31 maggio 2014

Roma-Toloi, la situazione fra lo sconto richiesto e l'ipotesi prestito

«Stiamo lavorando per cercare di abbassare il prezzo, ma ci piacerebbe tantissimo tenere Toloi». Nella conferenza stampa che lo ha visto protagonista nella tarda mattinata di oggi, Walter Sabatini non poteva essere più chiaro di così. L'intenzione della Roma sarebbe quella di continuare a puntare su Rafael Toloi, per il quale è stato fatto un investimento importante tra prestito oneroso e ingaggio. Questo perché il classe '90 è riuscito a convincere tutti, dallo stesso Sabatini al tecnico Garcia, nelle cinque apparizioni collezionate in questi ultimi mesi di campionato. Resta però da sciogliere il nodo relativo ad un diritto di riscatto, che a gennaio è stato fissato a 5,5 milioni di euro, non ancora esercitato.

LO SCENARIO - Stando ad accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva, la società capitolina avrebbe chiesto al San Paolo uno sconto di 1 milione sul prezzo prestabilito. Ma dal Brasile hanno risposto picche e sembrano fermi sulla loro posizione. Motivo per cui si è fatta largo l'ipotesi di un nuovo prestito, ma si tratterebbe di una pista percorribile soltanto se fosse inserito un obbligo di riscatto. In ogni caso, nelle prossime settimane le parti si aggiorneranno nuovamente per provare a trovare una soluzione e affinché il difensore brasiliano continui a vestire il giallorosso.

Lanni, l'agente: 'Lo volevano in B, ma Ascoli non si può rifiutare'

Il Picchio torna a spiccare il volo. Il neo presidente Francesco Bellini non ne ha fatto un mistero: vuole riportare l'Ascoli in Serie B, da dove è retrocesso lo scorso anno. Fatti, non parole. Bellini e il dg Lovato lo hanno dimostrato anticipando tutti sul mercato con gli ingaggi a parametro zero del difensore Mengoni, dell'attaccante Berrettoni e, ultimo in ordine cronologico, del portiere Ivan Lanni. L'estremo difensore classe '90 arriva dal Grosseto, squadra in cui ha militato nelle ultime tre stagioni fra serie cadetta e Lega Pro. Ho contattato in esclusiva Riccardo Albanesi, procuratore di Lanni, che proprio ieri ha firmato il contratto con il quale si è legato alla società marchigiani per i prossimi due anni.

Innanzitutto, l'addio al Grosseto era inevitabile oppure si sarebbe potuto proseguire insieme?
«E' stata una scelta obbligata. Ad Ivan non è stato rinnovato il contratto e d'accordo con la società abbiamo deciso di non andare avanti insieme. Non sapevamo nemmeno se il presidente Camilli sarebbe rimasto rimasto o meno, era il momento giusto per cambiare aria».

Il suo rendimento in questa stagione è stato positivo, con ben dieci partite senza subire gol.
«Sicuramente è stato un rendimento inferiore rispetto a quello dello scorso anno in Serie B, vuoi per i vari cambi di allenatore, vuoi per le situazioni esterne al campo con Camilli che voleva mollare. Forse ha anche inciso il fatto che quello da poco concluso era un campionato di Lega Pro senza grandi motivazioni perché non erano previste retrocessioni. E' stata un'annata un po' strana nonostante Ivan non abbia di certo sfigurato».

Come e quando è nata la trattativa con l'Ascoli?
«E' stata molto veloce. In questi ultimi giorni c'è stato questo forte interessamento dell'Ascoli che ha voluto accelerare e il ragazzo non ha esitato declinando le altre proposte. Ascoli è una piazza importante, era un'offerta che non si poteva rifiutare anche se avevamo richieste da parte di molte società di Serie B. D'altronde ritengo che Ivan sia tra i portieri più promettenti e più forti tecnicamente in circolazione, poteva già fare il grande salto in serie cadetta».

Mengoni, Berrettoni e adesso Lanni: la nuova proprietà vuole fare le cose in grande?
«Questo è stato uno dei fattori che ci ha spinto ad accettare la loro proposta. A proposito, ci tengo a ringraziare il presidente Bellini e il direttore generale Lovato che ieri ci hanno accolto alla grande e in una maniera che fa pensare ad un'organizzazione di prima fascia. Ci sembrava realmente di essere accolti da una società di Serie A. Ci sono venuti in contro, è stato un matrimonio voluto da entrambe le parti. A giugno non ancora cominciato si ritrovano già con tre acquisti importanti».

Perché la scelta di restare in Lega Pro nonostante le sirene provenienti dalla cadetteria?
«Ci avvantaggia molto il fatto che abbia 24 anni e quindi sia ancora giovane. Nella carriera di un calciatore non capita tutti i giorni di poter giocare in una squadra come l'Ascoli, a maggior ragione se ti danno opportunità di lottare per traguardi importanti. E' inutile nascondersi, l'obiettivo di Bellini è quello di riportare la squadra ai livelli che tutti i tifosi bianconeri sognano. Era una opportunità da cogliere al volo. Per la Serie B c'è tempo, il calcio non dimentica...».

Quindi il ritorno in Serie B è rimandato all'anno prossimo? Magari proprio con l'Ascoli...
«Noi ce lo auguriamo, abbiamo ricevuto un'accoglienza che non ci aspettavamo. Ivan è molto felice e vorrebbe aprire un ciclo con la maglia dell'Ascoli; è motivato, è a mille e non vede l'ora di iniziare la stagione. Ieri è nato subito anche un piccolo feeling con il tecnico Petrone. Diciamo ai tifosi dell'Ascoli di stare tranquilli sia per quanto riguarda la proprietà che è molto solida e vuole premiarli, sia dal punto di vista di Ivan che vuole diventare uno degli idoli della tifoseria».

29 maggio 2014

Sampietro: 'Col Pisa sono cresciuto, peccato per i playoff'

Personalità e qualità tecnica non gli sono mai mancate, anche quando l'anno scorso è rimasto invischiato nella retrocessione del Portogruaro. Ma con la maglia del Pisa e della Nazionale Under 20, in questa stagione Gianluca Sampietro ha saputo riscattarsi a suon di prestazioni da vero e proprio leader del centrocampo. Un'annata senza dubbio positiva che ho voluto raccontare attraverso le parole del regista classe '93, intervistato in esclusiva.

Gianluca, partiamo dal campionato del Pisa e dal sogno Serie B svanito domenica scorsa.
«E' stata un'annata con tante difficoltà. Abbiamo cambiato tre allenatori e i cambiamenti non sono mai facili da affrontare, però abbiamo reagito bene. Abbiamo dimostrato di essere un ottimo gruppo e stando uniti abbiamo superato le difficoltà. Siamo riusciti a raggiungere l'obiettivo play-off, ma purtroppo il nostro sogno si è infranto al novantesimo della gara con il Frosinone. C'è tanto rammarico, ma siamo consapevoli di aver disputato una buona stagione».

E tu hai avuto un ruolo di primo livello, giocando praticamente sempre titolare...
«Con Pagliari ho avuto la fortuna di giocare sempre, poi leggermente meno con Cozza e infine mister Menichini mi ha dato fiducia facendomi giocare con continuità in quest'ultimo periodo. Diciamo che è andata bene con 32 presenze tra regular season e play-off».

D'altronde le statistiche parlano chiaro: quando Sampietro non gioca il Pisa non vince.
«Sinceramente non ci avevo fatto neanche caso. Io sono contento di aver giocato e di aver accumulato tanti minuti. Questo campionato, rispetto a quello dell'anno scorso, l'ho trovato più difficile; abbiamo incontrato tante squadre forti e il livello del ritmo è stato più alto. Anche dal punto di vista dello stesso pubblico, giocare davanti a tanti spettatori e fare trasferte difficili mi è servito. Ho notato tanta differenza con il Girone A».

Quindi ti ritieni soddisfatto di come sei riuscito ad esprimerti in campo?
«Sì, io sono soddisfatto della mia stagione. Sono maturato in tanti aspetti e sono contento, peccato però per come è andata a finire. Perdere così al novantesimo brucia ancora di più».

Contro la Nocerina è arrivato il tuo primo gol da professionista: cosa ha significato per te?
«E' stato molto bello, soprattutto per uno come me che non è abituato a segnare tanto. Il primo gol tra i professionisti penso che lo ricorderò per sempre, è stata una giornata particolare e molto bella. Comunque la mia priorità era quella di dare sempre il massimo e di fornire ottime prestazioni, poiil gol è una soddisfazione in più».

