31 maggio 2013

Mascetti e il Napoli: "Io nuovo team manager? Ottimi rapporti con Bigon, ma la piazza vuole gente come Grava"

Il valzer dei portieri, quello degli attaccanti, quello degli allenatori...e quello dei team manager. Il Napoli perderà il suo, Giuseppe Santoro, che è in procinto di seguire Walter Mazzarri all'Inter. Tra i vari nomi accostati al club azzurro per la sua sostituzione, è spuntato nella giornata di ieri anche quello di Matteo Mascetti. Per saperne di più, ho contattato in esclusiva l'ex team manager di Hellas Verona e Brescia: «Questa voce mi risulta completamente nuova, non sono stato contattato per il posto di cui si parla. Io ho un ottimo rapporto con Riccardo Bigon che considero un amico oltre che grande professionista; lui sa che il sogno di qualsiasi team manager sia quello di venire a lavorare in una società come quella azzurra, ma credo che ci sia gente più pronta di me. Stiamo parlando di una piazza importante, immagino che il presidente e la società siano alla ricerca di una figura di carisma. Penso che l'intenzione del club sia quella di trovare una persona carismatica e io non avrei paura di affrontare lavoro, ma piazza si aspetta qualcosa di diverso. Già il fatto di vedere il mio nome tra le possibilità di sostituzioni di Santoro è motivo di onore e lusinga a prescindere dalla fattibilità dell'operazione che ritengo utopica».

Secondo Mascetti, il nuovo team manager potrebbe essere un ex giocatore che è già conosciuto a Napoli”. Non a caso in pole position sembra esserci Gianluca Grava: «Questa sarebbe una dimostrazione di riconoscenza nei confronti di un ragazzo perbene che ha sposato la causa azzurra nei momenti più bui e difficili, dimostrando fedeltà alla società. Lui esce dal campo e si ritrova in un ufficio, magari i primi mesi possono sorgere delle difficoltà ma ci saranno persone preposte a insegnargli il mestiere. Lui conosce bene le dinamiche dello spogliatoio e ha tutte le carte in regola».

Per concludere, un pensiero su quanto di buono ha fatto De Laurentiis in questi nove anni: «L'operato del presidente De Laurentiis è sotto gli occhi di tutti, ha dato vita alle migliori stagioni della storia del Napoli se si fa eccezione per l'epoca di Ferlaino e Maradona. Sia il suo lavoro che quello del direttore Bigon è innegabilmente ottimo, hanno dato alla piazza i giusti compensi e portato giocatori importanti. Direi che l'operato del patron azzurro è da dieci. Non dimentichiamoci che la squadra è rimasta alle costole della Juventus per tutto l'arco del campionato e ad un paio di giornate dalla fine era ancora lì a giocarsi lo scudetto».

Adorjan del Liverpool nel mirino di Brescia, Palermo e Siena

Brescia, Palermo e Siena danno uno sguardo oltremanica. Secondo accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva e provenienti dall'Inghilterra, le tre società avrebbero posato gli occhi su un elemento delle giovanili del Liverpool. Il suo nome è Krisztian Adorjan. L'attaccante classe '93, protagonista di una buona stagione fra Premier League U21 e la nazionale ungherese Under 21, è alla sua quarta stagione con i Reds, che lo prelevarono nell'estate 2009 dall'MTK Budapest. Per Adorjan potrebbe essere arrivato il momento di cambiare aria e di tentare una nuova esperienza altrove, magari proprio sui campi di Serie B.

30 maggio 2013

Crotone e Reggina bussano alla porta del Chievo per un giovane difensore

Una delle prime operazioni in uscita del mercato estivo del Chievo potrebbe riguardare un giocatore della formazione Primavera allenata da Lorenzo D'Anna. Il giocatore in questione, stando ad accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva, è Oumaro Coulibaly. Promettente centrale difensivo classe '93, è stato anche convocato da Corini per la trasferta di Bergamo nell'ultima giornata di Serie A. Il difensore maliano sarebbe finito nel mirino di Crotone e Reggina, che avrebbero individuato in lui uno dei possibili rinforzi per il proprio pacchetto arretrato.

Paulinho, fissato l'incontro tra Sampdoria e Livorno

Ventidue gol e diciannove assist in quarantaquattro presenze collezionate in questo campionato di Serie B. E' questo, in attesa del ritorno della finale dei play-off, il bottino stagionale di Paulo Sérgio Betanin, in arte Paulinho. Da tempo, come noto, è sulle sue tracce la Sampdoria, che in questi mesi ha portato avanti la trattativa con la speranza di chiuderla quanto prima. Non ci saranno problemi per quanto riguarda l'accordo con il giocatore che, se non è ancora stato trovato, verrà comunque raggiunto senza difficoltà.

Bisogna però mettersi d'accordo anche con il Livorno, dato che ci sono in ballo diversi milioni di euro e due potenziali contropartite tecniche (Fiorillo e Gentsoglou) da inserire nell'operazione. Come raccolto in esclusiva, i dirigenti delle due società hanno in programma un summit la prossima settimana, quando i play-off saranno terminati e la compagine labronica conoscerà il suo destino. La testa dei toscani è all'Empoli, quella della Samp a Paulinho.

Sondaggio del Sassuolo per il milanista Ferretti

Terminati i festeggiamenti per la storica promozione nella massima serie, in casa Sassuolo è il momento di guardare al futuro e soprattutto alla campagna acquisti estiva. Ancora una volta i dirigenti neroverdi sembrano intenzionati a puntare sui giovani per raggiungere il proprio obiettivo stagione, che quest'anno si chiama salvezza. In quest'ottica, secondo accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva, la società emiliana avrebbe sondato il terreno per un elemento della Primavera del Milan. L'oggetto di interesse della squadra neo promossa in Serie A è Johad Ferretti, terzino destro che proprio oggi compie 19 anni. La volontà sarebbe quella di prelevarlo dal club rossonero con la formula della comproprietà.

29 maggio 2013

Roma e Samp sulle tracce del numero 1 del Bolton

Ci sono anche Roma e Sampdoria tra le tante società di Serie A impegnate nella ricerca di un nuovo giocatore a cui affidare le chiavi della propria porta. Così come sono tanti i nomi che circolano in questa prima fase del mercato estivo. Tra i vari estremi difensori nel mirino dei due club, stando ad accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva, ci sarebbe anche il classe '87 Adam Bogdan. Alla sua seconda stagione da protagonista fra i pali del Bolton, il portiere titolare della nazionale ungherese potrebbe dare le giuste garanzie che giallorossi e blucerchiati stanno cercando. La cifra che dovranno spendere se vorranno riuscire ad assicurarsi le sue prestazioni, si aggira intorno ai 2,5-2,8 milioni di euro.

Maidana richiesto in Ucraina ma lui vuole l'Italia

Tornato in campo soltanto due settimane fa dopo aver recuperato dal grave infortunio (rottura del legamento crociato) che ne ha compromesso gran parte della stagione, Jonathan Maidana sarebbe intenzionato a cambiare aria nel corso della sessione estiva di calciomercato. Secondo accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva e provenienti direttamente dall'Argentina, il difensore del River Plate avrebbe ricevuto diverse richieste dall'Ucraina (dove ha giocato con il Metalist), ma l'ex Boca Juniors preferirebbe trasferirsi nel nostro campionato. Il suo non è un nome nuovo per il calcio italiano, dato che negli anni è stato accostato a squadre come Fiorentina, Genoa, Lazio, Roma, Sampdoria e Torino. L'esperto centrale difensivo, impiegato all'occorrenza anche come terzino destro, avrebbe già comunicato al suo entourage il desiderio di militare in Serie A. C'è però un ostacolo: Maidana è extracomunitario.

25 maggio 2013

Sampdoria, la pista Emeghara è concreta: Osti ha già incontrato l'agente!

Altro che rumors di mercato e voci di un interessamento. Il nome di Innocent Emeghara si trova in cima alla lista degli obiettivi per il reparto avanzato e la Sampdoria si sta già muovendo concretamente per bruciare la concorrenza, formata da club italiani e non. Come appreso in esclusiva, la scorsa settimana ci sarebbe stato un summit tra Carlo Osti e Vinicio Fioranelli, procuratore della punta nigeriana naturalizzata svizzera; il ds blucerchiato avrebbe incontrato il rappresentate del classe '89 nella sede di Corte Lambruschini.

Non sappiamo se si è trattato di un primo approccio o dell'ultimo contatto di una lunga serie, ma rimane difficile pensare che i due non abbiano parlato proprio di Emeghara. A breve il Siena, che lo ha prelevato in prestito a gennaio, eserciterà il diritto di riscatto a suo favore e verserà 3 milioni di euro nelle casse del Lorient per rendere definitivo il trasferimento. Ma l'attaccante, forte degli interessamenti nei suoi confronti, cambierà maglia e non scenderà in Serie B. La Samp è più vicina.

24 maggio 2013

Possibile approdo in Italia per il capitano del Velez: due anni fa sfiorò l'Europa

Stando ad accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva e provenienti dal Sud America, potrebbe essere in Italia il futuro di Franco Razzotti. Il capitano del Velez Sarsfield, squadra nella quale è cresciuto, sarebbe infatti finito nel radar di alcune società della massima serie. Centrocampista centrale di piede destro, ha le qualità che gli permettono di impostare il gioco davanti alla linea difensiva. Quando il più blasonato compagno Gago è stato fuori per infortunio, Razzotti ha preso sempre il suo posto e adesso i due giocano formano la coppia mediana dell'undici di Buenos Aires. Classe '85, è oramai all'apice della sua maturazione e, per quelle che sono le sue caratteristiche, potrebbe adattarsi facilmente al campionato italiano. Il centrocampista del Velez è inoltre munito di passaporto italiano, avendo origini di Avellino, e già due anni fa si interessarono a lui club francesi, greci e portoghesi, ma un grave infortunio al tendine gli impedì di trasferirsi in Europa e lo tenne fermo nove mesi. Adesso, invece, è tutta un'altra storia.

Ag. FIFA Bevacqua: "Vi dico tutto su Pongracic. Piace a tante italiane, il futuro dopo il Mondiale Under 20"

Ho raggiunto in esclusiva Cataldo Bevacqua. L'agente FIFA ha ricevuto il mandato dai croati dell'NK Osijek per cedere in Italia Mihael Pongracic. Questo interessante centrocampista di fascia classe '93, tenuto sotto osservazione da alcuni club di Serie A, potrebbe quindi arrivare in Italia nel corso della sessione estiva di calciomercato.

