30 dicembre 2011
Sampdoria, che fine ha fatto Icardi? Scenari passati, presenti e futuri
Proprio nello scorso gennaio il centravanti di Rosario (dove è nato anche un certo Messi a cui è stato paragonato più volte) è sbarcato in Italia, alla Sampdoria. Gli osservatori della società doriana lo seguivano fin da giugno 2010. La formula del trasferimento è stata quella del prestito con diritto di riscatto fissato a circa 400 mila euro, cifra pagata dalla Samp la scorsa estate per rendere l'argentino un giocatore blucerchiato a tutti gli effetti.
Mentre prendeva corpo la clamorosa discesa verso la Serie B, Icardi confermava le aspettative iniziali con la maglia della Primavera (13 gol in 19 presenze). Il giovane attende invano la convocazione in prima squadra, ma a luglio arriva l'importante chiamata di Atzori: in ritiro con la prima squadra. La fiducia è tanta, ecco che sembra prospettarsi un campionato diverso per l'attaccante classe '93. Ma le sensazioni restano tali. Ancora con la Primavera e solo convocazioni in prima squadra. Si potrebbe sintetizzare così la stagione di Icardi fino a questo momento. Eppure l'attacco doriano non sembra essere esente da colpe, ma chissà perché non gli è stata concessa nemmeno una chance né da Atzori né da Iachini.
Ora, secondo quanto appreso in esclusiva, potrebbero aprirsi nuovi scenari per il suo futuro. Lo scorso 3 dicembre a Collecchio, dove la Primavera di Felice Tufano ha battuto i pari età del Parma per 4-1 (anche Icardi tra i marcatori), c'erano anche emissari di Atletico Madrid e Siviglia per osservarlo da vicino. La sessione invernale di calciomercato è ormai alle porte e un suo addio non è assolutamente da escludere. In questo caso sarà Icardi a rimpiangere la Samp o viceversa? Staremo a vedere...
Luca Iannone per TuttoB.com
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14 dicembre 2011
Stavola (USM Italy): "Nicolao è uno dei più forti classe '94 d'Italia nel suo ruolo"
Danilo Stavola, napoletano classe '88 di Sant'Anastasia e laureando in Giurisprudenza, è entrato a far parte da qualche mese della GGXX-USM Italy, una delle più prestigiose realtà del mondo in materia di procure sportive. Il gruppo può vantare assistiti importanti nei principali campionati europei, come Bacary Sagna e Kolo Tourè in Inghilterra, Frederic Kanoutè e Carlos Marchena in Spagna, Mario Yepes e Riccardo Pasi in Italia, Cedric Mongongou e Nenè in Francia, Bruno Alves in Russia. Stavola, in attesa dell'abilitazione di agente FIFA, ne è diventato il nuovo responsabile scouting per il Sud Italia. Lo abbiamo contattato in esclusiva per una lunga chiacchierata.
Danilo, come e quando hai iniziato la tua carriera di agente?
"Ho iniziato quest'attività all'incirca un anno fa, dopo aver osservato per un periodo come funzionasse questo affascinante settore. Devo dire di essermi appassionato ben presto. Per questo motivo ho deciso di intraprendere questa strada, che considero il naturale percorso per chi come me vive di calcio 24 ore su 24 e vuole fare del calcio il suo futuro professionale".
In che modo è stato possibile entrare nella GGXX-USM Italy?
"Entrare a far parte della GGXX-USM Italy è stato per me un importantissimo traguardo professionale e di questo devo ringraziare il presidente Edoardo Giusti, agente FIFA, che ha ravvisato in me qualità umane e professionali importanti tanto da affidarmi un prestigioso incarico all'interno dell'agenzia. Ho parlato con Giusti prima telefonicamente un po' di volte durante il periodo estivo. Abbiamo avuto occasione di confrontarci sul modus operandi dell'agenzia e su come io intendessi fare calcio ed esercitare questo mestiere. Dopo aver constatato una sostanziale unità d'intenti, mi sono recato a Bologna per rendere il tutto ufficiale".
Puoi spiegarci di cosa vi occupate esattamente?