Con quale spirito lasci adesso la città della torre pendente?
«C'è un po' di amarezza perché lascio una grande piazza, un grande pubblico e soprattutto un gruppo formato da bravissimi ragazzi. Per questo mi dispiace, però adesso mi aspetta un mese di vacanze e poi vedremo cosa farò con la Sampdoria. Insieme al mio procuratore parlerò con la dirigenza per capire le loro intenzioni».

La Serie B sembra essere alla tua portata: credi di essertela meritata sul campo?
«Lascio che siano gli altri a giudicare. Quella passata a Portogruaro è stata un'annata particolare con la retrocessione in un ambiente non facile. Quest'anno sono maturato e sicuramente ho disputato una stagione migliore, questo penso sia sotto gli occhi di tutti. Ma, per quanto riguarda la Serie B, lascio giudicare agli altri come è giusto che sia. Io sono contento e mi sento cresciuto sotto tanti punti di vista, questa è la cosa è più importante».

Per concludere, c'è un tuo ormai ex compagno di squadre che ti sentiresti di consigliare alla Sampdoria?
«Quest'anno ho fatto parte di una squadra con tanti giovani tutti pronti e all'altezza della situazione. Sicuramente Provedel e Goldaniga faranno carriera e, oltre ad essere dei bravissimi ragazzi, hanno tanta qualità. Hanno fatto veramente bene e possono ancora migliorare veramente tanto, quindi direi loro due. Però ci sono molti altri ragazzi che magari hanno giocato meno, ma sono altrettanto validi».

28 maggio 2014

Cagliari, ds Salerno: 'Costa interessa, ne abbiamo parlato'

Il mercato deve ancora decollare un po' per tutte le squadre di Serie A, così come per la Sampdoria. Ma la linea da seguire è stata già tracciata: priorità alle uscite, poi i rinforzi. Lo stesso diesse Osti non ne ha fatto un mistero, la strategia della società sarà questa. A proposito di cessioni, uno dei primi ad venire coinvolto potrebbe essere Andrea Costa. Come vi ho anticipato circa venti giorni fa, il difensore di Reggio Emilia è al passo d'addio. Per lui si sarebbe fatto avanti il Cagliari, che negli ultimi giorni avrebbe intrattenuto dei contatti con i blucerchiati.

Ho contattato in esclusiva il direttore sportivo del club sardo Nicola Salerno, che ha confermato la notizia: «C'è un interesse da parte nostra. Abbiamo parlato in generale, non nello specifico. Per il momento è tutto a livello embrionale, non c'è niente di concreto. Quando potrebbero esserci novità? Non lo so, sul futuro non riesco a sbilanciarmi. Però posso dire che siamo in buoni rapporti con la Sampdoria». Ma l'acquisto di Costa potrebbe essere subordinato alla vendita di uno tra Astori e Rossettini: «Ovviamente potrebbe dipendere dalle nostre uscite in difesa. Costa è un giocatore che ritengo essere interessante, tutto qua», ha concluso Salerno.

27 maggio 2014

Ag. Brignoli: 'La Samp lo conosce bene. Su di lui già mezza Serie A, ma se dici Marassi...'

La Sampdoria è a caccia di un nuovo portiere. A questo proposito è di ieri la notizia che vorrebbe il numero 22 della Ternana finito nei radar del club blucerchiato. Si tratta di Alberto Brignoli, che al suo secondo anno tra i pali dei rossoverdi ha confermato quanto di buono aveva fatto vedere nella passata stagione. Un'apertura nei confronti della Samp arriva dall'avvocato Polo Dattola, agente dell'estremo difensore classe '91, che ho raggiunto in esclusiva.

Avvocato Dattola, come risponde a questi rumors di mercato?
«Io sinceramente non so cosa ci sia di vero perché non mi hanno messo al corrente di nulla, ma so che c'è un ottimo rapporto tra le due società. Di questa presunta trattativa ne so quanto ne sapete voi leggendo quello che è stato scritto. L'unica cosa che so per certo è che la Sampdoria conosce bene Brignoli, non da adesso ma da diversi anni. Lo ha seguito e sicuramente, qualora decidesse di prenderlo, prenderebbe un giocatore che conosce molto bene».

Però non è una notizia completamente nuova: già l'anno scorso il nome di Brignoli fu accostato alla Samp.
«E' vero, però anche allora non c'era nulla. Sostanzialmente è un estremo difensore che gli addetti ai lavori della Sampdoria conoscono bene e che, oggettivamente, ritengo sia tra i migliori della categoria pur avendo ancora ampissimi margini di crescita. Oltre questo, però, non so veramente nulla».

Dopo due stagioni da protagonista in Serie B, crede sia pronto per il salto di qualità?
«Sì, assolutamente sì. E' un po' la stessa domanda che mi fecero i giornalisti di Terni dopo che aveva giocato per un anno in C1 e diedi la stessa risposta. La Serie A non è la Serie B ma ha davvero grandi qualità, è pronto sia a livello mentale che a livello tecnico. Del resto bisogna poter iniziare, solo il campo ci può dire se è pronto o meno: io dico di sì. Nessuno avrebbe scommesso un centesimo su Perin dopo l'annata trascorsa a Pescara, invece ha disputato una grandissima stagione e si è dimostrato un ottimo portiere. Solamente il campo può dare certe risposte».

In quest'ottica ci sono da registrare interessi provenienti dalla massima serie?
«Certo che sì, Brignoli piace a diverse squadre di Serie A come il Cagliari e il Chievo. Lo ha monitorato la Fiorentina e l'anno scorso si era fatto avanti anche il Sassuolo. Il suo è un ruolo particolare e le grandi squadre italiane hanno tanti giovani portieri di proprietà. In Italia piace, ma è apprezzato anche all'estero soprattutto in Inghilterra».

Con il contratto di Brignoli in scadenza nel 2015, la cessione è una pista percorribile?
«Lui è molto legato alla Ternana e non si andrebbe assolutamente in contro a giochi di forza, ma si farebbe tutto all'insegna della massima lealtà e trasparenza. Il fatto che il suo contratto scadrà fra un anno potrebbe, da un punto di vista psicologico, agevolare la cessione, ma è comunque una scadenza relativa. Brignoli deve tanto alla Ternana che ha scommesso su di lui quando era ancora uno sconosciuto quindi, se la società dovesse proporgli un prolungamento, non ci sarebbero problemi».

La Sampdoria punta fortemente sui giovani e dunque potrebbe essere la piazza ideale...
«Senza dubbio, per me la società blucerchiata ha un fascino particolare sotto tutti i punti di vista. Parlando con Brignoli della Sampdoria e di Marassi...bé, è nei sogni di qualsiasi ragazzo. Se la Samp dovesse fare un passo in direzione Brignoli, da parte sua non ci sarebbe altro che grande felicità».

Ag. Gavazzi: 'Torna alla Samp per convincere Mihajlovic'

Dei quattro calciatori che la Sampdoria ha ceduto in prestito a gennaio in Serie B, solamente uno ha giocato da titolare fisso con la Ternana. E' Davide Gavazzi, che ha esordito nella massima serie proprio con la maglia blucerchiata collezionando 7 presenze in campionato. Ho intervistato in esclusiva il procuratore di Gavazzi, Giorgio Parretti, per fare il punto della situazione e per commentare la notizia che vorrebbe il centrocampista classe '86 come possibile contropartita per arrivare all'estremo difensore degli umbri Alberto Brignoli.

Parretti, come valuta questi quattro mesi di Gavazzi alla Ternana?
«Penso che sia una valutazione positiva. Impostato in un ruolo non usuale per lui ovvero in quello di interno di centrocampo, Davide ha risposto come sa. Non nascondo che a conclusione di questo bellissimo periodo, gli piacerebbe tornare a Genova per cercare di convincere Mihajlovic. Vorrebbe far parte della rosa del prossimo anno, ma non dipende da noi».

Da quando è arrivato è sempre stato titolare, segno che tecnico e società hanno grande fiducia in lui.
«Gavazzi ha sempre giocato titolare anche al Vicenza venendo impiegato in più ruoli. Anche nella stessa Sampdoria ha giocato in diversi ruoli e con una una media voto positiva, a meno che non abbiano sbagliato tutti i giornalisti, ma evidentemente non è bastato. Staremo vedere quale sarà il futuro».

Ieri si è vociferato di un suo possibile inserimento in un'operazione che porterebbe Brignoli alla Sampdoria...
«A me non risulta assolutamente nulla».

Quindi non ci sono stati contatti in questo senso?
«No, nel modo più assoluto».