Signor Bevacqua, chi è Mihael Pongracic?
«Si tratta di un esterno di centrocampo in forza alla nazionale croata Under 20. E' un laterale mancino ideale per il centrocampo di una squadra che gioca con il 4-3-3. Bravo a mantenere la posizione e dotato di un tiro molto potente, è nel saltare l'uomo e nella corsa».

Il suo nome, prima o dopo, è stato accostato a Catania, Genoa, Parma, Siena e Udinese...
«Diverse società italiane lo hanno visionato ma, a fronte della richiesta economica da parte del club di appartenenza, vogliono monitorare il suo rendimento nel breve periodo. Nel caso dello scouting, le società possono vedere quello che ha fatto mentre quello che potrà fare, come sappiamo tutti, è aleatorio. Il problema sta in ciò che potrà fare. Molti danno giudizi affrettati sull'evoluzione dei calciatori; io sono contrario a dare giudizi sul futuro per quanto riguarda le qualità tecniche. Si può dire quello che ha fatto e quello che sta facendo, però il futuro può evolversi in modo positivo o negativo trattandosi di un Under 20. Dare giudizi affrettati è controproducente e quindi sarebbe utile testarlo, magari prelevandolo in prestito con diritto di riscatto».

Quanto dovranno sborsare le società italiane per assicurarsi le sue prestazioni?
«Si parla del premio FIFA, cioè il premio che la società acquirente deve versare per la formazione, ed è abbastanza alto. Questo lo impone la FIFA in relazione ad un giovane che cambia federazione: bisogna sborsare questa cifra che viene calcolata in base alla società di arrivo. Si considera che la formazione inizia a 12 anni, i primi tre anni sono calcolati con un premio più basso ma bisogna sempre vedere in società di quale fascia andrà a giocare. In Italia la maggior parte delle squadre di Serie A sono nella prima fascia di questa graduatoria».

Crede che tale cifra corrisponda all'effettivo valore di Pongracic?
«Assolutamente sì. Se parliamo di bilanci di grosse società, la cifra può essere considerata irrisoria e può rappresentare un investimento per il futuro. Penso che, se il giocatore verrà monitorato ancora, alla fine qualsiasi società sarà disposta a spendere questa cifra».

Quando si potranno avere notizie certe sul suo futuro?
«Attualmente aspettano tutti il Mondiale Under 20 (in programma dal 21 giugno al 13 luglio, ndr) per valutare l'evoluzione della situazione, ma non so nemmeno se verrà convocato. Ho parlato con il ragazzo che ha dei problemi fisici e per ora non è stato inserito ufficialmente nella lista dei convocati. In ogni caso, prima di acquistarlo le società vogliono prestare attenzione alla sua stabilità tecnica e fisica. Dopo il Mondiale si vedrà il suo futuro. Personalmente non ho ricevuto alcuna richiesta, però so che è stato monitorato e probabilmente sarà monitorato anche nell'ultima partita di campionato».

23 maggio 2013

Ag. Joao Marcos: "Cerchiamo una sistemazione in Serie B. A gennaio era del Grosseto, poi..."

Dopo aver sfiorato l'approdo in Italia a gennaio, in estate potrebbe arrivare il momento di sbarcare nel nostro campionato per Joao Marcos. Il centrocampista classe '91, dopo aver rifiutato il rinnovo con il Botafogo quando a dicembre il suo contratto era in scadenza, si è accasato al Ceará Sporting Club, nella Serie B brasiliana. A breve sarà svincolato e, grazie al passaporto portoghese, potrebbe approdare nella serie cadetta italiana. A confermarlo è il suo procuratore Riccardo Badia, contattato in esclusiva: «A gennaio sarebbe dovuto trasferirsi al Grosseto che però, dopo l'arrivo dell'ex Spezia Ricci in qualità di responsabile dell'area tecnica, ha scelto di prendere altre strade. Così abbiamo deciso di lasciarlo in Brasile per farlo poi liberare adesso, a fine maggio. In questo momento stiamo valutando diverse opzioni in Serie B».
Il suo nome potrebbe essere sconosciuto ai più: «Si tratta di un centrocampista basso che può giocare in mediana anche come interno destro. Pur essendo ancora giovane, è molto bravo nel dettare l'ultimo passaggio e nel guidare la squadra. Un suo punto debole? Deve ancora crescere tatticamente e capire determinate situazioni di gioco nella fase difensiva e in quella di copertura del pallone», spiega Badia.
L'agente FIFA poi conclude: «Gli servirebbe una stagione in Serie B e in futuro, se sarà capace di esprimere le sue qualità, nessuno potrà negargli la possibilità di approdare nella massima serie. Per quanto mi riguarda, la cosa più importante è che possa giocare con continuità; se andasse in A, non gli verrebbe garantito alcun minutaggio. Se riuscirà a migliorare dal punto di vista fisico e da quello tattico, con le doti da palleggiatore che possiede e che sono molto ricercate in Italia, potrà diventare senza dubbio un buon giocatore».

Sampdoria su D'Ambrosio? L'agente: "Piace a tante squadre"

Rinforzare le corsie esterne del campo. E' questa una delle priorità di Carlo Osti. Il direttore sportivo della Sampdoria, in attesa di definire il futuro di Lorenzo De Silvestri, si guarda attorno e sonda il mercato. Tra le varie ipotesi, ne è spuntata una nuova e risponde al nome di Danilo D'Ambrosio, accostato nelle ultime settimane a squadre come Napoli, Roma, Udinese e Sunderland. Al suo primo anno nella massima serie, il terzino si è affermato come una delle più piacevoli sorprese del nostro campionato grazie alle prestazioni offerte con la maglia del Torino, al quale è legato da un contratto in scadenza a giugno 2014. Il classe '88, di piede destro ma capace di giocare indifferentemente su entrambe le fasce, sarebbe finito nel mirino del club blucerchiato.

Per verificare la veridicità di tali rumors, ho interpellato in esclusiva il procuratore di D'Ambrosio, Vincenzo Pisacane. Pisacane, però, non ha voluto rilasciare dichiarazioni circa l'ipotetico interessamento della Samp nei confronti del suo assistito, limitandosi ad una battuta: «In questo momento ci sono diverse società interessate». Insomma, questa fase del mercato si conferma essere caratterizzata da primi abboccamenti e pour parler. Resta di fatto che D'Ambrosio, per caratteristiche, qualità e duttilità, potrebbe davvero fare al caso di mister Delio Rossi.

Sampdoria, conferme su Storari: ma per ora non si muove dalla Juventus

L'ormai sempre più probabile partenza di Sergio Romero, con destinazione ancora non ben definita, costringe la dirigenza della Sampdoria ad affacciarsi al mercato con l'obiettivo di trovare un nuovo titolare che non faccia rimpiangere l'argentino o addirittura, come si augurano tutti i tifosi, che riesca a far dimenticare presto il suo addio. Nel turbinio di voci che caratterizza questo periodo dell'anno, è stato prepotentemente accostato alla società di Corte Lambruschini il nome di Marco Storari.

Allora la mente torna inevitabilmente a quando l'estremo difensore di Pisa, insieme ai compagni, festeggiava la storica qualificazione ai preliminari di Champions League. Ma torniamo al presente. E' di due giorni fa l'indiscrezione secondo cui Storari farà ritorno in blucerchiato al 90%. Come raccolto in esclusiva, però, le cose non starebbero esattamente così. La Samp avrebbe fatto un sondaggio con la Juventus, che al momento non sarebbe disposta a privarsi del suo secondo portiere. Il club di bianconero dovrà trovare un nuovo vice Buffon e soltanto in quel momento potrà lasciar partire Storari, che, da parte sua, tornerebbe più che volentieri. E, dopo tre anni, i tifosi sarebbero pronti a riabbracciarlo.

22 maggio 2013

Juventus, Nani destinato a rimanere nel cassetto dei sogni di Conte

A distanza di anni, il nome di Nani è stato nuovamente accostato alla Juventus come uno dei principali obiettivi in sede di campagna acquisti estiva. In particolare, l'ala offensiva del Manchester United rappresenterebbe uno dei sogni di mercato di Antonio Conte; il confermatissimo allenatore bianconero avrebbe individuato nel nazionale lusitano uno dei possibili interpreti del suo 4-3-3 o 4-2-4. Però, secondo accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva e provenienti da fonti vicine al calciatore di origini capoverdiane, molto difficilmente Conte vedrà esaudirsi il suo desiderio. Il principale ostacolo all'eventuale trattativa è rappresentato dall'ingaggio di Nani, che attualmente percepisce uno stipendio di 5 milioni di sterline (equivalenti a quasi 6 milioni di euro) a stagione. Attualmente lo juventino più pagato è Buffon, con 4,5 milioni all'anno, e la Vecchia Signora non sembra intenzionata a soddisfare le richieste economiche del portoghese.

Affaire Poli, la Samp chiede Fossati al Milan: la situazione

Il destino di Andrea Poli lo conduce, ancora una volta, sulla via di Milano. Dopo l'esperienza non proprio fortunata sulla sponda nerazzurra conclusasi con il ritorno a Genova, il centrocampista nativo di Vittorio Veneto è diventato l'oggetto del desiderio del Milan. La trattativa procede sui binari giusti ma non è ancora andata in porto definitivamente, anche se la sensazione è che il trasferimento di Poli si concretizzerà nelle settimane a venire.

I dirigenti del club di via Turati, per cercare di abbassare le pretese economiche della Sampdoria, hanno avanzato la proposta di inserire una contropartita tecnica nell'operazione. E, come raccolto in esclusiva, la società blucerchiata avrebbe sondato il terreno per Marco Fossati, individuando in lui proprio il possibile erede di Poli. Il classe '92, dopo aver trascorso la passata stagione in Lega Pro al Latina, è reduce da una stagione più che positiva con la maglia dell'Ascoli e, in effetti, è forse l'unico centrocampista di proprietà dei rossoneri che, nonostante la giovane età, ha maturato già una discreta esperienza a certi livelli. Le qualità del calciatore sono indubbie e nelle Marche se ne sono accorti; non a caso il nazionale under 20 è stato premiato da Sky come miglior giovane della Serie Bwin 2012/2013.

Adesso non resta altro che aspettare. Le prossime giornate saranno cruciali in questo senso e, a stretto giro di posta, potrebbe esserci l'incontro decisivo tra i due club. Intanto, però, la Samp si dimostra ancora una volta molto attenta ai giovani nostrani e pensa a Fossati per il centrocampo del futuro.

