28 dicembre 2012

Tris di italiane per Cvitanich

Quando i gol fanno rumore. Se riesci a mettere a segno dieci reti in sedici presenze nella Ligue 1, non puoi di certo passare inosservato. E' il caso di Darío Cvitanich, attaccante classe '84 che possiede la doppia cittadinanza argentina-croata. Il Nizza lo ha prelevato la scorsa estate dall'Ajax per circa 400mila euro e gli ha fatto firmare un contratto che scadrà nel 2016, ma a gennaio o nella prossima sessione estiva di calciomercato il ventottenne cresciuto nel Banfield potrebbe nuovamente cambiare aria. In Italia, secondo accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva, sarebbero tre le società italiane interessate a lui: Fiorentina, Genoa e Palermo. E' comunque ipotizzabile che non solo i club di Serie A stiano seguendo Cvitanich e non sarà dunque facile assicurarsi le sue prestazioni.

Luca Iannone per CalcioNews24.com

Ag. FIFA Cicchetti: "Italiane, vi consiglio un esterno mancino da prendere subito..."

"Vi presento uno dei migliori talenti bulgari in circolazione". La sfida è lanciata dall'agente FIFA Gianfranco Cicchetti, rappresentante italiano dell'esterno sinistro Aleksandar Tonev, classe '90, punto di forza dei polacchi del Lech Poznan. "A gennaio o a giugno - ha dichiarato Cicchetti ai miei microfoni - proverò a portarlo in Italia. Il club polacco punterà a monetizzare al massimo l'investimento fatto due stagioni fa (quando fu prelevato dal CSKA Sofia, ndr), ma, di fronte ad una buona offerta, lo lascerà partire. La sua valutazione? Per 1-1,2 milioni di euro si può prendere un elemento giovane e affidabile, titolare della nazionale bulgara (dove ha totalizzato nove presenze finora, ndr) e che possiede ancora tanti margini di miglioramento. E' un laterale mancino rapido e veloce, dotato di un gran tiro e di una potente accelerazione; può essere utilizzato anche da seconda punta o da punta esterna in un tridente. Potrebbe far comodo a squadre di medio-alto livello come Chievo, Catania, Palermo, Genoa e Sampdoria. Chi lo prende fa un affare. E' un giovane ma già pronto a livello internazionale". I club italiano ascolteranno questo consiglio low cost?

Luca Iannone per CalcioNews24.com

24 dicembre 2012

Montecalvo: "Juve-top player, Inter-Sneijder, Milan-attacco e Napoli-Cannavaro: vi dico la mia"

Mancano ormai pochi giorni, poi la finestra invernale di calciomercato aprirà ufficialmente i battenti. Tanti sono i rumors di mercato che si sono susseguiti in questi mesi, ma altrettanti sono i nodi da sciogliere. Per analizzare le situazioni più scottanti riguardanti Juventus, Inter, Milan e Napoli, ho deciso di intervistare in esclusiva Fabio Montecalvo, presidente della FM Communications e della World Football Management.

Che tipo di operazioni e di movimenti dobbiamo aspettarci a gennaio?
Come di solito ogni anni accade, ci saranno operazioni di 'estremo rimedio' per quei club che, fino a questo momento, hanno manifestato determinate sofferenze e lacune tecnico-tattiche. Così come avremo, per le società più blasonate che inseguono obiettivi di alta classifica, in Italia e in Europa, il tentativo di finalizzare operazioni di mercato nel numero di uno-due giocatori per club, potenzialmente idonei a rendere le squadre stesse più competitive rispetto agli obiettivi pianificati a tavolino e sul campo di allenamento. Poi, nella maggior parte delle situazioni, prevarranno scambi e comproprietà”.

Chi è il top player su cui deve puntare la Juventus per rinforzare l'attacco?
La Juventus, non a caso, è proprio uno di quei club che andrà sul mercato per assestare il colpo di qualità con un top player d'attacco di grande esperienza internazionale. Vedo più semplice la strada che porta a Drogba. Non sottovaluterei il brasiliano Leandro Damiao, per il quale credo sia arrivato il momento di sbarcare in Europa e, come ho detto in una recente intervista, punterei sul messicano Geovani Dos Santos, come trequartista da numero 10 sulla maglia”.

Inter, Sneijder e il mobbing: tu da che parte stai? Quale sarà il destino dell'olandese?
È una faccenda complicata. Di sicuro Sneijder è stato sempre un calciatore molto determinante per l'Inter, nonché un uomo serio e perbene. Tante volte si è detto che quando Sneijder è in partita l'Inter assume una marcia in più. Ovviamente di questi tempi è bene che anche i calciatori più blasonati debbano farsene una ragione: se vogliono rimanere a giocare in Italia il 'cachet' deve abbassarsi e l'ingaggio deve essere ridotto. Non ci sono più, al momento, i margini di risultati operativi di bilancio tali da poter contenere performance di costi di livello sproporzionato rispetto al valore degli indici di investimento delle società. Se pensiamo all'operazione del Milan nel mercato di uscita di agosto, la cessione di Thiago e Ibra ha rappresentato un risparmio, in tre anni, di 180 milioni di euro, che avrebbero rappresentato, in riferimento ai due campioni, la voce dei costi tra emolumenti e relative tasse e contributi. Di contro, tornando sulla sponda nerazzura, credo che, dal canto suo, anche l'Inter debba dare il giusto rispetto e la relativa considerazione che un gran giocatore come Sneijder meriterebbe. Forse in via Durini, fino a qualche anno fa, i calciatori erano stati abituati troppo bene dalla proprietà in primis, che sottoscriveva ingaggi con un senso economico-finanziario molto lontano, nella forma e nella sostanza, da quello che, in economia si chiama 'principio edonistico', ovvero ottenere il massimo con il minimo spreco. L'Inter, invece, per anni ha speso tantissimo senza vincer mai nulla”.

Con le possibili cessioni di Pato e Robinho, quale potrebbe essere il nome giusto per l'attacco del Milan?
Intanto io credo che il Milan, sempre a parer mio, venderà uno tra i due, tra Pato e Robinho. La società rossonera dovrà anche pensare a rinforzare centrocampo e difesa, ma di certo l'attacco esige un nome pesante per tornare ai fasti di qualche stagione fa. Io vedrei davvero molto bene un ritorno di Kakà in rossonero, la cui valenza rimane di sicuro indiscutibile”.

Senza Cannavaro la difesa del Napoli non regge. Come si può ovviare all'assenza del capitano squalificato per sei mesi?
Mi dispiace molto per il Napoli. Questa penalizzazione e le relative squalifiche vedono il mio assenso assolutamente lontano. In Italia le indagini andrebbero fatte con un 'modus operandi' investigativo più approfondito. Altro che responsabilità oggettiva, ci vorrebbe un servizio di intelligence per ogni società. Per quanto riguarda le omesse denunce, le procure dovrebbero farsi un giro negli ambienti d'interesse per vagliare il livello di 'compatibilità ambientale' in cui alcuni club e relativi calciatori vivono. Troppo facile aprire il codice e leggere articoli e comma. Dobbiamo impegnarci nel formulare un disegno di legge per radiare i calciatori, a livello europeo, una volta accertato che gli stessi siano stati colpevoli del reato d' interesse, ponendo particolare attenzione ad applicare, di conseguenza, il sequestro preventivo dei loro patrimoni. Questo significa cambiamento. Per la difesa è chiaro che con l'assenza di Cannavaro per alcuni mesi, che vuol dire campionato finito, andrebbe resettato il reparto difensivo. E con un Palmeiras retrocesso nella serie B brasiliana, credo che questo possa suggerire ottime soluzioni per le esigenze di mister Mazzarri...Buon Natale a tutti!”.

23 dicembre 2012

Il punto della settimanA - 18a giornata

Eppur si muove. Nel campionato di Serie A più equilibrato e statico degli ultimi anni, qualcosa comunque cambia a livello di classifica. Non per la corsa scudetto, ovviamente, piuttosto per quanto riguarda le inseguitrici della Juve e le zone meno nobili della classifica. Ma andiamo con ordine.
La prima sorpresa di questa diciottesima giornata, ce l'ha regalata il Pescara, al suo secondo successo consecutivo tra le mura amiche dell'Adriatico. La squadra di Cristiano Bergodi ha superato 2-1 il Catania, grazie ad una rete su calcio di punizione del brasiliano Togni, in gol al 94'. I biancazzurri sono così momentaneamente fuori dalla zona retrocessione. L'altra sorpresa degli anticipi del venerdì, ma forse non dovrebbe più esserlo, è il cuore della Juventus di Antonio Conte. Sul campo del Tardini di Parma, i bianconeri erano sotto 1-0 alla fine del primo tempo e il Cagliari forse nemmeno ci credeva. Si apre la ripresa e Vidal sbaglia (ebbene sì) un rigore; ci pensa l'ex di turno Matri, nel finale di gara, a firmare una rimonta resa più netta dal 3-1 di Vucinic.
Le sorprese non finiscono qui. Nel lunch match disputatosi ieri alle 12.30, un Genoa in caduta libera atterra sul prato del Meazza e ferma l'Inter. Apre Immobile al 76', chiude Cambiasso nove minuti più tardi. I nerazzurri potrebbero anche spuntarla al novantesimo, ma Livaja manda sul palo il più facile dei palloni. L'errore del giovane attaccante croato costerà caro visti i risultati delle altre; un punto invece utile al morale più che alla classifica per il Grifone. Si comincia a intravedere la mano di Gigi Delneri.
Il pomeriggio di Serie A si apre invece con un botta e risposta tra Muriel e Denis (su rigore); i due sudamericani mettono la propria firma sul pareggio tra Atalanta e Udinese. Il derby emiliano se lo aggiudica invece il Parma, capace di ribaltare il risultato grazie a Valdes e Sansone; ad andare in vantaggio erano stati però i padroni di casa del Bologna con Sorensen. Continua a confermarsi, invece, la Fiorentina di Vincenzo Montella, attualmente al terzo posto a pari punti con l'Inter dell'amico Stramaccioni. Con una tripletta di Jovetic (due reti dal dischetto), i viola espugnano il Renzo Barbera e lasciano il Palermo al terzultimo posto in graduatoria. Vittoria di misura per la Lazio, impegnata in casa della Sampdoria dell'ex Delio Rossi; in una partita che non ha regalato grandi emozioni, Hernanes sigla il gol che decide il match e permette ai biancocelesti di portarsi al secondo posto. Possono tornare a sorridere i tifosi del Napoli, reduce da quattro sconfitte di fila tra campionato e coppe; gli azzurri sbancano nel finale l'Artemio Franchi con Maggio e Cavani su rigore, facendo rammaricare il neo tecnico del Siena Beppe Iachini. Infine, dopo cinque giornate senza vittoria, ritrova i tre punti il Torino, che con un autugol di Thereau e una rete di Gazzi archivia la pratica Chievo.
Nel posticipo di ieri sera, la Roma dimostra di essersi immediatamente lasciata alle spalle il ko di Verona. La formazione allenata da Zdenek Zeman stende letteralmente il Milan, che al 61' perdeva già 4-0 sotto i colpi di Burdisso, Osvaldo e di Lamela (doppietta e grande prova dell'argentino). I rossoneri si svegliano troppo tardi, quando Pazzini dal dischetto e poi Bojan rendono meno amaro il risultato finale. All'Olimpico finisce 4-2.
Adesso le venti della massima serie staccano la spina e tra circa una settimana tutte torneranno al lavoro in vista del 6 gennaio, quando riprenderà il campionato. Nel frattempo, più che i giocatori, saranno i dirigenti a darsi da fare. La sessione invernale di calciomercato è alle porte e, chi più chi meno, correrà ai ripari.

