frutti nel settore finanziario, ma in questo caso c’è di mezzo un campo di calcio e la squadra è crollata. Bisognava continuare con progetti vincenti come quelli di Conte e Perinetti, invece è mancata la volontà di investire e pianificare”. Chiosa finale su quanto accaduto nel 2008: “Tre anni fa si era presentata l’occasione di acquistare il Modena e in quel momento la squadra emiliana era impegnata nella lotta per non retrocedere. Io avevo chiesto di poter visionare i libri contabili, ma questo non mi fu permesso. Così non ci trovammo nella situazione migliore per valutare lo stato di salute del club e la trattativa non andò in porto”.

3 maggio 2011

Intervista a Aymeric Laporte

Puoi descrivere le tue caratteristiche per chi non ti conosce ancora?
“Io gioco da centrale difensivo mancino, ma sono stato impiegato anche come terzino sinistro. Sono dotato di un buon colpo di testa e sono forte fisicamente, unisco aggressività e qualità tecnica”.

C’è un giocatore al quale ti ispiri?
“No, non mi ispiro a nessuno in particolare, però mi hanno paragonato a Lizarazu perchè anche lui ha giocato nell’Athletic ed entrambi non siamo spagnoli”.

Inizia l’Europeo, quali sono gli obiettivi della Francia?
“Non abbiamo obiettivi specifici, dobbiamo solamente giocare come sappiamo fare e con molta serenità. Naturalmente però il nostro desiderio è quello di provare a vincere il torneo e di qualificarci al Mondiale in programma la prossima estate”.

Oggi alle 15 affronterete l’Inghilterra campione in carica nella partita d’esordio…
“Non sarà facile. Abbiamo visionato alcuni filmati di partite dei nostri avversari e sappiamo che sono molto forti, ma lo siamo anche noi. Mi aspetto una partita molto intensa nella quale si giocherà un buon calcio”.

Quali sono le migliori nazionali di questo Europeo?
“Oltre a noi, le migliori squadre di questa edizione sono sicuramente l’Inghilterra e la Germania”.

A febbraio hai siglato un contratto con l’Athletic…
“Sì, ho firmato un contratto con il club fino al 2014 e il prossimo anno inizierò ad allenarmi stabilmente con la prima squadra”.

Confermi le voci secondo le quali sulle tue tracce ci sono alcuni club europei?
“E’ vero che c’è qualche società interessata a me (Arsenal, Liverpool e PSG, ndr), però in questo momento voglio concentrarmi sul mio futuro e in questo momento il mio futuro è giocare nell’Athletic”.

Una parte della tua famiglia vive in Italia, ti piacerebbe raggiungerla e poter giocare in Serie A?
“Quasi tutta la mia famiglia vive in Italia e ho avuto l’opportunità di andare a giocare nella Juventus o nel Milan, ma ho deciso di rimanere a Bilbao. Questo però non significa niente, perchè un giorno potrei comunque venire a giocare in Italia”.

Un’ultima domanda: qual è il tuo sogno nel cassetto?
“Il mio sogno è quello di poter giocare titolare in una squadra della Liga spagnola”.