19 febbraio 2013

Della Penna: "Grazie alla WFM spero di trovare una squadra, italiana o estera. Alla Roma con Spalletti e De Rossi andava tutto per il meglio, poi..."

Non è mai facile tornare con i piedi per terra quando ti viene negato un sogno. Ne sa qualcosa Claudio Della Penna, stellina del settore giovanile della Roma fino al 2008, lo stesso anno in cui Luciano Spalletti lo fece esordire negli ottavi di finale di Coppa Italia contro il Torino. Da lì poi le sfortunate esperienze con Pistoiese e Gallipoli, fino alla cessione alla Ternana nell'estate 2010. Dopo due stagioni tra le fila dei rossoverdi, l'esterno offensivo, che ai tempi della Primavera giallorossa e della Nazionale Under 20 veniva considerato uno dei giovani più promettenti nel suo ruolo, si è ritrovato senza squadra. Oggi, per provare a invertire la rotta, il classe '89 si è messo nelle mani della World Football Management di Fabio Montecalvo. Per parlare del suo passato, del suo presente e soprattutto del suo futuro, ho raggiunto in esclusiva Della Penna.

Di recente hai affidato i tuoi interessi alla WFM, un passo in più verso una nuova sistemazione?
Lo spero fortemente. Ho avuto modo di conoscere Fabio Montecalvo grazie ad un amico in comune, dopo una sola chiacchierata insieme mi ha colpito molto. Spero che riesca a darmi una mano, confido molto in lui”.

Nel corso di questo anno però ti saranno arrivate sicuramente delle offerte...
Quest'estate c'è stata una sorta di calma piatta per me, così come per tanti altri calciatori svincolati. Sono stato in ritiro con il Latina, ma non sono stato messo sotto contratto per ragioni puramente economiche”.

Dal settore giovanile della Roma ad esperienze in Serie B e Lega Pro fino alle nazionali giovanili. Oggi però ti trovi senza squadra, ti sei chiesto il perché?
E' una bella domanda. La mia maggior sfortuna è quella di aver sempre avuto la possibilità di totalizzare al massimo 10-15 presenze all'anno. Forse la risposta risiede proprio nella mancanza di continuità. Il primo anno a Terni, nonostante un piccolo infortunio, facevo comunque parte del gruppo e ho avuto il mio spazio. Nella scorsa stagione, quella della promozione in Serie B, erano soltanto 13-14 calciatori a giocare e il resto della squadra ha avuto poco spazio. Dal punto di vista personale, è stata un'annata molto negativa”.

Eppure la stessa Roma puntava molto su di te, tanto da regalarti l'esordio in prima squadra a 19 anni.
Sembrava essere un trampolino di lancio per la mia carriera. Mister Spalletti mi chiamava sempre in panchina e mi vedeva di buono occhio. Non ho avuto la possibilità di fare il mio debutto in Serie A soltanto perché quell'anno era decisivo per lo scudetto, così mi buttò nella mischia in Coppa Italia. Era un ottimo periodo, giocavo sempre con la Primavera e per Alberto De Rossi ero come un figlio. Poi arrivò la cessione in prestito alla Pistoiese e da lì iniziò il mio declino. La Roma mi aveva lasciato alla deriva, difendendomi molto poco e portandomi fino al punto di non avere più un contratto”.

Hai mai pensato di intraprendere un'avventura all'estero?
Sinceramente sì, vedendo la situazione del mercato italiano ho preso questa ipotesi in netta considerazione. In Italia la situazione è bloccata sotto questo punto di vista, quindi spero di trovare la giusta sistemazione all'estero, ma non è mai semplice. In ogni caso, io vorrei trovare una squadra che creda in me e mi dia la possibilità di giocare”.

Negli ultimi anni tanti tuoi colleghi hanno lasciato l'Europa per trasferirsi oltreoceano. E' una scelta che compieresti anche tu?
Preferirei restare in Europa perché c'è un palcoscenico che ti dà la possibilità di fare ritorno nel nostro paese in futuro. Se andassi a giocare in Nord America piuttosto che in Cina, non sarebbe facile poi tornare in Italia, anche se davanti ad un'offerta concreta difficilmente direi di no”.

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