21 maggio 2013

Bigon all'Inter? Il Napoli ha in casa il suo sostituto

Effetto domino in casa Napoli. Walter Mazzarri potrebbe trascinare con sé anche Riccardo Bigon e a confermare questa ipotesi è iniziata a circolare questa mattina la notizia secondo cui il direttore sportivo azzurro, legato al tecnico di San Vincenzo da un rapporto che va avanti da molto tempo. Stando ad accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva e provenienti da fonti vicine alla società campana, è concreta la possibilità che Bigon dica addio, ora oppure tra un anno. Dall'altra parte, però, Aurelio De Laurentiis non si farebbe cogliere impreparato e avrebbe già in mente il nome giusto per la poltrona di ds: Giuseppe Santoro. L'ex responsabile del settore giovanile ed attuale team manager dei partenopei ambirebbe a diventare a tutti gli effetti un uomo mercato e potrebbe farlo, adesso o alla fine della prossima stagione, all'ombra del Vesuvio.

Lanciano, Vastola: "Stagione perfetta, bravi tutti. Sul mio futuro, Gautieri e i play-off..."

Quest'anno in Serie B si disputeranno i play-off, ma non i play-out. Merito del Lanciano, che è riuscito a distanziarsi, rispettivamente di sei e di sette punti, da Vicenza ed Ascoli. Di certo la stagione non era partita nel migliore dei modi per la squadra di mister Gautieri, ma alla fine è venuta fuori la voglia e la concretezza di un gruppo che si è conquistato sul campo l'ambita salvezza. Uno dei trascinatori della compagine frentana è stato Gaetano Vastola, al suo quarto anno con la maglia rossonera. L'esperto centrocampista, con cinque reti e due assist totalizzati in trenta presenze, si è dimostrato molto utile alla causa degli abruzzesi e adesso aspetta di sapere cosa gli riserverà il futuro, dato che il suo contratto è attualmente in scadenza. Lo ho intervistato in esclusiva.

Partiamo parlando di questo traguardo salvezza raggiunto all'ultima giornata. E' stato centrato l'obiettivo stagionale?
«Si è conclusa una stagione positiva. Forse si poteva ottenere prima la salvezza, però in fin dei conti era normale lottare fino alla fine con una squadra giovane e alle prime armi. In ogni caso abbiamo fatto il nostro campionato, perfetto».

Il Lanciano non aveva mai militato prima di quest'anno in B, quindi voi entrate di diritto nella storia di questa società.
«Sapevamo che non sarebbe stato facile questo anno di Serie B. All'inizio della stagione la squadra ha accusato il colpo del passaggio dalla Lega Pro alla cadetteria, poi da gennaio in poi siamo riusciti ad interpretare al meglio questo campionato. E' stata una salvezza perfetta e ce la meritavamo tutti quanti. Abbiamo disputato un grandissimo campionato e giocato contro tutte le squadre senza paura».

Il fatto di avere tanti giovani in rosa poteva essere uno svantaggio, ma tutti hanno risposto presente sul campo...
«Leali in prestito dalla Juventus, Minotti e Almici in prestito dall'Atalanta, Falcinelli in prestito dal Sassuolo e tutti gli altri sono giovani che il Lanciano ha prelevato in prestito e che probabilmente non avrà più in rosa a partire dalla prossima estate. Anche loro hanno fatto un grandissimo campionato e i giocatori più esperti come me gli hanno dato una grossissima mano mettendoli in condizione di poter far bene. Noi 'vecchi' siamo contenti di essere riusciti a dare qualcosa di importante a questi ragazzi».

Della tua stagione a livello personale sei soddisfatto?
«Personalmente reputo questa annata molto positiva. A parte i cinque gol che ho messo a segno, quando centri l'obiettivo stagione la contentezza è doppia. Sono riuscito a salvarmi e a segnare, questo per me è importante perché non è da tutti, a 35 anni, fare campionati del genere. I tifosi sono contenti e noi siamo contenti, ci siamo tolti una bella soddisfazione».

I cinque gol che hai segnato sono stati tutti pesanti, ma quale ricorderai negli anni?
«E' vero, mi sono ritrovato a fare gol che ci hanno portato punti preziosi. Tra queste cinque reti, ricorderò quella segnata contro il Sassuolo nell'ultima partita in casa. Sono contentissimo di aver fatto gol ad una squadra che è andata in Serie A, che ha vinto meritatamente il campionato e che ha dimostrato di essere la più forte».

Il tuo contratto scadrà il prossimo 30 giugno. Qual è la situazione sul tuo futuro?
«Ultimamente mi è arrivata qualche proposta, ma nulla di concreto. Io aspetto un segnale da parte della dirigenza. Ci siamo già incontrati, ma adesso tocca metterci a tavolino per discutere. Aspetterò la società perché la priorità va al Lanciano e la mia volontà è quella di restare. A parte queste ultime due stagioni favolose, dopo quattro anni qui io sto davvero bene e voglio rimanere. Starà alla società fare le valutazioni del caso e decidere se Vastola potrà continuare oppure no. Io credo di aver dato tanto al Lanciano e spero di meritarmi la riconferma».

Il nome del vostro allenatore, Gautieri, è stato accostato a club di Serie A. Secondo te, sarebbe pronto a compiere questo salto?
«Non spetta di certo a me dirlo, ma è da due anni che sta facendo qualcosa di importante. E' una grande persona oltre che un grande tecnico e noi giocatori non possiamo che parlare bene di lui. E' una persona speciale, nello spogliatoio non è solo un allenatore anche un padre e un amico. Sicuramente farà strada ed è giusto così perché se lo merita. Ho sentito anche io queste voci, però credo sia normale che la società faccia di tutto per trattenerlo. A volte, però, bisogna capire che quando un allenatore che ha fatto tantissimo riceve una chiamata da club della massima serie, sia giusto lasciarlo andare e darà questa chance al mister».

Avete ottenuto la salvezza a discapito di una tua ex squadra, l'Ascoli.
«Sinceramente mi è dispiaciuto, soprattutto per i risultati in cui sono incappati i bianconeri nelle ultime giornate. Ascoli è una piazza che mastica calcio da sempre e dispiace che sia retrocessa in una categoria che non gli compete come la Lega Pro. Una piazza come quella ascolana merita la Serie A e B, campionati in cui ha da sempre militato».

Il percorso inverso, dalla Lega Pro alla B, lo farà invece l'Avellino, dove hai trascorso tre stagioni importanti.
«Sono contento che dopo tanti anni di Lega Pro e di fallimenti l'Avellino sia riuscito a risalire in B. E' una promozione meritata e giusta. I giocatori se la sono conquistata dimostrando tutto il loro valore e riuscendo a vincere un campionato tosto contro formazioni quali Latina, Nocerina e Perugia. Ha disputato un grande campionato e merita la promozione. Una piazza importante come quella di Avellino con più di diecimila spettatori presenti allo stadio ogni fine settimana, non può che far bene alla Serie B».

Mercoledì iniziano i play-off, come fotograferesti la situazione delle quattro contendenti?
«Tutto dipenderà dallo stato fisico e mentale. In questo momento, credo che mentalmente stiano bene il Brescia, reduce dall'inaspettata vittoria contro il Varese, e il Novara, che anche sabato contro di noi ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per fare bene nei play-off. L'Empoli ha avuto un rendimento costante ed è restata sempre in alto classificandosi quarta all'ultima giornata. Alla fine dispiace per il Livorno che è rimasta per tutta la stagione tra le prime tre. La sconfitta di sabato scorso contro il Sassuolo potrebbe essere una mazzata dal punto di vista mentale ma, conoscendo la piazza e i giocatori, credo che quella partita possa essere cancellata per dimostrare di meritare la promozione in Serie A».

Ag. FIFA Ferrari: "Dagli Allievi al debutto col Milan: che stagione per Mancini! Roma? A Pescara per diventare grande"

Iniziare la stagione tra le fila degli Allievi Nazionali del Pescara per poi entrare a far parte della formazione Primavera, totalizzando da febbraio ad aprile dieci presenze e quattro gol. Niente male per un classe '96 come Andrea Mancini, trequartista cresciuto nel settore giovanile della società biancazzurra. Se poi, però, arriva anche il momento dell'esordio nella massima serie e non in una partita qualsiasi ma contro il Milan, allora significa che vale davvero la pena iniziare a tenere d'occhio questo talento abruzzese, accomodatosi in panchina nelle ultime due giornate di campionato. Per conoscerlo meglio e capire quali sono le proiezioni future per lui, ho intervistato in esclusiva Fabrizio Ferrari, agente FIFA che segue Mancini, il più giovane a solcare i campi della Serie A 2012/2013.

Dagli Allievi alla Primavera fino alla prima squadra: è stata l'annata perfetta?
«Diciamo che ha avuto la fortuna di avere lo stesso allenatore (Bucchi, ndr) sia in Primavera che in prima squadra e ha dimostrato di essere già pronto per la Primavera. Questa situazione ha permesso al Pescara di utilizzarlo nel migliore dei modi, ma per essere considerato un giocatore da prima squadra deve ancora passare un po' di tempo».

L'esordio contro il Milan ha rappresentato la ciliegina sulla torta...
«Assolutamente sì. E' stato bellissimo e il ragazzo era molto emozionato. Domenica in occasione del match casalingo con la Fiorentina era contrariato per non aver giocato e questo denota una mentalità vincente».

Conosciamolo meglio. Qual è il suo ruolo naturale?
«E' un trequartista che in un 4-2-3-1 giocherebbe dietro la prima punta, mentre in un 4-3-3 verrebbe schierato nel ruolo di attaccante esterno come ha giocato in Primavera. E' un giocatore da assist e da gol, ha facilità nel saltare l'uomo e fa della velocità e del dribbling i suoi punti di forza».

A questo punto della sua carriera, cosa vede nel suo futuro?
«Credo e spero che venga aggregato alla prima squadra nella fase di preparazione estiva per poter trascorrere una stagione tra campionato Primavera e Serie B. In questo modo potrà trovare il tempo di gioco e ci si potrà rendere conto velocemente se è già pronto mentalmente e fisicamente. In casa Pescara c'è una situazione in evoluzione e manca ancora il direttore sportivo. Aspettiamo e vediamo cosa succederà».

Si vocifera che la Roma abbia chiesto informazioni su di lui.
«In questo momento non c'è da registrare nessun interessamento concreto nei suoi confronti. Contro la Roma, contro il Napoli così come in tutte le altre partite ha fatto molto bene. E' chiaro che se un giocatore della formazione Allievi mette a segno quattro gol in dieci partite con la Primavera non può essere una casualità. E' un ragazzo molto forte, ma da qui dire che la Roma è interessata a lui ce ne passa. Gli avranno fatto semplicemente i complimenti per la prestazione. Poi c'è da dire che il Pescara ha ottimi rapporti con la società giallorossa...».