I dettagli dell'affare Bari-Kaoe: in regia la WFM di Montecalvo, lo voleva un club inglese e il passaporto...

Due estati fa aveva praticamente già pronto il volo che lo portasse in Italia, direzione Catania, ma adesso sembra che il suo futuro possa chiamarsi Bari. Il riferimento è ovviamente al giovane brasiliano Kaoe Folles Ferreira da Silva, più semplicemente conosciuto come Kaoe. Il classe '91, che compirà 22 anni il prossimo febbraio, sarebbe da circa un mese in prova con i galletti, rimasti favorevolmente colpiti dalle qualità fatte vedere in questo arco di tempo. Con l'avvicinarsi della sessione invernale di calciomercato, potrebbe finalmente sbloccarsi la situazione del 'delantero' sinistro. Infatti, stando ad accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva e provenienti da fonti vicine all'entourage del calciatore, la società biancorossa sarebbe intenzionata a formalizzare il suo ingaggio. L'ex Internacional, però, è ancora extracomunitario e bisognerà attendere la prossima settimana affinché riesca ad ottenere il passaporto spagnolo (la madre risiede a Madrid) e legarsi ufficialmente alla sua nuova squadra. Dietro alle quinte di questo probabile colpo di mercato ci sarebbe Fabio Montecalvo, presidente della World Football Management e vero scopritore di questo talentuoso esterno mancino. I due si conobbero qualche tempo fa a Perugia, dove il brasiliano si trovava per sostenere un periodo di prova; a legarli ci sarebbe anche Leandro Damiao, amico fraterno di Kaoe nonché molto vicino allo stesso Montecalvo. Quest'ultimo, inoltre, sarebbe stato vicino a portare il giocatore in Premier League (al QPR?) appena un paio di mesi fa. Il presente però si chiama Italia, si chiama Serie B, si chiama Bari.

21 dicembre 2012

Il doppio ex Franceschini: "Dispiace per Ferrara, Rossi uomo giusto al posto giusto. Samp, attenta a Klose e allo spirito della Lazio"

E' cresciuto nel settore giovanile della Lazio, ha esordito in Serie A proprio contro la Sampdoria (il 21 aprile 1996) e giocato per due stagioni tra le fila dei biancocelesti, riuscendo a collezionare appena tre presenze. Il calciatore in questione è Daniele Franceschini, che, a distanza di nove anni dal suo addio alla capitale, è approdato a Genova, rimanendovi per quattro stagioni e difendendo i colori blucerchiati in circa cento occasioni. In vista della sfida di sabato tra la Samp e la compagine capitolina, ho raggiunto in esclusiva l'ex centrocampista.

Daniele, ti aspettavi l'esonero di Ciro Ferrara?
«Sinceramente no, per il semplice fatto che nel momento più difficile, quello delle sette sconfitte consecutive, società aveva fatto quadrato intorno al proprio tecnico ribadendogli la fiducia. Pensavo quindi che Ferrara avesse superato l'ostacolo più difficile e che il momento più duro fosse alle spalle, soprattutto con il derby vinto. Evidentemente è successo qualcosa, magari in qualche colloquio tra l'allenatore e la società, che è stata spinta a fare una scelta di questo tipo e a dare una svolta importante alla stagione. Mi dispiace per Ferrara che era partito benissimo; l'inizio di stagione è stato fantastico, al di là delle aspettative, poi c'è stato quel calo incredibile. La società, comunque, avrà fatto le sue valutazioni, forse la squadra non rispondeva più alle esigenze di Ferrara».

In panchina è arrivato Delio Rossi, che hai avuto come tecnico a Lecce nel 2004...
«Credo che la Sampdoria non potesse fare scelta migliore. Ho avuto la fortuna di essere allenato da lui, con il quale disputammo un campionato strepitoso. E' uno degli allenatori più preparati in assoluto, riesce a dare la sua identità di gioco alla squadra e si sa adattare, anche se arriva in corsa. Le sue squadre hanno sempre espresso un buon calcio e stanno benissimo a livello fisico. Poi il suo curriculum parla da sé, a parte la parentesi negativa a Firenze. Ha le carte in regola, è l'uomo giusto al posto giusto».

Domani al Ferraris arriva la Lazio, reduce dai sei risultati utili consecutivi in campionato.
«Per la Samp è un avversario veramente duro. Al di là dell'aspetto tecnico-tattico, la Lazio ha qualcosa in più rispetto alle altre squadre: lo spirito di gruppo e la voglia di sacrificarsi, fattori che fanno la differenza nel calcio di oggi. I biancocelesti, soffrendo, riescono spesso a spuntarla e questo non avviene certamente per caso. La Sampdoria dovrà tenere alta la concentrazione e non concedere nulla negli ultimi metri».

Come si può arginare un bomber come Klose, pericolo numero uno per la retroguardia?
«Se commetti anche solo un piccolo errore in difesa, lui ti castiga. La ricetta per contrastarlo non c'è. Anche contro l'Inter, nonostante i difensori fossero piazzati bene, ha fatto due o tre inserimenti davvero poderosi. Oltre alla forza, ha anche la cattiveria giusta e riesce a rubare il tempo ai difensori avversari. Per provare ad arginarlo non bisogna commettere stupidi errori di posizione. Klose è il giocatore che fa fare il salto di qualità alla sua squadra».

Contro i biancocelesti tornerà capitan Gastaldello, out per squalifica a Catania.
«Il suo è un ritorno importante anche per un discorso psicologico perché dà tranquillità a tutto il reparto. Quando giochi contro campioni come Klose non puoi pensare di giocare individualmente, ma la difesa deve rimanere molto stretta e disimpegnarsi in continue coperture, con i centrocampisti che vanno a raddoppiare. Da questo punto di vista, l'esperienza di uno come Gastaldello ha un ruolo molto importante. Forse, in questo periodo, la Samp ha pagato la presenza di tanti giovani che logicamente su quel piano pagano dazio. Ecco il perché di alti e bassi».

Infine, da ex mediano, un tuo giudizio sui centrocampisti blucerchiati?
«Ho avuto modo di veder crescere Soriano e Obiang, sono giocatori di prospettiva e di qualità. Il primo è molto più tecnico, mentre il secondo è più fisico ma è un punto di riferimento importante per la squadra. Maresca ha fatto abbastanza bene fino a questo momento, ma potrebbe fare molto di più; ho avuto la fortuna di incontrarlo ad inizio carriera e so che può fare la differenza. Tissone, invece, sta facendo molto bene. Il centrocampo, come reparto, non è un problema e, tutto sommato, ha fatto quello che doveva. Piuttosto, è mancato forse qualcosa in zona gol, complici anche gli infortuni di Eder e Maxi Lopez».

Capodaglio (Manà Sport): "Rossi tecnico giusto per costruire un futuro. La Lazio deve temere la reazione della Samp. Su Foggia..."

Le coincidenze del calcio, le coincidenze della vita. Nel suo esordio al Ferraris, Delio Rossi, presentato appena due giorni fa come nuovo tecnico della Sampdoria, incontrerà l'unica squadra con cui ha vinto un trofeo nella sua carriera. Si tratta ovviamente della Lazio, guidata da Rossi per quattro stagioni e sulla panchina della quale ha vinto una Coppa Italia (contro la Samp, che coincidenza). Appuntamento tra due giorni, sabato alle 15, per assistere all'ultima sfida di questo 2012. Per avvicinarsi a questo affascinante match, ho contattato in esclusiva il noto collega laziale Franco Capodaglio, giornalista di Radio Manà Manà Sport.

Non possiamo non partire dal nuovo allenatore blucerchiato ed ex biancoceleste Delio Rossi...
«Ho un ottimo rapporto con lui, è una persona splendida sotto ogni aspetto nei rapporti umani: sa fare gruppo, sa gestire i rapporti con la società e con la stampa. Nella Lazio ha avuto qualche difficoltà, ma il rapporto con Lotito non è facile per nessuno. E' un allenatore che è rimasto amato dalla gente e dai tifosi laziali. A mio parere è il tecnico giusto per la Sampdoria, non soo per raggiungere l'obiettivo salvezza, ma anche per poter rilanciarsi in futuro. Quello comunque dipende tanto anche dalla società, che se non dà quello di cui ha bisogno un allenatore può fare poco. Le squadre le fanno grandi i giocatori, non soltanto gli allenatori. Un presidente, se vuole, ha la possibilità con Delio Rossi di costruire un futuro».