Se Tesser restasse alla guida dei rossoverdi, è ipotizzabile una permanenza di Gavazzi?
«Questo non glielo so dire. Il giocatore è in prestito da una squadra di Serie A ad una squadra di Serie B. Noi abbiamo un contratto con la Sampdoria, lui tornerà a Genova e poi vedremo».

23 maggio 2014

Samp-Rigoni, l'agente: 'Piace a tanti, la nostra volontà...'

Il campionato è ormai alle spalle, la Sampdoria si guarda intorno e sonda il terreno perché il mercato estivo è ormai alle porte. Fra i tanti nomi accostati alla società blucerchiata, è spuntano anche quello di Luca Rigoni. O, per meglio dire, è rispuntato, dato che si vociferò di un interesse nei confronti del centrocampista e capitano del Chievo già la scorsa estate. Per verificare l'attendibilità di queste voci, ho contattato in esclusiva il procuratore di Rigoni, Andrea D'Amico.

D'Amico, cosa c'è di vero nella notizia circolata nella mattinata di oggi?
«Luca è un giocatore che interessa a tanti, però dobbiamo ancora vedere quale sarà la cosa più concreta. D'altronde siamo solo all'inizio di questa sessione di calciomercato».

Non ci sono stati contatti di recente con la dirigenza blucerchiata?
«Noi agenti parliamo sempre con tanti dirigenti, ma non mi sbottono fino a che, come adesso, non c'è qualcosa di concreto. Resta il fatto che si tratta di un ottimo calciatore».

Eppure quello di Rigoni non è un nome nuovo per la Samp...
«Sì, ma Luca ormai è diventato una garanzia e quindi non mi stupisco più che ci siano stati diversi interessamenti».

La sua volontà è di continuare a vestire la maglia del Chievo o di provare una nuova esperienza?
«Credo che la volontà di ogni professionista sia quello di verificare i programmi e le opportunità che si presentano nel corso della propria carriera».

Veloso spinge Amorim verso il Genoa, ora la palla passa ai rossoblu

Concluso il campionato nel migliore dei modi battendo la Roma, il Genoa è a caccia di quello che sarà il primo rinforzo per la prossima stagione. Uno dei candidati continua ad essere Ruben Amorim, in procinto di partire con la nazionale portoghese alla volta del Brasile in vista dei Mondiali. La società rossoblu si è interessata a lui nelle scorse settimane, ma in questo momento la situazione è in standby.

LA SITUAZIONE - Secondo accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva, se da una parte il centrocampista avrebbe messo in cima alle sue preferenze proprio il Grifone, dall'altra parte non è ancora arrivata una proposta dal capoluogo ligure, né al Benfica né tanto meno al giocatore stesso. Amorim rimane in attesa e spera, soprattutto dopo aver sentito parlare molto bene di tutto l'ambiente genoano da Miguel Veloso, suo compagno di nazionale. Insomma, tocca al club di Preziosi fare la propria mossa.

22 maggio 2014

Bologna, Baraldi o Pedrelli come dg: in dote lo stesso team manager

Il Bologna è a un bivio. La retrocessione in Serie B ha annebbiato il futuro della squadra e adesso regna il caos societario, in attesa che qualcuno metta chiarezza. Intanto, però, c'è già stato il primo addio. Come noto infatti, Roberto Zanzi ha anticipato i tempi rispetto alla scadenza del suo contratto (in scadenza a fine mese) lasciando il capoluogo emiliano dopo tre anni. Per la poltrona lasciata vacante da Zanzi il principale candidato sembra essere Stefano Pedrelli. Insieme a Pedrelli, già direttore generale dei felsinei fino al luglio 2011, potrebbe arrivare anche un nuovo team manager.

MASCETTI TM? - Si tratterebbe, stando ad accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva, di Matteo Mascetti, che ha già ricoperto lo stesso ruolo a Brescia, Verona e Padova ad inizio stagione. Uomo d'esperienza, ha inoltre conseguito recentemente il patentino di direttore sportivo. Ma quest'ultimo potrebbe essere inserito nel futuro organigramma anche se fosse Luca Baraldi a fare ritorno per prendere il posto di Zanzi. Insomma, dopo essere stato accostato più volte al sodalizio rossoblu in passato, per Mascetti potrebbe essere finalmente arrivato il momento di entrare a far parte del club emiliano.

21 maggio 2014

Ag. Frison: 'Samp? Notizia vecchia. Osti lo conosce bene'

La Sampdoria è alla ricerca di un rinforzo tra i pali. Nella girandola di nomi per la porta è nuovamente spuntato quello di Alberto Frison. Il ventiseienne estremo difensore veneto si è ben disimpegnato con il Catania nelle quattordici occasioni in cui è stato impiegato, ma probabilmente deciderà di non seguire gli etnei in cadetteria. Per saperne di più, ho raggiunto in esclusiva il procuratore di Frison Silvio Pagliari.

Signor Pagliari, conferma che la Samp è sulle tracce di Frison?
«Non confermo né smentisco. E' una notizia risalente a gennaio, non di questi giorni. Non ho parlato con Carlo Osti né di lui né di Manolo, aspettiamo ancora qualche giorno per farlo. Per quanto riguarda Gabbiadini, la Juventus ha riconfermato Conte e valuterà i propri progetti tecnici. La settimana prossima le cose saranno sicuramente più chiare».

Il suo assistito sembra essere finito anche nel mirino di Cagliari, Sassuolo e Verona...
«Alberto ha destato un'ottima impressione quando è stato chiamato in causa e quindi non mi meraviglio di questi interessamenti. E' un ragazzo serio e lavora bene. So benissimo che il Catania lo vuole trattenere, ma sono sicuro che sarà coinvolto nel valzer dei portieri che caratterizzerà anche questo mercato».

La Serie B gli starebbe stretta?
«I fatti parlano chiaro. In Serie A ha fatto più che bene il suo mestiere così come aveva fatto in B. Carlo Osti lo conosce molto bene dai tempi del Treviso ma la Sampdoria, tornando anche Romero dal prestito al Monaco, ha diversi portieri in organico. Vedremo quale sarà il futuro di Alberto».

Luperini: 'Stagione da 6, vorrei restare al Pontedera'

Alla sua prima esperienza in Lega Pro dopo i quattro anni alla Sampdoria tra Allievi e Primavera, Gregorio Luperini ha dovuto fare i conti con la sfortuna che ha portato in dote una serie di infortuni. Sono state soltanto nove le presenze collezionate con il Pontedera, squadra rivelazione del girone B di Prima Divisione. Ho intervistato in esclusiva il centrocampista classe '94.

Gregorio, quest'anno eri partito col piede giusto giocando le prime due gare di campionato, poi...
«Poi purtroppo a settembre mi sono infortunato in allenamento: una lussazione al gomito che mi ha tenuto fuori un mese e mezzo. Successivamente sono subentrati diversi problemi a livello fisico, non ero messo benissimo. Subito dopo fino ho avuto una tendinite fino a gennaio che non mi ha mai permesso di allenarmi con continuità. Da lì altre 3-4 settimane di cure...».

Al tuo rientro, però, mister Indiani ti ha buttato nuovamente nella mischia.
«Sì, a marzo sono ritornato stabilmente in gruppo e ho giocato le restanti partite di campionato, partendo da titolare nell'ultima contro il Gubbio. Nonostante la brutta eliminazione ai play-off contro il Lecce, è stata una bella annata».

Quindi che voto dai a questa tua prima stagione tra i professionisti?
«Un 6 perché alla fine mi sono divertito e ho visto com'è fatto il mondo del calcio. Il livello della Lega Pro è molto diverso da quello della Primavera e ti permette di capire come vanno veramente le cose. Se non avessi avuto tutti questi problemi, sicuramente avrei fatto una decina di presenze in più e per questo c'è un po' di rammarico, sono consapevole che potevo fare di più. Ma sono contento di come mi sono trovato a Pontedera».

In cosa è diverso il livello della Lega Pro rispetto a quello del campionato Primavera?
«Nel ritmo, nella fisicità. Magari un ragazzo proveniente da una Primavera di Serie A pensa di trovare tutto più semplice, mentre la preparazione e il livello degli allenamenti sono tutta un'altra cosa».

Guardiamo il lato positivo: andando a Pontedera ti sei avvicinato a casa.
«Sì, dopo quattro anni sono tornato e sono stato bene. Ma non ho problemi a giocare lontano da casa, a 15 anni sono andato via da Pisa per venire a Genova...».

Non ti sono mancate Genova e Bogliasco dopo quattro anni qui?
«A dire il vero mi è mancata molto insieme a tutti gli addetti ai lavori del settore giovanile blucerchiato e a mister Tufano che è stato un grande allenatore per me. Sono rimasto molto affezionato all'ambiente doriano».