Il Pescara, a suo parere, deve ripartire proprio dai giovani come lui per ripartire e provare a ripetere quanto fatto lo scorso anno?
«Non sarà sicuramente facile perché nella scorsa stagione il Pescara poteva contare su due talenti come Insigne e Immobile oltre che su altri giocatori che hanno dato un'impronta importantissima. E poi c'era un allenatore straordinario come Zeman. Insomma, una combinazione di fattori vincenti. La filosofia del presidente Sebastiani è comunque quella di puntare sui giovani e di avere una squadra che dia delle soddisfazioni. E' chiaro che era impossibile ripetersi quest'anno in Serie A con giocatori non di proprietà. Cercando di non forzare la mano e di puntare su giocatori che escono dal settore giovanile come Vittiglio, Vitturini o lo stesso Mancini, può arrivare la ripartenza perfetta».

E se tornasse, come sperano in tanti, proprio Zdenek Zeman in panchina?
«Si tratta di un tecnico straordinario e personalmente sono un suo grandissimo fan. Quest'anno è stato capace di rivitalizzare un giocatore come Totti e di riportarlo in una forma straordinaria. Zeman però ha certe caratteristiche e devi sapere che, se ti affidi a lui, devi accettare tutti i suoi principi».

20 maggio 2013

Futuro in Italia per Del Papa: prima però Juve e Pescara devono risolvere la comproprietà

Per tutte le società italiane c'è ancora più di un mese di tempo per sciogliere i nodi relativi ai calciatori il cui cartellino è in comproprietà. Fra le tante situazioni di questo tipo, ce n'è una che riguarda la Juventus ed il Pescara. Il giocatore in compartecipazione si chiama Luca Del Papa. Reduce da un lungo infortunio che ne ha compromesso le prestazioni di questa e della passata stagione, la punta classe '94 è attualmente in prestito all'Honved Budapest, dove è riuscito a fare bene e a ritagliarsi il suo spazio. Secondo accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva, l'attaccante è destinato a rientrare in Italia per proseguire la sua carriera, ma non prima che i due club di appartenenza risolvano la comproprietà che lo riguarda. Se una squadra italiana è alla ricerca di un centravanti giovane dal fisico possente che predilige il gioco aereo, il nome di Del Papa potrebbe presto finire nella lista degli obiettivi.

Luca Iannone per CalcioNews24.com

Pozeg Vancas conferma: "Pescara su di me. L'Italia mi piace, Jelenic e Krajnc me ne hanno parlato bene"

Il Pescara si muove tempestivamente sul mercato e, per provare a ritornare subito in Serie A, intende puntare ancora una volta sui giovani, proprio come fatto lo scorso anno con Zdenek Zeman. Tra i vari nomi accostati alla società biancazzurra in queste settimane, c'è anche quello di Rudi Pozeg Vancas. Centrocampista offensivo e trequartista di proprietà del NK Domzale, questo interessantissimo classe '94 fa anche parte della nazionale slovena Under 21. Lo ho raggiunto in esclusiva.

Rudi, c'è qualcosa di vero nelle voci che ti accostano al Pescara?
«Sì, confermo che il Pescara si è interessato a me».

L'Italia rappresenta una meta gradita per te?
«Mi piace il campionato italiano perché le società lavorano molto con i giovani e mi piacerebbe venire a giocare in una squadra del vostro paese. E poi l'Italia, che è sempre stata ad alti livelli nel calcio, è anche vicina alla Slovenia, così potrei vedere la mia famiglia abbastanza spesso».

C'è qualche club europeo che ti ha contattato recentemente?
«Ho sentito qualche rumors al riguardo, ma queste sono cose di cui si stanno occupando i miei agenti. Io sono concentrato unicamente sul calcio giocato».

Se dovessi presentarti ad una squadra, come ti descriveresti?
«Sono un centrocampista offensivo che dà il massimo nell'uno contro uno e credo di avere un buon passo».

Hai avuto modo di parlare dell'Italia con i tuoi compagni di nazionale Enej Jelenic e Luka Krajnc?
«Sì, ho parlato con loro in occasione del raduno della nazionale e loro sono molto soddisfatti dei metodi di lavoro che vengono utilizzati in Italia. Nel vostro campionato ci sono le giuste condizioni affinché un giovane come me possa migliorare e crescere il più possibile».

Per quale squadra italiana fai il tifo?
«Da sempre nutro una grande simpatia per il Milan».

E il tuo giocatore preferito?
«Ronaldo Luis Nazario de Lima, per le sue grandissime qualità».

Qual è il sogno che vorresti realizzare nella tua carriera?
«In questo momento sono concentrato solamente sui miei allenamenti e sul dare il massimo per mostrare alla gente che sto lavorando con gratitudine per tutte le opportunità che mi sono state date fino ad ora e per quelle che mi verranno date in futuro. Ma il mio più grande sogno è quello di giocare per un grande club e di vincere dei trofei».

Kaoe torna in orbita Serie A: dopo Catania e Bari, sarà la volta buona?

Stando ad accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva , in estate potrebbe arrivare il momento giusto per vedere giocare in Italia il giovane brasiliano Kaoe Folles Ferreira da Silva, meglio noto Kaoe, terzino sinistro classe '91. Nelle ultime due sessioni di calciomercato, l'ex Internacional Porto Alegre era stato infatti vicinissimo al trasferimento in Italia, prima a Catania e poi a Bari, non riuscendoci poi per problemi legati al mancato ottenimento del passaporto comunitario. Kaoe si libererà a giugno dal Sao Jose (club che milita nella seconda divisione brasiliana) e tenterà di nuovo di approdare nel nostro campionato, in attesa di poter contare anche sul passaporto spagnolo che gli garantirebbe maggiori possibilità di riuscirci. Il laterale mancino è assistito dall'agente FIFA Gianfranco Cicchetti, che detiene il mandato per rappresentare il giocatore in Italia ed ha già allacciato contatti con diverse società della massima serie.

18 maggio 2013

Dalle veronesi alla Salernitana passando per il Brescia: tutti pazzi per Luca Magliano

Cattiveria agonistica e abilità nel gioco aereo sono i suoi maggiori punti di forza. Luca Magliano, centrale difensivo classe '94, è stato uno dei protagonisti della stagione della Battipagliese (Serie D, girone H) ed ha anche preso parte al Torneo di Viareggio con la Rappresentativa di D. Durante tutto l'arco di quest'anno, sono tanti gli osservatori che sono stati inviati a visionarlo da società di categorie superiori. Secondo accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva e provenienti da fonti molto vicine al giovane, sulle sue tracce ci sarebbero Chievo Verona, Brescia, Hellas Verona, Juve Stabia, Varese, Pro Patria, Salernitana e non è da sottovalutare la pista estera. In ogni caso, Magliano è destinato a compiere almeno un doppio salto di categoria.

17 maggio 2013

Sampdoria, a breve in prova un talentino cipriota: si chiama Fragkou, arriverà il 27 maggio e le richieste non gli mancano...

Con la stagione che sta ormai volgendo al termine, la Sampdoria può pensare a programmare il futuro. I dirigenti di Corte Lambruschini sono già al lavoro non solo per tutto ciò che concerne la prima squadra, ma anche per quanto riguarda il settore giovanile. Uno dei prossimi rinforzi, se per gli Allievi Nazionali o per la Primavera è da valutare, potrebbe rispondere al nome di Andreas Fragkou.

Il suo nome risulterà sicuramente sconosciuto ai più mentre in patria, a Cipro, è tenuto in grandissima considerazione ed è ritenuto uno dei giovani più promettenti in chiave prospettica. Si tratta di una mezzala di piede mancino classe '97 dell'Apollon Limassol e della nazionale cipriota under 17. La Samp, dopo aver preso coscienza delle sue qualità con video e relazioni, vuole vederlo all'opera e, per questo motivo, gli farà sostenere un periodo di prova della durata di circa sette giorni a partire da lunedì 27. In realtà Fragkou sarebbe dovuto arrivare a Bogliasco già la prossima settimana, ma l'allenatore della sua squadra non intende rinunciare a lui in vista della finale della Coppa di Cipro che vedrà l'Apollon impegnato nel derby con l'AEL Limassol. Invece arriverà tra due settimane e martedì 28 effettuerà le visite mediche di rito. Come raccolto in esclusiva, per il sedicenne sono arrivate di recente anche le richieste da parte di varie società di Serie B, oltre che di Olympiakos e Panathinaikos. A curare la trattativa è l'agente FIFA Paolo Gobba, al lavoro da sei mesi per provare a portare questo giovanissimo talento in Italia.


Monachello-Monaco: dettagli, retroscena e quelle chiamate dall'Italia...

Claudio Ranieri, Flavio Roma, Andrea Raggi e Gaetano Monachello. La colonia italiana in quel di Montecarlo si allarga. Dopo aver perfezionato l'acquisto di Radamel Falcao, il Monaco è riuscito a piazzare un altro bel colpo di mercato assicurandosi le prestazioni dell'attaccante classe '94. Cresciuto nel settore giovanile dell'Inter, in questa stagione si è diviso tra Ucraina con il Metalurh Donetsk e Cipro con l'Olympiakos Nicosia. Ho raccolto alcune indiscrezioni in esclusiva a questo proposito. Il diciannovenne ha firmato un contratto della durata di tre anni e, a dispetto di quanto si legge altrove, non farà parte della squadra riserve né verrà girato in prestito, ma a luglio partirà con i nuovi compagni per il ritiro estivo pre-campionato. Un osservatore del club monegasco lo ha seguito per circa tre mesi nel corso della sua esperienza a Cipro, mentre la trattativa è stata portata avanti dal suo agente Dimitri Seluk (che tra gli altri cura anche gli interessi di Yaya Touré). Da gennaio ad oggi non sono mancate le chiamate da parte di dirigenti ed intermediari italiani, ma questa ormai è acqua passata. Domenica Monachello farà ritorno a Nicosia per salutare i tifosi ciprioti e la sua ormai ex squadra. Il Principato lo attende.  

Ag. FIFA Albanesi: "Napoleoni, la Champions in Grecia non vale l'Italia. Del Duca sfortunato: in arrivo l'ultimo treno"

Ho contattato in esclusiva l'agente FIFA Riccardo Albanesi. Con lui abbiamo parlato del presente e soprattutto del futuro di suoi due assistiti: Stefano Napoleoni, attaccante attualmente in forza ai greci dell'Atromitos, e Pietromaria Del Duca, promettente difensore centrale classe '91 del Frosinone.