La Lazio dovrà aver paura della sua Samp?
«Certo, una regola del calcio è questa: quando cambia l'allenatore c'è sempre il rischio di una reazione da parte della squadra e della piazza. Mercoledì in Coppa Italia il Siena non meritava di perdere contro la Lazio, anzi. I toscani hanno avuto una reazione con il neo tecnico Iachini e sicuramente sarà così anche per la Sampdoria. La Lazio deve temere il fatto che ci si avvicini alla sosta, d'altronde non sarebbe una novità se l'ultima giornata dell'anno regalasse dei risultati a sorpresa. L'anno scorso, nell'ultima partita prima della sosta, la Lazio ha giocato contro il Chievo dando vita alla peggior prestazione della stagione; la squadra di Reja era già con la testa alle vacanze. Alla fine comunque riuscimmo a salvarci e la sfida si concluse 0-0, ma i clivensi strameritavano di vincere. Il mio timore è proprio che la Samp entri in campo agguerrita e con la voglia di fare risultato. Mi auguro che Petkovic sappia motivare la squadra non facendogli pensare alla partenza per le vacanze».

Con le assenze certe di Candreva, Ederson e Rocchi, come schiererà i suoi Petkovic?
«Il tecnico biancoceleste punterà sul classico modulo 4-1-4-1. Ci saranno tutti i titolari eccetto Candreva che sarà sostituito da Lulic. Rocchi è infortunato già da tempo; tra l'altro è in trattativa con Siena e Pescara. In Coppa Italia contro il Siena Hernanes ha giocato per centoventi minuti, ma credo che difficilmente la Lazio si possa privare di lui a Genova per tutti i novanta minuti».

Si farà sentire, a tuo parere, l'assenza dello squalificato Candreva?
«Ha disputato una buona prima parte di stagione, ma nelle ultime 2-3 settimane era in calo e ha accusato la stanchezza causata da questo tour de force nel quale ha dato tantissimo. Un po' come tutti i centrocampisti biancocelesti, anche Candreva aveva con la lingua di fuori. La Lazio è una squadra che gioca molto sui propri centrocampisti, quindi speriamo che a gennaio Lotito trovi un'alternativa ai vari Candreva e Gonzalez».

Cosa si dice a Roma di Foggia? Un ritorno alla Samp è da escludere?
«Se ne sta parlando anche a Roma di questa possibilità, però sinceramente non saprei dire quanto c'è di vero. Il mercato è volubile e in continua evoluzione. La Lazio comunque ha tanti giocatori da dover mandare via a gennaio e, per quanto riguarda questo aspetto, uno dei sicuri partenti è proprio Pasquale Foggia».

Ag. FIFA Spada: "Vi presento Pedro Franco. Porto in pole, lo vedrei bene nel Milan o nel Napoli: cercherò di aiutare le italiane"

Si susseguono sempre più insistentemente i rumors di mercato riguardanti Pedro Camilo Franco. Il giovane difensore dei Millonarios e della Colombia Under 20 sembra aver attirato su di sé gli occhi di diversi club europei: da United e City fino al Porto. Ma questo interessante prospetto sarebbe finito anche nel mirino delle italiane, con Milan, Parma e Roma sulle sue tracce. Per conoscerlo meglio e saperne di più su di lui, ho raggiunto in esclusiva l'agente FIFA Federico Spada. Spada, della stessa annata di Franco, partirà il 31 gennaio alla volta della Colombia per osservare da vicino i tanti talenti presenti sul territorio e in questi mesi sta seguendo con estrema attenzione il campionato colombiano. Ecco quanto ha dichiarato ai nostri microfoni: “La prima volta in cui vidi Pedro Franco risale all'agosto 2011 durante il Mondiale Under 20, che si è tenuto proprio nel suo paese. Una super Colombia, da cui ci si aspettava di più, fu eliminata troppo presto, ai quarti di finale contro Messico, arrivato poi terzo. Era la squadra di Muriel e di James Rodriguez - rispettivamente 4 e 3 gol ciascuno -, una squadra alquanto sbilanciata, che però, eccezion fatta per la debacle contro il Messico ai quarti, risultava compatta anche dietro. E per merito di chi? Soprattutto del suo capitano, il numero 3, classe 1991, Pedro Camilo Franco. Mai sostituito e sempre in campo, ha mostrato grande sicurezza in fase difensiva. Quest'anno, nella Liga Postobon, l'ho visto ricoprire più ruoli. Ha giocato sia da centrale nella difesa a quattro, sia da libero in quella a tre sia da mediano a centrocampo. Un jolly carismatico di appena 21 anni. Quando lo vidi nel 2011, era lontana in me l'idea di partire e andare in Colombia a lavorare, ma ora che sono in partenza, sperando non si muova nel corso della finestra di gennaio, un tentativo per lui lo farò. Si tratta di un giocatore molto intelligente, con un buon senso della posizione. E' bravo tecnicamente, ma personalmente lo vedo meglio in una difesa a tre. Però, purtroppo, non è tutto oro quel che luccica. Nonostante abbia dimostrato grande intelligenza, è un giocatore molto aggressivo, che cerca troppo spesso l'anticipo e l'entrata sul pallone. Non sarebbe un difetto, se solo non facesse collezione di cartellini. Nelle ultime sette partite, ha ricevuto sei gialli - tra cui molti nel primo tempo - e un rosso, causando cosi la sua assenza per squalifica nella finale di andata della Liga Postobon contro il Medellìn. Nella gara di ritorno ha avuto vita facile grazie anche al suo avversario diretto: Felipe Pardo. Il classe '90 del Medellin si è fatto cacciare fuori a più di mezz'ora dal termine del match. Tornando a Franco, nell'ultima stagione ha giocato molto di più del solito e in 34 partite ha collezionato 15 ammonizioni. Nonostante questo 'piccolo' difetto, lo vedo pronto per il calcio italiano ma non ancora per un top club europeo come City, United o Porto che gli hanno già messo gli occhi addosso. Vedo più possibile un suo acquisto congiunto da parte di un top club e di un'altra società. Nel nostro campionato, lo vedrei benissimo nella difesa a tre di Walter Mazzarri, data anche l'assenza per sei mesi del capitano Paolo Cannavaro. In Europa, invece, lo vedrei bene al Manchester City; con Mancini potrebbe apprendere tanto. In patria, mi diceva un addetto ai lavori colombiano proprio l'altro giorno, è soprannominato 'Franckenbauer', vista la somiglianza di gioco con l'ex campione tedesco. Nel calcio moderno lo vedo più come un Pique, fisico longilineo, sempre a testa alta e con il vizietto del gol. Nei minuti finali, come il difensore del Barcellona, quando la squadra è sotto, si fionda nell'area avversaria, per cercare il gol in 'zona Cesarini'. Come lo spagnolo, inoltre, può fare il mediano e può giocare sia nella difesa a tre che in quella a quattro. Il prezzo del cartellino del più giovane titolare dei campioni di Bogotà, oscilla fra i due e i tre milioni di euro, anche se penso si possa chiudere l'operazione anche a meno. Purtroppo, come la maggior parte dei calciatori colombiani, non ha il doppio passaporto, e ciò rappresenta un limite per molti club. Ne è l'esempio il Milan, al quale farebbe non comodo, ma di più. Rappresenterebbe il giusto erede di Thiago Silva e soprattutto si adatterebbe al calcio italiano grazie alla 'chioccia' Mario Yepes, titolare nel modulo di Allegri e connazionale del classe '91. Oltre a giocare per i Millonarios, è capitano nella Colombia Under 20 ed è stato convocato dal ct Pekerman per uno stage con la nazionale maggiore la scorsa primavera. In questo momento il Porto è in pole position, ma farò di tutto per portarlo in Italia. Tra l'altro, so che abita a meno di un chilometro da casa di mio zio e poi siamo coetanei. Meglio di così?”, ha concluso Spada.

Luca Iannone per CalcioNews24.com

20 dicembre 2012

Si anima la corsa a Pedro Franco: ci sono anche lo United e altre due italiane...

Il nome di Pedro Franco è senza dubbio uno dei più chiacchierati del momento. Il difensore dei Millonarios e della Colombia Under 20 (di cui è anche capitano) sarebbe molto richiesto in Europa, dove il Manchester City sarebbe in pole position per assicurarsi le sue prestazioni. Però, secondo accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva e provenienti direttamente dal Sud America, ci sarebbe un'altra big inglese sulle tracce di questo interessante talento classe '91: il Manchester United. Anche in Italia, comunque, ci sarebbero diverse società pronte a muoversi per il diciannovenne colombiano. Ai club di Serie A che già avrebbero messo gli occhi su di lui, si aggiungerebbero il Milan e il Parma.

Luca Iannone per CalcioNews24.com

L'Udinese pesca ancora in Colombia: occhi su un centrocampista classe '90

Non è un caso se Armero e Muriel giocano oggi a Udine, o se dal Friuli siano passati altri loro connazionali come Cuadrado e Zapata. Negli ultimi anni l'Udinese si è dimostrata una delle poche società europee attive sul mercato colombiano, così come su quello degli altri paesi sudamericani. In vista delle prossime sessioni di calciomercato, il club del patron Pozzo avrebbe messo nel mirino un altro giocatore colombiano. Infatti, stando ad accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva, si starebbero seguendo con grande interesse le prestazioni di Yulián Mejía. Si tratta di un talentuoso centrocampista classe '90 di proprietà dell'Envigado. La scorsa estate era stato il Cagliari ad interessarsi a lui, ma senza poi riuscire a portarlo in Italia. I friulani ce la faranno? Di certo non sarebbe una sorpresa...

Luca Iannone per CalcioNews24.com

19 dicembre 2012

E' francese ma gioca in Bulgaria: ecco chi è Barthe, un affare low cost per le italiane

Alexandre Barthe, centrale difensivo francese di 26 anni, è il prototipo giusto di giocatore per un grande affare a costo zero. Il poderoso centrale transalpino, da due stagioni in forza ai bulgari del Ludogorets Razgrad, andrà infatti in scadenza di contratto il prossimo 30 giugno e potrebbe diventare presto un obiettivo di mercato per diverse società italiane di Serie A e B. In Bulgaria Barthe si è costruito una fama non da poco, grazie all'eleganza delle sue giocate e alla sua forte pericolosità in zona gol. Cresciuto nel Saint-Étienne, Barthe ha giocato in patria con il Rodez nella serie cadetta ma è riuscito ad esplodere definitivamente nel campionato bulgaro, dove è alla sua quinta stagione. Tra il 2008 e il 2011 ha vestito la maglia del Litex Lovech, poi si è trasferito appunto al Ludogorets Razgrad, una delle realtà emergenti della massima serie bulgara. A giugno rappresenterà un vero e proprio affare a parametro zero, ma c'è chi assicura che già a gennaio qualcosa potrebbe muoversi, nonostante il suo club di appartenenza lo abbia dichiarato incedibile e abbia più volte provato a rinnovargli il contratto. Barthe, però, sogna l'Italia. Nel nostro paese il centrale francese è rappresentato dall'agente FIFA Gianfranco Cicchetti, già al lavoro per chiudere l'eventuale affare con qualche club italiano interessato, a gennaio o a giugno. Un affare low cost garantito.

