25 maggio 2010

Intervista a Stefano Pioli

Mister, come ci si sente dopo aver ottenuto il pass per i playoff?
“Era il nostro obiettivo primario, ma è chiaro che non finisce qua. Nel senso che l’obiettivo era quello di giocarci i playoff e giocarci i playoff significa poterci giocare le nostre carte con la volontà di provarci fino alla fine. I valori della squadra ci sono e l’ha dimostrato disputando un campionato di vertice e quindi non siamo senz’altro appagati. Siamo soddisfatti per avere centrato un obiettivo, ma non siamo di certo appagati. Ci vogliamo giocare le nostre carte, soprattutto nella prima semifinale: sarebbe molto importante poter disputare la finale dei playoff”.

Oltre la sua squadra, il Cittadella e il Torino ci sarà una quarta formazione a disputare gli spareggi per la promozione: quale sarà secondo lei?
“Sinceramente non lo so. Il Brescia ha la grande opportunità di ottenere la promozione diretta quindi in questo momento, avendo un punto in più rispetto al Cesena, è favorito. Domenica avrà una partita difficile, perchè il Padova si gioca la salvezza e quindi per il Brescia non sarà una gara semplice. Il Cesena avrà invece un impegno più agevole perchè andrà ad affrontare un Piacenza già salvo. Penso comunque che, qualunque squadra arrivi al terzo posto, ai playoff ci saranno degli scontri aperti a tutti i risultati”.

Lasciando Piacenza lo scorso anno, aveva dichiarato di essere alla ricerca di un progetto ambizioso: pensa di averlo trovato a Sassuolo?
“Sicuramente sì. Sapevo che il Sassuolo era una società seria che programmava bene il futuro e che aveva delle ambizioni, quindi sono contento. Ho trovato le situazioni che mi aspettavo cioè la possibilità di lavorare al meglio delle mie possibilità in una società molto competente. Sono soddisfattissimo di quello che stiamo facendo e di quello che abbiamo fatto finora, ma è chiaro che abbiamo fatto solamente una parte di quello che abbiamo in mente”.

Il suo nome è stato accostato a diverse panchine di Serie A, c’è qualcosa di vero?
“In questo momento preferisco non parlarne”.

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