Partiamo da Napoleoni. Com'è andata questa metà di stagione nella 'sua' Grecia?
«Stefano ha ripreso la condizione tardi a causa di un periodo di inattività di circa un mese, ma le qualità del calciatore non si discutono. L'Atromitos, quando gli è stato proposto, ha impiegato due giorni per farlo suo. E' pronto per la prossima stagione che lo vedrà sicuramente protagonista con la sua squadra in Europa League ma, se l'Atromitos riuscirà a vincere i play-off del campionato, anche in Champions League».

A gennaio è stato ad un passo dal Siena, la possibilità che torni in Italia esiste ancora?
«Purtroppo in Italia non ci sono squadre interessate a lui che gli permetterebbero di prendere parte alle coppe europee e questo non fa altro che allontanarlo dal nostro campionato. Stefano non è più un giovanotto e quindi guarda anche alle sue soddisfazioni personali. E poi giocare la Champions è il sogno di tutti i calciatori. A gennaio ha sostenuto un periodo di prova a Siena e ha fatto più che bene considerando che era reduce da un mese di inattività. Iachini lo ha chiesto ovunque è andato e anche a gennaio ha dato l'ok, ma i dirigenti hanno fatto scelte diverse».

Che idea ti sei fatto dell'impossibilità di realizzare il suo sogno fino ad oggi?
«Lui in Grecia è considerato un top player, mentre purtroppo in Italia funziona diversamente. Il livello del nostro calcio si sta abbassando e ci sono sempre più campioni che scappano. Un calciatore italiano che gioca all'estero viene visto quasi come uno scarto. Mi dispiace che il suo sogno non si sia realizzato, però lui è un ragazzo intelligente e capisce che purtroppo è il nostro sistema a dover cambiare. In Italia si preferisce un giocatore straniero piuttosto che uno italiano che sta facendo bene».

Mentre quella di Del Duca che stagione è stata?
«Per lui è la prima stagione in prima squadra a Frosinone dopo aver fatto tutta la trafila nel settore giovanile ed essere stato anche capitano della formazione Primavera. Questa è stata un'annata sfortunata per lui, perché il Frosinone aveva in organico difensori importanti. Pietro era reduce da un ottimo campionato tra le fila del San Marino dove era stato preso come rincalzo per poi giocare quasi tutta la stagione da titolare. A fine anno, però, la società sammarinese ha scelto di puntare su giocatori più giovani piuttosto che su di lui, che comunque gode di ottima stima a Frosinone. In questo momento il suo contratto è in scadenza, qualche richiesta c'è stata e la valuteremo attentamente. Ci confronteremo con il ds Meluso per capire qual è la situazione; è ancora da capire così come lo è il mercato di questi tempi».

Quali sono le sue doti migliori?
«Sicuramente è un giocatore molto forte e concentrato in fase difensiva, è un leader della difesa. Stiamo parlando di un classe '91 che in difesa sembra un veterano. Tutto ciò, abbinato alle qualità tecniche, gli ha permesso di guadagnarsi e di mantenere il posto da titolare in una piazza come San Marino dove nessuno la conosceva. Io e il mio socio Valerio Curti Gialdino puntiamo molto su di lui. Ripeto che questa è stata stagione sfortunata per lui, frenato sia dai problemi fisici sia da qualche cartellino rosso di troppo».

A questo punto il prossimo anno diventa fondamentale per lui.
«La prossima sarà la stagione dell'ultimo treno. Pietro dovrà scendere in campo ogni domenica per giocarsi le chance di compiere il salto di categoria. Se gli verrà data la giusta opportunità, sono sicuro che si giocherà bene le carte sue carte».

15 maggio 2013

D’Agostino, il piccolo Cassano: "Voglio fare bene per tornare alla Samp, sogno un gol sotto la Sud"

Lo chiamavano il piccolo Cassano. Stefano D’Agostino, genovese doc cresciuto nel settore giovanile blucerchiato, è reduce da due stagioni sfortunate in Lega Pro. In questa stagione con il Catanzaro, che detiene metà del suo cartellino, non è riuscito a mettere in mostra quelle qualità che avevano portato la Sampdoria a credere fortemente in lui. In attesa che le due società si accordino sul suo futuro, il fantasista classe '92 ha fatto ritorno nella sua città. Lo ho incontrato per un'intervista esclusiva.

Stefano, appena terminato il campionato sei subito tornato a Genova. Ti mancava?
«Con Genova ho un legame fortissimo, sono attaccatissimo alla mia città. Quando sono lontano non provo nostalgia per la città e per la famiglia proprio perché c'è un legame talmente forte che non ho bisogno di stare qui. Genova è sempre dentro di me».

E lo hai dimostrato anche con la maglia dedicata a chi ha perso la vita nella tragedia della scorsa settimana...
«Esatto, non si trattava di una cosa calcistica. Lo avevo fatto anche l'anno scorso per i morti a causa dell'alluvione. Sono sempre vicino alla mia terra».

Com’è andata la tua stagione a Catanzaro?
«Ero partito benissimo ed ero ben visto da tutti sin dal ritiro estivo. Ho giocato nelle prime giornate, poi, dopo la partita con il Frosinone (ad inizio novembre, ndr), ci sono stati dei dissidi con mister Cozza e così sono stato messo fuori rosa. Io aspettavo che arrivasse gennaio per andare a giocare altrove dato che molte squadre, come il Gubbio, si interessarono a me. Ma il presidente Cosentino e il dg Ortoli, che stravedono per me, non mi hanno voluto lasciar partire, considerandomi un giocatore che può arrivare ad alti livelli alti. Alla fine sono rimasto e ho continuato ad allenarmi fino a domenica, quando sono sceso in campo nell'ultima giornata a Gubbio».

Ti aspettavi di avere più spazio in campo?
«Assolutamente sì, ma mi fa comunque piacere che il Catanzaro abbia deciso di puntare su di me in questo modo».

A livello personale è stata comunque un’esperienza che ti ha arricchito?
«Senza dubbio. A livello calcistico credo di essere pronto per giocare in determinate categorie, mentre a a livello caratteriale credo di avere ancora qualcosa da imparare. Questa stagione decisamente inaspettata è servita tantissimo alla mia crescita. Per quanto riguarda il lato caratteriale ho ancora un po' di strada da fare».

Anche l’anno scorso, con la Triestina, non fu un’annata proprio fortunata...
«C'era una situazione diversa. Anche a Trieste sono partito bene e nella prima parte di stagione ho giocato. A gennaio, quando la società è fallita, dovevo tornare alla Sampdoria ma un cavillo legato al contratto non me lo ha permesso. Così sono stato costretto a fare ritorno alla Triestina, dove però non ero più ben voluto e fui messo fuori squadra».

In due stagioni in Lega Pro hai collezionato soltanto 12 presenze. Cosa non è funzionato?
«Ripeto, a livello caratteriale e di atteggiamento sto migliorando col tempo e sto diventando un uomo. Una volta che metterò a posto queste due cose, sono convinto che potrò fare veramente bene. Sicuramente non ho dimostrato tutto quello che so fare».

Eppure eri considerato un elemento di spicco delle giovanili blucerchiate...
«E' vero. Nel settore giovanile della Sampdoria ho trascorso un periodo fantastico ed ero tenuto in grandissima considerazione, tanto da essere messo sotto contratto a 17 anni. Poi c'è stata la mia prima esperienza lontano da Genova in una piazza importante come quella di Trieste. Ma, nonostante questi anni negativi, sono sicuro che un giorno vestirò la maglia della Samp».

Quali sono le principali differenze che hai trovato passando dalla Primavera alla Lega Pro?
«Molti dicono che la Lega Pro è un campionato più difficile, io dico solamente che è diverso. Il campionato Primavera è un insieme di tattica, tecnica ed individualità, mentre in Lega pro vince la squadra più cattiva e compatta. E' un campionato molto più fisico, ma se sei bravo la categoria non conta nulla».

Più di una volta sei stato paragonato ad Antonio Cassano. Ti rivedi in lui?
«Spero di assomigliargli, mi hanno accostato a Cassano per certe giocate e per il carattere. Il mio punto di forza sono proprio le qualità tecniche, ma lui è un fenomeno e mi basterebbe essere un decimo di quello che è. Quando eravamo entrambi alla Samp avevo avuto modo di parlargli, lui mi faceva spesso i complimenti dopo l'allenamento».

Ti sei chiesto perché, in questi anni, la Samp non ha mai puntato su di te?
«Forse quando sono uscito dalla Primavera potevo aspettarmelo, ma negli ultimi due anni non ho ancora dimostrato nulla. Se la scorsa estate mi hanno riscattato dalla Triesta quindi credo che puntino su di me. Se riuscirò a mostrare le qualità che loro conoscono, è normale che potrò avere la chance di ritornare. Sta a me, la responsabilità è tutta mia».

Con la retrocessione in Serie B, credevi di poter essere uno dei tanti giovani lanciati la scorsa stagione?
«Se magari fossi tornato a giocare in Primavera o fossi rimasto sì, ma l'anno scorso l'intenzione era quella di ritornare immediatamente in Serie A. Sinceramente non pensavo che potessi avere l'opportunità. Alla fine gli unici giovani che hanno avuto spazio sono stati Obiang e Krsticic che se lo sono guadagnato e poi in attacco c'era gente esperta come Eder, Maccarone e Piovaccari. C'è anche da dire che tutti questi cambi a livello societario non fanno bene ai giovani. Sensibile, ad esempio, stravedeva per me».

A proposito di giovani, in Primavera hai giocato con Obiang e Krsticic...
«Soprattutto con Pedro siamo molto amici, ci conosciamo da quando avevamo sedici anni. Avendo giocato con loro, mi aspettavo che potessero arrivare a certi livelli. Al mio ultimo anno di Primavera formavamo una squadra fortissima insieme a Zaza, Rizzo, Masi, Tozzo, Blondett, Patacchiola. E pensare che Mauro (Icardi, ndr) era in panchina».

Parliamo del tuo futuro: Samp e Catanzaro dovranno sciogliere il nodo comproprietà.
«Sì e in questi giorni ci sarà un incontro tra il mio entourage e il direttore Osti».

Ma quale sarebbe la tua volontà?
«Unicamente quella di fare bene il prossimo anno. L’importante sarà riuscire a fare bene, indipendentemente dalla maglia che indosserò, ma nei miei piani futuri c'è la Sampdoria».

