29 agosto 2013

Zazzaroni: "A Bologna due squadre incomplete. Gabbiadini non è da Nazionale, Samp la più elegante d'Italia"

Parola a chi di calcio ne mastica da tanti anni, a chi conosce molto bene Bologna e il Bologna. Stiamo parlando di Ivan Zazzaroni, che ho intervistato in esclusiva. Con il noto giornalista ci siamo soffermati a parlare del prossimo impegno della Sampdoria, del calciomercato estivo che continua a tenere banco in questa sua fase finale e non solo.

Bologna-Samp, sfida tra due squadre che non sono partite col piede giusto. Cosa prevede?
«Ora come ora il Bologna ha un sacco di problematiche, mentre la Sampdoria ha delle difficoltà in avanti. Sono due squadre in fase di lavorazione che devono ancora essere completate, è molto presto per entrambe».

Rimane però un dato di fatto: i blucerchiati non escono vittoriosi dal Dall'Ara da dieci anni.
«Ma io a queste cose non guardo, Boskov ci guardava. Il Bologna ha perso tre punti fermi della scorsa stagione: uno è Gabbiadini, l'altro è Gilardino e poi Taider. Due di questi non li ha sostituiti, manca ancora una seconda punta e un sostituto di Taider, con Perez che sarà pronto solamente fra un paio di settimane».

Ma queste due squadre possono ambire soltanto ad una salvezza tranquilla?
«Di tranquillo non c'è nulla e l'obiettivo di entrambe può essere la salvezza, non molto di più. E' evidente che ci sono 6-7 squadre tutte più o meno sullo stesso piano. La concorrenza sarà composta da squadre come Chievo, Hellas, Livorno, Sassuolo, Torino».

Sarà la prima gara da ex per Gabbiadini. A Bologna c'è il rimpianto per averlo perso?
«Sì, anche se non clamoroso perché ha giocato soltanto nella seconda parte della scorsa stagione. E' un giovane interessante, c'è il rimpianto di non avere un'alternativa a Gabbiadini. Il vero rimpianto, piuttosto, credo sia Gilardino».

Viste le squalifiche di Balotelli e Osvaldo, può far comodo alla Nazionale?
«Penso che non rientri nel gruppo dei convocati per i prossimi due impegni degli azzurri, c'è ancora da recuperare Pepito Rossi. Gabbiadini dovrebbe segnare altri gol, ha il potenziale e i numeri, ma non è ancora pronto per essere proposto in Nazionale. Almeno io sono di questa idea, magari Prandelli la pensa diversamente...».

A pochi giorni al termine del mercato, cosa manca ancora alla Samp?
«Ai blucerchiati servono una prima punta e un difensore per rendere la squadra più robusta. Bjarnason, di cui tanto si parla in queste ore, non mi esalta e poi manca un numero uno, perché Da Costa non è da Serie A. Il portiere rappresenta un problema per tante squadre».

Le cessioni di elementi importanti come Icardi, Poli e Romero erano da mettere in preventivo?
«Delle partenze di Icardi e Poli se ne parlava da un anno, con tutte le big interessate. Romero, invece, è stato imbarazzante quest'anno».

Nel giorno del suo 67esimo compleanno, lei ha definito la Sampdoria “la società più elegante del calcio italiano”.
«Perché ha una sua storia fatta di eleganza. Paolo Mantovani prima e Garrone poi avevano uno stile che non si ritrova nelle altre società, hanno tentato di percorrere la strada dell'etica, dell'eleganza e della sobrietà, al di là del fatto che Mantovani faceva acquisti importanti. Sono un grande estimatore di Roberto Mancini e ho avuto modo di conoscere da vicino l'era Mantovani. In ogni caso, la Sampdoria rimane la società più elegante d'Italia, senza ombra di dubbio».

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