Luca Iannone per CalcioNews24.com

Ag. Falcone: "Farà strada, la Samp è soddisfatta. In Primavera per emulare quanto fatto lo scorso anno"

In campionato Ferrara lo ha convocato dieci volte, facendogli ricoprire di fatto il ruolo di terzo portiere della Sampdoria. Con il rientro dello squalificato Da Costa, però, è tornato a difendere i pali della Primavera come ci si aspettava. Stiamo ovviamente parlando di Wladimiro Falcone, estremo difensore classe '95. Per conoscere meglio questo giovane talento di grande prospettiva, ho contattato in esclusiva il suo procuratore Giulio Meozzi, che ha esordito così ai nostri microfoni: “Si tratta di un bravissimo ragazzo bravissimo, è bravo sia lui che la famiglia. Ci sono tutti i presupposti affinché diventi un giocatore vero. Non si è montato la testa per aver firmato il suo primo contratto da professionista né per le convocazioni in prima squadra e questo anche grazie alla sua famiglia”.

Partiamo dal principio. Ci racconti come Wladimiro è approdato alla Samp?
Lui è arrivato a Genova nell'estate 2010 dalla Vigor Perconti (società dilettantistica romana, ndr). A portarlo alla Sampdoria fu l'allora responsabile del settore giovanile Alessandro Pizzoli, che lo vide all'opera in un torneo e decise di prenderlo”.

Come ha vissuto i primi mesi da terzo portiere?
Molto bene, è stato contentissimo dei compagni così come dei preparatori. I mesi con la prima squadra hanno rappresentato un passo grosso nella sua crescita. Sia a livello fisico che mentale, mi sembra sia cresciuto”.

L'anno scorso protagonista negli Allievi Nazionali, oggi tra i pali della Primavera.
Sicuramente l'anno scorso ha fatto molto bene, risultando in certi momenti decisivo per la squadra. Spero che riesca ad esserlo anche in questa stagione, ma non è facile. A causa dei tanti impegni, infatti, sta facendo a metà questa annata in Primavera, però spero ugualmente riesca ad esprimersi al meglio”.

Ricordiamo che ha fatto il suo esordio in prima squadra nell'amichevole con il Monaco...
E' stato ovviamente felicissimo di essere riuscito a debuttare in prima squadra; è sempre emozionante e in quello stadio lo è ancora di più. Per lui è stata una grande soddisfazione, ma anche un premio da parte della società che ha dimostrato di credere nelle sue capacità. La dirigenza si è detta molto contenta del suo andamento e della sua serietà”.

Mentre con l'Under 18 una presenza da titolare, una entrando nel secondo tempo e una panchina.
Sono tutte esperienze ovviamente positive. Ho anche avuto modo di parlare con il preparatore dei portieri della Nazionale che si è mostrato meravigliato della sua crescita; in un anno è migliorato a livello di personalità e a livello fisico. Ci sono tanti portieri bravi della sua annata, ma anche nell'Under 18 sono molto contenti di lui”.

Quanto è stato importante aver avuto a fianco due grandi ex portieri come Peruzzi e Chimenti?
E' stato molto importante, senza dubbio. Questo è un fattore che senz'altro può aiutare e per i portiere ha un ruolo fondamentale il preparatore, che deve essere in grado di eliminare i difetti presenti in un giovane. Avere un buon preparatore con sé è molto importante e queste due figure lo sono state molto”.

E' ipotizzabile che a gennaio vada in prestito per giocare con più continuità in una prima squadra?
Non ho parlato di questo con la società, però credo che sarebbe fuori luogo. Non dimentichiamoci che è un '95 e che la sua stagione deve disputarla con la maglia della Primavera. Se in prima squadra sono rientrati tutti i portieri, si deve concentrare unicamente sugli impegni della Primavera”.

18 dicembre 2012

Il punto della settimanA - 17a giornata

Questa diciassettesima giornata di campionato potrebbe essere definita la giornata degli esoneri, in virtù dei due ribaltoni in panchina che sono stati scaturiti dai risultati maturati nella domenica calcistica. Il primo, in ordine cronologico, quello di Serse Cosmi sostituito da Beppe Iachini e poi, dopo neanche ventiquattro ore, quello di Ciro Ferrara che ha lasciato spazio a Delio Rossi. Iniziamo augurando un grosso in bocca al lupo ad entrambi.
Il week end si è aperto sabato con un botta e risposta tra Ilicic e Di Natale. Pari e patta tra Udinese e Palermo, che ottengono un punto che serve più ai friulani che ai rosanero, attualmente quartultimi in graduatoria. Nel big match di questo turno, disputatosi in posticipo serale, la Lazio è riuscita ad ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo. Sfortunata e sconfitta l'Inter, che ha visto avvicinarsi i biancocelesti ora a -1 punto di distacco.
Nel lunch match di domenica, è tornata al successo la Fiorentina, che nelle ultime tre giornate avevano collezionato appena due punti. I viola si sono aggiudicati il derby toscano con il Siena, capitolato 4-1 sotto i colpi della squadra di Montella.
Prosegue invece ai danni dell'Atalanta la marcia della Juventus davanti ai propri tifosi, che hanno potuto riabbracciare il proprio tecnico Antonio Conte anche in campionato (dopo averlo già fatto in Coppa Italia). Terzo successo e quarto risultato utile di fila per il Chievo di Eugenio Corini; a decidere il match con la Roma è stato capitan Pellissier, che ha permesso ai suoi di portarsi a metà classifica. Il Milan allunga invece a quattro la striscia di vittorie consecutive e a nove quella di risultati utili; niente da fare per il Pescara, battuto a San Siro per 4-1 complici anche le autoreti di Abbruscato e Jonathas. Quarto ko consecutivo, invece, per il Cagliari del duo Pulga-Lopez; poker del Parma, vittorioso 4-1 fra le mura del Tardini. Trasferta siciliana amara per la Sampdoria. Il Catania si conferma quasi imbattibile al Massimino e vince tra mille polemiche per 3-1. Ma se Atene piange, Sparta non ride. Al Luigi Ferraris il Genoa (che in casa non faceva punti da quattro giornate) disputa un buon primo tempo contro il Torino, ma non riesce ad andare oltre il pareggio.
Clamoroso, infine, il risultato maturato nel posticipo del 'Sunday Night'. Il Napoli cade al San Paolo e lo fa perdendo 2-3 contro il Bologna. Pioli si conferma la bestia nera degli azzurri che ora, in virtù di questo risultato e della penalizzazione inflittagli, si ritrovano al sesto posto a quota 31 punti.

Il Pescara mette nel mirino due gioielli del Nacional

Gli uomini mercato del Pescara continuano a guardare al Sud America, e in particolare al campionato uruguaiano, in vista dell'apertura ufficiale della sessione invernale di calciomercato. Secondo accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva, la società abruzzese sarebbe fortemente interessata a due giovani talentuosi di proprietà del Nacional di Montevideo. Il primo è Facundo Piriz, centrocampista classe '90 il cui nome è stato ripetutamente accostato a diversi club italiani. Il secondo, di cui vi avevamo già parlato, è l'attaccante classe '93 Gonzalo Bueno. Inoltre entrambi sono dotati di passaporto comunitario, fattore che potrebbe notevolmente agevolare le trattative.

Luca Iannone per CalcioNews24.com

Torrente regala l'esordio in B al giovane Partipilo: quale futuro a gennaio?

Il tanto atteso esordio nei professionisti è finalmente arrivato per Anthony Partipilo. Già lo scorso aprile, come mi avevamo rivelato in anteprima, l'esterno offensivo classe '94 era stato vicino all'esordio con la maglia del Bari, ma Vincenzo Torrente si limitò ad un paio di convocazioni. Sabato pomeriggio, invece, ha deciso di mandarlo in campo al 63' della sfida casalinga con il Novara, chiamando in panchina Sciaudone. Il debutto in Serie B è arrivato dopo le ottime prestazioni fornite nella scorsa annata con la Primavera di Federico Giampaolo e dopo la buona impressione destata in sede di ritiro estivo (da segnalare anche un gol in amichevole contro l'Aversa Normanna). In questa prima parte di stagione è partito bene con la Primavera biancorossa, collezionando finora nove presenze e mettendo a segno sei reti in campionato (due presenze e due gol, invece, in Coppa Italia). Ma, dopo l'esordio nella serie cadetta, quale destino attende Partipilo? Stando ad accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva, i galletti hanno ricevuto molte richieste da club di vertice della Lega Pro per questo talentuoso esterno d'attacco, capace di giocare sia sulla fascia destra che su quella sinistra. A questo punto la società biancorossa valuterà se trattenere il giovane fino al termine della stagione oppure se cederlo per fargli maturare esperienza altrove. In prestito, ovviamente.

Luca Iannone per CalcioNews24.com

Maselli: "Genoa, che situazione difficile. Ben vengano Floro e Matuzalem, ma servono altri rinforzi. Immobile..."

Dopo quattro sconfitte consecutive tra le mura del Luigi Ferraris, il Genoa è tornato a fare punti davanti ai propri tifosi. Purtroppo però domenica è arrivato solo un pareggio contro il Torino, in una gara che sarebbe potuta terminare con qualsiasi risultato, nonostante la prima frazione di gioco sia stata dominata dagli uomini di Gigi Delneri. Per analizzare la prestazione offerta contro i granata e parlare anche di calciomercato, ho intervistato in esclusiva il grande ex rossoblu Claudio Maselli, prima giocatore (tra il 1968 e il 1974) e poi allenatore (tra il 1986 e il 1998) sia della prima squadra che della Primavera.