Tutti hanno un sogno nel cassetto. Qual è il tuo?
«Fare gol sotto la Sud con la maglia blucerchiata. E poi spaccare la bandierina (ride, ndr)».

Montecalvo: "Monaco? No comment. Bari agli arabi? C'è una parte di tifosi che..."

Vi ho raccontato circa un mese fa del contatto avvenuto tra il Monaco, che ha messo a segno in questi giorni il colpo Falcao, e Fabio Montecalvo, a cui potrebbe essere affidato il compito di mettere in atto un'operazione di restyling di comunicazione ed immagine della società. A questo proposito, proprio la scorsa settimana il presidente di FM Communications si sarebbe trovato a Mosca per degli importantissimi incontri con vari politici ed investitori (il presidente del club monegasco è il magnate russo Dmitry Rybolovlev, ndr). Raggiunto in esclusiva, il diretto interessato non ha voluto fornire ulteriori informazioni sulla vicenda che lo vede protagonista.
Montecalvo, però, è tornato a parlare del possibile acquisto del Bari da parte di un gruppo imprenditoriale arabo da lui rappresentato: «A Bari esistono, per fortuna in minoranza, frange di tifosi che tifosi non sono, che trasformano gli affari societari in questioni di carattere personale. Si tratta di atteggiamenti che non sono assolutamente sinonimi di passione, ma sono invece gravi sintomi di comportamenti ossessivi e compulsivi da parte di gente che, nel terzo millennio, non è in grado di comprendere cosa voglia dire l'acquisto di un club da parte di uno o più investitori. Se dovessi basarmi sulle loro reazioni, avrei giò mollato, mi stanno facendo passare la voglia. Queste persone, che continuano a inveire contro il sottoscritto per eventuali trattative non avviate, senza conoscere nulla su cosa si stia lavorando, mi fanno molta pena. Ma di sicuro una decina di loro li porterò in tribunale, cosi poi, quando si vedranno costretti a pagare anche le spese processuali, inizieranno a riflettere su cosa significa tifare e su cosa invece significa calunniare o diffamare. Questa parte della tifoseria, a cui personalmente non permetterei neanche di entrare allo stadio, è la stessa minoranza che contesta gratuitamente la famiglia Matarrese. E magari, se vai fino in fondo, scopri anche che sono quei cittadini italiani che non vanno mai a votare e che, dulcis in fundo, saranno radical chic anti-berlusconiani. Ai capi ultras storici, invece, mi lega un rapporto di stima e di rispetto reciproco». Insomma, la questione è tutt'altro che chiusa.

14 maggio 2013

Attento Milan: Arsenal, Southampton e Stoccarda spiano il nuovo De Sciglio

Piccoli De Sciglio crescono in quel di Milanello. Prelevato dal Genoa lo scorso 31 agosto, Johad Ferretti si è affermato in questa stagione come una delle più piacevoli sorprese della Primavera rossonera. Grazie alle prestazioni offerte con la maglia del Milan, il terzino destro classe '94 è anche riuscito a conquistarsi la fiducia del commissario tecnico della Nazionale Under 19 Evani, che lo ha anche convocato, insieme ai compagni di squadra Cristante e Pedone, per lo stage in vista della seconda fase di qualificazione agli Europei in programma in Russia dal 22 al 27 maggio. Ma le doti dell'italo-francese (il padre è italiano e la madre francese) non sono passate inosservate soltanto agli occhi del ct azzurro. Di recente, stando ad accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva, tre club esteri avrebbero inviato dei propri emissari per seguire da vicino il giovane nato a Marsiglia; si tratta delle inglesi Arsenal e Southampton e dello Stoccarda. Ferretti, paragonato a Mattia De Sciglio per il ruolo e per le indubbie qualità, è legato alla società di via Turati da un contratto in scadenza nel 2015.

13 maggio 2013

Capparella: "Napoli, annata da scudetto. Cavani e Mazzarri? Fiducia in De Laurentiis"

Sta per concludersi una stagione decisamente positiva per il Napoli. La compagine partenopea, a distanza di due anni, è riuscita a centrare nuovamente la qualificazione in Champions League, regalando al pubblico del San Paolo la possibilità di riascoltare la famosa musichetta. Per tracciare un bilancio e commentare il campionato degli azzurri, ho raggiunto in esclusiva Marco Capparella, all'ombra del Vesuvio tra il 2005 e il 2008: «Il Napoli ha disputato senza dubbio un gran campionato. Peccato per la sconfitta casalinga contro il Bologna, altrimenti poteva lottare tranquillamente per lo scudetto; in quella partita decisiva, purtroppo, non sono arrivati i tre punti. In ogni caso, a mio parere, è stata una stagione da scudetto. Se poi ti trovi davanti una squadra devastante come la Juventus, allora diventa impossibile...». Adesso, però, i tifosi partenopei si interrogano sul futuro, in particolare su quello di Cavani e Mazzarri: «Io dico che il futuro sarà roseo come lo sono stati tutti questi anni dell'era De Laurentiis. La dirigenza è formata da persone competenti che sanno fare calcio e lo stanno dimostrando. Quindi, fiducia incondizionata nell'operato del presidente De Laurentiis». Ieri, dopo l'incontro casalingo contro il Siena, c'è stato il saluto tra Gianluca Grava e la tifoseria che gli è stata vicina per otto anni e mezzo: «Mi auguro per lui che il suo futuro sia ancora in azzurro. E' un ragazzo che se lo merita, ha dato tanto al Napoli e il Napoli ha dato tanto a lui. Non so quali siano le sue intenzioni, se vorrà allenare oppure entrare in società, ma sarei molto contento per lui». Ma Grava non è l'unico ex compagno di Capparella tutt'oggi a Napoli: «C'è anche Calaiò che è tornato a gennaio. Lui non deve dimostrare niente perché lo ha già fatto in passato, ma quando hai davanti gente come Cavani e Pandev allora puoi solo metterti a disposizione dell'allenatore e cercare di ottenere più spazio possibile. Rimane un signor giocatore, però deve sapere che l'anno prossimo giocherà in Champions League», ha concluso l'ex centrocampista azzurro.

10 maggio 2013

Sampdoria, nessuna trattativa per Montoya Munoz

Con l'avvicinarsi dell'apertura ufficiale della finestra estiva di calciomercato, continuano a moltiplicarsi i rumors che riguardano soprattutto le società della nostra Serie A. E così anche la Sampdoria, già attiva per non farsi trovare impreparata in fase di campagna acquisti. Fra le tante indiscrezioni di mercato, però, spesso ce ne sono alcune prive di fondamento.
Circa dieci giorni fa, è stato accostato al club di Corte Lambruschini il nome di Santiago Montoya Munoz, centrocampista e trequartista colombiano che milita in Argentina nell'All Boys. Secondo indiscrezioni raccolte in esclusiva in Sud America, la notizia in questione sarebbe assolutamente priva di fondamento. Per il momento, infatti, la Samp non avrebbe avuto alcun contatto con l'entourage del classe '91 né, tanto meno, avrebbe avanzato un'offerta alla compagine di Buenos Aires.

Ag. Lanni: "Bologna e Chievo lo seguono ma resta in B: vi spiego perché. Comproprietà Grosseto-Pisa? Falsità"

Tra le fila di un Grosseto aritmeticamente retrocesso dalla Serie B da circa un mese, lui è riuscito a mettersi in mostra con parate e prestazioni meritevoli di tutt'altra posizione in classifica. Stiamo parlando di Ivan Lanni, estremo difensore che ha saputo non far rimpiangere Bremec quando era infortunato e poi scavalcarlo nella scala gerarchica. Grazie alle qualità dimostrate in più di una occasione, Lanni ha attirato su di sé l'interesse di diverse società e sicuramente non seguirà i maremmani in Lega Pro. Per fare un bilancio sulla sua stagione e provare a capire quale sarà il suo futuro, ho intervistato in esclusiva il suo agente, Riccardo Albanesi.

Da terzo a secondo portiere fino a diventare titolare inamovibile. Ti aspettavi questa parabola in due anni?
«Io ho sempre creduto in Ivan fin da quando abbiamo iniziato a lavorare insieme, cioè quando si era accasato al Pisa in Serie D ed era stato dichiarato fuori mercato dal Lecce (allora in B, ndr). Ho sempre creduto nelle sue qualità così come ha fatto il Grosseto. Inizialmente è mancata forse la forza di gettarlo nella mischia, ma nel momento chiamato in cui è stato chiamato in causa ha sempre risposto presente. Ci aspettavamo una crescita dall'esordio in B per tutto il resto del campionato e così è stato. Questo ha rappresentato per lui il giusto traguardo oltre che un punto di partenza».

Pur essendo influenzato dalle prestazioni di tutta la squadra, il suo bilancio stagionale è più che positivo.
«Assolutamente sì. Come gli attaccanti sciupano delle occasioni da gol o sbagliano dei calci di rigore, è possibile che un portiere giovane come Ivan possa commettere un errore. Sono state poche le partite dove ha sbagliato, ma un paio di errori gli possono essere concessi viste le prestazioni durante tutto l'arco della stagione».

Il presidente del Pisa Battini ha rivelato che il cartellino di Lanni è al 50% loro. Dove sta la verità?
«Anche io ho letto le dichiarazioni del presidente, ma ciò che ha detto non corrisponde alla realtà dei fatti. Quando nel 2011 Ivan è passato al Grosseto si è trattato di un trasferimento a titolo definitivo; inoltre il suo contratto con il Pisa sarebbe scaduto nel 2012. Al calciatore è rimasto soltanto un anno di contratto con il Grosseto».

Mentre ci confermi che sono arrivate delle richieste dalla massima serie?
«Che società come Bologna e Chievo lo stiano monitorando è cosa certa. Io, però, ho più volte consigliato al ragazzo di trascorrere un'altra stagione in Serie B lottando per obiettivi diversi da quello di quest'anno, magari per una salvezza più tranquilla o per i piani alti della classifica».

A questo punto viene naturale parlare del Brescia, altro club sulle sue tracce...
«Il Brescia è una società interessata ad Ivan così come ce ne sono altre. In questo momento siamo in fase di attesa. Nel mercato dei portieri, un po' come in quello degli attaccanti, quando si muove un giocatore scatena un effetto domino. Ci sono sicuramente tanti interessamenti, anche perché qualunque squadra di B cerchi un rinforzo tra i pali avrà pensato a Ivan. Stiamo aspettando delle richieste ufficiali dopo i vari interessi che si sono manifestati. Di certo non resterà senza squadra».