Vedendoli giocare da vicino, chi dei tuoi ex compagni ti ha fatto una buona impressione?
«Luca Piana è una spanna sopra agli altri. A Como ha giocato poco, mentre a Viareggio ha trovato continuità dimostrando di essere molto bravo. E' un calciatore che in Lega Pro può fare la differenza».

La prossima stagione ti vedremo nuovamente in Lega Pro?
«Spero di sì, spero di rimanere a Pontedera. La dirigenza è piuttosto interessata a trattenermi per un altro anno, ma non so cosa succederà con la Sampdoria».

20 maggio 2014

Pazza idea Joe Cole: può arrivare in Italia a costo zero

Compirà trentatré anni il prossimo novembre, ma per Joe Cole non è ancora arrivato il momento di andare a svernare negli Stati Uniti. Le sirene da oltreoceano sono arrivate ma la MLS può attendere, perché l'ex trequartista di Chelsea e Liverpool ha tutt'altro che scartato l'ipotesi di un'ultima stagione in Europa. L'ultimo anno e mezzo lo ha trascorso al West Ham, però il suo contratto scadrà il prossimo giugno e lui stesso ha annunciato la scorsa settimana di essere alla ricerca di una nuova sistemazione.

ITALY, WHY NOT? - Chissà che non possa ripercorrere le orme di Beckham, l'ultimo calciatore inglese a solcare i campi di Serie A. Proprio così, perché, secondo accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva e provenienti dall'Inghilterra, perché quella di un arrivo in Italia è una pista concretamente percorribile. In queste settimane si è lavorato in questo senso e ulteriori contatti con società italiane ci saranno nei prossimi giorni. L'idea di giocare nel nostro campionato lo affascina e Cole sarebbe anche disposto a ridursi l'attuale ingaggio.

17 maggio 2014

Beretta: 'Frenato dall'infortunio. Spero di andare in ritiro'

E' stato ancora una volta un infortunio a frenare la stagione di Moreno Beretta, la seconda in Lega Pro. Se l'anno scorso si era diviso fra Portogruaro e Virtus Entella, quest'anno l'ex punta della Primavera blucerchiata ha militato nella Paganese prima e nel San Marino poi. Sempre sotto la supervisione della Sampdoria, che detiene la proprietà del cartellino dell'attaccante classe '93. Lo ho intervistato in esclusiva.

Moreno, che giudizio dai a questi tuoi quattro mesi al San Marino?
«E' stata un'esperienza positiva. Sono arrivato negli ultimi giorni di mercato e mi hanno accolto subito tutti bene. Mi sono trovato bene, con un bel gruppo e in un bel posto. Posso dire che è andata bene».

Alla Paganese, invece, non è andata altrettanto bene.
«Non è andata bene soprattutto per via dell'infortunio che ho patito a inizio stagione. Per questo ho avuto poche possibilità di giocare. Poi è stato esonerato mister Maurizi che era colui che mi aveva voluto alla Paganese e così ho deciso di andare via anche io».

Nell'insieme, ritieni sia stata una annata comunque positiva?
«Sì, tutto sommato sì. Diciamo che se non ci fosse stato l'intoppo dell'infortunio sarebbe stato meglio. Ma, tenendo conto degli ultimi sei mesi, penso di aver fornito delle buone prestazioni e mi sono ripreso al meglio».

Inutile nascondere che per te poteva essere la stagione del riscatto.
«Certo, poteva e doveva esserlo. Purtroppo c'è stato questo piccolo intoppo, ma sono sicuro che andrà meglio l'anno prossimo. Ormai l'infortunio è alle spalle».

Soltanto due reti segnate complessivamente, forse ti aspettavi un bottino di gol superiore?
«A dire il vero sì, anche se bisogna dire che ho giocato poco e con scarsa continuità. Alla fine sono contento di essere uscito dall'infortunio. E per i gol c'è tempo, arriveranno».

Adesso c'è da pensare al futuro.
«Io non ho ancora notizie di nessun tipo. La mia speranza è quella di poter partire con la Sampdoria per il ritiro estivo, ma aspetto loro comunicazioni al riguardo. Poi vedremo...».

Un altro anno in prestito potrebbe essere la soluzione migliore? Magari in Serie B...
«Potrebbe esserlo, così come potrebbe esserlo altre cose. Bisognerà vedere cosa ne pensa la società, se i dirigenti mi ritengono già pronto per la Serie B o meno. L'importante è trovare una situazione che soddisfi tutti».

Hai affrontato Cancellotti, Corazza e Martinelli, tutti giovani di proprietà della Samp: chi ti ha impressionato di più?
«Martinelli con il Venezia. Ho sempre apprezzato le sue qualità fin dai tempi delle giovanili e quest'anno mi ha fatto davvero una buona impressione».

16 maggio 2014

Ag. Astori: 'Futuro? A Cagliari situazione incerta. Alla Fiorentina piace'

Nonostante Cesare Prandelli abbia deciso di lasciarlo a casa e di non puntare su di lui per il Mondiale, Davide Astori continua ad essere un vero e proprio uomo mercato. Sia in Italia che all'estero il difensore del Cagliari è molto apprezzato, ma negli ultimi tempi sembra essere la Fiorentina la società maggiormente interessata a lui. Per saperne di più, ho contattato in esclusiva il procuratore di Astori Renzo Contratto.

La prima domanda è d'obbligo: Astori ha smaltito la delusione per la mancata convocazione in Nazionale?
«Non credo sia una cosa che può essere smaltita in maniera così leggera. E' una cosa che ha sorpreso un po' tutti. Penso che lui, rispetto a tanti suoi colleghi che hanno avuto il privilegio di essere inseriti nella lista dei pre-convocati, abbia fornito un rendimento più alto. E' altrettanto vero che nei trenta sia presente un solo difensore di piede mancino. Però, purtroppo, queste sono le scelte del commissario tecnico e vanno rispettate, ma è chiaro che lasciano delle perplessità».

In seconda battuta, qual è la sua situazione con il Cagliari?
«La vera domanda da porsi è un'altra, ovvero: qual è la situazione del Cagliari? Si tratta di una società in vendita, non si sa quale futuro avrà e questo lascia spazio a molte riflessioni».

Quindi bisognerà attendere di capire quale sarà il futuro del club per conoscere quello di Astori?
«Ovviamente, perché mi risulta che il Cagliari sia una società in vendita. C'è una proprietà che in questo momento ha focalizzato tutta la sua attenzione e concentrazione su questa nuova avventura intrapresa in Inghilterra con il Leeds».

In questi giorni si parla molto di un interesse della Fiorentina per Astori: cosa c'è di vero?
«Ad essere sincero, credo che se una società italiana deve guardare al mercato interno alla ricerca di un difensore con caratteristiche simili a quelle di Astori, il primo nome a cui pensa sia proprio il suo».

Ma lei ha mai avuto contatti con la società gigliata?
«Io non ho avuto nessun contatto con la Fiorentina. So che è un giocatore che piace ma, da qui a dire che ci sia una trattativa con i viola, ce ne passa».

Udinese, ds Giaretta: 'Con la Samp gara vera. Su Brkic...'

Manca ormai poco all'ultimo appuntamento di questo campionato di Serie A. La Sampdoria è chiamata al riscatto dopo il pesante ko contro il Napoli su un campo notoriamente ostico come quello dell'Udinese. Per tastare gli umori in casa dell'avversario di domani sera, ho interpellato in esclusiva Cristiano Giaretta, direttore sportivo della società friulana.

Direttore Giaretta, con quali ambizioni si presenta la sua squadra alla partita di domani?
«Innanzitutto vogliamo chiudere molto bene un torneo che ci ha visto incontrare delle difficoltà. Vogliamo fare una grande prestazione e cercare di scavalcare la Sampdoria in classifica. Di contro, sappiamo che avremo di fronte una squadra incattivita visto che gli ultimi risultati non sono stati buoni».

Oltre agli squalificati Heurteaux e Danilo, Guidolin dovrà rinunciare a diversi elementi...
«E' vero, però abbiamo una rosa ampia composta da diversi giovani che quest'anno hanno maturato esperienza. Non deve essere un handicap, ma anzi deve essere un'occasione per i ragazzi che devono tenere molto alta la concentrazione. Anche l'ultima partita di campionato è importante per impostare il futuro».

Entrambe senza particolari velleità di classifica, Udinese e Samp a che tipo di gara daranno vita secondo lei?
«Ad una partita aperta. Da entrambe le parti ci sarà la voglia di vincere e mi aspetto che esca fuori un match anche divertente. Ci sarà da lottare, mister Guidolin ha chiesto prestazione tutta cuore alla squadra».