Mister Maselli, abbiamo visto un Genoa a due facce: dopo un buon primo tempo è calato nella ripresa...
Non è un momento particolarmente felice per la squadra di Delneri. Manca una vera espressione di gioco e ad oggi si contano le assenze di diversi giocatori. La squadra ha riscontrato difficoltà sempre grandi in un ambiente che ti concede poco tempo e non ti dà la possibilità di lavorare con calma. E queste difficoltà sono sempre più grosse. E' vero che domenica ha disputato una buona metà di gara, però è anche vero che non è riuscito a vincere. Sabato c'è un'altra partita, contro l'Inter, ma la situazione diventerebbe difficile se tornasse da Milano con zero punti. Non è un momento felice”.

Comunque si sono visti dei passi in avanti rispetto alle ultime partite, concorda?
Sicuramente è stato fatto qualcosa in più, però non mi sembra che il Torino sia una grande squadra. Se vuoi disputare un campionato tranquillo devi riuscire a battere squadre come quella granata. Questa è un'annata difficile, a forza di pareggi non si può raggiungere l'obiettivo salvezza”.

A suo parere, si è fatta sentire l'assenza di Kucka in mezzo al campo?
No, francamente non vedo un giocatore determinante nel Genoa. Eccezion fatta per Borriello là davanti. Quando sta bene ha sempre fatto gol, mentre nessuno degli altri giocatori mi sembra indispensabile”.

Ciò che pare evidente è che la coperta è corta per quanto riguarda le seconde linee.
Non credo ci siano dei ricambi incredibili, ma questo è probabilmente frutto di una politica un po' strana da parte del patron rossoblu. Il Genoa ha sempre venduto bene i suoi giocatori, come ad esempio Milito e Thiago Motta, e ha reinvestito benissimo; da due anni a questa parte, però, ciò non è più avvenuto. Io comunque ho vissuto tutti i presidenti dal 1968 ad oggi e ritengo che Preziosi sia il migliore che il Genoa abbia avuto in questi anni, nonostante i dissapori con la tifoseria”.

In tribuna c'erano i neo acquisti Floro Flores e Matuzalem: è da loro che bisogna ripartire?
Si tratta di due buoni giocatori. Il discorso cambia se si hanno tre punte molto brave a disposizione e si ha anche la possibilità di variare il modo di giocare, rischiando magari qualcosa di più. Floro Flores è sempre stato buon giocatore, insieme a Borriello ed Immobile può tirare fuori il Genoa da certe situazioni. Piuttosto penso che sarebbe necessario anche qualche rinforzo nel reparto difensivo. Nello scorso campionato quella rossoblu è stata la peggiore della Serie A; per una squadra che vuole salvarsi, subisce troppi gol”.

Con il ritorno dell'attaccante napoletano, pensa che cambierà qualcosa in attacco?
Non credo, Floro Flores ha giocato nell'Udinese anche da esterno offensivo. Non è un attaccante che ha bisogno di essere supportato e penso che in un 4-4-2 possa tranquillamente giocare con Borriello ed Immobile. Io quest'ultimo non lo lascerei andare via. E' giovane e ha iniziato molto bene questa stagione, ma come tutti i giovani ha subito un calo fisiologico. Per ottenere la salvezza servono tre punte di questo valore e quindi li terrei tutti e tre”.

17 dicembre 2012

Due italiane e una portoghese per il talento bulgaro Kostadinov

Circa un mese fa vi abbiamo parlato di Georgi Kostadinov, talentuoso centrocampista del Ludogorets Razgrad e della nazionale bulgara Under 21. Come anticipato e poi confermato dall'entourage del giocatore, il Pescara avrebbe mostrato un concreto interesse nei confronti di questo classe '90. In questo momento, però, la situazione sarebbe in standby. Di questa situazione potrebbero però approfittarne altri club interessati al giovane. Infatti, secondo accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva, ci sarebbe anche un'altra italiane sulle sue tracce. Si tratta del Cesena che, oltre che con la società del presidente Sebastiani, se la dovrà vedere con i portoghesi del Maritimo. A gennaio ci sono comunque discrete possibilità che Kostadinov lasci la Bulgaria per provare ad affermarsi nel calcio che conta.

Luca Iannone per CalcioNews24.com

Bovo e Lucchini si avvicinano al Pescara

Con i quattro gol subiti ieri a San Siro contro il Milan, è salito a trentaquattro il numero delle reti subite dal Pescara in questa prima parte del campionato. Ecco perché la dirigenza del club biancazzurro è pronta a tornare sul mercato a gennaio proprio per rafforzare il reparto difensivo, che finora si è dimostrato il peggiore di tutta la Serie A. Per quanto riguarda il pacchetto arretrato, si è vociferato di un interessamento nei confronti di Cesare Bovo del Genoa e di Stefano Lucchini dell'Atalanta; tali rumors di mercato trovano conferme. Infatti, stando ad accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva e provenienti da fonti vicine alla società abruzzese, le trattative fra le parti starebbero proseguendo nella direzione giusta e ci sono buone probabilità che gli affari vadano in porto. Allo stato attuale delle cose, sembra quindi probabile che almeno uno tra Bovo e Lucchini andrà a far parte della rosa a disposizione di Cristiano Bergodi.

Luca Iannone per CalcioNews24.com

Niente Samp per Beric: l'attaccante sloveno verso il Catania

Manca ormai poco, poi la sessione invernale di calciomercato aprirà ufficialmente i battenti. In casa Sampdoria non ci si vuole far trovare impreparati. Non è una novità che il ds Sensibile e il suo staff si siano messi alla ricerca di un rinforzo per il reparto avanzato, che fino a questo momento ha mostrato delle evidenti lacune. A questo proposito, tra i tanti nomi che sono stati accostati alla squadra di Ciro Ferrara c'è anche quello di Robert Beric. Però, da quanto risulta, difficilmente l'attaccante sloveno approderà a Genova. Indiscrezioni dell'ultima ora vorrebbero infatti il Catania pole position per assicurarsi le prestazioni della punta classe '91. A favorire la trattativa, ci sono anche i buoni rapporti che intercorrono tra il club etneo e il Maribor, proprietario del cartellino del giocatore. Ecco perché a gennaio, o al più tardi la prossima estate, Beric potrebbe venire in Italia per vestire la maglia rossazzurra.

Luca Iannone per SampNews24.com

Derby siciliano per “El Tano” Gracián

La stracittadina del 24 novembre scorso se lo è aggiudicato il Palermo, ma il Catania potrebbe provare a rifarsi già a gennaio in sede di calciomercato in attesa del derby di ritorno. Infatti, secondo accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva e provenienti direttamente dal Sud America, avrebbero un comune obiettivo di mercato. Si tratta dell'argentino Leandro Gracián, esperto centrocampista offensivo. “El Tano”, come è stato soprannominato in patria, dalla scorsa estate milita nella massima serie cilena tra le fila del Cobreloa. Nel corso della sua carriera, il classe '82 ha indossato le maglie di Vélez Sársfield, Monterrey, Boca Juniors, Aris Salonicco (unica esperienza fuori dal Sud America), Independiente e Colòn. Ora sia gli etnei che i rosanero starebbero pensando a lui come possibile rinforzo.

Luca Iannone per CalcioNews24.com

15 dicembre 2012

Di Frangia (Catanista.eu): "Catania in forma ma non abituato ai postumi di Coppa. Attenzione a Poli. Marchese-Samp? Vi spiego…"

Tra meno di ventiquattr’ore la Sampdoria scenderà sul prato dello stadio Angelo Massimino per affrontare il Catania. Questo diciassettesimo turno di campionato non sarà di certo facile per i ragazzi di Ferrara, reduci dal brutto ko casalingo con l’Udinese. Per sapere qualcosa in più sui prossimi avversari della truppa blucerchiata, ho raggiunto in esclusiva Daniele Di Frangia, collega di Catanista.eu.

Dopo la sconfitta casalinga con il Milan, i rossazzurri sono tornati alla vittoria battendo il Siena. Come sta il Catania e che aria si respira attorno alla squadra?
Il Catania sta bene. Lo dice la classifica con i suoi 22 punti, lo dice la qualificazione ai quarti di Coppa Italia ottenuta qualche giorno fa, ma soprattutto lo dicono le ultime prestazioni. La prova fornita a Siena ha mostrato un Catania forte, combattivo e cinico, ma anche con il Milan, nonostante la sconfitta, si è vista una squadra capace di mettere sotto i rossoneri; poi il cartellino rosso a Barrientos ha cambiato il match. Come dice Maran, gli etnei sono artefici del proprio destino, quando hanno perso è stato per qualche caso isolato o per errori vistosi degli arbitri”.

Quali sono i punti di forza e i punti deboli di questo Catania?
I punti di forza sono certamente la qualità del gioco e dei singoli, oltre che l'esperienza che la squadra sta accumulando. Bisogna considerare che l'organico è stato tenuto intatto rispetto alla stagione passata e ciò non può che essere un vantaggio. Anche la spinta del Massimino può rientrare tra i punti forti della squadra, visti i 16 punti conquistati tra le mura amiche. Sui punti deboli, oltre l'andamento fuori casa - la prima vittoria è arrivata a Siena domenica scorsa -, c'è da considerare la fatica della Coppa Italia con i centoventi minuti giocati al Tardini con il Parma. Il rischio è che la squadra in molte unità potrebbe risentire della stanchezza. I rossazzurri, infatti, non sono abituati a giocare ogni tre giorni”.

Al Catania mancheranno Almiron e Gomez. Quanto peseranno a tuo parere le assenze dei due argentini?
Non è facile dirlo, ma si tratta certamente di due elementi molto importanti della squadra. Almiron dà grande qualità in mezzo al campo e aiuta Lodi nella costruzione del gioco, peraltro senza disdegnare il gol. El ‘Papu’ Gomez, invece, rappresenta la rapidità nel tridente d'attacco con le sue serpentine e la sua pericolosità. Lo sostituirà Lucas Castro che è in un momento di forma, mentre Almiron sarà rimpiazzato da Salifu, che però ha caratteristiche completamente diverse”.

Come dovrebbe schierare la sua squadra il tecnico Maran?
Ormai il modulo rodato è il 4-3-3. Maran insisterà con questo perché sa che è nelle corde dei rossazzurri. In porta ci sarà Andujar, in difesa ballottaggio Spolli-Bellusci con il primo non al meglio, poi Alvarez, Legrottaglie e Marchese. Il centrocampo sarà formato da Izco, Lodi e Salifu; davanti il tridente Barrientos-Bergessio-Castro”.