Quindi ritieni che un altro da titolare tra i cadetti possa essere più utile di un anno da secondo in A?
«Certo. Approdare in Serie A per giocare soltanto in Coppa Italia o per sostituire l'estremo difensore titolare sarebbe dannoso per la sua crescita calcistica. Punterei invece alla riconferma in Serie B in modo da da maturare sotto i tuoi punti di vista».

Questo tipo di scelta denota una fiducia incondizionata nelle sue qualità.
«A mio parere, se Ivan continua di questo passo e con questi miglioramenti, può diventare uno dei portieri più bravi in Italia e lo ha dimostrato tra i pali del Grosseto».

Possiamo dire che l'approdo in Serie A è rimandato di un anno?
«Magari sì, noi non vogliamo tarpargli le ali. Se si riconfermerà ai livelli di questa stagione, il prossimo anno staremo a parlare di squadre di altra categoria. Ci fa comunque piacere che società della massima serie lo stiano seguendo con interesse».

9 maggio 2013

L'agente di Catalano sull'esordio in A: "Emozione impagabile, grazie Pescara. A piccoli passi può arrivare lontano"

In un Pescara matematicamente condannato alla retrocessione c'è spazio per i giovani. Ieri all'Adriatico contro il Milan, nell'ultimo scorcio di partita, il tecnico Christian Bucchi ha regalato a Giovambattista Catalano l'emozione del debutto nella massima serie, gettandolo nella mischia a circa cinque minuti dal termine della gara. Una bella soddisfazione per il trequartista classe '94, prelevato dalla società abruzzese a gennaio in prestito dalla Vigor Lamezia. Per commentare l'esordio di Catalano e parlare del suo futuro, ho raggiunto in esclusiva il suo procuratore Giacomo Luisi, avvocato e agente FIFA oltre che titolare dello studio LSL - Luisi Sports Law & Management .

Dopo essere stato in panchina contro il Genoa, è arrivato il debutto ufficiale.
«Di sicuro io ed il ragazzo eravamo già molto contenti quando abbiamo appreso la notizia della convocazione con la prima squadra per la gara contro il Genoa. Figuratevi ieri sera quando a seguito della seconda convocazione consecutiva nel giro di una settimana, è arrivato anche l'esordio nella massima serie. Grande soddisfazione personale e professionale per lui e per tutto il suo entourage. La carriera di un calciatore è come un mosaico da comporre... Si inizia con una tessera alla volta cercando di completarlo al meglio con la massima cura ed attenzione adottando sempre la giusta strategia ed il buon senso. Innanzitutto spero, per il mio assistito, che il debutto di ieri sera possa essere il primo grande passo verso un futuro roseo ed importante».

Quali sono state le emozioni del ragazzo nell'esordire in A e di farlo contro una big come il Milan?
«E' comprensibile che Giovambattista abbia provato un'emozione fortissima e mi ha manifestato tutto il suo entusiasmo e la sua gioia. Esordire in Serie A contro il Milan ed i suoi campioni è una sensazione unica ed imparagonabile che per un giovane calciatore non ha prezzo. Il significato importante di questo esordio è amplificato anche da una considerazione: il ragazzo è uno di quelli che hanno fatto la così detta gavetta, con tanta dedizione e sacrificio. Negli ultimi due anni ha accumulato ben 28 presenze con la Vigor Lamezia, che milita nel campionato di Seconda Divisione della Lega Pro, e solamente dallo scorso gennaio è entrato a far parte della formazione Primavera del Pescara».

Questo può rappresentare l'inizio di una carriera a livelli importanti?
«Mi auguro vivamente che possa essere l'inizio di una carriera tra la massima serie e quella cadetta, ma è chiaro che tutto dipende da quello che il futuro riserverà di buono per lui e dalla sua capacità di vivere questo momento come l'inizio di una possibile e futura carriera importante. Ieri sera è arrivato un segnale forte ma, a maggior ragione adesso, il ragazzo deve cavalcare questa bellissima onda dimostrando nel tempo continuità, concentrazione, disciplina, sacrificio e duro lavoro affinché possa raggiungere gli obiettivi più importanti. E sono certo che ciò avverrà perché Giovambattista Catalano mi ha sempre dimostrato queste qualità sin dai tempi in cui giocava in Lega Pro».

Dopo Partipilo in B, Catalano è il primo assistito della vostra agenzia che esordisce in A. Una grande soddisfazione anche per voi?
«E' vero se parliamo di calciatori italiani, poiché all'estero il mio studio assiste alcuni calciatori stranieri che hanno già esordito nella massima serie nella stagione attuale. In ogni caso la soddisfazione è davvero grande soprattutto perché il debutto di ieri rappresenta il giusto coronamento anche per me e per il mio collega di studio, Giacomo Di Bartolomeo, poiché insieme abbiamo visto Giovambattista crescere tecnicamente e fisicamente a piccoli passi dalla Lega Pro fino ad arrivare all'esordio in Serie A contro il Milan».

Al momento quali sono le ipotesi per il suo futuro? Parlerete con il Pescara a breve?
«E' ancora presto per comprendere gli sviluppi futuri, anche perché ci sono ancora 2 mesi interi prima dell'inizio del mercato estivo. Innanzitutto, in questo momento spero e mi auguro che si possa aggiungere all'esordio di ieri sera qualche altra presenza nella massima serie da qui alla fine della stagione. Dopo la conclusione del campionato, ci sarà sicuramente la possibilità e la tranquillità di discutere del futuro del mio assistito, consultando tutte le parti coinvolte nel decidere sul suo futuro. Quello che posso dire, anche a nome di Giovambattista, è che a Pescara ci siamo trovati bene non soltanto per la città e la gente, ma specialmente per la fiducia e la professionalità che la società ci ha palesato in questi mesi».

Tozzo: "Alla Samp due anni bellissimi, tornerei volentieri. Romero e Da Costa? Grandi dentro e fuori dal campo"

Romero, Da Costa e Berni. La Sampdoria è una delle poche squadre di tutta la Serie A che può vantare tre portieri di indubbia esperienza in rosa, così come può contare su giovani di talento per difendere la porta del futuro. Fiorillo sì, ma non solo, perché nella Prima Divisione della Lega Pro è riuscito a mettersi in mostra Andrea Tozzo. Nonostante il Portogruaro sia in lotta per non retrocedere, il classe '92 ha dimostrato di meritarsi il posto da titolare inamovibile (trenta presenze su trentuno partite, trentadue gol subiti e imbattuto per ben dieci partite). Tozzo, il cui cartellino è attualmente in comproprietà tra Samp ed Hellas Verona, ha vissuto la scorsa stagione in blucerchiato tra i pali della Primavera e il ruolo di terzo portiere, ma chissà che nel prossimo futuro non possa tornare a Genova in altre vesti. Lo ho intervistato in esclusiva.

Andrea, partiamo dal campionato col Portograruo. Ti aspettavi una stagione così dura fino all'ultima giornata?
«Sinceramente no. Visto come eravamo partiti ad inizio campionato, mi aspettavo una salvezza più tranquilla. Sia la società che la squadra hanno attraversato dei momenti difficili, adesso ce la giocheremo fino all'ultimo minuto».

Domenica siete costretti a vincere a Pavia sperando che Como e Cuneo non facciano altrettanto...
«Il nostro destino non dipende da noi, è così. Noi dobbiamo vincere a tutti i costi sperando che sia il Como sia il Cuneo non vadano oltre il pareggio».

Tu però hai risposto sempre presente, affermandoti come uno dei migliori portieri del torneo.
«Sono molto contento di questa avventura perché mi è servita molto per crescere sia dal punto di vista tecnico che da quello umano. E' stata una bella esperienza che ricorderò senza dubbio come positiva».

Quanto è stato importante avere la totale fiducia del tecnico Madonna?
«E' stato un fattore determinante. Senza la sua fiducia avrei dovuto faticare un po' di più per conquistarmi il posto da titolare, mentre il mister mi ha messo subito in campo fin dal primo minuto. Ho un ottimo rapporto anche con Francesco Rossi, il preparatore dei portieri. Lui fino all'anno scorso giocava ancora, quindi sa adeguarsi a determinate situazioni, si immedesima perfettamente in noi e sa darti i consigli giusti».

Passiamo al tuo futuro: c'è una comproprietà da risolvere.
«Adesso come adesso non sto pensando al futuro ma unicamente alla salvezza del Portogruaro. Quando finirà il campionato parlerò col mio procuratore e valuteremo insieme il da farsi».

Ma se potessi essere padrone del tuo destino, sceglieresti la Sampdoria o l'Hellas?
«E' una domanda molto difficile. Ho fatto tutta la trafila nel settore giovanile gialloblu e ho lasciato pezzo di cuore a Verona, però i due anni a Genova sono stati splendidi belli e mi piacerebbe molto tornare».

Meglio un anno da numero 12 in blucerchiato o un'esperienza in prestito in Serie B?
«Credo che un'esperienza nella serie cadetta sarebbe molto più utile, perché ti darebbe l'opportunità di giocare con maggiore continuità. Anche se fare un'esperienza come secondo non sarebbe male, soprattutto nel caso in cui vieni chiamato a sostituire il portiere titolare...».

Dopo il debutto con l'Under 19 due anni fa, sei stato convocato per due volte in Under 20 senza mai esordire. Ora sogni l'Under 21?
«Il prossimo anno spero di rientrare nei piani del commissario tecnico. La maglia azzurra rappresenta sempre un traguardo prestigioso e riuscire ad indossarla di nuovo, grazie a quanto riuscirò a fare con la mia futura squadra, sarebbe davvero una bella soddisfazione».

Cambiando argomento, si sta parlando di un possibile divorzio tra la Samp e Romero...
«Per Sergio posso spendere soltanto delle belle parole. Ho avuto sempre un bel rapporto con lui, è un grandissimo portiere e non a caso è il numero uno della nazionale argentina. Sarebbe un peccato se dovesse lasciare la Sampdoria».

Ieri l'argentino è stato sostituito da Da Costa. Sappiamo che hai un rapporto speciale con lui, è vero?
«Con Angelo ci sentiamo spesso ed ogni qual volta torno a Genova è sempre il primo ad ospitarmi. Recentemente mi ha scritto un messaggio di complimenti per la mia prestazione contro la Cremonese, mi ha fatto molto piacere. Anche lui è un ottimo portiere e lo ha dimostrato l'anno scorso durante le sfide play-off».

8 maggio 2013

Ag. De Luca e Regini: "Sono prontissimi per l'Europeo U21. La loro stagione e il loro futuro..."