"Siamo un'agenzia di Global Management, ciò significa che non ci limitiamo ad offrire assistenza al calciatore con l'obiettivo di aiutarlo nella negoziazione del miglior contratto sportivo, ma grazie ad esperti del settore offriamo numerosi servizi ai nostri assistiti in modo che ognuno possa sentirsi a tutti gli effetti un numero uno. Ad esempio ci avvaliamo della collaborazione di StudioKiro per individuare nuove forme di pubblicità per l'atleta, come la pubblicazione del sito internet personale e altro ancora. Lavoriamo con degli specialisti del settore private banking del Gruppo Fideuram per elaborare strategie tese a garantire un futuro professionale al nostro assistito e aiutarlo ad investire in maniera seria quanto guadagnerà dalla sua carriera di sportivo. Offriamo, grazie al nostro ufficio legale guidato dall'avv. Michelangelo Gelsi, assistenza per proteggere la carriera e la privacy del calciatore. Infine, in virtù degli ottimi rapporti con aziende come Umbro, Lotto, Diadora, Adidas e Reusch, aiutiamo il nostro assistito ad ottenere sponsorizzazioni tecniche e commerciali. Insomma, non tralasciamo nessun aspetto nella gestione dei nostri ragazzi".
Quali sono i vostri obiettivi e quali i punti fondamentali?
"L'obiettivo della GGXX-USM Italy è quello di crescere adottando il modus operandi di cui vi ho parlato portando in Italia un nuovo modo di fare calcio basato su una gestione globale dell'atleta, con uno sguardo sempre più rivolto all'estero. La nostra agenzia può vantare numerosi contatti con società inglesi, francesi, svizzere, turche e scandinave anche in virtù dell'ultimo proficuo Scouting Forum di Milano dove il presidente Giusti ha potuto allargare il nostro raggio d'azione, portando il marchio GGXX-USM Italy a conoscenza di numerosi club esteri. Inoltre, potendoci avvalere del prestigioso marchio USM, che con USM France è la quarta agenzia di procure sportive al mondo come fatturato, puntiamo a far convergere sotto la nostra scuderia i migliori giovani prospetti per elaborare progetti a medio-lungo termine su di essi. Speriamo che loro possano portarci un giorno a poterci vantare di averli scelti, proprio come oggi siamo orgogliosi di fare con calciatori di primissima fascia".
Tutti si chiedono perché il Napoli investa poco nei giovani, sai spiegarci il perché?
"Purtroppo, nonostante il presidente De Laurentiis parli spesso di scugnizzeria, manca un reale progetto teso a creare una vera cantera napoletana in grado di sfornare i campioni del futuro. Per puntare realmente sui giovani c'è bisogno di ingenti investimenti in strutture e organizzazione delle squadre, ma soprattutto c'è bisogno di avere il coraggio di lanciarli, seppur gradualmente, nel calcio che conta. Basta vedere l'esempio fornito dall'Arsenal, che sforna talenti continuamente ma ogni anno investe milioni e milioni di euro sul proprio settore giovanile In tal senso mi compiaccio del percorso che sta facendo il talentuoso Lorenzo Insigne che, presumo, possa diventare uno dei punti fermi del Napoli nel prossimo futuro".
Eppure la materia prima non mancherebbe sul territorio napoletano e campano...
"Assolutamente no. Tra l'altro, nel mio primo colloquio a Bologna di cui vi ho parlato, Napoli e la Campania mi vennero dipinti da alcuni addetti ai lavori come il Sud America d'Italia. Credo che sia la metafora più idonea a mettere in risalto la grande qualità che abbiamo su questo territorio che, del resto, è sempre stato storicamente patria del calcio, avendo dato alla Nazionale ed alla Serie A numerosi campioni negli anni. Peccato, però, che troppo spesso i nostri talenti emigrino al Nord. Bisognerebbe migliorare anche la rete scouting delle nostre società".
Quali sono le società italiane che curano maggiormente il proprio settore giovanile?
"Sicuramente l'Atalanta, il Brescia e, ovviamente, anche l'Empoli. Queste sono società che offrono ai ragazzi le condizioni migliori per poter crescere tranquillamente ed emergere, non limitandosi ad assicurargli il semplice vitto ed alloggio, ma offrendo ai giovani anche programmi di crescita umana e culturale elevati tramite la scuola oltre che numerosi progetti ad hoc".
Infine, c'è qualche giovane che ti sentiresti di segnalare?
"Ce ne sarebbero tanti da elogiare e non solo nella realtà napoletana, ma se dicessi i loro nomi rischio di agevolare la spietata concorrenza (sorride, ndr). Mi limiterò a tessere le lodi di due ragazzi della Primavera azzurra che mi colpiscono sempre più partita dopo partita. Mi riferisco a Fornito, talentuosa mezzapunta classe '94 che ha ampi margini di miglioramento, e soprattutto a Giuseppe Nicolao (nella foto con Mascara), terzino mancino tutto corsa e polmoni che è stata la vera grande scoperta di questa prima parte di campionato per quanto mi riguarda. Reputo Nicolao uno fra i migliori d'Italia nel suo ruolo per quanto riguarda i nati nel 1994".