C'è un giocatore in particolare della Sampdoria che, secondo te, il Catania deve temere?
Direi Poli. In assenza del grande ex Maxi Lopez, è il giocatore che può dar fastidio ai rossazzurri. La sua posizione tra le linee e vicino alla punta può creare qualche pericolo agli etnei. Spesso i trequartisti hanno fatto male al Catania”.

Tra i nomi accostati alla Samp in ottica mercato c'è anche quello di Marchese, in scadenza con il Catania. Qual è la situazione attuale?
La vicenda Marchese va avanti dalla scorsa estate. E' un giocatore legatissimo alla maglia oltre che l'unico siciliano in rosa, però vorrebbe un adeguamento di contratto visti anche i diversi interessamenti di altre squadre nei suoi confronti. Ci sono stati diversi incontri con la dirigenza etnea, anche recenti, ma ancora non è arrivata la firma. L'impressione è che la situazione possa sbloccarsi dopo le feste, con il giocatore che dovrebbe firmare per almeno altri tre anni”.

Luca Iannone per SampNews24.com

Doppio colpo venezuelano per l'attacco del Catania

Gli uomini mercato del Catania si stanno dando molto da fare in vista della sessione invernale di calciomercato. In particolare, stando ad accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva, la società rossazzurra sarebbe pronta a rinforzare il reparto avanzato prelevando due nazionali venezuelani. Il primo risponde al nome di Yonathan Del Valle, attaccante classe '90 di proprietà dell'Auxerre ma attualmente in prestito al Rio Ave. Il secondo è invece Fernando Aristeguieta, centravanti classe '92 che gioca in patria tra le fila del Caracas. Entrambi potrebbero sbarcare ai piedi dell'Etna a gennaio con la formula del prestito con diritto di riscatto.

Luca Iannone per CalcioNews24.com

14 dicembre 2012

Il doppio ex Miceli: "Ferrara centrerà la salvezza. Samp, segui il modello Catania. Il mio pronostico sul match di domenica"

Con la maglia della Sampdoria ha collezionato appena quattro presenze nei sei mesi finali della stagione 2002/03, ma Salvatore Miceli ha comunque preso parte a quel campionato che segnò il ritorno in Serie A della compagine blucerchiata. L'ex centrocampista calabrese, nel corso della sua carriera, ha militato anche nel Catania, prossimo avversario della squadra di Ciro Ferrara in campionato. Per analizzare la sfida in programma domenica alle 15 allo stadio Massimino e non solo, ho contattato in esclusiva Miceli.

Salvatore, hai trascorso solo pochi mesi a Genova ma fu un finale di stagione importante per la Samp. Tu che ricordi hai?
Quando sei in una squadra che lotta per la promozione in A e in una piazza importante come quella doriana, ti rendi conto che sei arrivato in un club importante e quindi il ricordo non può che essere positivo. Quello di allora era un gruppo fortissimo, già pronto per affrontare la Serie A. La categoria che vivevamo non apparteneva alla Sampdoria e la dimostrazione arrivò negli anni successivi quando la Samp fece bene nella massima serie”.

Una carriera nel segno di Walter Novellino, che ti ha allenato a Venezia, Napoli, Piacenza e poi a Genova...
Dove Novellino ha ottenuto una promozione in Serie A c'ero sempre anche io. Forse mi ha voluto portare con sé come segno scaramantico, però tutto sommato sono riuscito a dare il mio apporto tranne che a Genova dove ho giocato poco. Alla fine quando un allenatore ti cerca è anche perché possiedi valori umani che sono fondamentali nella vita come nel calcio”.

A proposito di allenatori, qual è il tuo giudizio su mister Ciro Ferrara?
E' un allenatore giovane ma con esperienza, dato che ha già fatto tanta strada per l'età che ha: prima come collaboratore di Lippi in Nazionale, poi con la Juventus e infine sulla panchina dell'Under 21. Fare l'allenatore non è come fare il calciatore, però sono sicuro che farà bene come ha fatto da giocatore e che raggiungerà gli obiettivi preposti dalla società. E' fisiologico che ci siano alti e bassi, la Samp non è una corazzata né un top club, ma senza dubbio riuscirà a raggiungere la salvezza. Sono sicuro che Ferrara saprà fare bene bene con i tanti giovani importanti che ha in squadra”.

E la sua Sampdoria può tentare il colpaccio al Massimino?
Perché no? Mai niente è scontato nel calcio. Il Catania è ormai da anni in Serie A ed è una delle squadre di seconda fascia, ma ha dimostrato di poter fastidio a chiunque. La squadra, la società, la dirigenza e l'ambiente di Catania hanno acquisito la maturità giusta. Se la Sampdoria verrà lasciata lavorare con tranquillità, potrà imitare quello che ha fatto il Catania nelle ultime stagioni”.

Cosa devono temere in particolare i blucerchiati di questo Catania?
Quella rossazzurra è una squadra cinica che sa giocare bene a calcio, cerca di fare sempre la partita e i giocatori hanno capito immediatamente qual è la filosofia di Maran. Non è una squadra attendista, anzi è molto vivace e cerca sempre di ottenere il massimo risultato. Il Catania ha giocatori dotati di grande tecnica, ma che corrono anche tanto. E' un brutto avversario per la Samp”.

Se dovessi azzardare un pronostico sulla sfida di domenica pomeriggio?
E' una partita difficile da analizzare, ma da doppio ex metterei tranquillamente X. La Sampdoria è una squadra particolare, può fare il colpaccio in trasferta così come perdere malamente in casa. Fino a questo momento la squadra di Ferrara ha alternato grandissime prove a prestazioni che non ti aspetti, ma se riesce a trovare l'equilibrio giusto potrà disputare un campionato molto tranquillo”.

Le big d'Italia mettono gli occhi su Alan Ruiz

La scorsa estate il San Lorenzo lo ha prelevato dal Gimnasia La Plata, ma questo non significa assolutamente che una sua partenza nel prossimo futuro sia da escludere a priori. Il riferimento è ad Alan Ruiz, talentuoso centrocampista classe '93 e colonna della nazionale argentina Under 20. Secondo accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva e provenienti direttamente dal Sud America, a questo giovane talento starebbero pensando tre società italiane, ma non tre società qualunque. Si tratterebbe infatti di Inter (vicinissimo a lui due estati fa), Juventus e Milan. Di recente il nome di Ruiz, che può giocare in mediana sia nella zona centrale che spostato sulle fasce, era stato accostato anche all'Udinese. Insomma, ci sono tutti gli ingredienti affinché, in vista della sessione estiva di calciomercato piuttosto che di quella invernale, potrebbe scatenarsi una vera e propria asta per assicurarsi le prestazioni di questo giovane centrocampista di piede mancino.

Luca Iannone per CalcioNews24.com

13 dicembre 2012

L'Inter pensa a Peruzzi: non è italiano e non fa il portiere...

Stando ad accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva, in ottica mercato l'Inter avrebbe messo gli occhi su Peruzzi. Non si tratta ovviamente di Angelo Peruzzi, ex estremo difensore e oggi vice di Ferrara alla Sampdoria, ma di Gino Peruzzi, ventenne argentino di proprietà del Vélez Sarsfield. Il laterale destro classe '92 può essere impiegato sia come esterno di difesa sia come esterno di centrocampo, ma dà il meglio di sé proprio nel ruolo di terzino difensivo. Sulle tracce di Peruzzi si era messo in estate il Santos, a cui però i dirigenti del Vélez hanno chiuso la porta decidendo di continuare a puntare su questo giovane talento.

Luca Iannone per CalcioNews24.com

Il doppio ex Padalino: "La finale di Coppa Italia, che ricordi! I giovani della Samp hanno un grande futuro, a Catania sarà dura per entrambe. Su Gavazzi..."

Il 7 settembre scorso è passato a titolo definitivo al Vicenza insieme a Laczko (in prestito) e Semioli (anche lui definitivamente) nell'ambito della trattativa che ha portato Gavazzi alla Sampdoria. Pochi giocatori, però, hanno vissuto come ha fatto lui queste ultime intense stagioni blucerchiate: dalla finale di Coppa Italia alla qualificazione in Champions, fino alla retrocessione in Serie B e al ritorno nella massima serie. Stiamo parlando ovviamente di Marco Padalino. Ho intervistato in esclusiva l'esterno svizzero (tra l'altro anche ex Catania) in vista della trasferta della Samp in Sicilia.

Marco, per te quattro stagioni in blucerchiato. Le prime due decisamente positive...
Sì, i primi due anni sono stati molto belli ed ero contentissimo. Giocavo con continuità e non avevo problemi fisici, così sono riuscito a dar vita anche a buone prestazioni”.

...le restanti due un po' meno.
L'annata in cui siamo retrocessi è stata devastante e non solo per me. In campionato ho giocato una sola partita rompendomi la caviglia, poi da lì c'è stata solamente grande delusione che però fa parte della carriera di un calciatore. L'anno scorso in Serie B ho iniziato bene, poi sono calato fisicamente finendo ai margini della squadra. Infine, è arrivato anche l'infortunio a gennaio. Avrei sicuramente potuto fare meglio alla Samp, però sono stato un po' sfortunato”.

Finale di Coppa Italia o qualificazione in Champions League? Cosa ti ha dato maggiore soddisfazione?
E' difficile da dire. Nella finale di Coppa Italia contro la Lazio ho visto lo stadio più bello in assoluto con coreografie incredibili sia da una parte che dall'altra. Peccato per la sconfitta, però il percorso che ci ha portati all'Olimpico è stato veramente bello. Ai quarti avevamo eliminato l'Udinese, mentre in semifinale avevamo superato l'Inter vincendo 3-0 al Ferraris e perdendo poi 1-0 al Meazza. E' stato bellissimo”.

Parliamo invece di questa Samp. Che idea ti sei fatto del campionato disputato sinora?
La Samp possiede molti giocatori giovani con grandi qualità; le hanno dimostrate ultimamente contro la Fiorentina ma anche in altre partite. Per questo motivo ha ampi margini di miglioramento. E' una squadra imprevedibile: disputa grandi partite e poi può cadere. Un po' come è successo lunedì nella partita con l'Udinese, aveva iniziato bene poi dopo i due gol subiti è crollata”.