In conferenza stampa Mihajlovic ha dichiarato che schiererà la formazione migliore, segno che i blucerchiati verranno a Udine per giocarsela.
«E' giusto che sia così e anche noi scenderemo in campo allo stesso modo. Deve essere partita vera e partita vera sarà».

Per concludere, può dirci che ne sarà di Zeljko Brkic?
«Noi dobbiamo ancora ragionare in maniera approfondita sulla gerarchia degli estremi difensori che quest'anno è stata completamente capovolta, con Scuffet che da quarto portiere è diventato il primo. Dobbiamo fare dei ragionamenti complessivi».

Ma le risulta un interessamento della Sampdoria nei suoi confronti?
«Questa è una notizia che mi è completamente nuova. Ma, in ogni caso, stiamo parlando di un portiere di assoluto valore».

15 maggio 2014

Maspero: 'Che bello tornare a Bogliasco! Sinisa mi ha confidato che...'

Prosegue la marcia di avvicinamento della Sampdoria a quella che sarà l'ultima partita di questo campionato. Questa mattia è stato tempo di prove tecnico-tattiche mentre ieri pomeriggio la truppa blucerchiata ha affrontato in un test amichevole la Polisportiva Ciliverghe di Mazzano, fresca di vittoria del campionato di Eccellenza bresciano e di promozione in Serie D. A guidarla c'era un volto noto dalle parti del Poggio come quello di Riccardo Maspero, fantasista della Samp nella stagione 1994/95. Lo ho raggiunto in esclusiva.

Prima di tutto, cosa ha provato nel tornare a Bogliasco dopo diciannove anni?
«E' stata una grande emozione vedere che la gente mi ha riconosciuto salutandomi con grande passione e entusiasmo. Ho provato una bellissima sensazione nel ritornare dove da giovane sono stato protagonista di una bella stagione. Anche se la sconfitta in semifinale di Coppa delle Coppe ci ha lasciato l'amaro in bocca sicuramente, è stata sicuramente un'esperienza fantastica e positiva che mi ha permesso di avere a che fare con dei campioni. Perché la Samp dell'epoca era una squadra di campioni».

L'idea di organizzare questa amichevole è nata parlando con mister Mihajlovic?
«Noi abbiamo vinto il campionato ottenendo la promozione in Serie D e volevo fare regalo ai miei ragazzi. Così ho chiamato Sinisa e gli ho chiesto se era disponibile a fare un'amichevole e lui mi ha dato la sua disponibilità a organizzarla non appena sarebbe stato possibile. Sinisa è stato eccezionale, è difficile trovare una persona che si metta a disposizione come ha fatto lui e per questo gli sono molto grato. Per i miei ragazzi è stata una giornata indimenticabile».

Magari con Mihajlovic avete parlato anche della sua situazione attuale...
«No, era sul pezzo stava già pensando alla partita di domenica con l'Udinese. Abbiamo scambiato giusto due parole, niente di più. Però mi ha detto di essere soddisfatto e io gli ho fatto i complimenti per la fantastica stagione. Se la società getterà le basi per proporre un'annata importante, da parte sua ci sarà ancora quel grande entusiasmo che ha dimostrato di avere fin dal primo giorno».

Come ha trovato questa Sampdoria chiamata all'ultimo impegno della stagione?
«Direi bene. In campionato l'ho vista poco quest'anno, però posso dire che nel primo tempo Eder, Gabbiadini e Lopez hanno fatto vedere cose buone. Palombo in mezzo una sicurezza, sono tutti giocatori importanti. E' una squadra che offre delle garanzie e, se viene puntellata dove necessita, si può pensare a fare qualcosa di importante. Questo è il suo pensiero».

Ieri tra le fila blucerchiate ha giocato anche Mattia Lombardo, figlio di una tua vecchia conoscenza...
«L'avevo sentito la sera prima. Ci sentiamo spesso, Mattia è un amico così come Attilio che è stato il mio testimone di nozze e mi ha sempre sponsorizzato alla Samp. Anzi, per me è stato più di un amico e vedere in campo Mattia mi ha fatto grande piacere. Lui tra l'altro è nato quando io ero a Genova e si può dire che le prime passeggiate le faceva con me. Se adesso si ritrova lì significa che se l'è meritato».

Per concludere, un suo giudizio sul campionato disputato dai blucerchiati.
«La Sampdoria è stata brava a rimediare in corsa con la persona giusta. Mi sembra che i giocatori siano rimasti molto colpiti da Sinisa accettando la sua metodologia di lavoro e il suo modo di essere. Tutti ne parlano bene e sono soddisfatti di quanto fatto con lui».

14 maggio 2014

Evani: 'De Silvestri fuori dai 30? Annata non esaltante'

Neanche un pizzico di blucerchiato nella lista dei 30 pre-convocati di Cesare Prandelli in vista dei Mondiali in Brasile. Non è riuscito a rientrarvi nemmeno Lorenzo De Silvestri, speranzoso fino all'ultimo momento di vestire nuovamente la maglia azzurra. Un vero peccato, soprattutto se si pensa che bisogna andare indietro fino al 1994 per ritrovare dei giocatori della Sampdoria impiegati in un Mondiale (nel 2010 in Sudafrica Palombo non scese mai in campo). I calciatori in questione erano Gianluca Pagliuca e Alberigo Evani. Ho intervistato in esclusiva proprio l'ex centrocampista, oggi commissario tecnico dell'Italia Under 20.

Mister Evani, i tifosi blucerchiati fanno bene a stupirsi non vedendo nessuno dei propri beniamini tra i 30 pre-convocati di Prandelli?
«Credo che non sia stato tanto il campionato disputato dalla Sampdoria ad incidere quanto il fatto che, al momento, in organico non ci siano giocatori che possono interessare alla nazionale italiana. Comunque sia, si è dimostrata una squadra valida che era partita male e poi ha intrapreso un discreto cammino con l'arrivo di Sinisa che ha dato un gioco e uno spirito alla Samp».

Chi ci ha sperato fino all'ultimo è Lorenzo De Silvestri: giusto non convocarlo?
«Queste sono scelte di Prandelli. Per mettersi in luce un giocatore deve avere anche il supporto di tutti i compagni: quando la squadra non vive una bella stagione, anche le proprie prestazioni non vengono esaltate. Nell'ultimo periodo la Sampdoria non ha disputato grandi partite, penso che anche questo possa aver contribuito».

Mentre potrebbe prendere parte alla competizione iridata Shkodran Mustafi.
«E' un giovane molto interessante. Ho avuto l'occasione di vederlo all'opera l'anno scorso con l'Under 20. E' un ragazzo di personalità che conosce movimenti i linea difensiva e la sua guidare molto bene. E' stato un pilastro della difesa blucerchiata ed ha meritato di rientrare nei piani della nazionale tedesca».

Cosa pensa invece dell'annata di Manolo Gabbiadini? Sembra uscito un po' fuori dal giro della Nazionale...
«Questo è un altro ragazzo che poteva e può fare di più, ha veramente grandi doti fisiche e tecniche. Al primo vero anno da titolare non è semplice, però la Nazionale lo tiene sott'occhio e se non è riuscito a entrare nella lista dei 30 pre-convocati è stato a causa di una stagione non esaltante. Però ha qualità indiscutibili e sono sicuro che in futuro farà parte della Nazionale».

Che idea si è fatto, invece, della crescita costante di Roberto Soriano?
«L'anno scorso e all'inizio di questa stagione giocava poco ma le sue qualità non sono mai state in discussione; per un giocatore non è facile riuscire a rendere al meglio quando non ci si sente considerato. Sinisa è riuscito a motivare Soriano e lo ha impiegato in più ruoli, lui ha avuto pazienza e alla fine ha fatto bene».

Ag. Bonaventura: 'Niente Nazionale? C'è tempo. E' migliorato grazie a Colantuono'

Convocato per lo stage dedicato ai giovani a marzo e per i test di aprile a Coverciano, Giacomo Bonaventura non è stato però inserito nell'elenco dei 30 pre-convocati in vista dei prossimi Mondiali. Il talentuoso centrocampista di San Severino Marche, fra i protagonisti della grande annata dell'Atalanta, non farà quindi parte della spedizione azzurra in Brasile. Per commentare questa esclusione, ho raggiunto in esclusiva il procuratore di Bonaventura Giocondo Martorelli.

