29 settembre 2009

Intervista a Roberto Civitarese

Partiamo dal posticipo di ieri sera: pareggio a reti inviolate tra Milan e Bari, ma pugliesi nettamente superiori ai rossoneri sul piano del gioco e delle occasioni create. Qual è il problema di questo Milan che non riesce a decollare in campionato mentre riesce a fornire buone prestazioni in Champions?

Per quanto riguarda il posticipo di ieri sera posso dire che il Bari è sceso in campo con un "bellissimo ricordo" dell'ultima volta che ha giocato a San Siro. Contro l'Inter, infatti, ha pareggiato una gara contro qualsiasi pronostico. Mentalmente, il ricordo di quel successo ha influenzato sicuramente la prestazione positiva degli uomini di Ventura ricreando le stesse sensazioni positive e lo stesso desiderio di ripetere l'impresa. Per il Milan, credo che valga lo stesso discorso riferito però alla Champions League. La squadra allenata da Leonardo ha vissuto grandi successi in questa competizione e tutte le volte che si ritrova in campo, quei successi tornano "vivi" nella memoria. Non mi stupisce che la scorsa settimana Galliani abbia dichiarato che la musica della Champions League ascoltata negli spogliatoti abbia aiutato la squadra a concentrarsi meglio e ad ottenere una prestazione positiva rispetto alle domeniche successive. Vorrei ricordare un'ultima cosa: Carlo Ancelotti quando ha lasciato il Milan ha voluto con se Bruno De Michelis, mental coach dei rossoneri per oltre 20 anni. Non è un caso che il Chelsea da lui guidato sembra, oggi, proprio il Milan stellare di 20 anni fa.

Il Genoa si è fermato nuovamente uscendo sconfitto dal Friuli di Udine, raccogliendo un solo punto nelle ultime tre gare. Costa sta alla base di questa serie di risultati negativi secondo te?

Sono convinto che dopo una grande prestazione, un successo voluto e conquistato con tutte le forze, sia normale un calo di concentrazione oltre a un calo fisico. Credo che i risultati negativi del Genoa dipendano solo da questo fattore. Giovedì gli uomini di Gasperini hanno fatto un'ottima gara contro la Juventus e hanno speso molto in termini di energia psicofisica. Il calo di ieri dipende solo da questo, senza nulla togliere, ovviamente, alla prestazione dei friulani.

Situazione burrascosa in casa Napoli. Il presidente De Laurentiis liquida Marino e sembra intenzionato a esonerare prossimamente Donadoni. Queste novità sul piano societario potrebbero influire negativamente sulla testa dei giocatori in vista della trasferta di Roma?

La risposta è scontata: sì, questo influenza negativamente la testa dei calciatori. Un atleta deve concentrarsi esclusivamente sulla sua prestazione e su come poter dare il massimo quando è in campo. Qualsiasi vicenda che vada oltre questo aspetto sicuramente condiziona, influisce e porta il giocatore a pensare a situazioni incerte; incertezza sul futuro suo e della società. Certo, ci sono anche modi positivi di reagire a questa "influenza" ma indubbiamente la situazione, finchè non viene risolta, complica un po' le cose.

Obbligatoria una domanda sulla capolista del campionato. Sabato la Sampdoria ha centrato la quinta vittoria in campionato battendo l'Inter. Credi che i blucerchiati saranno capaci di far fronte alle pressioni portate dal primato in graduatoria o subiranno un calo a livello mentale?

A questa domanda non è facile rispondere. La questione, per come la vedo io, è la seguente: qual è l'obiettivo della Sampdoria? Il mister, i giocatori, la società quale obiettivo hanno? Se nell'ambiente si comincia a "credere" che la lotta allo scudetto sia un obiettivo possibile, allora non ci sarà nessun calo, al contrario dovremo aspettarci una Samp competitiva ancora per un bel po' di tempo, magari proprio fino alla fine della stagione.

Capitolo Nazionale: ritieni giusto non convocare un campione come Cassano? La mancata convocazione potrebbe essere scaturita da comportamenti caratteriali che in passato ha avuto il giocatore o secondo te ci sono altre motivazioni sulla decisione inamovibile di Lippi?

Francamente non so quali siano i motivi che inducano Marcello Lippi a non convocare Cassano in Nazionale ma sono certo di una cosa: Cassano desidera vestire la maglia azzurra e questo è il motivo principale del suo cambiamento e del suo rendimento eccezionale. Antonio è un indiscusso talento, da qualche tempo a questa parte ha nella testa un importante obiettivo: andare ai Mondiali. Desiderare mentalmente una cosa e avere le capacità tecniche per ottenerla sono garanzia di successo. In questo caso è un altro che sceglie, ma vedrete che presto Lippi sarà l'unico in Italia a pensare che Cassano non debba tornare in Nazionale, a quel punto cosa deciderà di fare? Se mi è concessa una battuta, diamo merito a Marcello Lippi di una cosa: se la Sampdoria oggi è in testa alla classifica è anche, in parte, merito suo.

Luca Iannone per Golmania.it

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