Fra i tuoi ex compagni, c'è qualcuno in particolare che ti ha stupito?
Non mi ha stupito perché già in tempi non sospetti dicevo che sarebbe arrivato a grandi livelli, ma Obiang sta facendo benissimo e adesso è sulla bocca di tutti. Anche Krsticic è un bravissimo giocatore: pur giocando spesso fuori ruolo sta facendo ugualmente bene. Un altro giovane che potrà diventare un grandissimo giocatore è Soriano. Sono tre ragazzi forti sul campo, ma anche dal punto di vista mentale sono pronti a diventare grandi”.

Domenica a Catania sarà una partita tutt'altro che facile.
Certo, anche perché il Catania difficilmente sbaglia tra le mura del Massimino; in casa ha sempre vinto, eccezion fatta per le sconfitte contro Juventus e Milan. E' una squadra forte e molto solida, poi a Catania i tifosi caricano la squadra a mille ogni domenica. La Sampdoria comunque ha dimostrato che se la può giocare contro qualsiasi squadra, come ha fatto con la Fiorentina. Ecco perché anche gli etnei dovranno stare attenti”.

Quali potrebbero essere le armi della Sampdoria per provare a fare bottino al Massimino?
Gli elementi più esperti come Gastaldello e Maresca devono prendere per mano la squadra e far esplodere i giovani. La Samp possiede grande qualità e deve sfruttarla al meglio. Tutti dovranno dare il mille per cento se vogliono fare punti a Catania”.

Per concludere, ci parli un po' del neo acquisto blucerchiato Davide Gavazzi?
E' un bravissimo giocatore. Prima non lo conoscevo ma ha forza e tecnica, purtroppo il mese scorso ha subito un infortunio serio. Secondo me è pronto per la Serie A e ha l'età giusta per compiere questo salto, può fare molto bene nella Sampdoria. Corre molto, lotta su tutti i palloni e ha anche buon piede: al Ferraris si esalterebbe”.

Un pallino di Lo Monaco per la difesa del Palermo

Pietro Lo Monaco lo conosce molto bene e, dopo averlo trattato ai tempi del Catania e aver pensato a lui anche la scorsa estate quando era al Genoa, potrebbe fare un nuovo tentativo per portarlo in Italia, questa volta al Palermo. Stiamo parlando ovviamente di Leonel Galeano. Secondo accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva, l'amministratore delegato della società rosanero avrebbe nuovamente messo nel mirino il centrale difensivo dell'Independiente in vista delle prossime sessioni di calciomercato. Per assicurarsi le sue prestazioni, il club siciliano dovrebbe sborsare una cifra intorno ai 5 milioni di euro.

Luca Iannone per CalcioNews24.com

L'ex Albinoleffe Klun potrebbe tornare in Italia

E' tornato a giocare nuovamente in patria tra le fila dell'NK Dekani, ma il centrale difensivo sloveno Simon Klun potrebbe fare ritorno in Italia nel prossimo futuro. Infatti, stando ad accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva e provenienti da fonti vicine al giocatore, il difensore classe '89 interesserebbe ad alcuni club di Lega Pro che potrebbero fare un tentativo in sede di mercato invernale. Il suo nome non è comunque nuovo alle squadre del nostro paese. A gennaio 2011 Klun si era trasferito all'Albinoleffe in Serie B, salvo poi andare via l'estate successiva senza essere riuscito ad esprimersi al meglio a causa di alcuni problemi fisici.

Luca Iannone per CalcioNews24.com

12 dicembre 2012

Il Pescara chiede ufficialmente al Napoli un giocatore per reparto

Prima De Laurentiis e Sebastian, poi Bigon e Delli Carri. Insomma, con l'avvicinarsi della sessione invernale di calciomercato sembra farsi sempre più caldo l'asse Napoli-Pescara. Già in passato si era vociferato di possibili affari di mercato tra le due società, ma a gennaio qualcosa potrebbe concretizzarsi. Infatti, secondo accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva, gli abruzzesi avrebbero chiesto ufficialmente al club partenopeo tre giocatori: un difensore, un centrocampista ed un attaccante. Si tratterebbe del brasiliano Bruno Uvini, dell'esperto Marco Donadel e del cileno Edu Vargas. D'altronde gennaio è ormai alle porte e bisogna affrettare i tempi: a breve ne sapremo sicuramente di più.

Luca Iannone per CalcioNews24.com

Catania su Munoz per il dopo Bergessio: è l'alternativa a Beric

A distanza di due mesi, si è tornato a parlare di un forte interessamento da parte del Catania nei confronti di Carlos Munoz, attaccante di proprietà del Colo Colo. Stando ad accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva direttamente in Sud America, questo cileno classe '89 sarebbe effettivamente uno degli obiettivi di mercato della società etnea in vista dell'ormai prossima sessione invernale di calciomercato. Munoz, però, sarebbe soltanto un'alternativa al giocatore che al momento rappresenta la priorità per il reparto offensivo. Il riferimento è ovviamente a Robert Beric, punta slovena classe '91. Il club rossazzurro sta continuando a trattare con il Maribor, proprietario del suo cartellino, per provare a fare suo il giocatore. In ballo c'è un'eredità pesante da raccogliere, quella di Gonzalo Bergessio.

Luca Iannone per CalcioNews24.com

Il punto della settimanA - 16a giornata

Ancora una volta (speriamo l'ultima) abbiamo assistito ad una giornata “spezzatino” di Serie A. Una giornata comunque significativa, sia per le zone nobili che quelle meno nobili della classifica. Ma andiamo con ordine.
Nell'anticipo delle 18 di sabato, l'Atalanta ha ottenuto tre punti fondamentali contro il Parma; fondamentali non solo perché hanno permesso ai nerazzurri di scavalcare i ducali in classifica, ma anche perché la squadra di Colantuono veniva da tre sconfitte di fila. Continua a viaggiare invece ad alta velocità la Roma post derby. Un'altra vittoria per i ragazzi di Zeman (la quarta consecutiva) contro una Fiorentina tradita da un Viviano non parso al top della forma.
Nel pomeriggio domenicale sono invece arrivati diversi risultati importanti per quanto riguarda la corsa verso la salvezza. Il Chievo si è confermato la bestia nera del Cagliari superando 2-0 i sardi all'Is Arenas, il Genoa è incappato nella nona sconfitta consecutiva in casa del Pescara mentre il Catania ha rifilato un 3-1 al Siena tra le mura del Franchi.
Sempre alle 15, la Juventus (quella di Conte) ha espugnato il Barbera grazie ad un gol di Lichtsteiner mandando ko il Palermo. Il Milan ha invece portato a quattro giornate la striscia di risultati positivi, imponendosi 4-2 contro il Torino. Il big match di questo turno se lo è invece aggiudicato l'Inter. Nel posticipo di domenica sera, gli uomini di Stramaccioni hanno sconfitto di misura il Napoli (2-1, ma quanti rimpianti per gli azzurri). Ora sono i nerazzurri la seconda forza del campionato, che hanno scavalcato i partenopei in classifica portandosi alle spalle della Juve.
Sono invece scese in campo lunedì sera le altre due squadre impegnate giovedì scorso in Europa League, Udinese e Lazio. I friulani hanno mandato al tappeto la Sampdoria, battuta davanti al proprio pubblico con il risultato di 2-0. Scialbo pareggio a reti inviolate, invece, per i biancocelesti impegnati al Dall'Ara con il Bologna.

Floccari e Vargas nel mirino del Pescara ma il vero obiettivo per l'attacco è una vecchia conoscenza

Solo dodici gol messi a segno in queste prime sedici giornate di campionato non bastano se una squadra punta a rimanere in Serie A. Lo sanno bene Sebastiani e Delli Carri, rispettivamente presidente e direttore sportivo del Pescara, che stanno lavorando proprio per rinforzare il pacchetto avanzato. Trovano conferme i rumors secondo i quali la società abruzzese sarebbe sulle tracce di Sergio Floccari della Lazio e di Eduardo Vargas del Napoli ma, secondo accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva, l'obiettivo numero uno sarebbe un altro. Si tratta di Ciro Immobile, che nell'ultimo campionato di Serie B ha segnato ben ventotto reti con la maglia biancazzurra. Attualmente in comproprietà fra Genoa e Juventus, l'attaccante napoletano ritornare in Abruzzo a gennaio con la formula del prestito.

Luca Iannone per CalcioNews24.com

6 dicembre 2012

Il doppio ex Bedin: "Vi svelo un retroscena sul mio passato blucerchiato. Samp, contro l'Udinese puoi farcela. Su Gastaldello e Chimenti..."

Forse in pochi si ricorderanno di lui perché ha vestito la maglia della Sampdoria per soltanto mezza stagione. Maurizio Bedin, però, ha un ricordo vivo della sua seppur breve esperienza in blucerchiato. Tra l'altro il centrocampista di Camposampiero, nel corso della sua carriera, ha giocato anche nell'Udinese, prossimo avversario della Samp in campionato. Ho intervistato in esclusiva Bedin, per analizzare il match in programma lunedì sera al Ferraris ma non solo.

Hai trascorso solo metà anno qui a Genova, ma cosa è riuscito a darti la piazza doriana in quei sei mesi?
E' stata un'esperienza bellissima. Per me che ero giovane, avevo appena ventidue anni, è stato veramente emozionante giocare in quello stadio davanti ad una tifoseria così importante. Conservo un bellissimo ricordo dell'ambiente. Per me è stato un orgoglio vestire quella maglia”.

Nel 2001 sfioraste la promozione in Serie A, mancata per soli 5 punti...
Fu decisiva la sconfitta di Piacenza a tre giornate dal termine del campionato, anche se lottammo fino alla fine. Io ero in prestito ma sarei dovuto ritornare l'anno dopo se fosse partito Vergassola. Simone però andò via nell'ultimo giorno utile il mercato estivo e quindi non se ne fece nulla, altrimenti sarei tornato quasi sicuramente”.

Lunedì c'è Sampdoria-Udinese. Per i blucerchiati sarebbe importantissimo centrare il quarto risultato utile consecutivo.
La squadra di Ferrara ce la può fare, soprattutto potendo contare sul fattore campo a proprio favore perché il Ferraris è fondamentale. Vedo che i tifosi come sempre al fianco della squadra che si è ripresa alla grande dopo un periodo negativo. L'Udinese comunque è una squadra difficile da affrontare e ha quasi sempre fatto bene a Genova, perciò sarà una partita dura”.