Martorelli, la mancata convocazione in Nazionale ha stupito lei e il suo assistito?
«No, sinceramente no perché, probabilmente, il nostro commissario tecnico aveva già nella sua testa delle priorità e le sta portando avanti. Essere considerati da lui è una cosa gradita e importante a prescindere da tutto, ma vedremo dopo questo Mondiale se Giacomo si confermerà e se Prandelli ne apprezzerà il suo valore così da cominciare un'avventura diversa».

Bonaventura ha reagito con serenità all'esclusione dalla lista dei 30?
«Penso di sì, non c'è nulla che possa far pensare a qualcosa di diverso. Ovviamente in cuor suo ognuno spera fino all'ultimo di realizzare il proprio sogno, però dalla sua parte Giacomo sa di avere l'età e le qualità per cui niente gli è precluso. In questo momento deve prevalere la consapevolezza di aver fatto il massimo. Bisogna dare a Prandelli la possibilità di lavorare con assoluta tranquillità in un campionato nel mondo difficile e augurargli, soprattutto da italiano, di poter fare bene».

L'obiettivo si sposta quindi sui prossimi Europei?
«Sicuramente sì, è proprio quello che dicevo prima. Da agosto ripartiranno le nuove candidature e speriamo che Giacomo possa far parte della Nazionale».

Al di là di tutto, possiamo dire che questa è stata la sua miglior stagione da quando è in Serie A?
«Giacomo ha confermato quello che di buono ha fatto fino ad oggi. Ha continuato a migliorare le sue qualità e tutto quello che contribuisce allo sviluppo di una crescita costante. Lo ha fatto in Serie B ed ora lo sta facendo in A, la sua è una crescita esponenziale».

Quanti meriti hanno l'Atalata e Colantuono in questa crescita?
«Tantissimi. Come ho sempre detto, a mister Colantuono va riconosciuto quanto di ottimo ha fatto per quanto concerne la crescita tattica del ragazzo. Giacomo è stato adattato in un ruolo che non sembrava essere nelle sue corde, facendo capire che attraverso il lavoro si possono ottenere grandi risultati e successi. Questo ha migliorato molto le qualità del ragazzo che ora è capace di interpretare più ruoli ed è un giocatore più universale».

10 maggio 2014

Il Parma fa sul serio per Trebel: l'offerta c'è, ma la strada è in salita

Non erano semplici indiscrezioni di mercato quelle relative ad un interesse del Parma nei confronti di Adrien Trebel. Leonardi e i suoi collaboratori hanno fiutato l'affare, visto che il giocatore è in scadenza di contratto con il Nantes e non esistono possibilità che rinnovi (tanto che da febbraio è relegato in tribuna). Veloce e bravo tecnicamente, Trebel ha dimostrato di poter giocare indifferentemente da centrocampista centrale, da mezzala o da trequartista. Classe '91, è stato uno dei protagonisti del ritorno della squadra nella Loira in Ligue 1 nella stagione passata.

OFFERTA DUCALE MA... - Ma torniamo in Emilia, perché, stando ad accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva, proprio la settimana scorsa i dirigenti della società gialloblu avrebbero incontrato l'entourage del ventitreenne transalpino, al quale è stato prospettato un contratto quadriennale con opzione per il quinto anno. Una proposta importante, ma altrettanto importante è la richiesta arrivata da una big del campionato francese. Perciò, se è vero che i ducali si sono mossi concretamente, è altrettanto vero che Trebel sembra destinato a non lasciare il proprio paese.

9 maggio 2014

Club di A e B guardano in casa Auxerre per un colpo a costo zero

Fino a due anni fa era considerato un astro nascente del calcio transalpino e non a caso ha fatto tutta la trafila delle nazionali giovanili francesi, tanto che su di lui erano puntati gli occhi di numerosi club europei. Ma, ad oggi, Sylvio Ouassiero si ritrova ancora senza un contratto professionistico. Ala classe '94, Ouassiero è un prodotto di un vivaio storicamente florido come quello dell'Auxerre, squadra nella quale milita attualmente.

CACCIA ALL'AFFARE - La situazione non è delle miglior e quindi l'appena ventenne nativo dell'Isola di Réunion è pronto ad andare via. Così, secondo accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva, nel futuro di Ouassiero potrebbe esserci il nostro campionato, dato che diverse società di Serie A e B lo stanno seguendo con interesse richiamate dall'opportunità di ingaggiarlo a parametro zero. E poi se riuscì ad attirare le attenzioni di grandi squadre del calibro di Inter, Atletico Madrid, Arsenal, Liverpool e Manchester City, forse un motivo in fondo ci sarà stato.

Agente Insigne: 'Arsenal e Tottenham? L'interessamento non mi sorprende'

Bomba di mercato su Lorenzo Insigne. E' stata lanciata questa mattina l'indiscrezione secondo cui Arsenal e Tottenham sarebbero fortemente interessate al vero protagonista della finale di Coppa Italia. Sia i Gunners che gli Spurs potrebbero arrivare ad offrire 20 milioni di euro al Napoli e uno stipendio raddoppiato all'attaccante di Frattamaggiore. Ho raggiunto in esclusiva Antonio Ottaiano, procuratore dello stesso Insigne, per capire quanto ci sia di vero in tutto ciò.

Corrisponde a realtà la notizia che vorrebbe le due londinesi pronte all'assalto per Insigne?
«No, ma credo che la richiesta di un eventuale conferma su questo presunto assalto vada girata al Napoli. Che ci possa essere un apprezzamento da parte di squadre importanti è cosa nota e da questo punto di vista non c'è alcuna sorpresa, perché Lorenzo rientra tra i giovani calciatori più ambiti oggi in Europa».

Perciò si tratta semplicemente delle classiche voci di mercato che circolano in questo periodo?
«Ad oggi, una richiesta effettiva a noi non risulta. Posso solamente non sorprendermi dell'eventuale interessamento, ma noi non abbiamo avuto contatti. Ripeto, posso solo dire di non sorprendermi di un'eventuale situazione di questo tipo genere, non mi sorprenderebbe affatto».

Quindi, a dispetto dei recenti rumors, Lorenzo non si muoverà da Napoli questa estate?
«Credo di aver già risposto a questa domanda qualche altra volta. Che la carriera di Lorenzo sia indirizzata verso il prosieguo in azzurro è una cosa che abbiamo più volte ribadito, compatibilmente alla volontà del Napoli di farlo rientrare nel proprio progetto con i canoni dovuti e opportuni. Se la società dovesse rivedere la sua posizione, allora noi faremo le nostre valutazioni perché riteniamo sia un calciatore importante».

Il fatto, però, che si parli dell'interesse di grandi squadre dimostra che la stagione di Insigne è stata più che positiva...
«Non ci sono proprio dubbi, non vedo come si possa mettere in discussione la sua stagione. Questo al di là di quella che può essere la sensazione data dal numero dei gol realizzati, che complessivamente sono otto quindi non così pochi; in campionato ha segnato solo due reti e qualcuno vede questa cosa come una deminutio rispetto al suo valore. Non è una prima punta che pertanto va giudicata in base al numero dei gol. Lorenzo ha dato un apporto notevole alla squadra, ha messo più di sessanta volte i suoi compagni davanti alla porta».

8 maggio 2014

Honved-Diarra: sarà addio. L'agente: 'E' richiesto. Italia? No perché...'

Probabilmente non sono in tanti quelli che si ricorderanno di Drissa Diarra. Ingaggiato dal Lecce da giovanissimo, si mise in evidenza nella Primavera di Roberto Rizzo conquistando quattro trofei e totalizzò complessivamente circa 25 presenze in Serie A e B fra il 2003 e il 2009 (inframezzate da varie esperienze in prestito). Poi nel 2010 il trasferimento al Bellinzona e il successivo svincolo un anno più tardi, con il conseguente approdo all'Honved Budapest. Da allora sono trascorse due stagioni che hanno visto il centrocampista maliano fra i protagonisti del sodalizio ungherese, dal quale però andrà via a giugno a causa della scadenza del suo contratto. Per conoscere meglio Diarra e capire quali prospettive ha per il futuro, ho contattato in esclusiva il suo procuratore Pierandrea Casto.

Dottor Casto, tra poco più di un mese scade il contratto di Diarra e lui si svincolerà.
«Per lui è una grande opportunità per poter trovare una squadra che si avvicini maggiormente al suo valore. Drissa ha scelto l'Honved per rilanciarsi e dopo due anni pensa di poter dare di più in un campionato più prestigioso. Il fatto che sia extracomunitario non gli consente di tornare dalla porta principale in Italia, quindi sto cercando una soluzione all'estero».