"Lady B" con... Manuela Puglisi
Il suo amore per il calcio è nato semplicemente in famiglia, come spesso accade per milioni e milioni di appassionati. Ma dalla semplice passione è sbocciato poi il desiderio di intraprendere la strada del giornalismo sportivo. Lei è da sempre una grandissima tifosa del Catania, la squadra della sua città, che oggi segue anche nelle vesti di cronista. E’ Manuela Puglisi “Lady B” di questa settimana.
Quando è iniziata la tua passione per questo sport?
"Non so se devo darne merito o colpa ai miei fratelli e a mio padre. Sin da piccola a casa mia si mangiava pane e calcio, in televisione solo campi verdi e uomini che correvano dietro ad un pallone. Tutto è nato così, una passione lievitata pian piano. Ogni qual volta c'era una partita di calcio in tv non esistevo per nessuno. Quante volte mi hanno odiato le mie amiche... Televisione, divano, coperta e papà accanto non chiedevo nulla di più".
La tua prima volta allo stadio?
Ovviamente a vedere il mio amato Catania. Era l'anno 2000, il patron era Luciano Gaucci e il presidente suo figlio Riccardo. Grazie ad un mio vecchio amico andai per la mia prima volta allo stadio. Curva Nord, era una partita di Coppa Italia. Il calore del pubblico e tanti cuori che battono tutti per la stessa passione e amore per quella maglia. E' tutta un'altra storia vedere una partita allo stadio rispetto che vederla in televisione.
Quando e come hai cominciato a svolgere questo lavoro?
"Per curiosità e soprattutto per la passione che mi lega alla mia squadra del cuore: il Catania. Ho iniziato a collaborare con una redazione che si occupava principalmente della squadra rossazzurra, sia in radio con un programma pomeridiano e in contemporanea anche in televisione, dove mi occupavo di una rubrica che riguardava i tifosi rossazzurri. Finita questa esperienza, mi sono fermata per un periodo non portando avanti ciò che avevo acquisito fino a quel momento. Quando un bel giorno un mio attuale collega, che ringrazio, mi propose di scrivere qualche pezzo per la redazione di cui faceva parte lui. I miei pezzi piacquero al mio attuale direttore e così entrai a far parte della famiglia di Itasportpress.it, occupandomi principalmente proprio del Catania".
Il giorno che non dimenticherai della tua carriera?
"Dal punto di vista professionale ti dico il 6 novembre 2011, Milan-Catania. Che emozione sedere in tribuna stampa in uno stadio prestigioso come quello di San Siro. Anche se poi ne sono uscita dispiaciuta visto la sconfitta sonora per 4-0. E poi ti segnalo anche quello non professionale ma che porto nel cuore, quella partita che ogni catanese porta dentro di sè. Era il 28 Maggio 2006, Catania-Albinoleffe vinta per 2-1, risultato che permise alla squadra etnea di ritornare in Serie A dopo 23 anni. Una gioia immensa che da ben sei anni consecuitivi continua e se riesco a vivere certe emozioni, varcare certi campi, incontrare squadre e giocatori che hanno fatto la storia del calcio italiano, è solo grazie al mio Catania".
L'aspetto più bello di questa professione?
"Ho la fortuna, come dicevo, di seguire la mia squadra del cuore, non c'è cosa più bella del stare a contatto con coloro che la domenica sanno regalare a tutti, e non solo alla sottoscritta, emozioni incredibili. Tante volte ci fanno soffrire e stare col fiato sospeso fino all'ultimo secondo. Ma è bello anche questo".
Il tuo giocatore preferito?
"Del Catania ti nomino il capitano Marco Biagianti ed anche "El Papu" Alejandro Gomez. Se poi mi chiedi il giocatore che reputo il più forte e che preferisco al momento, non ho dubbi: Claudio Marchisio".
Chi sogni di intervistare?
"Il calcio, Leo Messi".
Secondo te, quali squadre di questa serie Bwin potranno contendersi la promozione?
"Tutti forse si aspettavano una Sampdoria che lottasse per i primi posti, ma l'impatto con la serie cadetta non è stato dei migliori nonostante un gruppo da Serie A. Al momento le cose migliore le stanno facendo vedere Torino, Hellas Verona e Pescara. Il campionato è ancora lungo e la classifica corta, possono giocarsela tutte".
Su quali talenti di questo campionato punteresti?