Ho raggiunto in esclusiva l'agente FIFA Andrea Cattoli, procuratore fra gli altri di due giovani talentuosi come Giuseppe De Luca e Vasco Regini. Come reso noto ieri, l'attaccante dell'Atalanta e il difensore dell'Empoli sono stati inseriti da Devis Mangia nell'elenco dei pre-convocati per l'Europeo Under 21, in programma dal 5 al 18 giugno in Israele.

Come hanno reagito i ragazzi quando hanno ricevuto la notizia?
«La hanno accolto con moderata soddisfazione, questa è la lista dei pre-convocati. Non si tratta ancora dell'elenco ufficiale di coloro che parteciperanno all'Europeo. In ogni caso, li ritengo assolutamente pronti per questa nuova esperienza, pur non avendo mai preso parte ad una competizione ufficiale con l'Under 21. Questa pre-convocazione rappresenta il frutto di quanto hanno fatto negli ultimi due anni».

Se dovessi tracciare un bilancio di questa loro stagione?
«Per De Luca era il primo anno in Serie A, quindi è stata una stagione di ambientamento. Regini, invece, ha fatto senza dubbio la differenza nel suo ruolo».

Quali sono le proiezioni future per De Luca?
«De Luca si trova molto bene all'Atalanta e ha voglia di rimanere a Bergamo».

Mentre per Regini?
«Per Regini bisogna aspettare la risoluzione della comproprietà tra Empoli e Sampdoria, poi vedremo. Il mercato è lungo...».

Zaza tra i pre-convocati per l'Europeo Under 21. L'agente: "Vuole convincere Mangia salvando l'Ascoli e arrivando a quota 20 gol"

Figura anche il nome di Simone Zaza nella lista dei pre-convocati in vista dell'Europeo Under 21. Devis Mangia non poteva di certo ignorare l'attaccante di Policoro, che con la maglia dell'Ascoli è reso protagonista di reti a valanga e e di prestazioni brillanti. Per commentare la notizia arrivata ieri, ho contattato in esclusiva il suo procuratore, Christian Maifredi: «Ad essere onesti lo speravamo e ce lo aspettavamo anche se, una volta per il discorso della squalifica e l'altra volta per un l'infortunio, non ha potuto rispondere alla convocazione di Mangia. Ma il commissario tecnico ha dimostrato di essere più attento all'operato sul campo. Adesso sarà importante riuscire ad entrare nella lista dei ventitré. Questo è per Simone un mese molto importante che passa dagli ultimi due incontri di campionato, anche se prenderà parte solo a quello col Cittadella (è stato squalificato per un turno e salterà il match casalingo con la Ternana, ndr), e poi dai play-out che coincideranno con la fine del mese. Speriamo che torni a segnare e che salvi l'Ascoli, conquistandosi la convocazione all'Europeo. Questo è il nostro augurio». Inutile dire che le prestazioni offerte da Zaza sono state più che positive in questa stagione, forse al di là delle più rosee aspettative: «Si è espresso molto bene, l'ho visto migliorare e prendere coscienza delle sue capacità in un campionato che non conosceva. Anche sabato a Brescia ha fatto vedere delle belle giocate e si è procurato il rigore, il suo ingresso in campo si è notato. Per me l'importante è che migliori e che cresca; finora lo ha fatto molto bene. In estate la nostra scelta è stata indirizzata verso una squadra che gli potesse dare grosse possibilità di giocare e, con tutta sincerità, mi aspettavo mettesse a segno almeno dieci gol. Poi ne ha fatti di più e abbiamo alzato l'asticella a venti, ma se sabato avesse calciato il rigore saremmo ad un gol dal nuovo obiettivo. Per lui mancano ancora una gara della regular season più le due dei play-out, speriamo che queste altre due reti arrivino». Maifredi ha infine commentato questo finale di stagione in salita dell'Ascoli, reduce da sette sconfitte di fila ed attualmente in corsa per evitare la retrocessione in Lega Pro: «Guardando l'organico della squadra, senza nulla togliere all'operato dei dirigenti, si nota che non c'è grande disponibilità di seconde linee e di giocatori che possano entrare a partita in corso per cambiare la situazione. A fine stagione, gli infortuni, il calo di rendimento e l'astinenza dal gol dello stesso Simone sono coincisi con una serie di sconfitte che hanno spostato l'Ascoli nella zona calda della classifica. In questo momento decisivo bisogna soltanto armarsi di forza e coraggio, lottare col coltello tra i denti e cercare di tirare fuori gli attributi».

Ag. FIFA Biasin: "Vi presento il progetto della AMSports. William sfortunato a Modena, un giovanissimo brasiliano in prova al Milan"

In Italia si stanno diffondendo sempre di più le società di servizi per calciatori e di procuratori. Tra queste, una in forte espansione e sviluppo è la AMSports degli agenti FIFA Alessandro Magni e Giulio Biasin. Quest'ultimo è stato intervistato in esclusiva per affrontare diversi temi caldi e di stretta attualità.

Quando e come è nata la AMSports?
«Io e il mio socio Magni ci siamo conosciuti al corso per agenti FIFA, da allora non ci siamo più separati. Abbiamo fatto un mix delle nostre mentalità e delle nostre esperienze: lui veniva da dodici anni da giornalista, io da quindici anni da venditore. Ci avvaliamo inoltre della preziosa collaborazione di Francesco Sortino, ex calciatore, che tiene in piedi la nostra struttura soprattutto quando noi ci troviamo all’estero. Lui gestisce per noi tutto il mercato italiano, sa gestire le varie situazioni e ragiona proprio come noi. Il nostro denominatore comune è non lavorare solo in Italia, sia per il mercato in entrata che in uscita. L'idea di base è quella di andare a cercare giovani talenti nei paesi sudamericani, Argentina e Brasile su tutti, per poi cercare di portarli in Europa con slancio verso l'Asia. In Italia i giovani, quando finisce il periodo nel quale portano dei contributi economici al proprio club, si ritrovano con l'acqua alla gola perché vengono rimpiazzati da giocatori più giovani. Noi abbiamo iniziato a lavorare con questa fascia di giocatori su mercati europei inferiori a quelli principali e su quelli asiatici; la maggior parte di questi giocatori riesce ad accasarsi in una massima serie, seppur di un campionato minore. Questo modus operandi ci ha portato a stringere delle partnership con addetti ai lavori che vivono in paesi come Indonesia, Romania, Grecia, Bulgaria, ma anche paesi calcisticamente più avanzati come la Spagna. Noi seguiamo questo flusso che va dal Sud America all'Asia, passando per l'Europa e questo ci ha portato, negli ultimi due anni, a dover viaggiare anche una volta al mese. Ma abbiamo introdotto un’altra novità».

Quale?
«Siamo usciti dalla logica delle date del calciomercato italiano. Per noi il 31 di agosto o il 31 di gennaio non rappresentano l'ultimo giorno di mercato, sono una data come tante altre perché, indipendentemente dai giorni di chiusura in Italia, noi guardiamo all’estero. Ogni stato ha la sua finestra di calciomercato in un periodo diverso e noi le sfruttiamo nel rispetto delle regole imposte dalla FIFA. Questo ci sta facendo avere tanto successo, ma siamo stati costretti a farlo anche dalle regole vigenti nel nostro paese. Il problema è che diventa più macchinoso portare un ragazzo di una scuola calcio italiana ad una società importante che portare un brasiliano in Italia. Questo accade soprattutto perché si intromettono terzi, spesso parenti o conoscenti del ragazzo, e questo crea danno al giocatore stesso».

Qual è, a tuo parere, il segreto del procuratore del futuro?
«Essere globale al 100%, non si può pensare di poter lavorare nell'ambito della tua sfera fisica e mentale. Il mercato è globale e quello del calcio lo è ancora di più; si stanno avvicinando al mondo del calcio arabi, indiani, cinesi e non bisogna sottovalutare questo aspetto. Se sei italiano non puoi pretendere di poter lavorare solo in Italia. Questo modo di lavorare ti dà inoltre una soddisfazione maggiore pur essendo molto impegnativo, anche perché bisogna confrontarsi e scontrarsi con realtà straniere e molto diverse dalla nostra. Questo tipo di approccio si sta allargando a macchia d'olio e noi, viaggiando tanto, riusciamo a trovare sempre più situazioni interessanti».

Se dovessi citare, tra i vostri assistiti, due giocatori sui quali puntate fortemente?
«In primis direi William, attaccante classe '92 di proprietà del Genoa e attualmente in prestito al Modena; quest’anno ha avuto sfortuna, è infortunato ma sta recuperando. Ha ancora due anni di contratto con i rossoblu, avendo firmato un quadriennale nell'estate del 2011, e la società punta tanto su di lui. E’ uno dei primi giocatori che abbiamo portato in Italia, dal Corinthians, ed è munito di doppio passaporto portoghese e brasiliano. Se poi dovessi fare un secondo nome, direi Nicolas Mazzola. Si tratta di un centravanti argentino classe '90, veniva da un lungo infortunio e per avvicinarlo all'Europa lo abbiamo portato al Locarno, nella seconda divisione svizzera. E’ sotto contratto fino al 2014, ma se una società italiana si farà avanti per lui il Locarno non gli metterà i bastoni fra le ruote. Ma c’è un altro giovanissimo sudamericano di cui vorrei parlare…».

Prego.
«Si chiama Hygor Barbosa, l’ho scoperto in Brasile. E’ un difensore centrale di piede mancino classe ’99 e alto 1,92. L’abbiamo già portato in Italia per sostenere un periodo di prova con Milan, Padova e Vicenza. In questo momento stiamo perfezionando i suoi documenti, che rappresenta uno dei principali problemi con i giovani extracomunitari. Noi ci adoperiamo per non far avere problemi di tesseramento alle società, ci occupiamo noi di tutto. Ci stiamo specializzando anche in questo e abbiamo una persona addetta a questo compito specifico».

Ci avviciniamo all'estate, che tipo di mercato dobbiamo aspettarci dalle italiane?
«Sarà tutto un gioco a somma zero. Mi spiego facendo un esempio. Se il Milan venderà El Shaarawy a 35 milioni di euro, comprerà un giocatore a 15 milioni e un altro a 20 milioni. Oppure ci saranno club costretti a vendere per coprire i propri debiti. In Italia ci sono tanti giocatori che non si meritano gli stipendi altissimi che percepiscono; ci vorrebbe un minimo di senso logico. E' da un paio di anni che gli imprenditori italiani hanno smesso di investire sul calcio e allora si cerca di tamponare tutto nel giro di pochi anni, ma non è per niente semplice».