Quindi un suo ritorno in Italia è da escludere a priori?
«Non che lui non possa fare la differenza, ma è da escludere in quanto le squadre di Serie A occupano le caselle per gli extracomunitari con giocatori di un certo livello. Drissa non si è espresso al massimo delle sue potenzialità. Mi piace paragonarlo a Yaya Touré per come sa interpretare sia la fase difensiva che quella offensiva. E' forte atleticamente ed è dotato di un ottimo sinistro; è un calciatore completo, un centrocampista moderno».

Dove, allora, potremo vedere in azione Diarra il prossimo anno?
«Abbiamo avuto dei contatti con una società austriaca, una belga e due svizzere, tutte della massima serie. Poi ci sono anche ottime prospettive per quanto riguarda la Ligue 2 francese. Ha mercato, sicuramente troverà squadra in un campionato importante. Credo che per lui la Francia sia la vetrina migliore anche con la prospettiva di rientrare nel giro della nazionale, visto che a diciotto anni era una sicura promessa del calcio maliano. Una buona offerta dalla serie B francese, se dovesse arrivare, potrebbe essere una buona soluzione, altrimenti cercheremo una squadra altrove che gli possa permettere di giocare in un campionato di prima fascia».

Quanto un giocatore esperto come lui può essere importante per squadre che lottano per l'Europa?
«Quest'anno ha segnato anche due gol nelle quattro gare di qualificazione all'Europa League disputate. La sua esperienza può essere utile soprattutto ad una squadra che punta a qualificarsi in Europa League o che ci gioca già. Difatti, una delle squadre che ha chiesto informazioni su di lui è proprio in lotta per raggiungere questo obiettivo. Oltre ad essere un jolly di centrocampo, Drissa ha una sua esperienza consolidata».

Il fatto che nelle ultime gare sia stato impiegato col contagocce, è riconducibile all'ormai prossimo addio?
«Lui ha deciso di non rinnovare e l'Honved, che non ha velleità di classifica essendo ormai fuori dalla lotta per l'Europa League, pensa a fare i propri interessi testando nuovi elementi in vista della prossima stagione. In genere i giocatori che non rinnovano vengono messi fuori squadra a novembre mentre lui ha giocato fino a qualche partite fa. E' uno dei calciatori più pagati e importanti dell'Honved, ma non rientra più nel budget del club».

D'altronde per lui il passato parla chiaro, dato che a scovarlo fu un certo Corvino...
«Sì, peccato che nel Lecce non sia riuscito ad emergere. Poteva riuscirci nel 2009 quando la squadra era in Serie B, ma la folta concorrenza nel suo ruolo glielo impedì (collezionò soltanto una presenza in campionato, ndr). Drissa arrivò a Lecce quando aveva 16 anni e trovo assurdo questa regola riguardo gli extracomunitari per coloro che hanno fatto tutta la trafila nelle giovanili di una squadra italiana. Il nostro campionato sta calando a livello qualitativo, si riempie di calciatori europei a basso costo e non si permette di prendere un numero più elevato di calciatori extracomunitari che invece potrebbero fare la differenza. E Drissa è uno di questi. Non bisogna credere che mettere questo tipo di limiti ai giocatori stranieri ostacoli la crescita di quelli italiani».

Moriero risponde a Moggi: 'Se non andò all'Inter non fu per colpa mia'

Le dichiarazioni di Luciano Moggi non passano mai inosservate, ma quanto scritto nell'autobiografia 'Il pallone lo porto io' ha sicuramente del clamoroso. Alcune sue rivelazioni presenti nel libro sono state rese note anticipatamente quest'oggi, fra queste una riguarda da vicino l'Inter. L'ex dirigente della Juventus ha infatti raccontato di essere stato ad un passo dall'entrare nella società nerazzurra, salvo poi fare un passo indietro a causa di...Francesco Moriero. Moggi aveva praticamente definito il passaggio dell'ex centrocampista al Middlesbrough, ma Moratti gli fece firmare il rinnovo di contratto. A distanza di sedici anni da quella vicenda, Moriero, raggiunto in esclusiva, ha voluto rispondere con la sua versione dei fatti.

Moriero, come reagisce alle parole dell'ex direttore generale della Juventus?
«Sono cose vecchie, ma che colpa ne avevo io? Io volevo continuare ad essere un giocatore dell'Inter e non ero al corrente di questo accordo. Pensavo a fare il calciatore e nessuno mi aveva detto nulla. Ricordo che in quel momento ero in scadenza di contratto e potevo scegliere di andare dove volevo. Mi arrivò questa proposta del Middlesbrough, io la valutai e poi parlai col presidente. Moratti era contento di farmi rimanere all'Inter e quindi non ci fu nessuna trattativa. Potevo andare da qualsiasi altra parte, non solo lì. Ricordo bene come andarono le cose e se Moggi non andò all'Inter, non fu certo per colpa mia».

Moggi ha inoltre ammesso che il famoso fallo di Iuliano su Ronaldo era da rigore.
«Ripeto, io facevo il calciatore ed è normale che volessi vincere così come tutti i miei compagni. Che fosse rigore si vedeva dal campo ma anche da fuori, non c'è bisogno che lo dica Moggi. Non ho nulla contro di lui, che tra l'altro reputo una persona molto intelligente, però mi dispiace soltanto che queste cose escano fuori dopo tanto tempo. Che era rigore lo sapevano tutti».

Ma la sua Inter era davvero da scudetto?
«Sì, quell'Inter lì era da scudetto. Oltre ad essere simpatica, era una squadra forte, con grandi giocatori che facevano un bellissimo calcio. Potevamo tranquillamente vincere lo scudetto ma siamo stati, tra virgolette, sfortunati. Nel mio piccolo penso di aver meritato la vittoria di quel campionato, anche se poi la carta ha detto un'altra cosa. Io e i miei compagni, però, eravamo convinti di meritare lo scudetto».

Monticone: 'Stagione proficua. Spero la Samp mi riscatti'

E' stato titolare inamovibile nel Lumezzane in Prima Divisione di Lega Pro, ha messo a segno il suo primo gol tra i professionisti e ha ben figurato anche con la Nazionale Under 20 di Lega Pro. Così Mattia Monticone ha confermato le qualità messe in mostra nel settore giovanile della Sampdoria, che in estate lo ha ceduto in comproprietà, ma anche nel Pavia un anno fa e nelle nazionali giovanili in passato. Ho raggiunto in esclusiva il centrale difensivo classe '94 per commentare la stagione appena conclusa e parlare anche di futuro.

Mattia, un'altra annata da protagonista per te...
«Personalmente è stata una stagione molto soddisfacente. In campionato ho collezionato 25 presenze di cui 23 da titolare, sono contento. Purtroppo ho avuto ancora una volta quel periodo di calo fisiologico tra dicembre e gennaio, durante il quale non riesco a dare il meglio di me. Per il resto sono soddisfatto, ho fatto delle buone prestazioni nonostante il campionato non sia andato benissimo. Ma, ovviamente, c'è sempre da migliorare».

Il Lumezzane, però, non è riuscito ad andare oltre il terzultimo posto: è stata una sorpresa?
«Devo essere sincero, ad inizio anno pensavo che potessimo lottare per traguardi importanti. Eravamo una delle squadre più giovani del girone, ma la qualità della squadra c'era tutta. Per un motivo o per l'altro, però, non siamo riusciti a rendere al massimo delle nostre potenzialità. Ce l'abbiamo messa tutta, ma la nostra giovane età ha fatto la differenza più di quanto pensassi. Abbiamo ottenuto ottimi risultati anche contro squadre più forti, ma in tante partite non avevamo quel pizzico di malizia in più e magari non curavamo i piccoli particolari. In generale ci è mancata un po' di esperienza».

A luglio ci avevi detto che il tuo obiettivo per quest'anno sarebbe stato quello di maturare e migliorare, ritieni di averlo centrato?
«Credo di sì, sotto certi aspetti mi sento migliorato. Ho avuto la fortuna di avere a fianco dei giocatori del calibro di Mandelli, Italiano e Belotti che ti insegnano qualcosa giorno dopo giorno in allenamento. Però, ripeto, devo ancora migliorare tanto».

Le tue caratteristiche si sposano bene con la difesa a tre: quanto ti ha aiutato il fatto di aver giocato quasi sempre in questo tipo di schieramento?
«Giocare a tre o a quattro non cambia niente, quello che fa la differenza è essere in campo con la testa e allenarsi al meglio delle proprie possibilità. Nelle ultime partite abbiamo giocato con la difesa a quattro e ho fatto bene comunque. Eventualmente è la testa il problema, non il modulo».