"Il Pescara insieme ai suoi pupilli, Immobile e Insigne, regala spettacolo ai proprio tifosi ogni domenica. Entrambi sicuramente sono due giocatori pieni di talento e di prospettiva. E poi ti dico un nome di parte, prima di tutto perchè è un amico, poi perchè è siciliano e ha talento. Un classe '90 alla prima esperienza in Serie B, che si è presentato alla serie cadetta già con sei reti all'attivo: Antonino Ragusa della Reggina. Ha tutte le carte in regola per seguire le orme del suo ex compagno al Genoa El Sharaawy".
Donne e calcio, un binomio troppo spesso figlio dei luoghi comuni?
"Indubbiamente agli occhi di tutti una ragazza di bell'aspetto potrebbe sembrare agevolata, spesso non è così, ma purtroppo si è solamente condizionati da stupidi pregiudizi. Sono d'accordo con chi sostiene che molte donne invece che al calcio cercano di avvicinarsi ai calciatori, ma si deve capire che ce ne sono molte altre veramente competenti, desiderose di crescere in questo settore e che cercano di trasformare una passione in professione".
Sogno nel cassetto per la tua carriera?
"Condurre una trasmissione sportiva. Magari prenderò il posto di Ilaria D'Amico quando andrà in pensione!".
Luca Iannone per TuttoB.com
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12 dicembre 2011
Montecalvo (ag. Cortês): "Napoli? Si può fare, ma per giugno"
Fabio Montecalvo, può descriverci il giocatore?
"Proviene dal Nova Iguaçu, che è il terzo miglior settore giovanile di tutto il Brasile. Si tratta di un esterno basso, ha un passo e una corsa alla Eto'o e possiede caratteristiche atletiche importanti. E' un terzino con propensione offensiva e dotato di una grande rapidità oltre che di un ottimo sinistro, bravo negli inserimenti e nel dialogare con i compagni".
Il vice presidente del Botafogo ha escluso una cessione di Cortês a Gennaio...
"E' chiaro che la loro intenzione ora sia questa. Cortês ha avuto un exploit calcistico, professionale e mediatico che gli ha cambiato la vita in soli sei mesi. Fin dal primo momento in cui è andato al Botafogo ha avuto questo exploit che è stato consequenziale alle sue prestazioni, il tutto culminato nella convocazione e nella prima apparizione con la Seleção. Tutto ciò ha cambiato ovviamente le valutazioni economiche del giocatore: dall'essere valutato circa mezzo milione di euro, oggi il suo valore si aggira intorno agli 8-10 milioni. Ecco perché dal club brasiliano mandano questi segnali. Per loro Cortês è una risorsa economica che deve essere utilizzata bene e non posso che dargli ragione".
Ma un suo arrivo in Italia a Gennaio è ipotizzabile oppure no?
"Come ho da sempre sostenuto, essendo un extracomunitario la valutazione di una qualsiasi società di Serie A deve essere proporzionale ad una scelta inerente al giocatore stesso, che deve essere giocoforza di grande valore e quindi costare anche tanto. Qualsiasi big italiana per fare un intervento del genere ha bisogno di fare una pianificazione logica e ponderata. I club sono quindi portati a condurre una trattativa del genere solo in vista di giugno, quando l'affare può essere gestito nel corso di un tempo più lungo. Dopo una serie di valutazioni, si tira fuori la soluzione migliore per tutte le parti. Dirigenti come Luciano Moggi, che poteva fare grandi operazioni anche in 24 ore, non ce ne sono più".
"Non so se questo è il momento migliore per un mio trasferimento" firmato Bruno Cortês.
"Questa frase è la conferma di quello che ho detto prima. lui stesso ha così ammesso che gennaio potrebbe non essere il momento migliore. lui è una stella del Botafogo e un calciatore importante dell'intero panorama calcistico brasiliano. Sono una serie di valutazioni che fa anche lui. ma non perchè non sia pronto ma perchè Giugno sarebbe l'ideale, lo stesso Cortes avrebbe più importanza se l'operazione fosse condotta a gennaio".
Diverse big italiane (Inter, Juve e Milan) hanno mandato degli osservatori per visionare Cortês: ce lo può confermare?
"E' normale, lo si fa adesso perché è il momento in cui tutti i grandi club si recano in Brasile per osservare da vicino i possibili obiettivi di mercato. Da questo periodo ogni club predispone un interesse verso il giocatore per il quale c'è un occhio di attenzione. Quello brasiliano è il più grande panorama calcistico del mondo".
In quale posizione potrebbe esprimersi al meglio?