Di Natale sarà il pericolo numero uno per la retroguardia?
Lui è un fenomeno. Alla fine è sempre Di Natale che finalizza il gioco della compagine friulana, quindi i difensori della Sampdoria dovranno stare molto attenti”.

Da mediano, qual è il tuo giudizio sul centrocampo della Sampdoria?
E' senza dubbio un buon centrocampo. C'è Maresca che è un giocatore esperto e di caratura internazionale, ma mi piace molto anche Obiang. E' un centrocampista completo, bravo sia nel contrastare che nel creare gioco. Inoltre Ferrara può contare su Poli che ultimamente sta anche facendo diversi gol”.

Non posso non chiederti di capitan Gastaldello, tuo amico e concittadino.
Sono contento perché è un bravo ragazzo e si merita questi palcoscenici. Mi fa piacere che stia facendo bene e gli auguro di continuare così”.

Nello staff tecnico di Ferrara, come preparatore dei portieri c'è Antonio Chimenti, tuo compagno ai tempi del Lecce. Ti aspettavi questa seconda carriera per lui?
Sì, sinceramente me lo aspettavo perché aveva il carattere giusto per farlo. E' una persona eccezionale e, fin da quando giocava, vedeva i giovani in modo positivo. Ha sempre avuto tanta passione, ecco perché avevo pensato che sarebbe finito a fare il preparatore dei portieri”.

United ed Everton su Forren mentre le italiane stanno a guardare

A distanza di due anni la sua squadra, il Molde, è riuscita a tornare in Europa disputando i preliminari di Champions League e la fase a gironi di Europa League. Lui, pilastro della difesa, ha avuto così l'occasione di mettersi in mostra su un palcoscenico molto più importante di quello rappresentato dalla Tippeligaen (la massima serie del campionato norvegese). Stiamo parlando di Vegard Forren, centrale difensivo classe '88, che, secondo i media britannici, sarebbe finito nel mirino di Manchester United ed Everton. Stando ad accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva, non si tratta di semplici rumors ma di concreti interessamenti nei confronti del nazionale norvegese. Per assicurarsi le sue prestazioni, si vocifera che i club inglesi dovranno sborsare circa 4 milioni di sterline (corrispondenti a quasi 5 milioni di euro). E pensare che la scorsa estate questo difensore poteva arrivare in Serie A per una cifra molto più bassa, ma evidentemente le società italiane non lo hanno ritenuto all'altezza del nostro campionato. Sarà il tempo a dire chi avrà avuto ragione su Forren, però quando di mezzo c'è un certo Sir Alex Ferguson...

Luca Iannone per CalcioNews24.com

Ag. FIFA Giusti: "I segreti della GGXX: ecco come operiamo tra molte difficoltà. Vi racconto di Taufer e Malagoli"

La GGXX International Scouting & Management è una delle tante agenzie in Italia che si occupano di scoprire e poi seguire calciatori professionisti. Le differenze con le altre agenzie sono però tante e Edoardo Giusti, fondatore di questa società, ha scelto questi microfoni per approfondire la questione. Giusti, agente FIFA, si è anche soffermato a parlare di due giovani talenti che si avvalgono dei servizi della sua agenzia: Melkamu Taufer, centrocampista classe '98 dell'Inter, e Matteo Malagoli, estremo difensore classe '96 del Bologna.

La vostra agenzia si chiama GGXX International Scouting & Management, ma spesso lo scouting e il management non vanno di pari passo...
Sono due componenti fondamentali del calcio e del mercato di oggi. Un buon management deve essere preceduto da un ottimo scouting. Il primo requisito per essere una buona agenzia e un buono agente è quello di avere occhio, andare sui campi e fare scelte sui giovani di prospettiva presi in esame. La nostra vocazione è confermata dalla struttura che abbiamo e nasce proprio da questo. Il nostro fare scouting è improntato su quei giovani che io e la mia agenzia andiamo a scoprire”.

Ci puoi descrivere a grandi linee il vostro modus operandi?
Il nostro è un progetto importante a medio-lungo termine che parte dai giovani. Possediamo una struttura con ramificazioni e collaborazioni su tutto il territorio. Visioniamo partite a partire dalla categoria Giovanissimi Nazionali fino alla Primavera per scoprire nuovi interessanti talenti e, successivamente, farli entrare nella nostra agenzia. Puntiamo molto sulla qualità, pur essendo attenti a tutti gli aspetti. Inoltre prediligiamo chi è già stato frutto di una selezione da parte della società di appartenenza. La nostra idea è quella di prendere giocatori già inseriti in contesti di livello, cercando di assisterli e di condurli il più in alto possibile. Noi abbiamo un ruolo di assistenza, di consiglio e di fiducia, ma è il giocatore ad essere artefice del proprio destino”.

Qual è invece la tua idea sul ruolo dell'agente FIFA?
Questo è un tema molto interessante. Quando nel 2006 abbiamo dato vita alla GGXX, volevamo dare una risposta moderna a tutto il mondo del calcio. Al giorno d'oggi non è più il singolo agente ad operare ma un'agenzia strutturata come la nostra, ovvero con due elementi distintivi: forte organizzazione e dimensione internazionale. Il calcio è sempre più globale e bisogna essere pronti a offrire certi tipi di opportunità. Noi, per esempio, abbiamo intermediari che lavorano in aree calcisticamente importanti in tutto il mondo. Questa è una politica che ho da sempre portato avanti in prima persona. Abbiamo appreso dal mondo dello sport anglo-sassone. In Inghilterra così come negli Stati Uniti si punta a massimizzare il potenziale di un atleta, non solo nel calcio ma anche in altri sport. Questo è il punto focale, in Italia pochi agiscono in questo modo mentre noi siamo partiti fin dall'inizio con questa impostazione. La nostra idea è quella di curare l'atleta a 360 gradi; la stiamo cercando di portare in Italia non senza difficoltà”.

Che tipo di difficoltà?
Il nostro è un paese dove non vige la meritocrazia. Per esemplificare la situazione rubo un termine alla politica, quello di peggiocrazia. La considerazione viene data non in base a reali capacità ma sempre più spesso in base a relazioni, amicizie o al passato che uno ha avuto e nel calcio tutto questo è amplificato rendendolo un settore privo di meritocrazia. La nostra idea professionale viene quindi recepita molto più difficilmente, in Italia l'opinione pubblica e l'ambiente in generale non vedono di buon occhio tutto ciò. Noi, invece, consideriamo tutti i club alla pari e ragioniamo in base alla convenienza dei nostri giocatori. Siamo liberi, indipendenti e gestiamo ogni giocatore senza alcun tipo di condizionamento”.

In passato si è parlato anche di abolire l'albo degli agenti FIFA...
Due anni fa sembrava che nel giro di pochi mesi questo nuovo provvedimento rivoluzionario fosse realtà. Al momento, invece, la cosa è ferma. La mia posizione comunque è sempre stata chiara fin dall'inizio: sono favorevole perché nel mercato devono esserci libertà e pari opportunità. E' evidente che chi possiede una licenza regolare ottenuta attraverso un esame molto restrittivo ha un quid in più da esibire nel proprio curriculum. Bisogna stare attenti ad una deregolamentazione eccessiva, ma servono poche regole che però devono essere rispettate. Oggi invece ci sono tante regole che non vengono sempre rispettate”.

Da poco il vostro fiore all'occhiello è diventato Mel Taufer. Ci racconti qualcosa su di lui?
L'acquisizione della sua rappresentanza è avvenuta grazie a Fabio Arioli, nostro referente per la Lombardia. Ci tengo a sottolinearlo perché il suo lavoro è stato preziosissimo ed è la dimostrazione che lavorare come un equipe funziona. Lo abbiamo notato l'anno scorso, quando militava nei Giovanissimi Nazionali dell'Inter con un anno di anticipo rispetto ai compagni. Nel tempo si è creato un rapporto di fiducia e sintonia reciproca col ragazzo e con la sua famiglia. Noi siamo contentissimi di poterlo rappresentare, si tratta di un giocatore di grande prospettiva. E' ancora giovane e ora deve pensare a studiare, alla sua vita, a dare il massimo e a vivere giorno per giorno. Nell'ambiente del calcio si fa presto a passare dalle stelle alle stalle, ma un giovane con qualità importanti deve mantenere profilo basso e piedi per terra. Inoltre lui ha la fortuna di giocare in una grande società come l'Inter che punta molto su di lui e siamo contenti di questo. E' il leader e capitano della sua squadra, è l'ambiente ideale per crescere e fare bene. Vedo suoi coetanei sottoposti troppo all'attenzione dei media e questo è assolutamente negativo. Va bene parlare di questi ragazzi, ma è giusto rimanere coi piedi per terra”.

Taufer è stato definito un 'tuttocampista'...
E' stato definito così dagli addetti ai lavori perché è un ragazzo che possiede la capacità di ricoprire più ruoli. Infatti, può essere impiegato in tutti i ruoli di centrocampo: da esterno, da mezzala, da playmaker e anche da trequartista. Ha il piede e la visione di gioco per fare il regista, ma anche il cambio di passo. Tutte queste doti messe insieme lo rendono un giocatore che può ben figurare in qualsiasi collocazione tattica a centrocampo e lui è bravo ad adattarsi con grande naturalezza. Mel Taufer è nato per giocare calcio”.

Un altro giovane emergente è Matteo Malagoli.
Si tratta di un ragazzo che ha fatto benissimo tutta la trafila delle giovanili del Bologna, giocando sempre come titolare. L'anno scorso negli Allievi Nazionali ha disputato una stagione importante, con una costanza di rendimento veramente impressionante. Da quest'anno è in Primavera e, pur essendo un '95, è praticamente titolare. I risultati sono dalla sua parte, quando ha giocato si è sempre fatto trovare pronto. Malagoli fa della costanza di rendimento e della personalità i suoi punti di forza. Deve crescere come tutti e non bisogna caricarlo troppo, però ha tutto per poter veramente giocarsela e dire la sua nel calcio che conta. Possiede le giuste qualità tecniche e morali per continuare a crescere bene. E non dimentichiamoci che stiamo parlando di un portiere, un ruolo sempre delicato”.