Sul campo dell'Entella hai anche segnato la prima rete nei campionati professionistici.
«E' stata un'emozione fantastica, spero di viverne tante altre così. Ed è stato bello fare gol proprio contro l'Entella che poi ha vinto il campionato. La mia famiglia abita vicino Chiavari e quindi è stato come segnare a casa mia, una soddisfazione in più».

Eri in astinenza da gol da due anni: pur non essendo una priorità per un difensore, ti mancava andare a segno?
«E' vero che non è una priorità per me, ma mi mancava. Fare gol è bellissimo, si gioca a calcio soprattutto per quello. E' una grandissima gioia».

Il tuo cartellino è a metà fra Lumezzane e Sampdoria, ti aspetti che i blucerchiati ti riscattino?
«Non lo so, io lo spero perché vorrebbe dire che in questa stagione ho fatto bene. Aspettiamo, poi quello che succederà succederà».

Tu dove ti vedi nel prossimo futuro?
«E' una domanda complicata. Il prossimo campionato di Lega Pro sarà bellissimo e difficile allo stesso tempo, ma il mio obiettivo è quello di salire di categoria anche se so che non è semplice. Io e il mio agente decideremo di comune accordo con la Sampdoria, faremo la scelta migliore per la mia crescita. Vedremo cosa accadrà. Se sono riuscito a convincere qualcuno in Serie B ben venga...».

7 maggio 2014

Piana: 'Vi racconto la mia annata a due facce. Sogno la B'

Non era partita col piede giusto la prima stagione nel calcio professionistico di Luca Piana. Il promettente classe '94, fino allo scorso anno colonna portante della difesa della Primavera, aveva lasciato la Sampdoria a luglio per andare in prestito al Como, dove però non si è creduto in lui. A fine gennaio è quindi arrivato il trasferimento al Viareggio, che ha dato fiducia a Piana e gli ha permesso di mettere in mostra le sue indubbie doti. Ho intervistato in esclusiva il ventenne difensore di Cogoleto per tracciare un bilancio della sua particolare annata.

Luca, per te è stata una stagione a doppia faccia: prima i sei mesi a Como con appena 81 minuti giocati...
«E' stata senza dubbio un'esperienza negativa, ma ha avuto anche aspetti positivi che mi hanno fatto maturare e crescere».

...poi da gennaio sei passato al Viareggio e la musica è cambiata.
«Questo trasferimento è stato molto importante per me soprattutto a livello mentale. Spero di essere riuscito a dimostrare le mie qualità e credo di aver fatto delle buone prestazioni. Sì, è stato importante».

Ti sei chiesto perché in Lombardia non ti sia stata data la possibilità di esprimerti?
«Ad essere sincero, neanche io non ho ancora capito il vero motivo per cui non mi abbiano mai dato la possibilità di dimostrare le mie qualità. Evidentemente era una squadra di fenomeni...».

Mentre a Viareggio hai trovato un tecnico come Lucarelli che ha avuto fiducia in te: quanto è stato importante?
«Il mister mi ha dato fiducia fin da subito e io ho cercato di ripagarlo in campo. E' stato un grande attaccante e adesso è un allenatore che sa di calcio; ci ha trasmesso la mentalità che aveva da da giocatore. Grazie a lui abbiamo giocato ogni partita al massimo, indipendentemente dal risultato. A parte poche eccezioni, abbiamo sempre fatto prestazioni di buon livello. Quando abbiamo perso c'era rammarico, ma c'era anche la consapevolezza di essercela giocata».

In bianconero è arrivato anche il tuo primo gol tra i professionisti...
«Contro il Perugia, che poi ha vinto il campionato, e nel giorno del mio compleanno: mi sono fatto il regalo da solo, peccato che non sia servito a vincere. Quel gol mi rimarrà dentro per sempre. E' stato un momento importante in un periodo di difficoltà».

Tutto sommato, quindi, che valutazione dai al tuo primo anno lontano da Genova?
«E' stata una stagione a due facce, una negativa e l'altra positiva. Io però cerco di prendere da ogni esperienza le cose buone che mi permettono di crescere. Quando va tutto bene è tutto più semplice ma quando le cose vanno male, e può capitare, bisogna essere bravi a venirne fuori».

Dicci la verità, rimpiangi gli anni nelle giovanili della Samp?
«Lì è andato sempre tutto bene. Ma il calcio professionistico è tutta un'altra cosa, è molto diverso. Soprattutto i primi mesi sono importanti perché sono quelli in cui devi cogliere la palla balla al balzo e adattarti il prima possibile a questa nuova realtà. Rispetto al settore giovanile, ho riscontrato differenze soprattutto a livello di ritmo sia in allenamento sia in partita. E' tutta un'altra cosa».

In conclusione, credi che un'altra stagione in prestito sia la cosa migliore per il tuo futuro?
«Probabilmente sì, ma adesso deciderà la società cosa fare. Io spero di fare un salto di categoria, sarebbe bello giocare in Serie B per crescere ulteriormente. Speriamo di fare bene anche il prossimo anno».

6 maggio 2014

Sampdoria, mercato in uscita: due difensori in lista di sbarco

Si iniziano a delineare le strategie di mercato della Sampdoria. In primis di quello in uscita, con l'obiettivo di sfoltire la rosa e di ridurre il budget degli stipendi. Per proseguire in questo intento, non sono pochi gli elementi, tra quelli attualmente in organico e quelli in prestito, che si cercheranno di cedere.

In questo momento, come raccolto in esclusiva, i principali candidati ad andare via sarebbero Andrea Costa e Gaetano Berardi. Il primo, titolare inamovibile sotto la gestione Rossi, non è riuscito a guadagnarsi la conferma con Mihajlovic. Discorso diverso per il terzino svizzero, che fino ad oggi ha totalizzato appena cinque presenze senza dare mai l'impressione di meritare un posto da titolare. A breve, dunque, potrebbero arrivare novità su un loro futuro altrove.

Agente Conti e Cossu: 'Aspettiamo il Cagliari. Palermo? Niente di vero'

Si preannuncia una rivoluzione in casa Cagliari. In vista della prossima stagione, si rincorrono infatti le voci circa un possibile stravolgimento della rosa che potrebbe coinvolgere anche due colonne della compagine sarda come capitan Daniele Conti e Andrea Cossu. Entrambi sono in scadenza di contratto ed è di questa mattina la notizia che vorrebbe il neo promosso Palermo interessato a loro. Per saperne di più, ho interpellato in esclusiva Paolo Alberto Faccini, procuratore dei due calciatori rossoblu.

Faccini, quanto c'è di vero nelle indiscrezioni che vorrebbero i suoi due assistiti prossimi all'addio al Cagliari?
«Non c'è assolutamente niente di vero. In questo momento noi siamo in attesa, sono voci che girano ma adesso ci sono altre due partite da giocare. Quindi siamo tutti concentrati su questo per rispetto del campionato».

Sembra che il Palermo si sia interessato a loro...
«Smentisco, non è vero niente. Conti e Cossu sono due giocatori molto legati al Cagliari e sarà la società a decidere. Segnali di rinnovo da parte del club? Non è arrivato alcun segnale, per adesso stanno bene così».

5 maggio 2014

Genoa su Amorim? L'agente: 'Situazione calda, c'è anche un club spagnolo'

Enrico Preziosi non è soddisfatto del recente rendimento del suo Genoa ed è pronto a correre ai ripari. Uno dei nomi più gettonati in vista del mercato estivo è quello di Ruben Amorim, centrocampista classe '85 attualmente in forza al Benfica. Ho voluto verificare la veridicità di tali rumors contattando in esclusiva l'agente FIFA Stefano Perna, rappresentate del calciatore portoghese in Italia.

Sta prendendo piede la notizia di un interessamento del Genoa per Amorim: cosa c'è di vero?
«Per rispetto del Genoa mi limito a dire che c'è un interesse, ma non posso spingermi oltre parlando di un reale interesse. Non confermo e non smentisco. Se farebbe al caso di Gasperini? Come tipo di giocatore rientra nelle idee tattiche dell'allenatore rossoblu. Può sia ricoprire il ruolo di vertice basso nel 4-3-3 sia quello di classico interno di centrocampo».

Quando potrebbero arrivare delle novità concrete?
«In questo momento la situazione è abbastanza calda, ci possono essere sviluppi da un giorno all'altro. Il ragazzo si svincola a giugno dal Benfica e quindi bisogna semplicemente trovare l'accordo sull'ingaggio».

Oltre al Genoa, quali sono le altre piste per il futuro di Amorim?
«Al ragazzo sono arrivate diverse proposte, non solo dall'Italia. E' il Siviglia, insieme al Genoa, a rappresentare una delle sue mete preferite».