"Nella difesa a 3 non lo vedrei bene, mentre potrebbe rendere al meglio nel ruolo di esterno sinistro di centrocampo. Sarebbe un'ottima alternativa a Dossena. Lui si potrebbe identificare nel ruolo di 'fluidificante', come si diceva una volta. Ha struttura fisica tale da permettergli di essere abile sia in fase difensiva e di copertura che in quella offensiva".
Ma quindi al Napoli interessa realmente Cortês?
"La dirigenza della società partenopea conosce il giocatore, da parte mia sto preparando la migliore strategia di mercato per quanto riguarda la nostra richiesta affinché il mio assistito vesta la casacca azzurra nel prossimo futuro".
Cortês a parte, sappiamo che lei opera molto sul territorio brasiliano...
"Sì, proprio il 27 dicembre tornerò in Brasile per fare un punto della situazione approfondito su varie questioni. Sto seguendo vari giocatori che presto potrebbero sbarcare in Europa".
Scanziani: "Genoa-Inter gara aperta. I giovani nerazzurri? Serve pazienza"
8 dicembre 2011
Ci sono due spagnole, due inglesi, una portoghese e una cipriota...
APOEL Nicosia. "Avversario agli ottavi? Sarebbe meglio incontrare l'APOEL ma non temiamo nessuno". Viva la sincerità del Pocho Lavezzi, interpellato sull'argomento dopo il successo contro il Villareal. Quella cipriota è la squadra che è riuscita a piazzarsi al primo posto del proprio girone con il minor numero di punti (9 a pari con lo Zenit che però ha una peggior differenza reti). Vera e propria sorpresa di questa edizione della Champions, ma tutti i tifosi partenopei si auspicano di incontrarla a febbraio.
Arsenal. I Gunners non sono più quelli degli anni passati e lo si è visto già ad agosto quando si trovò di fronte un Udinese capace di mettere in discussione il passaggio alla fase a gironi. Il pass per il turno successivo era stato ottenuto con una giornata di anticipo e martedì sera sul campo dell'Olympiacos è arrivata la prima sconfitta in Champions League. Facendo attenzione ai suoi uomini più pericolosi, van Persie in primis, battere questo Arsenal non sembra essere un'impresa ardua.
Barcellona. Da Puyol a Xavi, da Iniesta a Messi, poi parlano i numeri. Una squadra che non ha bisogno di presentazione, è l'undici più forte degli ultimi dieci anni. Il Napoli ha avuto modo di saggiarne la forza lo scorso 22 agosto in occasione del trofeo Gamper: al Camp Nou finì 5-0 per i blaugrana. Dal 2006 ad oggi si sono aggiudicati ben tre edizioni della Champions su sei e vorranno riconfermarsi campioni anche in questa stagione. "Speriamo di incontrarli in finale!", avrà pensato qualcuno.
Benfica. Corsi e ricorsi storici. Bisogna tornare indietro fino al 2008 quando i partenopei, dopo aver superato il secondo turno di Intertoto, incontrano il Benfica nel primo turno dell'allora Coppa UEFA. Tra gara di andata e di ritorno termina 4-3 in favore dei lusitani. Un boccone amaro per la squadra allora guidata da Reja. Ora però in panchina c'è Mazzarri, ma alcuni dei giocatori di quel Napoli indossano ancora la stessa maglia. Affrontare il team portoghese significherebbe avere l'occasione di "vendicarsi". E, se vogliamo dirla tutta, l'avversario non è di quelli imbattibili.
Chelsea. Il tecnico portoghese Villas-Boas ha tradito le attese di tifosi e addetti ai lavori, almeno fino a questo momento. Se in campionato i Blues stanno comunque dicendo la loro e si trovano fra le prime quattro in classifica, lo stesso non si può dire per quanto fatto in Champions. Il Chelsea, infatti, è riuscita a qualificarsi agli ottavi soltanto all'ultima giornata rischiando fino all'ultimo di doversi accontentare del secondo posto nel gruppo E. In ogni caso quella londinese rimane una formazione di primissimo livello, ma il Napoli ha fin qui dimostrato di potersela giocatore anche con squadre ben più blasonate.
Real Madrid. Nella scorsa stagione Josè Mourinho e i suoi dovettero accontentarsi di uscire di scena dopo la semifinale con il Barça. Quest'anno, però, la musica sembra essere cambiata in casa Real Madrid. Non solo la difesa si è dimostrata finora la migliore di tutta la Champions League (appena due reti subite), ma i Blancos sono stati gli unici capaci di vincere in tutte le giornate della fase a gironi. Inutile dire che si tratta di una squadra piena zeppa di campioni dalla difesa all'attacco. Se l'accoppiamento fosse Napoli-Real, in quanti scommetterebbero sulla qualificazione degli azzurri?